Letterature minori nel mondo culturale italiano: editoria e traduzione

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Letterature minori nel mondo culturale italiano: editoria e traduzione
Letterature minori nel mondo culturale
                          italiano: editoria e traduzione
                          Venezia, 28-30 aprile 2020

                          Call for Papers
                          Scadenza: 15 gennaio 2020

                          Convegno internazionale sulla presenza delle letterature
                          dell’area centro-orientale e sud-orientale europea nel
                          mondo editoriale e culturale italiano

L’interpretazione della traduzione come parte integrante del polisistema letterario e
culturale (Even-Zohar 1979) e come prodotto culturale (Bordieu 2005) risultato di una serie
di atti consapevoli operati da diversi attori costituisce il presupposto teorico alla base di
questo convegno. Poiché la traduzione di un testo letterario non è qualcosa di automatico
(Pym 1998), editori, autori, traduttori (Chesterman 2009) e lettori, ovvero gli agenti che
costituiscono l’inserimento di un libro “straniero” in un campo letterario specifico
(Bourdieu 1992), ricoprono un ruolo cruciale: sono essi che partecipano in modo
fondamentale alla creazione del valore dell’opera in virtù del quale avviene l’inserimento o
meno del testo tradotto nel campo letterario di ricezione. Il rapporto tra questi fattori è
articolato e ancora più complesso quando la cultura di provenienza dell’opera è tra quelle
comunemente chiamate “minori”, non solo perché meno conosciute ma perché appartenenti
a contesti culturali meno influenti e soggette quindi a dei rapporti di potere completamente
diversi. È in questa realtà di periferia del potere (Casanova 2004) che si collocano le
letterature dell’area centro-orientale e sud-orientale d’Europa (albanese, bosniaca, bulgara,
ceca, croata, macedone, montenegrina, polacca, romena, serba, slovacca, slovena e
ungherese) nel contesto letterario ed editoriale italiano. Le letterature di questi contesti
nazionali si trovano in una posizione mista: da un lato partecipano alla tradizione europea
monolinguistica, umanistica e nazionale, ma dall’altro sono soggette a essere percepite
come Altro, come ibrido di vicino e lontano, conosciuto e sconosciuto. Inoltre, tale
situazione comporta un meccanismo di semplificazione che tende a far rientrare fenomeni
di plurilinguismo e interculturalismo, minoranze e macroregioni nella dicitura di
“nazionale”, per la sua facile immediatezza di comunicazione e ricezione. In tale situazione
di asimmetria, il valore dell’opera, stabilito dal campo letterario del contesto di ricezione,
cambia completamente rispetto a quello di origine. Alla luce di un crescente interesse per lo
studio della traduzione come atto culturale e politico (il database Letteratura tradotta in
Italia https://www.ltit.it/; Sisto 2018; Ljuckanov 2014; Vorderobermeier 2014) e di studi
legati ai singoli ambiti linguistico-culturali (Cepraga 2018; Vrinat-Nikolov 2014), il
convegno vuole essere momento di incontro nonché di riflessione sugli aspetti culturologici
della traduzione nel mondo editoriale e culturale italiano delle molteplici realtà che
condividono l’aggettivo “minore”.

La selezione del testo, il processo traduttorio, il percorso editoriale di distribuzione e
diffusione sono elementi fondamentali per indagare il rapporto tra le letterature delle aree
indicate e il mondo culturale italiano. Suddivisa in tre aree di lavoro, la conferenza si pone
l’obiettivo di avviare una riflessione sulla traduzione come prodotto culturale all’interno
del campo letterario e come specchio della politica del tradurre.

Aspetto culturale: la traduzione e il lavoro editoriale sono riscritture (Lefevere 1998)
soggette ai filtri invisibili della ricezione: l’ideologia dominante, le norme letterarie del
contesto di ricezione, il funzionamento del mondo culturale (istituzioni, case editrici,
università, ecc.).
- l’immagine della letteratura nazionale attraverso le traduzioni e gli autori pubblicati;
- l’assenza del passato: la produzione contemporanea prima di tutto?;
- la costruzione di un canone attraverso la traduzione (nei processi di costruzione delle
identità nazionali);
- il testo come parte di un sistema storico-culturale vs produzione contemporanea vs singola
opera.

Aspetto produttivo: il mondo editoriale è qui visto nella sua dimensione di mediatore tra
diversi soggetti. La casa editrice si trova tra la dimensione individuale soggettiva
dell’editore, del traduttore e del lettore e quella oggettiva del campo culturale in cui opera,
dal quale è governata e che, allo stesso tempo, partecipa a formare e modificare. La
pubblicazione di un testo è qui intesa come atto che va ad agire sul contesto con il quale è
in diretto rapporto e con cui deve interagire anche in base a degli obiettivi chiari di
arricchimento, discussione, modifica o rafforzamento di questo.
- i processi di selezione (case editrici, finanziamento pubblico, branding editoriale);
-   durata e resilienza dei progetti editoriali: mercato, distribuzione e accesso del pubblico ai
    libri;
-   il traduttore e l’agente letterario come soggetti attivi nella costruzione di una cultura
    traduttoria.
Aspetto linguistico: Il traduttore partecipa alla costruzione discorsiva in cui il testo-
traduzione per poter interagire con il contesto nuovo deve prendere una nuova identità
linguistica. In questo processo di riscrittura, il traduttore si trova a dover mediare tra i valori
dominanti della cultura di arrivo e quella di origine.
- traduzione come mediazione del significato e non del singolo termine;
- traduzione di categorie grammaticali specifiche: l’aspetto verbale, il sistema evidenziale,
significati modali;
- le note del traduttore: una necessità o una ridondanza;
- la valutazione dei realia tra foreignization e domestication;
- gli interventi dell’editore nelle scelte traduttive e l’etica del traduttore.

Lingue della conferenza: italiano e inglese.
Gli interessati sono invitati a inviare un abstract di massimo 350 parole, indicando l’area di
lavoro della conferenza (culturale, produttivo, linguistico) e allegando una breve biografia
di massimo 100 parole entro il 15 gennaio 2020                            all’indirizzo mail
editoriaetraduzione.aprile2020@gmail.com.
La comunicazione della selezione verrà inviata il 15 febbraio 2020.

Comitato scientifico: Marija Bradaš, Dan Octavian Cepraga, Tiziana D’Amico, Iliyana
Krapova.

Bibliografia citata
Bordieu Pierre, 2005: Le regole dell’arte. Genesi e struttura del campo letterario, Milano: Il Saggiatore;
Casanova Pascale, 2004: The World Republic of Letters, Cambridge, London: Harvard University Press;
Cepraga Dan Octavian, 2018: “Editoria e politiche culturali: brevi considerazioni sulle recenti
traduzioni italiane della letteratura romena”, Insula Europea
;
Chesterman Andrew, 2009: “The Name and Nature of Translator Studies.”, Hermes –
Journal of Language and Communication Studies, 42, pp. 13-22;
Even-Zohar Itamar, 1979: “Polysystem Theory”, Poetics Today 1(1-2, Autumn) pp. 287–310;
Lefevere André, 1998: Traduzione e riscrittura. La manipolazione della fama letteraria, Torino: UTET
Libreria;
Pym Anthony, 1998: Method in Translation History, Manchester: St. Jerome.
Ljuckanov Jordan, 2014; “Introduction: Translating a Small Literature to the Global Market. The
Bulgarian Case and Beyond”, Studi slavistici, XI, pp. 215-223;
Sisto Michele, 2018: Traiettorie. Studi sulla letteratura tradotta in Italia, Macerata: Quodlibet;
Vorderobermeier Gisella M., 2014: Remapping Habitus in Translation Studies, Amsterdam/New York:
Brill/Rodopi.
Vrinat-Nikolov Marie, 2014: “Which Place for Bulgarian Literature in the ‘World Republic of
Letters’?”, Studi slavistici, XI, pp. 247-256.
Minor Literatures in the Italian Cultural
                          Context: Publishing and Translation
                          Venice, 28-30 April 2020

                          Call for Papers
                          Deadline: 15 January 2020

                          International Conference on Literature of the Central-
                          Eastern and South-Eastern Europe in The Italian
                          Publishing and Cultural World

The theoretical framework of this conference is the interpretation of translation as an
integral part of the literary and cultural polysystem (Even-Zohar 1979) and as a cultural
product (Bordieu 2005) resulting from a series of conscious acts performed by different
actors. Since the translation of a literary text is not automatic (Pym 1998), publishers,
authors, translators (Chesterman 2009) and readers, that is, the agents that help insert a
“foreign” book into a specific literary field (Bourdieu 1992), play a crucial role: they
essentially participate in an assessment of the literary work according to which the insertion
of the translated text will or will not assume a place in the target literary field. The
relationship between these factors is articulated, and becomes even more complex when the
source culture is of those commonly known as “minor”, not only because they are less
known but because they belong to less influential cultural contexts and are therefore subject
to completely different power relations. The literatures of the central-eastern and south-
eastern areas of Europe (Albania, Bosnia-Herzegovina, Bulgaria, Croatia, Hungary,
Macedonia, Montenegro, Poland, Romania, Serbia, Slovakia, Slovenia and The Czech
Republic) find themselves in this context of peripheral power (Casanova 2004) in the Italian
literary and editorial environment. The literatures of these nations occupy a mixed,
disparate position: on the one hand they participate in the European monolingual,
humanistic and national tradition, but on the other they are subject to being perceived as
Other, as a hybrid of the near and far, the known and unknown. Furthermore, this situation
entails a mechanism of simplification that tends to include phenomena of multilingualism,
interculturalism, minorities and macro-regions all within the wording of “national”, due to
its communicative ease and reception. In this situation of asymmetry, the value of the work,
which is established by the literary field of the target context, changes completely with
respect to the value of the original source. In light of a growing interest in the study of
translation as a cultural and political act (the database of literature translated into Italy
https://www.ltit.it/; Sisto 2018; Ljuckanov 2014; Vorderobermeier 2014) and studies
related to the individual linguistic and cultural areas (Cepraga 2018; Vrinat-Nikolov 2014),
this conference aims to foster encounter and reflection on the cultural aspects of translation
in the Italian publishing and cultural world of the many literary contexts that share the
adjective of “minor”.

The selection of the text, the translation process, and the procedures for publishing and
distribution are fundamental features for investigating the relationship between the
interested literatures and the Italian cultural world. Divided into three work areas, the
conference aims to incite reflection on translation as a cultural product within the literary
field and as a mirror of the politics of translation.

Cultural aspect: translation and editorial work are rewritings (Lefevere 1998) that are
subject to the invisible filters of reception: the dominant ideology, the literary norms of the
reception context, the functioning of the cultural world (institutions, publishing houses,
universities, etc.).
- the image of national literature through translations and published authors;
- the absence of the past: contemporary production above all others?;
- the construction of a canon through translation (in the processes of construction of national
identities);
- the text as part of a historical-cultural system vs. contemporary production vs. single
works.

Productive aspect: the publishing world is seen here as a mediator between different
subjects. The publishing house is set between the individual subjective dimension of the
publisher, translator and reader and the objective dimension of the cultural field where it
operates and by which it is governed, while also participating in the shaping and
modification of that field. The publication of a text is here understood as an act that
influences the context with which it is in direct relationship and with which it must interact,
also on the basis of clear objectives of its enrichment, discussion, modification or
strengthening.
- selection processes (publishing houses, public financing, editorial branding);
- duration and resilience of publishing projects: market, distribution and public access to
books;
- the translator and the literary agent as active subjects in the construction of a translation
culture.
Linguistic aspect: Translator participate in the discursive construction in which the
translation text, in order to interact with the new context, must take on a new linguistic
identity. In this process of rewriting, translators find themselves having to mediate between
the dominant values of the target and the source culture.
- meaning-oriented vs. word-oriented translation;
- translation of specific grammatical categories: the verbal aspect, the evidential system,
modal meanings;
- the translator’s notes: necessity or redundancy?;
- the evaluation of the realia between foreignization and domestication;
- the editors’ interventions in the translation choices and the ethics of the translator.

Conference languages: Italian and English.

Interested parties are invited to send an abstract of up to 350 words, indicating the work
area of the conference (cultural, productive, linguistic) and attaching a short biography of
up      to     100     words      by    15      January      2020     to     the     address
editoriaetraduzione.aprile2020@gmail.com.
Selection will be announced on 15 February 2020.

Scientific Committee: Marija Bradaš, Dan Octavian Cepraga, Tiziana D’Amico, Iliyana
Krapova.

Works Cited
Bordieu Pierre, 2005: Le regole dell’arte. Genesi e struttura del campo letterario, Milano: Il Saggiatore;
Casanova Pascale, 2004: The World Republic of Letters, Cambridge, London: Harvard University Press;
Cepraga Dan Octavian, 2018: “Editoria e politiche culturali: brevi considerazioni sulle recenti
traduzioni italiane della letteratura romena”, Insula Europea
;
Chesterman Andrew, 2009: “The Name and Nature of Translator Studies.”, Hermes –
Journal of Language and Communication Studies, 42, pp. 13-22;
Even-Zohar Itamar, 1979: “Polysystem Theory”, Poetics Today 1(1-2, Autumn) pp. 287–310;
Lefevere André, 1998: Traduzione e riscrittura. La manipolazione della fama letteraria, Torino: UTET
Libreria;
Pym Anthony, 1998: Method in Translation History, Manchester: St. Jerome.
Ljuckanov Jordan, 2014; “Introduction: Translating a Small Literature to the Global Market. The
Bulgarian Case and Beyond”, Studi slavistici, XI, pp. 215-223;
Sisto Michele, 2018: Traiettorie. Studi sulla letteratura tradotta in Italia, Macerata: Quodlibet;
Vorderobermeier Gisella M., 2014: Remapping Habitus in Translation Studies, Amsterdam/New York:
Brill/Rodopi.
Vrinat-Nikolov Marie, 2014: “Which Place for Bulgarian Literature in the ‘World Republic of
Letters’?”, Studi slavistici, XI, pp. 247-256.
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