Lo sviluppo delle capacità ed abilità motorie, in teoria, a terra e in mare - Formazione Federvela
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
III° Mod. ISTRUTTORE I°Liv FIV 2016 Eraclea Mare, presso CVMC Lo sviluppo delle capacità ed abilità motorie, in teoria, a terra e in mare Laurea in Scienza dello Sport Laurea in Scienze Motorie Master Universitario di Primo Livello Doping: uso, abuso e misuso di farmaci nello sport
4 FACILITARE LA FORMAZIONE Valutare le esperienze pregresse Osservare il modo di fare del soggetto Procedere dal semplice al sofisticato (Haywood 1993) Correggere senza mortificare (Bardini 2007) SEMPLICE APPRENDIMENTO Se adotto modalità simili es: MARCO «Non ce la faccio, scivolo» ISTR «Un amante delle giostre come te.. Forza, Mostrami» Federico DANIELE 18/09/2016
5 TANGIBILITÀ DELLA TEORIA ESPOSTA IDEALMENTE La scuola di vela promuove tramite gli istruttori formati lo sviluppo delle abilità motorie specifiche ponderando gli esercizi in acqua tramite scelte basate sul passato di ciascun allievo ↑ % di successo dell’apprendimento Fondamentali più solidi Reazione a catena Federico DANIELE 18/09/2016
6 2.1. SCHEMI MOTORI DI BASE primi movimenti appresi fin dalla nascita senza alcun insegnamento Es: camminare, correre, saltare, lanciare, afferrare, arrampicarsi, dondolarsi, strisciare, rotolare, etc… Più è grande l’esperienza, più sviluppiamo il movimento Più osserviamo più siamo curiosi Più imitiamo più apprendiamo Abilità motoria ricerca della qualità, facilita la velocità del gesto tramite una tecnica appresa ↑ sicurezza ↓ dispendio energetico Federico DANIELE 18/09/2016
7 CAPACITÀ COORDINATIVE (BLUME, 1986) 1. ABBINAMENTO coordinare tra loro movimenti di segmenti del corpo, movimenti isolati o singole fasi del movimento 2. ORIENTAMENTO determinare e variare la posizione e i movimenti del corpo nello spazio 3. DIFFERENZIAZIONE capacità di coordinare un singolo segmento corporeo ai restanti 4. EQUILIBRIO mantenerlo o ripristinarlo prima, durante e dopo gli spostamenti 5. REAZIONE in risposta ad un segnale (molto affine alla rapidità –cap. condizionale) 6. TRASFORMAZIONE durante l’azione, modifica del gesto per sopperire alle variazioni 7. RITMO interiorizzare un ritmo imposto dall’esterno, riproducendolo tramite movimenti propri o riprodurlo da esperienza pregressa Federico DANIELE 18/09/2016
8 QUINDI LE CAPACITÀ Coordinative Condizionali Rendono possibile l’acquisizione progressiva Forza tramite la pratica (ampliamento dei contenuti) Sono indispensabili per la Capacità formazione e lo sviluppo condizionali delle capacità fisiche condizionali future Resistenza Velocità Federico DANIELE 18/09/2016
9 CAPACITÀ - ABILITÀ MOTORIE Sono le basi (genetiche) su cui sviluppare ed esprimere al meglio durante la vita le abilità motorie di ciascuno Federico Daniele, Corso istruttori I°Liv FIV 18/09/2016
10 FASI DIFFERENTI PER DIFFERENTI SCOPI Le fasi sensibili sono periodi dello sviluppo particolarmente favorevoli per l'incremento di determinati fattori motorio-sportivi, cioè periodi nei quali l'allenabilità del sistema è particolarmente elevata. cosa fare ed in quale momento Maggiore è il numero di esperienze che un bambino interiorizza, maggiore sarà la sua predisposizione allo sport Federico DANIELE 18/09/2016
11 QUANDO SVILUPPARLE? Federico DANIELE 18/09/2016
12 CICLI SVILUPPO CORPOREO • 1. Turgor primus - Già dalla fine del 1° e fino al 4° anno di vita, questo periodo è caratterizzato da un'espansione corporea in larghezza piuttosto che in altezza. • 2. Proceritas prima - Dal 5°-6° anno di vita, il periodo è caratterizzato prima da un riequilibrio tra peso e altezza e poi da un aumento consistente della statura. • 3. Turgor secundus - Dai 7 ai 12 anni, presenta un nuovo equilibrio staturo-ponderale; verso gli 8-9 anni rallenta la crescita in favore dell'aumento del peso. • 4. Proceritas secunda - Coincide con il periodo puberale (12-14 e 16-18) e si caratterizza per l'accelerato sviluppo in statura (soprattutto degli arti inferiori) senza un corrispettivo peso, con conseguente aspetto goffo. • 5. Turgor terzius - Fino al 25° anno, è connotato dal definitivo assetto corporeo e dalle masse muscolari e adipose che ne evidenziano i caratteri sessuali. Federico DANIELE 18/09/2016
SOMATOTIPI Endomorfo: Rotondità delle parti corporee, con concentrazione al centro. Individuo “a pera”, con largo addome, testa rotonda, collo corto, spalle strette, torace adiposo, braccia corte, fianchi ampi, natiche grosse, gambe corte e pesanti. Preferisce attività socializzanti e giochi ricreativi rilassanti Mesomorfo: Muscolatura marcata e ossa larghe. Ossa facciali prominenti, collo piuttosto lungo ma muscoloso, spalle “a portamantello”, braccia e avambracci muscolosi, torace ampio, addome muscoloso, vita e fianchi stretti, natiche muscolose, arti inferiori potenti. Il mesomorfo necessita di esercizio, eccitazione, avventura Ectomorfo: Ossa piccole, predominante linearità e fragilità. Fronte larga, piccole o. facciali, collo lungo, torace stretto, spalle rotonde con scapole “alate”, braccia lunghe e sottili, addome piatto, natiche inconsistenti, gambe lunghe e sottili. L’ectomorfo tende a sfuggire agli sport che hanno un team e alle attività di gruppo
14 DALLA TEORIA…ALLA PRATICA Misure metodiche Esempi di esercizi Variazione esecuzione movimento Salti divaricata sagittale, movimento al contrario, cambi velocità / ritmo Variazione condizioni esterne Superfici di appoggio, facilitazioni partner Pressione temporale Corsa a cronometro / gimncana Federico DANIELE 18/09/2016
15 MULTILATERALITÀ Specifica (ricercata durante la vela) Aspecifica (eseguita tramite attività motoria) La multilateralità si interpreta come strumento atto ad ampliare il bagaglio di esperienze formative motorie* per facilitare la crescita sana dell’individuo *esperienze / abilità. Le capacità sono predeterminate. Federico DANIELE 18/09/2016
16 2.3. MOTRICITÀ ED ESERCIZI APPRENDIMENTO tramite la pratica! Federico DANIELE 18/09/2016
17 QUANTO QUANDO E COSA • Se lavoro le coordinative, il fisico si tempra per reggere le condizionali • Se trascuro le coordinative, otterrò uomini forti, rapidi o resistenti su un muscolo, non su un movimento con probabili squilibri posturali o affaticamenti cronici L’ALLENAMENTO del movimento FUNZIONALE • risolve questi problemi • lo tariamo noi sul velista • non è USA ARMY o RAMBO, non è CIRCO, l’istruttore deve saperlo spiegare…e possibilmente eseguirlo (apprendimento per imitazione) Federico Daniele, Corso istruttori I°Liv FIV 18/09/2016
20-30 anni: (massimo della prestazione fisica); qualsiasi tipo di attività 30-40 anni: mantenimento di una buona forma fisica dopo i 40 anni: modificazione dei programmi di attività per quanto riguarda la distribuzione dei carichi di lavoro (intensità, durata, frequenza) e nella modalità di esecuzione dopo i 60 anni: programma di ricondizionamento motorio idoneo. Gli esercizi proposti non devono creare eccessive sollecitazioni sulla colonna vertebrale e sull’apparato muscolo-scheletrico, non devono porre l’organismo in condizioni di stress intenso. Le proposte operative devono indurre adeguate sollecitazioni meccaniche, capaci di produrre effetti positivi su: • aumento della densità ossea • miglioramento del trofismo e del tono muscolare • funzionalità cardiocircolatoria • Respiratoria • flessibilità
19 TUTTI NASCIAMO CON UN PATRIMONIO DI MOVIMENTI DA SVILUPPARE PER MIGLIORARCI CAPACITA^ MOTORIE motorio Grazie per l’attenzione Federico Daniele, Corso istruttori I°Liv FIV 18/09/2016
20 Spazio domande Federico Daniele, Corso istruttori I°Liv FIV 18/09/2016
Corso di formazione ISTRUTTORE I°Liv FIV 2014 Eraclea Mare, presso CVMC Postura, Equilibrio, Proposte didattiche pratiche Laurea in Scienza dello Sport Laurea in Scienze Motorie Master Universitario di Primo Livello Doping: uso, abuso e misuso di farmaci nello sport
22 2.2. NOMENCLATURA Piano sagittale GINNICA Flessione estensione Piano frontale Adduzione abduzione Piano trasversale Intra / extra rotazione Federico DANIELE 18/09/2016
23 FLESSIONE Flessione della coscia e estensione della gamba Flessione della coscia ! Se la coscia è flessa con gamba estesa l’angolo è inferiore Estensione Federico DANIELE 18/09/2016
24 ABDUZIONE ADDUZIONE Movimento composto su più piani Piano frontale Piano sagittale per tendere ad adduzione completa Per mantenere l’equilibrio durante abduzione ci deve essere un movimento anticipatorio di compenso es: spostamento centro di gravità Federico DANIELE 18/09/2016
25 INTRA / EXTRA ROTAZIONE Questi movimenti avvengono rispetto all'asse verticale dell'articolazione. La rotazione esterna porta la punta del piede in fuori, quella interna lo porta in dentro. Intra ed extra rotazione sono movimenti di rotazione dell’osso es: rispetto all’omero Federico DANIELE 18/09/2016
ALLENARE IL MOVIMENTO, NON IL 26 MUSCOLO Il movimento FUNZIONALE è dato dall’unione di: ESERCIZI multi-planari in tutti e tre i piani di moto multi-articolari più catene cinetiche e articolazioni multi-direzionali bilanciamento corporeo, coordinazione, core Proximal stability distal ability Il movimento nasce dal centro del corpo e si sviluppa fino alle periferie Federico Daniele, Corso istruttori I°Liv FIV 18/09/2016
27 CATENA CINETICA • APERTA l’estremità distale (la parte più lontana dal centro corporeo è libera da vincoli (tenere un peso in mano o sollevare un piede da terra) • CHIUSA aiuta i neofiti ad imparare un movimento (+ controllo) PROGRESSIONE DIDATTICA • Dal facile al difficile • Dal semplice al complesso Federico Daniele, Corso istruttori I°Liv FIV 18/09/2016
28 CORE Zona muscolo tendinea del tronco che congiunge gli arti superiori dagli arti inferiori. Più la lavoro più mi sostiene Ogni esercizio è paragonabile ad una «fasciatura di nastro isolante» che fortifica tronco e colonna DEVE essere sempre lavorata per crescere mobili, forti e resistenti. Spesso i velisti ne soffrono per sovraccarichi non propri del movimento giornaliero che generano squilibri e conseguenti patologie di sofferenza Federico Daniele, Corso istruttori I°Liv FIV 18/09/2016
29 ATTREZZI E STRUMENTI Il piccolo attrezzo si muove attorno all’allievo L’allievo si muove attorno/sul grande attrezzo La più grande variabile di appoggio è la natura La fantasia dell’istruttore risolve qualsiasi problema di attrezzatura IL GIOCO E se siamo dispari? Non è sempre di squadra Regole chiare che pregiudicano la riuscita se infrante Giochi di imitazione per i più piccoli Federico Daniele, Corso istruttori I°Liv FIV 18/09/2016
30 L’EQUILIBRIO • è espressione di economia e consapevolezza del movimento • si allena anche da soli • dipende da fattori cognitivi • non è statico o dinamico • non è «tavoletta propriocettiva dipendente» • propongo una instabilità adeguata Federico Daniele, Corso istruttori I°Liv FIV 18/09/2016
31 POSTURA E PARAMORFISMI Ogni paramorfismo ha origine da squilibri muscolari-legamentosi dovuti a una vita scorretta che protratti nel Scoliosi: deviazione della tempo, in un organismo non giunto a colonna vertebrale nel senso destra-sinistra maturità ossea, tendono a diventare dismorfismi coinvolgendo anche il normale accrescimento osseo Ipercifosi Accentuazione della curva fisiologica dorsale alle volte unita ad Iperlordosi lombare o cervicale Iperlordosi Accentuazione della curva fisiologica lombare Federico Daniele, Corso istruttori I°Liv FIV 18/09/2016
32 ATTEGGIAMENTI POSTURALI INDOTTI DA ARTI INFERIORI Federico Daniele, Corso istruttori I°Liv FIV 18/09/2016
33 Per sviluppare abilità Specifiche & OPPORTUNITÀ multilaterali Federico DANIELE 18/09/2016
Puoi anche leggere