La tecnica dell Auto-Osservazione Strategica secondo il modello Cognitivo-Interpersonale
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0318 3 La tecnica_Lambiase:- 21-07-2011 12:12 Pagina 13 La tecnica dellAuto-Osservazione MONOGRAFIA IL COGNITIVISMO INTERPERSONALE Strategica secondo il modello Cognitivo-Interpersonale Emiliano Lambiase1, Maria Beatrice Toro2, Michela Pensavalli3,Tonino Cantelmi4 1 Psicologo, Psicoterapeuta, Coordinatore ITCI 2 Psicologa, Psicoterapeuta, Direttore Didattico SCINT, Coordinatore ITCI 3 Psicologa, Psicoterapeuta, Coordinatore didattico SCINT, Coordinatore ITCI 4 Psichiatra, Psicoterapeuta, Direttore Scientifico SCINT, Presidente ITCI Riassunto Summary In questo articolo descriviamo una tecnica, chiamata Auto Os- In this work we describe a technique to increase awareness servazione Strategicam il cui scopo è di aumentare la con- that we called Stategic Auto Observation. The centrality of sapevolezza. La centralità della dimensione interpersonale e interpersonal dimension and the role which interpersonal di- del ruolo che essa ricopre nella formazione della personali- mension covers for the formation of personality brings our tà conduce il nostro approccio ad andare al di là di una va- approach to get beyond an evaluation only related to the co- lutazione centrata esclusivamente sulla coerenza all’interno herence inside the mind, in order to specifically concentrate della mente, arrivando a concentrarci specificatamente sulal on the relationship between the self and the other, between relazione tra sé e gli altri, tra il paziente e il terapeuta. patient and therapist. Questa tecnica è stata conepita in accordo con l’integrazio- This thecnicque has been conceived according the integra- ne concepita all’interno del modello Cognitivo-Interpersona- tion of Cognitive and Interpersonal psychotherapy. His the- le, il cui nucleo teorico è composto dal post-razionalismo di oretical roots move from V. Guidano post-rationalism and V. Guidano e dall’Analisi Strutturale del Comportamento In- L.S. Benjamin Structural Analysis of Social Behavior. terpersonale di L.S. Benjamin. In the Cognitive-Interpersonal model the Strategic Self-Ob- Nel modello Cognitivo-Interpersonale l’Auto Osservazione Stra- servation is based on the “slow motion” technique, devel- tegica si basa sulla tecnica della “moviola”, elaborata da V. Gui- oped by V. Guidano, to which we are adding special notes dano, alla quale vengono aggiunti dei riferimenti specifici ai about underlying interpersonal patterns (usind SASB mod- pattern interpersonali del paziente, grazie all’utilizzo del mo- el). dello ASCI. Parole chiave: autoconsapevolezza, cicli interpersonali, Key words: self-consciousness, interpersonal cycles, co- cognitivo interpersonale, relazione, moviola. gnitive-interpersonal, relationship, slow motion Il cognitivismo interpersonale (Cantelmi, 2009; Cantelmi, vita ad una tecnica che abbiamo definito Auto Osserva- Toro, Lambiase, 2009; Cantelmi, Lambiase, 2010; Cantelmi, zione Strategica. Toro, Lambiase, 2010;) affonda le sue radici nel post-ra- zionalismo sviluppato da Vittorio Guidano (1987, 1991, 2007, 2008, 2010) sebbene non si identifichi esattamen- Presupposti teorici ed epistemologici del cognitivismo- te con esso, non solo per l’integrazione, che consideria- interpersonale mo fondamentale, con il modello interpersonale di Lorna Benjamin (1996, 2003), ma anche per il costante confronto Agli inizi del Novecento la fisica fu la prima scienza che, con le nuove acquisizioni scientifiche in diversi ambiti del con l’avvento della teoria della relatività e della meccani- sapere. Inoltre, rispetto al modello di Guidano, viene de- ca quantistica, modificò radicalmente la propria episte- dicata maggiore attenzione agli stili interpersonali del pa- mologia cambiando la nozione di osservatore-osservato, ziente e, in particolare, alle modalità ripetitive di relazio- determinando che non è possibile conoscere in modo og- narsi con se stessi e con gli altri. gettivo la realtà fuori di noi e che la realtà che percepia- In questo nostro contributo specificheremo in che modo, mo è co-estensiva con la nostra esperienza ed inseparabile a livello pratico, integriamo la tecnica della moviola descritta da essa. In base a questo cambiamento epistemologico, da Guidano con l’Analisi Strutturale del Comportamento afferma Guidano (2007), le informazioni che provengono Interpersonale (ASCI, in inglese SASB, Structural Analysis dal mondo sono, per la mente, solamente perturbazioni of Social Behavior) concettualizzata da Benjamin, dando da interpretare e alle quali attribuire significato. Una per- Modelli per la mente 2011; IV (1): 13-30 13
0318 3 La tecnica_Lambiase:- 21-07-2011 12:12 Pagina 14 E. Lambiase et al. MONOGRAFIA IL COGNITIVISMO INTERPERSONALE turbazione può divenire informazione solo una volta ela- In una seconda fase del suo pensiero Guidano (2007) ag- borata dalla mente. giunse a questa dinamica la tendenza della mente ad ave- Non soltanto non esiste nessuna possibilità che un os- re o mantenere una buona autostima, o quanto meno ac- servatore stia in una posizione privilegiata e possa pre- cettabile, almeno ai propri occhi. scindere dal suo ruolo di osservatore, ma ogni osserva- Sarebbero quindi presenti due spinte di fondo che, in al- zione determina l’osservato e ci fornisce più informazio- cuni casi, possono anche essere contrastanti: da un lato ni sull’apparato percettivo dell’osservatore che non sulla la mente tenta di mantenere la sua coerenza e dall’altro realtà oggettiva esterna. L’osservatore altera ciò che vie- potrebbe aver bisogno di modificare la coerenza in favo- ne osservato per il semplice fatto della sua osservazione re di un maggior livello di benessere. e, tutto questo, confuta i principi classici dell’obiettività, del- Inoltre, secondo Guidano (2007), è nella relazione inter- la verità e della realtà (Guidano, 2007). Ogni osservato- soggettiva con gli altri che arriviamo a definire la nostra re, infatti, è parte integrante del sistema e della sua or- autostima e, in ultima analisi, quando questo non è pos- ganizzazione che cerca allo stesso tempo di descrivere. sibile, cerchiamo di mantenerla almeno dal nostro punto Questo, nel cognitivismo interpersonale, non vuol dire ne- di vista. Questa riflessione introduce, quindi, un ulteriore gare l’esistenza di una realtà esterna e che tutta la co- livello di analisi della mente: quello intersoggettivo. noscenza è esclusivamente soggettiva, ma che la realtà Secondo il modello cognitivo-interpersonale, infatti, ogni esterna influisce sulla mente attraverso il filtraggio degli persona è sempre in costante relazione con gli altri, for- organi di senso e dei significati che la mente stessa at- mando così un sistema più grande di tipo intersoggettivo. tribuisce alle informazioni che questi organi gli inviano. In particolare, parlando di esseri umani che vivono in un Partendo da questi presupposti risulta chiaro che non pos- mondo intersoggettivo, è importante considerare il modo siamo prendere ciò che percepiamo come qualcosa di og- in cui i sistemi (sia individuale che intersoggettivo) co- gettivo, come se fosse qualcosa che si riferisce unicamente municano e si creano attraverso le interazioni intrapersonali ad una realtà precostituita. Il problema, quindi, è capire per- ed interpersonali, e attraverso le spinte al mantenimento ché vediamo le cose in un determinato modo e come co- della costanza, della coesione e dell’identità e di quelle che struiamo un senso di noi che, per necessità di coerenza, motivano al cambiamento al fine di raggiungere un livel- tendiamo a mantenere nel tempo. lo soddisfacente di autostima. Partendo da questi presupposti, nella concezione con- Non riuscire a dare un significato coerente con la rap- gnitivo-interpersonale, così come nel post-razionalismo di presentazione abituale di sé può costituire un problema. Guidano (2007), la mente viene intesa come costruttrice Può, però, costituire un problema anche dare un signifi- di significati e sono questi a dare un senso di continuità cato coerente con la rappresentazione di sé, ma in con- alla nostra vita e a permetterci di sentirci sempre noi stes- trasto rispetto all’immagine di sé, o all’immagine di sé che si in tutta la nostra esistenza. Conoscere come si svilup- si vorrebbe avere, in relazione con gli altri. Pertanto il ten- pa il senso di continuità e di coerenza, capire se qualco- tativo di mantenere costante, coerente ed unitaria la pro- sa ci viene dal di fuori o è costruito dalla mente, è l’aspet- pria identità personale, può essere in contrasto con il ten- to essenziale del postrazionalismo (Guidano, 2007). tativo di mantenere costante, coerente ed unitaria l’orga- Nel modello post-razionalista originario (Guidano, 1987, nizzazione del sistema del quale si fa parte e la propria 1991) ogni mente viene considerata come un sistema au- posizione al suo interno. Queste dinamiche sono anche topoietico che costruisce il suo senso di appartenenza e in relazione, come abbiamo detto precedentemente, con di continuità e, questo, è qualcosa che accade sempre nel il tentativo del soggetto di mantenere o raggiungere vivere, senza bisogno di riflettere. I sistemi autopoietici man- un’autostima accettabile. tengono la propria organizzazione costante e definisco- La nostra mente è costantemente impegnata nel trovare no i loro confini attraverso la produzione continua dei loro una sintesi ottimale, o quantomeno accettabile, alla ten- componenti. Si tratta di sistemi dinamici e chiusi all’infor- sione dialettica tra queste variabili. mazione e ciò comporta che i fenomeni sono subordina- ti all’autopoiesi del sistema e tutte le sue condizioni sono, pertanto, autopoietiche. Le dimensioni di coerenza del Sé Si deve tener presente che tale modello è circolare, per cui non ha senso parlare di cause o effetti. Di conseguenza, Il Self, inteso come processo, deve necessariamente pos- tutto ciò che capita ad un sistema è determinato nella sua sedere una sua coerenza interna senza la quale perde- struttura e non direttamente dalle alterazioni provenienti rebbe la sua capacità di generare il senso di unicità, uni- dal suo ambiente. Una conseguenza del fatto che tali si- tarietà e continuità dell’identità. stemi sono chiusi rispetto all’informazione è l’impossibi- L‘ipotesi di Guidano (2010) è che i diversi soggetti possano lità di concepirla come qualcosa che viene direttamente differenziarsi tra loro relativamente a due diverse dimen- o esclusivamente dall’esterno (Guidano, 2007). sioni psicologiche: la inwardness/outwardness (fino ad al- Dal punto di vista dei sistemi autopoietici, pertanto, gli es- lora non presente in letteratura) e la dipendenza/indi- seri umani tenderebbero a cercare di conservare la pro- pendenza dal campo (Witkin, 1948; Witkin, Goodenough, pria visione di sé, la propria identità. 1977)5. 5 In realtà Guidano (2010) cita anche una terza dimensione, l’integrazione, in base alla quale è possibile distinguere la nevrosi dalla psicosi. Modalità di scompenso psicotico. Egli afferma che l’elaborazione nevrotica può essere localizzata nei campi estremi dei due assi di sviluppo del Sé per quello che riguarda la rigidità di sequenzializzazione e la trama narrativa poco articolata. Gli psicotici, in- vece, possono avere una trama narrativa anche ben articolata e astratta ma hanno il problema della continuità della coscienza: vale a dire che hanno una coscienza che li porta ad essere più frammentati. 14 Modelli per la mente 2011; IV (1): 13-30
0318 3 La tecnica_Lambiase:- 21-07-2011 12:12 Pagina 15 La tecnica dell’Auto-Osservazione Strategica secondo il modello Cognitivo-Interpersonale MONOGRAFIA IL COGNITIVISMO INTERPERSONALE e non hanno mai dubbi in proposito. Per loro il sentire è, in qualche modo, primario. Gli outward, inoltre, a volte non si sentono agenti di in- gredienti esperienziali che sono – di fatto – già oggetto di conoscenza. Gli individui inward hanno avuto delle situazioni, dal pun- to di vista dell’attaccamento, abbastanza chiare e, in que- sto modo, si sono stagliate subito delle tonalità emotive di base (paura, curiosità, disperazione e rabbia). Il fatto che siano tonalità emotive di base significa che vengono atti- vate senza l’intervento della coscienza e che, cioè, pos- sono essere attivate direttamente dall’ambiente esterno. I soggetti outward, invece, non hanno tonalità emotive di base ben differenziate: i ritmi interni, invece, sono abba- stanza irregolari e, in questo modo, a partire dal secon- Figura 1 do anno, organizzano un senso di identità a partire dalle emozioni auto-coscienti (colpa, vergogna e disgusto). Perciò, negli inward il sentire non si può controllare se non Dall’incrocio delle due dimensioni, posizionate in modo or- diminuendo l’entrata. Per questa ragione, quello che fan- togonale, è possibile ricavare le quattro OSP, una per ogni no è cercare di modificare l’esterno in modo da renderlo quadrante, così come dalla Figura 1. consono all’interno e rendere quest’ultimo più stabile. Gli Per quanto riguarda la dimensione outward-inward, rife- outward, invece, si impegnano a modificare l’interno per- rendosi al Sé inteso come processo, Guidano (2010) af- ché sia in accordo con l’esterno. È in questo modo che si ferma che ha dei confini interni ed esterni. Il confine ester- arriva alla particolare duttilità dell’interno, che è segnala- no riguarda la dialettica tra l’appartenenza ad un conte- ta dalle emozioni di colpa e vergogna. sto e la contemporanea individuazione come soggetto a Per gli inward le emozioni non solo sono irriducibili, ma an- sé stante. Il livello del contesto esterno rispetto al quale che molto intense e evidenti e molto più sensorializzate. il soggetto si sintonizza può variare e, di conseguenza, Negli outward, invece, il dubbio sul sentire è legato al fat- sono ammessi differenti livelli di articolazione di questa to che il carico corporeo delle emozioni è molto inferiore relazione. All’interno, invece, il confine è tra medesimezza e più sfumato; e, quindi, è come se il “sentire” fosse deri- (sameness) e ipseità (selfhood), due concetti mutuati da vabile dall’esterno; si sente quello che è giusto sentire. Volendo provare ad ipotizzare una relazione tra le dimen- Ricoeur (1990) secondo il quale il cuore dell’identità nar- sioni del Sé e il modello SASB, non ancora teorizzata o ve- rativa si mostra nella dialettica dell’ipseità e della mede- rificata altrove, possiamo descrivere la dinamica interiore simezza. La medesimezza corrisponde a quelli che la psi- dei soggetti outward (codificabile sulla superficie Introiet- cologia descrive come i “tratti emotivi”, vale a dire le ca- to essendo un rapporto con se stessi), come TRASCU- ratteristiche stabili e ricorrenti della personalità; mentre RARSI o EMANCIPARSI, secondo il modello a cluster op- l’ipseità corrisponde agli episodi emotivi, e a volte di- pure, volendo usare il modello completo, possono essere scordanti dal fluire dell’esperienza, che a loro volta di- presi in considerazione tutti i comportamenti del secondo pendono anche dai tratti emotivi stessi. Man mano che quadrante relativi alle etichette precedenti: Trascura biso- vengono assimilati, questi episodi vanno ad articolare ul- gni di base (322); È avventato con sé (323); Non si cono- teriormente i tratti emotivi. sce, non sa definirsi (324); Trascura proprie potenzialità (325); In una prima dimensione, quindi, possiamo avere, a un Si perde in fantasie e sogni (326); trascura alternative (327); estremo, un riconoscimento di Sé dall’esterno (outward), Fluttua senza direzione (328). che vuol dire che la costanza del Sé viene riconosciuta al- Per compensare questo tipo di dinamica tendono a met- l’interno a partire dalla variabilità dell’esterno: all’interno tere in atto comportamenti caratterizzati da un elevato li- di varie situazioni mutevoli la persona sperimenta, co- vello di controllo di sé e di sottomissione all’altro (AUTO- munque, la presenza di alcune caratteristiche personali co- BIASIMO, AUTOCONTROLLO e PROTEGGERSI; ADOM- stanti. Diversamente, all’altro estremo, troviamo un rico- BRARSI, SOTTOMETTERSI, FIDARSI) al fine di farsi gui- noscimento di Sé dall’interno, e cioè la variabilità esterna dare o, comunque, per avere informazioni necessarie per viene sperimentata a partire dalla percezione di costan- orientare le proprie azioni. za interna (inward): dalla percezione della costanza dei pro- L’atteggiamento con se stessi degli inward, invece, sem- pri pattern interni è possibile sperimentare come questi si bra codificabile, utilizzando il modello a cluster, come realizzano in modo variabile all’esterno. EMANCIPARSI e AFFERMARSI (primo quadrante), in In conseguenza di questa dinamica, per quanto riguarda quanto hanno ha una più chiara visione delle proprie emo- il rapporto con se stessi i soggetti outward tendono a de- zioni, dei propri pensieri e delle proprie norme in base ai finire “l’interno” a partire “dall’esterno”: di conseguenza, per quali agire. Secondo il modello completo, invece, posso- avere un interno stabile e accettabile cercano di corri- no essere prese in considerazione tutti i comportamenti spondere a standard esterni. Sono soggetti che hanno sem- relativi alle etichette citate: È contento di sé (313), Ha cen- pre dubbi su quello che provano mentre, gli inward, non tro integrato e solido (314), Si esplora e si ascolta dentro hanno mai dubbi di questo tipo. (315), Si accetta così come è (316), Si lascia fare, fiducioso Altra caratteristica tipica degli outward è il repentino cam- in sé (317), Si evolve naturalmente (318). biamento del “senso di sé” dato che l’interno è molto più Gli inward, inoltre, in generale sembrano adottare azioni malleabile. Gli inward, invece, sono più stabili internamente codificabili sulla superficie Altro, dato che cercano di met- Modelli per la mente 2011; IV (1): 13-30 15
0318 3 La tecnica_Lambiase:- 21-07-2011 12:12 Pagina 16 E. Lambiase et al. MONOGRAFIA IL COGNITIVISMO INTERPERSONALE tere in atto comportamenti transitivi verso l’ambiente al fine integrarli in un’immagine di sé cosciente sperimentata come di modificarlo. Più nello specifico, possono essere orien- coerente, costante ed unitaria. tati a comportamenti caratterizzati dal CONTROLLARE. Nella psicoterapia cognitivo-interpersonale, pertanto, è fon- Gli outward, invece, in generale sembrano mettere in atto damentale il processo di ricostruzione e analisi di scene azioni codificabili sulla superficie Sé, dato che cercano di di vita attuali e passate al fine di individuare i temi di base agire comportamenti intransitivi, cioè verso se stessi, al della personalità del paziente e le variabili influenti non pre- fine di modificare il proprio interno. Più nello specifico, pos- senti nell’immagine cosciente, ma comunque influenti nel- sono essere orientati a comportamenti caratterizzati dal la produzione della sofferenza sperimentata. SOTTOMETTERSI. La ricostruzione (sequenzializzazione) delle scene di vita L’altra dimensione riguarda il livello di contesto su cui uno e l’acquisizione di punti di vista diversi vengono effettua- si sintonizza. Le persone dipendenti dal campo sono più ti attraverso la tecnica dell’Auto-Osservazione Strategica, legate ai segnali emotivi e più vincolate al contesto mo- tenendo conto del modello interpersonale di Lorna Ben- mento per momento, mentre gli altri, gli indipendenti dal jamin (1996, 2003). campo, sono più vincolati ai segnali cognitivi orientati alla comprensione. Manifestano in misura maggiore un ap- Il processo di base: la sequenzializzazione proccio interpersonale mentre gli indipendenti dal campo, al contrario, dimostrano un approccio più impersonale e Un aspetto importante del modello cognitivo-interperso- più orientato alla comprensione. nale (Cantelmi, 2009), così come già definito da Guida- Sono orientanti differentemente anche rispetto al modo di no (2007) è il rapporto che si stabilisce tra la qualità del ragionare: gli indipendenti dal campo costruiscono ipote- senso di astrazione, articolazione e flessibilità nella se- si e, poi, le verificano; i dipendenti dal campo, invece, nel quenza dell’esperienza (il framing) e la regolazione emo- risolvere un problema sono attentissimi agli altri per co- zionale. C’è una correlazione tra il livello della regolazio- gliere i dati e gli indizi che questi possono dargli. ne emozionale, che è il livello del fluire dell’esperienza im- Per quanto riguarda queste due dimensioni, provando a mediata ed il livello del framing, che è il modo con il qua- fare un parallelo col modello SASB, sembrerebbe che i sog- le uno inizia a ordinare sequenzialmente e con il pensie- getti field-dependent siano più orientati alla dimensione del ro, il fluire dell’immediatezza dell’esperienza. controllo, mentre quelli field-independent alla dimensione Supponiamo che nell’infanzia si siano vissuti molti episodi della libertà. nei quali venne sperimentata l’attivazione di un determi- A prescindere da queste associazioni, che andrebbero co- nato stato emotivo correlato ad un particolare sistema mo- munque sia approfondite che studiate, l’utilizzo del modello tivazionale, ad esempio la rabbia all’interno del sistema SASB all’interno dell’Auto Osservazione Strategica, e di tut- competitivo. Vi saranno, pertanto, gruppi di scene carat- te le informazioni associate alle sole etichette comporta- terizzate emotivamente in modo simile, rappresentate nel mentali, permette di avere molte informazioni e molto spe- linguaggio tematico e nella coscienza tematica, che rap- cifiche per comprendere meglio in che modo sono artico- presentano tutte le caratteristiche dell’attivazione della rab- late, per quello specifico paziente, le dimensioni del Sé. bia sperimentata nelle diverse situazioni vissute6. La rabbia, in quanto emozione di base, è codificata nel pa- trimonio genetico e, in quanto emozione basica7, è soltanto La terapia cognitivo-interpersonale una disposizione a reagire. L’attivazione emotiva delle emo- zioni basiche di per sé è globale e diffusa e, per questo, Nella psicoterapia post-razionalista il terapeuta prende i difficilissima da controllare. Quando la rabbia inizia ad es- fatti e li scompone nella sequenza di scene di base che, sere specificata attraverso un insieme di gruppi di scene successivamente, ricostruirà gradualmente da diversi molto ben differenziate tra di loro e con molte ricombina- punti di vista al fine di aiutare il paziente a ricostruire la sua zioni tra di loro, in cui si connettono somiglianze e diffe- esperienza “con occhi diversi”. Questo procedimento renze con gli altri, questa specificazione si inserisce nel consiste, cioè, nel portare il paziente a mettere a fuoco framing e ciò fa sì che la rabbia si differenzi meglio su di- aspetti diversi che prima lasciava fuori dalla sua coscienza, versi livelli e si trasformi in qualcosa di più specifico e, di riordinando la sua dinamica tra ciò che sente e come se conseguenza, più controllabile (Guidano, 2007). lo spiega, per assimilarli ed integrarli nella sua immagine La regolazione emotiva è un aspetto fondamentale in psi- cosciente. copatologia e psicoterapia che, quindi, dipende, oltre che Nel modello cognitivo-interpersonale sottolineiamo anche da specifiche abilità di regolazione emotiva (Semerari, l’importanza di mettere a fuoco gli aspetti di sé che, an- 1999; Dimaggio e Semerari, 2003; Semerari et al., che se coscienti, sono in conflitto tra di loro (per esempio 2007), anche, in buona parte, dall’articolazione della se- quando ci sono conflitti tra le spinte di due sistemi moti- quenzializzazione narrativa. Questa “storia” è caratteriz- vazionali differenti, oppure di un sistema motivazionale e zata dal susseguirsi di attivazioni di molteplici sistemi mo- delle esigenze intersoggettive o, ancora, di un sistema mo- tivazionali con i relativi patrimoni emotivi e comporta- tivazionale e di un valore esistenziale), sempre al fine di mentali. Quando l’attivazione è caratterizzata da sistemi 6 La tesi è che i bambini sviluppino un gruppo di scene nucleari per le differenti emozioni. Così, identifichiamo un tipo di situazione che esplicita varie emozioni e identifichiamo anche comportamenti tipici ed espressioni che si accompagnano a questo stato emotivo par- ticolare. Il concetto di scene nucleari permette di capire la comprensione delle emozioni del bambino come una sequenza causale di connessioni organizzate con vari comportamenti (Guidano, 2007). 7 Le emozioni primarie sono evoluzionisticamente predeterminate e sono attive già nei primi mesi di vita. Hanno, inoltre, diverse pro- prietà neurofisiologiche, fenomenologiche, fisionomiche e motivazionali. 16 Modelli per la mente 2011; IV (1): 13-30
0318 3 La tecnica_Lambiase:- 21-07-2011 12:12 Pagina 17 La tecnica dell’Auto-Osservazione Strategica secondo il modello Cognitivo-Interpersonale MONOGRAFIA IL COGNITIVISMO INTERPERSONALE che si susseguono o si integrano in maniera armoniosa guere e organizzare informazioni provenienti da diverse e funzionale, l’esperienza fluisce armoniosamente e “modalità informative autoreferenziali” (emozioni, sensa- trovano risoluzione, contenimento e senso anche gli sta- zioni, motricità e conoscenza) in un processo continuo di ti emotivi negativi. Differentemente, quando queste atti- mutuo regolamento tra lo sperimentare e lo spiegare. Il lin- vazioni sono caratterizzate da sovrapposizioni, disso- guaggio trasforma la modulazione dell’esperienza im- ciazioni o fusioni, con relative disregolazioni emotive e com- mediata in categorie di autocomprensione coscienti at- portamentali, la sofferenza viene prodotta e mantenuta traverso autonarrazioni. Le possibilità interpretative del lin- all’interno di cicli interpersonali ben definiti e ripetitivi. La guaggio rendono possibile la “forma narrativa dell’espe- sequenzializzazione attenta dell’esperienza narrativa rienza umana” che si riferisce alla capacità di porre in se- permette il riconoscimento di queste linee narrative con- quenze l’esperienza all’interno di reti costituite da imma- fuse, dei segnali di attivazione, delle componenti emoti- gini, ricordi, sensazioni, pensieri, ecc. (Guidano, 2008). ve e comportamentali che le compongono, dei significa- Da un’altra prospettiva, l’emergere della mimica facciale ti che la persona attribuisce ai vari elementi. Tutto que- e dei gesti delle mani, i segni linguistici e l’uso delle pa- sto permette sia una migliore organizzazione, articolazione role possono essere stati stimolati dal bisogno di mezzi e gestione emotiva, sia maggiori possibilità di interven- più efficienti di connessione sociale e di scambio di in- to più diretto sulla propria esperienza emotiva e com- formazioni (Dunbar, 1992, 1993). portamentale, e sulla realtà esterna. Questo processo di Questi due livelli interpretativi dello sviluppo del linguag- sequenzializzazione, secondo Guidano (2007), è l’obiet- gio – uno che lo vede come strumento finalizzato a de- tivo più importante del lavoro psicoterapeutico. codificare segni e simboli interni e ad attribuirgli significati Guidano ha introdotto il termine “sequenzializzazione” ne- al fine di arrivare organizzarli in auto narrazioni della pro- gli ultimi anni della sua ricerca (in particolare nella seconda pria esperienza; l’altro che lo vede finalizzato ad arrivare metà degli anni ’90) (Guidano, 2007). Nell’evoluzione del ad organizzare forme di narrazione condivise, o quanto- modello post-razionalista, egli pone sempre più il focus sui meno condivisibili, dell’esperienza interpersonale – si in- processi con cui l’essere umano cerca di articolare la pro- fluenzano e si sostengono reciprocamente, così come sono pria esperienza di vita, spiegandosela e dandole signifi- strettamente correlate la dimensione soggettiva e quella cato, avvicinandosi sempre di più agli studi sui processi intersoggettiva dell’esperienza personale. narrativi e sulla coscienza (per esempio Bruner, 1986; Hum- Secondo Guidano (2007) il linguaggio può essere com- phrey; 1986; Ricoeur, 1990; Dewart, 1989). preso meglio nella sua complessità se si osservano due La sequenzializzazione, come ci ricorda Cutolo (2008), nel- caratteristiche evidenziate da Dewart (1989). la sua funzione di attività riordinatrice dell’esperienza, se- La prima è il linguaggio fattuale, potremmo dire descritti- gue tre principali modalità: temporale, logico-causale e di vo, cioè quello che accompagna qualcosa che è accaduto, causa-effetto. È temporale, nel mettere in ordine cronologico non aggiungendo molte informazioni ma fornendo solo una gli eventi esperiti; è logico-causale, nello stabilire con- specificazione del dettaglio che si sta verificando nel- nessioni di causa-effetto tra eventi interni o esterni; è te- l’esperienza. matica nel collegare temi sensoriali, emotivi e cognitivi pro- La seconda caratteristica, tipicamente umana, è il lin- venienti da diverse esperienze, dando una coloritura af- guaggio tematico, cioè la capacità propria del linguaggio fettiva agli eventi e sganciandoli dall’esperienza immediata. semantico di mettere in relazione ed integrare un insieme La possibilità di sequenzializzare gli eventi in questo modo di elementi esperienziali in forma di tema con un inizio, uno è resa possibile dallo sviluppo del linguaggio e, conse- svolgimento ed una fine. Questa capacità permette di tra- guentemente, dei diversi tipi di coscienza. sformare l’immediatezza dell’esperienza in informazione Nella dimensione umana, la comparsa del linguaggio coin- che si può mantenere indipendentemente dagli eventi che cise con l’apparizione di un nuovo livello di ordinamento l’hanno prodotta (Guidano, 2007). autoreferenziale grazie alla possibilità di ristrutturare I due tipi di linguaggio, come sottolinea Guidano (2007), l’esperienza immediata in termini di proposizioni. Si trat- sono alla base della formazione di due tipi diversi di co- ta di un livello svincolato dall’immediatezza dell’esperienza scienza: la coscienza fattuale, presente al momento il cui (Guidano, 2007). il fatto si sta verificando, e la coscienza tematica, che pren- Il linguaggio nasce, evolutivamente, come un sistema di clas- de forma come un senso di sé differenziato dall’imme- sificazione e riclassificazione dei dati interni. È, cioè, un ele- diatezza degli eventi. Il linguaggio tematico non è vinco- mento che agisce sull’informazione dell’esperienza im- lato alla contingenza ma struttura ciò che avviene nel- mediata – e non direttamente sulla realtà – permettendo- l’esperienza, permettendo di separare in ogni esperien- ne l’elaborazione sequenziale, collocandola nel fluire del za il contenuto informativo da quello affettivo e, questo, ren- tempo soggettivo in forma di narrazione, partecipando in de possibile trasformare il contenuto affettivo sperimen- modo sostanziale al costituirsi della coscienza. tato nell’immediatezza in informazione rappresentativa con Il linguaggio è lo strumento evolutivo di coordinazione so- delle combinazioni di sequenza significative interconnesse. ciale e di auto interpretazione che rende possibile distin- Il linguaggio tematico8 ci permette di estrarre delle infor- 8 Dewart (1989), a proposito del linguaggio tematico, precisa che, dato che la sua funzione essenziale è quella di facilitare l’adatta- mento umano, l’organizzazione tematica è regolata dalle informazioni essenziali per gli scopi considerati, per ciò a cui serve, piutto- sto che al suo valore puramente formale. Riteniamo, quindi, che nella coscienza tematica vengono elaborate informazioni che non de- rivano esclusivamente dalla coscienza fattuale, nella quale agiscono scopi evoluzionisticamente predeterminati – come ad esempio quelli codificati nei sistemi motivazionali rettiliani e limibici – ma anche dalle norme, dai valori e dai desideri che sono alla base degli scopi – neocorticali – di vita di ognuno, in un continuo processo di elaborazione e rielaborazione, andando a strutturare la forma nar- rativa dell’esperienza umana. Modelli per la mente 2011; IV (1): 13-30 17
0318 3 La tecnica_Lambiase:- 21-07-2011 12:12 Pagina 18 E. Lambiase et al. MONOGRAFIA IL COGNITIVISMO INTERPERSONALE mazioni che restano indipendenti dall’ambito della con- Nel modello ASCI ogni relazione è suddivisa in tre di- tingenza sociale e, questo, rende possibile alla coscien- mensioni sottostanti: il Focus, l’Affiliazione e l’Interdipen- za tematica un alto livello di autonomia, di evocazione, di denza. possibilità di narrare e ri-narrare (Guidano, 2007). Il Focus identifica le tre superfici e, quindi, può essere ri- In questo senso per Guidano lavorare sulla capacità di se- volto su di sé (azioni intransitive), sull’altro (azioni transi- quenzializzazione diventa il processo basico di una psi- tive) o dentro di sé. Il focus su un’altra persona è ciò che coterapia, un processo ordinatore delle tonalità emotive fanno principalmente i genitori con un neonato e, quindi, non adeguatamente integrate nel sistema personale per i comportamenti codificati come centrati sull’altro sono chia- una “povertà” delle capacità narrative. Il focus dell’intervento mati anche “genitoriali”. Indicano un’azione transitiva e la è sulla soggettività della persona, dal punto di vista di come dimensione che descrive questi comportamenti viene questa vive la sua esperienza, ricercando il cambiamen- chiamata “Altro”. Il focus su di sé implica uno stato intran- to terapeutico attraverso la ricostruzione “dall’interno” di sitivo ed è tipico dei bambini e, di conseguenza, questo grup- una trama narrativa che riconnetta i pezzi dispersi e non po di comportamenti è chiamato anche “infantile”. La su- riconoscibili, attraverso una modalità comprensiva e non perficie che descrive questi comportamenti viene chiamata persuasiva (Cutolo, 2008). “Sé”. L’attenzione sul proprio mondo interiore implica il vol- L’obiettivo centrale del processo psicoterapeutico, pertanto, gere un focus transitivo all’interno di sé. Harry Sullivan (1953) è quello di creare un’integrazione strutturale delle emozioni sviluppò l’idea che aspetti rilevanti del concetto di Sé de- all’interno della trama narrativa del soggetto. Cioè, man rivino dal trattare il sé come fu trattato da altre persone im- mano che l’atto narrativo è capace di articolare l’esperienza portanti. Il modello ASCI incorpora questa idea includen- emotiva in modo comprensibile, il sistema autoreferenziale do la focalizzazione chiamata “Introietto” nella quale il Sé diventa più capace di modulare le oscillazioni emotive che è il focus dell’azione transitiva della persona stessa. Ben- perturbano e che, così, possono essere più facilmente e jamin sostiene che le relazioni complementari descritte dal- gradualmente comprese e assimilate in un senso crescente le superfici Sé e Altro provocano un precipitato interioriz- di continuità. zato che, nella superficie Introietto, appartiene allo stesso Come ci ricorda Cutolo (2008), Guidano sottolinea come quadrante della relazione interpersonale complementare. sia opportuno organizzare questo processo ordinatore se- Ad esempio, se la madre (Altro) svaluta e critica la figlia e guendo delle tappe che rispettino il procedere tempora- quest’ultima (Sé) a malincuore tollera e si adatta biasi- le, sintonizzandosi sulle capacità di comprensione del sog- mandosi e sottomettendosi, a lungo andare la figlia inte- getto, partendo quindi dal qui-e-ora (prima fase: ridefini- riorizza sensi di colpa e la tendenza a biasimare se stes- zione del problema), al collegamento del sintomo con gli sa anche in assenza di stimoli esterni diretti (Introietto). Met- aspetti prevalenti della vita affettiva e dei rapporti di at- te quindi in atto un comportamento siglabile nella stessa taccamento in corso che sottostanno allo scompenso (se- posizione del III quadrante così come lo sono i compor- conda fase: analisi dei temi affettivi) fino all’analisi di come tamenti interpersonali codificati sulle superfici Altro e Sé. i temi presenti nello scompenso, ritrovati nella vita affet- La seconda dimensione dell’analisi ASCI è l’Affiliazione ed tiva, sono collegati ad aspetti e temi più astratti costruiti è rappresentata dall’asse orizzontale delle superfici. Può nella storia e nei rapporti precoci di attaccamento (terza variare da un polo di “ostilità” (a sinistra) ad un polo di “amo- fase: ricostruzione della storia di sviluppo) (Guidano re” (sulla destra). 1991, 2007, 2008). L’ultima dimensione dell’analisi SASB è l’interdipendenza, Prima di analizzare la tecnica dell’Auto-Osservazione Stra- rappresentata dai tre assi verticali delle superfici. L’asse tegica descriviamo ora il modello di Benjamin. dell’Interdipendenza è siglato “Libertà-Controllo” per la su- perficie Altro e “Autonomia-Sottomissione” per la super- ficie Sé. Infatti, la natura del potere gestito da chi prende Il modello interpersonale di Benjamin l’iniziativa è diversa da quella di chi risponde. Se una per- sona in una relazione prende l’iniziativa essa tende a dare Il modello potere a chi risponde, concedendo libertà, o a togliere po- tere, controllandolo. Di fronte a tali atteggiamenti, chi ri- L’ASCI (Analisi Strutturale del Comportamento Interper- sponde ha la possibilità di darsi potere (affermarsi) po- sonale, in inglese Structural Analysis of Social Behavior, nendosi sul polo dell’autonomia, oppure può scegliere di SASB), è un modello di descrizione delle relazioni in- togliersi del potere (sottomettersi) esercitandosi sul polo trapsichiche e interpersonali così come vengono perce- della sottomissione. pite dall’osservatore (Benjamin, 1974, 1996, 2003). Può funzionare come una lente con cui il clinico può individuare I livelli descrittivi del modello SASB più chiaramente i modi di fare del paziente e collegarli con maggiore precisione tra di essi e con la realtà interna ed Il modello ASCI è costituito da tre versioni caratterizzate esterna. Queste abilità permettono di migliorare la for- da differenti livelli di dettaglio, ognuna più specifica nel- mulazione del caso, il processo terapeutico, la relazione l’identificare il tipo di comportamento. terapeutica e l’esito finale della psicoterapia. Le quattro combinazioni di affiliazione ed interdipenden- Tale modello propone un insieme di descrizioni rappre- za costituiscono la scala più semplice dell’ASCI, il cosid- sentabili in forma di circomplessi che descrivono il com- detto “modello a quadrante”. Tale modello è composto da portamento relazionale tra le persone e la percezione del quattro etichette descrittive, una per ogni quadrante, per mondo interiore che l’individuo costruisce partendo dal- ognuna delle superfici. le relazioni interpersonali. Questo sistema di circomples- Il “modello completo” costituisce il livello più dettagliato di si è costituito da due superfici per i comportamenti inter- analisi nel quale, per ogni quadrante, sono previste 8 de- personali e da una per quelli intrapsichici. finizioni comportamentali più le quattro che rappresenta- 18 Modelli per la mente 2011; IV (1): 13-30
0318 3 La tecnica_Lambiase:- 21-07-2011 12:12 Pagina 19 La tecnica dell’Auto-Osservazione Strategica secondo il modello Cognitivo-Interpersonale MONOGRAFIA IL COGNITIVISMO INTERPERSONALE no gli estremi degli assi, per un totale di 36 etichette de- Sfortunatamente, il principio dell’antitesi è efficace solo con scrittive per ognuna delle superfici. i bambini piccoli e con gli adulti relativamente normali. La Il “modello a cluster” è la scala più utilizzata in quanto of- normalità include la capacità di essere flessibili e di ri- fre un’alternativa che si colloca a metà strada come com- spondere appropriatamente al contesto interpersonale. È plessità tra il modello completo e quello dei quadranti. È improbabile che gli individui con disturbi di personalità sia- caratterizzato da un’etichetta per ogni quadrante più quel- no incapaci di farlo; è più probabile che essi percepisca- le che rappresentano gli estremi di ogni asse, per un to- no male e rispondano in modo inappropriato al contesto. tale di 8 etichette per ogni superficie. Con delle persone che hanno delle tendenze così rigide Il modello dei quadranti è molto utile per codificare la “sen- e ristrette, è richiesta una pianificazione terapeutica più ela- sazione” che c’è in uno scambio, la tipologia di emozioni borata. Uno di questi principi più difficili, ma efficaci, pren- implicate. Il modello completo, invece, fornisce un livello de il nome di “principio di Shaurette” (Benjamin, 1996). E di dettaglio maggiore per descrivere le interazioni. suggerisce che il terapeuta si relazioni al paziente ostile sullo spazio ostile per poi passare per gradi verso l’obiet- Principi predittivi tivo desiderato che potrebbe predisporre il principio del- l’antitesi. Il principio dell’antitesi, quindi, identificherebbe Le posizioni interpersonali del modello ASCI, oltre a per- solamente l’obiettivo, e non i comportamenti da mettere mettere di descrivere in maniera puntuale il comportamento in atto per raggiungerlo. interpersonale, sono anche altamente organizzate tra di È di importanza vitale notare che i comportamenti del te- loro e la conoscenza di questa organizzazione permette rapeuta devono essere sinceri. Se non lo sono riceveranno di fare alcune utili previsioni. I principi predittivi, infatti, spe- un’etichetta SASB complessa e le etichette complesse ten- cificano le relazioni probabili tra le posizioni intrapsichiche dono ad essere associate a scarsi risultati in terapia (Hen- ed interpersonali. ry, Schacht & Strupp, 1986). Qualsiasi principio predittivo, comunque, non sempre si rea- lizza e, in ogni caso, non è possibile accertarsi di quale I presupposti teorici del modello ed i processi di copia principio predittivo manifesterà un individuo se non si co- noscono le sue abitudini interpersonali. Del resto, non è Nell’analisi dello stile interpersonale, in particolare per col- neanche possibile prevedere quale dei principi predittivi legare i modi di fare attuali alle esperienze del passato, il potrà ricordare le abitudini di un bambino in età adulta. I modello ASCI utilizza i cosiddetti processi di copia, che ac- principi predittivi, pertanto, vanno intesi come indicatori di quisiscono senso all’interno di quella che viene chiama- probabilità. Vediamoli di seguito. ta la teoria dell’apprendimento e degli affetti che hanno ca- La complementarietà. Il principio della complementarietà ratterizzato lo sviluppo (DLL – Developmental Learning and si definisce quando i membri di una diade corrispondono Loving). Secondo questa teoria, in accordo con la teoria esattamente sulle dimensioni affiliativa e dell’interdipen- dell’attaccamento di Bowlby, le prime relazioni importan- denza, ma sono complementari nel focus. I focus sono com- ti del bambino costituiscono le basi dei modelli operativi plementari se un membro di una diade è concentrato sul- interni. Secondo la DLL il collegamento tra i modi di fare l’altro ed il partner è concentrato su di sé. Se due perso- disfunzionali presentati dall’adulto e le interiorizzazioni del- ne assumono rigidamente posizioni complementari la re- le prime relazioni specifiche (i modelli operativi) avviene lazione tende ad essere stabile. secondo uno o più fra tre processi di copia: 1) “devi essere L’introiezione o interiorizzazione. Aspetti rilevanti del con- come lui o lei” (Identificazione, corrispettivo evolutivo del cetto di sé derivano dal trattare se stessi come si è stati principio predittivo della Somiglianza); 2) “agisci come se trattati da altre persone importanti. Questo principio de- lui o lei fosse ancora qui e avesse il controllo” (Ricapito- scrive cosa succede se la focalizzazione sull’altro è rivolta lazione, corrispettivo evolutivo del principio predittivo del- verso l’interno, su di sé. Ogni punto descritto sulla superficie la Complementarietà); 3) “tratta te stesso come faceva lui Introietto rappresenta, appunto, l’introiezione e designa il o lei” (Interiorizzazione, corrispettivo evolutivo del princi- risultato atteso di un’azione transitiva che viene rivolta ver- pio predittivo dell’Interiorizzazione). so di sé (superficie Sé). Di conseguenza i punti sulla su- I principi predittivi dell’antitesi e dell’opposizione descri- perficie Altro specificano gli antecedenti previsti. Dal mo- vono variazioni dei processi di copia di base. Per esem- mento che le previsioni basate sulle relazioni vanno in due pio un uomo potrebbe aver avuto un padre dedito ad un direzioni, è possibile prevedere anche l’impatto dei com- pesante CONTROLLO e, come risultato, egli non mette- portamenti del genitore (o del terapeuta) sul concetto di rà alcun limite ai propri figli (EMANCIPARE). In questa op- sé del bambino (o del paziente). posizione, copia l’immagine del padre in negativo. Il Gli opposti. Per individuare il comportamento opposto ci messaggio di fondo di questo processo di copia è co- si sposta semplicemente nel quadrante collocato in dia- munque “tratta te stesso come faceva lui o lei”. gonale, in particolare facendo riferimento al comportamento Una volta identificati i processi di copia che collegano i com- situato a 180° nel grafico. portamenti problematici a una figura di attaccamento, è ne- Le somiglianze. Due persone sono simili se possono es- cessario individuare e affrontare ciò che mantiene in vita sere codificate sullo stesso punto del modello dei cluster. questi processi. Se due persone assumono rigidamente la stessa posizione I comportamenti disfunzionali, nel modello di Benjamin, nello stesso momento, la relazione è molto instabile. sono mantenuti da desideri e paure che avevano avuto L’antitesi. L’antitesi è il complemento dell’opposto. L’ap- senso nell’infanzia. In qualche modo, il paziente deve im- plicazione del principio dell’antitesi dovrebbe servire al cli- parare che ciò di cui ha paura non è più una minaccia o nico per identificare la posizione interpersonale che con che ciò che vuole non è più un bisogno. Dato che i mo- più probabilità potrebbe attirare l’opposto di ciò che sta suc- delli disfunzionali si mantengono grazie ai desideri e alle cedendo. paure sottostanti, ne segue che il punto di svolta nel trat- Modelli per la mente 2011; IV (1): 13-30 19
0318 3 La tecnica_Lambiase:- 21-07-2011 12:12 Pagina 20 E. Lambiase et al. MONOGRAFIA IL COGNITIVISMO INTERPERSONALE tamento è quello in cui il paziente sceglie di lasciarli per- sieri ed i suoi sentimenti. La realtà non è importante per spie- dere. Per avere successo con il trattamento, pertanto, bi- gare i “perché” le persone fanno ciò che fanno. Il compor- sogna trasformare la volontà del paziente di essere fedele tamento riflette le convinzioni di una persona, non la real- ai desideri e alle paure inconsce. tà. Una ovvia conseguenza è che è fondamentale aiutare L’ipotesi della DLL è che i processi evolutivi di socializ- il paziente ad aumentare la consapevolezza dei propri modi zazione attraverso i quali il bambino costruisce il proprio di fare e delle motivazioni che li sostengono. A tal fine è fon- mondo interiore (i processi di copia) siano mantenuti dal damentale verificare attentamente il punto di vista del pa- desiderio che le rappresentazioni interiorizzate delle pri- ziente sul suo mondo psicosociale. Dopo aver chiarito come me figure di attaccamento perdonino, dimentichino, si scu- il paziente vede il mondo, il clinico deve valutare le rispo- sino, si veglino, facciano ammenda, si plachino o renda- ste a questo input. Queste includono sia le risposte inter- no in qualche modo possibile un loro riavvicinamento ed personali del paziente che l’impatto sul concetto di sé. un amore incondizionato. In altre parole, il paziente, ma- Le distorsioni possono stare nelle percezioni, nelle risposte nifestando i comportamenti, i sentimenti ed i pensieri pro- o nelle interiorizzazioni. Indipendentemente da dove blematici, si basa sull’assunzione che la chiave per la ri- compaiono le distorsioni, secondo Benjamin il sistema ha, conciliazione consista nel vivere per testimoniare le regole comunque, una sua consistenza interna. Le relazioni tra ed i valori percepiti delle figure di attaccamento interio- la percezione, la risposta e l’interiorizzazione corrispon- rizzate. Queste figure chiave prendono il nome di Perso- deranno in qualche modo che abbia senso e il paziente ne Importanti e loro Rappresentazioni Interiorizzate (Im- ed il clinico devono collaborare per scoprire come tutto que- portant Persons and their Internalized Representations – sto collima. IPIR). La motivazione per cui i comportamenti problema- Ogni episodio con input, risposta e impatto sul sé deve es- tici persistono è che il paziente continuerà ad agire in que- sere sviluppato anche in base a tre domini: sentimenti (Af- sto modo finché il messaggio non sarà “ascoltato” dalle IPIR fect, A), comportamenti (Behavior, B) e pensieri (Cogni- e non ci sarà un riavvicinamento. Si dice, quindi, che il pa- tion, C). Non basta comprendere la formulazione del caso, ziente cerca di raggiungere una prossimità psichica alle bisogna che ci sia un apprendimento affettivo oltre che co- IPIR. Di volta in volta, aggiungiamo noi, queste IPIR ven- gnitivo per capire in profondità cosa sta alla base dei com- gono “interpretate” concretamente dalle differenti figure di portamenti intrapsichici ed interpersonali problematici. attaccamento, reali o potenziali, che il soggetto cerca o in- In ogni caso è importante ricordare che l’insight è uno sta- contra. dio della terapia, non un obiettivo, per cui non è sufficiente che il paziente compia e comprenda queste associazio- Metodi di intervista e trattamento ni. Inoltre, l’insight non avviene tutto in un colpo e l’insight sull’infanzia cambia nel corso della terapia grazie a nuo- Per la decodifica delle interazioni e dello stile relazione il ve comprensioni ed associazioni con il presente. Nel mo- clinico fa molta attenzione alle relazioni e alle situazioni dello di Benjamin, infatti, è di fondamentale importanza as- interpersonali del presente e del passato e trae delle con- sociare gli stili interpersonali del presente con quelli vis- nessioni tra queste relazioni interpersonali, il concetto di suti nell’infanzia. sé, i sintomi, i desideri e le paure. Mentre codifica il contenuto del racconto il clinico segue Per ogni situazione i passi fondamentali della codifica ASCI contemporaneamente il processo terapeutico e il processo sono i seguenti: indiretto, ossia il processo in relazione a qualcuno che non • qualcosa o qualcuno deve essere in relazione con qual- è presente. cosa o qualcuno; I clinici che seguono il contenuto, il processo ed il processo • il clinico decide se la persona da etichettare si sta fo- indiretto in funzione della dimensionalità ASCI hanno una calizzando su se stessa o su qualcun altro (spiegare consapevolezza accurata e completa dei processi inter- le focalizzazioni: Sé, Altro e Introietto); personali importanti. • il clinico decide quanta affiliazione e interdipendenza sono presenti nell’interazione; Le etichette SASB complesse • i giudizi sulla focalizzazione, sull’affiliazione e sull’in- terdipendenza sono combinati per trovare l’etichetta L’analisi dimensionale in fasi tramite il modello ASCI per- sul modello a cluster semplificato. mette di districare comunicazioni molto complesse e, a vol- Questa procedura per passi e su varie dimensioni e su- te, di ottenere categorie multiple per un singolo evento. perfici permette di aumentare la propria capacità inter- Quando un messaggio ha due o più componenti distinte, pretativa individuando indizi che altrimenti potrebbero non allora ognuna viene codificata separatamente e senza com- essere evidenti. plicazioni. Consideriamo questo esempio: “Mi fai impaz- Una parte importante della procedura diagnostica inter- zire e me ne vado”. Questa frase include BIASIMO e SE- personale consiste nel verificare ogni relazione in funzione PARARSI, due messaggi distinti e in sequenza. Essi pos- dell’input, della risposta e dell’impatto sul sé percepi- sono essere registrati separatamente e sono chiamati mes- ti. L’intervistatore inizia con le situazioni psicosociali che saggi multipli. il paziente affronta e, successivamente, i modi in cui que- Altri messaggi, invece, hanno due o più componenti ine- ste entrano in relazione con gli apprendimenti sociali del stricabilmente combinate. Questi sono messaggi com- passato. plessi. Tipicamente, le descrizioni con categorie multiple Il motivo logico per cui si inizia con l’input è che si assume di questi messaggi complessi portano chiarezza a ciò che che il comportamento e lo stato affettivo corrispondano ra- altrimenti sembrerebbe incomprensibile o destabilizzan- gionevolmente alle percezioni dell’individuo. In altre paro- te (ad esempio il “doppio legame” di Bateson). le, le azioni corrispondono alle percezioni. Il modo in cui la Le etichette complesse si possono avere se la persona met- persona vede le cose guida il suo comportamento, i suoi pen- te in atto comportamenti che, sulle due dimensioni di af- 20 Modelli per la mente 2011; IV (1): 13-30
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