Fiori e piante: tendenze e dinamiche recenti - Ismeamercati
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Fiori e piante: tendenze e dinamiche recenti La situazione e Un inverno inconsueto sia per il clima sia per le dinamiche di mercato che questo ed altri fattori gli scambi di fiori hanno determinato. A fine anno, per tutto il mese di gennaio ed ancora a febbraio, la presenza di e piante nell’Ue una vasta area di alta pressione in Europa si è estesa verso i settori centro - orientali del continente, occupando anche gran parte della penisola italiana. Le anomalie climatiche con temperature molto miti hanno fortemente inciso sulle produzioni determinando fioriture anticipate rispetto alle medie stagionali con un effetto sull’offerta divenuta eccedentaria nei periodi di mercato più fermi. In Italia la temperatura mite ha giocato un ruolo fondamentale per le produzioni soprattutto nelle regioni del centro sud, dove si sono verificati anche periodi di siccità; meglio al centro-nord dove le piogge sono state anche superiori alla media del periodo e dove la neve, anche se tardi, è arrivata copiosa tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo. Nei mesi di aprile e maggio poi, quando le condizioni climatiche avrebbero avuto un ruolo fondamentale per le produzioni primaverili, si sono verificati lunghi periodi di piogge e freddo, anche intensi, che hanno scoraggiato le vendite, tranne nei periodi di festività. Per i mercati esteri, dopo gennaio e febbraio, due mesi moderati per risultato ed anche meno importanti ai fini statistici annuali, marzo è andato meglio. L’inverno mite ha in qualche modo favorito le vendite ed i giorni con temperature sotto lo zero sono stati davvero pochi; la temperatura non è mai scesa sotto i 7 C° e durante il giorno è sempre stata superiore allo zero. Da fine mese poi ed anche per tutta la prima settimana di febbraio il mercato è migliorato soprattutto da San Valentino e successivamente per la giornata internazionale della donna (8 marzo) e per la festa della mamma in Gran Bretagna. Le ragioni principali, oltre a condizioni climatiche non ottimali sono principalmente riconducibili ai tassi di cambio delle più importanti valute mondiali; percentuali molto alte di svalutazione del rublo russo, la svalutazione dell’euro rispetto al dollaro statunitense ed al franco svizzero, hanno infatti causato al mercato squilibri che non possono essere ignorati. Dall'inizio di febbraio, il mercato dei fiori recisi a poco a poco è aumentato, anche se la domanda di fiori in genere è risultata debole e non dinamica come accadeva in anni precedenti. Per il fatturato dell’export sui prodotti floricoli (fiori, piante da interno) la partenza è stata molto lenta specialmente durante le prime due settimane fino all’inizio di febbraio, ma poi il fattore clima è stato di ausilio, infatti non essendoci particolari impedimenti, come strade gelate e innevate, la movimentazione delle merci è stata più agevole. D’altro canto il clima mite ha favorito anche le fioriture e molte specie sono state eccedentarie rispetto alla domanda; tale è il caso delle primule e delle gerbere e delle bulbose in generale. Per le piante verdi il limite alle vendite si è verificato invece sulle piante in vaso di grande diametro; sembra infatti che i consumatori siano sempre più propensi a comprare vasi di piccole dimensioni. Le vendite di Dopo il 2015, durante il quale il valore delle esportazioni olandesi ha registrato ottimi risultati, sia fiori recisi e per i fiori recisi sia per le piante, quest'anno è iniziato con un livello molto più basso: gennaio si è piante in vaso chiuso con un calo tendenziale del 5,5%. L'inizio deludente sembra essere legato alla mancata presso le aste domanda da parte del mercato, dalle condizioni meteorologiche anomale e dalla cautela dei olandesi consumatori, tuttavia gli esportatori hanno mantenuto un moderato ottimismo circa il potenziale di vendita nel 2016. Il decremento di gennaio si è verificato per quasi tutte le prime 10 destinazioni di esportazione ad eccezione di Belgio (+9%) e Polonia (+1%). Anche nei rimanenti oltre cento paesi, che rappresentano una quota di mercato di circa il 16% in cui vengono esportati piante e fiori provenienti dai Paesi Bassi, vi è stato un calo medio del 2%. Per i primi tre clienti, che invece rappresentano una quota di mercato del 60%, il calo è abbastanza significativo: Germania (-5%), Regno Unito (-3,8%), Francia (-5,8%). La Germania ha recuperato a fine trimestre arrivando a + 1,9% ed anche il Regno Unito ha recuperato il gap iniziale (+1,0%) grazie ad un significativo incremento nel mese di febbraio (+20,9%), mentre la Francia si è assestata su di una variazione negativa a -2,7%. Si osserva che il calo più alto è stato quello a carico delle esportazioni verso la Russia dove il declino del rublo fin dal 2014 continua a deprimere il mercato e la diminuzione per il primo trimestre è stata del 30,5%. Per l’Austria, -24% a gennaio, la responsabilità del calo è invece attribuita soprattutto ai minori volumi di piante in vaso. Le statistiche parziali delle aste olandesi Floraholland del primo trimestre 2016 contrapposte a quelle del 2015, relative alle specie floricole ed alle fronde e foglie esportate anche dall’Italia, 1
indicano un aumento del numero degli steli del 5,3% che riguarda tra le specie più importanti: i garofani (+37,7%) tra cui il garofano standard (+22,2%), la violaciocca (+35,8%), i Lilium (+11,3%), l’Aspidistra (+13,2%) e la Fatsia (+18,2%). Tuttavia nonostante il flusso totale sia stimato in aumento alcune specie come i girasoli (-32%), l’Hydrangea (-24%), la fresia fiore singolo (-10,3%) e l’anemone coronaria (-17,2%) durante il trimestre, come valore cumulato, hanno subito delle forti riduzioni ed anche il fatturato totale è risultato in perdita (-3,3%). A febbraio 2016 il fatturato delle aste per le piante d’appartamento è aumentato del 10,5% rispetto allo stesso mese del 2015, realizzato con un aumento dell’offerta pari al 9,3% ed un prezzo medio di 1,68€ (l’anno scorso 1,67€). I prezzi migliori sono stati rilevati su rose in vaso, Kalanchoe, Anthurium, bromeliacee, giacinti, ortensie e Dracaena, mentre sono leggermente diminuiti per le orchidee Phalaenopsis, le composizioni ed i narcisi. Per le piante da giardino invece il fatturato è aumentato del 1,6% con una riduzione in volume del 3,9%; il prezzo medio di quest’ultime è aumentato di 0,05€ rispetto a febbraio 2015. A marzo poi il fatturato delle piante in vaso è diminuito, sempre in linea tendenziale, dello 0,4% così come sono diminuiti i volumi (-7,9%) ed anche in questo caso il prezzo medio è leggermente aumentato (1,57€ contro 1,46€ del 2015). Le specie che hanno beneficiato di prezzi più alti sono state le stesse di febbraio e tra quelle in calo le orchidee Phalaenopsis hanno recuperato sul prezzo mentre l’intera gamma delle bulbose in vaso è stata venduta soltanto in seguito ad una drastica riduzione del prezzo. Fatturato e volumi delle piante da giardino hanno avuto un decremento considerevole, rispettivamente -12% e -14,8%, ed in questo caso con prezzi quasi in linea, 0,83€ contro 0,81€ del 2015. Anche nel mese di aprile, per le piante in vaso, si è registrato un incremento di fatturato, pari al 6,7% in linea tendenziale, a fronte di un lieve calo dei volumi e con prezzi medi aumentati dell’8%, mentre per le piante da giardino vi è stato un decremento di fatturato (-2,0%) e volumi (-12,0%). Gli andamenti altalenanti sono poi proseguiti a maggio che invece è stato positivo sia per i fatturati, attestati al +5,9% rispetto a maggio 2015, sia per i volumi +3,6% e con prezzi medi in leggero aumento. In questo mese molte specie hanno avuto discrete quotazioni, come le già citate rose in vaso e ortensie, oltre alla calla ed all’Anthurium, mentre si è di nuovo abbassato il livello del prezzo delle Phalaenopsis. Ottima la prestazione delle piante da giardino che hanno conseguito un +27% del fatturato con un incremento di volumi pari al 17%, oltre ad aver guadagnato 0,10 cent. di euro sul prezzo medio rispetto al 2015. Maggio ed ancora giugno hanno registrato ottimi e soddisfacenti risultati per il settore nonostante la scarsità di prodotto affluita sui mercati per tutto il periodo; i prezzi sono stati costanti e più alti con momenti di picco per il giorno della Festa della Mamma la seconda domenica di maggio e per la stessa festività in Francia e Svezia nell’ultima domenica del mese. L’intera gamma delle piante verdi, anche se per volumi più bassi rispetto alla primavera, ha avuto un buon successo di vendita a prezzi molto buoni così come è stato anche per le piante fiorite da interno. L’asta di Rhein-Maas guarda con soddisfazione al primo trimestre del 2016. I primi tre mesi sono stati positivi per quasi tutti i gruppi di prodotto e alla fine di marzo si sono conclusi con un business di Pasqua molto soddisfacente. Le vendite di Nel complesso, l’asta ha raggiunto lo 0,5 % in più dei ricavi rispetto al primo trimestre dell'anno fiori recisi e precedente. Una parte essenziale dello sviluppo generale positivo è stato ancora una volta il piante in vaso crescente giro d'affari di Klokservice Veiling Rhein- Maas. presso le aste Nel segmento delle piante verdi d'appartamento il livello dei prezzi all’orologio ha avuto un tedesche andamento positivo e gli acquirenti hanno potuto scegliere tra un’ampia gamma di specie. Nel settore delle piante da giardino, il clima ha reso difficile la situazione del mercato delle primule che hanno avuto tuttavia una discreta domanda a marzo. A Pasqua, festeggiata nell’ultimo weekend di marzo, si sono avuti grandi volumi di bulbose che sono rimaste sul mercato per un breve periodo di tempo. Per le altre piante a fioritura primaverile affluite all’asta tedesca, si sono registrati buoni prezzi medi durante l'intero corso della stagione. Inoltre, all’asta di Rhein-Maas c’è una particolare attenzione riservata alle piante da vivaio; da marzo infatti sono state adattate le aste anche a questa tipologia di prodotto. Inoltre, nella Giornata internazionale della donna, l'8 marzo, si sono avuti incrementi di fatturato per i fiori recisi con un aumento della domanda rispetto allo scorso anno. Oltre a ciò nel progetto pilota “Premium Quality” è stata accolta molto positivamente la candidatura del ranuncolo tra i fiori recisi. Dopo la valutazione del progetto pilota, l’asta Rhein- Maas deciderà se il “Premium Quality” potrà essere esteso ad altri gruppi del settore dei fiori recisi. Il Buxus, introdotto nel primo trimestre 2016 tra le specie del progetto pilota, potrà essere commercializzato a partire da metà marzo con tale titolo. 2
Principali fiori venduti alle aste olandesi di provenienza anche italiana 1(prezzi in euro) Gennaio Febbraio Marzo Tipi di fiori N. Steli Prezzi N. Steli Prezzi N. Steli Prezzi (x 1000) 2016 2015 (x 1000) 2016 2015 (x 1000) 2016 2015 Antirrhinum majus 1.866 0,14 0,28 1.498 0,23 0,35 1.521 0,26 0,28 Anemone coronaria 3.841 0,16 0,14 7.606 0,13 0,14 6.596 0,13 0,12 Aspidistra elatior 1.031 0,06 0,07 1.038 0,08 0,07 1.091 0,07 0,07 Anthurium 2.299 0,73 0,80 2.600 0,59 0,67 Brassica oleracea 457 0,33 0,20 153 0,38 0,29 Calendula 212 0,14 0,24 398 0,12 0,22 197 0,14 0,20 Dianthus barbatus 1.976 0,18 0,25 1.956 0,21 0,25 2.898 0,16 0,21 Dianthus multifiori 2.149 0,07 0,08 1.469 0,11 0,11 1.848 0,10 0,12 Dianthus standard 4.562 0,16 0,17 5.875 0,17 0,21 8.192 0,14 0,20 Fresia fiore singolo 8.565 0,25 0,22 9.310 0,22 0,21 Fresia fiore doppio 6.088 0,28 0,24 8.081 0,24 0,23 Gypsophila paniculata 4.724 0,18 0,16 6.405 0,22 0,25 Hippeastrum 2.503 0,78 0,63 Iris 3.904 0,11 0,10 8.388 0,10 0,10 6.219 0,11 0,10 Lilium Gruppo Orientale 5.348 0,68 0,74 7.282 0,75 0,86 5.651 0,79 0,84 Lilium Gruppo L.A. 2.622 0,41 0,38 3.133 0,48 0,51 3.276 0,48 0,51 Limonium sinuatum 1.063 0,27 0,22 1.715 0,28 0,25 Limonium altro 1.777 0,25 0,25 2.727 0,21 0,29 Matthiola incana 939 0,19 0,29 1.970 0,20 0,27 2.230 0,25 0,29 Panicum 557 0,14 0,14 924 0,16 0,14 902 0,16 0,15 Ranuncolo 3.933 0,26 0,25 10.374 0,18 0,20 11.356 0,20 0,16 Salix 4.232 0,08 0,10 Tulipano 130.787 0,13 0,13 183.482 0,15 0,16 183.718 0,14 0,18 Tulipano doppio 16.148 0,19 0,18 42.441 0,18 0,18 46.722 0,17 0,21 Viburnum tinus 115 0,26 0,29 134 0,27 0,22 Totale 201.124 0,18 0,17 322.204 0,19 0,20 340.835 0,18 0,21 Fonte: Floraholland Link alla tab. “prezzi dei fiori presso le aste olandesi” Link alla tab. “prezzi delle piante da esterno presso le aste olandesi” Link alla tab “prezzi delle piante da interno presso le aste olandesi” Volumi e prezzi di alcuni fiori presso le aste olandesi nel mese di maggio 2016 12,00 1,00 0,90 10,00 0,80 0,70 8,00 0,60 6,00 0,50 0,40 4,00 0,30 0,20 2,00 0,10 0,00 0,00 n. steli 16 n. steli 15 Prezzo maggio '16 prezzo maggio '15 Fonte: Elaborazione Ismea su dati Floraholland 1 L’assenza del prodotto in uno o più mesi può essere determinata dalla mancanza di esportazione italiana, in assenza della quale i dati di Floraholland non vengono resi noti. 3
Nei Paesi Bassi il mercato dei fiori recisi, durante i mesi di aprile e maggio, si è rivelato essere buono nonostante i minori volumi affluiti alle aste, soprattutto quelli di produzione nazionale, piuttosto bassi a causa delle condizioni atmosferiche. Un clima troppo soleggiato e secco tuttavia troppo freddo per la media del periodo primaverile, ha avuto un grande impatto sulla produzione locale, in particolare sulle colture all’aperto. Nei due mesi, sono stati infatti monitorati 2 soli giorni d’estate, uno ad aprile ed uno a maggio (considerando giorno d’estate quello con temperature superiori a 25 C°) contro i 20 giorni del 2015. Tra le specie, le rose non hanno recuperato sul prezzo e per i tulipani la stagione è stata piuttosto anomala: ad inizio anno le quantità disponibili erano Le vendite nei superiori alla media mentre i prezzi erano molto bassi, mentre a fine produzione, ad aprile, sono Paesi Bassi stati venduti, anche al 100% in più rispetto al prezzo medio del 2015. Lilium, orchidee, Eustoma, e peonie hanno mantenuto un trend di prezzo stabile, mentre i prezzi del crisantemo, sia spray sia fiore singolo, sono diminuiti anche a causa della minore domanda da parte del mercato russo. Tra i prodotti primaverili sono andati bene per tutta la stagione la Gypsophila, il Limonium, l’Helianthus, le protee e l’Hypericum proveniente dall’Africa orientale. La festa della mamma è stata una delle migliori degli ultimi anni, molto meglio della settimana di San Valentino. Si osserva che la richiesta di peonie, la cui stagione si avvia all’inizio di aprile e dura circa 12-14 settimane, è stata in aumento con una partenza tuttavia molto lenta; le prime partite provenivano soltanto dalle serre olandesi con pochi volumi e prezzi molto alti. Solo verso la fine di maggio sono affluiti gli steli di produzione francese in pieno campo. Nel solo mese di maggio di quest'anno, le esportazioni olandesi del totale fiori e piante sono aumentate di 2,8 milioni di euro, stabilendo un nuovo record; l’ultimo risaliva al 2012 quando ci fu un fatturato di 637 milioni di euro ed un aumento mensile del 19% con un incremento da gennaio a maggio del 7%, mentre nei primi cinque mesi del 2016 è stato pari al 2,8%. L'Associazione VGB (Associazione olandese dei grossisti di fiori) ha dichiarato un aumento delle vendite di fiori recisi, Gli scambi in così come di piante in vaso e da giardino. Il valore delle esportazioni di piante in vaso e da giardino, Europa di fiori e in particolare, ha avuto un aumento del 12% a maggio, portando così l’aumento complessivo del piante nei primi periodo gennaio-maggio al +5%. L'esportazione di fiori recisi è aumentata del 7,4% a maggio cinque mesi arrivando così ad una crescita progressiva pari al 2,8%. Tra le prime dieci destinazioni di dell’anno esportazione, dall’inizio dell’anno, verso sette le vendite sono aumentate rispetto al 2015. La Gran Bretagna è rimasta pressoché stabile (-0,1%). Qui l’export olandese ha presentato numerose oscillazioni, da un incremento del 21% nel mese di febbraio ad un calo del 10% nel mese di aprile ed un successivo incremento del 6,2% a maggio. Come anticipato, per il mercato austriaco la diminuzione, già negativa del 13% alla fine dello scorso anno, quando si era classificata al decimo posto, è stata del -3,2% a fine maggio; il deficit di quest’anno è da attribuirsi in particolare alle piante e nonostante questo l’Austria è riuscita a superare la Russia nella top ten e attualmente si trova in nona posizione. Per la Russia il declino strutturale di oltre il 30% (-32,7% a fine maggio) non è stato mai recuperato nel corso dei cinque mesi e non si prevede nessuna stabilizzazione o ripresa del mercato. Nel maggio 2015, la Russia era ancora la sesta destinazione più importante per i fiori e le piante provenienti dai Paesi Bassi; al presente le circostanze economiche di povertà ed il precipitare del tasso di cambio con il rublo significano una prospettiva desolante per l'esportazione verso la Russia, e si prevede un ulteriore calo della quota di mercato. Nei primi mesi del 2016, gli esportatori olandesi hanno gestito una crescita superiore alla media in cinque dei primi dieci paesi. Il Belgio (+11,1%) è in cima a questa lista, seguito dalla Polonia (+9,6%), dall’Italia (+5,3%), dalla Germania (+4,7%), contrariamente alle aspettative degli esperti statistici del settore, e dalla Svezia (+4,8%). In Francia, tutti i canali, all’ingrosso ed al dettaglio, hanno mostrato scarse vendite di fiori e piante, nonostante ciò vi è stato un piccolo aumento dell’1,7% nei primi cinque mesi. Sempre in questo paese, durante i mesi di aprile e maggio, il mercato dei fiori è stato quasi fermo in relazione allo stesso bimestre del 2015. Dopo i terribili attacchi terroristici a Parigi la gente aveva paura di andare Le vendite in in giro per le strade, ed il mercato dei fiori recisi nel corso degli ultimi mesi è stato molto lento Francia soprattutto nel mese di aprile, mese in cui non vi era nessun evento speciale legato al loro consumo; anche in termini di volumi affluiti l’offerta è stata scarsa sia da parte della produzione locale, sia dai principali fornitori (Paesi Bassi e Kenya). Solo durante la settimana di Pasqua si è notato un lieve miglioramento mentre per il resto del periodo c’è stato scarso interesse al commercio di fiori da parte di tutti i clienti del settore, a partire dai grossisti e dai fioristi fino al consumatore finale. Tra le specie si citano le rose, presenti in quantità e prezzi nella norma, mentre altri prodotti erano molto più cari specialmente quelli importati dai paesi legati al corso del dollaro, come Ecuador, Colombia, Costa Rica e Florida. Il dollaro ha guadagnato il 20% rispetto all'euro ed 4
ha reso i prodotti di importazione anche più costosi, soprattutto le rose ecuadoriane, i garofani colombiani e le foglie dal Costa Rica e Florida. A maggio la situazione del mercato dei fiori recisi è gradualmente e leggermente migliorata soprattutto grazie alla festa della Mamma del 31 maggio. Tuttavia in questa nazione la festa della mamma non è più una festa tanto importante per il consumo di fiori recisi come lo era molti anni fa, e molti consumatori, soprattutto le giovani generazioni, hanno sostituito i fiori con altri doni. In Germania le vendite di fiori recisi del mese di aprile in particolare sono state notevolmente positive anche in presenza di minore prodotto disponibile a prezzi costanti e non troppo bassi; le quotazioni sono state considerevolmente superiori per i tulipani, l’Hypericum, l’Helianthus, Limonium e Gypsophila, stabili quelli delle rose. Il confronto con l’anno precedente è stato tuttavia difficile a causa degli andamenti climatici; lo scorso anno l’intero periodo primaverile era stato Le vendite in simile ad un’estate anticipata mentre quest’anno è stato relativamente freddo per tutto il periodo Germania durante il giorno ma soprattutto durante la notte, con temperature comprese tra 1 e 5 gradi. Ciò ha avuto un forte impatto su molte colture all'aperto di produzione nazionale, pronte per essere destinate al mercato in forte ritardo di almeno tre-quattro settimane rispetto allo scorso anno. Nel mese di maggio i risultati sono stati migliori sia per la domanda sia per le vendite. A fine semestre la domanda di piante in vaso e da giardino si è mostrata molto positiva, anche a fronte di quantitativi non molto elevati, eccetto per le orchidee e lo Spathyfillum, mentre è stato elevato il livello dei prezzi per tutto il periodo. Notevolmente buona è stata la situazione relativa alle piante verdi, in particolare Dracaena e Ficus, per le quali i volumi sono stati inferiori del 10% ma i prezzi più alti del 10-15% rispetto allo scorso anno rivelando una situazione di mercato più sano. Si segnala inoltre che il geranio è stato uno dei migliori prodotti di quest’anno dopo molti anni in cui è stato sempre molto difficile avere qualche profitto da questo prodotto. Purtroppo la stagione primaverile-estiva si è conclusa con alcune problematicità legate al clima; infatti verso la fine di giugno copiose piogge e tempeste di grandine hanno seriamente danneggiato molte aziende. Esportazioni dei paesi della Ue nel mondo - Variaz. I trim.2016/I trim. 2015 Fiori recisi Fogliame e Fronde Paesi valore (000 €) var. 16/15 valore (000 €) var. 16/15 Totale 1.602.082 6,2% 178.198 14,9% Paesi Bassi 977.924 15,0% 57.648 5,1% Italia 41.506 9,9% 18.348 4,2% Belgio 28.780 7,1% 9.805 0,0% Germania 21.834 -4,3% 5.341 -1,5% Spagna 11.711 18,4% 3.033 20,9% Fonte: Elaborazione Ismea su dati IHS-GTA, estrazione dati mese di luglio 2016 - Dati provvisori Importazioni dei paesi della Ue dal mondo - Variaz. I trim.2016/I trim. 2015 Fiori recisi Fogliame e Fronde Paesi valore (000 €) var. 16/15 valore (000 €) var. 16/15 Totale 1.805.524 -1,8% 176.770 3,5% Germania 261.652 -24,7% 20.992 -3,1% Regno Unito 235.892 1,8% 8.684 -33,8% Paesi Bassi 265.305 12,4% 56.836 17,0% Francia 94.330 -0,3% 9.781 -1,6% Italia 43.487 0,7% 4.788 11,1% Fonte: Elaborazione Ismea su dati IHS-GTA, estrazione dati mese di luglio 2016 - Dati provvisori 5
Gli scambi dei paesi Ue a livello mondiale - Variaz. I trim.2016/I trim. 2015 Piante, alberi e arbusti Export Import Paesi €) var. 16/15 Paesi €) var. 16/15 Totale 982.182 -23,1% Totale 781.119 -21,4% Paesi Bassi 549.043 -8,5% Germania 160.064 -35,2% Germania 96.314 -30,3% Francia 111.568 -16,4% Italia 69.023 -60,0% Paesi Bassi 69.771 -0,2% Belgio 61.425 -38,5% Regno Unito 63.546 -20,9% Danimarca 60.294 -6,6% Italia 43.959 -19,7% Spagna 39.438 -32,2% Austria 40.778 -24,0% Portogallo 15.099 14,6% Belgio 38.517 -18,2% Polonia 12.929 -34,1% Polonia 32.192 -15,2% Francia 12.468 -44,3% Danimarca 26.968 -20,9% Regno Unito 3.548 -38,5% Svezia 23.724 -20,5% Fonte: Elaborazione Ismea su dati IHS-GTA, estrazione dati mese di luglio 2016 – Dati provvisori In Italia gli andamenti climatici del passato inverno hanno influito negativamente sulla Il mercato produzione di fiori recisi e fronde del primo trimestre poiché hanno anticipato le raccolte nazionale dei impedendo la naturale e pianificata distribuzione dei quantitativi di prodotto. fiori recisi e Conseguentemente i prodotti sono stati eccedenti quando la domanda non aveva la capacità fronde di assorbimento - in alcuni momenti si è reso necessario rivedere i prezzi di vendita per evitare rimanenze e/o eventuali distruzioni del prodotto stesso che è stato comunque assorbito dal mercato interno - e sono mancati nei momenti di maggiore richiesta, come nei quindici giorni che hanno preceduto la Pasqua. L’inverno mite ha determinato fioriture anticipate su tutta la penisola; da nord a sud, da dove arriva una considerevole parte della produzione nazionale, si è avuto lo stesso fenomeno della raccolta anticipata ed abbondante. Le movimentazioni di prodotto su tutto il mercato nazionale sono state piuttosto costanti nonostante non si siano rilevati cambiamenti sostanziali dei prezzi di vendita in linea tendenziale; tra le specie provenienti dalle produzioni estere si segnala invece un aumento dell’offerta di rose e Gypsophila provenienti dall’Ecuador e dalla Colombia, dovuto al perdurare del favorevole corso del dollaro rispetto all’euro. L’andamento in valore delle produzioni italiane è stato stimato in aumento per la Liguria, il Lazio, la Puglia e la Campania. Durante il primo trimestre si sono succedute la festa di S. Valentino, la festa della Donna e la Pasqua e le specie tipiche delle citate festività hanno visto nell’ordine: prezzi stabili per le rose, problemi qualitativi e quantitativi per la mimosa, carenza di prodotto e aumenti di prezzo. Tra gli operatori della rete di rilevazione Ismea si segnalano discreti andamenti per buona parte delle aziende di produzione nazionale. Le temperature più alte della norma, hanno condizionato gli andamenti delle produzioni locali del sanremese determinando un aumento di produzione dei fiori recisi e una diminuzione delle fronde fiorite, mentre è stata stabile o in lieve diminuzione quella delle fronde verdi; i prodotti della zona sono stati destinati al mercato italiano del nord-est, nord-ovest e centro mentre per i mercati esteri vi è stato un aumento delle spedizioni di fiori piuttosto considerevole soprattutto verso Germania ed Olanda; anche per le fronde si è registrato un aumento generale del 7%. I prezzi sono stati in leggero calo per i fiori e per le fronde verdi mentre per le fronde fiorite, in particolare ginestra e mimosa gaulois, si sono registrati prezzi in forte aumento. Nelle zone produttive del pesciatino sono sicuramente aumentati fatturati (stima +25%) e volumi (stima +40%) dei fiori recisi di produzione locale – fresie, ranuncoli e calle - mentre quel che è stato in diminuzione è il livello dei prezzi medi a fine trimestre con una perdita stimata di circa il 10% rispetto al trimestre 2015 di riferimento. Per le fronde invece prosegue l’aumento di domanda da parte del mercato nazionale ed estero, tra cui Olanda, Polonia e Germania; i livelli produttivi si sono ridotti di circa 6
il 10%, e l’offerta quindi è stata insufficiente a coprire le richieste, mentre il valore è cresciuto del 12% con aumenti sostanziali del prezzo medio, stimati fino a +25% rispetto al 2015; si segnala l’aumento di circa 1 euro al Kg per l’Eucalyptus che, insieme al Ruscus è una delle fronde più richieste. Nel trimestre la quota di prodotto della zona del pesciatino, destinata alle aste olandesi e tedesche, è diminuita di circa il 70% e le aziende hanno ricercato canali diretti e diversi per la distribuzione all’estero con discreti risultati. Per le zone di Pompei e Castellammare la stagione invernale, caratterizzata da un andamento climatico estremamente mite, è stata reputata positiva per i cicli produttivi che essendosi ridotti hanno consentito una buona presenza della produzione locale per tutto il periodo. La domanda è stata costante, anche se si è assestata sul livello del trimestre di riferimento dello scorso anno, e più dinamica nei periodi di festività. Qui la tendenza alla riduzione della media dei prezzi per i principali prodotti sembra essersi arrestata e, anche se non ci sono stati segnali di incremento ci si è avviati verso una discreta stabilità. I primi quattro mesi dell’anno sono stati molto favorevoli per le aziende di produzione della Campania. Anche a fronte di prezzi medi in ribasso, sono stati molto buoni gli andamenti di numerose specie come il garofano standard ed il barbatus, i girasoli ed il Lisianthus. Per queste specie i programmi di produzione sono stati in linea con quelli degli scorsi anni e i risultati di vendita sono stati buoni e favorevoli soprattutto verso i mercati locali; essendo queste tipicamente estive infatti, seppur coltivate anche in Olanda, insieme ad ortensie, peonie e dalie, i costi di trasporto incidono molto sul prezzo finale a causa del fatto che sono molto voluminose. Sul garofano standard c’è da precisare che il prezzo medio di vendita per l’export è stato più basso, almeno fino ad aprile, poiché le produzioni provenienti dalla Turchia e destinate al mercato russo, a causa dell’embargo, sono state veicolate tutte verso l’Olanda a prezzi molto competitivi. Tra le foglie per Aralia e Aspidistra si prospettano invece nuovi programmi di produzione; negli ultimi anni infatti le coltivazioni di queste due specie erano state ridotte del 30% perché non c’era margine mentre le mutate condizioni di mercato hanno convinto i produttori a reintegrare i programmi di produzione. Fonte: ISMEA Prezzi all'origine fiori recisi - Italia - I Semestre 2016 0,80 0,75 0,70 0,65 0,60 0,55 0,50 0,45 0,40 0,35 0,30 0,25 0,20 0,15 0,10 0,05 0,00 mar mag mar mag mar mag apr nov apr nov apr feb lug ott set dic feb lug ott set dic feb gen-14 ago gen-15 ago gen-16 giu giu giu Crisantemo multif. Garofano multif. Lisianthus Gerbera Aralia Gladiolo Prezzo: Euro/ Stelo (Euro/ Foglia per Aralia) Fonte: Ismea 7
Per le piante in vaso, da interno e da esterno, le condizioni climatiche sono state senza dubbio condizionanti; ad inizio anno le medie stagionali, soprattutto a nord-ovest e sulla riviera ligure, sono state più alte e soltanto a partire dalla seconda metà di gennaio si sono avute temperature e precipitazioni nella media del periodo; inoltre a febbraio, su buona parte della penisola e Il mercato soprattutto al nord, periodi di alta pressione hanno influenzato le precipitazioni che sono state nazionale di minori rispetto ai valori medi. Verso la fine del mese poi le condizioni climatiche sono variate e piante, alberi e vi sono state piogge copiose e giorni di scarsa luminosità. Questo, in molte realtà produttive, arbusti ha prima determinato anticipi di fioritura e poi scarsa maturazione del prodotto a ridosso della stagione di vendita. Per le piante stagionali gli andamenti sono stati discreti ma in alcuni momenti, soprattutto a marzo, si è creato qualche problema quando le fioriture programmate si sono sovrapposte a quelle già fiorite creando quasi un conflitto nella scelta delle specie che ha reso necessario il ritocco dei listini e l’applicazione di sconti sulla merce. In linea generale i risultati non si discostano molto da quelli del trimestre di riferimento dello scorso anno e si è osservato che la festività del periodo, San Valentino, non ha dato particolare forza al mercato, probabilmente a causa del fatto che quest’anno il 14 febbraio era domenica o perché, a detta degli operatori del settore, forse non è più una festa di particolare interesse per le piante. L’offerta in generale è stata alta, anche se generalmente le aziende di produzione hanno rivisto i loro programmi adeguandoli alla domanda che in alcuni particolari periodi risulta non essere coerente con le aspettative degli operatori. Si osserva infatti che alcune aziende, ad esempio quelle della riviera ligure, stanno sperimentando una organizzazione dei programmi produttivi alternativa adeguandoli alle esigenze del mercato per limitare il rischio d’impresa; infatti poiché il mercato e la domanda sono discontinue, e cioè gli acquirenti in generale non fanno più programmi relativamente alle scorte, comprano quando diventa più forte la domanda da parte del mercato. Si osserva anche che alcune aziende nazionali hanno messo in campo nuovi metodi per una maggiore specializzazione colturale e che è sempre più frequente l’organizzazione in reti d’imprese. Il trimestre in esame è stato quindi discreto e si sono avuti alcuni mutamenti nelle dinamiche di mercato; per le piante in vaso, le principali specie stagionali, primule veris, obconiche e viole, nonché piante aromatiche ed ortensie destinate al mercato di Pasqua, gli andamenti si sono rivelati discreti per le varie realtà produttive monitorate dalla rete Ismea, così come tra le piante d’appartamento non si smentisce il buon risultato delle vendite e della preferenza accordata alle Phalenopsys, ed anche ad alcune tipologie di piante verdi come Philodendron e 8
Dieffenbachia provenienti dalla Sicilia. A primavera inoltrata poi, ad aprile, sono andate discretamente le varie stagionali fiorite, tra cui viole, ortensie, begonia, Dipladenia, che di fatto stanno sostituendo, nelle richieste del consumatore finale, le specie classiche come Impatiens Nuova Guinea, Surfinia, e soprattutto il geranio; il persistente problema del Cacyreus (Licenide dei gerani) ha ormai portato alla disaffezione della clientela verso questa pianta che da sempre caratterizza le vendite del periodo primaverile. Le rose in vaso e da vivaio, come sempre, hanno avuto un buon livello di domanda su tutto il mercato nazionale. Nel mese di maggio le vendite sono riprese ristabilendo un equilibrio tra domanda ed offerta. Per le aziende che conferiscono i loro prodotti presso i canali di vendita della GDO nazionale i fatturati sono stati in crescita rispetto al 2015. A fine trimestre si è anche aperto uno spiraglio di ottimismo per le aziende vivaistiche che, pur nell’incertezza del mercato nazionale, a causa della mancanza di commesse pubbliche, hanno visto alcuni positivi risultati negli scambi con i mercati esteri. Fonte: Ismea I dati disponibili e aggiornati per il primo trimestre dell’anno per il comparto del florovivaismo in Italia evidenziano, rispetto allo stesso periodo del 2015, alcune variazioni. L’analisi dei dati restituisce un quadro delle esportazioni di fiori recisi in leggero aumento; la percentuale in aumento si attesta al 5,8% in valore mentre la quota di prodotto perde il 7,1%. I volumi di prodotto importati scendono del 6,2% ed anche il valore della spesa, varia leggermente (-1%). Per fogliame e fronde i valori dell’export sono positivi; infatti le quantità esportate salgono del 6,4% ed il relativo valore del 4,2%. Per fogliame e fronde dunque il bilancio è positivo e riflette però anche un aumento della domanda sul mercato nazionale, infatti salgono anche i valori dell’import, per un totale di +15,7% in volume e +11,1% in valore. Va notato anche il significativo aumento delle esportazioni in quantità di fogliame e fronde verso i paesi terzi (+82%) che equivalgono ad entrate valutarie del 37% superiori. Per i fiori recisi i flussi di prodotto esportato verso i principali paesi dell’Ue sono stati in leggero aumento ed il saldo negativo si è ridotto ulteriormente di 3,5 milioni di euro. Infatti per la sola UE la quota di prodotto esportato consente di ridurre il deficit del 4%, mentre aumenta leggermente, su base annua, la spesa verso i Paesi Terzi. La bilancia commerciale dei fiori recisi freschi (escluso essiccati e comunque preparati)- Vedi nota 2 (var.%) (var.%) (var.%) 2016 2016 2016 gen-mar 2016/2015 gen-mar 2016/2015 gen-mar 2016/2015 mln € quant. valore val.un. mln € quant. valore val.un. mln € quant. valore export import saldo totale 37,4 -7,1 5,7 13,8 40,9 -6,2 -1,0 5,5 -3,5 -4,4 -41 - Paesi terzi 4,6 -13,9 -6,9 8,1 3,6 -4,1 -5,0 -0,9 0,9 65,7 -13 - UE 28 32,8 -6,2 7,8 14,9 37,2 -6,3 -0,6 6,1 -4,4 -6,6 -37 La bilancia Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat provvisori commerciale del florovivaismo La bilancia commerciale di fogliame e fronde (var.%) (var.%) (var.%) 2016 2016 2016 gen-mar 2016/2015 gen-mar 2016/2015 gen-mar 2016/2015 mln € quant. valore val.un. mln € quant. valore val.un. mln € quant. valore export import saldo totale 18,3 6,4 4,2 -2,1 4,8 15,7 11,1 -3,9 13,6 1,9 1 - Paesi terzi 2,4 81,9 37,1 -24,7 0,5 11,4 6,4 -4,5 1,9 226,7 48 - UE 28 15,9 1,1 0,5 -0,6 4,3 16,3 11,7 -4,0 11,6 -5,6 -3 Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat provvisori 2 Dal 1° gennaio 2016 è entrata in vigore la nuova Nomenclatura per il capitolo 6 “Piante vive e prodotti della floricoltura” per cui si è inserita l’unità di misura “pezzi” anziché kg per il gruppo “altri fiori” e per “alberi e arbusti” e le variazioni dei volumi 2016/2015 sono stimate secondo dei coefficienti di trasformazione da pezzi a kg e il risultato non sempre è congruo soprattutto per alberi e arbusti. 9
La bilancia commerciale di piante, alberi e arbusti - Vedi nota3 (var.%) (var.%) (var.%) 2016 2016 2016 gen-mar 2016/2015 gen-mar 2016/2015 gen-mar 2016/2015 mln € quant. valore val.un. mln € quant. valore val.un. mln € quant. valore export import saldo Alberi e arbusti 79,6 46,4 -10,7 -39,0 5,9 436,6 -58,0 -92,2 73,7 2,7 -1 EXTRA-UE 14,8 -2,0 -40,0 -38,8 0,3 -44,2 -74,3 -54,0 14,5 -1,5 -38 UE 64,8 67,8 0,6 -40,1 5,6 452,9 -56,3 -92,1 59,2 4,8 14 piante da interno e da piena aria 64,1 -14,3 -23,1 -10,3 41,8 8,1 2,9 -4,7 22,3 -20,8 -47 piante da interno 19,6 24,5 1,8 -18,2 28,5 6,4 -2,2 -8,0 -8,9 71,3 -10 EXTRA-UE 2,7 -6,4 -14,3 -8,5 1,2 0,8 -9,2 -10,0 1,5 -8,2 -18 UE 16,9 31,1 4,9 -19,9 27,3 6,7 -1,8 -8,0 -10,4 151,8 -11 piante in pien'aria 44,5 -22,4 -30,6 -10,6 13,3 10,2 16,0 5,3 31,2 -26,8 -40 EXTRA-UE 6,7 10,7 19,1 7,6 2,6 71,4 25,6 -26,7 4,1 4,2 15 UE 37,7 -26,2 -35,4 -12,4 10,7 4,6 13,8 8,8 27,1 -30,5 -44 Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat provvisori Nei Paesi Bassi il valore dell’export di fiori recisi ha raggiunto il +22,1% rispetto al trimestre di riferimento del 2015 a fronte di una lieve diminuzione dei volumi (-1,07%) mentre per fogliame e fronde la crescita dell’export in valore (+12,4%) deriva dai maggiori volumi (+10,9%) di prodotto italiano affluito sul mercato olandese. Sempre riguardo a fogliame e fronde, scendono sia la percentuale di prodotto sia il valore delle esportazioni verso gli altri paesi. Nello specifico le forniture di fogliame e fronde italiane risultano deboli per penetrare il mercato spagnolo (-22,3%), inglese (-14,9%), portoghese (-44,5%), irlandese (-54%). La Francia ha invece speso di più per l’acquisto di fogliame e fronde di produzione italiana (+4,2%) importando tuttavia volumi inferiori (-2,7%). I paesi dell’Est europeo hanno invece in buona parte incrementato la quota di prodotto acquistata dall’Italia e, tra tutti si osserva che la Romania ha innalzato notevolmente i volumi (+46,8%) con una spesa superiore del 58,5% rispetto al 2015, mentre scendono volumi e valori dell’importazione dell’Italia da questo paese (-27,6% in volume e -35,6% in valore) essendo d’altronde un fornitore poco importante. Il prodotto affluito in Bulgaria è stato superiore del 72,7% rispetto al 2015 e quello della Polonia si è assestato su +18,9% con una spesa superiore del 15,8%. Anomala l’evoluzione registrata in Ungheria dove la percentuale di acquisto dei prodotti italiani da parte del mercato ungherese è aumentata del 19,5% in volume ma da parte sua l’Italia ha importato dall’Ungheria l’87,8% in più di fogliame e fronde rispetto allo scorso anno, medesimo trimestre. Per piante, alberi e arbusti i risultati relativi a volumi 3 e valori delle importazioni ed esportazioni del trimestre in esame, sono stati caratterizzati da numerosi segni negativi; per gli alberi e arbusti a fronte di risultati per l’export più bassi in valore (-10,7%) si osserva che anche i prodotti affluiti in Italia dai mercati esteri mostrano una spesa complessiva significativamente più bassa (-58%). I flussi di alberi e arbusti di produzione italiana verso i paesi dell’Ue sono aumentati in volume (+67,8%) rispetto al I trimestre 2015 mentre il valore è quasi pari (0,6%). Il valore commerciale dei prodotti importati sul territorio nazionale dai paesi extra Ue è diminuito del 74,3% mentre quello dai paesi Ue è diminuito del 56,3%. Nella categoria delle piante i valori positivi si sono avuti riguardo l’export verso i paesi extra Ue delle piante coltivate in pien’aria (+19,1% in valore e +10,7% in volume) ma purtroppo non per le spedizioni in ambito UE che invece calano. Per le piante da interno si osserva che sono anche aumentate le entrate sia per l’export extra UE (+1,8% in valore a fronte di volumi totali più elevati +24,5%) sia verso i paesi dell’UE (+4,9% con volumi di prodotto superiori del 31,1%) Se si analizza l’aggregato nel suo complesso, l’evoluzione degli scambi per piante, alberi e arbusti è stata la seguente: verso il principale mercato europeo - la Germania - si osserva che il valore delle merci italiane affluite sul tale mercato è diminuito del 9,4% a fronte di volumi aumentati del 5,5%, mentre l’import in valore da questo paese è diminuito del 2,8%. Come per il comparto fronde e fogliame, per la Spagna è diminuito l’ingresso di prodotti italiani in valore (-56,4%) ed in quantità (-5,3%) ma anche da parte del mercato italiano sono diminuite le spese per i prodotti spagnoli (-23,3%). La Romania ha aumentato anche per piante, alberi e arbusti l’approvvigionamento di prodotto italiano; il valore dell’export verso questo paese è infatti 3 Dal 1° gennaio 2016 è entrata in vigore la nuova Nomenclatura per il capitolo 6 “Piante vive e prodotti della floricoltura” per cui si è inserita l’unità di misura “pezzi” anziché kg per il gruppo “altri fiori” e per “alberi e arbusti” e le variazioni dei volumi 2016/2015 sono stimate secondo dei coefficienti di trasformazione da pezzi a kg e il risultato non sempre è congruo soprattutto per alberi e arbusti. 10
superiore in linea tendenziale del 45,2%, mentre verso Belgio, Danimarca e Polonia le merci italiane hanno generato aumenti del 10% in valore. Tra i paesi extra Ue si segnala l’Albania verso la quale i flussi di prodotto italiano sono aumentati significativamente in quantità e valore e la Giordania che si posiziona al secondo posto per entità del valore esportato pari a 1,8 milioni di euro (+25,9%), dopo la Svizzera (+16% per quasi 9 milioni di euro). Infine le spedizioni verso un altro paese che risultava in crescita negli passati, la Russia, sono state inferiori del 16,5% in valore. Esportazioni Italiane di Fiori, Fogliame e Fronde - Variaz. I trim.2016/I trim. 2015 Fiori recisi Fogliame e Fronde Paesi Paesi var. 16/15 var. 16/15 valore (000 €) valore (000 €) Totale 37.379 5,8% Totale 18.348 4,2% Paesi Bassi 14.878 22,1% Paesi Bassi 6.929 12,4% Germania 9.636 -3,4% Germania 4.638 -9,9% Slovenia 172 22,8% Francia 1.106 4,2% Austria 1.470 -3,7% Regno Unito 648 -15,5% Francia 3.371 -5,9% Austria 876 -11,0% Russia 436 132,7% Svizzera 1.286 50,2% Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat provvisori Importazioni Italiane di Fiori, Fogliame e Fronde - Variaz. I trim.2016/I trim. 2015 Fiori recisi Fogliame e Fronde Paesi valore Paesi valore var. 16/15 var. 16/15 (000 €) (000 €) Totale 40.861 -1,0% Totale 4.788 11,1% Paesi Bassi 35.763 -2,1% Paesi Bassi 3.397 8,6% Francia 414 -19,6% Germania 188 -30,1% Spagna 64 -68,0% Francia 366 53,3% Austria 79 -17,9% Danimarca 108 27,2% Thailandia 1.908 -8,4% India 90 -37,6% Ecuador 1.260 8,4% Cina 156 9,8% Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat provvisori Piante, alberi e arbusti - Variaz. I trim.2016/I trim. 2015 Export Import Paesi valore Paesi valore var. 16/15 var. 16/15 (000 €) (000 €) Totale 143.718 -16,7% Totale 47.743 -12,8% Francia 33.331 -5,2% Paesi Bassi 31.653 -10,2% Paesi Bassi 12.849 -31,9% Germania 3.418 -2,8% Germania 30.822 -9,4% Belgio 2.526 -14,0% Regno Unito 12.192 -11,4% Spagna 2.763 -23,3% Svizzera 8.740 15,8% Cina 571 -32,3% Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat provvisori Gli acquisti di Le vendite di fiori, piante, alberi e arbusti nel primo bimestre del 2016 non hanno soddisfatto le fiori e piante aspettative degli operatori circa variazioni positive dei fatturati indotte da temperature più alte delle famiglie della media in diverse settimane del bimestre o dalla ricorrenza di San Valentino. Infatti la spesa italiane complessiva di fiori e piante si attesta a 270 milioni di euro di cui i due terzi sono rappresentati 11
dalla spesa per i fiori recisi che è inferiore al medesimo bimestre del 2015 di appena l’1%. Quest’ultimo dato si declina in una stabilità della spesa di fiori per il Nord Ovest e il Centro Italia e in una diminuzione tendenziale del 2% per le altre due aree geografiche. Per le piante è andata leggermente meglio in quanto non si segnala alcuna diminuzione su base annua. Quest’anno il fattore limitante, a detta degli operatori, è stata la collocazione della ricorrenza in calendario che è avvenuta di domenica e anche sui mercati esteri questo elemento ha affievolito le vendite. Inoltre il clima nel Nord Italia non è stato favorevole: la pioggia e l’abbassamento delle temperature nella settimana di San Valentino non ha favorito gli acquisti. Questa circostanza, unita alla minore propensione agli acquisti nei periodi in cui da calendario il Carnevale è a poca distanza dal 14 febbraio, ha determinato un’evoluzione di minore affluenza al livello nazionale anche di acquirenti soprattutto nel Centro Italia (quest’ultimo sia per i fiori sia per le piante). Il numero degli acquirenti di fiori al contrario, nel Nord Ovest, su base annua, è salito del 16% grazie probabilmente alle allettanti proposte di mazzi di fiori abbinati anche ad oggetti presenti presso alcuni canali di vendita. Le migliori performance si sono registrate presso i garden center, i mercati rionali e i super/ipermercati. Nelle altre aree geografiche è andata abbastanza bene per i mercati rionali del Centro e Sud Italia in quanto l’evoluzione climatica è stata più clemente. Nel Sud Italia risulta positiva e in crescita tendenziale la frequentazione anche per i super e gli ipermercati. L’evoluzione della domanda di piante in vaso ha risentito di un’offerta che non era omogenea tra le regioni: se al Centro le alte temperature hanno anticipato la fioritura, nel Nord Est invece, nonostante non siano mancate le giornate di sole e le temperature medio-alte, dopo la metà di febbraio le piogge e la poca luminosità hanno rallentato notevolmente le fioriture delle piante stagionali. La conseguenza è stata che la quota di acquirenti delle piante da esterno è scesa nel Nord Est dal 34% al 27%, mentre è aumentata significativamente nel Centro-Italia. La quota di coloro che acquistano le piante da interno, invece, nella prima area geografica è aumentata da quasi il 32% al 35%, così come nel Meridione (da quasi il 18% al 21%). Il Nord Ovest per le piante in vaso in termini di spesa e di numerosità di acquirenti ha mostrato un incremento di quasi il 2% e il 3% rispettivamente e, tra i canali di vendita, ad aver spuntato un posizionamento migliore sono il negozio, il chiosco e il garden center, le cui vendite su base annua sono aumentate. Va notato anche l’incremento di acquirenti nel Meridione che risalgono del 6% avvicinandosi a quota 800 mila consumatori, la spesa complessiva però rimane stabile. Un ruolo decisivo nel primo bimestre su quasi tutto il territorio nazionale nella diffusione dell’acquisto è quello avuto dai super e ipermercati che insieme agli altri “format” della GDO non alimentare, registrano da qualche anno un aumento delle vendite. La spesa di fiori e piante nel mese di marzo si è assestata su oltre 208 milioni di euro, valore lievemente più elevato (+1,6%) rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, e che rappresenta il terzo aumento dopo il valore mimino registrato nel 2013 (meno di 200 milioni di euro). Tale trend è alimentato soprattutto dalla domanda di fiori. L’effetto positivo della ricorrenza pasquale non si è manifestato pienamente poiché in buona parte del Nord Italia ad un autunno e un inizio di nuovo anno con clima mite, sono seguite temperature basse dopo la prima decade del mese di marzo. Tuttavia il lieve aumento della spesa che si è verificato sia per i fiori sia per le piante deriva da un rafforzamento a livello nazionale della penetrazione dei consumi e quindi degli acquirenti rispetto al mese di marzo del 2015 (+2% i fiori e +4% le piante). Lo stimolo ad acquistare è stato sicuramente influenzato dal clima che si riflette maggiormente sulle piante. La spesa per quest’ultime, nonostante la presenza della Pasqua, infatti è aumentata, ma non in misura significativa (+1,7%). È stato il Nord Est ad esprimere una scarsa propensione all’acquisto di piante determinata da un calo degli acquirenti, mentre nelle altre aree si va dalla stabilità ad aumenti tra il 2,5% ed il 5%. Per i fiori e le fronde l’impatto della Pasqua similmente ha vivacizzato in misura modesta la domanda il cui aumento a livello nazionale, rispetto a marzo del 2015, è stato di circa il 2% (ma già nello scorso anno si era registrato +4%). Tale risultato si traduce in recuperi tra il 3% e il 4% nel Nord Est e Centro Italia. La prima area, in particolare, recupera a marzo poco più del 20% di acquirenti a livello tendenziale, mentre il Centro nel primo bimestre e a marzo perde una quota rilevante degli acquirenti con potere di acquisto basso (la spesa media per acquirente al netto di queste perdite, al contrario aumenta del 30%). Nonostante l’evoluzione per singolo periodo, così descritta, se si sommano gli acquirenti di fiori dei due periodi (1° bimestre e mese di marzo) per il Centro risulta un’acquisizione di nuovi acquirenti pari ad un innalzamento del 5% su base annua, invece per il Nord Est risulta una forte sovrapposizione tra consumatori per cui una parte di coloro 12
che hanno acquistato nel bimestre gennaio-febbraio è la stessa riscontrata nel mese di marzo. Di conseguenza a livello trimestrale il numero totale di consumatori rispetto al primo trimestre 2015 è diminuito di oltre il 10% (simile il risultato per il Nord Ovest a causa di un mancato rinnovo di acquirenti tra un periodo e l’altro che inficia il risultato del 1° trimestre dal punto di vista dell’ampiezza della clientela). Sempre in base al trimestre la spesa in fiori e fronde a livello nazionale risulta stabile nonostante una riduzione della clientela nel Nord Italia. Il numero di consumatori invece è aumentato nel segmento piante soprattutto nel Nord Ovest e nel Meridione e la spesa a livello nazionale mostra un lievissimo incremento. Nel medesimo periodo nel caso delle piante nel Nord Italia è risultato molto più contenuto il fenomeno della sovrapposizione degli acquirenti. Gli acquisti di fiori e piante nel mese di aprile sono stati soddisfacenti nonostante il confronto risenta della posizione della Pasqua nel 2015, che si collocava nella prima settimana del mese. Di conseguenza si aveva il timore di assistere ad una diminuzione della domanda; le richieste delle famiglie italiane, invece si sono allineate ad aprile 2015. La lieve diminuzione della spesa, inferiore all’1% (per quasi 102 milioni di euro), per il segmento dei fiori è trascurabile anche se a livello di area geografica cresce al 3% nel Nord Ovest, mentre cambia in positivo fino a +3% nel Meridione. La domanda per piante in vaso si sviluppa leggermente meglio rispetto al corrispondente periodo del 2015. Infatti a fronte di un risultato globale di spesa pari a 119,5 milioni di euro, due aree geografiche presentano un incremento tra l’1 e il 2%. L’affluenza ai canali al dettaglio per l’acquisto di fiori migliora sensibilmente su base annua per il Nord Ovest e per il Nord Est, mentre cala per il centro Italia. Anche per le piante il Nord Italia mantiene un’attenzione molto alta all’acquisto soprattutto nel Nord Ovest nonostante l’assenza della Pasqua; gli acquirenti infatti aumentano di oltre il 30% in detta area e nelle altre aree geografiche, eccetto il Centro Italia, raggiungono una numerosità più elevata rispetto allo stesso periodo del 2015. La distribuzione della spesa tra i canali a livello nazionale mostra un miglioramento della quota di mercato del negozio nel caso dei fiori e del garden center nel caso delle piante in vaso. Nel dettaglio delle singole aree geografiche va sottolineato lo sviluppo positivo, in termini di acquirenti di fiori per il Nord Ovest e il Nord Est, del canale “altro” (che comprende la distribuzione organizzata - ipermercati e supermercati - il Fai da Te, il mercato rionale e un residuale “altro” tra cui internet), al quale tuttavia non corrisponde un aumento della spesa dovuto proprio alla politica aggressiva di prezzo attuata da tali “format”. Per il segmento delle piante l’unico canale che progredisce, per numero di clienti, su tutto il territorio nazionale è il garden center, seguito da una discreta performance dal mercato rionale. Il canale “altro” e in particolare la GDO (super e ipermercati), invece perdono “appeal” proprio in tale mese forse per una perdita di gamma di piante che invece è programmata meglio nei garden center. Positivo lo sviluppo degli acquisti in buona parte dei canali di vendita nel Meridione dove anche la spesa progredisce leggermente. Link: al report “acquisti di fiori e piante delle famiglie italiane” _____________________________ Direzione Servizi per il Mercato Redazione a cura di: Rita Bosi, Paola Lauricella e-mail: p.lauricella@ismea.it www.ismeamercati.it 13
Puoi anche leggere