LEGNO Guida alla scelta dei materiali in cucina - Ambiente Cucina
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Guida alla scelta dei materiali in cucina LEGNO Ph. Haute Material Introduzione Caratteristiche tecniche Il legno in cucina Derivati del legno: i piallacci Punti di debolezza: i possibili trattamenti Uso e manutenzione Derivati del legno: i pannelli I principali legni utilizzati in cucina Legni antichi Le finiture e le lavorazioni
IL LEGNO LEGNO MASSICCIO E DERIVATI Introduzione Se è ben noto che il legno sia un materiale naturale che deriva dai tronchi degli alberi, molto meno conosciute sono invece la sua composizione e le sue ca- ratteristiche, piuttosto che i pregi e i difetti che accompagnano il suo impiego nella produzione dei mobili. Testo di Franco Bulian - vice direttore Catas* Schemi a cura della Redazione di Ambiente Cucina Sostenibilità ambientale Le certificazioni volontarie Iniziamo quindi con il dire che il le- Esistono poi delle certificazioni vo- gno è un materiale che ha nel pro- lontarie, in particolare la FSC e la prio cuore un profondo legame con PEFC, che sono nate prima dell’en- la tradizione, ma che al tempo stesso trata in vigore del regolamento eu- rappresenta una risposta alle esigen- ropeo citato e che attestano comun- ze più avanzate del mondo moderno que che prodotti realizzati con legno in termini estetici, funzionali e soprat- o con suoi derivati (ad esempio, pan- tutto di “sostenibilità ambientale”. nelli, carta, imballaggi, ecc.) deriva- È, infatti, un materiale assolutamen- no da foreste o piantagioni gestite in te rinnovabile, in quanto può essere modo sostenibile. continuamente disponibile a patto che si scelga di farne l’oggetto di una Come si ricicla “gestione sostenibile”: oggi la gran Non serve certo dire che il legno è parte del legno utilizzato dalle indu- anche un materiale facilmente ri- strie deriva da “piantagioni” dove gli ciclabile al termine della vita di un alberi vengono “coltivati” e raccolti a qualsiasi prodotto che ne contiene: maturazione, proprio come accade la produzione di pannelli (truciolari per i prodotti che provengono dal e Mdf in primis) e la generazione di mondo dell’agricoltura. energia da biomasse ne fanno una “materia seconda” spesso ricercata e I regolamenti sul legno anche contesa nell’ambito di questi In Europa vige attualmente il Rego- impieghi. lamento EU 995/2010 che prescrive dei severi obblighi per gli operato- I benefici del legno ri della filiera legno al fine di evitare C’è però un aspetto che rende il le- l’importazione e la commercializza- gno un materiale ancor più virtuoso zione di legno illegale ovvero pro- e unico sotto l’aspetto ambientale. È veniente da disboscamenti o defore- infatti noto che tutte le piante cresco- stazioni non controllati. no, ovvero producono massa vege- tale, assorbendo anidride carbonica IL LEGNO 2
IL LEGNO dall’atmosfera con un ciclo che tutti UN MATERIALE ECOLOGICO conosciamo come la “fotosintesi clo- rofilliana”. Ebbene, è stato calcolato • Il legno utilizzato dai produttori di mobili che per produrre un metro cubo di è frutto di piantagioni controllate e come legno l’albero sottrae dall’atmosfera tale sostenibile • È un materiale riciclabile circa una tonnellata di questo gas. • La coltivazione degli alberi contribuisce a Sappiamo bene quali e quanti danni diminuire l’effetto serra l’effetto serra sta provocando in tutto il mondo, generando cambiamenti e sconvolgimenti climatici oramai mol- *CATAS è l’istituto italiano per la certificazione, to seri ed evidenti: se l’effetto serra ricerca e prove nel settore legno-arredo. L’atti- dipende dall’aumento della con- vità di CATAS si svolge in due centri operativi: il centrazione di anidride carbonica primo si trova a San Giovanni al Natisone (Udi- provocato dal continuo e crescente ne), il secondo a Lissone (Monza e Brianza), impiego di combustibili fossili (pe- per un totale di 9.500 m2 di superficie coper- ta. Lo staff è composto da chimici, ingegneri trolio e carbone), incentivare la cor- e matematici a testimonianza della competen- retta gestione della “risorsa legno” za e della specializzazione che sono alla base per un sempre più massiccio impie- del successo dell’azienda.Per ogni materiale e go nella produzione di beni, oggetti, prodotto, CATAS può comprovare l’effettiva ri- mobili o addirittura case al posto di spondenza ai requisiti del cliente, la conformità altri materiali rappresenta un modo alle specifiche previste dalle norme, il control- per contrastarlo. Il perché è chiaro: lo della qualità, la sicurezza, la resistenza e la durata. Le prove sono condotte in conformità come abbiamo detto in precedenza, alle norme europee (EN), internazionali (ISO) e il legno è infatti una sorta di “magaz- nazionali (UNI, DIN, BS, NF, ASTM, ANSI, etc.) o zino” di anidride carbonica sottratta secondo capitolati specifici richiesti dal cliente all’atmosfera. Nessun altro materia- (ad es. IOS MAT). le può essere proposto affermando che il suo impiego serve a migliorare l’ambiente. www.catas.com RIVA 1920: La Cucina, disegnata da Matteo Thun, è realizzata in- teramente in legno multistrato impiallacciato e disponibile in varie qualità di legno, con la caratteristica finitura ad olio naturale agli estratti di pino IL LEGNO 3
IL LEGNO CARATTERISTICHE TECNICHE Bisogna innanzitutto considerare che attualmente sono note più di 30mila dif- ferenti specie di alberi e che ognuna di esse si distingue dalle altre per le proprie, specifiche caratteristiche. Il colore, la densità, la resistenza meccanica sono dunque diverse da specie a specie. La struttura del legno re molto veloce e consistente, con Dal punto di vista anatomico il le- conseguenze spesso molto negative gno è costituito, in ogni caso, da una sull’estetica (apertura delle giunzio- struttura cellulare. Durante la vita ni, rigonfiamenti, fessurazioni) e suc- dell’albero, le cellule servono prin- cessivamente sulle prestazioni del cipalmente al trasporto della linfa, prodotto. mentre dopo il taglio e l’essiccazione le cellule rimangono completamen- Legno e acqua sono molto affini te vuote, conferendo a questo mate- Il legno assorbe e perde continua- riale una spiccata porosità. mente umidità, uno scambio inin- Il legno è dunque leggero, posse- terrotto con l’aria dell’ambiente in dendo anche delle buone caratteri- cui si trova. Questa dinamica deter- stiche di isolamento termico e acu- mina continui rigonfiamenti e ritiri stico. D’altro canto questa porosità lo del legno stesso, un fenomeno che rende sensibile ai liquidi, che posso- – se non si tiene sotto controllo l’u- no facilmente penetrare e diffonder- midità delle cucine, evitando periodi si al suo interno. prolungati con valori “estremi” – può Le cellule hanno inoltre una disposi- portare gravi danni al nostro elemen- zione prevalente in senso verticale ri- to di legno. spetto alla direzione di accrescimen- Valori di umidità relativa dell’aria to dell’albero e, pertanto, le zone molto elevati, ad esempio, posso- chiamate “di testa” sono caratteriz- no determinare il rigonfiamento del zate da una maggiore capacità di as- legno e ci ritroveremmo con ante o sorbimento dei liquidi. Un esempio: cassetti che si aprono con difficoltà le gambe di una sedia collocata su e che possono “strusciare” sugli altri un pavimento bagnato assorbono elementi del mobile. l’acqua molto facilmente e tendono L’umidità dell’aria troppo bassa può a rigonfiarsi e a spaccarsi. causare, invece, la formazione di fes- surazioni, piuttosto che l’apertura dei I punti critici da conoscere giunti incollati, o dare vita a deforma- Bisogna prestare sempre la massi- zioni esteticamente poco piacevoli, ma attenzione anche alle giunzioni deformazioni che in un tempo più delle cornici delle antine: anche qui o meno lungo arriverebbero a com- l’assorbimento di acqua o vapore da promettere anche la funzionalità del parte del legno “di testa” può esse- mobile. IL LEGNO 4
IL LEGNO Il colore del legno petuto con acqua può far emergere Un altro aspetto che deve essere delle alonature per effetto della “mi- conosciuto riguarda il colore del le- grazione” di queste sostanze verso la gno, conferito da sostanze naturali superficie. conosciute con il nome di “estrattivi”. Inoltre, la pulizia con preparati che Sono sostanze che variano da spe- contengono ammoniaca è estrema- cie a specie per tipologia e quantità: mente deleteria, in quanto può dare esistono pertanto legni molto chiari, vita alla formazione di spiacevoli e come l’acero, o viceversa quasi neri, indelebili macchie nerastre. come l’ebano. Ci sono specie che contengono estrattivi colorati con to- nalità particolari – rosa, verde o ros- si – e con una variabilità che a volte dipende anche dalla zona di prove- nienza dell’albero. Il colore del legno è dunque difficilmente omologabi- le, anche per l’effetto provocato nel tempo dall’esposizione alla luce. La maturazione Gli estrattivi del legno non sono infatti chimicamente stabili e si degradano facilmente per effetto della sempli- ce radiazione luminosa. Quest’effet- to è a volte chiamato “maturazione” del legno, per richiamare il fatto che si tratta di un materiale naturale che segue inevitabilmente le leggi della natura. CARATTERISTICHE DA RICORDARE Nel tempo, pertanto, il colore di una cucina inevitabilmente cambierà, • Porosità Dona leggerezza e buone con effetti anche decisamente diffe- caratteristiche di isolamento ma lo rende renti tra una parte vicina a una fine- molto sensibile all’umidità e anche alle stra rispetto a quella più distante da macchie fonti luminose. • Maturazione Il legno invecchia e modi- fica nel tempo le proprie caratteristiche, con differenze fra le varie tipologie, so- Le sostanze da evitare prattutto per quanto riguarda il colore Un ultimo punto di attenzione nei • Colore Viene conferito da sostanze natu- confronti del legno riguarda il fatto rali conosciute con il nome di “estrattivi” che questi estrattivi colorati possono che variano secondo le diverse tipologie essere solubili in acqua e comunque rendendole riconoscibili e uniche. Chi- sensibili al contatto con sostanze micamente non sono stabili nel tempo acide o basiche. In qualche caso, ad e quindi il legno esposto alla luce può cambiare colore esempio con il rovere, il contatto ri- IL LEGNO 5
IL LEGNO IL LEGNO IN CUCINA L’impiego del legno massiccio nelle imitato anche con la riproduzione del- cucine è in realtà abbastanza limitato. la caratteristica porosità di questo ma- Si possono trovare cucine completa- teriale naturale. mente in legno massiccio, realizzate per lo più da aziende artigiane alta- I legni ricostruiti mente specializzate o da realtà indu- Esistono poi dei piallacci prodotti con striali più grandi che hanno scelto di una sorta di legno ricostruito, chiama- produrre solo con legno massello, ma to legno multilaminare ma più noto normalmente ciò che appare come le- come precomposto o ricomposto. gno è solo un sottile foglio di questo Questi sono in realtà dei materiali mol- materiale, chiamato piallaccio (vedi to sofisticati che, partendo da specie capitolo seguente “Derivati del legno: legnose meno nobili, riescono a imi- i piallacci”), con spessore anche infe- tare qualsiasi legno con le tonalità di riore al mezzo millimetro, incollato su colore e di disegno desiderate. un pannello (vedi capitolo finale su Anche la definizione della specie le- “Derivati del legno: i pannelli”). gnosa può essere a volte ambigua, in Tavoli, ante e mobili contenitori in le- quanto esistono delle denominazioni gno di noce, di ciliegio o di altre spe- commerciali che sfruttano a volte una cie legnose sono dunque realizzati similitudine apparente ma che non ri- quasi sempre in questo modo ovvero flette la vera classificazione botanica con pannelli “impiallacciati” che sono di quel legno. sempre di derivazione lignea. Il legno massiccio lo possiamo invece I NEMICI DEL LEGNO IN CUCINA trovare nelle parti tornite di sedie, uti- lizzato per la realizzazione delle gam- • Umidità Soprattutto nel legno massello, be di tavoli o nelle cornici, anche det- se non adeguatamente lavorato e trattato, to telaio, delle antine dei mobili la cui può determinare rigonfiamenti o al contra- rio, in un clima troppo secco, può causare parte centrale è invece costruita con ritiri del materiale con possibili fessurazioni un pannello impiallacciato con un fo- • Luce Il colore del legno naturale non è chi- glio dello stesso tipo di legno. micamente stabile e nel tempo si modifica con la radiazione luminosa. Un arredo cuci- Le possibili imitazioni na esposto in modo diverso alle radiazioni Oggi non è davvero facile riconoscere del sole può essere soggetto a cambia- se un certo rivestimento è veramente menti non uniformi • Sostanze aggressive Il contatto delle legno o una sua imitazione. superfici con alcune sostanze può mo- Sempre più spesso i piallacci sono so- dificarne l’aspetto. Da evitare quelle che stituiti da materiali che imitano il legno contengono ammoniaca come le carte impregnate, i laminati e • Fuoco Tutti sanno che il legno è un ottimo anche le plastiche avendo oggi rag- combustibile, pertanto è sconsigliato utiliz- giunto delle qualità estetiche spesso zarlo vicino ai fuochi, sul piano di lavoro molto prossime a quelle del materiale IL LEGNO 6
IL LEGNO DERIVATI DEL LEGNO: I PIALLACCI I piallacci sono sottili fogli di legno producono fogli di legno relativa- che vengono incollati sui pannel- mente flessibili, che possono essere li, dando la sensazione visiva che il applicati anche su superfici curve. mobile sia realizzato con legno mas- siccio. Oggi sono molto utilizzati in I colori e i trattamenti cucina ma questa tecnica ha radici I piallacci, che possono anche essere molto antiche e già nell’antico Egitto preventivamente tinti in massa, sono si utilizzavano dei rivestimenti di le- incollati ai pannelli impiegando op- gni pregiati incollati su specie legno- portuni adesivi e successivamente se più povere, al fine di nobilitarle, e trattati con diverse tipologie di verni- oggi è molto utilizzata in cucina. ci. Oltre ai benefici in termini econo- mici, l’impiego di pannelli impiallac- Gli spessori ciati consente di ottenere manufatti Le attuali tecnologie di taglio con- con una maggiore stabilità dimen- sentono di ottenere piallacci molto sionale rispetto al legno massiccio, sottili, con spessori anche al di sotto oltre che più omogenei, una carat- del mezzo millimetro. Queste tecni- teristica particolarmente apprezzata che, oltre a rendere molto produttiva quando ci si confronta con produzio- l’operazione (in linea teorica, da un ni di serie o la necessità di abbinare metro cubo di legno si possono ot- più elementi d’arredo. Si ricorre al tenere ben duemila metri quadrati di processo di impiallacciatura per la piallaccio dello spessore di 0,5 mm), produzione di mobili di un certo pre- gio, con una particolare cura per le IMPIALLACCIATURA. PERCHE’ SI USA IN parti a vista. CUCINA Per ciò che riguarda le caratteristiche dei pannelli impiallacciati, si riman- • Il foglio sottile, o tranciato di legno, di da a quanto già discusso per legno circa 0,5 mm con cui si ricopre il pannello e pannelli, con i pregi e le debolezze di supporto rende la cucina pregiata e che evidentemente li richiamano. nello stesso tempo meno costosa di una in massello • Da un metro cubo di legno si possono ottenere ben duemila metri quadrati di piallaccio dello spessore di 0,5 mm • Un pannello impiallacciato assicura una buona resistenza nel tempo, è più leg- gero, non carica sulle cerniere e non è deformabile. Alcune aziende scelgono i tranciati uno ad uno e li “cuciono” con una operazione manuale per ottenere un effetto il più naturale e simmetrico possi- bile IL LEGNO 7
IL LEGNO PUNTI DI DEBOLEZZA: I POSSIBILI TRATTAMENTI Tra i punti di forza del legno è cer- lo spessore del prodotto verniciante tamente da porre in primo piano la applicato, maggiore sarà la prote- sua derivazione naturale, tema a cui zione che otterremo. Una considera- abbiamo già accennato, che rende zione che è bene tenere nel dovuto unico un qualsiasi oggetto o mobile conto, anche se oggi sono “di moda” realizzato con questo materiale. superfici cosiddette “naturali” o “a Abbiamo anche già parlato di alcu- poro aperto”, con finiture di pochi ne sue peculiarità (buone caratteri- micron di spessore. È evidente che in stiche meccaniche, bassa densità e questi casi si predilige l’effetto este- buone proprietà isolanti), così come tico, non solo visivo ma anche tattile, pure degli aspetti che possono es- rispetto a quello protettivo, con tut- sere considerati come debolezze. to ciò che questa scelta comporta in Alcune lavorazioni sulla superficie o termini di “durabilità”. trattamenti più radicali possono ov- viare a tali inconvenienti. I termo trattamenti Da oltre un secolo vengono speri- Le lavorazioni mentati alcuni particolari trattamen- Oggi sono molto ricercate le superfi- ti del legno che hanno lo scopo di ci che richiamano le lavorazioni a cui modificarne la composizione chimi- è soggetto questo materiale: come ca. Il fine è migliorare alcune carat- il “Legno Segato” che mostra in su- teristiche, soprattutto di quei fattori perficie i tipici segni ripetitivi degli che possono facilmente portare al utensili impiegati per il suo taglio. suo degrado, soprattutto quando Anche effetti di usura come il “Le- esposto all’esterno. Tra questi quelli gno Graffiato” o quello denominato più noti e affermati sono i trattamen- come “Spazzolato” producono una ti termici, processi effettuati a caldo tridimensionalità superficiale parti- con temperature anche superiori ai colarmente gradita, che si ottiene 200°C. In diversi Paesi, specie del con l’asportazione differenziata delle nord Europa, sono operativi diver- parti più tenere del legno, gli anelli si impianti industriali che utilizzano primaticci, attraverso precisi tratta- varie metodologie per il trattamen- menti meccanici. to termico del legname, che si diffe- renziano per i tempi del processo, le Le protezioni temperature impiegate e per l’even- A tal proposito appare evidente che tuale ricorso a vapore o altri gas. il legno ha bisogno di una protezio- I benefici effetti del calore ne superficiale la cui efficacia dipen- Per effetto del calore i costituenti del derà dal tipo di trattamento effettua- legno subiscono diverse trasforma- to anche in termini quantitativi. zioni di tipo chimico che a oggi non Se parliamo di una verniciatura, ad sono ancora del tutto chiarite, ma esempio, è chiaro che maggiore sarà che fanno sì che la sua affinità nei IL LEGNO 8
IL LEGNO confronti dell’acqua sia ridotta, con È pertanto difficile, se non impossi- interessanti benefici soprattutto per bile, considerare i legni termotrattati ciò che riguarda gli effetti indiretti (i come un’unica categoria di materiali movimenti e le aggressioni biologi- potendo solo accomunare in senso che) che tale sensibilità provoca. generale i pregi e i difetti che, in varia Una conseguenza particolare del ter- misura, derivano da questi processi. motrattamento è lo scurimento del legno in tutta la sua massa che, sep- I punti di debolezza del legno ter- pure non sempre stabile soprattutto motrattato nei confronti della luce, rende inte- Alcune proprietà, come quelle mec- ressante questo processo anche da caniche, vengono tuttavia general- un punto di vista estetico. Esistono mente ridotte dalle alte temperature pertanto dei piallacci ottenuti da le- del processo (infragilimento del le- gno termotrattato che si caratterizza- gno). no per la colorazione scura ottenuta senza l’impiego di coloranti artificiali. Bisogna comunque infine ricordare che la variabilità dei termo-tratta- menti si associa a quella già citata delle innumerevoli specie legnose esistenti. LE PROTEZIONI DEL LEGNO • Verniciatura Il trattamento di vernicia- tura può essere di vari tipi (poliuretanica, acrilica, poliestere) ma oggi i produttori si stanno orientando sempre più sulle verniciature all’acqua perché si riduce l’emissione di solventi • Olio Olii vegetali, tratti dal lino o dalle bucce di arancia, resine naturali o cera d’api sono da sempre i rimedi naturali per trattare e nutrire il legno. L’olio ha il pre- gio di esaltare la naturalità del materiale • Termotrattamento Con un’opportuna esposizione del legno al calore è possibi- le renderlo più scuro e stabile nel colore, meno poroso. Il rovescio della medaglia è un suo infragilimento IL LEGNO 9
IL LEGNO USO E MANUTENZIONE Chi sceglie una cucina di legno sa che vono essere regolarmente applicati deve trattarla con cura. Più si sposa seguendo attentamente le modalità una scelta “naturale” – con effetti di indicate dal produttore. finiture che esaltano ancor più il di- segno, il colore e il calore di questo Gli effetti della luce materiale – maggiori devono essere Attenzione infine alla luce, che, come le attenzioni verso le sue superfici. già ricordato, fa sentire i propri effetti Soluzioni “miste”, con piani di lavoro sul legno: qualche tenda alle finestre in altri materiali e superfici verticali può servire a rallentare i fenomeni di di legno, possono rappresentare co- “maturazione” del colore, quantome- munque un buon compromesso. no attenuando eventuali differenze cromatiche che si possono originare Pulizia delicata e continua tra una parte e l’altra di una cucina. La pulizia deve essere sempre effet- tuata con costanza, senza permet- tere il contatto prolungato delle su- perfici con agenti sporcanti. Bisogna assolutamente evitare l’impiego di detergenti a pH basico, soprattutto di quelli contenenti ammoniaca. An- che altre modalità di “pulizia energi- ca”, ad esempio con getti di vapore, devono essere assolutamente evita- te per tutto ciò che è stato detto in precedenza. Anche i solventi (acetone o alcool) sono deleteri, in quanto possono facilmente sciogliere e intaccare i rivestimenti protettivi (le vernici) ap- plicate sul legno. In qualche caso, per il mantenimento nel tempo del- la bellezza di effetti di finitura molto naturali, sono previsti anche dei kit di manutenzione specifici, che de- PULIZIA. ERRORI DA EVITARE • Uso di prodotti con ammoniaca • Uso di getti di vapore • Uso di solventi come acetone e alcool IL LEGNO 10
IL LEGNO DERIVATI DEL LEGNO: I PANNELLI Come già ricordato, il legno massic- Truciolari e MDF, le differenze cio è oggi poco impiegato nella rea- La differenza tra i truciolari e gli MDF lizzazione delle cucine. sta proprio nelle dimensioni degli I materiali che costituiscono la base elementi di legno che li costituisco- portante di tutti i mobili moderni no: i truciolari sono più “grossolani”, sono, in realtà, i pannelli e, in modo mentre gli MDF hanno una struttura particolare, i truciolari (più tecnica- molto più omogenea e fine, che con- mente “pannelli di particelle”) e i sente lavorazioni più simili a quelle pannelli di fibre (o MDF, acronimo effettuabili con il legno massiccio, della definizione in lingua inglese come l’arrotondamento degli spigoli “Medium Density Fiberbord”). o la sagomatura. Questi materiali possono essere con- siderati come la vera spina dorsale I possibili rivestimenti di tutta quella produzione di mobili La superficie dei pannelli deve es- che potremmo definire “industriale” sere necessariamente rivestita, non e il cui sviluppo, iniziato intorno alla avendo qualità estetiche e prestazio- metà del secolo scorso, è coinciso nali adeguate. Il rivestimento, oltre proprio con l’affermazione e la sem- che con vernici coprenti (laccati), vie- pre maggiore disponibilità di questa ne realizzato con sottili fogli di altri tipologia di materiali. materiali (legno, plastiche, laminati, I produttori di mobili possono oggi eccetera) che saranno comunque disporre di una materia prima leg- oggetto di ulteriori approfondimenti gera, a costi relativamente contenu- all’interno degli interventi che Am- ti, nelle dimensioni desiderate e con biente Cucina vuole dedicare ai ma- caratteristiche costanti e bilanciate teriali con cui si realizzano i mobili in funzione della destinazione d’uso per le cucine. prevista. Punti di debolezza dei pannelli Come si producono Molte delle caratteristiche dei pan- La produzione mondiale di pannelli nelli – le resistenze meccaniche, la si aggira oggi intorno a 400 milioni coesione interna e diverse altre pro- di metri cubi l’anno, con stabilimenti prietà – sono importanti soprattutto produttivi oramai sorti in ogni parte per il produttore di mobili che deve del mondo. selezionare e utilizzare quelli più ade- Per la loro produzione si utilizzano guati per una determinata produzio- delle minute frazioni di legno, i tru- ne in funzione degli spessori, delle cioli o le fibre, che vengono compat- lavorazioni previste e della destina- tate e fissate fra loro per effetto del zione d’uso. Ci sono tuttavia due ca- calore e della pressione in presenza ratteristiche che devono essere note di particolari resine che fungono da anche agli utilizzatori finali per le im- “legante”. plicazioni che possono avere sul loro IL LEGNO 11
IL LEGNO impiego quotidiano. La prima carat- pressoché costante nel tempo di teristica è la netta tendenza dei pan- questo gas. La formaldeide, sebbe- nelli a rigonfiarsi per contatto diretto ne classificata come cancerogena, con l’acqua. La già citata igroscopici- è una sostanza comunque presente tà del legno, unita alla forte compres- in molti materiali e prodotti anche di sione subita nelle fasi di produzione, origine naturale legno compreso, ed fanno sì che l’assorbimento di acqua è pertanto importante che i valori di porti a un aumento dimensionale emissione dei pannelli si collochino notevole del pannello con un effet- entro i limiti di sicurezza riconosciuti to tendenzialmente irreversibile. Per per legge. questo motivo le superfici dei mobi- In tal senso esiste in Italia un de- li e in particolare dei piani di lavoro creto del Ministero della Salute che delle cucine devono essere rivestite obbliga tutto il mercato dei pannel- con materiali impermeabili, evitando li e dei mobili a produrre e utilizza- inoltre qualsiasi apertura o fessura re esclusivamente pannelli di classe nella quale l’acqua possa infiltrarsi. E1, ovvero della tipologia a minor emissione secondo le normative eu- Le attenzioni da prestare ropee di riferimento. La legislazione Oltre a ciò bisogna prestare attenzio- italiana impone anche la tracciabilità ne, ad esempio, alle superfici dei ta- della classificazione E1 lungo la fi- voli realizzati con pannelli impiallac- liera produttiva sino al mobile finito ciati, ovvero rivestiti con sottili foglie per assicurare che tutte le lavorazioni di legno, e verniciati con finiture ad (incollaggi, verniciature, rivestimenti, effetto “naturale” o a “poro aperto”. eccetera) non alterino il rispetto dei In questi casi, particolarmente gra- limiti stabiliti. diti soprattutto nelle cucine di “desi- gn”, il semplice contatto prolungato con una tovaglia umida o con la base di un bicchiere bagnato d’acqua o di una qualsiasi bibita, può provocare PANNELLI. I TERMINI DA CONOSCERE la formazione di antiestetiche “bol- le” che non sono altro che l’evidenza • Pannello truciolare Realizzato con in superficie del rigonfiamento del frammenti di legno, i trucioli, legati da pannello di supporto. particolari resine • Medium Density Fiberboard o MDF Emissione di formaldeide Realizzato con fibre di legno, sempre L’altro aspetto importante legato ai legate con resine, ha una struttura omo- genea e fine pannelli è la loro potenziale emissio- • Formaldeide Sostanza volatile che viene ne di formaldeide. emessa anche dalle resine con cui sono Le resine con cui sono realizzati, e a composti i pannelli cui abbiamo già accennato in prece- • Classe E1 Sono i pannelli che hanno la denza, sono infatti soggette a un con- minor emissione di formaldeide. La legge tinuo fenomeno di degrado, chiama- impone ai produttori l’obbligo di produr- to idrolisi, che porta alla liberazione re solo con questa tipologia di pannelli IL LEGNO 12
IL LEGNO GLI SCHEMI 1. I PRINCIPALI LEGNI UTILIZZATI IN CUCINA ABETE CASTAGNO È un tipo di legno ricco di chiaroscu- Robusto, di colore ambrato, caratte- ri, creati da venature marroni su fon- rizzato da venature forti e variegate do bianco. Presenta molti nodi che che si evidenziano con la tinteggiatu- indicano il punto di attacco del ramo ra. Non è attaccato dai tarli perché ha con il tronco. È un legno ideale per una notevole percentuale di tannino essere colorato con pigmenti natu- che ne impedisce l’insediamento. rali. La variante abete rosso è la più diffusa specie arborea nostrana. CILIEGIO È il legno che si ricava dall’omonimo ACERO albero da frutto. Ha un bel colore ro- È un legno chiaro, con sfumature ro- sato con una venatura discreta che sate, non ha una grande durabilità rende al massimo nella colorazione ma si lavora con facilità. Pertanto è neutra. Molto utilizzato negli anni 90. utilizzato anche per piccoli manufatti e strumenti musicali. NOCE È uno dei legni più richiesti e pregia- ti. Si presenta in varie tonalità di mar- Scandola ha scelto di lavorare solo l’abete rosso massello. Nella foto, una composizione del modello Tabià IL LEGNO 13
IL LEGNO rone con sfumature che vanno dal MOGANO marrone chiaro al testa di moro. Le Legno dalla tonalità bruno-rossastra, tavole di noce sono impreziosite da presenta una struttura intrecciata che venature piuttosto accentuate in un crea un bell’effetto cangiante. continuo avvicendarsi di chiaroscuri. OLMO ROVERE Molto variegato di colore ambrato Da sempre considerato un legno con venature multicolore che varia- pregiato e adatto anche alla costru- no dal verde al marrone e si apprez- zione dei mobili, il rovere naturale si zano a pieno con la finitura neutra. presenta di colore bruno tendente al giallo. Ha una buona durezza, sta- bilità e durabilità, ma può subire va- riazioni cromatiche per effetto della luce e del calore. FAGGIO Legname ricavato dal grande albe- ro delle Copulifere, con pochi nodi, di venatura liscia e bianca, è famoso per la sua resistenza. IL LEGNO 14
IL LEGNO 2. LEGNI ANTICHI RECUPERO FOSSILI Recentemente alcuni produttori han- Il legno fossile è la parte di un tronco no utilizzato legnami provenienti da d’albero preservato sotto forma di ri- antiche strutture lignee che vengono trovamento fossile formatosi tra i 50 a restaurati e ripuliti da eventuali ele- 250 milioni di anni fa. Esistono tre tipi menti metallici. di legno fossile: pietrificato, mummi- Data la elevata stagionatura, sono ficato, da foreste sommerse. Il legno particolarmente stabili. pietrificato è un fossile la cui materia organica è stata sostituita nel tempo LINK PER APPROFONDIRE da minerali che modificano il colore http://www.hautematerial.com/ del legno, oltre che la sua struttura. Tra le sue caratteristiche è interessan- te per la cucina la sua mancanza di porosità che lo rende impermeabile. LINK PER APPROFONDIRE http://www.fossildesign.it/come-si- e-formato-legno-fossile http://www.toncelli.it/wp-content/ uploads/2016/10/Essence_IT.pdf Essence è l’ultima novità proposta da Toncelli ed è realizzata con un legno fos- sile di faggio IL LEGNO 15
IL LEGNO 3. FINITURE, LAVORAZIONI, TRATTAMENTI LACCATURA SEGATA O SPAZZOLATA Regala ai mobili più brillantezza con- Mostra in superficie i tipici segni ri- ferendo alle finiture una durata mag- petitivi degli utensili impiegati per il giore suo taglio A PORO APERTO TERMOTRATTAMENTO Verniciatura in grado di mettere Si ottiene portando il legno a una maggiormente in risalto le venature temperatura che varia tra 180 e 230 del legno gradi proteggendolo contempora- neamente con vapore acqueo. Lo DECAPATA scopo è conferire una colorazione Conferisce ai mobili nuovi un aspet- naturale e a tutta massa evitando to invecchiato vintage trattamenti chimici. Si migliora la du- revolezza biologica e si evita la fuori- SPAZZOLATA uscita di resina Per mettere in risalto la venatura natu- rale del legno si può procedere con trattamenti di spazzolatura o scalpel- latura rafforzando il suo aspetto na- turale, quasi rustico Natural Skin di Minacciolo utilizza un le- gno termotrattato. Le superfici vengono protette con una vernice impregnante che non altera la naturalezza del legno grezzo IL LEGNO 16
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