Laboratorio di Disegno - UniCa
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A.A. 2020-2021 06-05-21 esercitazione Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio 8 dell’Università degli Studi di Cagliari Marchio istituzionale Laboratorio di Disegno Queste slide non possono essere utilizzate al di fuori degli scopi didattici di questo corso. «E' vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma. E' inoltre vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dall'autore. Il divieto include le registrazioni delle videolezioni con qualsiasi modalità e mezzo non autorizzate espressamente dall'autore o da Unica» Docente: Ing. Cristina Vanini, PhD
ESERCITAZIONE 8_06-05-2021 - Disegnare il modellino 3D dell’edificio dell’Es. 6, in scala 1:100 e rappresentarlo in prospettiva - l’esercizio è da svolgere solo in CAD CONSEGNA entro giovedì 13-05-2021 a ing.cristinavanini@gmail.com Identificare i file inviati con le iniziali di cognome e nome e matricola + ES8 Scrivete il vostro nome e cognome intero solo nel testo della email di invio. Conservate sempre una copia di ogni esercizio, perché al termine del corso ve li farò raccogliere ed “esporre tutti”, in tavole riassuntive.
Es. 8 - Disegnare il modellino 3D dell’edificio del proprio es. 6, in scala 1:100 e rappresentarlo in prospettiva - solo in CAD - Il modellino andrà visualizzato in Stile “Nascosto”, cioè mostrando solo gli spigoli in vista, e con il metodo PROSPETTICO. Potete rappresentare l’edificio intero, oppure potete rappresentare uno SPACCATO PROSPETTICO (cioè sezionando il modello, ad esempio senza tetto o con una sezione verticale). In questo caso dovete ingrossare lo spessore della linea di contorno di sezione come fatto per l’es. 4. - In aggiunta (ma questo è facoltativo) lo studente può realizzare anche uno o più rendering schematici del modellino, da consegnare come immagini e poi inserire nella tavola finale. Ogni studente esegue l’esercizio a partire dal proprio Es. 6. Chi non dispone di un software adatto alla modellazione 3D, ma solo per il disegno 2D, può ugualmente realizzare il 3D per semplice proiezione (e in assonometria). IMPORTANTE : nel disegno CAD 1 unità del disegno = 1 metro
Es. 8 - precisazioni e consigli Disegnare sempre su file MODELLO ACADISO, con 1 unità del disegno = 1 metro. Scegliere l’interfaccia MODELLAZIONE 3D. Predisporre i LAYER utili al disegno, che in questo caso possono essere finalizzati alla fase di rendering, raggruppando gli oggetti della scena per materiale. Per quanto riguarda le convenzioni delle linee, ci serviremo dell’opportuno algoritmo di visualizzazione, impostandolo come voluto, in modo da avere il modellino rappresentato con spigoli in vista continui fini e senza spigoli nascosti. Imposteremo poi velocemente una vista PROSPETTICA (metodo di rappresentazione).
Se si sceglie di rappresentare uno spaccato prospettico, ricordare di aggiungere il contorno di sezione grosso. Disegnare tutti i lati anche se non visibili. Esempio di Es. 8 CAD completo, come appare nello spazio modello. Caso dello spaccato prospettico.
Anche se non si vede in questa vista, va disegnato il 3D dell’interno e di tutti i lati. Esempio di Es. 8 CAD completo, come appare nello spazio modello. Caso dell’edificio intero.
GUIDA ES. 8_06-05-2021 nozioni CAD 3D già note da usare - layer e impostazioni generali, ma finalizzate al rendering; - strumenti modellazione 3D; - strumenti BOOLEANI; - strumenti di VISUALIZZAZIONE. Le operazioni da eseguire sono già note dalle esercitazioni precedenti. La sequenza di modellazione è un processo soggettivo che può seguire tante strade diverse. ambiente di rendering (sperimentazione facoltativa) - pannello VISUALIZZA e gestione output di rendering; - creazione ed impostazione luci; - applicazione ed impostazione materiali (mapping); - creazione ed impostazione fotocamere. RICORDATE SEMPRE DI LEGGERE I SUGGERIMENTI DATI DAL SOFTWARE E DI DIALOGARE CON LA BARRA DEI COMANDI!
Possiamo copiare solo la pianta 1:100 in un nuovo file dwg modello ACADISO. Se procediamo lavorando sempre sullo stesso file, può essere utile RIPULIRE l’area di lavoro prima col comando CANCELLA e poi con il comando ELIMINA (da digitare nella barra comandi). Avendo rimosso cancellandoli oggetti che non servono per il modello, come le quote, i tratteggi, e altro, restano nel file elementi come riferimenti di blocco, layer vuoti ecc. Possiamo rimuoverli con questo comando ELIMINA. Pulitura del disegno da elementi non utili al 3D
i LAYER utili possono essere i seguenti, stavolta funzionali alla modellazione ed all’assegnazione dei materiali - MURI (linea continua, spessore default) - BUCATURE - BASAMENTO (linea continua, spessore default) - TELAIO INFISSI (linea continua, spessore default) - VETRI (linea continua, spessore default) - PORTE (linea continua, spessore default) - CONTORNO DI SEZIONE (se volete fare uno spaccato) – continuo spessore 0,5 Se sono presenti già dei layer conviene rinominarli e reimpostarli, oppure creare i nuovi e spostarvi gli oggetti man mano che vengono creati. Predisporre i layer
Inizio a predisporre la pianta per la modellazione 3D, individuando aree chiuse come basi dei solidi da creare. L’individuazione è soggettiva e funzionale alle fasi successive. Disegno 2D di partenza Disegno predisposto per creare il 3D Posso progettare la creazione del mio Ho definito aree chiuse (rettangoli, polilinee modello secondo diversi processi chiuse) e inoltre ho creato un layer per ogni costruttivi, identificando solidi da categoria di oggetti, assegnando colori sottrarre e/o unire diversi, per facilitare la visualizzazione Predispongo il disegno 2D trasformando gli elementi in figure chiuse (rettangoli, polilinee) in modo da poterli trasformare in solidi
Zoom di un infisso (pensato Tutta la pianta è stata preparata per poter compiere le come assemblaggio di elementi estrusi) estrusioni, pensando il modello come unione e sottrazione di elementi semplici. Predisposizione della base per modellare. Zoom sul dettaglio dell’infisso
Per creare le aree chiuse potete ridisegnare semplicemente le polilinee accendendo gli SNAP ad oggetto e ridisegnando sopra le linee della pianta. Se le vostre linee sono state precedentemente ben costruite e quindi si uniscono tra loro negli estremi, potete in alternativa usare il comando EDITA POLILINEA, dal pannello Edita. Con EDITA POLILINEA attivo selezionare una prima polilinea e poi scegliere nella barra l’opzione UNISCI, quindi selezionare tutte le linee da unire in un’unica polilinea. Creazione delle polilinee chiuse. EDITA POLILINEA
Strumento Estrudi Con l’estrusione si seleziona un oggetto chiuso e si determina la direzione di estrusione e l’altezza (sempre seguendo le indicazioni della finestra di dialogo) Seleziono una vista assonometrica e inizio a lavorare in 3D (tasto destro sul titolo della vista) Modellazione 3D: visualizzazione in assonometria e Strumento Estrudi
Pannello strumenti modifica solidi In questo caso, per come ho predisposto il disegno, scomponendolo in sotto-aree e in solidi semplificati, ricorro allo strumento unione per ricomporre l’unitarietà del muro, in modo da non vedere le linee in corrispondenza dei punti di unione Unione Visualizzazione ombreggiato con spigoli Strumenti booleani: unione di solidi
Continuo a modellare tutti gli elementi Cambio stile visualizzazione per evidenziare i volumi Durante la modellazione, usate lo stile di visualizzazione con cui vi trovate meglio ed usate sempre gli SNAP per essere precisi e veloci I solidi da sottrarre sono ancora presenti (volumi delle bucature di porte e finestre) nello spostamento di oggetti. Processo di costruzione del modello, per unioni e sottrazioni booleane di solidi elementari.
Pannello strumenti modifica solidi In questo caso, per come ho predisposto il disegno, scomponendolo in sotto-aree e in solidi semplificati, partendo dal volume pieno del muro esterno, ricorro allo strumento sottrazione per creare i vani delle bucature. Sottrazione Visualizzazione ombreggiato con spigoli Strumenti booleani: sottrazione di solidi
Assemblaggio del modello con tutti gli Come ho modellato l’infisso elementi posizionati nelle loro sedi Il 3D della finestra è il risultato dell’”assemblaggio” di parallelepipedi corrispondenti alle parti del telaio e del vetro. Per modellare i vari elementi può essere utile nascondere momentaneamente quelli non utilizzati (sia tramite i layer che tramite il comando NASCONDI OGGETTO) Lo stile di visualizzazione “Nascosto” rende visibili solo gli spigoli in vista, rispetto al punto di osservazione. Assemblaggio di tutti gli elementi 3D e visualizzazione per linee nascoste
Per far sì che il vetro non dia problemi di visualizzazione per complanarità con il telaio, è sufficiente farlo meno spesso del telaio. Nella scala 1:100 non sono visibili variazioni di pochi centimetri. Ancora l’infisso visto in wireframe e renderizzato
Con il tasto sinistro del mouse sulla vista corrente, si apre la tendina e si cambia da PARALLELO a PROSPETTIVA (sistema proiettivo) Per avere il modello in prospettiva è sufficiente cambiare il sistema proiettivo. Nell’esempio si vede un modellino in SPACCATO PROSPETTICO (a sinistra) con il contorno di sezione evidenziato con spessore grosso (ottenuto con COPIA SPIGOLI, comando già visto in esercitazione 4). A destra invece il modellino intero. Settaggio della VISTA PROSPETTICA
PRIMA. Linee di spessore non costante. Ci sono gli spigoli di sagoma accesi. Con il tasto sinistro del mouse sullo stile DOPO. di visualizzazione, Linee di spessore costante. Si apre la tendina e poi la finestra di Ho modificato l’impostazione spegnendo gli spigoli di GESTIONE STILI DI VISUALIZZAZIONE sagoma. In caso il disegno non venisse visualizzato in maniera ottimale , ma le linee risultassero di spessore non costante, è possibile agire sulle impostazioni degli stili di visualizzazione dalla loro finestra di gestione. Nel caso dell’esempio, si è provveduto a spegnere la visualizzazione dei contorni (spigoli di sagoma). Settaggio proprietà dello stile di visualizzazione “Nascosto”
Volendo visualizzare gli spigoli dello stile nascosto tutti di uno stesso colore, la cosa si può impostare sia cambiando colore ai layer del modello ma anche, più semplicemente, dalla Gestione Stile di Visualizzazione, scegliendo il colore degli spigoli nella tendina. Settaggio STILE DI VISUALIZZAZIONE – colore linee
la sperimentazione dei comandi di render è facoltativa vengono inserite alcune slide sui comandi di base per fornire allo studente uno stimolo di approfondimento
Siamo nell’interfaccia 3D. Tutti gli elementi della scena sono inseribili e gestibili dai vari gruppi del pannello Visualizza. Sono le luci artificiali o naturali, i materiali, le fotocamere e l’output. In ogni gruppo di elementi è possibile aprire la finestra cliccando sulla freccetta in basso a destra. Nel pannello degli strumenti selezioniamo la scheda “Visualizza” nella quale sono presenti tutti i gruppi di comandi utili a gestire il processo di rendering. Selezionare l’interfaccia per il rendering
Possiamo aprire la finestra di “Gestione preimpostazioni di rendering” per impostare l’output. In fase di lavoro è bene tenersi in “bozza” per definire i vari parametri, ottenendo rendering di prova non troppo pesanti da elaborare per il pc. Gestire l’output di rendering
Possiamo scegliere che tipo di luce inserire nella scena. Artificiali o naturale (sole) Dopo aver inserito una luce possiamo aprire la finestra dove vengono elencate tutte le luci del modello e gestirne le proprietà (cliccare sulla freccetta del pannello Luci). Inserimento e gestione luci
Ecco, ad esempio, le proprietà di una luce inserita e selezionata. Si tratta di un riflettore. Le ombre della scena vanno “accese” selezionand o il comando da tendina, che di default è su “nessuna ombra” Proprietà oggetto luce. Attivazione delle ombre.
Inserimento di una superficie come piano di base per l’oggetto, che altrimenti poggia sul vuoto nel rendering. Inserimento superficie di base, pannello Superfici.
Avendo opportunamente predisposto il modello 3D mettendo gli oggetti nei layer per materiale, è conveniente associare i materiali per layer. La gestione dei materiali si effettua dall’editor materiali ed importando dalle librerie di materiali i vari tipi scelti. Se non si possiedono librerie di materiali nel computer, si può assegnare a tutti gli oggetti il materiale di Default chiamato “Globale”. Gestione materiali.
Avendo precedentemente caricato i materiali dalle librerie, è sufficiente trascinarli sui rispettivi layer. Applicazione materiali.
Anteprima di ciò che inquadra la fotocamera. Possiamo inserire delle fotocamere per avere viste più “soggettive”. Queste poi possono essere spostate dove preferiamo. Gestione fotocamere.
Se dopo la “prova” di renderring, il risultato non ci soddisfa, possiamo tornare indietro e rimodificare i parametri degli elementi di scena. Questa è la finestra di rendering. Possiamo selezionare quale vista visualizzare nel modello (ora anche la fotocamera creata) e avviare il rendering con il Pulsante “Rendering in base alle dimensioni” (icona teiera). Prova di rendering sulla vista della fotocamera, con luce di default e materiale di default applicato ai layer,
Due esempi di rendering con materiali schematici.
Uso del software e recupero assenze esercitazioni Indicazioni precise verranno fornite per l’uso del software AutoCAD (ultime versioni) e l’esercitazione verrà anche svolta passo per passo nell’aula virtuale. Versioni di AutoCAD più vecchie o recenti sono quasi identiche e possono essere considerate equivalenti. Si ribadisce che la scelta del software da utilizzare non è imposta nel corso e che ogni studente può realizzare i disegni con gli strumenti che ritiene a lui più congeniali, se li possiede e li usa in autonomia. L’uso del CAD e dello specifico software è offerto come opportunità ma non è essenziale per l’apprendimento dei contenuti fondamentali. I risultati possono essere ottenuti con strumenti diversi e devono semplicemente rispettare, in consegna, le caratteristiche richieste per ogni esercitazione. Qualora lo studente dovesse assentarsi e/o non consegnare entro scadenza (nei limiti consentiti di frequenza), nella pagina docente troverà le specifiche relative ad ogni esercitazione assegnata. In questo caso lo studente dovrà mettersi al passo con le esercitazioni, procedendo al recupero in autonomia e consegnare le volte successive. Alcune esercitazioni procedono partendo dalla precedente e quindi è necessario non tralasciarle. Informazioni ripetute
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