LE RELAZIONI UE-ONU NELL'AMBITO DELLA STRATEGIA DI SICUREZZA EUROPEA
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PANORAMA INTERNAZIONALE LE RELAZIONI UE-ONU NELL’AMBITO DELLA STRATEGIA DI SICUREZZA EUROPEA BRIG. GEN. SERGIO GIORDANO* Il 12 giugno 2003 ha preso avvio, nella crisi in Medio Oriente che hanno catalizzato in Repubblica Democratica del Congo (DRC), quei giorni l’attenzione dell’opinione pubblica, ARTEMIS la prima missione militare svilup- l’evento è passato pressoché sotto silenzio da pata in piena autonomia dall’Unione Europea parte dei principali mezzi d’informazione (vsd. scheda in 1 e 2). Questa operazione rap- (forse anche perché le guerre in Africa rientra- presenta la terza attività di rilievo avviata dal- no tra i molti conflitti “dimenticati” che non l’Unione dopo l’European Union Police Mission fanno notizia). (EUPM) in Bosnia-Erzegovina1 e l’operazione L’Unione Europea (UE) ha dimostrato, in CONCORDIA in FYROM2, lanciata il 31 questa circostanza, capacità decisionale e marzo scorso con l’uso però di assetti NATO comune volontà di intenti. Infatti, solo il 19 nell’ambito del Berlin Plus3. maggio scorso l’Alto Rappresentante per la Purtroppo, a causa degli sviluppi legati alla PESC4 è stato invitato dal Consiglio ad esami- * Consigliere Militare presso la Rappresentanza Permanente Italiana all’Unione Europea – Bruxelles. (1) EUPM: avviata il 1° gennaio 2003, è composta da 512 u. forniti dalle varie forze di polizia europee (CC, Gendarmeria, ecc.). (2) FYROM: Former Yugoslavia Repubblic of Macedonia. (3) Berlin Plus: accordo tra NATO ed UE sancito con lo scambio di lettere tra i Segretari delle due organizzazioni, Robertson e Solana, il 12 e 13 dicembre 2002. Assicura l’accesso da parte dell’Unione agli assetti ed alle capacità di pianificazione dell’Alleanza Atlantica. (4) PESC: Politica Estera e di Sicurezza Comune. E’ il secondo “pilastro” previsto dal titolo V del Trattato. Gli altri due sono le Comuni- tà europee (“Mercato unico”, “Economia e moneta unica”, “Politiche di sostegno, di aiuto e assistenza”) e la Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. 4
PANORAMA INTERNAZIONALE nare la fattibilità dell’operazione da con- durre nella regione dell’Ituri, provincia della DRC travagliata da una grave crisi interetnica, nell’ambito della risoluzione 1484 delle Nazioni Unite. Questa richie- sta ha fatto seguito ad analoga istanza avanzata dal Segretario Generale dell’ONU, agli Stati Membri dell’Organizzazione, perché avviassero la costituzione di una forza temporanea di stabilizzazione in attesa del rafforzamento della MONUC5 (il contingente delle Nazioni Unite invia- to in loco) previsto per la fine di agosto6. Il 5 giugno il Consiglio dei ministri del- l’UE ha approvato formalmente la missio- ne ed il 12 giugno vi è stato, come detto, l’avvio effettivo dell’operazione che rap- presenta un significativo riavvicinamento tra Unione Europea l’Unione e le Nazioni Unite nell’ambito della cooperazione militare. L’ARTEMIS si inqua- conformemente ai principi della Carta delle dra altresì nelle linee strategiche dell’UE messe Nazioni Unite (N.U.). a punto dal Segretario Generale/Alto Rappre- Il Consiglio europeo inoltre ha ribadito che sentante (SG/HR) nel suo documento non sarà intrapresa alcuna azione suscettibile “Un’Europa Sicura in un mondo migliore”, di violare i principi della Carta delle N.U., presentato al Consiglio Europeo di Salonicco il compresi i principi del mantenimento della 20 giugno scorso7. In tale contesto Solana pace e della sicurezza internazionali, della com- sostiene che “il quadro fondamentale in cui si posizione pacifica delle controversie e della collocano le relazioni internazionali è la Carta rinuncia al ricorso alla minaccia o all’uso della delle Nazioni Unite. Rafforzare queste ultime e forza previsti in detta Carta. dotarle dei mezzi necessari perché esse assolvano Attualmente l’Unione è rappresentata pres- alle loro responsabilità e agiscano con efficacia so le N.U., dalla Commissione europea e per deve essere una priorità dell’Europa. Se desideria- questa funzione sono state delegate la Francia e mo che le organizzazioni, i meccanismi ed i trat- la Gran Bretagna in quanto membri perma- tati internazionali siano in grado di far fronte nenti del Consiglio di Sicurezza (CdS). La alle minacce internazionali dovremmo essere Carta delle N.U. infatti, è stata approvata nel pronti ad entrare in azione quando le norme da 1945 quando non esisteva ancora la Comuni- essi sancite sono infrante”. Queste affermazioni tà Europea. trovano fondamento nelle dichiarazioni del Consiglio europeo di Bruxelles del 24 e 25 Per quanto precede, a New York, in ambito ottobre 2002 dove si sancisce che l’Unione sta- Segretariato, si è tornati a guardare con sempre bilisce ed attua una politica estera e di sicurez- maggior interesse al rafforzamento delle capa- za comune tra i cui obiettivi vi è la difesa dei cità europee di gestione delle crisi ed al contri- valori comuni, degli interessi fondamentali, buto che l’UE potrebbe apportare in ambito dell’indipendenza e dell’integrità dell’Unione ONU. Appare infatti superata la fase della (5) Missione ONU in Congo. (6) La MONUC è una delle più importanti missioni previste dall’ONU. Dispiegata in DRC nel 1999 con il compito di favorire il pro- cesso di pacificazione di quel Paese comprende 5500 u. di cui 700 schierati a Bunia. Il suo mandato scade il 30/6/03 ma è stato pro- rogato di un mese per consentire al CdS di ridefinire ad ampliare il suo mandato. Le forze europee saranno avvicendate il 1° settem- bre 2003 da un contingente del Bangladesh. (7) Solana ha ricevuto, in occasione del Consiglio dei ministri di Rodi nella scorsa primavera, il mandato di preparare un documento di Strategia e Sicurezza Europea da presentare al Consiglio Europeo dei Capi di Stato e Governo di Salonicco. 5
PANORAMA INTERNAZIONALE prudenza iniziale nella quale lo sviluppo della PESD era inteso come un processo potenzial- mente concorrente alle iniziative militari delle N.U. in quanto rischiava di tradursi in una ridotta partecipazione dei Paesi dell’Unione prevalentemente ad avere forze di dispiega- alle missioni di peacekeeping autorizzate da mento rapido per affrontare situazione di Consiglio di Sicurezza. L’ONU sembra voler emergenza improvvisa e per missioni tipo valorizzare l’opportunità offerta dalla collabo- Entry forces e NEOs 8 di adeguata consistenza e razione tra le due Organizzazioni, con riferi- limitate nel tempo per coprire quella fascia di mento alle reciproche sinergie, superando le operazioni che la sua struttura organizzativa passate incomprensioni. Le aspettative delle non dispone. Altro aspetto di interesse potreb- N.U. sono che, una volta consolidati strumen- be essere l’azione di coordinamento in campo ti e procedure di funzionamento della PESD, addestrativo e di approntamento dei contin- l’UE sia progressivamente in grado di apporta- genti europei da impiegare in operazioni sotto re il proprio valore aggiunto alle attività con- mandato ONU svolto dalla PESD nell’ambito dotte dall’ONU per il mantenimento della di alcune missioni di Petesberg (es.:peacekee- pace la ricostruzione post-conflitto. Ciò ping ed aiuti umanitari). potrebbe avvenire ad esempio attraverso l’as- In tale ottica l’azione diplomatica delle sunzione da parte europea di un’intera compo- N.U. è rivolta a sondare la disponibilità del- nente, ad esempio la polizia civile, nell’ambito l’UE ad assumersi maggiori responsabilità in di una missione complessa del tipo UNMIK altre aree di interesse al di fuori dei Balcani, nei Balcani. Per quanto concerne l’aspetto spe- con specifica attenzione all’Africa dove la situa- cificatamente militare le N.U. sono particolar- zione in molte parti del Continente (nella mente interessate a disporre di pacchetti di regione dei Grandi Laghi e forze in grado di intervenire nell’ambito del processo di rapidamente in determinate pace in Congo) richiederebbe aree di crisi, specie se ad alta un maggior coinvolgimento intensità e rischio, a premessa rispetto alle tradizionali ope- del successivo intervento dei razioni di peacekeeping, con peacekepers onusiani. Infatti, il particolare riferimento al dispiegamento di un contin- peace-building, alle funzioni di gente ONU è legato a proce- polizia e di consolidamento dure burocratico-amministra- istituzionale. Beninteso l’a- tive che richiedono del tempo, spettativa delle N.U. è che superiori ai 60 giorni ad esem- l’UE, anche nel campo degli pio per il dispositivo logistico. strumenti civili, possa miglio- In sintesi, l’ONU è interessata rare le capacità di rapido inter- (8) NEOs: Non-combatat Evacuation Operations. 6
PANORAMA INTERNAZIONALE Scheda 1 Operazione “ARTEMIS” La situazione nella regione dell’Ituri costituisce una minaccia per il processo di pace nella Repubblica democratica del Congo (DRC) e per la sicurezza nella più vasta regione dei Grandi Laghi. L’UE ha reagito positivamente e rapidamente alla richiesta del Segretario Generale dell’ONU di istituire una forza multinazionale ad interim di emergenza da impiegare in stretto coordinamento con le N.U. e con la MONUC, in attuazione al mandato conferito dalla risoluzione n. 1484 (2003) del Consiglio di Sicurezza. L’obiet- tivo è di rendere sicura la città di Bunia in cui si osservano gravi scontri tra le etnie Hema e Lendu, fomentati da Ruanda e Uganda. L’operazione “Artemis”, lanciata il 12 giugno, autorizza l’invio fino al 1° settembre un contingente di 1400/1500 u., complessive del sostegno logistico, per contribuire in loco a stabilizzare le condizioni di sicurezza ed a migliorare le situazione umanitaria, assicurando la protezione dell’aeroporto, della città di Bunia e dintorni e delle persone. La Francia, come nazione framework, è stata incari- cata di coordinare l’operazione ed il Centro di pianificazione e di attuazione delle ope- razioni (CPCO) di Parigi ne costituisce l’OHQ. Il Comandante operativo è il Generale Neveux mentre il Comandante in Teatro è il Generale Thonier (entrambi francesi come pure la maggior parte delle forze). L’operazione è condotta in pieno accordo con il Governo della DRC, dell’Uganda e del Ruanda. Si tratta di una missione aperta a paesi terzi a cui, fino ad ora, hanno aderito Sud Africa, Brasile, Canada ed Ungheria. Scheda 2 Una guerra dimenticata Il conflitto che travaglia attualmente la Repubblica democratica del Congo (DRC) sarebbe la più sanguinosa dal Secondo conflitto mondiale ad oggi. Secondo le indica- zioni di International Rescue Committee, un’organizzazione che si occupa di aiuti ai rifu- giati, si stima che tra i 2 ed i 4,7 milioni di persone siano decedute nel corso di questa interminabile guerra. La maggior parte dei decessi sono dovute alle malattie ed alla crisi alimentare che la guerra porta con sé ma rilevante è il numero dei caduti a causa dei com- battimenti e dei massacri indiscriminati. Molti orfani poi vengono arruolati a forza dalle varie fazioni in lotta alimentando così l’odioso fenomeno dei soldati-bambino. Così come rilevato da Scott Pegg, ricercatore specializzato in questioni africane interpellato dall’Associated Press, è gravissima l’indifferenza internazionale in cui si trascina il con- flitto, che interessa una delle regione più ricche di risorse minerarie del mondo. 7
PANORAMA INTERNAZIONALE vento fungendo da parte di responsabili- “avanguardia” nelle tà per la sicurezza delicate fasi iniziali di mondiale in quanto un intervento di sta- nessun Paese è in bilizzazione e rico- grado, da solo, di struzione per dare il affrontare i comples- tempo necessario si problemi di oggi. all’ONU a pianifica- Dobbiamo pertanto re e dispiegare le pro- costruire un ordine prie forze. internazionale basa- L’ o p e r a z i o n e to sul multilaterismo ARTEMIS, come si effettivo; vede, rientra pienamente in questa “logica ope- • a seguito dei fallimenti degli anni novanta rativa” in quanto gli obiettivi principali dell’o- l’UE ha successivamente rafforzato notevol- perazione condotta dall’UE sono: mente il suo impegno nella regione dei Bal- • assistere le N.U. fornendo una forza ad inte- cani occidentali contribuendo così a stabi- rim a breve termine per consentire il raffor- lizzare la situazione nella Serbia meridionale zamento delle forze della MONUC in e nella FYROM ed ha agevolato la conclu- Bunia; sione degli accordi costituzionali tra Serbia e • contribuire alla stabilizzazione delle condi- Montenegro. L’UE è subentrata alle N.U. zioni di sicurezza ed al miglioramento della nella missione di polizia in Bosnia-Erzegovi- situazione umanitaria in Bunia, per garanti- na ed alla NATO nell’operazione militare re la protezione dell’aeroporto, degli sfollati nella FYROM. Con il processo di stabilizza- nei campi profughi adiacenti allo stesso e, se zione e di associazione l’UE ha creato un la situazione lo richiede, contribuire alla quadro efficace per le riforme ed il progres- sicurezza della popolazione, del personale so verso l’Europa; delle N.U. e della presenza umanitaria nella • contrariamente alla minaccia visibile e città; quantificabile della guerra fredda, nessuna • imprimere uno slancio agli sforzi messi in delle nuove minacce può essere affrontata atto dall’UE e dalle N.U. a sostegno del pro- solamente con mezzi militari in quanto le cesso di pace globale nella DRC e nella stesse sono più lontane, dinamiche e com- regione dei Grandi Laghi. plesse. Dinanzi alle nuove minacce la prima linea sarà principalmente all’esterno dell’a- Come detto il SG/HR per la PESC, Solana, rea di giurisdizione europea; su mandato del Consiglio ha messo a punto un • in sintesi dobbiamo sviluppare una cultura documento di strategia e sicurezza per l’Europa strategica che promuova interventi tempe- (ESS), se vogliamo una prima bozza di level of stivi, rapidi e, se necessario, molto determi- ambition dell’Unione, che è attualmente all’e- nati ed adeguati alla consistenza della same delle Capitali ed i cui concetti di base minaccia. possono essere così sintetizzati: In conclusione, riprendendo le parole di • la Carta delle N.U. è il quadro fondamenta- Solana: “questo mondo presenta nuovi pericoli le delle relazioni internazionali per cui un ma offre anche nuove opportunità. Se vuole mondo percepito come foriero di giustizia diventare un attore pienamente efficace, l’Unione ed opportunità per tutti sarà più sicuro. Un Europea ha la potenzialità di apportare un con- impegno preventivo può evitare problemi tributo importante sia per affrontare le minacce futuri più gravi; sia per contribuire a realizzare le opportunità • come unione di 25 Stati con una popolazio- necessarie. Un’UE attiva e capace avrebbe un ne di oltre 450 milioni di persone che pro- impatto a livello mondiale e, in tal modo, contri- duce un quarto del prodotto nazionale lordo buirebbe ad un efficace sistema multilaterale (PNL) del mondo, l’UE è un attore globale capace di condurre ad un mondo più giusto e più e dovrebbe essere pronta ad assumersi la sua sicuro”. 8
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