LA STRATEGIA EU 2020 Luigi Paganetto - Docente presso la Scuola Nazionale dell'Amministrazione Presidente Fondazione Economia Università di Roma ...
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LA STRATEGIA EU 2020 Luigi Paganetto Docente presso la Scuola Nazionale dell’Amministrazione Presidente Fondazione Economia Università di Roma Tor Vergata - FUET 22 settembre 2015 Scuola Nazionale dell’Amministrazione
LA STRATEGIA EUROPA 2020 La strategia Europa 2020, varata nel 2010 dopo quella di Lisbona, era all’avanguardia nel promuovere un modello di crescita che non si limitasse semplicemente a far crescere il PIL. La concentrazione successiva sul Six Pack, il Fiscal Treaty e il Two Pack, è stata dettata da un crescente bisogno di controllo e monitoraggio della condotta fiscale degli Stati membri. Il consenso di oggi sulla necessità di andare oltre le politiche di austerità, per rilanciare la crescita e la sostenibilità sociale e ambientale dell’economia europea hanno rilanciato l’esigenza di una strategia di medio periodo. La revisione della Strategia 2020, iniziata nel 2014, è ancora in corso. Luigi Paganetto
OBBIETTIVI E STRUMENTI DI EU 2020 Al momento del suo lancio, nel 2010, l’idea, molto ambiziosa, era di realizzare una crescita inclusiva, intelligente e sostenibile. Per farlo si riteneva necessario perseguire 5 obbiettivi di occupazione, R&D, energia e cambiamento climatico, istruzione, contrasto della povertà ed esclusione, adottando 7 iniziative-faro in materia di giovani, innovazione, formazione, uso efficiente delle risorse, politica industriale, agenda digitale, inclusione sociale. Ad esse si sono oggi aggiunte Horizon 2020, Piano Juncker, Energy Union . Resource – Efficient EU,Better Regulation,Industrial Renaissance,Digital Agenda,Youth on the Move, Innovation Union I Paesi, nell’ambito di EU 2020, sono impegnati a presentare ogni anno il Programma di stabilità e convergenza, nonchè il Luigi Paganetto Programma delle Riforme con le procedure del Semestre
IL PIANO JUNCKER Il Piano prende atto della debolezza dell’attività d’investimento in EU e prevede: 1. La creazione di un Fondo Europeo di Investimento Strategico (EFSI) diretto a mettere in moto almeno 315 MD di investimenti nei prossimi tre anni, attraverso una garanzia europea di 21 MD. 2. L’effetto moltiplicativo del Fondo è stimato pari a 1:15. Secondo la Commissione si tratta di «stime prudenti» fondate «sull’esperienza storica» di nuovi investimenti che «non si verificherebbero altrimenti». 3. Sul totale di 21 MD, 16 verranno dal Budget EU e 5 dalla EIB, presso la quale verrà collocato EFSI. Questa scelta, secondo la Commissione, rende possibile l’avvio del Piano nella primavera 2015 e l’attività operativa del Fondo dalla metà del 2015 in poi. Luigi Paganetto
LA CADUTA DELL’ ATTIVITÀ D’ INVESTIMENTO IN EU La caduta del tasso d’investimento e il suo distacco dal rapporto stabile e di lungo periodo con il tasso di sviluppo del GNP, inizia nel 2008 con la seconda crisi, dopo quella valutaria del 2005. Per valutare il Piano Juncker bisogna esaminare le sue premesse. In particolare nella caduta dell’investimento: Occorre distinguere tra il settore delle costruzioni che ha avuto un ruolo prevalente nella crisi e gli altri settori, nonché negli andamenti tra i differenti Paesi EU. La situazione è differenziata non solo per singoli paesi ma anche per gruppi di paesi. Seguendo il Rapporto EIB è utile distinguere tra il gruppo di 11 vecchi Stati membri (OMS), accanto ai quali vanno considerati i 4 in maggiore difficoltà, Portogallo, Irlanda, Spagna, Grecia (FCC) e i 12 nuovi Stati membri (NMS). Luigi Paganetto
INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI RESIDENZIALI Fonte: Eurostat Nota: Data are quarterly, seasonally and working day adjusted and are in millions of euros in 2005 chains-linked volumes. Thay are normalised to indices that equal 100 on average in 2008. Luigi Paganetto
INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI NON RESIDENZIALI Fonte: Eurostat Nota: Data are quarterly, seasonally and working day adjusted and are in millions of euros in 2005 chains-linked volumes. Thay are normalised to indices that equal 100 on average in 2008. Luigi Paganetto
HORIZON 2020 Horizon 2020 è lo strumento di finanziamento alla ricerca scientifica e all’innovazione della Commissione europea che ha un budget stanziato tra i più alti del mondo: quasi 80 miliardi di euro, per 7 anni (2014 - 2020). I fondi stanziati sono a gestione diretta. Horizon 2020 è strutturato su 3 Pilastri: Excellent Science, Industrial Leadership, Societal Challenges; Essi hanno al loro interno 5 programmi trasversali: Spreading excellence and widening participation; European Institute of Innovation and Technology (EIT); Science with and for Society, Joint Research Center, Euratom; Le key enabling technologies sono le aree tecnologiche prioritarie per EU 2020: Microelettronica, fotonica, le nanotecnologie, i materiali avanzati, le tecnologie avanzate di fabbricazione e le biotecnologie; Con il programma Horizon 2020, all’interno del secondo pilastro “Leadership industriale” è stata definita una sezione apposita denominata “Leadership in Enabling and Industrial Technologies”. Il programma prevede per tale sezione una dotazione di circa 13 Miliardi € che serviranno a supportare la ricerca e lo sviluppo anche nel campo delle KETs e quindi a far giungere sul mercato le relative innovazioni che ne scaturiranno. Luigi Paganetto
RESOURCE – EFFICIENT EU (PRODUTTIVITÀ DELLE RISORSE MATERIALI) Fonte: Eurostat Luigi Paganetto
LIMITI DELLE INIZIATIVE «FARO» L’assenza di un mercato interno digitale pienamente sviluppato e i crescenti ostacoli regolatori allo sviluppo armonioso dell’ecosistema di Internet, dalle infrastrutture ai servizi hanno fatto sì che, ad oggi, l’Unione si ritrovi molto indietro rispetto agli Stati Uniti, alla Corea del Sud, al Giappone e ad alcune economie emergenti quanto a sviluppo dell’agenda digitale. Sull’iniziativa della politica industriale, hanno pesato i conflitti con i temi ambientali e anche se i progressi nell’implementazione sono notevoli , i risultati in termini di crescita sono ancora assai modesti. La Commissione osserva che “dal 2008 l’Unione è riuscita a colmare circa la metà delle lacune innovative rispetto agli Stati Uniti e al Giappone”, ma che “tuttavia le dinamiche di convergenza interne tra le prestazioni degli stati membri in termini di innovazione hanno subito una battuta di arresto, mentre crescono le disparità”. L’iniziativa diretta a favorire condizioni propizie alla creazione di posti di lavoro non registra progressi, anche se questa azione chiave rientra in una certa misura nel semestre europeo”. Lo scarso impatto dell’iniziativa a livello macroeconomico, nonché il (più generale) problema dello scarso collegamento con il semestre europeo hanno avuto di certo una notevole influenza. Manca nel quadro di Europa 2020, una chiara attribuzione di responsabilità sul single market per la realizzazione di un’economia europea integrata e di una politica delle infrastrutture che consenta all’intera Unione di garantire una vera mobilità e un Luigi Paganetto interscambio di beni, servizi e capitale umano.
L’OBBIETTIVO OCCUPAZIONE Aumento di almeno il 75% del tasso di occupazione della popolazione tra i 20 i 64 anni Nel 2012 il tasso di occupazione dell’UE era del 68,4%, contro il 68,5% del 2010 e il picco del 70,3% del 2008. Il forte calo dell’occupazione verificatosi tra il 2000 e il 2012 ha colpito buona parte degli Stati membri che attualmente hanno i tassi più bassi. La situazione occupazionale, peraltro, varia notevolmente da una regione all’altra, il che evidenzia squilibri e una limitata mobilità geografica nell’UE. Per raggiungere l’obiettivo del 75% occorrerà inserire nella vita attiva altri 16 milioni di donne e uomini. Non basterà quindi occupare l’ampia percentuale di giovani qualificati, ma occorrerà anche sfruttare la forza lavoro potenziale costituita in larga parte da donne, persone più anziane o adulti rimasti finora inattivi, compresi gli immigrati. Luigi Paganetto
GLI OBIETTIVI (occupazione) Fonte: Commissione Europea Luigi Paganetto
CAMBIA LA DOMANDA DI SKILLS 1 Fonte: Autor, D. H . And B. M. Price Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (disoccupazione) Fonte: Commissione Europea Nota: Sulla base degli impegni annuali, il tasso di occupazione dell’UE potrebbe raggiungere il 71,5% entro il 2020. * 2000 e 2001: dati UE 27. ** Stime basate sulle previsioni di autunno della Commissione del 2013 per il periodo 2014-2015, ipotizzando una crescita dell’occupazione ai livelli del 2014-2015 e tenendo presente una riduzione dell’1% della popolazione attiva nel corso del decennio. *** Il Regno Unito non ha stabilito nessun obiettivo: la proiezione per l’UE ipotizza per il regno Unito un tasso del 75% nel 2020. Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (disoccupazione) Fonte: Commissione Europea Nota: Nell’insieme dell’UE il tasso di occupazione è salito di 1,8 punti percentuali nel periodo 2000 – 2012 (ascissa) e ha raggiunto il 68,4% nel 2012 (ordinata) * 2000: dati UE 27, HR 2002 - 2012 Luigi Paganetto
DOMANDA DI OCCUPATI CON HIGH & LOW LITERACY Fonte: Eurostat, LFS Database; Survey of Adults Skills (PIAAC) (2012). Nota: The Survey of Adult Skills (PIAAC) is used to identify occupations associated with high and low literacy and numeracy scores, and then time series data available from the Labour Force Survey (LFS) Database are used to track changes in those occupations over time. Luigi Paganetto
OCCUPAZIONE PER SESSO Fonte: Eurostat, LFS Luigi Paganetto
GIOVANI DISOCCUPATI SUL TOTALE (15-24 ANNI) Fonte: Eurostat, LFS Luigi Paganetto
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE (15-24 ANNI) Fonte: Eurostat, LFS Luigi Paganetto
GIOVANI NEET Fonte: Eurostat, LFS Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (disoccupazione) Fonte: Commissione Europea Nota: Nel 2012 il tasso di occupazione dell’UE era del 68,4% contro un obiettivo del 75% entro il 2020 * Il Regno Unito non ha fissato alcun obiettivo; SE: obiettivo superiore all’80%; IE: 69% - 71% (70% ipotizzato); IT: 67% - 69% (68% ipotizzato); CT: 75% - 77% (77,5% ipotizzato). Luigi Paganetto
L’INVESTIMENTO IN R&D Portare gli investimenti combinati pubblici e privati in R&S al 3% del PIL Con un livello del 2,06% nel 2012 e scarsi progressi registrati nel tempo, è improbabile che l’obiettivo del 3% venga raggiunto nel 2020. Secondo le previsioni gli investimenti in R&S dovrebbero salire al 2,2% entro il 2020, percentuale che potrebbe salire al 2,6% nell’ipotesi in cui gli Stati membri realizzino i rispettivi obiettivi nazionali. La Commissione EU osserva che dal 2008 l’Unione è riuscita a colmare circa la metà delle lacune innovative rispetto agli Stati Uniti e al Giappone”, ma che “tuttavia le dinamiche di convergenza interne tra le prestazioni degli stati membri in termini di innovazione hanno subito una battuta di arresto, mentre crescono le disparità L’assenza di un mercato interno digitale pienamente sviluppato e i crescenti ostacoli regolatori allo sviluppo armonioso dell’ecosistema di Internet, dalle infrastrutture ai servizi hanno fatto sì che, ad oggi, l’Unione si ritrovi molto indietro rispetto agli Stati Uniti, alla Corea del Sud, al Giappone e ad alcune economie emergenti. L’unione per l’innovazione è riuscita a colmare circa la metà delle lacune innovative rispetto agli Stati Uniti e al Giappone, ma è tuttora in ritardo. Luigi Paganetto
GLI OBIETTIVI (investimenti R&D) Fonte: Commissione Europea Luigi Paganetto
INTENSITÀ DI R&D RISPETTO A GDP Fonte: DG Research and innovation – Unit for the analysis and Monitoring of National Research policies Data: Eurostat, Member States Nota: IE: 2012 CZ: A target of 1% is avalaible only fot the public sector UK: A target of 2020 is not avalaible IE: The national target of 2,5% of GNP has been estimated to equal 2.0% of GDP PT: The target is between 2.70% and 3.30% Luigi Paganetto LU: The target is between 2.30% and 2.60%
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (investimenti R&D) Fonte: Commissione europea Nota: Gli investimenti in R&S nell’UE sono aumentati a un tasso annuo del 0,9% nel 2000 – 2010 (ascissa) e hanno raggiunto il 2.06% nel 2012 (ordinata) Luigi Paganetto
L’EUROPA CRESCE POCO: SONO POCHE LE IMPRESE GIOVANI E INNOVATIVE? Un motivo importante del ritardo europeo nella dinamica della produttività è il basso peso di imprese giovani ed innovative rispetto a GDP, R&D e occupazione nonché della crescita di grandi imprese. EU US Japan RoW World % yollies in firms 20 52 1.5 53 34 % yollies in R&D 7 35 0.5 27 19 % yollies in Net sales 5 16 1.5 27 11 % yollies in Employment 4 19 1.8 34 12 Fonte: Cincera e Veugelers, 2010 Luigi Paganetto
POLITICHE PER ENERGIA E AMBIENTE L’Unione è riuscita a ridurre del 18% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2012. I progressi sono in parte ascrivibili alle politiche in vigore in materia di clima e energia e in parte al rallentamento dell’attività economica. Dal 7,5% del 2020, la quota di energie rinnovabili aveva già raggiunto il 14,4% nel 2012. Si ritiene pertanto che l’obiettivo del 20% possa essere realizzato e addirittura superato entro il 2020 (intorno al 21%). Questo progresso fa dell’UE il leader mondiale degli investimenti in energie rinnovabili Tra il 2006, anno del picco, e il 2012 il consumo di energia primaria è diminuito di circa l’8%. Per raggiungere l’obiettivo entro il 2020 occorre quindi un’ulteriore riduzione del 6,3%. Dato che la riduzione del consumo è stata in buona parte indotta dal rallentamento dell’economia, è probabile che la ripresa ostacoli ulteriori progressi. Luigi Paganetto
GLI OBIETTIVI (energie rinnovabili) Fonte: Commissione europea Luigi Paganetto
GLI OBIETTIVI (energie rinnovabili) Fonte: Commissione europea Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (energia) Fonte: Commissione europea Nota: Nel 2012, 17 Stati membri avevano raggiunto I rispettivi obiettivi nazionali indicativi in materia di efficienza energetica Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (energia) Fonte: Commissione europea Nota: Il consumo di energia primaria dell’UE potrebbe raggiungere I 542 milioni di tonnellate entro il 2020 * Le revisioni 2013 (normale amministrazione) si basano sulle politiche in corso Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (energia) Fonte: Commissione europea Nota: Nel 2012 la maggior parte degli Stati membri era prossima alla media UE in termini di progressi e intensità energetica Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (energie rinnovabili) Fonte: Commissione europea Nota: Stando ai recenti sviluppi e alle strategie in vigore, la quota di energie rinnovabili nel consumo di energia potrebbe raggiungere il 20.9% entro il 2020 Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (energie rinnovabili) Fonte: Commissione europea Nota: La quota di energie rinnovabili sul consumo di energia è salita di 3.9 punti percentuali nel periodo 2005 – 2012 (ascissa) e ha raggiunto il 14.4% nel 2012 (ordinata) Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (energie rinnovabili) Fonte: Commissione europea Nota: Nel 2012 la quota di energie rinnovabili nell’UE era del 14.4% contro l’obiettivo del 20% entro il 2020 Luigi Paganetto
OCCUPAZIONE NELLE ENERGIE RINNOVABILI Fonte: European Observatory on Renewable Energy 2012 Luigi Paganetto
CONTRIBUTO DELLE OPZIONI DI EFFICIENZA ENERGETICA NEGLI USI FINALI ALLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2 NELLO SCENARIO ACT+ RISPETTO ALLO SCENARIO DI RIFERIMENTO (ANNO 2020) Fonte: Elaborazione ENEA Luigi Paganetto
TRAIETTORIE DI SVILUPPO AL 2050 DELLE TECNOLOGIE ENERGETICHE Luigi Paganetto Fonte: IE
GLI OBIETTIVI (emissioni) Fonte: Commissione europea Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (emissioni) Fonte: Commissione europea Nota: Nell’ipotesi della prima attuazione del pacchetto clima ed energia 2020, l’Unione potrebbe ridurre le emissioni di gas serra del 24% entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990 Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (emissioni) Fonte: Commissione europea Nota: Nel 2012 le emissioni di gas serra nell’UE per i settori non coperti dal sistema ETS erano inferiori del 10% rispetto al 2005. Luigi Paganetto * Settori non ETS, comparati al 2005 sulla base di dati approssimati
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (emissioni) Fonte: Commissione europea Nota: Nel 2011 la maggior parte degli Stati membri era prossima alla media UE in termini di progressi e intensità di carbonio Luigi Paganetto
SCUOLA E FORMAZIONE Ridurre l’abbandono scolastico al di sotto del 10% e aumentare a almeno il 40% la quota della popolazione di età compresa tra 30 e 34 anni che ha completato gli studi superiori Si tratta di obiettivi di agevole realizzazione entro il 2020: Il tasso di abbandono scolastico è calato dal 15,7% del 2005 al 12,7% del 2012 e la metà degli Stati membri ha già raggiunto o sta per raggiungere i propri obiettivi nazionali. La quota di giovani che hanno completato il ciclo di istruzione terziaria è passata dal 27,9% del 2005 al 35,7% del 2012. Pur variando da paese a paese, questa tendenza è ritenuta strutturale e l’obiettivo dovrebbe essere raggiunto nel 2020. Luigi Paganetto
GLI OBIETTIVI (formazione scolastica) Fonte: Commissione europea Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (formazione scolastica) Fonte: Commissione europea Nota: Sulla base degli impegni attuali, il tasso di abbandono scolastico nell’UE potrebbe raggiungere il 10,1% entro il 2020. *2000 e 2001: dati UE 27 ** L’ordinaria amministrazione corrisponde a un’estrapolazione in base agli Luigi Paganetto sviluppi 2000 - 2012
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (formazione scolastica) Fonte: Commissione europea Nota: Nell’UE il tasso medio di abbandono scolastico prematuro era del 12,7%, a fronte di un obiettivo del 10% per il 2020. Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (formazione scolastica) Fonte: Commissione europea Nota: Il tasso di abbandono prematuro della scuola e della formazione nell’UE si è ridotto dello 0.4% circa l’anno nel periodo 2002 – 2012 (ascissa) e ha raggiunto il 12.7% nel 2012 (ordinata) Luigi Paganetto * UE 2002 - 2012
ABBANDONI SCOLASTICI Fonte: Eurostat, LFS Luigi Paganetto
EDUCAZIONE TERZIARIA Fonte: Eurostat, LFS Note: The national target for DE includes post – secondary non tertiary education Luigi Paganetto
POPOLAZIONE CON BASSE COMPETENZE DIGITALI Fonte: Eurostat, LFS Luigi Paganetto
GLI OBIETTIVI (istruzione) Fonte: Commissione europea Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (istruzione) Fonte: Commissione europea Nota: Sulla base degli impegni attuali, il tasso di istruzione terziaria nell’UE potrebbe raggiungere il 45,1% entro il 2020 *2000 – 2001: dati UE 27 Luigi Paganetto ** L’ordinaria amministrazione corrisponde a un’estrapolazione in base agli sviluppi 2000 - 2012
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (istruzione) Fonte: Commissione europea Nota: Nel 2012 il tasso di istruzione terziaria nell’UE era del 35,7% contro l’obiettivo del 40% entro il 2020 * EU28, DK: almeno 40%; DE 42% compreso ISCED 4; IT:26 - 27%(26,5% ipotizzato); LV: 34 – 36% (35% ipotizzato); NL: superiore al 40%; AT: 38% compreso ISCED 4/4°; SE: 40 – 45% (42,5 ipotizzato); UK: non ha fissato un obiettivo; FI: 42% (definizione più restrittiva); FR: popolazione fra 17 e 33 anni. Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (istruzione) Fonte: Commissione europea Nota: Leggenda nell’UE il tasso di istruzione terziaria è aumentato di oltre 1 punto percentuale dal 2000 (accisa) e ha raggiunto il 35,7% nel 2012 (ordinata) Luigi Paganetto *2000 dati UE 27
IL CONTRASTO DELLA POVERTÀ Ridurre il rischio di povertà e esclusione sociale per almeno 20 milioni di persone Il numero di quanti nell’Unione sono esposti al rischio di povertà e di esclusione sociale (comprese le persone a rischio di povertà da reddito, che soffrono privazioni materiali o che vivono in famiglie senza lavoro) è aumentato dai 114 milioni del 200922 ai 124 milioni del 2012. L’Unione si allontana ulteriormente quindi dall’obiettivo (pari a 96,4 milioni di persone entro il 2020) e non si rinvengono segni di rapidi progressi che pongano rimedio a questa situazione (entro il 2020 il numero di persone a rischio di povertà potrebbe rimanere vicino ai 100 milioni). Luigi Paganetto
POPOLAZIONE A RISCHIO POVERTÀ Fonte: Eurostat, Statistics on Income and Living Conditions (EU – SILC) Luigi Paganetto (previous and income period)
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (povertà) Fonte: Commissione europea Nota: In base ai tre diversi modi di misurare la povertà nel 2012, 124,2 milioni di persone erano a rischio di povertà e esclusione sociale nell’UE (con 9,3 milioni di persone appartenenti a tutti i tra i gruppi) Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (povertà) Fonte: Commissione Europea, Nota: Nel 2012 124 milioni di persone erano a rischio di povertà e esclusione sociale nell’UE, vale a dire 28 milioni in più rispetto all’obiettivo Europa 2020. *2005-2009: dati UE 27, 2010-2012: dati UE 28. L’obiettivo 2020 pari a 96,4 milioni di persone corrisponde ai dati del 2008 per l’UE -27 (116,4) meno i 20 milioni di persone per le quali l’UE si propone di eliminare il rischio di povertà e esclusione sociale. La Croazia è esclusa dal calcolo dell’obiettivo. Luigi Paganetto
PROGRESSI A LIVELLO EU E NAZIONALE (povertà) Fonte: Commissione Europea, Nota: Nel 2012 la popolazione a rischio di povertà e esclusione sociale nell’UE era pari al 24,8% ovvero circa 5 punti percentuali in più rispetto all’obiettivo Europa 2020 *L’obiettivo per il 2020 fa riferimento alla percentuale di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale se l’obiettivo per il 2020 è raggiunto - Regno Unito e Svezia non sono compresi data la specificità dei rispettivi obiettivi nazionali; IE: 2011 Luigi Paganetto
Quali modifiche alla Strategy 2020? Migliorare gli indicatori(es.inserendo Cloud computing in Digital agenda,il consumo del suolo in Efficient Eu) Inserendo la qualita’ delle trans-european infrastrucures e delle PA Smart grids europee piuttosto che nazionali Indicatori del Public management e delle Public policies Collegando nuove tecnologie e formazione
Risorse e Strategia 2020 L’esigenza di ripensare al budget EU (1% del Pil Eu e piu’ del 40% impegnato nella CAP),anche se da poco approvato per 7 anni Il rapporto con Stability and Growth Pact e’ troppo tenue,come gia’ osservato nel rapporto KOK.Una precisa condizionalita’ nell’uso dei fondi EU? Analisi d’impatto complessive per Strategy 2020 Il rapporto tra micro e macro policy.Il ruolo del mercato interno Accordi di partenariato per legare flessibilita’ dei parametri e strategia 2020 attraverso i piani di
La Relazione dei 5 Presidenti Juncker,Draghi,Schultz,Tusk e Disselbloen(eurogruppo) hanno fatto nel giugno 2015 una dichiarazione comune Fase 1 ossia "approfondire facendo" (1 luglio 2015-30 giugno 2017): utilizzare gli strumenti esistenti e i vigenti trattati per rilanciare la competitività e la convergenza strutturale, attuare politiche di bilancio responsabili a livello sia nazionale che di zona euro, completare l'Unione finanziaria e rafforzare il controllo democratico Fase 2, ossia "completare l'UEM": saranno avviati interventi di più ampia portata per rendere il processo di convergenza più vincolante, ad esempio attraverso una serie di parametri di riferimento per la convergenza decisi di comune accordo, che avrebbero carattere giuridico, e la creazione di una tesoreria comune per la zona euro. Fase finale (al più tardi entro il 2025):
I I 4 Pilastri della Dichiarazione 1. la creazione di un sistema di autorità per la competitività per la zona euro; il rafforzamento dell’attuazione della procedura per gli squilibri macroeconomici; una maggiore attenzione all’occupazione e alla performance sociale e un più stretto coordinamento delle politiche economiche all’interno di un semestre europeo rinnovato 2. il varo di un sistema europeo di garanzia dei depositi (EDIS) che potrebbe essere concepito come un sistema di riassicurazione a livello europeo dei regimi nazionali di garanzia dei depositi. 3.Verso l'Unione di bilancio A breve termine (Fase 1) i cinque presidenti propongono l'istituzione di un Comitato consultivo europeo per le finanze pubbliche. La funzione di stabilizzazione potrebbe muovere in primis dal Fondo europeo per gli investimenti strategici. 4. Rafforzare il controllo democratico, la legittimità e le istituzioni: dalle regole alle istituzioni
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