Le nostre pagine, classe seconda D - Alessia Nicoletti - Istituto Comprensivo ...
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Le nostre pagine, classe seconda D Alessia Nicoletti Umbertide, 28 marzo 2020 Caro diario, ti ho ritrovato, sono tornata da te e devo ammettere che un po’ mi sei mancato. Forse potrò rileggere queste pagine ai miei nipoti, perché questo periodo sarà ricordato nella storia, ne sono sicura! Ora ti racconto: da circa venti giorni siamo chiusi in casa per colpa del coronavirus. All’inizio non sembrava riguardarci, era una cosa lontana, ma poi si è avvicinata sempre di più. L’ho capito dalle piccole cose quotidiane che ora non posso più fare. Mi manca tutto, le mie abitudini, uscire con le amiche e persino andare a scuola: non l’avrei mai detto! Ho percepito veramente che il virus si trovasse tra noi quando
un sabato pomeriggio come tanti, iniziato bene e finito male, mentre stavamo giocando a Monopoly, tutta la famiglia intorno alla tavola, tra risate e scherzi, arrivò una telefonata a mia madre. Lei cambiò espressione e il suo volto sbiancò. L’ho vista mettersi la mascherina e correre via senza dare spiegazioni. Quando l’ho saputo ho avuto la stessa reazione: primo caso positivo a Umbertide e proprio dove mia mamma svolgeva un ruolo di coordinatrice. Da quel giorno ho sempre paura e ansia che possa succedere qualcosa a me o alla mia famiglia. È come una guerra: noi contro il coronavirus! Umbertide, 30 marzo 2020 Oggi è una brutta giornata! Mia mamma è tornata come tutti i giorni dal lavoro, ma stavolta c’era qualcosa di diverso. Appena mi sono avvicinata per abbracciarla come faccio solitamente, lei mi ha respinta. All’inizio non capivo, ero disorientata… Mi ha presa da una parte, ci siamo sedute in un angolo, tutto faceva presagire che la notizia non fosse bella. Il suo viso era tirato, un po’ pallido. Faceva fatica a parlarmi: doveva fare il tampone anche lei perché era stata a contatto con un positivo. Il tempo si fermò per un secondo, le sue parole mi rimbombarono in testa. Come può cambiare la vita in un attimo! Umbertide, 2 aprile 2020 Sono stata per due giorni in ansia, ma finalmente mi tolgo questo peso: la mamma è negativa. Si torna a ridere, ad abbracciarci, a giocare e scherzare! Umbertide, 5 aprile 2020
Caro diario, questa quarantena ha portato anche una cosa positiva: #Alessia in cucina. Chi l’avrebbe mai detto: nuova cuoca in arrivo! Sono un po’ imbranata, ma ho scoperto una passione nascosta che presto diventerà un talento! (Modesta la ragazza…) Ho provato di tutto, dalle ricette più elaborate a quelle più semplici, ma la cosa che mi ha divertito di più è stato realizzare i tutorial sulla preparazione dei piatti. Ho preso un sacco di sgridate, ma questi sono piccoli dettagli, come quando ci è voluto il pronto intervento del babbo per spegnere un piccolo incendio. Io rimanevo immobile a guardare la carta prendere fuoco davanti a me, urlavo ma non intervenivo… per fortuna lì vicino c’era il babbo! Puoi capire, caro diario, com’è andata a finire, ma anche i grandi talenti hanno imparato dai loro errori, anche le stelle hanno bisogno del buio per brillare! L’importante è non arrendersi, almeno finché dura la pazienza dei miei genitori. Umbertide, 12 aprile 2020 Una Pasqua speciale Ti chiederai perché ho scritto “Pasqua speciale”. Questa Pasqua è stata molto diversa dalle altre, non sono andata a pranzo fuori e non ho ricevuto le uova da tutti i miei parenti. Sono rimasta chiusa in casa, ma nonostante ciò mi sono divertita e ho cercato di vivere questo giorno nel migliore dei modi. Diario, ormai mi conosci, trovo sempre il modo di essere felice e non mi arrendo mai. Non ho rinunciato a vestirmi elegante e, come vuole la tradizione, ho fatto colazione con uova benedette. Non erano benedette perché la chiesa è chiusa,
ma la nonna ha detto che era uguale perché bastava crederci, Gesù comunque è con noi. Poi è venuto il momento delle uova di cioccolato. Ho chiesto alla mamma dove fossero, perché gli altri anni stavano in bella vista sul tavolo tutte in fila, colorate e variopinte. La mamma ha messo in scena uno scherzo, mi ha detto che non le aveva comprate. Ciò era molto credibile, infatti io ci sono cascata e ti assicuro che non ci cado facilmente. È riuscita anche a farmi sentire in colpa facendomi un discorso sui valori al tempo del coronavirus, ma poi l’ho vista arrivare con le uova in mano. Dovevo immaginarlo, adesso è proprio Pasqua. È stato piacevole passare un po’ di tempo con la famiglia e il giorno non poteva concludersi in maniera migliore. Il mio idolo mi ha chiamato al telefono, ci ho parlato finalmente, mi ha resa davvero felice. Emozione pura, tremavo, non riuscivo a parlare… la buonanotte più bella che potessi immaginare e che mi lascia ad un sonno rilassante, tranquillo e pieno di bei sogni. Umbertide, 16 aprile 2020 La scuola Ciao, oggi caro diario ti parlo di una cosa che non avevo mai trattato prima: la scuola per me. Occupa gran parte della mia vita e dei miei pensieri. Alle elementari la scuola era il “mio posto felice”, ora si è trasformato quasi in un incubo. Sono considerata una “secchiona”ma non è così. E’ vero, studio costantemente, vado molto bene a scuola e questo mi piace molto, ma non è la cosa a cui dò più importanza.
Ciò mi causa molti problemi, non mi sento mai all’altezza e, se qualche volta prendo voti più bassi, tutta la classe si stupisce. Provo fastidio, imbarazzo, il mio sguardo si abbassa, faccio finta che non sia successo niente, ma in realtà dentro soffro. Mi sento come se avessi un peso enorme sulle spalle, ho anche paura di deludere i professori. Ciò succedeva nella scuola “normale”, ma ora di normale non c’è più nulla, anch’essa è stata stravolta dal virus. Da un giorno all’altro siamo rimasti tutti a casa, possiamo vederci solo attraverso uno schermo, la nostra nuova aula virtuale. Audio che non funziona, connessione scarsa e fotocamera rotta sono diventati la nostra quotidianità e partecipare alle lezioni non è facile. Dopo un po’ ci si abitua a tutto questo e, a volte, si assiste anche a scene divertenti (forse questo non dovrei raccontartelo). Scene come le facce buffe dei professori quando si bloccano o i visi dei compagni ancora assonnati con i capelli arruffati e il pigiama. Ho capito che niente può sostituire la presenza fisica. Tutti mi mancano molto. Umbertide, 20 aprile 2020 I’m bored Sono annoiata, ho esaurito tutte le cose da fare. Nella mia testa si ripete solo la parola”NOIA”. Mi manca il poter fare tutto ciò che facevo prima: mi manca uscire con le amiche, andare a mangiare un gelato. Vorrei tornare indietro nel tempo e fermarlo, ma non si può. Ho voglia di normalità!!
Umbertide, 22 aprile 2020 Viaggio virtuale Oggi si parte per…Barcellona con due mie amiche, Alice e Iola. In piena pandemia ci si organizza così: si viaggia con la fantasia, l’immaginazione e due amiche pazze, ma mai quanto me che ho avuto l’idea. Sono le 16:00 e tra due ore abbiamo il volo, il bagaglio è pronto e l’itinerario è deciso nei minimi dettagli. Staremo via per sette giorni. Riguardo la valigia, per sicurezza chiedo ad Alice se ha provveduto all’acquisto dei biglietti (questo era il suo compito) e proprio quando il viaggio sta iniziando sento la porta aprirsi. Il mondo reale entra e rompe l’atmosfera. È la mamma che mi domanda a cosa serve lo zaino sopra il letto pieno di vestiti. Alla mia risposta, serve perché sto andando a Barcellona, lei si limita a dire “ok”. Credo sia abituata alle mie piccole pazzie e ad avere una figlia così … Esci mamma dobbiamo continuare il viaggio. Caro diario se tutto andrà bene ti aggiornerò da Madrid. Ciaooo o perderò l’aereo!!! Marta Sollevanti
Umbertide, 29 marzo 2020 Caro Diario, in questo periodo è successa una cosa bruttissima: è scoppiata una pandemia causata da un virus chiamato “Coivd-19” che è partito dalla Cina e che piano piano si è diffuso in tutto il mondo. Inizialmente quando questo virus era in Cina non ero molto preoccupata, ma quando ho sentito che era arrivato in Italia, specialmente in Umbria, ho avuto molta paura. Hanno addirittura chiuso le scuole, cosa che mi ha fatto preoccupare ancora di più. Alcuni miei compagni erano felici di questo, ma io no, perché ciò significava che la situazione era molto grave. Il virus infatti ha causato molti morti. Un pensiero è andato a mia sorella Elisa, che abita in Inghilterra, perché il virus arriverà anche lì e per questo sono molto in ansia per lei. Però ora sta bene. Ogni giorno ascolto il telegiornale per sentire delle novità su questo virus e per essere sempre informata, ma più lo ascolto, più i miei timori aumentano. Ora
a Umbertide ci sono dodici persone contagiate e comincio ad avere una terribile paura. Qualche volta vorrei credere che sia tutto un sogno e che presto finirà, mi sembra proprio di vivere in una bolla. Caro Diario ti volevo anche dire che sono da un bel po’ a casa con il divieto di uscire se non per assoluta necessità, come andare a fare la spesa o andare in farmacia. Queste uscite sono riservate alla mamma, che deve indossare la dovuta mascherina. Inizialmente mi annoiavo tantissimo, stavo tutto il giorno stesa sul letto a guardare il telefono, poi ho cominciato ad abituarmi sempre di più, e ho iniziato a organizzare meglio le mie giornate. Questi giorni mi servono per pensare, per ragionare e per passare un po’ di tempo con la mia famiglia. In generale nelle mie giornate faccio le stesse cose con qualche piccola variazione. Di mattina, ad esempio, ho quasi sempre le video lezioni, poi faccio i compiti e ovviamente resto in pigiama perché non ho voglia di vestirmi. Il pomeriggio invece dopo pranzo vado sempre in terrazza a prendere un po’ di sole, se c’è, e a stare all’aria aperta. Mi invento qualche esperimento per passare un po’ di tempo, faccio un po’ di tik tok e alcuni giorni mi alleno, per restare sempre in forma. La fine della giornata è la parte che preferisco perché, dopo essere stata in chiamata con i miei amici per minimo due ore, mi stendo sul divano e comincio a guardare la mia serie preferita: “Once upon a time”. Certo, devo essere sincera caro Diario, le mie amiche mi mancano un botto e mi mancano anche le nostre uscite in “piazzetta”. Quando arriva la notte mi stendo sul letto, spengo la luce, imposto la sveglia e mi addormento, sperando che la mattina seguente sia piena di buone notizie. Queste, Caro Diario, sono finora le mie giornate e i miei pensieri.
Umbertide, 05 aprile 2020 Caro Diario, è passata un’altra settimana e sembra che le cose stiano migliorando, almeno io lo spero. Per ora ad Umbertide non ci sono, fortunatamente, altri contagiati. In questa settimana ho provato a fare cose che non avrei mai pensato di fare come cucinare. Ho cucinato i pancakes, che però devo migliorare, e i nutellotti, che sono buonissimi. Facendo ciò ho passato anche del tempo con la mia mamma: ci siamo divertite tanto a cucinare insieme! Inoltre ho installato Disney così posso guardare ogni cartone e film che voglio. Te lo devo confessare, Caro Diario, sto un po’ impazzendo: stare tutto questo tempo in casa mi comincia a dare fastidio. Fortunatamente grazie alla tecnologia posso ancora continuare a sentire i miei amici e a fare lezione… certo, con tutte le ore passate davanti al telefono non ci sto capendo più niente! Spero comunque che questa situazione finisca in fretta per rivedere le mie amiche e anche per ritornare a scuola. Ci sentiamo, presto caro Diario!!!! Umbertide, 2 maggio 2020 Caro Diario, è passato un mese dall’ultima volta che ti ho scritto e ci sono delle novità: al telegiornale il Presidente del Consiglio ha detto che dal 4 maggio si possono riprendere alcune attività lavorative, si può andare a trovare i parenti e altre cose. Se non riprenderanno i contagi poi, dal 18 maggio, si potranno anche rivedere gli amici, ma senza fare assembramenti e mantenendo sempre le distanze. Le scuole purtroppo non riapriranno fino a settembre anche se sono salvi gli esami di terza media e di maturità. Sono in parte contenta di questa “fase 2”, ma sono anche abbastanza preoccupata perché se la gente continuerà ad uscire pensando di aver superato il virus e di essere ormai salva, la situazione
potrebbe aggravarsi e potremmo tornare al punto di partenza. Comunque caro Diario ti volevo dire che sto cominciando ad abituarmi sempre di più a questa quarantena, anche se sono veramente annoiata, perché le giornate sono tutte uguali. In questi giorni ho continuato a vedere tantissimi film, a cucinare e ho fatto anche una cosa creativa e divertente. Pensa un po’, diario mio, io e le mie amiche siamo riuscite anche a fare un pigiama party attraverso una semplice video chiamata e a giocare a UNO e a Monopoli! Speriamo di convivere bene con questo virus, anche se l’estate che ci aspetta, caro Diario, non sarà sicuramente facile e questo mi rende molto triste. Sono sicura, però, che riuscirò come sempre a trovare aspetti positivi e divertenti per passarla al meglio. Non vedo l’ora di mangiare un gelato insieme alle mie amiche in “ piazzetta “, vicine ma lontane!!! A presto caro Diario Elena Casagrande
Umbertide, sabato 28 marzo 2020 Caro Diario, in questo periodo tutti noi italiani e molti altri cittadini del mondo stiamo vivendo un momento di “crisi” a causa di un virus contagioso chiamato COVID-19. La cosa ancora più stressante è che dobbiamo restare chiusi in casa e possiamo uscire solo per fare spesa o per necessità sanitarie, ma io e mia sorella Irene non usciamo nemmeno per questo motivo. All’inizio di questa quarantena stavo quasi per impazzire, ma ora mi sono resa conto che ci sono molte attività divertenti per far passare velocemente il tempo. Una delle mie preferite è cucinare, ma il problema è che più cucino, più mangio e più devo fare ginnastica per mantenermi in forma, perché altrimenti alla fine della quarantena per andare a scuola dovrò rotolare! Ultimamente, stando tutto il
tempo in casa, non vado molto d’accordo con mia sorella e la cosa ancora più strana è che non esiste una motivazione valida per cui lei non mi stia molto simpatica. Per adesso non ho più nulla da dire, baci e abbracci. p.s Ho fatto attività fisica solo due volte in queste settimane, perché mi è mancata totalmente la voglia. Quindi ora sto cercando di mangiare più sano, ma la tentazione è tanta, dato che sono circondata da “schifezze” (gelati, snack e cioccolate varie) che mio papà compra quando va a fare la spesa per rendere più dolce la quarantena. Umbertide, domenica 5 Aprile 2020 Caro Diario, ormai è passato già un mese da quando sono rinchiusa in casa e devo dire che mi sto cominciando ad abituare a questo tipo di vita; col passare del tempo mi sono resa conto che stare tutto il giorno a casa non è poi così tanto male. Cucinare ormai è diventata la mia routine del fine settimana e lo faccio sempre. Per mia fortuna la nostra professoressa di ginnastica ci ha dato degli esercizi da fare almeno tre volte alla settimana, in modo tale da non perdere l’abitudine di fare attività fisica. Tornando alla cucina, dopo aver preparato ciambelle, torte e diversi tipi di pane, ieri mia sorella ha deciso di fare i macaron alla fragola, però non è andato tutto come previsto, infatti ha sbagliato a preparare l’impasto, che ha dovuto
rifare da capo. Dopo aver finito di preparare le coppie di meringhe, mi ha chiesto di preparare la crema da mettere all’interno, sempre a base di fragole. Il secondo imprevisto della giornata è arrivato nel momento in cui dovevo usare la frusta elettrica: dopo due secondi, quando già l’avevo immersa nel composto, ha smesso di funzionare perché era andata via l’elettricità. Allora, mentre aspettavo che la mamma andasse a riavviare la corrente, dopo averlo appoggiato sopra al piano della cucina, improvvisamente l’utensile si è riacceso: schizzi di crema rosa sono finiti da tutte le parti! Io, nel panico totale, mi sono messa a pulire tutto molto velocemente per paura di ciò che mi avrebbe potuto dire mia madre. Lei per fortuna, quando è entrata in cucina e mi ha visto tutta indaffarata a pulire, non avendo capito nulla di cosa fosse successo, mi ha guardata e si è messa a ridere! Dopo aver finito di preparare i macaron, con l’impasto che mia sorella aveva sbagliato a fare, abbiamo preparato non dei semplici biscotti, ma un unico enorme con gocce di cioccolato, che non è risultato male. Per concludere la giornata al meglio, la lavastoviglie ha smesso di funzionare di colpo e quindi abbiamo dovuto lavare i piatti e tutte le altre stoviglie a mano! p.s In realtà non sono stata io a lavare i piatti, ma la mia cara mammina Umbertide, sabato 2 maggio 2020 Caro Diario, sono passati quasi due mesi da quando siamo obbligati a
starcene chiusi in casa e finalmente ci sono dei cambiamenti positivi per l’Italia. Infatti nel nostro paese si stanno verificando sempre più guarigioni e meno contagi. Per questo bel motivo il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato pubblicamente che passeremo alla fase due di questa quarantena: dal 4 maggio potremo uscire di casa solo per andare a trovare i nostri parenti e dal 18 maggio potremo uscire non solo per incontrare i familiari, ma anche per andare nei bar, nelle biblioteche ecc. ovviamente con mascherina e guanti e stando ognuno a distanza di almeno un metro dall’altro e sempre all’erta. Io però non penso che il giorno in cui potremo “definitivamente uscire” uscirò, perché preferisco stare qualche altro giorno a casa per essere più sicura. Inoltre le giornate si stanno allungando e questo vuol dire che l’estate è VICINA! Ovviamente questa non sarà un’estate top, ma sicuramente un’estate da ricordare. Un’altra cosa che è stata notata dalla popolazione Italiana sono gli animali che, sempre più numerosi, al posto nostro stanno popolando l’Italia, perché sicuramente l’inquinamento è diminuito. In questi giorni si sente dire che molte persone ancora escono con indifferenza, pensando che quello che stanno facendo non importi a nessuno, ma è proprio qui che sbagliano: più loro girovagano per la loro città, più la popolazione italiana è costretta a restare a casa. Insomma ci sono dei lati negativi e dei lati positivi in tutto ciò. Per quanto mi riguarda sono due mesi che non incontro le mie amiche, ma noi non ci siamo arrese e tutti i giorni facciamo delle videochiamate nelle quali non solo chiacchieriamo, ma giochiamo a diversi giochi, come ad esempio Uno oppure Monopoli. Quindi, nonostante la distanza ci sentiamo ancora vicine! Caro diario, per ora è tutto, spero prossimamente di portarti altre belle notizie.
Un abbraccio e un bacio p.s. In realtà alcune volte gioco a Uno da sola. Alessandro Cacchiata Umbertide, domenica 29 marzo 2020 In questo primo giorno di diario voglio raccontare di un giorno che mi ha colpito, anzi, un po’mi ha terrorizzato in questa settimana. Era sabato sera del 28 marzo e, data la situazione, non potendo uscire di casa, sono rimasto a guardare la televisione. All’inizio nulla di speciale. Verso le otto di sera mia madre si è sentita male. All’inizio nessuno di noi se n’è accorto; quando poi ha cominciato a dire che non si sentiva bene non mi sono agitato, perché in quel momento, guardando la tv, non ho ascoltato con attenzione le sue parole. Subito dopo mi sono ricordato che lei è una dottoressa e ho pensato che si potesse trattare del virus. Sono rabbrividito. Una strana sensazione mi ha percorso il corpo, ero molto preoccupato. Subito le ho detto di misurare la febbre, ma lei non l’ha fatto. Poi, come se nulla fosse successo, ha portato fuori il cane. Intanto io guardavo fuori dalla finestra impaziente che tornasse; dopo circa venti minuti ha fatto ritorno. Era ancora più stanca di prima, le facevano male le gambe. Ho trattenuto il respiro per un attimo, le ho acceso la termo- coperta del letto, e le ho detto di andare a dormire. Lei si è
sdraiata sul letto e si è messa a guardare il telefono per un po’ di tempo. Subito dopo ci ha detto che si sentiva ancora più male di prima, ma non ha voluto ancora una volta misurare la febbre. Secondo me il termometro stava lì impaziente di essere usato. Comunque ancora più tardi è cominciato il mal di testa. Allora ho deciso di darle il termometro e l’ho convinta a misurare la temperatura, che è risultata sui trentasei gradi centigradi. Ho tirato un sospiro di sollievo! Forse dovevo fidarmi, beh, è un medico. Però anch’io sono una persona paranoica… Subito dopo ho deciso di andare a dormire. Era notte fonda. Mio padre si è alzato per andare, probabilmente, a mangiare qualcosa. A un certo punto si è sentito un boato provenire dal corridoio e mia madre scoppiare in una risata fragorosa. Mio padre era scivolato cadendo sull’ellittica, che noi di solito usiamo per fare un po’ di attività fisica, e si era fatto male alla schiena. Immediatamente è scattato il rimprovero a mia madre alla quale ha detto che non c’era nulla da ridere…ma lei continuava… La mattina seguente, a colazione, mio padre si è accorto di essersi fatto un grande taglio sulla schiena e mia madre, come sempre, ha ricominciato a ridere senza sosta. Io, non dando importanza a ciò che stava accadendo, ho capito che mia madre si sentiva meglio, infatti era più energica e attiva della sera precedente. La calda dormita che le avevo consigliato le aveva fatto bene. Sono un eroe! Il pomeriggio siamo riusciti addirittura, come se fosse una cosa impossibile, a giocare ad un gioco da tavolo e fare un po’ di “ginnastica” alternativa. Voglio precisare che questa è solo la prima pagina di diario e che ne scriverò altre, spero non come questa, perché se ogni giorno sarà così duro da affrontare non arriverò a fine mese! Comunque voglio dire che questa quarantena è molto noiosa ma
se si trova, come sto facendo io, qualcosa da fare, non ci si annoia mai, o quasi. Umbertide, 28 Aprile 2020 In questa pagina di diario voglio parlare di un giorno strano, molto strano. Erano le nove di sera e stavo giocando ai videogiochi con un mio amico. Precisamente stavamo giocando alla PS4. La serata era tranquilla, parlavamo normalmente ed eravamo tutti e due concentrati nella partita. Poi, ad un certo punto, verso la fine della partita, la mia televisione si è spenta e con lei anche la console con cui stavo giocando. Ho sentito un forte lampo di corrente provenire dalla ciabatta; all’inizio mi sono arrabbiato molto, ma poi mi sono tranquillizzato. Ho riacceso subito dopo la playstation e, infatti, funzionava come sempre. Era solo saltata per un attimo la corrente, però lo aveva fatto in modo molto molto strano. Ero molto preoccupato, anche perché alla ciabatta erano collegati, e tuttora lo sono, il PC e l’Xbox. Ma riguardo la frase “e tuttora lo sono” intendo solo il PC. E già… Appena ho riacceso la playstation, ho parlato con il mio amico e mentre stavamo giocando mi ha proposto di giocare di nuovo con l’Xbox. Gli ho risposto in modo affermativo, dicendogli anche che avrei rifatto il giorno seguente l’abbonamento per la console. La mattina successiva, finite le video-lezioni, ho provato ad accendere l’Xbox, ma mi sono accorto che non funzionava. Ero molto preoccupato e ho capito sin dall’inizio che il mini- blackout della sera precedente aveva bruciato qualche fusibile all’interno della console. Io di precisione non so se la console si sia bruciata o rotta, ma penso che la prima opzione sia giusta. Non lo so anche perché la porterò a riparare il quattro maggio, quando il negozio specifico riaprirà. O almeno lo spero. Comunque queste cose capitano sempre a me, ogni tanto non me ne va una dritta, c’è sempre qualcosa che mi
rovina la giornata o il fine settimana. Ah, ci tengo a sottolineare che questa è solo la terza pagina di diario e sono già messo molto male. Comunque spero che queste pagine stiano piacendo a qualcuno, anche se di bello c’è poco. Arrivederci alla prossima mia sventura. Elisa Pazzaglia Umbertide, 29 marzo 2020 Ciao, in queste pagine di diario racconterò quello che sto vivendo ora, in questo difficile periodo. Ormai tutti nel mondo conoscono questo virus, ma voglio parlarne comunque un po’. A marzo si è diffuso in tutta la Cina un virus, chiamato CORONA VIRUS, che inizialmente noi pensavamo fosse simile all’influenza, ma che poi però si è rivelato più grave, tanto da causare molti morti. Adesso è diffuso in tutto il mondo e in Italia siamo in quarantena già dal 4 marzo e chissà per quanto ancora ci staremo! Non possiamo uscire, possiamo farlo solo per andare a fare la spesa o per altri motivi particolari, per esempio portare il cane fuori o andare al lavoro, per chi ancora ci deve andare. Questo momento lo sto passando abbastanza tranquillamente; non sono troppo preoccupata, però sono consapevole della situazione pericolosa, infatti non esco di casa e lavo le mani, semplicemente quello che tutti dovrebbero fare ma che in tanti non fanno. È per questo che i contagiati, sia anziani che giovani, continuano ad aumentare. Io all’inizio di questa quarantena mi annoiavo molto, però ora ci ho fatto l’abitudine e mi diverto anche restando in casa, anche perché in realtà mi è sempre piaciuto starmene tranquilla; però ovviamente mi manca uscire con i miei amici
il fine settimana. Bisogna solo essere pazienti e saper aspettare! Le uniche attività che svolgo giornalmente sono dormire, fare video lezioni, studiare, mangiare, guardare film e serie tv e ogni tanto allenarmi con qualche esercizio fisico per mantenermi un po’ in forma. Per oggi ho detto tutto. Sicuramente scriverò altre pagine di diario, se ci saranno miglioramenti o peggioramenti. Umbertide, 11 aprile 2020 Oggi racconterò come sono andate le cose in questi ultimi giorni. Ci sono stati sia miglioramenti che fatti negativi. Il lato positivo è che i contagiati stanno diminuendo e ora non siamo più il Paese al primo posto nella lista, ma siamo stati superati dagli USA, tanto che molti adulti ritorneranno a lavorare. Il lato negativo è che ancora ovviamente siamo in quarantena e noi ragazzi ritorneremo a scuola a settembre. Uno di questi giorni, mentre mettevo a posto la mia camera, mi è venuta una fantastica idea, cioè quella di dipingere di viola la mia vecchia lavagnetta appesa al muro, per renderla più carina. L’ho detto al mio papà che ha tolto la lavagnetta dal muro e mi ha dato una bomboletta spray; subito dopo sono andata nel mio giardino e mi sono messa al lavoro. Con la musica nelle orecchie, dopo circa trenta minuti avevo terminato, così sono tornata in casa e ho fatto merenda. Ho raccontato questo perché quella è stata un’attività diversa e divertente, ma ora voglio parlare anche di quel giorno in cui mi sono allenata insieme a mio fratello. Il 2 aprile ho deciso di fare un po’ di esercizio fisico nel mio salotto; dopo 20 minuti circa è arrivato mio fratello che mi ha detto:”
Vieni fuori con me, saltiamo la corda insieme e poi mi devi fare dei video per l’università”. Io ovviamente ho accettato. Ci siamo divertiti molto, anche perché non eravamo e non siamo ancora oggi degli esperti! Dopo un po’ ho fatto dei video mentre svolgeva degli esercizi. Ho terminato, per oggi, di raccontare le attività più particolari che ho svolto finora. P.S. Ancora non mi sono mai messa a cucinare, a differenza di tutti gli altri miei amici. Camilla Belia Pisa, 16 marzo 2020 Sono all’ospedale Stella Maris a fare la fisioterapia. Arrivata all’ospedale ho scoperto di dover rimanere qui un mese in una stanza dove ci sono un armadio, un lavandino, un piccolo tavolino e una finestra. Nella stanza ci sono due letti, uno per me e una per la mia mamma. Il mio è un letto motorizzato, invece quello della mia mamma è un divano letto. Di mattina alle 7:30 arriva la colazione, tutti i giorni la
stessa; poi mi vesto e mi lavo per andare a fare la fisioterapia. La fisioterapia dura fino alle 11. Anche se tutto il mondo è in quarantena e io sono in ospedale, posso andare al parco con la mia mamma e con la mascherina.La mattina sono l’unica che può stare fuori. Quasi tutti i giorni mi chiamavano i parenti: io sono felice, almeno posso parlare con qualcuno. Invece i miei compagni di classe li vedo quando faccio le poche videolezioni a cui posso partecipare. A mezzogiorno arriva il pranzo e, tranne il lunedì, si può scegliere tra varie cose: il lunedì il menu è sempre uguale: pasta al sugo, hamburger e purè. Io, essendo abituata ad abbondanti porzioni preparate dalla nonna o dalla mamma, ho sempre fame! Il pomeriggio mi annoio e quindi con le specializzande dell’ospedale vado a fare dei progetti. Spesso sono nervosa perché vedo gli altri ragazzi dell’ospedale partecipare a dei laboratori. È difficile stare in una piccola stanza con le finestre chiuse la maggior parte del tempo. Vorrei andare al mare dietro ai palazzi come facevo da piccolina, ma non posso perché c’è il COVID. La sera è più movimentata, almeno posso parlare con qualcuno, a un metro di distanza e con la mascherina. Mi manca la casa, la nonna e il babbo, che ha imparato a fare le videochiamate. A cena volendo si può prendere il cibo da asporto, scegliendo dal menù del ristorante. Questa cosa capita il sabato sera. Per gli altri giorni le cose sono sempre le stesse. Casa mia, 8 aprile 2020 Oggi sono ritornata a casa. Ho pianto dalla gioia perché ho visto il mio babbo dopo un mese che non lo vedevo. Mi ha
portato due uova di Pasqua. La prima cosa che ho fatto è stata dare un bacio ai miei nonni che abitano con noi: li ho abbracciati fortissimo. Poi sono andata a casa dei miei nonni materni. La sera ho fatto finalmente la doccia tutta intera dopo due mesi; prima non la potevo fare perché avevo il gesso. In ospedale c’era la doccia, ma non si poteva usare perché allagava tutto il bagno. La sera ho cenato con la parmigiana di melanzane e con le cotolette fritte: che buone!!!!!! Finalmente!!!
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