La View di lungo termine: Seguire il gregge? - Elementi chiave da ricordare - Legg Mason

Pagina creata da Antonio Simonetti
 
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La View di lungo termine: Seguire il gregge? - Elementi chiave da ricordare - Legg Mason
COMMENTO SUL MERCATO
                                                                                  Quarto trimestre 2020

                                  La View di lungo termine: Seguire il
                                  gregge?
                                  Elementi chiave da ricordare
                                     Nell’attuale prospettiva di solida ripartenza economica, gli
                                      investitori hanno già iniziato a guardare alla prossima
                                      recessione, portandoci a reintrodurre il ClearBridge
                                      Recession Risk Dashboard. Il suo segnale verde generale
           Jeffrey Schulze, CFA
Director, Investment Strategist       sostiene la nostra fiducia nella capacità dell’economia di
                                      resistere a una lieve correzione invernale.
                                     Grazie alla spesa in beni di consumo della liquidità
                                      accumulata, oltre che a un ciclo di ricostituzione delle scorte
                                      una volta allentate le restrizioni legate al COVID-19, l’attività
                                      economica dovrebbe segnare una ripresa nel 2021.
                                     L’assenza di effetti recessivi gravi, una migliore curva
                                      demografica e una politica più espansiva della Fed
                                      dovrebbero favorire una ripresa economica più rapida
                                      rispetto alla crisi finanziaria globale, incentivando un
                                      ulteriore progresso del mercato azionario.

                                  Multipli superiori non rari all’inizio di una fase espansiva
                                  In natura, gli animali imparano che per sopravvivere bisogna seguire
                                  il gregge in alcuni momenti e allontanarsene in altri. Anche gli
                                  investitori devono apprendere questa lezione; certe volte può essere
                                  utile seguire un gruppo più numeroso e certe altre può convenire
                                  seguire un percorso individuale. Nelle fasi iniziali e intermedie di
                                  un’espansione economica, correre con il gregge può essere
                                  remunerativo e sicuro. Con l’arrivo della ripresa, alcuni investitori
                                  potrebbero essere tentati di fermarsi, temendo il profilarsi di una
                                  bolla. Visto che attualmente l’indice S&P 500 è scambiato a 22,5 x
                                  gli utili attesi, molti temono un surriscaldamento del mercato.
                                  È importante sottolineare che un aumento dei multipli patrimoniali
                                  non è raro nelle fasi iniziali di un’espansione economica. Una volta
                                  superato il punto più basso della recessione, durante il rally iniziale
                                  del mercato (circa nove mesi) i rendimenti di mercato tendono ad
                                  essere trainati dai multipli P/E, in quanto gli investitori prevedono
                                  un successivo rimbalzo degli utili. Man mano che la ripresa matura
                                  nei due anni successivi, interviene la dinamica opposta, con una
                                  compressione dei multipli a fronte di una più solida crescita degli
                                  utili. In altre parole, durante questa seconda fase del rally gli utili
                                  contribuiscono in genere per oltre il 100% ai rendimenti azionari e la
                                  flessione dei P/E incide in misura marginale sui rendimenti
                                  (Figura 1). Con l’ingresso nel 2021 e poi nel 2022, ci aspettiamo che
                                  si ripeta questo stesso schema; tuttavia, i multipli potrebbero
                                  rimanere storicamente elevati per i vari motivi che abbiamo
                                  analizzato il mese scorso.
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LA VIEW DI LUNGO TERMINE

                           Figura 1: Multipli e utili

                           Dati al 31 dicembre 2020. Fonte: JP Morgan.

                           Le valutazioni sono attualmente elevate, in parte perché gli
                           investitori hanno correttamente fiutato la nascente ripresa
                           economica. Le misure di stimolo (sia monetarie che fiscali) senza
                           precedenti hanno fatto saltare il tipico processo di discesa ai minimi
                           e ripartenza, in quanto i responsabili politici hanno formulato una
                           risposta che ha rapidamente posto fine alla crisi economica
                           e sostenuto l’inversione di rotta dei mercati finanziari. La portata di
                           questo progresso è stata costantemente monitorata dal ClearBridge
                           Recovery Dashboard, che dalla fine del secondo trimestre esprime
                           un segnale verde di espansione generale. Nell’insieme il dashboard
                           continua a segnalare una certa forza sotto l’apparenza, che ha
                           trovato conferma a dicembre. A nostro avviso, l’economia
                           e i mercati hanno avviato una chiara e robusta inversione di rotta:
                           l’S&P 500 è salito del 67,9% dai minimi e il PIL del terzo trimestre
                           è cresciuto del 33,4%. Sarà dunque l’ultimo trimestre di
                           aggiornamenti per il ClearBridge Recovery Dashboard.
COMMENTO DEL GESTORE DI PORTAFOGLIO

Figura 2: ClearBridge Recovery Dashboard

Dati al 31 dicembre 2020. Fonte: FactSet, Bloomberg, Conference Board, Census Bureau, Federal Reserve,
FRBPA, Chicago Fed, ISM, Dept. of Labor, Bloomberg/Barclays, AAII, Investors Intelligence e Moody’s.

Reintroduzione del Recession Risk Dashboard
Il maggior consenso circa la fine della recessione ha già iniziato
a spostare l’attenzione degli investitori verso l’inizio del prossimo
ciclo ribassista, e c’è chi teme una recessione a W nel 2021.
La crescita economica sembra rallentare negli Stati Uniti, poiché
l’aumento dei contagi da COVID-19 ha fatto inasprire le regole di
distanziamento sociale e le restrizioni alle attività economiche.
Questa debolezza emerge per esempio dal numero di persone in
cerca di primo impiego, che nelle ultime settimane ha risentito del
più basso aumento dei posti di lavoro dalla ripresa di novembre.
Di conseguenza, stiamo reintroducendo il ClearBridge Recession
Risk Dashboard, che a nostro giudizio è il più appropriato per
interpretare l’andamento del 2021.
Il Recession Risk Dashboard è un gruppo di 12 indicatori che
esaminano lo stato di salute dell’economia statunitense e le
probabilità di una recessione. Il dashboard monitora i data point
concentrandosi su tre linee di demarcazione economica per rilevare
eventuali spinte recessive: andamento dei consumi, attività economica
e stress finanziario. Attualmente, il segnale verde generale sta
indicando un’espansione, così come sette dei 12 indicatori sottostanti.
Dei rimanenti cinque indicatori, tre sono gialli e due rossi. Forse senza
sorpresa, al momento tutti e tre gli indicatori di stress finanziario sono
verdi e il Goldman Sachs Financial Conditions Index segna il suo livello
record. Dato il segnale verde generale del dashboard e il continuo
miglioramento sotto l’apparenza, crediamo che l’attuale correzione
LA VIEW DI LUNGO TERMINE

                           non nasconda sorprese e che l’economia statunitense dovrebbe
                           riuscire a reggere la turbolenza invernale del COVID-19.

                           Figura 3: ClearBridge Recession Risk Dashboard

                           Dati al 31 dicembre 2020. Fonte: BLS, Federal Reserve, Census Bureau, ISM, BEA, American Chemistry
                           Council, American Trucking Association, Conference Board e Bloomberg. Il ClearBridge Recession Risk
                           Dashboard è stato creato nel gennaio 2016. I riferimenti ai segnali che avrebbe generato negli anni
                           precedenti al gennaio 2016 si basano sul modo all’epoca utilizzato per riportare i dati sottostanti negli
                           indicatori dei componenti.

                           Gli stimoli alimentano il rialzo nel 2021
                           A rafforzare ulteriormente questa visione è il pacchetto di stimoli
                           di recente approvazione, che fornirà aiuti per 900 miliardi di
                           dollari, privilegiando consumatori, piccole imprese e
                           distribuzione dei vaccini. Questa spesa, in gran parte concentrata
                           ad inizio periodo ed equivalente al 4% del PIL pre-COVID,
                           dovrebbe contribuire a sostenere i redditi medio-bassi all’inizio
                           del 2021, e quelli più elevati nella seconda metà dell’anno, man
                           mano che si allenteranno le misure di distanziamento sociale e
                           ripartirà la spesa voluttuaria destinata a vacanze e ristorazione. In
                           definitiva, il disegno di legge che introduce gli stimoli segna un
                           progresso rispetto alle già solide prospettive di crescita del 2021,
                           come delineato nella View di lungo periodo dello scorso
                           trimestre. Infatti, nel 2021 si prevede che la crescita del PIL sarà la
                           più forte dal 2000 (Figura 4). Non si tratta di un semplice
                           rimbalzo una tantum dai minimi segnati durante la pesante
                           contrazione del 2020, poiché nel 2022 si prevede una crescita
                           pari a quella di ogni anno dal 2004.
COMMENTO DEL GESTORE DI PORTAFOGLIO

Figura 4: Migliore crescita negli anni

                         5%
                                              La crescita più elevata in 20 anni
                         4%
                                              La crescita più elevata dal 2004
                         3%

PIL reale statunitense
                         2%

                         1%

                         0%

                         -1%

                         -2%

                         -3%

                         -4%
                               2000   2004   2008      2012           2016         2020 E
Dati al 30 novembre 2020, ultimi dati disponibili al 30 dicembre 2020. Fonte: BEA, FactSet.

Stimoli a parte, diverse ragioni prefigurano una ripresa dell’attività
economica. In primo luogo, durante la pandemia i consumatori
hanno accumulato oltre 1.000 miliardi di dollari derivanti
dall’incasso dei sussidi governativi e dall’impossibilità di spendere.
Verosimilmente tali fondi saranno utilizzati nel corso del 2021,
soprattutto perché la capacità di spesa riprende al raggiungimento
dell’immunità del gregge e una volta allentate le misure di
distanziamento sociale. Un secondo catalizzatore potrebbe derivare
dal robusto ciclo di riassortimento delle scorte, scese negli Stati
Uniti ai livelli del 2014 (Figura 5). Ripristinando la visibilità
e ricostituendo nel tempo la fiducia delle imprese, le aziende
dovrebbero tornare a operare in condizioni di maggiore normalità.
La ricostituzione delle scorte, per evitare limitazioni all’offerta,
dovrebbe risollevare l’economia. Al pari dei consumatori, anche le
imprese hanno ingrossato i loro portafogli durante la pandemia; le
società che compongono l’S&P 500 hanno accumulato circa
500 miliardi di dollari di liquidità aggiuntiva. Questo capitale sarà
probabilmente destinato a voci quali la ricostituzione dei livelli delle
scorte e delle spese in conto capitale, di pari passo con l’aumento
della domanda, oltre che a dividendi e riacquisti.
LA VIEW DI LUNGO TERMINE

                           Figura 5: Ricostituzione delle scorte

                                                                               1.70

                             Rapporto fra scorte e vendite nei settori delle
                                                                               1.65

                              manifatture e del commercio statunitensi.
                                                                               1.60
                                                                               1.55
                                                                               1.50
                                                                               1.45
                                                                               1.40
                                                                               1.35
                                                                               1.30
                                                                               1.25
                                                                               1.20
                                                                                   2007   2009     2011   2013     2015     2017      2019

                                                                                          Recessione       Totale scorte/vendite aziendali
                           Dati al 30 ottobre 2020. Fonte: U.S. Census Bureau, FactSet.

                           Non è la crisi finanziaria globale: Diversa la recessione, diverso il
                           recupero
                           I cicli economici non sono mai identici, ma spesso si somigliano. Molti
                           investitori rimangono prudenti, temendo il ripetersi della crisi del
                           2007-2009, e nel 2021 si attendono una riedizione dell’ultima ripresa,
                           forse in parte a causa della propensione a dare maggior rilievo agli
                           eventi più recenti. Si tratta di un’attitudine cognitiva che porta
                           l’individuo ad attribuire maggior peso agli eventi recenti anziché a
                           quelli storici. Tuttavia, il COVID-19 ha provocato uno shock dai tratti
                           fondamentalmente diversi rispetto alla crisi finanziaria globale per
                           svariate ragioni. Anzitutto, l’ultima recessione è stata causata da uno
                           shock esogeno e non da un problema economico intrinseco. In altre
                           parole, l’economia ha goduto di buona salute fino al sopravvenire
                           delle misure di confinamento, mentre la crisi finanziaria globale aveva
                           origine in una serie di problemi che andavano affrontati all’indomani
                           della crisi, fra i quali la bolla del mercato residenziale e i timori per
                           l’indebitamento bancario. Ne consegue che la ripresa corrente
                           dovrebbe essere più celere (in termini economici) poiché le
                           problematiche da superare sono meno numerose e i riflessi
                           sull’economia sono quindi meno pesanti.
                           In secondo luogo, nel 2020 la risposta politica è stata più capace
                           di contenere i danni strutturali all’economia. La crisi finanziaria
                           globale ha richiesto molto più tempo per definire la ricetta
                           politica più adeguata, con conseguenti riflessi negativi più
                           profondi e di lungo termine. È importante sottolineare che i
                           bilanci delle famiglie sono oggi in condizioni molto più solide che
                           durante l’ultima crisi: i prezzi delle case crescono, i mercati
                           finanziari realizzano buone performance, gli stimoli fiscali
                           sostengono l’economia e la spesa scende.
                           Questa assenza di shock traspare da molti aspetti dell’economia,
                           compreso l’andamento del mercato del lavoro. Le posizioni aperte
COMMENTO DEL GESTORE DI PORTAFOGLIO

rappresentano uno dei migliori indicatori in tempo reale della salute
del mercato occupazionale. Pur non essendo incluso nel ClearBridge
Recession Risk Dashboard, per via del suo storico un po’ limitato, è
un parametro importante che noi seguiamo. Dopo la crisi finanziaria
globale, ci sono voluti cinque anni perché le offerte di lavoro
tornassero ai livelli pre-recessione. Oggi, dopo meno di un anno, le
posizioni aperte sono già tornate ai livelli pre-crisi (Figura 6). Ciò fa
pensare che il ritorno alla piena occupazione potrebbe avvenire più
rapidamente e dovrebbe favorire un livello base più elevato di
crescita economica nei prossimi anni. Questa dinamica è coerente
con i dati ugualmente in risalita desunti dall’indagine della National
Federation of Independent Business (NFIB) Small Business, che si
focalizza in particolare sui piani di assunzione.

Figura 6: Ripresa del mercato del lavoro
                                   Offerte di lavoro negli Stati Uniti

            8,000                                                                       100%
                                                                                        90%
            7,000
                                                                                        80%
                                                                                        70%
            6,000
 Migliaia

                                                                                        60%
            5,000                                                                       50%
                                                                                        40%
            4,000
                                                                                        30%
                                                                                        20%
            3,000
                                                                                        10%
            2,000                                            0%
                 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020

                       Recessione                 Offerte di lavoro negli Stati Uniti

Dati al 30 novembre 2020. Fonte: DOL, FactSet.

                       Piani di assunzione delle piccole imprese della NFIB

 30%                                                                                     100%
                                                                                         90%
 20%                                                                                     80%
                                                                                         70%
 10%                                                                                     60%
                                                                                         50%
     0%                                                                                  40%
                                                                                         30%
-10%                                                                                     20%
                                                                                         10%
-20%                                                                                  0%
    2004            2006   2008     2010      2012       2014    2016     2018    2020

              Recessione          Piani di assunzione delle piccole imprese della NFIB
Dati al 30 novembre 2020. Fonte: FactSet, NFIB.
LA VIEW DI LUNGO TERMINE

                           Strutturalmente, anche i fattori di crescita economica a più
                           lungo termine, come il trend demografico, divergono da quelli
                           della crisi finanziaria globale. Nel 2009, l’economia si è trovata
                           ad affrontare gli effetti negativi dell’uscita di massa dal
                           mercato di lavoro dei primi baby boomer (Figura 7). La
                           situazione è peggiorata con il passaggio dei baby boomer più
                           giovani dalla fase di massime spese ed entrate (35-54) a quella
                           finale della loro carriera professionale. Dopo di loro è arrivato il
                           gruppo meno affollato della Generazione X: in altri termini,
                           nell’ultimo decennio si è semplicemente ridotto il numero di
                           persone economicamente produttive. Questo fattore è a
                           nostro avviso uno dei motivi più sottovalutati alla base della
                           scarsa crescita economica registrata nell’ultimo ciclo.

                           Figura 7: Trend demografico nel 2009

                                                        Popolazione statunitense per età: 2009
                                                                              Boomer che escono dalla fase
                           5,000,000                                          di massima attività
                           4,500,000                                          Anni di spese/di entrate
                           4,000,000
                           3,500,000
                                                                                          Boomer che escono
                           3,000,000                                                      dalla forza lavoro
                           2,500,000
                           2,000,000
                           1,500,000
                           1,000,000
                             500,000
                                   0
                                          0      10     20   30    40    50      60    70    80     90 100

                                         Millennial               Generazione X             Boomer
                           Fonte: U.S. Census Bureau.

                           La buona notizia viene dal dividendo demografico, che nel prossimo
                           decennio sarà simile a quello della metà degli anni ‘90. La coorte dei
                           millennial, molto più affollata di quella della generazione X,
                           è appena entrata nella sua fase di massima spesa ed entrate
                           (Figura 8). Il maggior numero di pensionati smorzerà parte di
                           questo impulso positivo rispetto alla metà degli anni ‘90, che
                           contribuirà tuttavia a spingere il PIL nel prossimo decennio.
COMMENTO DEL GESTORE DI PORTAFOGLIO

Figura 8: Trend demografico nel 2019 e nel 1994

                                  Popolazione statunitense per età
            5                             I millennial entrano negli
            5                             anni di picco dell’economia

            4                                                      I baby boomers
                                                                   si avviano al
            4                                                      pensionamento

 Millions
            3
            3
            2
            2
            1
            1
            0
                0   10       20    30    40     50    60      70        80   90   100+
                                        1994               2019
Fonte: U.S. Census Bureau.

La Fed sta combattendo l’ultima guerra
A prescindere da quali siano le ragioni della ripresa attuale - le
condizioni correnti legate alla natura della recessione o forze
strutturali a più lungo termine - riteniamo sbagliato applicare lo
stesso modello di crescita lenta dell’ultimo ciclo. In realtà, a nostro
avviso, sono più le differenze delle similitudini. Un’istituzione
importante rimane tuttavia concentratissima a combattere l’ultima
guerra: la Federal Reserve. La scorsa estate, la Fed ha introdotto un
nuovo “obiettivo medio di inflazione” che le consente di
compensare i passati deficit di inflazione rispetto al suo obiettivo
del 2% (Figura 9). Il risultato è l’adozione da parte della Fed di una
soglia più alta di tasso massimo, e gli ultimi “dot plot” mostrano che
i membri della FOMC non prevedono un aumento del tasso iniziale
prima del 2024.
LA VIEW DI LUNGO TERMINE

                           Figura 9: Il nuovo quadro di riferimento della Fed

                                                     2.5%

                                                                            Obiettivo Fed del 2%
                                                     2.0%

                            PCE Core su base annua
                                                     1.5%

                                                     1.0%

                                                     0.5%
                                                         2008   2012                    2016                     2020

                           Dati al 30 novembre 2020, ultimi dati disponibili al 31 dicembre 2020. Fonte: Federal Reserve Bank of
                           St. Louis., BEA, Bloomberg. Spese per consumi personali (PCE), esclusi alimentari ed energia

                           Si tratta di uno sviluppo importante per la crescita economica e per
                           i mercati finanziari, perché la politica monetaria interviene in ritardo.
                           Rinviando ulteriormente un aumento dei tassi a fronte della piena
                           occupazione e dell’aumento dell’inflazione, implicitamente la politica
                           della Fed dovrebbe continuare per più tempo a offrire un sostegno al
                           ciclo economico rispetto al passato. Negli ultimi 60 anni, i cicli
                           economici statunitensi hanno seguito uno schema comune:
                           un’accelerazione dopo l’uscita da una recessione grazie alla spesa in
                           conto capitale e alle assunzioni, che innesca un aumento dei prezzi
                           delle materie prime, dei salari e, di riflesso, dell’inflazione. Di solito, poi,
                           la Fed alza i tassi per raffreddare l’economia, tendendo a esagerare e
                           favorire di conseguenza la recessione successiva. Reagisce quindi
                           tagliando i tassi per fornire liquidità e far ripartire il ciclo.
                           Nell’ultimo ciclo economico, l’inflazione non si è mai
                           materializzata nonostante un tasso di disoccupazione ai minimi da
                           50 anni. La decisione della Fed di iniziare ad alzare i tassi senza
                           curarsene a partire da dicembre 2015 appare oggi un errore
                           politico. La Fed sembra determinata a non ripetere lo stesso
                           errore e il suo nuovo quadro di riferimento le permetterebbe di
                           conservare un approccio accomodante molto più a lungo durante
                           un’espansione. In prospettiva, anche se si sta profilando un tipo di
                           ripresa molto diverso, ciò significa che l’attuale espansione è
                           meno esposta al possibile freno di una stretta monetaria e ciò
                           potrebbe finire per favorire uno scenario di surriscaldamento
COMMENTO DEL GESTORE DI PORTAFOGLIO

                               dell’economia. In fin dei conti per la Fed è sempre possibile
                               cambiare nuovamente approccio negli anni a venire, ma in questo
                               momento il nuovo quadro normativo sembra contribuire a
      Un ritorno alla piena    migliorare la crescita economica e a favorire gli asset rischiosi.

    occupazione potrebbe
                               Acquistare durante la flessione
  essere vicino e dovrebbe
                               Pur confermando le nostre prospettive positive per le azioni nel
favorire un livello base più
                               2021, non ci sorprenderebbe assistere ad un periodo di
         elevato di crescita   consolidamento dopo il forte balzo dai minimi di marzo. Diversi
             economica nei     indicatori di sentiment mostrano elevati livelli di ottimismo e
             prossimi anni.    l’esposizione sembra eccessiva. I rapporti put/call hanno
                               raggiunto livelli estremamente bassi il mese scorso, a indicare una
                               minore copertura da una contrazione. Allo stesso modo, il
                               rapporto tra spinte rialziste e ribassiste si colloca saldamente
                               sopra quota tre nel sondaggio dell’Investor’s Intelligence, un
                               livello in linea con il robusto ottimismo che ha preceduto le
                               passate contrazioni. Siamo tuttavia convinti che una flessione nel
                               prossimo trimestre offrirebbe un punto d’ingresso interessante
                               per gli investitori di lungo termine, date le nostre aspettative di
                               una conferma della robusta crescita economica nel corso dei
                               prossimi anni, a beneficio della crescita degli utili e di un ulteriore
                               apprezzamento delle azioni.

                               Definizioni
                               Il ClearBridge Recession Risk Dashboard è un gruppo di
                               12 indicatori che esaminano lo stato di salute dell’economia
                               statunitense e le probabilità di una recessione.
                               Il ClearBridge Recovery Dashboard comprende 9 anticipatori
                               leader dell’economia, finanza e mercato che possono fornire
                               informazioni relative alla direzione dell’economia statunitense.
                               COVID-19 è il nome ufficiale dato dall’Organizzazione Mondiale
                               della Sanità alla malattia associata al nuovo ceppo di coronavirus.
                               Il nuovo ceppo di coronavirus che provoca il COVID-19
                               è conosciuto come SARSCoV-2.
                               L’Indice S&P 500 è un indice non gestito di 500 titoli che
                               rappresentano in generale la performance delle società più grandi
                               negli Stati Uniti.
                               Per crisi finanziaria globale si intende il crollo dell’economia
                               causato dal collasso di importanti banche d’investimento nel
                               2007-08, contrassegnato da una generale perdita di liquidità sui
                               mercati del credito e dalla flessione dei prezzi azionari.
                               Il rapporto prezzo/utile (P/U) è il prezzo di un titolo diviso per
                               l’utile per azione.
                               Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è un dato economico statistico
                               che misura il valore di mercato di tutti i prodotti finiti e servizi
                               realizzati in un Paese in un determinato periodo di tempo.
LA VIEW DI LUNGO TERMINE

                           Il Bureau of Economic Analysis (BEA) è un’agenzia
                           dell’Amministrazione Economica e Statistica del Dipartimento del
                           Commercio statunitense, responsabile della raccolta e della
                           pubblicazione dei dati economici, della ricerca e dell’analisi e delle
                           metodologie di stima.
                           Il Bureau of Labor Statistics (BLS) è un’agenzia governativa
                           americana incaricata di raccogliere e diffondere una serie di dati
                           economici e occupazionali.
                           La Federal Reserve statunitense, o “Fed”, è responsabile della
                           formulazione di una politica ideata per favorire la crescita
                           economica, la piena occupazione, prezzi stabili e un modello
                           sostenibile di scambi e pagamenti internazionali.
                           L’Institute for Supply Management (ISM) è un’associazione
                           rappresentativa di oltre 48.000 professionisti nell’area degli
                           acquisti e dell’approvvigionamento, che conduce indagini regolari
                           tra i membri per determinare i trend di settore.
                           Lo United States Census Bureau (USCB) è un’agenzia capofila
                           del sistema federale di statistica degli Stati Uniti, responsabile
                           della produzione di dati sulla popolazione e sull’economia
                           americana.
                           Il Conference Board è un’associazione di imprese con sede negli
                           Stati Uniti dedita alla ricerca.
                           L’American Trucking Associations è la più grande associazione
                           commerciale nazionale nel settore degli autotrasporti.
                           L’American Chemistry Council è un’associazione di categoria per
                           le aziende chimiche americane.
                           La National Federation of Independent Business (NFIB)
                           è un’associazione statunitense di difesa delle piccole imprese, che
                           rappresenta 350.000 piccoli imprenditori indipendenti.
                           I baby boomer, o boomer, sono persone di età compresa tra i 53
                           e i 71 anni.
                           La generazione X è composta da persone di età compresa tra i
                           36 e i 52 anni.
                           I millennial sono persone di età compresa tra i 18 e i 36 anni.
                           Il Federal Open Market Committee (FOMC) è un organismo del
                           Federal Reserve System responsabile della formulazione di una
                           politica ideata per promuovere la crescita economica, la piena
                           occupazione, prezzi stabili e un modello sostenibile di commercio
                           internazionale e pagamenti.
                           L’utile per azione (EPS) è la quota di utile di una società
                           attribuita a ciascuna azione ordinaria circolante. L’indice EPS
                           aggrega l’EPS delle società che lo compongono.
                           L’indice Goldman Sachs Financial Conditions è un indice
                           ponderato per il valore di mercato non gestito, composto da
                           società del settore dei servizi bancari, del brokeraggio, dell’asset
                           management, delle assicurazioni e del settore immobiliare. Va
                           ricordato che non è possibile investire direttamente in un indice.
                           Il rapporto put/call è il rapporto tra il volume negoziato di
                           opzioni put e di opzioni call. Viene utilizzato come indicatore del
                           sentiment degli investitori sui mercati.
COMMENTO DEL GESTORE DI PORTAFOGLIO

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Ogni investimento comporta dei rischi, compresa la possibile perdita del capitale.
Il valore degli investimenti e i relativi utili sono soggetti a oscillazioni ed è possibile che l’investitore non ottenga la
restituzione delle somme inizialmente investite; essi possono inoltre risentire delle variazioni dei tassi d'interesse,
dei tassi di cambio, delle condizioni generali di mercato, degli sviluppi di ordine politico, sociale ed economico e di
altre variabili. Gli investimenti comportano dei rischi ivi inclusi, a titolo non esaustivo, eventuali ritardi nei
pagamenti e la perdita di utili o di capitale. Franklin Resources, Inc. e le sue consociate non garantiscono alcun
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investire direttamente in un indice. I rendimenti degli indici non gestiti non riflettono alcuna commissione, spesa
od onere di vendita.
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internazionali comportano rischi particolari quali fluttuazioni dei cambi, incertezze sociali ed economiche e
incertezze politiche che possono far aumentare la volatilità. Tali rischi sono amplificati nei mercati emergenti. Le
materie prime e le valute sono più rischiose, comportando rischi che includono le condizioni di mercato, politiche,
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Treasury USA (UST) sono obbligazioni di debito dirette emesse e garantite dalla piena fiducia e dal credito del
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Stati Uniti garantisce il capitale e i pagamenti di interessi sui titoli, tale garanzia non si applica a perdite risultanti da
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