La stanza dei ricordi perduti - Calendario attività ASI-SBK GENNAIO-MARZO 2021 - ASI TICINO
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Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Sezione Ticino Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” N. 12/20 Dicembre 2020 - n. 4 Cronaca regionale I primi 7 anni di Ticinocure Approfondimenti Essenzialmente in viaggio Gli olii essenziali nelle cure infermieristiche La stanza dei ricordi perduti Calendario attività ASI-SBK GENNAIO-MARZO 2021 www.asiticino.ch
SOMMARIO Dicembre 2020 - n. 4 3 Editoriale (di Mariano Cavolo) Cronaca regionale 4 I primi 7 anni di Ticinocure (a cura di Carmela e Bruno Sturzenegger, Aynur Alguel) Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera 6 La stanza dei ricordi perduti infermiere/i (a cura di Nicoletta Colombo Schmid) Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 12/20 9 Due infermiere in un campo produghi: Segretariato ASI “il sole che tramonta e la certezza di aver fatto tanto Via Simen 8 ma mai abbastanza” CH-6830 Chiasso (a cura di Roberto Guggiari) Tel. 091 682.29.31 Fax 091 682.29.32 E-mail: Approfondimenti segretariato@asiticino.ch Sito internet: 12 La valutazione clinica migliora la nostra professione www.asiticino.ch (a cura di Denise Eigenmann, Martin Salzmann, Martin Ruprecht, Diana Staudacher, Birgit Vosseler) Redazione Mariano Cavolo Roberto Guggiari 14 Essenzialmente in viaggio Nikola Keller Gli olii essenziali nelle cure infermieristiche Supervisione (a cura di Cristina Fontana) Pia Bagnaschi Agenda Grafica e stampa Arti grafiche Veladini, Lugano 15 Calendario corsi www.veladini.ch Foto di copertina: “Incertezza” Accogliamo con piacere, articoli, progetti da pubblicare, non esitate a contattarci all’indirizzo: segretariato@asiticino.ch. Le indicazioni in merito alla forma VACANZE NATALE del testo sono pubblicate sul sito L’ufficio è chiuso dal 23.12.2020 al 06.01.2021 della sezione e possono essere scaricate direttamente: Apertura 07.01.2021 www.asiticino.ch/index.php?id=96
Editoriale Infermieri, eroi stressati e sottopagati Ed eccoci ancora qua, noi infermieri. Osannati come “eroi” in primavera e co- stretti a scendere in piazza in autunno. La situazione di emergenza negli ospedali e nelle case anziani a causa della pandemia non ha fatto altro che evidenziare ed amplificare tutti gli effetti “deleteri della commercializzazione della salute sulla solidità del sistema sanitario” (Wagner, 2012). Il rimedio al malessere conclamato degli infermieri si riassume in poche parole: rendere la professione più attrattiva. Abbiamo chiesto alla politica di investire maggiormente nella formazione e negli ospedali, “dobbiamo assicurarci che un numero sufficiente di infermieri siano formati in Svizzera, che questi rimangano nella professione e che le loro compe- tenze vengano riconosciute e utilizzate” (Koch, 2020). Ma la risposta langue in parlamento da più di due anni, in un balletto estenuante di progetti, controprogetti e respingimenti. In cui una lobby infermieristica è totalmente assente. Io mi auguro veramente che se la politica non farà abbastanza, si possa portare al voto la nostra iniziativa popolare “per cure infermieristiche forti”. Non chiediamo altro che garantire un numero sufficiente di infermieri formati in Svizzera, valorizzare la professione adeguando gli stipendi, creare condizioni lavorative per conciliare gli impegni familiari e attribuire al personale infermieristico più competenze. E tutto questo in un contesto lavorativo in cui dobbiamo confrontarci ancora con i semidei in camice bianco (Jorio e Bondolfi, 2020), dove alla carenza di persona- le si aggiunge un miscuglio di “machismo e potere”. Il modello di un medico pa- triarcale che comanda un’armata di infermiere non esiste più. “Continua però ad esserci una generazione di medici e quadri dirigenti che si crede infallibile e che non accetta suggerimenti e osservazioni da parte di chi è più vicino al paziente, ovvero gli infermieri.” (Wagner 2020) Quindi, in conclusione, in attesa di rivedere le foto sui social di infermieri che si addormentano in ogni dove perché stravolti, non ci resta che andare avanti e resistere, perché alternative al momento non ce ne sono. Se non continuare ad essere stressati e sottopagati. Un pensiero lo voglio dedicare ad una collega a cui ho chiesto giorni fa come si stava organizzando il suo servizio in piena seconda ondata, alla domanda: “in famiglia tutto bene?”, lei mi ha risposto: “E chi la vede la famiglia!” Mariano Cavolo
Cronaca regionale a cura di I primi 7 anni di TICINOCURE SA Carmela e Bruno Sturzenegger, Aynur Alguel T ICINOCURE SA, è stata fondata nel set- ottimizzare i flussi di comunicazione con i me- tembre del 2013 da Bruno e Carmela dici curanti, con l’Ufficio del Medico Cantona- Sturzenegger, che animati da uno spi- le e con gli assicuratori malattia. L’assunzione rito di servizio maturato durante il travagliato nel 2015 della Sig.ra Algul in qualità di Diret- corso della malattia del padre di Carmela, trice Sanitaria ha permesso di mappare con hanno deciso di far nascere un servizio d’ec- precisione le mansioni e i processi di lavoro e cellenza nelle cure a domicilio, con la filoso- di allestire tutta una serie di procedure atte a fia: “Assistere e curare nello stesso modo in cui garantire il funzionamento adeguato e confor- vorremmo essere curati noi”. me dell’intero apparato tecnico-sanitario, con Ticinocure offre un servizio a 360 gradi che particolare attenzione anche alle procedure di spazia dalla presa a carico di pazienti che selezione e formazione del personale. necessitano di cure generali, alla gestione di In parallelo all’ottimizzazione dei processi di casi con patologie più complesse, sempre ga- lavoro la Direzione, sotto il coordinamento di rantendo l’assistenza da parte di personale Bruno Sturzenegger, esperto e appassionato altamente specializzato e in grado di reagire di nuove tecnologie, ha iniziato la collabora- in maniera tempestiva e capillare in tutto il Sot- zione con un Team di giovani e dinamici in- toceneri. Gli utenti e i loro famigliari possono gegneri informatici della TicyWeb di Chiasso, inoltre beneficiare di un corollario di servizi che ha portato allo sviluppo di un innovativo aggiuntivi indirizzati in particolare alla consu- sistema informatico per gestire efficientemente lenza al paziente e al nucleo famigliare non- e in maniera automatizzata gli interventi sul ché al supporto nella gestione dell’economia territorio. I benefici di una gestione informatiz- domestica. zata della società sono stati da subito evidenti Il paziente al centro. L’obiettivo della pie- e hanno spinto la Direzione a sviluppare an- na soddisfazione del paziente, nel settore del- che tutta una serie di nuovi strumenti di piani- le cure a domicilio, non può che passare attra- ficazione aziendale, con l’obiettivo di gestire verso un accuratissimo processo di selezione in maniera ottimale i volumi di lavoro molto del personale che ci porta ad identificare e altalenanti tipici del settore e disporre costan- assumere i collaboratori migliori. In questo temente di indicatori finanziari e operativi utili contesto la Direzione si è sempre prodigata al controllo e allo sviluppo dell’azienda. per assicurare un ambiente stimolante, ottime La specializzazione quale fattore cri- condizioni di lavoro e piani di formazione tico di successo. Grazie ad un’analisi co- personalizzati, riuscendo a sviluppare il giusto stante dei risultati e delle performance, nonché spirito di squadra e un forte senso di apparte- dell’efficacia del proprio modello organizzati- nenza alla società. Questo elemento si traduce vo, la Direzione si è resa conto della necessità in un tasso di rotazione del personale molto di operare con un modello più decentralizzato, basso, in un settore dove solitamente si riscon- costituendo delle équipe specializzate e asse- tra un elevato turnover di risorse: in Ticinocure gnando loro delle aree di competenza sul ter- siamo fieri del fatto che molti collaboratori ci ritorio. Ad oggi Ticinocure opera con quattro accompagnano sin dai tempi della fondazio- équipe: due dedicate alle cure generali, una ne della società. alle cure mentali e psichiatriche e una, in fase Una crescita organica guidata dall’in- di costituzione, alle cure palliative. Nel 2021 è novazione. La società ha vissuto nei suoi inoltre prevista la creazione di una nuova unità primi anni di attività, in particolare grazie ad specializzata in ambito geriatria e demenze. I un passaparola positivo, un importante svilup- team sono coordinati da un Capo-Èquipe, che po per quanto riguarda le ore di prestazione opera sotto il costante controllo della Direzione erogate e la direzione ha da subito compreso Sanitaria che garantisce il rispetto delle proce- l’importanza di investire nelle risorse umane e dure aziendali e di assistenza e che coordina nella tecnologia per poter offrire un servizio e supervisiona direttamente le attività legate efficace ed efficiente alla propria utenza e per alla presa a carico di nuovi pazienti. 4 info periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i
Cronaca regionale Il focus sulla formazione. Nel 2016 è gestita anche la cartella sanitaria digitale, che nata l’iniziativa denominata “formazione per facilitare il lavoro al personale di cura, permanente”, che mira a sviluppare le com- appare come se fosse una cartella sanitaria petenze gestionali dei quadri e in generale in forma cartacea. L’aggiornamento dei dati le competenze specialistiche e le conoscen- avviene in buona parte in maniera automati- ze procedurali di tutto il personale. Questo ca, azzerando le possibilità di errore, mentre obiettivo è stato raggiunto sia attraverso for- le informazioni che pervengono dall’esterno mazione esterna che attraverso un processo di in forma cartacea vengono immediatamente formazione continua interna, ad opera della digitalizzate e associate al profilo del pazien- Direzione Sanitaria. Con grande soddisfazio- te. Grazie alla digitalizzazione, la cartella ne della Direzione oggi tutti i quadri della Ti- sanitaria può essere consultata gratuitamente cinocure sono in possesso di un Diploma of e in qualsiasi momento sia da parte del me- Advanced Studies (DAS) nel loro ambito di dico curante che da parte dell’Ufficio del Me- specializzazione. Inoltre, nel 2017 la Ticino- dico Cantonale e l’accesso ai dati può essere cure ha ricevuto il riconoscimento di “Azienda profilato con la massima sicurezza secondo Formatrice” da parte della Segreteria di Stato le esigenze e la volontà del paziente. Per i per la formazione, la ricerca e l’innovazione medici è stato anche progettato un sistema SEFRI. di messaggistica istantanea che può essere Efficienza e digitalizzazione. Nel corso attivato su richiesta e che consente di instau- degli ultimi anni il sistema informativo è cre- rare un flusso di informazioni costante con sciuto esponenzialmente in termini di funzio- l’infermiere/a di Riferimento, semplificando e nalità e automatismi, adattandosi alle esigen- concentrando la comunicazione. A garanzia ze operative e funzionali del personale e della della massima sicurezza nella conservazione direzione. È una piattaforma che si è sviluppa- e nella protezione dei dati, tutte le informazio- ta in base alle effettive esigenze di business e ni sono archiviate in un moderno sistema di che garantisce un’esperienza d’uso altamen- cloud computing con elevatissimi requisiti di te personalizzata. La scelta iniziale della so- sicurezza, rendendo la Ticinocure un’azienda cietà di rinunciare all’acquisto di un sistema completamente digitalizzata. informativo preconfezionato e la decisione di L’ottimizzazione e lo sviluppo dell’of- investire tempo e risorse nella progettazione ferta. Sin dalla sua fondazione, in Ticinocure di un sistema completamente nuovo, inedito, l’ottimizzazione dei processi è sempre stata innovativo e accessibile ovunque con qualsiasi una costante ma, a partire dal 2019, grazie dispositivo, si è rivelata, soprattutto in questi anche ai report di analisi forniti da TicyCalen- ultimi tempi, vincente. In TicyCalendar, questo dar, ha subìto una decisa accelerazione. Que- l’appellativo del sistema in uso alla Ticinocu- sta ha consentito di facilitare il lavoro di col- re, sono state sviluppate tutte le funzioni ne- laboratori e Direzione, producendo risparmi cessarie a garantire l’operatività giornaliera, economici importanti e consentendo di offrire dalla pianificazione ai report. In esso viene un alto valore aggiunto, oltre che ai pazienti e ai loro famigliari, anche agli studi medici, alle strutture ospedaliere, alle cliniche e a diverse infermiere indipendenti che si appoggiano con fiducia e soddisfazione a Ticinocure per essere coadiuvate nelle cure ai loro utenti. La sfida della pandemia di COVID 19 e il regime di smart working. Ticinocure ha messo in atto tutte le misure necessarie per far fronte alla pandemia, recependo scrupolo- samente tutte le raccomandazioni emanate dal Medico Cantonale e dall’UFSP. La società non ha solo proceduto autonomamente a rifornirsi di tutto il materiale di protezione per il proprio personale ma si è anche impegnata a fornirlo a tutti quei pazienti che non avevano la possi- bilità di procurarselo. Nonostante la decisione “forzata” della chiusura al pubblico degli uffici nella fase più acuta della pandemia, risalen- te al mese di marzo 2020, Ticinocure è stata in grado, in poche ore, di garantire al 100% allegato alla rivista “Cure infermieristiche” n.12/2020 5
Cronaca regionale la continuità del proprio servizio in regime di così come la soddisfazione manifestata da smart working, senza alcun impatto di rilievo parte di tutto il personale in relazione alla sul servizio offerto alla propria utenza. Il coor- nuova modalità di lavoro hanno spinto la Di- dinamento a livello manageriale è stato gesti- rezione alla decisione di mantenere in modo to in modalità remota attraverso un innovativo permanente il regime di Smart Working, ga- sistema di videoconferenza, assicurando al rantendo comunque un presidio in sede dedi- contempo il controllo delle attività sul territorio cato all’accoglienza. La visione innovativa e e un’informazione capillare e costante sulle gli investimenti tecnologici operati negli anni nuove misure di protezione e sulle procedure precedenti hanno pertanto premiato un’a- interne. zienda come Ticinocure che oggi è in grado Un nuovo modello di servizio, orien- di operare con un modello di business che tato al futuro. La capacità di erogare un poche altre società nel nostro settore possono servizio eccellente anche in modalità remota, vantare. K La stanza dei ricordi perduti… a cura di Nicoletta Colombo Schmid* L’emotional room è un ambiente che offre spunti di vita quotidiana in un contesto ospedalie- ro: uno spazio di vita in un luogo di cura. C osa vuol dire perdere le tracce della no- vita ed affetti. Il luogo in cui si crescevano i figli stra esistenza? Cosa vuol dire ricordare raccontando loro storie e fiabe. In altre parole, eventi passati, della fanciullezza, ma la casa degli affetti o “casa affettiva”. non saper rievocare cosa abbiamo mangiato Dal concetto di ambiente famigliare, di casa, a pranzo o come si chiamano i nostri figli? nasce l’idea di allestire all’interno del nostro Per un paziente con sintomi cognitivi o compor- centro l’Emotional room. Uno spazio come con- tamentali, ricoverato presso il nostro Centro di tenitore, un involucro dove le persone possono Competenza per persone con Disturbi cogniti- trovare delle tracce che parlano di loro2. Que- vi1, cosa significa entrare nell’emotional room? sto ambiente nacque anni fa grazie all’impe- Quando si comincia a non ricordare ci si ag- gno dell’equipe e all’approvazione del relativo grappa ai ricordi del passato, un passato in progetto da parte della Direzione infermieristi- cui l’ambiente famigliare si legava indissolubil- ca OSC. Il progetto, anche se ambizioso, è sta- mente alla casa. La casa come luogo di prote- to realizzato tramite l’aiuto di tutti gli operatori, zione, in cui le persone intrecciavano storie di ricorrendo l’idea del riuso, arredando questo spazio con suppellettili di seconda mano, oltre a stoviglie, tovagliati e mobili riciclati. L’emotional room agisce sui disturbi compor- tamentali, sui bisogni non intuiti o non soddi- sfatti dell’utente. Ciò con un grande obiettivo: diminuire, per quanto possibile, la sommini- strazione di terapie farmacologiche, nonché migliorare l’autostima e la qualità di vita dei pazienti. L’ambiente che cura si rivolge anche alle persone affette da patologie dementigene, col fine di stimolare la loro memoria affettivo-e- mozionale e le loro capacità cognitive, per quanto possibile. ¹ Il Centro di Competenza per Entrare in una stanza arredata con vecchi mo- persone con Disturbo cogniti- bili, un sofà blu, una cucina, con tende alle vo è un reparto della Clinica Psichiatrica Cantonale, facente finestre evoca il pensiero di casa affettiva, alla parte dell’organizzazione So- quale i ricordi si ancorano, infondendo tran- ciopsichiatrica Cantonale del quillità nel paziente. Un luogo, dunque, distan- Canton Ticino. ² http://www.ortopedia-sanre- te dall’ambiente ospedaliero, in cui si trovano mese.com/catalogo/modello- i nostri utenti. Nell’approdare a questa simbo- terapeutico/ 6 info periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i
Cronaca regionale lica isola di senso, il pa- mente i disturbi della sfera emotivo-comporta- ziente rivive l’accoglienza mentale e che forniscano le indicazioni opera- di un abbraccio materno, tive del caso.5 l’esperienza di “holding” Entrando nell’emotional room, non di rado il uno spazio che cura e che paziente riconosce il sofà o la sedia della cuci- attiva processi emotivo-af- na come oggetto affettivo-famigliare e quindi si fettivi3. siede spontaneamente. Si capisce quindi che, In un ambiente famigliare, se il paziente si soffermasse anche solo per una in una “cucina affettiva” o manciata di minuti in questi luoghi, avremmo davanti a un caffè è più ridotto i problemi comportamentali in oggetto. facile raccontare ricordi lontani e spaccati di vita. Tutto ciò stimola la Stimolare l’attenzione e l’interesse parola e la memoria dell’utente, che viene in- dell’utente attraverso attività per lui coraggiato a parlare per come è capace, sen- piacevoli, dando senso alla giornata za correggerlo anche quando si sbaglia. Se non incoraggiata a svolgere delle piccole Per quali motivi un’equipe infermieristica do- attività di vita quotidiana, la persona perderà vrebbe ricorrere all’emotional room come cura precocemente la capacità di compierle. complementare? In questo ambito, l’emotional room può fare Ebbene questo spazio permette di raggiungere tantissimo in quanto evita la deprivazione sen- molteplici ed apprezzabili obiettivi qui di se- soriale. L’infermiere, addentrandosi progressi- guito brevemente descritti. vamente nella storia di vita dell’utente, adat- terà le attività alle passioni e agli interessi di Ridurre i problemi comportamentali: quest’ultimo, sostenendone l’autonomia. Posso- ansia, agitazione psicomotoria, ag- no essere svolte attività come la maglia o l’un- gressività e “wandering” cinetto, colorare dei mandala, piccole attività Di tutti i sintomi comportamentali associati alla di cucina, gioco delle carte, puzzle o memory. demenza, il wandering – movimento senza Tutte attività che stimolano l’attenzione, la con- meta della persona – è uno dei più problema- centrazione e la motricità fine. tici dal punto di vista della gestione e della si- curezza del paziente. Esso causa inoltre ansia Facilitare i processi emozionali, il rilas- e stress ai familiari. É un comportamento che samento e i comportamenti adattivi si manifesta nella demenza lieve o moderata e Nella demenza vengono progressivamente tende ad aumentare nella fase avanzata della compromesse varie funzioni cognitive. Tuttavia demenza4. il mondo emotivo e degli affetti rimane presen- Si tratta di comprendere il mondo in cui vive te nelle relazioni interpersonali in modo par- il paziente e di adeguare di conseguenza il ticolarmente recettivo6. L’emotività è una delle piano assistenziale, utilizzando quegli specifici dimensioni dell’essere. Tuttavia, quando una strumenti che consentano di valutare gradual- persona presenta deficit cognitivi, l’interlocuto- 3 http://www.ortopedia-sanre- mese.com/catalogo/modello- terapeutico/ 4 Matteson, M.A., Linton, A.D. and Barnes, S.J. (1996), Cog- nitive Developmental Approach to Dementia. Image: the Journal of Nursing Scholarship. 5 (2017) Direttive medico-etiche. Trattamento e assistenza delle persone affette da demenza. Editore Accademia Svizzera delle Scienze Mediche. 6 Cristini, C., (2012), Demenza e creatività, in Ricerche di Psi- cologia, Fasc. 2-3, ed. Franco Angeli. allegato alla rivista “Cure infermieristiche” n.12/2020 7
Cronaca regionale re tende a ritenere che sia compromesso anche il rilassamento. L’ambiente a livello emotivo. viene anche utilizzato per Non riconoscere la presenza e la vitalità del l’accoglienza dei familiari mondo emotivo anche nelle persone con deficit che possono consumare cognitivo, conduce ad una svalutazione e ad un pasto con il proprio un impoverimento ulteriore di chi è già dan- caro o per l’intero gruppo neggiato dalla malattia7. dei pazienti, come luogo La stimolazione della capacità di parlare in- rilassante in cui consumare centivata dall’emotional room restituisce alla merende o pranzi terapeu- persona la capacità di comunicare le emozio- tici. Abitare questo spazio ni, diminuendo così il senso di isolamento e di denso di ricordi e di ogget- inadeguatezza che è fonte di sofferenza e di ti conosciuti è in molti casi deterioramento aggiuntivo. terapeutico. Lavorare quotidianamente con una persona Stimolare il linguaggio e la capacità anziana, fragile e con demenza vuol dire con- relazionale, migliorando l’autostima frontarsi con una fatica sempre nuova e con un L’uso della stanza permette alla persona con senso di impotenza, ma anche gioire dei pic- deficit cognitivo di rievocare ricordi legati coli traguardi raggiunti da un utente sostenuto all’ambiente e agli oggetti familiari nonché dai diversi interventi che vengono immaginati la possibilità di potersi esprimere stimolando in equipe per lui. il linguaggio verbale e non verbale. Lo spa- Proprio partendo da alcune osservazioni dalla zio dell’emotional room diviene un elemento pratica clinica, si è intuito che, probabilmen- importante che facilita la relazione, un luogo te, l’ambiente poteva diventare uno strumento dove i pazienti possono ritrovare tracce di un di supporto nella presa in carico quotidiana passato ricco di emozioni e ricordi. La libe- del paziente. Usare gli spazi come elementi di 7 P. Vigorelli, Cinque minuti per ra espressione dell’utente favorisce inoltre la cura permette agli utenti di stare meglio e agli l’accoglienza in RSA. Franco conoscenza della persona, della sua storia e infermieri di vivere una quotidianità lavorativa Angeli editore , Milano 2012. 8 Ibidem. l’instaurarsi di un legame terapeutico con l’o- meno gravosa. Proprio come ogni persona sta 9 https://www.alzheimer-rie- peratore di riferimento. meglio in un luogo nel quale si sente a suo se.it/contributi-dal-mondo/ Nella persona con alterazioni cognitive, la agio, anche l’utente confuso e disorientato può esperienze-e-opinioni/6060- caffe-alzheimer-ambiente-tera- parola può perdere il suo valore comunicati- star meglio beneficiando di luoghi pensati a peutico-e-percorsi-non-farmaco- vo, ma stimolare il linguaggio e la capacità sua misura. logici-di-cura relazionale è una premessa necessaria per Anche solo un sorriso o uno sguardo bastano 10 https://www.maggiolieditore. it/9788838746468-alzhei- dare alla parola la possibilità di trasmettere a dare senso a un percorso di cura. Percorsi mer-e-ambiente.html# product_ significati e permettere alla persona di comu- nei quali la ricerca di soluzioni sempre nuove tabs_review_tabbed nicare nonostante i disturbi del linguaggio. La e portatrici di benessere si auspica diventino 11 Cristini, C. (2020), Luoghi del- la cura: luoghi della mente, in I persona che continua a parlare non si sente una prassi condivisa10. luoghi della cura, settembre, n. emarginata8. Le belle e profonde parole di Carlo Cristini 4. Attraverso l’emotional room si vuole restituire vogliono chiudere questo alla persona dignità, riconoscendole un ruolo breve scritto: di interlocutore e rompendo quel muro di isola- mento che è fonte di sofferenza e di deteriora- “Avere cura” significa mento aggiuntivo. esprimere sé stessi, come infermieri e come esseri Promuovere il benessere psichico umani, che rivelano nel La scarsa risposta farmacologica nelle demen- loro lavoro la concezione ze ha stimolato i ricercatori a cercare terapie dell’Uomo, della malattia, alternative quali “l’ambiente che cura”, che del malato, della sofferen- potessero influenzare la sfera cognitiva, emo- za e della cura.” 11 K zionale e comportamentale dei pazienti. Questi interventi tendono a creare un ambiente sereno, capace di dare valore e dignità alla * Nicoletta Colombo persona presa in carico, aumentando la qualità Schmid, Infermiera spe- di vita del paziente e di chi se ne prende cura9. cialista clinica in salute Nell’emotional room il tempo dei ricordi è il mentale e insegnante as- tempo del presente, uno spazio in cui si offro- sistente presso il reparto no opportunità di dialogo, di stimolazione co- Edera della CPC di Men- gnitiva e di ascolto della musica che facilitano drisio. 8 info periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i
Cronaca regionale Due infermiere in un campo profughi: il sole che tramonta e la certezza a cura di Roberto Guggiari di aver fatto tanto, ma mai abbastanza A lice Cadei e Alice Sacchi, sono due ex mi sembra impensabile vivere anche solo per allieve del Centro Professionale Socio- un giorno. sanitario Infermieristico, diplomatesi E invece mi ritrovo a medicare ferite che mai, nell’agosto del 2019. Al termine della loro nella totale ignoranza in cui navigavo il primo formazione come infermiere, hanno deciso di giorno di lavoro al campo, avrei pensato po- partire per una missione umanitaria presso il tessero esistere, a veder crescere bambine e campo profughi di Salonicco in Grecia, coordi- bambini per i quali vivere in una tenda, chia- nata da QRT TEAM e la Luna di Vasilika. mare casa un container e andare a scuola in Ci eravamo salutati gli ultimi giorni di agosto un prefabbricato è ormai diventata la norma- del 2019, con l’auspicio, al loro ritorno, di lità. ritrovarci per raccogliere una testimonianza Bimbi dell’età dei miei nipoti muovere i primi da condividere con i nostri lettori. Durante il passi sotto gli occhi commossi dei genitori su di mese di febbraio di quest’anno, ci siamo in- un terreno sporco, polveroso ma che per loro contrati per effettuare l’intervista. Fin dal primo significa speranza, mamme che si ritrovano la momento ho capito che un’intervista classica mattina per fare una passeggiata nelle strade avrebbe tolto valore ai racconti e alle emozioni sterrate tra le tende con i loro figli nei passeggi- che progressivamente emergevano. Abbiamo ni mentre scambiano due chiacchere e uomini www.vasilikamoon.org quindi optato per un estratto di pensieri, scritto che si siedono fuori da un container arruggini- direttamente dalle due infermiere, che racchiu- to per bere un caffè in compagnia. de tutta la drammaticità, ma anche la speranza della vita in un campo profughi. Ma cosa fa un infermiere in questo contesto? La giornata tipo del personale sanitario al campo rifugiati di Diavatà a Salonicco ha una www.quickresponseteam.gr Alice Sacchi struttura molto semplice: ci si sveglia, si fa co- lazione con gli altri volontari con cui volenti o “Timido sorriso sdentato, la scarpa sinistra al nolenti, si condivide molto di più degli spazi piede destro e la scarpa destra al piede sini- comuni e ci si reca insieme ai coordinatori al stro, un abbigliamento poco adatto alla fredda campo. Alice Sacchi e Alice Cadei stagione e così tanta voglia di ridere e gio- Una volta arrivati alla “CASA BASE”, una strut- care che quasi quasi, per tura atta a dare un’alternativa e uno svago ai un momento, un gruppo residenti del campo, ci si divide i compiti della di bambine sui dieci anni giornata; chi porta avanti i lavori di muratura, fanno dimenticare a me, chi quelli di pittura, chi sistema e stila l’inventa- volontaria venticinquenne rio dei pannolini e noi, i sanitari. e cresciuta nella “parte for- Cominciamo con il controllare lo zaino, il suo tunata” del mondo, l’orribi- contenuto, per poi controllare la lista delle visi- le posto in cui ci troviamo, te da fare nel corso della giornata ed i farmaci le storie assurde raccontate da distribuire. dalle donne che vanno a Si parte. cozzare con il delizioso tè Comincia il giro di “visite a domicilio” dove bollente che hanno tanto tentiamo di attraversare barriere culturali e insistito che accettassi e i linguistiche riuscendoci, però, meno volte di malesseri appena curati. quanto ci piaccia ammettere. Sentiamo storie Questo è uno dei momenti raccontate con un sorriso malinconico o di cir- che ricordo con una strana costanza per difendersi dal dolore, penso io. sensazione di tristezza mi- Rinnoviamo medicazioni, ci inventiamo metodi sta ad allegria. Momenti di distrazione e giochi per la bambina di tre brillanti di un quotidiano anni che non si vuole far toccare la ferita, misu- scandito in un posto dove riamo lo sciroppo per un bambino con la tosse, allegato alla rivista “Cure infermieristiche” n.12/2020 9
Cronaca regionale ci fermiamo a fare due chiacchere imparando mansioni giornaliere da suddividerci. Muri da una nuova parola in farsi o in curdo, ascol- tinteggiare, magazzini da riordinare, lezioni tiamo attentamente il ragazzino di otto anni per adulti e bambini da preparare e materiale improvvisato interprete mentre ci racconta dei come pannolini e sapone da distribuire ai resi- dolori artritici dell’anziana che ci guarda sorri- denti del campo. Dopo poco tempo, sono già dendo dietro di lui, facciamo due tiri a pallone tutti all’opera. o due passaggi a pallavolo, consegniamo un Come personale sanitario il nostro compito è termometro ascellare alla madre di un bimbo di fornire cure e assistenza alle persone che vi- con la febbre e alla fine, con il sole che tra- vono nel campo. Prima di partire verifichiamo monta e la mera certezza di aver fatto tanto di avere tutto il materiale nello zaino, control- ma non abbastanza torniamo a casa. liamo i medicinali da consegnare e diamo un Ma cos’abbiamo fatto davvero durante la gior- ultimo sguardo alla cartella delle persone da nata? visitare nel corso della giornata. Abbiamo condiviso risate coscienti di non Percorriamo le poche decine di metri che sepa- trovarci in un posto a cui si può facilmente ri- rano Casa Base dal campo ed entriamo. condurre una risata, ascoltato lingue nuove e Sulla strada sterrata e polverosa incontriamo sconosciute chiedendoci come potesse essere dei ragazzi che fanno una partita a pallone, possibile comprenderle trovando la risposta degli uomini costruiscono qualcosa con oggetti negli sguardi espressivi e nei sorrisi dirompenti raccolti per strada e delle bimbe giocano con dei nostri interlocutori, pitturato una parete di le biglie all’ombra di un albero. Una signora un colore sgargiante portando vita ad una pa- apre la finestra del suo container per guardare rete altrimenti sterile, conosciuto delle Persone, fuori, permettendo ai profumi provenienti dalla perché è di questo che si tratta, non di statisti- piccolissima cucina di riversarsi per strada. che, non di notizie terrificanti, non di numeri. Lasciandomi trasportare da questi attimi di leg- Di persone che, esattamente come noi, trovano gerezza, per un istante mi sfiora l’idea di stare conforto nelle loro famiglie, nei cibi e nei gusti semplicemente assistendo ad una scena di nor- tradizionali della loro terra o semplicemente in male quotidianità, in un qualsiasi quartiere di una persona che si ferma a fare due chiacche- una piccola cittadina. re e a scambiare un sorriso. Dopo poco però, torno alla realtà e mi rendo Torniamo quindi ai nostri alloggi dove questa conto che in tutto questo non c’è nulla di or- volta saremo noi ad essere accolti, saranno i no- dinario. Si tratta di momenti, spiragli luminosi stri racconti e i nostri dubbi ad essere ascoltati. resi tali da queste persone stupende, capaci di Perché l’infermiere in un campo rifugiati a trasformare questa realtà altrimenti invivibile. Salonicco, come in una struttura ospedaliera Cominciamo. Distribuiamo farmaci, facciamo svizzera, senza un team che lo sostiene, che controlli e medichiamo ferite. Ferite brutte, in- lo aiuta e un amico che gli tiene la mano non concepibili e che testimoniano chiaramente andrà da nessuna parte. un’esistenza ardua in un luogo inospitale, ma Come ha detto Tiziano Terzani “la storia esiste che per queste persone rappresenta il mirag- Olga, volontaria arte terapista solo se qualcuno la racconta” quindi è questo il gio di un futuro migliore. durante una lezione nostro intento, raccontare questa piccola parte Mentre curiamo i più piccoli, cantiamo fila- con le ragazze di storia di una vicenda che si conosce troppo superficialmente.” Alice Cadei È mattina nel quartiere di Sykies e come d’abi- tudine ci si ritrova in cucina per fare colazione tutti insieme. Tra volontari ci si scambia sorrisi ancora un po’ assonnati, quei volontari com- pagni di viaggio con cui, dopo settimane di collaborazione e condivisione, si è instaurato un rapporto caldo e famigliare. Con nell’aria l’odore di caffè, ci assicuriamo di aver preso tutto l’occorrente per affrontare le attività al campo. Siamo pronti. Saliamo in macchina e partiamo, destinazione: Diavatà. Arrivati in Casa Base ci attendono svariate 10 info periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i
Cronaca regionale di persone stiamo parlando, sono uguali a noi, colpevoli soltanto di un destino meno fortunato del nostro. Andiamo avanti con la nostra giornata, modu- lata da molti incontri che ci mettono alla prova tra barriere linguistiche e culturali. Nonostante l’impegno, non sempre le poche semplici frasi imparate in curdo e in farsi sono sufficienti a portare avanti la conversazione; in quei casi in genere sono i più giovani a venirci in aiuto, offrendosi sempre con entusiasmo come tradut- tori. Tocchiamo in questo modo tante storie di vita, storie a volte difficili da digerire. Ci vengono raccontate da donne che mentre parlano in- dossano un sorriso disarmante, come una ma- schera che le protegge e allo stesso tempo sim- Volontari sanitari al lavoro strocche e facciamo bolle di sapone, nell’illu- boleggia la loro forza, m’immagino. Di fronte sione che queste possano allontanare il dolore a quelle testimonianze e a quei loro sguardi e, magari, scorgere una timida risata farsi stra- così rumorosi, sono state molteplici le volte in da sui loro volti. cui mi sono mancate le parole. Sentivo che non Continuiamo il nostro giro, tra una visita e l’al- c’era nulla di giusto da dire per far fronte a tan- tra veniamo fermati da signore che con sguar- ta sofferenza. In quel silenzio, in quella mano do quasi materno ci invitano a prenderci una tesa verso di loro, speravo sentissero di non pausa per bere una tazza di tè insieme a loro. essere sole e che nonostante tutto, noi ci siamo. Intanto per le vie del campo si sentono le risate Quando il cielo si tinge dei colori del tramonto, dei bambini che giocano, facendo volare un è giunto il momento di rientrare, con nel cuore sacchetto di plastica come se fosse un aqui- la consapevolezza di aver fatto tanto ma forse lone. Corrono con ai piedi delle ciabatte, il non abbastanza per queste persone. più delle volte indossate al contrario e con in Percorrendo la via del ritorno verso Casa Base, viso espressioni sognanti. Dentro di me penso siamo curiosi di sapere dai nostri amici volon- a quei bambini che spesso non conoscono al- tari come sono andate le attività e le lezioni, tra vita se non quella all’interno di un campo sicuri che anche loro saranno pronti a condi- rifugiati e che chiamano casa una tenda. Bam- videre con noi racconti ed emozioni sulla gior- bini che forse una scuola vera non l’hanno mai nata.” vista, abituati a partecipare alle lezioni orga- nizzate dai volontari, all’interno di un edificio “C’è sempre un momento in cui una storia va prefabbricato. Eppure sono uguali ai bambini raccontata, ho insistito. Altrimenti per tutta la che vedo camminare per strada nella nazione vita si resta prigionieri di un segreto.” Il campo di Diavata al tramonto da cui provengo. Tutte queste persone, perché Haruki Murakami allegato alla rivista “Cure infermieristiche” n.12/2020 11
Approfondimenti Esperienza con l’insegnamento di valutazione clinica per i corsi post-laurea di alta formazione presso l’Ospedale cantonale di San Gallo a cura di “La valutazione clinica Denise Eigenmann, Martin Salzmann, Martin Ruprecht, migliora la nostra professione” Diana Staudacher, Birgit Vosseler* Eseguire l’esame fisico, applicare il ragionamento clinico, fornire motivazioni precise per le decisioni - tali competenze ag- giuntive di valutazione clinica stanno diventando sempre più importanti nella pratica. L’ospedale cantonale di San Gallo ha integrato le competenze in materia di valutazione clinica nella formazione continua e nei corsi post-laurea con ottimi risultati. “P azienti che presentano situazioni complesse stanno Insegnamento realistico della valutazione clinica diventando sempre più comuni nella pratica clinica. Nell’ambito dell’introduzione di responsabili specializzati nei Pertanto, essere in grado di esaminare un pazien- reparti di cura dell’Ospedale cantonale di San Gallo, si è te fisicamente in modo mirato è di grande aiuto. Questo mi deciso di richiedere conoscenze di base in materia di valuta- permette di valutare molto più facilmente la situazione. Posso zione clinica come condizione necessaria per l’assunzione di procedere in modo sistematico, fare ipotesi, trarre conclusioni questa funzione. Questo è stato il motivo per integrare queste e prendere le misure necessarie. In questo modo mi sento più competenze nella formazione continua e nei corsi post-laurea. sicura e competente nel contatto con il paziente. Posso anche In collaborazione con l’Università di San Gallo è stato svilup- motivare e comunicare le mie decisioni in modo preciso. Que- pato un programma di formazione per gli studenti dei corsi sto è un grande vantaggio quando si lavora con il servizio post-laurea in terapia intensiva, anestesia, pronto soccorso e medico”, riferisce una partecipante al corso di terapia inten- oncologia. I contenuti didattici delle lezioni di tre giorni sono siva post-laurea. adattati al rispettivo orientamento professionale. La respira- zione, il torace, il cuore, i grandi vasi, il sistema nervoso e il Le competenze nella valutazione clinica sono ri- delirio sono al centro dell’attenzione. Le principali domande chieste didattiche sono: Le capacità di valutazione clinica sono sempre più richieste – Come si procede in modo strutturato e sistematico nella rile- negli ospedali acuti, soprattutto per i pazienti con diagnosi vazione della situazione di un paziente? multiple e ad alta intensità assistenziale. La valutazione clini- – Come si arriva a diagnosi differenziali rilevanti sulla base ca comporta un’anamnesi sistematica e l’esame fisico, con- di un fenomeno? centrandosi su un sintomo o su singoli sistemi organici. Può – Quali termini tecnici e in quale ordine posso usare per de- anche essere “head to toe”. Centrale a tal fine è la capacità scrivere in modo preciso e inequivocabile la situazione di di trarre le giuste conclusioni da una grande quantità di dati un paziente? per avviare interventi di cura mirati. Grazie alle competenze di valutazione clinica è possibile, Rilevante per la pratica clinica – riconoscere l’urgenza del trattamento, Come dimostra il feedback, la conoscenza della valutazione – seguire in modo strutturato delle ipotesi, clinica è molto rilevante per la pratica clinica quotidiana. I – fare diagnosi infermieristiche e partecipanti riferiscono che – formulare lo stato attuale di un paziente in un linguaggio – si sentono più sicuri nel valutare situazioni complesse, tecnico preciso. – riconoscono precocemente le complicazioni, – sono in grado di valutare meglio l’urgenza della necessità Come dimostrano studi internazionali, il personale infermieri- di agire, stico considera le proprie competenze in materia di valutazio- – procedono in modo più sistematico e strutturato per prende- ne clinica molto rilevanti per la pratica (Lesa & Dixon, 2007). re decisioni cliniche sulla base dei dati di valutazione, Ad esempio, il 95% si sentiva più sicuro nella propria pratica – sono in grado di comunicare le loro conclusioni in modo più infermieristica dopo aver acquisito familiarità con la valuta- accurato utilizzando termini tecnici. zione clinica durante il corso. Inoltre, sono stati in grado di comprendere meglio la documentazione medica. Formazione in uno spazio protetto Circa il 90% dei partecipanti ha riferito di essere stato in L’attuale valutazione mostra che il 92% dei partecipanti con- grado di riassumere e comunicare meglio i risultati della va- sidera la struttura dell’insegnamento della valutazione clinica lutazione in un linguaggio tecnico. Circa l’85% si è sentito logica e di supporto. La maggior parte degli intervistati ritie- più sicuro nell’avviare specifiche attività di assistenza (Lesa & ne che la valutazione clinica faccia parte della propria for- Dixon, 2007). Inoltre, la valutazione clinica pone importanti mazione e non sia affatto un “corpo estraneo”. Come infer- basi per la comunicazione e la collaborazione interprofessio- mieri, il 75% dei partecipanti giudica utile avere competenze nale in situazioni complesse (Zambas et al., 2016). in materia di valutazione clinica, mentre il 73% immagina di poter utilizzare la valutazione clinica nella pratica. Tuttavia, 12 info periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i
Approfondimenti la maggior parte degli intervistati riscontra una scarsa aper- Il futuro della valutazione clinica tura verso la valutazione clinica. Hanno addotto come motivo Il modello si è dimostrato valido nell’introduzione della valuta- la mancanza di risorse di tempo e le insufficienti opportunità zione clinica nel settore della formazione continua presso l’O- di formazione nell’assistenza infermieristica quotidiana. Gli spedale cantonale di San Gallo. Era essenziale informare per intervistati vorrebbero “avere più supporto nella pratica per tempo il servizio medico e fornire informazioni precise sugli mettere in pratica i contenuti della formazione”. Finora “in obiettivi dell’uso della valutazione clinica. Questa trasparen- pratica non c’è quasi nessuno specialista che possa esse- za ha contribuito in modo significativo al fatto che c’è stata re considerato un mentore”. I partecipanti hanno vissuto le una grande apertura verso questa procedura fin dall’inizio. lezioni di valutazione clinica come “ uno spazio protetto in Gli insegnanti coinvolti hanno vissuto le lezioni come un pre- cui allenarsi”, come ha detto una studentessa universitaria in zioso arricchimento: “Gli elementi di valutazione clinica ren- cure oncologiche. Tutti i partecipanti hanno convenuto che dono le lezioni più vivaci, pratiche e molto concrete”, riferisce “la valutazione clinica aggiunge valore alla nostra professio- una formatrice del settore anestesia. Nel contesto delle cure, ne”. Il feedback positivo mostra chiaramente che la valutazio- la valutazione clinica si rivela un prezioso strumento supple- ne clinica ha un potenziale promettente anche in Svizzera. mentare per valutare i pazienti in situazioni complesse. Un aspetto centrale in questo contesto è la questione dell’at- Tra qualche anno, probabilmente si darà per scontato che tuazione. il personale infermieristico avrà le competenze in materia di valutazione clinica e le utilizzerà nella pratica. Al fine di Il modello di implementazione della valutazione promuoverne in modo specifico l’implementazione nel settore clinica ospedaliero, occorre attenersi a diversi punti: Fino ad oggi, l’esame fisico è stato considerato esclusivamen- – le lezioni di valutazione clinica devono avere la massima te un’attività medica - anche se il personale infermieristico si rilevanza pratica, occupa di anamnesi da molto tempo (Steudter et al., 2013). – gli insegnanti hanno bisogno di un’elevata competenza, Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui l’uso della – l’esperienza pratica deve essere inclusa fin dall’inizio, valutazione clinica in Svizzera è stato inizialmente piuttosto – l’esercizio delle competenze di valutazione clinica in colla- limitato. borazione con i vari autori coinvolti è essenziale. Per promuovere in modo mirato l’attuazione pratica della va- Sono necessari ulteriori sforzi per garantire che la valutazio- lutazione clinica, è stato creato un modello di implementazio- ne clinica si stabilisca saldamente in Svizzera. Come mostra ne. Il modello permette di individuare la necessità di agire: il modello, è necessaria un’alleanza tra le SUP, i gruppi di dove è necessario intraprendere azioni mirate per sostenere interesse, l’associazione professionale, i dirigenti e i politici. l’implementazione della valutazione clinica nella pratica? Gli studenti intervistati ne sono convinti: la valutazione clinica Al centro del modello ci sono i pazienti e le loro esigenze. “fa parte del nostro lavoro quotidiano e ci permette di parte- A loro si affiancano le infermiere che utilizzano la valutazio- cipare più efficacemente alle discussioni durante le visite”. In ne clinica nella pratica. Nel loro ambito esistono due gruppi prospettiva futura, gli studenti che hanno partecipato ai corsi professionali: il personale infermieristico con la sua specifica invitano ad andare avanti in questa direzione. K conoscenza della valutazione clinica e la professione medica, che a sua volta esegue gli esami clinici nell’ambito del pro- * Denise Eigenmann, Responsabile della formazione, del- cesso diagnostico. Nel “triangolo” tra pazienti, infermieri e la formazione continua e del perfezionamento professiona- medici, l’uso della valutazione clinica porta a “cambiamenti le, Dipartimento cure infermieristiche, Ospedale cantonale nei ruoli e nelle aspettative”. Tra le professioni infermieristiche di San Gallo, denise.eigenmanngiacopuzzi@kssg.ch e mediche, l’uso della valutazione clinica richiede uno “svilup- Martin Salzmann, Responsabile della formazione infer- po delle conoscenze e delle competenze” e un “cambiamento mieristica, responsabile del corso di specializzazione SUP dei ruoli e della collaborazione” (SAMW, 2014). A seconda Anestesia, Dipartimento cure infermieristiche, Ospedale del contesto, il personale infermieristico è chiamato a valuta- cantonale di San Gallo re l’urgenza di una situazione in modo diverso. Pertanto, il Martin Ruprecht, MAS in gestione della formazione, do- modello si riferisce a diverse impostazioni (ospedale, Spitex, cente di valutazione clinica, SUP San Gallo, Dipartimento casa di cura, ecc.). Salute Adattato al quadro PARHiS, il modello comprende tre dimen- Diana Staudacher, Dr. phil.. Collaboratrice scientifica, sioni: “contesto”, “facilitazione” e “evidenza” (Kitson et al., SUP San Gallo, Dipartimento Salute 2008)¹. Il “contesto” considera tre livelli: “istituzione”, “politi- Birgit Vosseler, Prof. Dr., Vice Rettore, Capo del Diparti- ca/diritto/legge” e “sfera pubblica”. Si tiene conto anche dei mento Salute, SUP San Gallo fattori promozionali e inibitori. Tra i fattori inibitori vi è, ad Questo articolo è stato pubblicato in versione originale in lingua tedesca su esempio, l’ancora carente regolamentazione delle competen- Cure infermieristiche, 6/2020, p. 20. La bibliografia è disponibile nell’edizio- ze degli studenti del Master in infermieristica. ne digitale di Cure infermieristiche, 6/2020 o reperibile all’indirizzo: denise.eigenmanngiacopuzzi@kssg.ch “Facilitazione” significa “abilitazione”. Ciò richiede “svilup- patori di pratica” e mentori esperti (McCormack et al., 2009). 1 «Promoting Action on Research Implementation in Health Services» (Kitson Anche le figure esemplari svolgono un ruolo importante, a et al., 2008; National Collaboration Centre for Methods and Tools, 2011). In Svizzera mancano ancora studi sistematici sull‘uso della valutazione cli- cui il personale infermieristico può ispirarsi per l’utilizzo della nica da parte del personale infermieristico SUP/SSS. Pertanto, la dimensio- valutazione clinica. ne “evidenza“ non può essere descritta al momento. allegato alla rivista “Cure infermieristiche” n.12/2020 13
Approfondimenti Essenzialmente in viaggio a cura di Aromaterapia e Infermieristica. Una prospettiva. Cristina Fontana* Q uesto articolo nasce principalmente da eppure senza la pretesa di “curare” i sintomi una grande passione verso il mondo ma, piuttosto, di attivare risorse già presenti degli oli essenziali e dalla curiosità nel nostro organismo per produrre una risposta riguardo alla sua applicabilità, teorica e pra- fisiologica in grado di rimuovere la causa del tica, al nursing. Ovviamente non si propone di disturbo. Del resto non si tratta di farmaci, ma dare una visione esaustiva di tutte le possibili di sostanze liquide volatili costituite da moleco- applicazioni nei contesti clinici, né di produrre le chimiche che la pianta produce per proteg- un prontuario di intervento pratico per cui ri- gersi, difendersi, sostenersi e rigenerarsi e le mando alla ben fornita letteratura, ma piuttosto stesse finalità possono essere perseguite per il suggerire spunti di riflessione sui motivi per cui corpo umano favorendo una buona funzionali- questa disciplina dovrebbe essere considerata tà immunitaria, respiratoria e metabolica. dagli infermieri. Grazie alle dimensioni molecolari ridotte e L’Aromaterapia, branca della fitoterapia, grazie al fatto di essere idrofobici e liposolu- utilizza le piante medicali per migliorare il bili, gli O.E. riescono a penetrare nella pelle benessere delle persone e l’ambiente in cui e, attraverso la membrana cellulare, a rag- soggiornano ed è riconosciuta a pieno titolo giungere il sistema circolatorio, i tessuti e gli tra le terapie complementari ufficiali (CAM), organi compresa l’amigdala: parte antica del legittimate dall’OMS come pratiche arricchenti nostro cervello preposta all’elaborazione delle la professione infermieristica. Curioso sapere emozioni, ai processi di memorizzazione, alla che la stessa F.Nightingale, fondatrice dell’as- regolarizzazione dei ritmi sonno-veglia e all’in- sistenza infermieristica e promotrice del model- cremento della secrezione di ormoni specifici. lo olistico, utilizzava già l’olio essenziale di Integrandoli nel processo di cura, possiamo lavanda sia a scopo antisettico per purificare usarne i benefici per proteggere dalle minac- l’aria delle camerate, sia sulle ferite dei soldati ce ambientali e stagionali, migliorare l’aspetto per disinfettarle, sia anche per tranquillizzarli cutaneo, favorire la funzionalità di muscoli e e rassicurarli. articolazioni, migliorare il metabolismo e la di- La storia di ogni civiltà parla dell’attitudine gestione, sostenere la salute emotiva, ridurre dell’uomo ad affidarsi alle piante aromatiche stress e tensione, favorire il rilassamento e il ma negli ultimi tempi, grazie principalmente ritmo sonno-veglia. al riscontro scientifico, pare tornata particolar- Sono davvero notevoli i successi ottenuti sulla mente in auge suscitando interesse anche di sfera emozionale e per prevenire o risolvere tipo economico e facendo luce su una nuova fastidiosi sintomi ma, molto interessante, è an- tendenza sociale: quella di ricercare, tra le che il potere antibatterico e antivirale a livello possibili soluzioni per il proprio benessere, una ambientale, a fronte dei dati ancora allarmanti strategia naturale priva di effetti iatrogeni. sulle infezioni ospedaliere. A questo proposito La diffusione delle terapie complementari è già rimando allo studio recente condotto dal Prof. attiva in diverse realtà sanitarie in tutto il mon- Gelmini, tossicologo dell’Università di Milano, do e offre agli infermieri l’opportunità di inte- su una residenza socio-assistenziale dove in un grare il percorso accademico con formazioni mese si è resa possibile l’igienizzazione tota- specifiche approfondendo la visione olistica le degli ambienti esclusivamente grazie a una della persona, fondamento del nursing. Il fasci- miscela di oli essenziali, a cui ha corrisposto no che avvolge lo spirito di questo approccio la riduzione della somministrazione di farmaci alla salute è che i segni e i sintomi non rappre- agli ospiti. sentano solo un dato clinico, ma un linguaggio La ricerca e la sperimentazione hanno porta- dai significati più ampi, dove psiche e soma to all’evidenza scientifica dei risultati ottenuti interagiscono e dove le emozioni e la perso- dall’utilizzo degli O.E. puri e l’infermiere che nalità di ciascuno rendono unici e irripetibili. intende avvalersene, è in grado di sostenere le In questo contesto gli aromi rappresentano proprie scelte di cura non con ipotesi e teorie un’influenza sottile ed estremamente incisiva più o meno vaghe, ma con riferimenti indiciz- 14 info periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i
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