LA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' - IMPIANTO FOTOVOLTAICO DELLA POTENZA DI 15 MW
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COMUNE DI SICULIANA (AG) IMPIANTO FOTOVOLTAICO DELLA POTENZA DI 15 MW STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE PER LA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ ALLA V.I.A. ESEGUTO DA: Arch. Antonina Pollina Ing. Ivano Midulla Tirreno s.r.l. con sede in Porto Empedocle (AG) via noci n. 10, P.IVA. 02910700844 e-mail: ivano@idea-srl.eu pec: tirreno-srl@pec.it
1 Introduzione.................................................................................................................................................... 3 1.1 Quadro normativo di riferimento....................................................................................................... 3 2. Descrizione dell’Ubicazione del Progetto ................................................................................................. 5 2.1 Ubicazione............................................................................................................................................... 5 2.2 Foto del luogo.......................................................................................................................................... 7 2.3 Descrizione delle componenti dell’ambiente in relazione al progetto..................................................... 9 2.3.1 Inquadramento Territoriale............................................................................................................. 10 2.3.2 Sistema Naturale............................................................................................................................. 11 2.3.3 Sistema Antropico .......................................................................................................................... 12 2.3.4 Vincoli del Piano Paesaggistico di Agrigento ................................................................................ 16 2.3.5 Rete Natura 2000............................................................................................................................ 18 2.4 P.A.I. (Piano per l’assetto Idrogeologico) ............................................................................................. 20 2.5 Cumulo con altri progetti....................................................................................................................... 21 3 Descrizione del Progetto............................................................................................................................... 22 3.1 Caratteristiche tecniche dell’impianto ................................................................................................... 22 3.2 Dimensionamento elettrico dell’impianto ............................................................................................. 22 3.3 Condutture e protezioni quadro di campo ............................................................................................. 23 3.4 Strutture di sostegno dei pannelli fotovoltaici ....................................................................................... 23 4 ALTERNATIVE CONSIDERATE.............................................................................................................. 25 4.1 Scelta del Sito ........................................................................................................................................ 26 4.2 Alternativa di non realizzare l’impianto ................................................................................................ 26 5. ATTIVITA’ NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE DELL’OPERA .................................................. 27 5.1 Organizzazione del Cantiere.................................................................................................................. 27 5.2 Installazione della struttura portante e pannelli fotovoltaici.................................................................. 28 5.2 Installazione apparecchiature impianto fotovoltaico ............................................................................. 28 6 ANALISI PRELIMINARE DEI RISCHI DERIVATI DALL’UTILIZZO DI ATTREZZATURE ............ 29 [1]
6.1 Utilizzo attrezzi manuali........................................................................................................................ 29 6.2 Utilizzo attrezzi elettrici ........................................................................................................................ 30 6.3 Affidabilità dell’impianto e comportamento in caso di guasti .............................................................. 30 6.3.1 Gli organi di manovra..................................................................................................................... 30 6.3.2 Sezionamento ................................................................................................................................. 30 6.3.3 Comando di emergenza ................................................................................................................. 31 6.3.4 Le Protezioni .................................................................................................................................. 31 6.3.5 Dispositivo di disinserzione............................................................................................................ 32 7 PARAMETRI DI INTERFERENZA CON L’AMBIENTE E MISURE DI INTERVENTO ..................... 33 7.1 Impatto relativo alla realizzazione dell’impianto .................................................................................. 33 7.2 Impatto dell’impianto in fase di esercizio ............................................................................................. 33 7.3 Impatto relativo alla fase di dismissione dell’impianto ......................................................................... 34 8. Conclusioni.................................................................................................................................................. 36 9. Elenco fonti utilizzate.................................................................................................................................. 37 Allegato 1_ Certificato di destinazione Urbanistica Allegato 2_ Elettrodotto Allegato 3_ Impatto Visivo Allegato 4_ Valutazione Economica per la realizzazione dell’impianto Fotovoltaico [2]
1 Introduzione Il presente Studio di Verifica Ambientale è inerente alla realizzazione di un impianto Fotovoltaico (FV), con moduli cristallini, denominato “Impianto FV Siculiana” da parte della Società Tirreno s.r.l., in C/da Materano nel Comune di Siculiana (AG), di potenza complessiva di 15 MWp e delle relative opere di connessione alla rete elettrica. Il presente elaborato, ha lo scopo quindi di illustrare le caratteristiche del sito e dell’impianto, nonché, la compatibilità ambientale del progetto rivolto all’utilizzo delle risorse del sole quale energia pulita, che riduce le emissioni di sostanze nocive responsabili del degrado ambientale, in rapporto ai vincoli ambientali, paesaggistici, storici, archeologici, insistenti sul sito o in sua prossimità. Naturalmente la scelta di realizzare un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica pulita e non inquinante, ha lo scopo primario di rispettare l’ambiente impedendo che quest’ultimo venga degradato; pertanto l’ubicazione dell’impianto dovrà tenere conto del contesto territoriale e valutare se potrà essere arrecato danno alla natura ed al paesaggio. La totale reversibilità degli impianti fotovoltaici è tale che, alla cessazione dell’attività, il territorio non subirà trasformazioni ed alterazioni di alcun genere, ritornando nello stesso stato in cui si trovava prima dell’intervento. La Tirreno s.r.l., si pone come obbiettivo di produrre energia elettrica da fonti rinnovabili, ricorrendo ad una fonte pulita come il sole senza emissione di nessun tipo di inquinante o alterante climatico, in maniera “naturale”, rappresentando l’alternativa più valida all’utilizzo delle fonti tradizionali costituite da combustibili fossili, ponendo l’accento sul fatto che le centrali di tipo termico influiscono fortemente nelle emissioni inquinanti in atmosfera e nella fattispecie anidride carbonica o biossido di carbonio, il cui incremento sta contribuendo all’effetto serra e a causare drammatici cambiamenti climatici. Nel contempo viene soddisfatta la crescente richiesta di energia da parte dell’utenza civile ed industriale, attualmente insufficiente ai bisogni nazionali in quanto la stessa energia viene acquistata all’estero. 1.1 Quadro normativo di riferimento La Commissione Europea ha pubblicato le nuove linee guida per la procedura di screening (verifica di Assoggettabilità a VIA, art. 19 D.lgs. 152/2006), di scoping (definizione dei contenuti dello studio di impatto ambientale. Art.21 D. Lgs. 152/2006) e per la predisposizione dello Studio di Impatto Ambientale, (art.22 D.lgs. 152/2006). [3]
Le nuove linee guida aggiornano ed integrano le linee guida già pubblicate nel 2001 per garantire la necessaria coerenza con le nuove disposizioni della direttiva 2014/52/UE che ha introdotto significative modifiche alla disciplina della VIA, sia procedurali che tecniche. Si evidenzia la significativa importanza delle linee guida europee per la corretta attuazione delle nuove disposizioni introdotte dal D.Lgs. 104/2017 con particolare riferimento: - alla Procedura di Assoggettabilità a VIA, al fine di predisporre correttamente lo Studio Preliminare Ambientale con i contenuti dell’Allegato IV bis alla Parte Seconda del D. Lgs. 152/2006, che ha recepito l’Allegato II A della direttiva 2014/52/UE; - la Procedura di VIA, al fine di predisporre correttamente lo Studio di Impatto Ambientale secondo le indicazioni e i contenuti dell’art.22 e dell’Allegato VII alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006, che ha recepito l’Allegato IV della direttiva 2014/52/UE, nelle more dell’adozione di linee guida nazionali e norme tecniche per l’elaborazione della documentazione finalizzata allo svolgimento della VIA, anche ad integrazione dei contenuti degli studi di impatto ambientale di cui all’Allegato VII alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006, in attuazione dell’art. 25 comma 4 del D.Lgs. 104/2017. Come previsto dalla Direttiva 2014/52/UE, è stato eliminato l’obbligo di presentare gli elaborati progettuali ( prima del D. Lgs 104/2017) per la procedura di verifica di assoggettabilità a VIA: unico elaborato da presentare è lo Studio Preliminare Ambientale. Vista la normativa di riferimento e l’analisi del contesto del sito di ubicazione dell’impianto, si è ritenuto opportuno sviluppare il presente studio sulla base dell’art. 19 del D.lgs. 152/2006 e s.m.i. con il livello di approfondimento descritto nell’Allegato VII (contenuti dello studio di Impatto Ambientale di cui all’art. 22 del D.lgs. 152/2006) [4]
2. Descrizione dell’Ubicazione del Progetto 2.1 Ubicazione Il lotto oggetto dell’installazione è sito nel Comune di Siculiana (AG) in contrada Materano, ad una latitudine di 37.373269° e longitudine di 13.412986° (fig. 1), identificato nel catasto Terreni al foglio n.10 particelle n. 79-114, per una migliore visualizzazione nella (fig.2) è stata sovrapposto l’estratto di mappa catastale su google earth. Dalle informazioni tratte dall’Allegato_1 Certificato di Destinazione Urbanistica rilasciato dal comune di Siculiana, si evince che le particelle catastali sopra menzionate ricadono in Zona E1 (aree territoriali ad uso Agricolo) del vigente P.R.G. approvato con decreto dirigenziale n. 265 del 08/04/2005 dell’Ass.to Regionale Territorio e Ambiente e del D.A. di approvazione parziale di variante al R.E. e N.T.A. del P.R.G. del 23/10/2014 pubblicato sulla GURS n. 49 del 21/11/2014. Fig.1 Ubicazione impianto [5]
2.3 Descrizione delle componenti dell’ambiente in relazione al progetto Per lo studio Preliminare ambientale dell’area interessata dal progetto, è stato di grande ausilio, dal punto di vista di tutela dei beni paesaggistici e ambientali, e per una migliore articolazione del progetto nel pieno rispetto delle peculiarità ambientali, la consultazione del Piano Paesaggistico della provincia di Agrigento. Con D.A. n.7 del 29 luglio 2013(GURS n. 43 del 24/10/2014) è stata disposta l’adozione del Piano Paesaggistico degli Ambiti regionali 2,3,5,6,10,11 e 15 ricadenti nella provincia di Agrigento. Il Piano Paesaggistico della Provincia di Agrigento comprende tutto il territorio provinciale secondo l’articolazione in ambiti presenti nelle Linee Guida per il Piano Territoriale Paesaggistico (D.A. 6080 del 1999). Nello specifico il terreno oggetto dell’impianto rientra nell’ambito 10 (fig. 3) che abbraccia quasi per intero il territorio della Provincia di Agrigento, altre parti del territorio del territorio ricadono in ambiti contermini, a Nord-Ovest si incontrano territori sempre della Provincia di Agrigento comprendenti il comuni della Valle del Belice (ricadenti negli ambiti 2,3 e 5) e a Sud- Est territori che appartengono al sistema della grande Valle di Licata e Gela (ambito 11 e 15) che per ragioni geofisiche e naturalistiche furono inseriti in differenti ambiti. Fig.3 Ambiti territoriali della Provincia di Agrigento [9]
In attuazione a quanto previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D. Lgs. N.42/2004 e s.m.i.), il Piano, attraverso la ricognizione del territorio, ne riconosce gli aspetti e i caratteri peculiari, nonché le caratteristiche paesaggistiche, impresse dalla natura, dalla storia e dalle loro interrelazioni; analizza gli immobili e le aree dichiarate di notevole interesse pubblico, le aree vincolate per legge, le dinamiche di trasformazione del territorio ai fini dell’individuazione dei fattori di rischio e degli elementi di vulnerabilità del paesaggio. Il Piano, inoltre, individua, delimita e rappresenta, in scala idonea alla identificazione, immobili o aree di notevole interesse pubblico, definisce le misure necessarie per la conservazione e per il corretto inserimento, nel contesto paesaggistico, degli interventi di trasformazione del territorio, al fine di realizzare uno sviluppo sostenibile degli ambiti interessanti. 2.3.1 Inquadramento Territoriale PAESAGGIO LOCALE 23 “VALLE DEL CANNE” Fig. 4 Paesaggio locale (PL23) Il Paesaggio Locale 23 denominato “Valle del Canne” (fig. 4) è prevalentemente costituito da un sistema di colline che racchiudono l’ampia valle argillosa del Fosso delle Canne. A nord del paesaggio locale, da un insieme di rilievi con caratteri morfologici più aspri, la cima più elevata è rappresentata da Monte Giafaglione, traggono origine i rami idrografici secondari che [10]
alimentano l’asta fluviale del Canne. La vasta piana del tratto mediano del fiume è chiusa a valle da un altro articolato sistema collinare, di altezze modeste, che stringono il fiume in strette gole disponendosi, come a impedirne l’accesso, parallelamente al mare. Il bacino Idrografico del Fosso delle Canne ed aree intermedie limitrofe sono localizzate nella porzione sud-orientale del versante occidentale della Sicilia ed occupano una superficie complessiva di circa 204,52 kmq. Il corso d’acqua principale, ossia il fosso delle Canne, è generato nella sua parte settentrionale dalla confluenza di due valloni denominati rispettivamente Vallone Boranie e Vallone Salito, per poi ricevere, verso la foce le acque del Vallone Carrozzata e sfociare nel Mar Mediterraneo, nel Tratto compreso tra Siculiana e Porto Empedocle. 2.3.2 Sistema Naturale Dall’analisi della Tavole delle componenti del paesaggio allegate al Piano Paesaggistico è stato possibile analizzare l’area oggetto dell’impianto, come sistema naturale individuando il tipo di geologica , morfologia, idrologia e vegetazione presenti nel luogo (fig.7-8). GEOLOGIA Dal punto di vista geologico il terreno dell’area oggetto dell’impianto è caratterizzato in prevalenza da Gessi e torbiditi gessorie del primo ciclo, gesso solfifera ed in minima parte da calcareniti e sabbi, calcareniti e plioceniche (R19) fig.5. Fig. 5 Carta Geologica (fonte Geoportale Nazionale) [11]
MORFOLOGIA L’area è caratterizzata dalla presenza di un crinale nella parte nord-est con pendenze in prevalenza >30%, attraversata da dei reticoli idrografici affluenti al fiume Canna. IDROLOGIA Viene identificato un reticolo idrografico del primo ordine affluente al bacino idrografico del fiume Canna, mediamente permeabile. VEGETAZIONE La vegetazione è prevalentemente caratterizzata da Macchia –gariga a oleastro e Euforbia arborescente. 2.3.3 Sistema Antropico USO DEL SUOLO La copertura del suolo dell’area compresa all’interno del territorio degli Ambiti 10-5-6 è stata analizzata secondo i criteri messi a punto dal Programma Europeo CORINE Land Cover (CLC). Essa è costituita da 26 differenti tipologie , con un dettaglio che, per la categoria “territori boscati e ambienti seminaturali”, arriva al 5° livello gerarchico. L’area oggetto dell’impianto è caratterizzata da aree con vegetazione rada (calanchi), una minima parte di oliveti, il resto è prevalentemente seminativi in aree non irrigue intensivi (fig. 6) AREE ARCHEOLOGICHE Nel sito oggetto dell’impianto non ci sono aree archeologiche. CENTRI ABITATI I centri abitati più vicini all’impianto sono: Siculiana che dista 4 km, Montallegro che dista 5,7 km e Cattolica Eraclea che dista 7,5 km. [12]
Fig. 6 identificazione dell’impianto sulla carta dell’uso del suolo allegata al Piano Paesaggistico di AG Fig. 7 identificazione dell’impianto sulla tavola delle componenti ambientali del Piano Paesaggistico di AG [13]
Fig. 8 identificazione della Discarica sulla tavola delle componenti ambientali del Piano Paesaggistico di AG [14]
LEGENDA Legenda delle componenti del paesaggio estratto dal Piano Paesaggistico di Agrigento [15]
Inoltre è possibile vedere sia dall’immagine (fig. 8) ingrandimento estratto dalla tavola delle componenti ambientali del P.P.A. e dall’immagine (fig. 9) ripresa da google earth, che a nord-ovest rispetto la zona interessata dal progetto, è presente una zona di discarica. Fig. 9 indicazione della zona di discarica 2.3.4 Vincoli del Piano Paesaggistico di Agrigento Fig. 10 identificazione area di impianto sulla tavola dei Vincoli paesaggistici allegata al Piano Paesaggistico di AG(fonte Geoportale Regione Sicilia) [16]
Fig. 11 identificazione area di impianto sulla tavola Regimi Normativi con identificazione del livello di tutela del paesaggio allegata al P.P.A.(fonte Geoportale Regione Sicilia) Con la sovrapposizione dei vincoli paesaggistici sulla zona dell’impianto (fig.10) è evidente il retino verde che indica le aree boscate (art.142 lett. g D.Lgs. 42/2004), ed inoltre nella (fig. 11) è presente un livello di tutela 3 (23e) ed un livello di tutela 2 (23b). La zona interessata dal progetto che il Piano Paesaggistico individua come aree boscate, nello stato di fatto non è un bosco, e ne abbiamo riscontro sia dall’ortofoto presente come sfondo scaricata dal geoportale della Regione Sicilia ed inoltre dalla foto aerea scattata del luogo (fig.12). Fig.12 foto aerea scattata dal drone in data 27/10/2018 [17]
Fig.13 Vincolo Idrogeologico(fonte Geoportale Regione Sicilia) L’area è soggetta al vincolo Idrogeologico ai sensi del R.D. 3267 del 30/12/1923, come evidenziato nella (fig. 13). 2.3.5 Rete Natura 2000 Natura 2000 è il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della Biodiversità, si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” per garantire il mantenimento a lungo termine degli Habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. La Rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse comunitari (SIC), identificati dagli stati membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” concernenti la conservazione degli uccelli selvatici. Le aree che compongono la Rete Natura 2000 non sono riserve rigidamente protette dove le attività umane sono escluse; la Direttiva Habitat intende garantire la protezione della natura tenendo anche conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali. La Direttiva riconosce il valore di tutte quelle aree nelle quali la secolare presenza dell’uomo e delle sue attività tradizionali ha permesso il mantenimento di un equilibrio tra attività antropiche e natura. Alle aree agricole, per esempio, sono legate numerose specie animali e vegetali ormai rare e minacciate per la cui sopravvivenza è necessaria la prosecuzione e la valorizzazione delle attività [18]
tradizionali, come il pascolo o l’agricoltura non intensiva. Nello stesso titolo della Direttiva viene specificato l’obiettivo di conservare non solo gli habitat naturali ma anche quelli seminaturali. Un altro elemento innovativo è il riconoscimento dell’importanza di alcuni elementi del paesaggio che svolgono un ruolo di connessione per la flora e la fauna selvatiche (art. 10). Gli Stati membri sono invitati a mantenere o all’occorrenza sviluppare tali elementi per migliorare la coerenza ecologica della rete Natura 2000. In Italia, i SIC, le ZSC e le ZPS coprono complessivamente circa il 19% del territorio terrestre nazionale e quasi il 4% di quello marino. Nello specifico la zona interessata dal progetto dista circa 4km dal sito più vicino di Rete Natura 2000 è la ZSC (Zona Speciale di Conservazione) ITA040003 (fig.14). Fig.14 Rete natura 2000 (fonte Geoportale Regione Sicilia) Per quanto riguarda la capacità di carico dell’ambiente naturale, sono state messe in evidenza nel presente studio di impatto ambientale solo le componenti naturali e paesaggistiche più vicine alla zona interessata dal progetto, quindi tutto ciò che è possibile vedere nel raggio di 3 o 4 km di distanza. Dal presente studio è evidente che nel terreno interessato dal progetto, non sono presenti quegli elementi che caratterizzano la capacità di carico dell’ambiente naturale, particolarmente attenzionati nel punto 1 lettera c dell’allegato V al D.Lgs. n.104/17, che costituiscono i criteri per la verifica di assoggettabilità di cui all’articolo 19 del testo unico in materia ambientale. [19]
2.4 P.A.I. (Piano per l’assetto Idrogeologico) Per uno studio completo sulle caratteristiche del territorio, l’area interessata dal progetto è stata identificata anche sulle cartografie del P.A.I. (Piano Per l’Assetto Idrogeologico). Dal sito internet http://www.sitr.regione.sicilia.it , individuata la zona interessata dal progetto, sono stati sovrapposti i seguenti servizi: - PAI Sicilia – Geomorfologia – siti di Attenzione; - PAI Sicilia – Geomorfologia – Rischio; - PAI Sicilia- Geomorfologia – Pericolosità; - PAI Sicilia- geomorfologia - fascia di rispetto; - PAI Sicilia – Geomorfologia- Dissesti; - PAI Sicilia- Idraulica- Rischio Idraulico; - PAI Sicilia- Idraulica- Pericolosità Idraulica; - PAI Sicilia- Idraulica – Siti Attenzione; - PAI Sicilia – Idraulica- Esondazione- UTM WGS84 33N. Dalla sovrapposizione dei servizi sopra elencati sulla zona interessata dal progetto, si evince che non sono presenti dissesti geomorfologici e pericolosità idrauliche. Di seguito viene riportato solo un estratto della cartografia geologica dei dissesti, perché l’unica in cui è possibile individuare il dissesto più vicino alla zona dell’impianto (fig.15). Fig.15P.A.I. Geomorfologia_dissesti(fonte geoportale nazionale) [20]
2.5 Cumulo con altri progetti In riferimento all’allegato V punto 3 lettera g del D.lgs. 104/17, Cumulo tra l’impatto del progetto in questione e l’impatto di altri progetti e/o approvati, oltre alla presenza della discarica già descritta nel paragrafo 2.3.3, è possibile evidenziare che ad una distanza di circa 1,6 km dall’area interessata dal progetto, è in fase di realizzazione una Stazione Elettrica per la connessione di un Parco Eolico alla RTN (fig16 e17), ed inoltre guardando ad est rispetto alla zona interessata dal progetto ad una distanza di circa 3km è presente un impianto fotovoltaico a terra (fig.16). Fig.16 Ubicazione Stazione Elettrica(SE) Fig.17 Stazione Elettrica (SE) [21]
3 Descrizione del Progetto L’impianto fotovoltaico della potenza di 15 MWp sarà realizzato sul terreno, su delle strutture di sostegno puntiformi e regolabili in base alla pendenza del terreno, una parte della superficie disponibile sarà utilizzata per le vie di accesso e comunicazione interne (su dette strade verranno interrati anche i cavidotti interni). Altri spazi interni saranno destinati all’alloggiamento degli inverter e dei trasformatori, mentre nella parte esterna del sito vicino al cancello di ingresso sarà posizionata una cabina elettrica. Le relative opere di connessione alla rete di distribuzione AT verranno realizzate secondo quanto indicato dalla STC (soluzione tecnica di connessione) inviata da Terna S.p.A ed analizzata in altro elaborato. I moduli fotovoltaici saranno installati su inseguitori monoassiali ed i supporti saranno inseriti sul terreno per mezzo di macchine “batti palo”. 3.1 Caratteristiche tecniche dell’impianto L’impianto fotovoltaico di potenza nominale di 15 MWp sarà di tipo trifase con tensione nominale in uscita di 30.000 V. Si prevede la suddivisione in sottocampi, ognuno con il proprio sistema di conversione dell’energia elettrica da continua ad alternata e i trasformatori da BT ad MT. Gli inverter, così come la quadristica, arriveranno all’interno di container che verranno posizionati sul terreno, previo getto di una piastra in c.a. di opportuna dimensione. La contabilizzazione dell’energia ceduta alla Rete verrà effettuata sul punto di consegna AT di TERNA. Per quanto concerne la superficie necessaria per l’installazione dell’impianto essa è stimata in 25.000 mq, nel calcolo sono stati inclusi lo spazio necessario per la movimentazione del materiale in fase di installazione e di manutenzione, i corridoi perimetrali per consentire il passaggio, la distanza di rispetto dalle opere di recinzione e la spaziatura tra i moduli fotovoltaici per tener conto del mutuo ombreggiamento. 3.2 Dimensionamento elettrico dell’impianto I cablaggi e l’impiantistica, nei sistemi in questione, saranno eseguiti in conformità alle normative vigenti, con riferimento al DPR 547/55, legge n. 186/68, DM 37/08, con le relative ss.mm.ii. e le relative Norme UNI, E.N. e CEI di settore, dimensionati in modo da contenere le cadute di tensione entro il 3% e una durata di vita soddisfacente degli isolamenti sottoposti agli effetti termici causati dal passaggio della corrente elettrica. [22]
3.3 Condutture e protezioni quadro di campo La protezione dal corto circuito in corrente continua delle stringhe sarà assicurata dalla caratteristica tensione corrente dei moduli fotovoltaici che limiterà la corrente erogata a valori noti e di poco superiori alla corrente nominale del modulo. 3.4 Strutture di sostegno dei pannelli fotovoltaici Per quanto riguarda le strutture di sostegno dei pannelli fotovoltaici, saranno utilizzate sia strutture con inclinazione fissa che inseguitori monoassiali, dipendentemente dalla orografia di dettaglio del campo. Le strutture di sostegno dei pannelli fotovoltaici costituiti da “inseguitori monoassiali” (fig.18-19) sono in grado di seguire il sole da est ad ovest sull’asse di rotazione orizzontale nord- sud. La posa in opera di entrambe le tipologie di strutture di sostegno dei pannelli fotovoltaici non prevede importanti opere di fondazione, non si prevede l’uso del cemento armato, infatti le strutture di supporto dei moduli saranno infisse nel terreno tramite macchine battipalo, così anche la rimozione risulterà essere non invasiva. Fig.18 [23]
Fig.19 [24]
3.5 Elettrodotto per la connessione alla RTN L’impianto fotovoltaico della potenza di 15 MW sarà collegato alla Rete di Trasmissione Nazionale attraverso un elettrodotto interrato (rappresentato nella fig. 20 con il colore magenta) della lunghezza di circa 2,5 Km su strada esistente, fino alla nuova stazione elettrica di smistamento. Nell’Allegato 2_Elettrodotto sono state rappresentate su Carta tecnica Regionale in scala 1.10000, le particelle su cui insisterà l’impianto, il percorso su strada esistente dell’elettrodotto di collegamento dall’impianto alla stazione elettrica di smistamento a 150 kV ed una sezione tipo dell’elettrodotto. Come previsto dal Preventivo di Connessione ricevuto da Terna, lo schema di allacciamento alla RTN prevede che l’impianto venga collegato in antenna a 150 kV con la nuova stazione elettrica di smistamento a 150 kV della RTN denominata “Siculiana”, da inserire in entra-esce sulla linea RTN a 150 kV “Ribera – Porto Empedocle CP. Fig.20 percorso elettrodotto [25]
4 ALTERNATIVE CONSIDERATE Come richiesto dal D.Lgs. 152/06 art.22, è necessario analizzare le soluzioni alternative possibili, indicando le motivazioni della scelta di progetto compiuta, tenendo conto dell’impatto sull’ambiente. 4.1 Scelta del Sito La scelta del sito è stata effettuata tenendo conto delle condizioni che consentono il massimo rendimento possibile dei moduli fotovoltaici, quale l’esposizione e l’orografia, di fattori che rendono realizzabile e gestibile l’impianto, come l’accessibilità al sito, nonché dell’assoluta mancanza di vincoli ambientali di inedificabilità. 4.2 Alternativa di non realizzare l’impianto Come già accennato, la produzione di energia elettrica ottenuta dallo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili quali quella solare, si inquadra perfettamente nelle linee guida per la riduzione dei gas climalteranti, permettendo una diminuzione delle emissioni di anidride carbonica. È chiaro che la non realizzazione dell’intervento, porterebbe al ricorso allo sfruttamento di fonti energetiche convenzionali, con inevitabile continuo incremento dei gas climalteranti emessi in atmosfera, anche in considerazione del probabile aumento di domanda di energia elettrica a livello mondiale. Il mantenimento della situazione attuale non comporterà inoltre le benefiche variazioni al mercato occupazionale che invece deriverebbero dal fotovoltaico. [26]
5. ATTIVITA’ NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE DELL’OPERA In via preliminare la sequenza di lavoro sarà: 1.Installazione strutture di sostegno per il campo fotovoltaico 2.Montaggio e cablaggio moduli fotovoltaici 3.Montaggio cassetta di sottocampo 4.Cablaggio di campo FV e cassetta di sottocampo 5.Montaggio quadro di sezionamento e protezione 6.Installazione container con all’interno inverter, quadri di sezionamento e protezione 8.Installazione e cablaggio container quadro elettrico generale BT e MT 9.Commissioning e collaudi Attrezzature e risorse umane impiegabili Si prevede l'utilizzo di: 1. Attrezzi da lavoro manuali ed elettrici tradizionali; 2. Furgone o autocarro per il trasporto materiali; 3. Strumentazione elettrica ed elettronica per collaudo 4. Passerelle 5. Gru per carico e scarico di componenti più pesanti e container 6. Smerigliatrice angolare (flessibile) 7. Trapano elettrico 8. Avvitatore elettrico 9. Scala semplice. 5.1 Organizzazione del Cantiere La prima fase consiste nelle seguenti misure: recinzione dell’area, indicazione dei pericoli e delle misure di protezione da adottare in cantiere tramite segnaletica dedicata, organizzazione di servizi igienico - assistenziali necessari all’attività di pronto soccorso. [27]
5.2 Installazione della struttura portante e pannelli fotovoltaici Consiste nel montaggio della struttura portante per la collocazione successiva dei pannelli fotovoltaici. La struttura di sostegno utilizzata è quella per grandi impianti fotovoltaici in campo aperto. Su superfici fino a 50 mq i moduli possono essere disposti sul supporto in un numero di file o colonne a scelta. Grazie all’esecuzione del sistema in alluminio, offrono un alto potenziale di risparmio in quanto ai costi di investimento. Per gli addetti al montaggio, soggetti a rischi quali: - inalazione polveri; - fibre; - gas; - vapori; - rumore: dBA < 80. vengono previste le seguenti misure di prevenzione: D.P.I.: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) maschera antipolvere; e) occhiali; Adozione di misure idonee a limitare i rischi derivanti dall’esposizione al rumore (D.L. 15/8/1991 n.277). Adozione di provvedimenti adatti ad impedire o a ridurre lo sviluppo e la diffusione di polveri nei luoghi di lavoro. (D.P.R. 303 del 19/3/1956). 5.2 Installazione apparecchiature impianto fotovoltaico Questa fase consiste nella posa in opera di pannelli fotovoltaici, inverter, quadri elettrici, cavi elettrici. Tutti i componenti sono preassemblati e confezionati conformemente al tipo di modulo scelto. I moduli devono essere soltanto inseriti dall’alto nei punti d’inserimento. Ciò garantisce che si possano installare con grande velocità. Per gli addetti al montaggio, soggetti a rischi quali: - rumore: dBA < 80. vengono previste le seguenti misure di prevenzione: D.P.I.: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) otoprotettori. [28]
Adozione di misure idonee a limitare i rischi derivanti dall’esposizione al rumore (D.L. 15/8/1991 n.277). 6 ANALISI PRELIMINARE DEI RISCHI DERIVATI DALL’UTILIZZO DI ATTREZZATURE 6.1 Utilizzo attrezzi manuali Gli attrezzi manuali (picconi, badili, martelli, tenaglie, cazzuole, frettazzi, chiavi, scalpelli, ecc), presenti in tutte le fasi lavorative, sono sostanzialmente costituiti da una parte destinata all'impugnatura, in legno o in acciaio, ed un'altra, variamente conformata, alla specifica funzione svolta. - Rischi. Le possibili cause di Infortunio sono conseguenti al contatto traumatico con la parte lavorativa dell'utensile, sia di chi lo adopera che di terzi, o al cattivo stato dell'impugnatura. - Tipologie di rischio Colpi, tagli, punture, abrasioni. - Prevenzione. I lavoratori avranno cura di riporre gli attrezzi in appositi contenitori quando non utilizzati. Questa precauzione è d’obbligo nei lavori in quota al fine di evitare la caduta di oggetti dall’alto. Prima dell'acquisto degli utensili è necessario avere presente le condizioni d'uso in rapporto ai materiali con cui si avrà a che fare ed alle capacità dei lavoratori. Saranno da preferirsi gli utensili costruiti tenendo conto di criteri di sicurezza e di ergonomia. È importante che le attrezzature vengano selezionate di concerto con il tecnico dell'impresa che è in grado di fornire utili suggerimenti sulle caratteristiche del lavoro da eseguire. Non esiste alcun obbligo normativo riguardante la documentazione da tenere in cantiere per l'uso di utensili manuali. Gli utensili utilizzati dovranno essere sempre in buono stato. Normativa di riferimento: D.P.R. 303/1956 D.P.R. 547/1955 D .Lgs. 277/1991 [29]
D. Lgs. 626/1994 D. Lgs. 81/2008 6.2 Utilizzo attrezzi elettrici Utensile di uso comune, adoperato per praticare fori, tagli, etc., sia in strutture murarie che in qualsiasi materiale (legno, metallo, calcestruzzo, ecc), ad alimentazione prevalentemente elettrica. - Rischi Requisiti generali comuni a utensili, attrezzi a motore o macchinari, mezzi d'opera; caduta di materiale dall'alto o a livello; elettrocuzione; inalazione polveri, fibre, gas, vapori. - Prevenzione Difesa dalle polveri: lavorazioni in ambienti confinati; ustioni; prevenzioni generali a “Elettrocuzione", comuni agli utensili; raffreddamento di macchine e materiali; requisiti specifici degli strumenti elettrici. 6.3 Affidabilità dell’impianto e comportamento in caso di guasti 6.3.1 Gli organi di manovra Per ragioni funzionali e di sicurezza, i circuiti elettrici sono dotati di dispositivi di manovra ed interruzione per: • sezionamento, per poter eseguire lavori elettrici; • interruzione, per poter eseguire lavori non elettrici, su apparecchiature; • interruzione di emergenza, di fronte al rischio di un pericolo imminente; • comando funzionale, per aprire o chiudere il circuito per motivi funzionali. 6.3.2 Sezionamento Negli impianti fotovoltaici il generatore fotovoltaico genera tensione non appena su esso incide l’irraggiamento solare, anche nella fase di costruzione e, quindi, se non vi è altro modo di intervenire, potrebbe essere necessario eseguire un lavoro elettrico sotto tensione. Pertanto, per poter eseguire lavori di tipo elettrico, ma anche non elettrico, sugli impianti fotovoltaici, si deve far riferimento alla Norma CEI 11-27 che riporta le prescrizioni riguardanti sia i profili professionali delle persone coinvolte in lavori sotto tensione, sia l’operatività necessaria per poter operare in sicurezza. [30]
Il sezionamento è realizzato per mezzo di: • sezionatori; • apparecchi di interruzione idonei (che possiedono i requisiti specificati nella Noma CEI 64 - 8/5), previa disinserzione di eventuali organi di comando a distanza; • prese a spina; • cartucce per fusibili; • barrette. 6.3.3 Comando di emergenza I dispositivi di arresto di emergenza sono per numero, forma e dislocazione rapidamente accessibili ed azionabili dall’operatore con una sola manovra da posizione sicura (ad esempio pulsante a fungo con ritenuta, posizionato sul quadro elettrico principale). Il dispositivo di arresto di emergenza è onnipolare e una volta azionato, rimane nella posizione di aperto senza richiedere l’azione continua dell’operatore. Il ripristino nella posizione di riposo del dispositivo d’emergenza, inserito sul circuito di comando della macchina e sul circuito di comando a distanza dell’organo d’interruzione, non determina da solo la richiusura del circuito di potenza e comanda l’apertura del circuito di ingresso e di quello di uscita dell’inverter. 6.3.4 Le Protezioni L’impianto fotovoltaico è dotato da opportuni sistemi di protezione, alla stregua di qualsiasi sistema elettrico di produzione. I pericoli per le persone che possono venire in contatto con gli impianti e le apparecchiature elettriche derivano essenzialmente da: • contatto diretto: è il caso di contatto di parti del corpo con parti attive di un circuito elettrico (ovvero conduttori o parti conduttrici) destinate ad essere in tensione durante il normale servizio; • contatto indiretto: è il caso di contatto di parti del corpo con masse, cioè con involucri metallici conduttivi normalmente non in tensione ma che possono andare accidentalmente in tensione per cedimento dell’isolamento principale dell’apparecchiatura elettrica. - Protezioni da cortocircuito e sovraccarico Le protezioni dal sovraccarico e dal cortocircuito saranno assicurate dall’installazione dei dispositivi di protezione automatici. Tali dispositivi rispondono alle condizioni indicate dall’art. 434.2 della norma CEI 64-8. [31]
- Protezione da contatti indiretti La protezione contro i contatti indiretti verrà effettuata mediante la tecnica della “interruzione automatica dell’alimentazione”, ottenuta dal coordinamento tra l’impianto di terra e le protezioni differenziali da predisporre nel quadro elettrico generale come indicato dall’articolo 413.1.4.2 della norma CEI 64-8 per gli ambienti ordinari dei sistemi TT. Per i sistemi TN mediante dispositivi di massima corrente a tempo inverso o dispositivi differenziali si soddisfa, in qualsiasi punto del circuito, la condizione richiesta dall’art. 4.1.3 della norma CEI 64-8. 6.3.5 Dispositivo di disinserzione Tale dispositivo, di cui è dotato l’impianto fotovoltaici, effettua la disinserzione automatica dell'impianto di autoproduzione dalla rete elettrica quando cessano le condizioni per effettuare il parallelo, come per intervento di circuiti di protezione o per esigenze di manutenzione. Grazie a questa funzione l'inverter si disconnette immediatamente dalla rete elettrica evitando il funzionamento ad isola indesiderata e condizioni di pericolo per chi si trova ad operare sulla rete elettrica. Le caratteristiche di questa protezione sono state certificate come da disposizione del gestore della rete elettrica. [32]
7 PARAMETRI DI INTERFERENZA CON L’AMBIENTE E MISURE DI INTERVENTO Il presente studio è stato fatto in riferimento all’allegato VII art.22 del D.lgs. 152/2006. 7.1 Impatto relativo alla realizzazione dell’impianto Impatto acustico Le attività di cantiere produrranno un incremento della rumorosità nelle aree interessate. Tali incrementi interesseranno comunque brevi periodi di tempo e saranno limitati alle ore diurne, al fine di contenere il potenziale disturbo arrecato dalle emissioni sonore. La fonte di rumore è individuabile nell’utilizzo di attrezzature specifiche e dal traffico veicolare dovuto alle attività di cantiere. Rifiuti Considerato il fatto che tutti i componenti utilizzati sono prefabbricati, saranno prodotte modeste quantità di rifiuti, qualitativamente classificabili come rifiuti non pericolosi, in quanto originati prevalentemente da imballaggi. Sarà comunque prevista la differenziazione tra rifiuti di origine ferrosa e non ferrosa. I rifiuti verranno conferiti ad idonei impianti di smaltimento o recupero, ai sensi delle disposizioni delle norme vigenti. Ripristino La realizzazione dell’impianto non richiede la necessità di operare trasformazioni sul sito di interesse. 7.2 Impatto dell’impianto in fase di esercizio Occupazione del territorio L’impatto dovuto all’occupazione territoriale è molto basso, l’area circostante le macchine mantiene le funzioni precedenti all’installazione e può essere impiegata per altri scopi, come l’agricoltura e la pastorizia, senza alcuna controindicazione. Impatto visivo [33]
Per quanto riguarda l’impatto visivo dell’impianto rispetto all’ambiente circostante, è stato fatto uno studio sulla possibile visibilità da alcuni punti di vista, scelti considerando l’accessibilità. Nell’allegato 3_ Impatto Visivo, è stato rappresentato lo studio sulla visibilità dell’impianto, realizzato tracciando dei profili sezione partendo da tre punti focali posizionati rispettivamente: il primo su un punto della SS115, il secondo da Siculiana e il terzo dalla SP 17. Dai punti di vista è stato tracciato un fascio di cono visuale colore viola che mano mano si allontana dalla sorgente si sfuma fino a diventare bianco, questo per indicare che tutto ciò che rientra nella parte viola è visibile ad occhio nudo e a mano a mano ci si allontana dal punto di vista tutto ciò che si vede all’orizzonte si sfoca. La sinuosità della linea di sezione è stata ricostruita analizzando i vari dislivelli che identificano morfologicamente il paesaggio naturale, caratterizzato da colline che diventano gli ostacoli al cono di vista che si interrompe spesso su una di queste alture, rendendo impossibile vedere ciò che sta dietro, pertanto la zona dell’impianto risulta essere schermata naturalmente dalle colline che identificano il paesaggio. Inoltre, se necessario, si potrà prevedere in fase di realizzazione dell’impianto, l’inserimento di una barriera a verde che mimetizzerà ulteriormente l’impianto dall’ambiente naturale circostante. Impatto acustico Gli impianti fotovoltaici non producono impatto di tipo acustico. Viabilità e traffico L’area di impianto ricade in zone non abitate. È prevista la presenza di un solo custode per la sorveglianza all’impianto. L’incidenza sul traffico veicolare conseguente all’esercizio dell’impianto sarà nulla. Rifiuti La manutenzione ordinaria dell’impianto viene eseguita senza produzione di rifiuti. 7.3 Impatto relativo alla fase di dismissione dell’impianto L’ultima fase che interesserà l’area dell’impianto, anch’essa di durata limitata, sarà quella relativa alla dismissione dello stesso. In tale fase, si effettueranno tutte le opere necessarie alla rimozione dei pannelli fotovoltaici e della struttura di supporto, al trasporto dei materiali ad appositi centri di [34]
recupero. I materiali di base quali l’alluminio, il silicio, o il vetro, possono essere totalmente riciclati e riutilizzati per altri usi. Interferenza sulle componenti biotiche (flora e fauna) I principali tipi di impatto degli impianti fotovoltaici a terra sono connessi all’utilizzo del suolo, è importante sottolineare come la posa in opera di un sistema fotovoltaico non determina cambiamenti irreversibili del territorio. Inoltre, nei numerosi impianti presenti nel mondo non si è mai registrata una interferenza con le popolazioni di animali che vivono nel territorio limitrofo all’impianto. Riassumendo non si sono registrate modifiche o disturbi all’habitat, decessi di animali o variazione nella densità della popolazione nei pressi di un sito che ospita un impianto fotovoltaico. Interferenza sulle componenti abiotiche Gli impianti fotovoltaici sono realizzati assemblando componenti prefabbricati. Non necessitano di opera di fondazione profonda, per cui non vengono realizzati scavi imponenti. Non incidono, dunque, sulla stabilità dei suoli, né su eventuali falde idriche del sottosuolo. Interferenza con l’habitat Per quanto riguarda le modifiche dell’habitat, tutti gli studi effettuati sugli impianti esistenti mostrano una buona tollerabilità da parte della fauna locale. I pannelli sono sollevati da terra per cui non c’è la possibilità che animali possano accidentalmente urtare contro gli stessi. Inoltre gli impianti non interferiscono con la presenza di uccelli o rettili. Misure compensative Data l’assenza di interferenze tra impianto e ambiente circostante non è necessario prevedere misure compensative. [35]
8. Conclusioni Da quanto esposto si può ritenere che la realizzazione dell’impianto fotovoltaico in oggetto non abbia alcun impatto negativo sull’ambiente limitrofo che, ricordiamo, è già sito di una discarica e di una stazione elettrica in fase di costruzione, inoltre lo stesso non andrà a sottrarre terreno di coltivazione, vista la ripidità del pendio, ed in ogni caso l’opera è da considerare totalmente reversibile vista la concreta possibilità, al termine della vita utile dell’impianto, di ripristinare il sito come “ante operam”. [36]
9. Elenco fonti utilizzate Siti internet www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/bca/ptpr/documentazione_agrigento/CARTO GRAFIA/Piano/20_7_componenti.pdf www.pcn.minambiente.it www.pcn.minambiente.it www.minambiente.it www.sitr.regione.sicilia.it www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/bca/ptpr/documentazione_agrigento/CARTO GRAFIA/Piano/22_6_regimi_normativi.pdf www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/bca/ptpr/documentazione_agrigento/CARTO GRAFIA/Sintesi/15b_paesaggi_locali.pdf www.sciamlab.com/opendatahub/it/dataset/r_sicili_r_sicili-e8467ae1-177a-4fed-abf6- 4a77ea2325b9 Bibliografia Piano Paesaggistico ambiti regionali ricadenti nella Provincia di Agrigento 2-3-5-6-10- 11 e 15- Relazione Generale. Piano Paesaggistico ambiti regionali ricadenti nella Provincia di Agrigento 2-3-5-6-10- 11 e 15 - Norme di Attuazione. Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) della Regione Siciliana- Relazione Generale anno 2004. [37]
ALLEGATO 3_ CAVIDOTTO COMUNE DI SICULIANA LEGENDA CTR in scala 1:10.000 COORDINATE GEOGRAFICHE UBICAZIONE IMPIANTO latitudine 37.373269° longitudine 13.412986° Particelle impianto cavidotto Punto di connessione alla RTN Particelle SEZIONE TIPO DELL'ELETTRODOTTO impianto
ALLEGATO 4 VALUTAZIONE ECONOMICA PER LA REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO
pag. 2 D IMEN S ION I IMPORTI Num.Ord. DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità TARIFFA par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE RIP O RTO LAVORI A MISURA 1 modulo fotovoltaico in sicilicio policristallino 300 W 1A 50´000,00 SOMMANO a corpo 50´000,00 78,00 3´900´000,00 2 Cabinati Inverter MT/BT da 2,5 MVA 2A cadauna 6,00 SOMMANO cadauno 6,00 190´000,00 1´140´000,00 3 Quadristica CC e CA 3A cadauno 1,00 SOMMANO a corpo 1,00 784´000,00 784´000,00 4 Trasformatore MT/BT a MW 4A cadauno 15,00 SOMMANO cadauno 15,00 11´200,00 168´000,00 5 Realizzazione percorso interno di collegamento locali tecnici 5A a corpo 1,00 SOMMANO a corpo 1,00 25´000,00 25´000,00 6 fornitura cavi elettrici 6A a corpo 1,00 SOMMANO a corpo 1,00 700´000,00 700´000,00 7 fornitura e posa in opera di locali tecnici 7A a corpo 1,00 SOMMANO a corpo 1,00 250´000,00 250´000,00 8 fornitura e posa in opera strutture metalliche di sostegno per i pannelli 8A fotovoltaici a corpo 1,00 SOMMANO a corpo 1´500 1,00 000,00 1´500´000,00 9 Raccordi, flange bulloneria varia 10 A a corpo 1,00 SOMMANO a corpo 1,00 100´000,00 100´000,00 10 fornitura e posa in opera Recinzione metallica 11 A a corpo 1,00 SOMMANO a corpo 1,00 43´000,00 43´000,00 11 Realizzazione percorso pedonale e carrabile 12 A a corpo 1,00 SOMMANO a corpo 1,00 80´000,00 80´000,00 A RIPORTARE 8´690´000,00 COMMITTENTE: Tirreno s.r.l.
pag. 3 D IMEN S ION I IMPORTI Num.Ord. DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità TARIFFA par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE RIP O RTO 8´690´000,00 12 Oneri per la sicurezza 13 A a corpo 1,00 SOMMANO a corpo 1,00 200´000,00 200´000,00 Parziale LAVORI A MISURA euro 8´890´000,00 T O T A L E euro 8´890´000,00 Data, 07/01/2019 Il Tecnico ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ ------------------------------------------ A RIPORTARE COMMITTENTE: Tirreno s.r.l. ['Computo Siculiana _opere di realizzazione.dcf' (C:\Users\Salvatore\Google Drive\Siculiana\studio preliminare ambientale\bozza\) v.1/12]
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