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Le Comunità Periodico interparrocchiale a cura delle Comunità di Ponteranica Dicembre 2015 - Gennaio 2016 Insieme Parrocchia della Trasfigurazione in Rosciano - Parrocchia di SS. Alessandro e Vincenzo in Ponteranica Parrocchia di S. Michele Arcangelo e Madonna del Carmine in Ramera di Ponteranica Capaci di carità...
Le Comunità Insieme Il Natale e le pupille dilatate Editoriale Periodico interparrocchiale a cura delle Comunità di Ponteranica Dicembre 2015 - Gennaio 2016 Parrocchia della Trasfigurazione in Rosciano - Parrocchia di SS. Alessandro e Vincenzo in Ponteranica Parrocchia di S. Michele Arcangelo e Madonna del Carmine in Ramera di Ponteranica C hi di noi non ha provato tenerezza nell’os- servare dei “cuccioli”, d’uomo o animali? È un fenomeno che accomuna tutti, anche alcuni entra dentro tanta luce quanta non mai, devi persino metterti una mano agli occhi perché non ti faccia male… fra gli esseri più crudeli nel mondo animale, e Nonostante la secolarizzazione tenda in ogni non è evidentemente solo una questione di modo a cancellare i segni del sacro dalla nostra sensibilità personale: la scienza dice che si vita quotidiana, il Dio Bambino regala ogni Capaci di carità... tratta di un meccanismo innato di conservazione anno a tutti, credenti e non, questo “tempo della specie, sviluppato nel corso di milioni di franco” per qualche giorno meno incline alle anni. pupille strette della competizione e dell’inimi- L’aveva intuito anche Darwin. È tutto program- cizia. Certo, non è molto, una decina di giorni Sommario mato nel nostro cervello. Ci sono specifici circuiti che percentuale sono rispetto ai 365 di un La natura nutre la speranza di es- cerebrali che si accendono quando li guardiamo anno? E, appunto, non è detto che le pupille si sere liberata dalla corruzione 3 estasiati e diciamo: “ma che bei bimbi!”. È la più dilatino perché le muove il cuore. Bastano certi grande arma di sopravvivenza dei nuovi nati. meccanismi che la pubblicità conosce bene… Spazi 4 Li ripara dalle aggressioni e scatena una risposta Poi si torna alla vita quotidiana, e Gesù ricompare istintiva di accudimento e di protezione. già con la barba al fiume Giordano per chiedere Laudato sì 6 Ci sono caratteristiche precise che la nostra il Battesimo di Giovanni. Già l’effetto tenerezza mente riconosce, e allora le pupille si dilatano se l’è giocato. Le nostre pupille sono tornate a Un po’ di Unità Pastorale 8 ad esprimere appunto tenerezza e premura: vedere la ferialità di ogni giorno, e dunque a testa tonda, fronte convessa, occhi grandi, naso stringersi, a difendersi dall’aggressione dei Costruiamo il volto di Cristo schiacciato, guance paffute, arti cicciotti. Ma competitori, o della troppa “luce” che – una nella carità 10 anche comportamento giocherellone, modi volta seguita - ci spingerebbe a rompere il goffi, vagiti. È il Kindchenschema di Konrad guscio degli egoismi per conoscere la gioia di Comunità Ramera 12/18 Lorenz, l’insieme cioè dei tratti inconfondibili incontri veri. E qui la tenerezza non si impone che indicano immaturità, giovinezza, vulnera- più. Se la vogliamo vedere non basta più l’istinto, Anagrafe delle parrocchie 19 bilità e spingono i genitori a prendersi cura dei dobbiamo cercare con la ragione, con la volontà, figli. con la forza della convinzione. Con fede. È Comunità Ponteranica Poi, crescendo, l’effetto tenerezza tende a scom- anche con queste energie che si persegue il e Rosciano 20/25 parire, ma ormai il peggio è passato e i cuccioli bene dei figli divenuti grandi, quando l’amore dovrebbero nel frattempo aver imparato a di- prende altri linguaggi. Basterebbe ascoltare, Ponteranica fendersi da soli. perché appena Gesù apre bocca si materializza Associazioni 20/25 La specie umana è più sensibile a questo mec- la tenerezza diventata grande, la Misericordia. canismo, visto quanto a lungo i suoi “cuccioli” Ma non abbiamo tempo. Non è più Natale, Registrazione hanno bisogno di assistenza. Se non ci fosse quando si è tutti più buoni… Trib. di Bergamo n° 17 questo meccanismo saremmo già belli che Il suo volto è diventato brutto come può esserlo del 1/07/2010. estinti. Le nostre pupille reagiscono dilatandosi quello del povero che non si fa la barba, quello Direttore responsabile: di fronte ai segni della tenerezza e dell’amore. del figlio che dà solo grattacapi e viene solo a Agazzi Davide Dunque quando diciamo che Dio nel bambino chieder soldi; il suo vestito è lacero come quello Gesù ha voluto farsi piccolo per consegnarsi a del mendicante che non ha il ricambio, la sua In Redazione: Enrico, Franco, Margherita, noi assolutamente indifeso e bisognoso di tutti, pelle è divenuta scura come quella dello stra- Simona, Vincenzo, don Cristian, non diciamo una cosa del tutto esatta. Anche niero che con disprezzo insistito chiamo “clan- don Flavio, don Sergio. il Dio Bambino, come tutti i bambini e nono- destino”. La sua voce è fastidiosa come quella stante Erode, ha potuto godere di un “tempo della moglie che ho rinunciato ad amare, e la Stampa: Centro Grafico Stampa franco” di sguardi teneri prima di gettarsi nella sua richiesta di un bicchiere d’acqua quantomai Tel. 035 29 50 29 mischia. Ed ancora oggi contemplandolo Bam- stonata, come ogni cosa che ci infastidisca bino ci regaliamo quel tempo che anche i non mentre facciamo le “nostre cose”. Sgradevole. Articoli e files possono credenti definiscono come “il tempo in cui tutti Per provare un po’ di tenerezza bisognerà aspet- essere spediti a: info@centrograficostampa.it siamo più buoni”. Ci si esercita nell’arte del tare di nuovo Natale, quando osserveremo lo dono e della disponibilità, dell’attenzione reci- spettacolo delle statuine del presepe, o anche proca e le pupille cercano di dilatarsi nella pa- solo le vetrine. L’albero, il presepe, le luminarie, Il prossimo numero zienza anche per le persone - suocere, parenti, i ricordi, le nostre belle tradizioni… che riescono uscirà il 12 febbraio 2016. vicini - che normalmente susciterebbero altre a dilatare le nostre pupille… Che peccato spre- Gli articoli dovranno reazioni. Il tempo del Natale è una possibilità, care tutto quel tempo lì in mezzo senza riuscire essere consegnati un po’ indotta artificialmente, come quando ti a vedere cosa sa regalare al nostro cuore e al entro il 29 gennaio 2016. dilatano le pupille con le gocce per la visita del nostro sguardo la Misericordia. fondo oculare, ma è sempre una possibilità: ti don Sergio e don Flavio 2
La Parola La natura nutre essere sapiente come Dio e di saper provvedere a se stesso e la speranza di essere agli altri meglio di quanto ha fatto il Creatore e arriva ad uc- liberata dalla corruzione cidere Dio nel suo cuore; e di- venta talmente arrogante da credersi un laico emancipato, il- ludendosi di essere principio di L eggendo il secondo capitolo del libro della Genesi trovia- mo il secondo racconto della “Quando il Signore fece la ter- ra e il cielo, nessun cespuglio se stesso e padrone del creato, e rompe ogni relazione con campestre era sulla terra, nes- creazione; è un racconto più suna erba campestre era spun- Dio. Succede che tutta l’umanità antico di quello che si trova nel tata, perché il Signore non non capisce più dove sta an- primo capitolo, ed è molto di- aveva fatto piovere sulla terra dando sparisce l’armonia e verso dal precedente sia per e nessuno lavorava il suolo e l’equilibrio della creazione e si stile sia per concretezza. faceva salire dalla terra l’ac- colpevolizza la natura stessa. Nel secondo racconto ci tro- qua dei canali per irrigare il L’uomo grazie alla sua falsa suolo, allora il Signore Dio sapienza, dopo aver dimenticato viamo in un terreno arido e de- plasmò l’uomo con polvere Dio, chiede a Lui tanti perché serto, dove Dio plasma l’uomo del suolo e soffiò nelle narici con la polvere della terra; e per ma la mancanza di fede nel Si- un alito di vita e l’uomo di- farlo vivere bene , per opera del venne un essere vivente. Poi gnore apre un orizzonte ostile Signore, il deserto diviene un il Signore piantò un giardino all’uomo stesso che porta ad giardino, infatti in un susseguirsi in Eden, … Dio fece germo- una sfiducia diffusa in di eventi ogni vegetazione fio- gliare dal suolo ogni sorta di cui ci si accusa recipro- risce grazie alla creazione del- alberi graditi alla vista e buoni camente per le ferite l’acqua che rende il deserto un da mangiare. … Il Signore Dio inferte alla natura, non paradiso in cui esiste tutto quel- prese l’uomo e lo pose nel c’è più una retta co- giardino dell’Eden, perché lo scienza e con le azioni lo che si può desiderare. coltivasse e lo custodisse. umane si distrugge il Al centro di questo giardino (Gen. 2,4/15). troviamo l’uomo e la donna uno “giardino” affidato al- di fronte all’altra a cui Dio dona dubbio, che Dio è il Signore ed l’uomo che diventa un ogni attenzione perché possano è sopra l’uomo; le cose è il mon- nuovo deserto: Papa vivere felici: Dio ha infatti creato do sono sotto l’uomo al quale Francesco ci ricorda che la terra con abbondanza di ve- Dio le ha affidate, la vita viene la madre terra protesta getazione ricca di ogni bene da Dio, l’uomo la attinge da Lui per il male che le pro- perché sia resa abitabile da tutta e la conserva. Dio ha dimostrato vochiamo, a causa l’umanità; ciò che maggiormente il suo grande amore per l’uma- dell’uso irresponsabile colpisce in questo racconto è la nità per la quale ha preparato dei beni che Dio ha po- vita che Dio dona all’uomo col una natura rigogliosa, ricca e sto in essa, pensando suo soffio creatore. generosa, dando all’uomo il di essere suoi proprie- L’uomo dopo essere stato compito di essere suo collabo- tari, autorizzati a domi- creato viene messo al centro ratore per continuare la sua ope- narla e schiaffeggiarla. del giardino col compito di cu- ra nella creazione. La fiducia che l’uo- rarlo e custodirlo; la terra è chia- Ma cosa è successo agli uo- mo torni a una conver- ramente di Dio, ma all’uomo è mini che si trovano spaventati sione non spegne la dato l’incarico di lavorarla e farla e preoccupati perché le loro speranza che l’uomo fruttare. Ricevuto questo im- azioni e il loro impegno, invece trovi 4la conversione interiore pegnativo mandato l’uomo non di rendere la natura più bella e come ci dice Paolo: La rivelazione potrà e non dovrà mai pensare più accogliente ne producono stessa attende con impazienza la che il mondo e la natura che lo la sua graduale distruzione met- rivelazione dei figli di Dio…. E circondano siano una sua preda tendo in serio pericolo la bellezza nutre la speranza di essere lei pure o una sua conquista, perché del creato? liberata dalla schiavitù della cor- sono un regalo che Il Signore Noi la risposta la possiamo tro- ruzione, per entrare nella libertà Dio ha fatto a tutta l’umanità. vare nei primi capitoli della Ge- della gloria dei figli di Dio.” Il testo dice, senza ombra di nesi. Quando l’uomo pensa di Giovanna 3
Famiglia Spazi Lo spazio è abitato da persone che, occupandolo, lo limitano. E limitandolo lo caratterizzano ed lo identificano C osa ognuno di noi in- sistemare i giochi alla scuola del- portante per noi, ma che ci of- tenda per spazio ha a l’infanzia e a casa lasciare tutto frono anche informazioni su cosa che fare con le proprie in disordine, con i nonni essere abbia valore per i nostri figli. esperienze e passioni. È educati e riservati e con i genitori La gestione e l’uso dello spazio, difficile spiegare questa afferma- fare capricci, possono non alzare e con esso le scelte e i modi di zione perché ognuno di noi dà la voce quando sono dagli amici agire, sono sottilmente, imper- per scontata e universale la pro- chiedendo per piacere ma ritro- cettibilmente, condizionati dal pria percezione dello spazio. In- varsi ad urlare e a non rispettare senso comune, da “lo fanno tutti” vece parlare di spazio significa i giochi dei fratelli quando sono o “lo hanno tutti”. Sono queste parlare non di un qualcosa di og- in casa. esperienze che cambiano i bam- gettivo, ma di relazioni. Una cosa I luoghi non sono mai neutri. bini. I bambini oggi sono diversi che mi stupì quando ero all’inizio Sono densi, impregnati della loro dai bambini di vent’anni fa, come dei miei studi fu scoprire che un storia, unica e diversa per ognuno quelli di vent’anni fa sono diversi bambino non riesce a disegnare degli attori. Galimberti scrive che da quelli di cinquanta anni fa. un quadrato se non dopo i tre “lo spazio corporeo […] porta Basta chiedere ad una qualsiasi anni e mezzo perché non perce- con sé la traccia di sentimenti insegnante come e quanto cam- pisce gli angoli. Questo accade personali, di bisogni sociali e di biano i bambini ogni quinquen- perché lo spazio che abitiamo elementi emotivi.” nio. I bambini di oggi sembrano non è uno spazio geometrico, Per questo, nel prenderci cura e essere precoci perché sanno tante definito da coordinate che lo ren- nell’educare i figli, non possiamo cose, sono abili nell’utilizzo di dono percepibile da tutti allo prescindere da un’attenzione allo strumenti informatici – tablet, stesso modo. È sufficiente dover spazio. Il luogo dove si mangia, smartphone, telecomandi - sin disegnare una piantina di casa dove si gioca, dove si fanno i da piccolissimi. Al tempo stesso nostra per vedere che fatichiamo compiti, dove si legge l’ultima stupisce come, di fronte a tanto a rappresentare le giuste propor- favola e dove ci si addormenta sapere in corpicini così piccoli, zioni. Lo spazio, proprio perché ha una storia, ha un valore, ha vengano poi a mancare alcune è relazione, è emozione. Ci sono un colore, ha una luce, ha un sa- abilità pratiche che fino a pochi spazi che possono mettere di pore, ha un odore, ha un calore. anni fa erano patrimonio scontato buon umore solo vedendoli ed Mille sfumature giocano tra di di un bambino. Faccio un esem- altri che possono fare l’effetto loro costruendo esperienze uni- pio. In questo periodo incontro, esattamente contrario, possono che. È una storia che costruiamo per i laboratori nelle scuole, molti ricordare situazioni, persone, con- noi, con i gesti che compiamo bambini tra i sei e i sette anni. quiste o dolori. Dipende da cosa tutti i giorni, spesso senza esserne Uno dei giochi che propongo è si è compiuto o subito in quel consapevoli. Giocare in camera quello dello slalom: i bambini si posto, perché tutti noi guardiamo o avere a disposizione tutta la mettono seduti in cerchio e a il mondo attraverso le lenti delle casa, il posto in cui ci si siede a turno passano correndo tra i com- emozioni. Allo stesso modo lo tavola, nel piatto di chi viene ser- pagni. Ciò richiede loro di riuscire spazio viene occupato in modo vito prima il cibo, in quale mano a restare seduti in cerchio, gambe differente secondo quello che sta il telecomando, dove guar- incrociate, ad una stessa distanza uno pensa di se stesso o del dano gli occhi mentre una per- uno dall’altro. Nonostante il gioco posto in cui si trova o di sé in re- sona mi parla o mentre parlo ad sia molto movimentato e richieda lazione a quel determinato luogo. una persona: tutti esempi di uti- di stare seduti per un tempo bre- I genitori, gli insegnanti ma anche lizzo dello spazio che raccontano ve, molti bambini faticano a te- i nonni e gli adulti in genere san- tantissimo e offrono informazioni nere la posizione perché hanno no bene che i bambini possono ai nostri figli rispetto cosa sia im- bisogno di stare vicini ad un ami- 4
Famiglia co, o lontani da un altro, o sem- troppo piccoli per essere respon- cole attenzioni a gesti che co- plicemente perché senza accor- sabili. Anzi, di solito i bambini struiscono in modo forte le fon- gersene non hanno più le gambe piccoli hanno un innato senso damenta della capacità di sepa- incrociate. Una scena come quella di responsabilità. Saper rispon- razione, di relazione e della con- fotografata nella copertina del dere alle attese di un compito, seguente responsabilità. Il co- libro “L’ora di lezione” di Massimo facendo da soli, li rende fiduciosi mune denominatore è il rispetto Recalcati sarebbe impensabile e orgogliosi di sé, facendo cre- dello spazio dell’altro. Per rispet- oggi. I bambini non erano solo scere l’autostima. Guardano e tarlo serve che ognuno riconosca in fila, ma guardavano tutti ciò scrutano i genitori, vogliono farli l’altro con i suoi bisogni ed il suo che stava accadendo trovando felici. E a questo punto è impor- spazio. E lo imparo a casa, quando la posizione migliore senza chie- tante che ci sia chiarezza nella il genitore sa mettere un limite. dere all’altro di spostarsi. distinzione dei ruoli tra genitori È la presenza dell’altro che rende Imparare “a stare” consapevoli e figli, ovvero tra chi fa “il capofila” vero e concreto quel limite che dello spazio che occupa il nostro e chi segue. Chi guida sta davanti costruisce l’identità: se su quella corpo non è per nulla scontato perché deve sapere e vedere sedia ci sei seduto tu, non mi ci o semplice. Qui si evidenzia tutta dove andare. Ma se chi è davanti posso sedere io. Se quel letto è il la fragilità di apprendimenti co- continua a girarsi indietro per tuo, non ci posso dormire io. Se struiti in spazi virtuali come quelli soddisfare le attese di chi non sa quella cartella è la tua, non ci dei giochi elettronici. Il mondo dove andare, allora il rischio di posso mettere le mani io. Se quel reale è molto più complesso di andare a sbattere o di girare in banco è tuo, non ci posso mettere quanto non possa prevedere un cerchio senza andare da nessuna i miei quaderni. Sarà proprio que- gioco elettronico. Ognuno di noi parte è alto. sto senso del limite che consentirà è mani, dita, braccia, piedi, gambe, Essere in relazione significa avere ai bambini di essere felici. Come testa, occhi, bocca, lingua…. Che chiara la differenza tra me e te. dice il filosofo Salvatore Natoli, devono essere gestiti tutti con- Questa differenza è chiara quando chi è felice aumenta la sua capa- temporaneamente. E attorno a ci si sa separare. Separarsi non è cità di relazione con l’ambiente me ci sono altre persone. Stare solo salutare la mamma la mat- in modo del tutto involontario. nel mondo significa essere in re- tina. È molto di più: è vestirsi da Se vogliamo dei bambini felici lazione: con me stesso sapendo soli, ricordarsi i propri impegni, serve quindi che favoriamo il ri- dove sono oltre che dove ho le prepararsi e portarsi la cartella. spetto dello spazio come luogo gambe o le braccia…. E con gli Il genitore può chiedere e solle- che ospita ognuno di noi insieme altri che a loro volta si muovono. citare, ma le mani in cartella le a tutti gli altri. Inoltre il mondo reale prevede mette solo il bambino così come Simona una competenza inesistente nel le mani nella borsa Colpani mondo virtuale: la responsabilità. le mette solo Saper essere responsabili, ovvero la mamma. essere abili a rispondere: di Sono ciò che si fa, si dice, si pic- chiede. Non si è mai 5
Laudato si’... ... ma anche rispettato, nel creato e nell’Uomo immagine di Dio! Q ualche titolo, qualche commento giornalistico, due cose orecchiate alla TV. Si è detto molto sull’enciclica Laudato si’ di papa Francesco, ma la non parlare del Catechismo della Chiesa Cattolica. Poco importa notare l’attenzione con cui papa Francesco si preoccupa di mostrare la continuità si è anche letta? con il Magistero precedente, per affermare che A oltre 6 mesi dopo la pubblicazione, l’impressione l’”ecologia integrale”, il rispetto della natura e è che questo sia capitato non soltanto all’enciclica della creazione come espressione dell’amore di più lunga della storia delle encicliche, ma a tanti Dio per ogni cosa creata sono una costante del- documenti pontifici. l’insegnamento della Chiesa. Certo, il Papa mette Eppure le encicliche (dal greco enkýklos, "in giro", una particolare enfasi su aspetti che i predecessori "in circolo") sono lettere pastorali del Papa della ritenevano probabilmente meno importanti di Chiesa cattolica su materie dottrinali, morali o altri, ma questo fa parte della libertà dei pontefici, sociali, indirizzate ai vescovi della Chiesa stessa rientra nella scelta delle priorità pastorali, che e, attraverso di loro, a tutti i fedeli. spesso 50 anni dopo scopriamo essere state pro- Quindi per un credente, restano un riferimento fetiche. Basti pensare ai testi del Concilio Vaticano determinante per la vita cristiana. II, tanto nominati, quasi mai letti, e ancora forte- Non sono “circolari” di poco conto... mente attuali nella loro profezia. Sono l'insegnamento ufficiale della Chiesa cattolica E allora? Allora, leggiamola questa enciclica, smet- sulle più importanti questioni dottrinali e sociali. tiamo di parlarne per sentito dire e forse capiremo Fanno conoscere non solo ai cristiani, ma a tutti come essa manifesta soprattutto lo stupore in- gli uomini l'opinione della Chiesa sui temi di at- namorato per la bellezza del piano di Dio, per tualità, e stimolano una discussione che favorisce quel “Vangelo della creazione”, che è il titolo la ricerca di valori comuni. del secondo capitolo. E se ci sono espressioni Quando esce un’enciclica tanto attesa, i giornalisti che non ci piacciono, rilassiamoci, perché non devono commentarla prima che il testo sia reso siamo noi sul soglio di Pietro, per fortuna e per il pubblico e così si attaccano a qualche anticipa- bene della Chiesa e del mondo. zione, magari la leggono velocemente se hanno Leggiamola insieme in parrocchia, nei gruppi e avuto il testo in anteprima. Ognuno deve dire la nei movimenti, nelle diverse associazioni, in quegli sua, possibilmente prima degli altri. ambienti che hanno sempre sulla bocca papa Così nasce un’enciclica rivoluzionaria, “verde”, che Francesco ma poi si dimenticano di leggere e innova completamente rispetto ai predecessori. presentare i suoi documenti, che sono quello Poco importa osservare che la Caritas in veritate che rimarrà nel tempo della sua presenza alla di Benedetto XVI viene citata 12 volte e 6 volte la guida della Chiesa. Centesimus annus di san Giovanni Paolo II, per Respingiamo la lettura interessata e ideologica 6
Sotto la lente... di chi, come la Repubblica, persegue La relazione ci definisce come esseri un proprio particolare obiettivo nel umani. Spesso smarriamo questa ve- Laudato sie, mi' Signore modo di accostarsi a papa Francesco. rità pensandoci capaci di “badare a Altissimu, onnipotente bon Signore, Non sarebbe la prima volta che alcuni noi stessi” e soddisfacendo, senza pu- Tue so' le laude, la gloria e l'honore si sono abituati a leggere i pontefici dore, i nostri capricci esistenziali. Uno et onne benedictione. attraverso la lettura data da chi non sfrenato consumismo e la ricerca del ama la Chiesa o comunque ne prende benessere fine a se stesso ci hanno Ad Te solo, Altissimo, se konfano, solo alcuni aspetti. Avvenne con il portato a questo, rendendoci sordi et nullu homo ène dignu te mentovare. beato Paolo VI e ne sortirono disastri, alle istanze più vere che vengono dal Laudato sie, mi' Signore incomprensioni, contestazioni a destra nostro cuore, dalla vita degli altri, dalla cum tucte le Tue creature, e a sinistra, scismi addirittura, mentre natura stessa. È per natura che non spetialmente messor lo frate Sole, il suo Magistero giaceva intonso nelle veniamo alla luce da noi stessi ma lo qual è iorno, et allumini noi per lui. biblioteche o veniva strumentalizzato siamo il frutto di una relazione. Ma- Et ellu è bellu e radiante dai più furbi. nipolare questo dono vuol dire votarsi cum grande splendore: Si scoprì troppo tardi la coerenza del alla morte. de Te, Altissimo, porta significatione. suo insegnamento, il coraggio della Altro tema cruciale toccato da papa sua testimonianza, la sofferenza di un Francesco nell’Enciclica è quello del Laudato si', mi Signore, Pontefice lasciato solo nella tempesta lavoro. Con l’avvento del paradigma per sora Luna e le stelle: del ’68 e della contestazione post- tecnocratico, l’uomo viene alienato e in celu l'ài formate conciliare, abbandonato anche da tanti messo ai margini del sistema produt- clarite et pretiose et belle. amici. Non ripetiamo lo stesso errore, tivo. Nel libro della Genesi si parla e ricordiamoci che le encicliche sono della Terra come di un luogo di cui Laudato si', mi' Signore, per frate Vento espressione “alta” del Magistero or- l’uomo deve prendersi cura custoden- et per aere et nubilo et sereno et onne dinario della Chiesa a cui i fedeli dolo ma anche lavorando affinché tempo, per lo quale, devono prestare obbedienza. producesse frutti. Francesco indica a le Tue creature dài sustentamento. Evitiamo quindi letture ideologiche e quindi la strada: l’uomo non è il pro- Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua. chiudiamo la bocca per lo stupore, blema, ma la risoluzione. la quale è multo utile et humile perché non è la prima volta che la Al punto 116 ci ricorda che: “L’inter- et pretiosa et casta. Chiesa affronta questo tema “friendly”. pretazione corretta del concetto del- “Se vuoi coltivare la pace, custodisci l’essere umano come signore dell’uni- Laudato si', mi Signore, per frate Focu, il creato”. Era questo il tema della verso è quella di intenderlo come per lo quale ennallumini la nocte: giornata per la Pace proposto da Be- amministratore responsabile”. ed ello è bello et iocundo nedetto XVI l’1 gennaio del 2010. E sulla scia al punto 155 dice: “L’eco- et robustoso et forte. “Particolarmente attuale è la questione logia umana implica anche qualcosa antropologica, che abbraccia il rispetto di molto profondo: la necessaria re- Laudato si', mi Signore, della vita umana e l’attenzione da pre- lazione della vita dell’essere umano per sora nostra matre Terra, stare alle esigenze della famiglia fondata con la legge morale inscritta nella la quale ne sustenta et governa, sul matrimonio tra un uomo e una don- sua propria natura, relazione indi- et produce diversi fructi na. Come è stato più volte ribadito non spensabile per poter creare un am- con coloriti fior et herba. si tratta di valori e principi solo cattolici, biente più dignitoso”. ma di valori umani comuni da difendere Il “patrimonio” di una comunità non è Laudato si', mi Signore, per quelli e tutelare, come la giustizia, la pace e solo composto dalle bellezze naturali, che perdonano per lo Tuo amore la salvaguardia del creato”. ma anche da beni che caratterizzano et sostengono infrmitate et tribulatione. “la prima ecologia da difendere è l’identità di una città identificandola Beati quelli ke 'l sosterranno in pace, l’ecologia umana” “...Dio affida la sua all’esterno. ka da Te, Altissimo, sirano incoronati. creazione all'uomo, non perché questi Le nostre Comunità in cammino ver- eserciti su di essa un dominio arbitrario, so l’Unità Pastorale, non possono Laudato si', mi Signore, ma perché la custodisca come un figlio certo trascendere da questo insegna- per sora nostra Morte corporale, si prende cura dell’eredità del padre'' mento che diventa valore comune per da la quale nullu homo vivente pò (Messaggio per la Giornata della Pace ogni uomo e ogni donna che riman- skappare: guai a quelli ke morrano 2010 di papa Benedetto XVI). gono archetipo e origine di ogni Re- ne le peccata mortali; Papa Francesco nella sua enciclica lazione. beati quelli ke trovarà Laudato sì’, parla di una relazione tra Una Relazione che diventa realtà vis- ne le Tue sanctissime voluntati, degrado ambientale e degrado sociale. suta, matura anche nell’ambiente e ka la morte secunda no 'l farrà male. Un deterioramento etico dato da rap- nell’ecologia che ci è donata nel creato porti labili, basati sull’egoismo e sul- e che possiamo apprezzare solo se ci Laudate et benedicete mi Signore l’individualismo. impegnamo ad amare le creature uma- et rengratiate Una confusione antropologica che lo- ne che ci sono “state affidate”. e serviateli cum grande humilitate. gora la relazione delle comunità. Vincenzo 7
Sotto la lente... Un po’ di... Unità Pastorale l’equipe incontra i Consigli Parrocchiali D opo alcuni mesi di pausa, il 15 ottobre 2015, presso la sala dei Padri Sacramentini, eccoci di nuovo costituita l’attuale equipe di accom- pagnamento che è TEMPORANEA (i componenti già ormai li conoscete) e “Si tratta di tre COMUNITÀ che si UNI- SCONO e NON si MISCHIANO. Ogni incontro è un dono di Dio da ac- tutti insieme equipe e i Consigli Par- si riparte! cogliere, per cui pregare e per cui rochiali di Ponteranica, Rosciano e Ra- Certo è che non ci siamo inventati viene chiesta fatica. La grazia di Dio è mera. niente di nuovo e per capire meglio AMORE REGALATO ed insieme impe- È stata l’occasione di riguardarci negli abbiamo attinto al passato. Già le Co- gno umano: DIO NON CI SOSTITUISCE! occhi e ripartire INSIEME con un nuovo stituzioni Sinodali ci parlavano di creare Stiamo costruendo una CHIESA APER- slancio verso l’UNITÀ PASTORALE. un “corpo vivo” ed operante caratte- TA alle TRASFORMAZIONI che stanno Perché è passato così tanto tempo rizzato dalla compresenza della diver- avvenendo nelle nostre comunità. In dall’ultimo consiglio? Ma ora che c’è sità e della complementarietà delle un cammino comunitario il contributo l’equipe i Consigli Parrocchiali servono vocazioni e condizioni di vita (ecco di OGNI PERSONA è importante ed è ancora? Ma non fa tutto l’equipe? Di perche laici e sacerdoti insieme!). Il possibile migliorare la comunicazione cosa parlano poi? Del resto in pochi processo per arrivare all’U.P. è lungo; in rapporti che ACCETTANO LE DIF- si lavora meglio… Con le parole che richiede maturazione di uno stile di FERENZE. seguono vi accorgerete che non è comunione con una programmazione L’Unità Pastorale VALORIZZA LA PAR- così... noi non bastiamo! E sperando flessibile e una cura permanente per ROCCHIA. Ci si realizza DONANDOSI di rispondere a queste ed altre do- motivare il camminare insieme. reciprocamente. È necessario SACRI- mande che avete in cuore facciamo Non si intende ignorare la comunità FICARE per MATURARE. Quel che si un rapido e doveroso riassunto. locale ma la si invita ad ABITARE IN guadagna è di più di quel che si perde. Dicembre 2014. Ci siamo trovati in MODO DIVERSO il territorio ed a svol- Se lo fai nella Fede… PERDENDO… un momento di difficoltà dove abbia- gere il servizio con stile evangelico. È GUADAGNI! mo messo tutto in discussione... il necessario un progetto pastortale da Per arrivare a questo sono necessarie treno è deragliato. Abbiamo chiesto costruire attraverso uno studio accu- azioni specifiche: momenti di preghie- AIUTO a Don Lino Casati (delegato rato della situazione attuale e che ra, Messe e tempi forti. del Vescovo per le Unità Pastorali). Per coinvolga i Consigli Pastorali delle par- Da maggio a oggi (soprattutto durante prima cosa ci ha invitati a PREGARE rocchie interessate. Una cura speciale l’estate) ci siamo visti un po’ tutti coin- ed insieme abbiamo rifissato i punti è rivolta alla COMUNICAZIONE, perche volti nelle iniziative proposte in e da fermi del nostro cammino. È da lì che, i fedeli possano sapere e comprendere ciascuna parrocchia ma con un unico sia su suo consiglio e sia per desiderio il significato di ciò che si sta facendo obiettivo! Con le feste in particolare dei nostri don, è nata l’idea di creare per favorire una sua realizzazione pur si è cercato di armonizzare le varie l’Unità Pastorale che, in quel momento consapevoli di inevitali difficoltà. occasioni di incontro per rendere VI- di reale fatica, avrebbe potuto riavviare Prendendo anche spunto dalle parole SIBILE E POSSIBILE il futuro di U.P. un processo di riflessione sulle nostre che don Lino ha detto ai nostri “fratelli Ed i pilastri? Le nostre 4 parole magiche comunità. maggiori” di Villongo vi proponiamo IDENTITÀ, DIVERSITÀ, MOLTEPLICITÀ 10 maggio 2015. Durante il ritiro dei alcuni spunti di riflessione che hanno E UNITÀ. Consigli Parrocchiali a Rosciano viene fatto tanto bene anche a noi. Ora! Capìta cosa è l’U.P., dobbiamo, partendo da cio’ che già abbiamo, analizzare le diverse realtà sul territorio, fissarci obiettivi comuni e trovare il metodo per raggiungerli! Per questo è necessario fare un programma pa- storale, stendendo un PROGETTO PA- STORALE da proporre al Vescovo Fran- cesco per consentirgli di creare l’U.P. 15.09.15 INCONTRO EQUIPE – da Renzo Dopo la pausa estiva eccoci di nuovo intorno ad un tavolo per parlare delle 8
Sotto la lente... nostre comunità. La LITURGIA (come già fatto finora) per valorizzare la motivazione della C’è voluto un momento per rifocaliz- diventi sempre più motivo di aggre- scelta fatta che è dare la possibilità a zare il motivo del nostro incontro e gazione e condivisione. Cura verso i don Flavio di stare con i giovani che gli obiettivi della ns. equipe, ma poi... chierichetti per formazione e investi- sono il futuro! partendo dalle indicazioni suggeriteci mento sui più piccoli. Da qui il desi- Grazie a tutti e a presto!! dai nostri don e appurato che abbiamo derio/esigenza di rivedere il calendario Francesca capito (se non tutti... tanti) cosa sia pastorale per cercare di armonizzarlo l’Unità Pastorale è ora venuto il mo- mento concreto di: sempre più, dando così la possibilità a ciascuna comunità di vivere “il pro- PREGHIERA PER - definire gli ambiti nei quali inter- prio” e condividere “quello dell’altro” venire per renderne possibile il senza sovrapposizioni. L’UNITA’ PASTORALE confronto, tenendo conto delle CONSIGLI AMMINISTRATIVI. Impor- esigenze, degli eventi e dei tempi tante la necessità che si confrontino “Dove due o più sono riuniti nel mio nome di rodaggio degli stessi. tra loro, non tanto per l’annientamento io sono in mezzo a loro”. - Stendere linee concrete e proposte di uno o dell’altro, ma per avere linee Signore, da presentare al Vescovo per l’isti- guida comuni per saper come gestire Nella nuova missione che ci hai affidato tuzione dell’U.P. risorse e strutture nello stesso modo. verso l’Unità Pastorale L’equipe può prendere decisioni e/o ROSCIANO luogo mariano, da ricon- ti chiediamo di aprirci il cuore proporre gesti concreti ma prima di siderare per gli spazi che offre e per il per essere testimoni di speranza, tutto è un organo di confronto. Per- contributo della comunità delle bea- la stessa che ci permetta tanto ha bisogno anche dell’aiuto dei titudini; di sentirci più uniti consigli parrocchiali che vanno rin- SACRAMENTINI come condividere contrati per far capire loro che non spazi e il loro carisma (momenti di e di far crescere sempre di più facciamo tutto noi e dargli la possibilità approfondimento dell’anima e possi- la fraternità tra le nostre comunità. di lavorare sulle linee da noi indicate bilità di formare i catechisti); Fa’ che non ci preoccupiamo di fare per produrre proposte/soluzioni con- ANZIANI E AMMALATI. Già qualcosa ma prima di tutto di ascoltare e di amare crete. Da qui la decisione di convocarli, c’è e facciamo ... come condividerlo? per raggiungere il cuore delle persone tutti insieme ed in nostra presenza, Distribuzione Olio infermi-ricezione e comporre COMUNITA’ VIVE. giovedì 15/10/15 ore 20,45 dai Padri info su persone in ospedale-celebra- In questo lungo cammino stacci vicino, sacramentini (d’ora in poi più zione dei funerali- creazione di un fa’ che ascoltiamo, legame/collaborazione tra equipe e opuscolo delle preghiere unitarie - i attraverso la tua parola, consigli!) giovani che stanno con gli anziani Nostro obiettivo e dei consigli è sti- (progetto continuità). i tuoi suggerimenti, molare, coinvolgere i gruppi ed i par- Dalla domanda/esigenza di don Fla- la tua voce che ci orienta, rocchiani, suscitando il sentimento vio...: “ma noi preti oggi in tutto questo momento per momento, di appartenenza e il desiderio di... dove ci collochiamo e quali le priorità?”. perché sia tu a guidarci FARE UNITA’ PASTORALE! Raccogliamo, condividiamo e acco- nelle “molte cose da fare” Gli ambiti sono tanti e diversi … su gliamo sempre più la fatica dei ns. mossi solo dall’amore. tutti dobbiamo lavorare ma tutti e 8 parroci a fare quello per cui son stati Da noi attendi dedizione, passione, concordiamo che, vista anche la par- chiamati e cioè la pastorale, i giovani, inventiva, audacia, intraprendenza, tenza di don Cristian, la priorità ai più pregare, studiare, spesso si ritrovano solo con quella pace che viene dal sapere GIOVANI! Investire su di loro è im- a doversi occupare sempre più di que- portante! Partiamo allora dall’ORA- stioni “burocratiche” che seppur im- che stiamo compiendo la tua volontà. TORIO. Inteso tempo libero – cate- portanti rubano tanto tempo. Come Signore fa’ che - guardandoci – chesi (contenuti, logistica e formazio- aiutarli? Magari ridistribuendo alcuni possano dire delle nostre comunità ne) – periodo estivo. Utile la proposta loro compiti anche tra laici? Don Flavio “guarda come si amano!”. di identificare una figura di coordina- comincia così: togliendo la messa di mento e/o individuare un referente alcuni pomeriggi. Decidiamo come Amen (religioso) per fasce d’età. equipe di comunicarlo alla comunità 9
Punti significativi della Lettera pastorale 2015-2016 del Vescovo Francesco Donne e uomini capaci di Vangelo S crivo questa introduzione al rientro dal viaggio missionario che mi ha portato in Brasile e in Bolivia, dove ho alla Chiesa un Anno giubilare nel segno della Misericordia. Le mani di Dio sono mani di misericordia. TENEREZZA DEL CUORE La tenerezza consiste essenzialmente nella comprensione di ogni persona incontrato donne e uomini della nostra La visita vicariale nella sua interezza. terra, che annunciano e testimoniano il La prossima visita vicariale è preziosa IL PASSAGGIO DAL TIMORE ALL’AMO- Vangelo di Gesù. occasione di ascolto di esperienze, ri- RE. Le donne e gli uomini capaci di Vangelo flessioni, prospettive e di dialogo con i La rivelazione fondamentale del Vangelo ed Eucarestia sono e debbono essere presbiteri, i diaconi permanenti, i con- è il radicale amore di Dio, donato defi- capaci di Carità. E’ l’itinerario che vi pro- sacrati e tutti gli animatori ed operatori nitivamente, totalmente ed universal- pongo per l’anno pastorale che si apre: della pastorale della carità. mente in Gesù: amore che libera dalla un percorso molto impegnativo e nello paura. stesso tempo esaltante e gioioso. Si L’icona IL PASSAGGIO DAL GIUDIZIO ALLA MI- tratta di cammino personale e comuni- L’icona scelta per rappresentare il cammino SERICORDIA tario, fortemente contrassegnato dalla di quest’anno è il Buon Samaritano. La misericordia è la disposizione più celebrazione del Giubileo della Miseri- Chi è il cristiano? Si tratta di domanda alta, più comprensiva della grandezza cordia, della continuazione dell’Anno dalle molte risposte. Ne evoco una che di ogni essere umano ed, insieme, della della vita consacrata ed insieme della può suonare provocazione, ma che in sua miseria; è possibilità di riscatto e ri- visita vicariale che mi porterà nuova- questo contesto mi sembra del tutto surrezione offerta a ciascuno; è la rive- mente vicino a tutte le comunità della pertinente: “Il cristiano è colui che ama”. lazione del volto di Dio, consegnato a nostra Diocesi. noi da Gesù. E’ la sapiente pratica, inse- La conversione gnata da Papa Giovanni, capace di di- Il Giubileo della Misericordia L’esigenza fondamentale è la conversione stinguere l’errore dall’errante, il peccato Papa Francesco ci ha sorpreso ancora che descriverei in quattro modi. dal peccatore, condannando con chia- una volta annunciando al mondo ed IL PASSAGGO DALLA DUREZZA ALLA rezza il primo e donando la possibilità 10
Sotto la lente... di ricominciamento al secondo. raggiunge particolarmente nella Parola espresso nel riconoscimento e nella co- IL PASSAGGIO DALLE OPERE DI MISERI- di Dio e nei Sacramenti ed è capace di municazione della verità, bellezza, bontà, CORDIA AD UN CUORE MISERICORDIO- dare forma secondo il Vangelo all’esi- giustizia e santità attraverso i canali SO stenza umana. della cultura e dell’arte, della scienza e Un’opera di misericordia dovrebbe na- della tecnica. scere da un cuore misericordioso ed il LA TRASFIGURAZIONE cuore misericordioso non è semplice- Nella prospettiva del Convegno eccle- LA CITTADINANZA mente la somma di molte opere di mi- siale, tenutosi dieci anni orsono a Verona, L’idea di cittadinanza indica identità ed sericordia. desidero raccogliere alcune dimensioni appartenenza, esercizio equilibrato di dell’esistenza umana in cinque ambiti. diritti e doveri, consapevolezza di re- La direzione sponsabilità partecipativa, prospettiva Questo necessario e fondamentale pro- LE RELAZIONI D’AMORE contrassegnata dal valore del bene co- cesso di conversione, mai compiuto de- Gran parte di queste relazioni hanno mune, condivisione delle forme che ga- finitivamente che riguarda l’intera co- trovato e trovano il loro grembo nella rantiscono la pluralità reale e l’esercizio munità, assume una direzione che vorrei comunità che abbiamo imparato a chia- di sostanziale democrazia. rappresentare con cinque verbi. mare famiglia, il cui nucleo generatore Desidero riaffermare la necessità di ri- è la relazione d’amore tra un uomo e sveglio della coscienza cristiana in questa USCIRE una donna, stabilita nel matrimonio. direzione. Una coscienza che non faccia Significa superare forme consolidate, Una seconda indicazione è rappresentata della fede una bandiera da sventolare, strutture consolidate, servizi conso- dalla necessità di declinare insieme le piuttosto il lievito che fermenta l’insieme lidati. attenzioni pastorali al mondo giovanile della vita sociale. Le frontiere non saranno confini da di- con quelle destinate alla famiglia ed fendere o luoghi avanzati da raggiungere alle relazioni affettive. LA PARABOLA da parte di qualche coraggioso, ma oc- In verità nella nostra Diocesi è nata e Ho iniziato questa lettera evocando il casioni di incontro e condivisione. cresciuta l’esperienza de La Casa proprio recente viaggio missionario in Brasile e con l’intenzione di accogliere ed ac- Bolivia. Concludo raccontandovi un epi- ANNUNCIARE compagnare in maniera ampia e signi- sodio che assurge al valore di parabola Significa ripensare i nostri linguaggi ficativa coloro che vivono queste situa- e si colloca durante il mio primo viaggio e le forme con cui comunichiamo il zioni e si è andata creando una rete di missionario in Africa nel 1983. Vangelo. Consultori di ispirazione cristiana, che Insieme ad alcuni amici mi ero perso offrono un servizio competente in si- nella savana ed ero rimasto senza ben- ABITARE tuazioni critiche. zina. Mentre il sole tramontava, siamo Significa rappresentare la possibilità di stati circondati da un nugolo di bambini diventare comunità cristiana, in relazione IL LAVORO E LA FESTA che ridevano divertiti della nostra im- con altre comunità ed il territorio. Il principio vitale della Carità è capace potenza. In questa imbarazzante situa- Il verbo “abitare” evoca la necessità di di attivare processi di trasfigurazione zione ad una di noi venne l’idea di di- coltivare l’attenzione e la cura delle si- nell’ambito del lavoro e della festa ri- stribuire tra loro l’unico pane che ci era tuazioni concrete, dei bisogni reali, delle scattati da una concezione strumentale rimasto. relazioni personali. Il verbo “abitare” in- e consumista. La prima dinamica di que- Mentre veniva distribuito un boccone dica anche la necessità di promuovere sto riscatto è rappresentata dal valore ciascuno, ho notato un bambino che concretamente una diffusa disposizione della dignità della persona e del lavoro. spezzava con cura il suo e ne metteva al servizio per il bene di ciascuno e del- in tasca un pezzo. Alla mia domanda l’intera comunità. LA FRAGILITA’ sul destino di quel pezzo di pane messo Amplissimo è l’ambito delle fragilità, in in tasca, la risposta rimane tra quelle EDUCARE cui la forza trasfigurante della Carità che non si dimenticano: “E’ per mio fra- L’esperienza della Carità ha luogo deci- riesce a compiere autentici miracoli ed tello, a casa”. Il gesto del bambino, dalle sivo nella famiglia, nella quale proprio a rinnovare la speranza frutto dell’amo- evidenti evocazioni eucaristiche, diventi all’interno delle relazioni che vi si stabi- re. parabola di quella Carità, dai tratti evan- liscono si “apprende” ed assimila uno gelici e profondamente umani, che ali- stile di amare. LA TRADIZIONE menta il vero senso della fraternità. Educare alla Carità e lasciarci educare Sembra che nell’Occidente contempo- Affidiamo al santo Papa Giovanni XXIII dalla Carità è il proposito fondamentale raneo, la cultura e l’arte, la scienza e la il cammino di quest’anno pastorale: la dell’itinerario di quest’anno. tecnica, si sviluppino a prescindere dalla sua persona, il suo insegnamento, la fede ed anche dalla Carità. Ritengo esista sua santità continuino ad ispirare ed TRASFIGURARE una carità culturale che non consiste incoraggiare la fedeltà al Vangelo della L’opera di trasfigurazione è essenzial- soltanto nell’amore per la verità, ma Carità. mente frutto dello Spirito santo, che ci nell’amore per ogni persona umana Margherita e Ornella 11
Ramera Parrocchia S. Michele Arcangelo e Madonna del Carmine Nel mese di Ottobre, durante le Messe di sabato 10 e domenica 11, si è svolta nella nostra Parrocchia della Ramera la raccolta di generi alimentari e per la casa a favore del Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento vicariale, detto CPAC o più brevemente CPA. Cosa è il CPA e come opera I Centri di Primo Ascolto sono un’iniziativa Caritas a livello vi- cariale. Il Centro di cui fa parte cipalmente nella distribuzione di una borsa spesa con generi alimentari e prodotti per l’igiene, Le situazioni che i volontari si trovano di fronte sono molteplici e sicuramente, in questo periodo anche la Ramera è il CPA di Villa che le persone ricevono a ca- di crisi, l’aiuto alimentare non è d’Almè che raccoglie le parroc- denza regolare, una volta ogni poca cosa e viene accolto dav- chie del Vicariato 5° della diocesi due settimane. Il sostegno si vero con gratitudine e ricono- di Bergamo: Almenno San Sal- protrae per alcuni mesi, even- scenza. Come tendenza statisti- vatore, Roncola, Paladina, Villa tualmente rinnovabili se le si- ca, si evince che il numero com- d’Almè, Almè, Bruntino, Sorisole, tuazioni di difficoltà permango- plessivo di assistiti negli ultimi Ramera e Ponteranica. no. due anni è calato, ma è di molto Il CPA rappresenta una pre- La scelta del CPA è stata aumentato tra di essi il numero senza caritativa orien- quella di operare a degli italiani, che sono vicini al tata al territorio. Offre stretto contatto con 50%, come si può vedere dal infatti sostegno a gli Assistenti sociali grafico in figura. Questo è cer- persone e famiglie dei Comuni. La tamente un dato che fa riflettere. residenti nei Co- presa in carico da La sede del CPA è a Villa d’Almè, muni del Vicariato, parte dell’Assisten- in via Ripa 6, nel complesso che si trovino in si- te sociale è la con- dell’oratorio. tuazioni di tempo- dizione essenziale Il Centro è aperto due volte alla ranea fragilità, senza per instaurare un qual- settimana: al martedì mattina, distinzione di nazionalità. siasi aiuto da parte del dalle 9.30 alle 11.00, e al sabato Lo scopo è cercare di dare ri- CPA, in modo tale che attorno pomeriggio, dalle 14.30 alle sposte concrete ai bisogni delle alla famiglia in difficoltà sia pos- 16.00. persone, nel rispetto della di- sibile creare una rete di sostegno. La nostra comunità è presente gnità di ciascuno e della riser- Solo se l’Assistente Sociale, dopo da un anno al CPA con 3 volon- vatezza delle informazioni. aver valutato la situazione com- tari, grazie alla premura di don L’aiuto, oltre che nel trovare una plessiva, indirizza la persona al Flavio che ha voluto che la Ra- porta aperta e persone dispo- CPA allora può essere attivato mera fosse rappresentata in que- nibili all’ascolto, consiste prin- l’aiuto alimentare del CPA. sta iniziativa. In tutto operano al CPA di Villa d’Almè una ventina di volontari che si alternano nella gestione del centro. La raccolta della Ramera L’approvvigionamento del CPA è garantito dalle raccolte di generi alimentari svolte durante l’anno dalle varie parrocchie del territorio e da alcuni limitati fondi Caritas e di alcuni Comuni. Per quanto riguarda la Ramera , la raccolta di Ottobre è stata la seconda dell’anno 2015: la prima si era svolta a marzo. Nelle due occasioni, la generosità della nostra comunità ha permes- so di raccogliere rispettivamente 310 kg di generi a marzo e 340 12
Parrocchia S. Michele Arcangelo e Madonna del Carmine Ramera kg ad ottobre. Si tratta dell’equi- valente di un mese e mezzo circa della vita del Centro. La raccolta di Ottobre è stata la prima dopo il periodo estivo, durante il quale il piccolo ma- gazzino si assottiglia veloce- mente. Dunque la spinta solidale della Ramera è stata ancor più preziosa per la continuità del servizio reso alle persone assi- stite. La prossima raccolta è già stata fissata: si svolgerà il 2 e 3 aprile 2016. L’obiettivo è superare il record precedente! Daniele e Giovanna Drago, Anna Patrizia Colombi GRAZIE ALL’A.I.D.O. A nome mio personale, della coordinatrice Vivia- na, delle maestre Gio- vanna, Michela, Nicolet- ta, Nicoletta, Roberta, dei nostri bimbi e delle nostre bimbe della Scuo- la dell’infanzia Ramera e delle loro nonne e non- ni, dico grazie all’AIDO di Ponteranica, ad An- gelo Locatelli ed ai suoi collaboratori Andrea Rota, Filippo Pasta, Ilario Cornaro, Carlo Bonacina, Gigi Personeni, Baggi Egidio, Piazzalunga Pie- rangelo per il grande re- galo di un pomeriggio insieme. Infatti, questi nostri amici venerdì 2 ot- tobre hanno organizzato la castagnata per festeg- giare i nonni e le nonne. E’ stato un pomeriggio bellissimo di festa e gio- ia. Grazie, di cuore, per questa sensibilità che si rinnova ed espande ogni anno. don Flavio 13
Ramera Parrocchia S. Michele Arcangelo e Madonna del Carmine La comunità della Ramera da 100 anni vicino alla sua chiesa C arissima comunità parrocchiale della Ramera, un saluto di pace e l’augurio di ogni bene a voi ed parrocchia che è e deve sempre più diventare la propria famiglia. È nella prossimità evangelica, cuore avvicinare sempre di più il cuore di Dio al cuore degli uomini, comuni- care quella Grazia che salva, libera alla vostra comunità della Ramera. a cuore, che si diventa segno della e fa crescere una comunità matura; Festeggiate i 100 anni della vostra presenza di Dio in mezzo agli uo- la carità, tipico della comunità cri- Chiesa e della vita di fede. Come la mini, che si respira aria di casa anche stiana, perché da come ci ameremo chiesa materiale è tenuta insieme in una parrocchia. riconosceranno che siamo suoi di- da elementi diversi, così la chiesa L’augurio mio personale e dei miei scepoli; carità attenzione delicata di pietre vive è formata da persone confratelli della comunità sacra- e rispettosa di tutti e premura ge- che hanno servizi diversi, storie di- mentina di Ponteranica è che pos- nerosa affinché nessuno si senta verse, ma che si impegnano quoti- siate essere sempre più segno udi- escluso ma accolto e capito; la co- dianamente a vivere profonda unità, bile, visibile e credibile dell’amore munione, per imparare a stare in- vivacizzata dall’anelito di spiritualità, di Dio: accolto, celebrato, pregato sieme superando in forza dell’amore santità, carità, traendo forza dal- e vissuto. ciò che ancora potrebbe dividerci. l’Eucaristia, centro e culmine della Vi auguriamo di fare fruttificare i Con sentimenti di stima ed amicizia vita cristiana. talenti propri di una comunità par- che nascono da sincera fraternità Ciascuno di noi è chiamato a vivere rocchiale che si sente famiglia di vi auguriamo ogni bene e con voi il proprio Battesimo, testimoniare famiglie: il Vangelo, la Parola di Dio, ringraziamo Dio per quanto ha ope- la salvezza portataci da Cristo, vi- l’annuncio e la catechesi per formare rato fino ad oggi e continuerà a vendo con gioia, serenità e sempli- uomini e donne capaci di dialogare realizzare. cità il proprio ruolo, il proprio servizio con questo mondo che cambia; la p. Luca Zanchi sss piccolo o grande che sia, disponibili liturgia: i sacramenti, soprattutto Superiore e confratelli sacramentini ad essere a servizio della propria l’Eucaristia, da far fruttificare per della comunità di Ponteranica La gioia e la gratitudine di un giovane parroco Desidero ringraziare l’amata comunità cristiana della Ramera per aver accompagnato con la preghiera e con la presenza il mio ingresso come parroco a Grignano. Il grazie più sentito giunga al Parroco Don Flavio e ai tantissimi parrocchiani che hanno partecipato alla cerimonia di accoglienza e alla santa Messa per l’inizio del mandato pastorale. Ringrazio di cuore il carissimo amico padre Luca Zanchi superiore dei nostri sacramentini per aver concelebrato l’Eucaristia. Saluto e ringrazio Don Sergio per la presenza al momento dell’ingresso ufficiale. Anche a nome di mia madre Antonella e di mia sorella Cinzia ringrazio ancora per tutti i regali e i segni di affetto che ho ricevuto in questi ultimi mesi della mia vita: sono segno luminoso della serenità e della bontà che ho trovato in questi sette anni tra voi e della fede di questa nostra comunità. A ciascuno assicuro la mia pre- ghiera affinché il buon Dio ci doni la forza di servirlo in santità e giu- stizia tutti i nostri giorni, la dove ci chiama a testimoniare la sua presenza. A tutti giunga l’augurio di un Natale di pace e di fervore nella fede! Buon 2016 e buon anno santo! Don Cristian Mismetti Parroco di Grignano 14
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