La sostenibilità economica degli interventi di sanità pubblica - Siti Triveneto
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Seminario di Studio Progetto interregionale “Prevenzione/tutela delle malattie croniche. Coordinamento, qualità, risorse nella gestione del diabete e della BPCO” Lignano Sabbiadoro , 23 marzo 2012 La sostenibilità economica degli interventi di sanità pubblica Vincenzo Rebba DIPARTIMENTO DI SCIENZE ECONOMICHE E AZIENDALI "MARCO FANNO" – UNIVERSITA’ DI PADOVA AIES – ASSOCIAZIONE ITALIANA DI ECONOMIA SANITARIA
Indice Premessa 1. Dinamiche demografiche ed epidemiologiche ed evoluzione della spesa sanitaria 2. Prospettive evolutive del SSN italiano 3. Interventi per la sostenibilità della sanità pubblica Conclusioni Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 1
Premessa Cosa si intende per “sostenibilità” - 1 Esistono due diversi concetti di sostenibilità della spesa n sanitaria (Thomson et al., 2009; OECD, 2010a): Ø la sostenibilità economica fa riferimento alla spesa sanitaria rispetto al prodotto interno lordo (PIL); si ha quando il valore prodotto dalla spesa sanitaria supera i costi sociali della spesa stessa: in tal caso la crescita della spesa è giustificata in termini di benessere collettivo. Ø la sostenibilità finanziaria (o fiscale) è legata alla considerazione del finanziamento pubblico della spesa sanitaria: anche se la spesa fosse economicamente sostenibile, le entrate pubbliche richieste per coprirla potrebbero essere insufficienti. Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità 2 pubblica
Premessa Cosa si intende per “sostenibilità” - 2 n Quando un sistema sanitario non è sostenibile fiscalmente sono tre le alternative per arrivare a risolvere il problema: Ø aumentare le entrate fino a coprire la spesa pubblica per garantire i LEA (difficile politicamente); Ø abbassare la spesa pubblica riducendo i LEA (de-listing, compartecipazioni, maggiore ricorso a finanziamenti privati) (pericoloso per la tenuta dei valori fondanti del SSN) Ø aumentare le capacità del sistema sanitario di convertire le risorse in valore (cioè la sua sostenibilità economica). n La sfida di lungo periodo riguarda quindi la sostenibilità economica della sanità pubblica e cioè garantire la costo-efficacia della spesa sanitaria e socio-sanitaria. n Sotto questo profilo, aumentare il valore della spesa attraverso un miglioramento di efficacia, appropriatezza, qualità e accessibilità delle cure, aumenta la sostenibilità economica della sanità pubblica al pari della riduzione degli sprechi e dell’aumento dell’efficienza dei servizi. Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 3
1. Dinamiche demografiche ed epidemiologiche ed evoluzione della spesa sanitaria Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 4
Transizione demografica nei Paesi OCSE Variazioni previste dell’Indice di Dipendenza degli anziani* 2000, 2025 e 2050 90% 80% 76% 70% 64% 64% 61% 61% 60% 54% 54% 51% 51% 50% 47% 47% 47% 2000 50% 45% 45% 38% 40% 40% 40%40% 37% 40% 39% 2025 40% 34% 36% 34% 35% 36% 34% 35% 31% 31% 32% 32% 32% 29% 27% 27% 27% 2050 30% 24% 25% 26% 24% 24% 25% 25% 22% 23%22% 20% 22% 20% 23% 19% 18% 17% 20% 16% 10% 0% USA UK Sweden Denmark Ireland Finland Netherlands France Belgium Hungary Czech. Rep. Slovakia Austria Poland Germany Portugal Italy Spain Japan * Ratio of population agedVincenzo 65 and over to population aged 15-64 Rebba - Sostenibilità sanità Fonte: UN Population Division (2009)pubblica – constant fertility variant 5
Aumento delle patologie cronico-degenerative a causa di invecchiamento e fattori comportamentali • L’aumento della speranza di vita insieme con la modifica degli stili di vita (indotta dalla globalizzazione) portano con sé un aumento della prevalenza delle malattie cronico-degenerative (non-communicable diseases, NCDs: malattie cardiovascolari, diabete, BPCO, alcune patologie neoplastiche, osteoporosi, osteoartrosi) e delle demenze con una sostanziale modifica dei bisogni socio-sanitari. • La modifica degli stili di vita ha un impatto rilevante sulla diffusione delle malattie NCDs: anche se è sempre incerto il confine tra disgrazie piovute dal cielo e guai creati con le proprie mani , vi è diffuso consenso sui fattori di rischio sanitario (e di spesa) legati a comportamenti individuali. • Questo fenomeno riguarda soprattutto paesi in via di sviluppo, paesi emergenti o in fase di rapida crescita (Cina, India, Brasile). Ma la tabella seguente mostra che anche i Paesi OCSE ne sono interessati. 6 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
Primi 10 fattori di rischio nei paesi industrializzati (espressi come % sul totale dei Disability Adjusted Life Years) % su Fattore di rischio DALYs totali Consumo di tabacco 12,2 Pressione arteriosa 10,9 Consumo di alcool 9,2 Livello di colesterolo 7,6 Obesità/Sovrappeso 7,4 Dieta con poca frutta e verdura 3,9 Inattività fisica 3,3 Consumo di droghe 1,8 Sesso insicuro 0,8 Carenza di ferro 0,7 Fonte: Cappelen e Norheim (2005), adattato da WHO (2002) • Una tabella del genere va usata con cautela. In molti casi (es: pressione arteriosa, obesità) è difficile separare con sicurezza il dato genetico e sociale da quello attribuibile alla responsabilità individuale. • Pur con tutte le cautele, è acclarato che, soprattutto nei paesi più industrializzati, la responsabilità individuale in tema di salute e di conseguente spesa sanitaria, svolge un ruolo importante e crescente. 7 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
Dinamica della spesa sanitaria totale come % del PIL nei Paesi OCSE 1960-2007 16,00 THS countries SIS countries Switzerland 14,00 US Italy 12,00 10,00 % GDP 8,00 6,00 4,00 2,00 60 63 66 69 72 75 78 81 84 87 90 93 96 99 02 05 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 20 20 Fonte: OECD, 2009 years Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 8
Dinamica della quota % della spesa pubblica sulla sanitaria totale nei Paesi OCSE 1960-2007 80,00 70,00 Pub. exp. as % TEH THS countries 60,00 SIS countries Sw itzerland 50,00 US Italy 40,00 30,00 20,00 60 63 66 69 72 75 78 81 84 87 90 93 96 99 02 05 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 20 20 years Fonte: OECD, 2009 9 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
Spesa sanitaria pubblica e privata - Paesi OCSE Fonte: OECD Health Data, 2011 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 10
Spesa sanitaria pubblica e privata - Paesi OCSE Fonte: OECD Health Data, 2011 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 11
La crescita della spesa sanitaria nei Paesi OCSE n Negli ultimi 30 anni, nei Paesi dell’OCSE la spesa sanitaria è cresciuta più rapidamente del PIL. Nella UE-15 la sua quota sul PIL è cresciuta di circa il 29% tra 1980 e 2007 (Pammolli et al., 2011). n La spesa sanitaria totale tende a crescere a tassi superiori rispetto a quelli dell’economia nel suo complesso. Ciò preoccupa i policy- maker e provoca allarmismi sulla sostenibilità economico-finanziaria dei sistemi sanitari soprattutto dove è elevata la quota di finanziamento pubblico. n La crisi del Welfare State e gli sforzi tendenti a contenere la spesa pubblica, soprattutto tra fine anni ’80 del Novecento e inizio del nuovo secolo, non hanno tuttavia comportato (se non temporaneamente) un proporzionale sacrificio delle risorse destinate alla sanità pubblica, che ha aumentato la sua incidenza in rapporto alla spesa pubblica complessiva almeno fino al 2009. n Malgrado la diffusa preoccupazione per la crescita della spesa sanitaria, il dibattito relativo alle motivazioni di tale fenomeno e agli interventi necessari per fronteggiarlo non è particolarmente sviluppato. 12 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
Impatto dei trend demografici ed epidemiologici sulla spesa sanitaria n Tutti gli analisti concordano sul fatto che i trend demografici ed epidemiologici in atto accentueranno la domanda di assistenza socio-sanitaria, e soprattutto di Long-term care (LTC). n Ma quale sarà il probabile impatto dell’invecchiamento e della maggiore incidenza delle malattie cronico-degenerative sulla spesa socio-sanitaria nel lungo periodo? n Gli attuali sistemi pubblici di assistenza sanitaria e sociale (alcuni già interessati da interventi strutturali volti a controllare la spesa) saranno sostenibili in futuro? n Come si potrà garantire la sostenibilità del SSN italiano? Con quali strumenti? n Le analisi più recenti, pur avendo portato apprezzabili avanzamenti sul piano metodologico, non sembrano offrire risposte definitive…. Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 13
!"#"$%&'%()*+'","-%../0112" Invecchiamento e spesa sanitaria – 1 (Spesa sanitaria per classi di età) !"#$%&'()'*&+,-./0+%&'&12&34"-$%&5'67'+#&'2%89",&'' 25 Average expenditure per head expressed as a share of GDP per capita (%) 20 Belgium Denmark Germany Spain 15 France Italy Netherlands Austria Finland 10 Sweden United Kingdom Greece Ireland Portugal 5 0 0-4 15-19 30-34 45-49 60-64 75-79 90-94 ! Fonte: Westerhout and Pellikaan, 2005 !"#$%&':)';83#/-&%
Invecchiamento e spesa sanitaria - 2 n L’osservazione di una forte relazione positiva tra età e consumi sanitari potrebbe indurre a ritenere che l’invecchiamento della popolazione rappresenti di per sé un importante fattore di crescita della spesa nel lungo periodo. n Molti studi hanno però evidenziato come i costi sanitari siano molto più elevati in prossimità della morte a prescindere dall’età (death-related costs): la forte relazione positiva osservata tra età e spesa sanitaria è determinata in misura rilevante dal fatto che al crescere dell’età aumenta anche il tasso di mortalità (Zweifel et al., 1999). n Gli studi basati su modelli econometrici confermano che la prossimità al decesso è un fattore determinante della spesa sanitaria, soprattutto per le classi di età sopra i 65 anni, mentre l’età di per se risulta poco importante (Gray, 2005; Westerhout and Pellikaan, 2005). Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 15
!"#$%&'()*"+,-%./"0'#+,'12" Invecchiamento e spesa sanitaria – 3 (I “death-related costs”) Monthly Health Care Expenditures (1998$) 3000 2000 1000 0 65 70 75 80 85 90 95 !"#$%&'()*"+,-%./"0'#%'(+,'12'3-2" 100 Age (Years) 8000 Monthly Health Care Expenditures (1998$) 6000 4000 2000 0 Fonte: Stearns and Norton (2004) 36 32 28 24 20 16 12 8 4 0 Time to Death (Calendar Months) Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 16
Invecchiamento e spesa sanitaria – 4 Profili previsti al 2050 della spesa sanitaria pro-capite per età Graph 4-1 Illustration of the different scenarios for future morbidity/disability an considerando “Healthy Ageing” e “Compression of Morbidity” longevity using age profiles on health care costs (stime EPC per UE-25) 5000 Average expenditure per head expressed in euros 4000 3000 2000 1000 0 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 Year 2004 (Unchanged) = Year 2050 (Pure Demographic Scenario) Year 2050 (Constant Health Scenario) Year 2050 (Improved Health Scenario) Source: DG ECFIN Fonte: European Commission, 2006 x A death-related costs scenario Vincenzo(III) Rebba -links health Sostenibilità care spending to years of17remaining lif sanità pubblica There is strong evidence that a large share of total spending on health care during
I costi di patologie cronico-degenerative e demenze Il metodo “Cost of Illness” Da circa un decennio sono state sviluppate analisi dei costi per la collettività associati a NCDs e demenze (soprattutto malattia di Alzheimer). Una valutazione completa richiederebbe la considerazione di tre categorie di costi determinati dalla malattia e dalle sue complicazioni: 1. costi diretti: costi pubblici e privati direttamente sostenuti per l’acquisto di beni e servizi socio-sanitari (farmaci, prestazioni diagnostiche e specialistiche, assistenza ospedaliera, assistenza domiciliare, servizi Ltc, ecc.); vi rientrano anche i costi non sanitari di assistenza informale di familiari e volontari. 2. costi indiretti: perdita di reddito/produttività per il malato e i suoi care-giver informali e per la collettività (perdita di PIL derivante da mortalità, morbilità e disabilità); da considerare anche i costi sanitari addizionali dovuti a stress e burn-out del care-giver (nel caso delle demenze). 3. costi intangibili: costi che si esprimono in termini di sofferenza fisica e psicologica del malato e del care-giver. Le tre categorie di costo possono essere considerate (in termini di “costi evitati”) anche per stimare i benefici potenziali dei programmi di riduzione dell’incidenza di NCDs e degli interventi di rallentamento della progressione delle demenze. In genere si considerano 1 e 2 mentre 3 sono spesso trascurati essendo di difficile misurazione e impossibili da monetizzare (talora si misurano in termini di QoL). 18 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
I costi delle patologie cronico-degenerative – Diabete/1 n Un numero considerevole di studi sui costi delle NCDs si è concentrato sul Diabete. Alcuni esempi: Ø Studio CODE-2 (Cost of Diabetes in Europe-Type II Study) che durante il 1998 ha coinvolto 8 paesi, fra cui l'Italia, arruolando più di 7.000 pazienti (Lucioni et al., 2000; Massi-Benedetti, 2002; Jonsson, 2002; Zaniolo, 2009). Ø Progetto del Consorzio Interuniversitario Cineca condotto attraverso l'Osservatorio ARNO, che ha raccolto e analizzato tra 1996 e 2010 i dati sul consumo di risorse sanitarie relativo a 9,3 milioni di abitanti in 28 ASL di 7 Regioni italiane (Zaniolo, 2009; Marchesini Reggiani et al., 2011). Ø Studio sul costo dei pazienti diabetici residenti a Torino, identificati mediante il Registro regionale del diabete e gli archivi delle dimissioni e prescrizioni ospedalieri (n=33.792) e confrontati con utenti non diabetici. (Bruno et al., 2011) Ø Ricerca dell’Economist Health Unit per valutare il “Cost of Illness” del Diabete in 5 paesi: India, Cina, USA, Regno Unito e Danimarca (Economist Intelligence Unit, 2007). Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 19
I costi delle patologie cronico-degenerative – Diabete/2 n Studio CODE-2 Il costo medio annuo per paziente con diabete di tipo 2 è risultato compreso fra i 1305 € (Spagna) e 3576 € (Germania). L'Italia si colloca in posizione intermedia con 2991 € (per il 95% costi diretti); il costo medio annuo del paziente diabetico senza complicanze è di 1505, mentre la presenza di complicanze microvascolari o macrovascolari ha provocato un aumento del 70% (2563) e del 100% (3148) rispettivamente. Il diabete di tipo 2 interesserebbe il 3% della popolazione italiana generando una spesa sanitaria annua di oltre 5 miliardi di euro (il 6,65% della spesa sanitaria totale nel 1998). Il 60% del costo medio annuo diretto per paziente è determinato dai ricoveri; la spesa ambulatoriale e farmaceutica si sono suddivise, in ugual misura, la restante parte dei costi. La spesa farmaceutica è attribuibile per il 10% ai farmaci antidiabetici orali e per un altro 10% all'insulina, mentre il 34% è assorbito per l'acquisizione di farmaci cardiovascolari. n Osservatorio ARNO L'analisi mostra una prevalenza del 5% al 2008 e un costo medio diretto annuo per paziente pari a 2670 € (4500 se trattato con insulina). Le spese ospedaliere pesano per il 48% e i farmaci per il 40% (8% i soli farmaci specifici) del costo medio diretto complessivo. In media un paziente diabetico costa il 50 % in più rispetto a un paziente non diabetico (2670 vs 1782 €). La spesa stimata per il SSN è di circa 8 miliardi (7,5% circa della spesa totale del SSN). Considerando i dati 2006, i farmaci prescritti ai pazienti diabetici costituivano il 16% circa del totale della spesa farmaceutica pubblica nazionale. Di questi, i farmaci specifici per la cura del diabete rappresentavano il 3% della spesa farmaceutica nazionale. In media un paziente diabetico di tipo 2 era costato il 40 % in più rispetto a un paziente non diabetico (2337Vincenzo vs 1682 Rebba€); nel caso - Sostenibilità sanitàdel diabete di tipo 1 l'aumento pubblica 20 è del 200 % (5042 vs 1682).
I costi delle patologie cronico-degenerative – Diabete/3 n Studio sul costo dei pazienti diabetici residenti a Torino I costi diretti stimati per persona/anno ammontano a 3661 € nel caso dei diabetici e a 896 nei non diabetici, determinando un rapporto di costo pari a 4,1. Il diabete da solo ha rappresentato l'11,4% delle spese totali per cure sanitarie. I costi sono stati attribuiti a ospedalizzazioni (57,2%), farmaci (25,6%), assistenza ai pazienti non ospedalizzati (11,9%), beni di consumo (4,4%) e cure d'emergenza (0,9%). I costi stimati aumentavano da 2671 nelle persone diabetiche di età 74 anni (corrispondenti a 2/3 dell'intera coorte dei soggetti diabetici); le cifre corrispondenti per le persone non diabetiche erano 372 e 2156 €. In tutte le categorie di spesa i rapporti di costo di diabetici vs non diabetici sono state più alte nelle persone
I costi delle patologie cronico-degenerative TableCosti 12.1 Health care costs sanitari of CVD, cardiovascolari malattie by country, 2006, EU (UE 27, 2006) -1 Primary Outpatient Accident and Inpatient Medications Total health Cost Percentage of care care Emergency care care costs per capita total health care expenditure ½ (thousands) ½ (thousands) ½ (thousands) ½ (thousands) ½ (thousands) ½ (thousands) ½ % Austria 109,234 96,853 17,518 875,423 533,837 1,632,865 198 6 Belgium 156,909 60,976 63,622 1,000,875 747,646 2,030,028 193 6 Bulgaria 32,042 32,051 5,607 132,270 71,305 273,275 35 14 Cyprus 4,321 6,608 3,182 10,559 20,727 45,397 59 5 Czech Republic 29,511 132,145 70,159 410,907 454,851 1,097,573 107 13 Denmark 55,495 63,335 13,576 619,399 238,178 989,983 182 5 Estonia 8,219 21,365 1,526 41,371 31,272 103,753 77 15 Finland 24,626 26,839 9,609 771,812 413,318 1,246,204 237 10 France 1,146,635 876,855 259,123 6,513,404 4,207,406 13,003,422 207 7 Germany 5,418,746 2,276,990 1,300,678 17,777,334 7,256,111 34,029,860 413 14 Greece 27,645 25,735 67,819 810,342 990,169 1,921,710 173 10 Hungary 48,213 73,963 6,169 174,053 449,449 751,847 75 10 Ireland 70,264 40,178 21,934 311,279 325,122 768,777 183 6 Italy 1,081,033 322,548 98,093 7,022,524 5,266,000 13,790,198 235 10 Latvia 5,694 9,793 2,242 57,460 33,189 108,378 47 9 Lithuania 19,057 13,612 2,263 94,984 71,327 201,243 59 13 Luxembourg 4,795 5,294 3,073 69,797 32,647 115,605 252 5 Malta 562 628 522 5,629 21,757 29,098 72 6 Netherlands 176,796 211,340 78,017 3,052,690 905,666 4,424,508 271 9 Poland 243,757 334,862 18,353 1,086,026 1,147,205 2,830,204 74 17 Portugal 173,348 82,802 136,535 547,579 659,087 1,599,351 151 10 Romania 24,833 115,071 9,653 366,838 209,437 725,833 34 15 Slovakia 42,314 59,617 3,475 131,791 160,639 397,836 74 13 Slovenia 12,441 12,195 6,579 65,130 85,620 181,966 91 7 Spain 439,422 579,507 259,513 1,849,545 2,566,623 5,694,611 130 7 Sweden 167,011 499,558 94,566 1,661,298 361,923 2,784,356 308 10 United Kingdom 1,098,629 390,487 88,760 13,635,293 3,698,222 18,911,391 313 12 EU 10,621,552 6,371,208 2,642,166 59,095,613 30,958,732 109,689,271 223 10 CHDs pesano per 22%; Stroke pesa per 17% Fonte: Allender et al., 2008 Notes: For details of methods and sources used, see www.heartstats.org/eucosts 22 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
I costi delle patologie cronico-degenerative Costi non Table sanitari 12.4 malattie Non cardiovascolari health care costs (UE 27, 2006) of CVD -2 , CHD and CVD CHD Production losses Production losses Informal care Production losse due to mortality due to morbidity due to mortalit ½ (thousands) ½ (thousands) ½ (thousands) ½ (thousands Austria 408,638 89,754 847,218 216,43 Belgium 665,115 297,984 676,760 303,71 Bulgaria 116,429 15,706 53,919 35,87 Cyprus 33,620 6,273 18,492 20,53 Czech Republic 327,873 148,201 182,965 142,46 Denmark 562,863 258,548 602,604 235,80 Estonia 59,633 11,062 17,571 26,40 Finland 471,780 84,064 784,412 235,81 France 2,230,399 934,705 6,449,854 776,20 Germany 7,004,914 2,207,745 10,823,637 3,141,82 Greece 606,303 62,722 387,987 327,76 Hungary 487,247 86,245 353,417 246,15 Ireland 291,067 103,285 80,000 149,99 Italy 2,529,652 1,440,096 4,095,990 940,40 Latvia 102,155 8,864 83,757 44,51 Lithuania 135,380 17,983 99,263 68,36 Luxembourg 32,459 13,171 37,939 12,33 Malta 8,345 2,282 7,006 5,98 Netherlands 1,075,322 800,197 1,596,490 430,96 Poland 815,503 493,436 971,585 291,37 Portugal 258,809 90,505 360,380 101,38 Romania 503,157 43,665 164,855 223,59 Slovakia 137,670 73,639 229,188 59,11 Slovenia 62,718 17,532 88,139 23,00 Spain 1,631,030 1,147,138 1,168,320 720,70 Sweden 558,960 438,349 1,138,177 290,85 United Kingdom 5,811,286 5,050,674 10,580,037 3,229,54 EU 26,928,328 13,943,824 41,899,961 12,301,15 Notes: For details of methods and sources used, see www.heartstats.org/eucosts Fonte: Allender et al., 2008 23 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
I costi delle patologie cronico-degenerative Table 12.5 Total cost of CVD , CHD and stroke, 2006, EU Costi totali Malattie cardiovascolari (UE 27, 2006) -3 CVD CHD Stroke (½ millions) % of total ½ million % of total ½ million % of total Direct health care costs 109,689 57 23,978 48 18,517 49 Productivity loss due to mortality 26,928 14 12,301 25 4,774 13 Productivity loss due to morbidity 13,944 7 4,337 9 3,685 10 Informal care costs 41,900 22 9,097 18 11,134 29 Total 192,461 100 49,714 100 38,111 100 Notes:Costo For detailsmedio of methods andtotale annuo sources used, see pro capite: 391€ (dai 60 della Bulgaria agli www.heartstats.org/eucosts oltre 600 di Germania e UK). Costo medio totale annuo Italia: 372 € (63% costi sanitari; 11,5% perdite di produttività per mortalità; 6,5% perdite di produttività per morbilità; 19% costi assistenza informale). Fonte: Allender et al., 2008 24 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
I costi delle patologie cronico-degenerative TABLE 2 BPCO Comparison of the costs published on chronic - 1pulmonary disease in different countries obstructive First author [ref.] Country Focus Costs Cost?patient-1?yr-1 Global cost?yr-1 [1992] MORERA [52] Spain Top-down Direct and indirect J959 Direct J319 million Indirect J541 million [2000] HILLEMAN [57] USA Bottom-up Direct Stage I US$1681 Stage II US$5037 Stage III US$10812 [2000] JACOBSON [59] Sweden Top-down Direct and indirect Direct J109 million Indirect J541 million [2000] WILSON [60] USA. Top-down Direct Emphysema US$1341 US$14500 million Chronic bronchitis US$816 RUTTEN VAN MÖLKEN [56] [1999] The Netherlands Top-down Direct US$876 DAL NEGRO [2002] [61] Italy Bottom-up Direct Stage I J151 Stage II J3001 Stage III J3912 [2002] JANSSON [54] Sweden Bottom-up Direct and indirect US$1284 US$871 [2003] MIRAVITLLES [55] Spain Bottom-up Direct Stage I J1185 J427 million Stage II J1640 Stage III J2333 [2004] MASA [58] Spain Bottom-up Direct J909.5 J238.8 million Cross-sectional Fonte: control Chapman group, with mostetof al., the Eur costs Respir J, 2006. being due to diseases mean cost of 3,163 SEK (J343.8), ranging from J13 for those related to smoking. Respiratory system disorders were the managed by the patient at home and J2,375 for those that principal discharge diagnosis, but cases with COPD had a required an emergency visit or admission [67]. Therefore, costs higher proportion of discharge diagnoses than controls in Vincenzo Rebba almost every major diagnosis category. Admissions for - Sostenibilità sanità pubblica 25 cardiovascular diseases, the leading discharge diagnosis category in controls, were almost twice as common among
!"#$%&'()*+&+),&-./'.&+0&12,2''02&0*&3'2,02& *),&4)(0.+.&566575668&& I costi delle patologie cronico-degenerative BPCO- 2 Stime per l’Italia !"##&$% !"## $% !"##&$ $% '&( )&( *&( *((*$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$*((+ !"#$%&'()$*+,$&-$"#+ !"#$%&'()$*+,+$&-$"#+7 .)/"#01$2(34$54&6-$!167$ *&6@1(+$.&0+7$899A:$>98=$B8?>9> 8998:$;7$>?< Fonte: De Marco et al., 2011 - Progetto Libra 2011 - www.goldcopd.it !"#$%%"&'()*++(",-.'/"0"11123456748629: ;$ 26 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
I principali fattori di incremento della spesa sanitaria Dal lato della domanda Dal lato dell’offerta Salute come “bene superiore” a livello “Malattia di costo” di Baumol (la produttività macro (al crescere del livello di reddito pro-capite, cresce relativamente meno nel settore socio-sanitario e una quota crescente di PIL viene allocata alla sanità per ciò determina una crescita dei prezzi più forte del tasso l’assistenza e l’adozione di tecnologie innovative) generale di inflazione) Nuova concezione della salute nella società Medicina Difensiva (prescrizione di esami (aumentano aspettative e “medical claims”; cresce la diagnostici o di terapie principalmente per minimizzare il domanda di beni e servizi in cui la componente di rischio di responsabilità medico legali rispetto alle cure “benessere” è prevalente: farmaci “di conforto”, fitness, mediche prestate) cure estetiche, ecc.) Invecchiamento della popolazione (difficile Innovazione tecnologica nel settore sostenibilità per riduzione della quota di popolazione in biomedico (aumenta la qualità ma non riduce i costi; età lavorativa che finanzia la sanità pubblica) forte dilatazione delle possibilità di efficace e tempestivo intervento curativo, anche per gli anziani; “sindrome di Sisifo” della medicina: Zweifel et al., 2005) Maggiore prevalenza delle patologie cronico-degenerative, delle demenze e della non autosufficienza (aumento della spesa al netto dei “death related costs” e malgrado “healthy Non vi sono evidenze definitive ageing”, soprattutto nella componente LTC; importanza sull’impatto delle caratteristiche dei fattori comportamentali) istituzionali dei sistemi sanitari sulla Aumento della domanda di assistenza spesa sanitaria (anche se i sistemi formale determinata dalla maggiore integrati, quali il SSN, sembrerebbero partecipazione femminile al mercato del più efficaci nel controllare la spesa; lavoro (aumento soprattutto della componente LTC) Muraro e Rebba, 2008) Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 27
Previsioni dell’aumento della spesa pubblica sanitaria per i Table 11 - Public Paesi della spending UE-27 on health (previsioni care* al 2060) under alternative assumptions, % of GDP Pure demographic High life Constant Death-related Technology AWG reference § Level 2007 scenario expectancy Health cost scenario scenario (% GDP) Change 2007-2060 (% point of GDP) BE 7.61 1.48 1.95 0.34 1.17 4.15 1.24 BG 4.71 0.72 0.98 -0.02 0.63 1.69 0.74 CZ 6.20 2.28 2.78 1.13 1.97 4.17 2.16 DK 5.94 1.18 1.58 0.25 0.94 3.34 0.96 DE 7.40 2.00 2.52 0.89 1.49 4.74 1.78 EE 4.95 1.22 1.70 0.35 1.04 2.30 1.19 IE 5.83 1.98 2.40 0.96 1.66 4.24 1.76 EL 4.96 1.47 1.78 0.74 1.24 3.08 1.41 ES 5.55 1.75 2.09 0.96 1.47 3.76 1.65 FR 8.13 1.41 1.85 0.40 1.09 4.30 1.24 IT 5.85 1.23 1.53 0.49 1.00 3.37 1.09 CY 2.71 0.87 1.17 0.11 0.74 1.82 0.61 LV 3.45 0.65 0.92 0.06 0.58 1.36 1.36 LT 4.47 1.20 1.59 0.34 1.04 2.16 1.11 LU 5.76 1.34 1.73 0.43 1.01 3.11 1.22 HU 5.79 1.75 2.47 0.25 1.30 3.51 1.26 MT 4.71 3.79 4.42 2.24 2.63 6.03 3.34 NL 4.82 1.13 1.41 0.45 0.93 2.94 0.98 AT 6.49 1.73 2.14 0.74 1.36 4.17 1.52 PL 4.02 1.34 1.96 -0.55 1.20 2.39 0.96 PT 7.21 2.16 2.73 0.93 1.66 4.87 1.88 RO 3.51 1.39 1.83 0.67 1.23 2.20 1.37 SI 6.61 1.95 2.39 0.97 1.64 3.96 1.88 SK 4.97 2.28 2.67 1.23 2.02 3.46 2.26 FI 5.50 1.36 1.90 0.20 1.11 3.30 0.95 SE 7.20 0.93 1.29 0.03 0.70 3.31 0.79 UK 7.50 2.19 2.81 0.98 1.15 4.98 1.94 EU27 6.72 1.70 2.15 0.67 1.23 4.10 1.50 * Compared to the Fonte: definitionEuropean Commission of public expenditure on health- EU usedEPC- in the “Ageing first part ofReport” (2009) this chapter, the variable public spending on health care used here is that used Vincenzo in the EPC/EC 2009 Ageing Rebba - Sostenibilità Report and projections exercise sanità pubblica 28and is more restricted version of public expenditure on health for it excludes items such as HC.3 (Expenditure on long-term nursing care), and HC.9 (Expenditure on services not allocated by function). § Note: some of the values for 2007 are projected values as they were not available at the time the projections exercise
Graph 72 – Range of results from different sce comparison between EU15 and Previsioni dell’aumento della EU15 spesa pubblica sanitaria per i Paesi della UE-15 (previsioni al 2060) 11 11 %of GDP %of G 10 10 9 9 8 8 7 7 6 6 5 5 4 4 2007 2007 2017 2027 2037 2047 2057 Pu Pure demographic scenario Constant health scenario De Death-related costs scenario Income elasticityscenario La Labour intensity scenario AWG reference scenario Co Fonte: European Commission - EU EPC- “Ageing Report” (2009) 29 Source: Commission services, EPC.sanità pubblica Vincenzo Rebba - Sostenibilità
Previsioni dell’aumento della spesa pubblica per LTC per i Paesi della UE-27 (previsioni al 2060) Graph 74 – Projected expenditure according to the different scenarios, EU27, % of GDP 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 2007 2010 2013 2016 2019 2022 2025 2028 2031 2034 2037 2040 2043 2046 2049 2052 2055 2058 Pure demographic Constant disability Fast grow th Slow grow th Per capita Shift to formal care at home Shift to formal care in institutions Shift to formal care mix AWG reference Fonte: Source: Commission European services, EPC. Commission - EU EPC- “Ageing Report” (2009) Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 30
2. Prospettive evolutive del SSN italiano Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 31
Il finanziamento dei LEA nel SSN n Il nostro SSN è un sistema decentrato di Servizi Sanitari Regionali caratterizzati da grandi differenze nella capacità di finanziamento e nei modelli di governo e gestione. 1990 2005 2010 Stato 81% 56% 61,5% - IVA e accise - 41% 48% - Contributi sociali 50% - - - Altri tributi (incl. 31% 13% 13% Compartecipazioni RSS e PA) - Altre entrate (incluso FSN dal - 2% 0,5% 2001) Regioni 1% 38% 33% - IRAP e add. IRPEF - 38% 33% ASL, AO 2% 1% 3,1% - Ticket e altre entrate proprie 2% 1% 3,1% Deficit 16% 5% 2,4% TOTALE 100% 100% 100% Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 32
mi pubblici siIltraducono in aumenti finanziamento del(contenuti) SSN nel per i cittadini 2010 taria totale Il finanziamento per il 2010 I ricavi del Ssn nel 2010 nitaria sia privata) ha lo agli effe el 2010, i che sui fat o. La com- Composizione Miliardi Miliardi Variaz. pio i tetti s del finanziamento per il 2010 di € I ricavi del Ssn nel 2010 di € sul 2009 superiore a tica), ma a sciuta solo Valore iniziale: Conferenza 103,945 Irap e addizionale regionale Irpef 36,874 -6,00% le Regioni Stato-Regioni il 3 dicembre 2009 o al 2009, Fondo per fabbisogno sanitario ex Dlgs 53,498 -8,70% tarie che, nte privata Abolizione disposta per il 2008 56/2000 (Federalismo fiscale: Iva e accise) ne voci di per cento. + della quota fissa sulla ricetta per le prestazioni di assistenza 0,400 Ulteriori trasferimenti dal settore pubblico 10,73 fattori inte ono conse- specialistica ambulatoriale -1,00% tervenire in Ulteriori trasferimenti dal settore privato 0,046 politica sa- + Sanatoria colf e badanti 0,200 ce nel p e delle Re- Ricavi ed entrate proprie varie 2,909 -2,50% obiettivi di + Rinnovo convenzioni 0,069 Fondo sanitario nazionale e quote vincolate contenime le dinami- Patto per la salute 2010: rinnovo a carico dello Stato per le Regioni 4,222 4,70% Quantit este scelte, + contrattuale da riconoscimento 0,466 e le Province autonome stimato ch indennità di vacanza contrattuale la triango- Ulteriori quote vincolate a carico 0,563 -7,10% anno all’al mento, spe- + Quota a carico dello Stato del finanziamento 0,584 dello Stato per gli altri enti sanitari pubblici tori interni ntro dai di- Totale ricavi Ssn 108,842 1,80% durre un ab i puntuale + Misure ulteriori da adottarsi in corso di esercizio 0,550 Spesa sanitaria 2010 111,168 0,90% so di cresc nti è conte- all’1,5 per = Valore finale 106,214 Disavanzo 2010 -2,326 -28,48% Oasi 2011 Disavan . Fonte: Rgsep e Osservatorio Farmaci Cergas Bocconi Fonte: Rgsep gioni resp Per sanitaria e Ssn” si fa, zi, bisogna nto a due Vincenzo Rebba Scomposizione spesa sanitaria pubblica - Sostenibilità sanità pubblica La crescita della spesa (1990 = 100) 33 un fattore l primo è il gioni del C i concorre sanitaria p
Evoluzione della spesa sanitaria pubblica e privata in Italia (1946-2006) Fonte: Mapelli, 2008 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 34
Evoluzione delle componenti pubblica e privata della spesa sanitaria in Italia (1990-2010) 1990 1995 2000 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Spesa 6,1% 5,1% 5,8% 6,8% 6,9% 6,6% 7,0% 7,4% 7,4% pubblica (79,5) (70,8) (72,5) (76,2) (76,6) (76,4) (77,5) (77,9) (77,6) Spesa 1,6% 2,2% 2,3% 2,1% 2,1% 2,1% 2,0% 2,1% 2,2% privata (20,9) (29,2) (27,5) (23,8) (23,4) (23,6) (22,5) (22,1) (22,4) Spesa 7,7% 7,3% 8,1% 8,9% 9,0% 8,7% 9,0% 9,5% 9,6% totale (100) (100) (100) (100) (100) (100) (100) (100) (100) Nota: E’ inclusa la spesa per investimenti. Fonte: OECD, 2011 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 35
Trend della spesa sanitaria pubblica in Italia n Il SSN è soggetto da quasi vent’anni a stress economico-finanziario in relazione alle politiche di riassetto e di sostenibilità della finanza pubblica che cercano di controllare le dinamiche tipiche della spesa sanitaria. n Trend spesa sanitaria pubblica italiana negli ultimi 30 anni (in % sul PIL): 1980-92 da 4,8 to 6,2% 1993-95 da 5,9 a 5,1% 1996-09 da 5,2 a 7,4% (ma il PIL nel 2008 e 2009 è caduto molto…) n L’Italia ha valori di spesa sanitaria pubblica pro-capite inferiori a Paesi nordici, Regno Unito, Germania, Francia, Austria, Olanda, Canada e USA; l’incremento della spesa tra 2000 e 2009 risulta minore rispetto a Regno Unito, Canada e USA, ma superiore rispetto a Germania e Francia; rispetto alla tendenza generale l’incremento italiano è comunque inferiore a quello atteso in funzione del valore della spesa media del decennio (Cislaghi e Giuliani, 2012). n Il rallentamento nella dinamica della spesa (cresciuta in termini nominali ad un tasso medio annuo del 2,9% tra 2006 e 2009 contro il 7,3% del periodo precedente) è stato realizzato attraverso una forte azione di controllo sollecitata dall’elevato stock di debito pubblico e fondata sui Patti per la Salute tra Stato e Regioni e sull’attivazione dei Piani di rientro per le Regioni con deficit rilevante. 36 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
Che l’invecchiamento e la diffusione delle patologie Totale croniche producano un intasamento delle strutture 19,1 14,3 23,7 11,0 16,3 tagli eDifferenze dei servizi regionali nella dinamica della spesa sanitaria 12-2014 Il totale non è uguale a 100 perché eranopubblica possibili più risposte(2001-2010) Fonte: indagine Forum per la Ricerca Biomedica-Censis, 2011 3.396 Graduatoria regionale delle variazioni percentuali della spesa sanitaria pubblica (%) 1.800 2001- 2006- 2001- 2006- 2001- 2006- 2010 2010 2010 2010 2010 2010 Friuli V.G. 26,6 19,7 Sardegna 18,3 4,1 Abruzzo 11,0 -4,4 2.502 Emilia Romagna 31,1 11,3 Calabria 9,9 3,8 Sicilia 20,5 -10,3 Trentino A.A. 29,9 10,6 Liguria 13,5 3,6 Nord-Est 28,7 10,8 Valle d’Aosta 28,2 10,3 Basilicata 24,0 3,4 Nord-Ovest 26,5 8,1 7.950 Toscana 25,4 10,0 Umbria 24,1 3,2 Centro 24,6 1,9 Sud e isole 15,7 -1,8 Lombardia 26,9 9,4 Marche 19,5 2,5 1.398 Italia 22,8 3,9 Veneto 26,8 8,2 Molise 21,2 2,4 Regioni con Piano Piemonte 31,2 7,2 Campania 10,5 -1,9 di rientro * 19,3 -0,6 17.046 Puglia 20,0 4,7 Lazio 25,4 -3,0 Altre Regioni 26,9 9,4 prile 2012 (*) Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia Fonte: elaborazione Censis su dati Istat e ministero della Salute Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 37
Spesa sanitaria privata in Italia n Nel 2010 la spesa privata è stata circa il 2% del PIL (oltre 33 miliardi di euro a fronte di 111,2 miliardi di euro di spesa pubblica). n Di questa circa il 4,2% è intermediato da assicurazioni individuali e il 2,5% da assicurazioni collettive. Includendo anche fondi e mutue autogestiti si stima che la quota arriverebbe al 14,5%. Il resto (circa 85,5%) è principalmente spesa out-of-pocket: OOP (residuale il finanziamento di fondazioni e enti non profit). n Circa il 7% della spesa privata è costituito da ticket per prestazioni comprese nei LEA mentre la parte preponderante riguarda pagamenti di prestazioni private a prezzo intero. n Al netto dei ticket, la spesa privata (30,5 mld.) riguarda: farmaci e presidi (46 %), prestazioni ambulatoriali (37%), prestazioni ospedaliere (17%). E’ cresciuta in termini nominali del 25,5% tra 2000 e 2010 e dell’8,1% tra 2007 e 2010 (Censis, 2012). n Circa il 60% della spesa privata sembrerebbe riconducibile a una duplicazione della spesa pubblica determinata dalle carenze dell’offerta pubblica (tempi di attesa) e dal desiderio di rivolgersi al professionista sanitario preferito (intramoenia). n Spese “catastrofiche”: nel 2007, 1,4 milioni di famiglie (il 4,2% del totale) spendevano in un anno oltre il 40% del proprio reddito per l’assistenza sanitaria privata (Rapporto CEIS, 2009). 38 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
Previsioni dell’aumento della spesa pubblica sanitaria e per LTC per l’Italia (proiezioni AWG-Ecofin 2007-2060) n Secondo lo scenario AWG (effetto congiunto di invecchiamento, moderato miglioramento della salute e aumento del reddito): Ø la spesa sanitaria crescerà del 27%, dal 6.7% all’8.5% del PIL a) spesa per acuti + 19% (da 5.9 a 7%); b) spesa LTC + 88% (da 0.8 a 1.5%). Ø la spesa sociale LTC crescerà da 0.9% a 1.5% del PIL Ø la spesa totale LTC crescerà del 76%, dal 1,7 al 3% del PIL n Meno rassicurante lo scenario “tecnologico”: Ø la spesa sanitaria per acuti crescerà dell’88%, da 5.9% a 11.1% del PIL Fonte: European Commission - EU EPC- “Ageing Report” (2009) 39 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
>?C@ !"#"$%"$&"%'("%')Ͳ!*$+),"-')%)%"!.'.#"(/,"$.')$'.#'0)".)0')Ͳ./$'#/-')1/++')-$/("$#)2344 A?C@ Previsioni dell’aumento D?C@ della spesa pubblica sanitaria e per LTC per l’Italia (proiezioni RGS “a politiche invariate”) !"#$%&'()*+)&*$,,-".&*+%)&/"01+234Ͳ5.+/&%"6/&7"6/&-+,&)+ B?C@
Previsioni dell’aumento della spesa pubblica sanitaria e per LTC per l’Italia (proiezioni OCSE 2005-2050) n Secondo lo scenario a intensa crescita dell’OCSE l’Italia potrebbe sperimentare nel 2050 una spesa più che raddoppiata rispetto al 2005, soprattutto in relazione all’aumento di assitenza formale per LTC. Fonte: OECD (2006) Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 41
3. Interventi per la sostenibilità della sanità pubblica Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità 42 pubblica
governments, depending on the way the health system is structured. Also, the starting point from which reforms take place in each country may affect Politiche per il controllo della spesa in tempo di crisi final outcomes. (OECD, 2010) Table 1. Policies for limiting spending in a period of budget restraint Im pact on expenditure Objectives and tradeoffs Financial Characteristics, impacts and tradeoffs protection Quality of Res pons i- Cos t Strength Im pact lag and acces s care venes s efficiency to care A. Macroeconomic policies aimed at expenditure restraint NONE/ A.1. Wage and price controls (lab our) HIGH SHORT NONE NEGA TIV E POSITIV E NEGA TIV E A.2. Wage and price controls (m edical HIGH SHORT NONE NEGATIVE NEGA TIV E POSITIV E m aterials) A.3. Controls on volum e of inputs NONE/ HIGH MODERA TE NEGA TIV E NEGA TIV E POSITIV E (lab our) NEGA TIV E (capital investm ent) HIGH SHORT NONE/ NEGA TIV E NEGA TIV E POSITIV E A.4. Controls on volum e of other inputs (high POSITIV E/ MODERA TE SHORT NEGA TIV E NEGA TIV E NEGA TIV E tech/drags) NEGA TIV E POSITIV E/ A.5. Budget caps (sector and glob al) HIGH SHORT NEGA TIV E NEGA TIV E NEGA TIV E NEGA TIV E A.6. Shifting costs to private sector (increased POSITIV E/ POSITIVE/ MODERA TE MODERA TE NEGA TIV E POSITIV E financing of cost b y users) NEGA TIV E NEGA TIV E B. Micropolicies aimed at increasing efficiency B.1. Demand side B.1. Disease prevention and health prom otion LOW/MOD LONG POSITIV E POSITIV E NONE POSITIV E POSITIV E/ B.2. Gate-k eeping/triaging LOW LONG POSITIV E POSITIV E POSITIV E NEGA TIV E B.3. Care co ordination POSITIV E/ MODERA TE LONG POSITIV E POSITIV E POSITIV E integrated care/self care NEGA TIV E NONE/ NONE/ POSITIVE/ B.4. Better patient/doctor contact LOW MODERA TE POSITIV E POSITIV E POSITIV E NEGA TIV E B.5. Access to a PC doctor out-of-office hours (to tak e the pressure off hospital em ergency MODERA TE LONG POSITIV E POSITIV E POSITIV E POSITIV E services) B.2. Supply side B.6. Further shift from hospital to am b ulatory MODERA TE POSITIVE/ LONG NEGA TIV E NEGA TIV E POSITIV E care HIGH NEGA TIV E B.7. Enhancing the role of health-care POSITIV E/ POSITIV E/ MODERA TE LONG POSITIV E POSITIV E purchasers NEGA TIV E NEGA TIV E B.8. Im proving hospital POSITIV E/ POSITIV E/ MODERA TE LONG NONE POSITIV E contracting/purchasing/paym ent system s NEGA TIV E NEGA TIV E POSITIV E/ B.9. Increasing m anagerial independence LOW LONG UNKNOWN POSITIV E POSITIV E NEGA TIV E B.10. Im proving paym ent m ethods/incentives POSITIV E/ MODERA TE LONG POSITIV E POSITIV E POSITIV E for hospitals NEGA TIV E B.11. Overseeing technological change and the POSITIV E/ POSITIV E/ POSITIV E/ MOD/LOW LONG POSITIV E pricing of m edical goods NEGA TIV E NEGA TIV E NEGA TIV E B.12. Increased use of ICT for inform ation Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica POSITIV E/ POSITIV E/ 43 POSITIV E/ MOD/LOW LONG POSITIV E transm ission NEGA TIV E NEGA TIV E NEGA TIV E Note: Based on previous policy assessment by the OECD Secretariat and the literature. The first column refers to the type of reform policy. The following two columns refer to their potential impact on expenditure taking into account the potential size of
robus Che n (a ese Tagli in Sanità delle manovre finanziarie nel 2012-2014 (mln €) neces Che l Totale cronic 2012 2013 2014 tagli e dei 2012-2014 Il total Articolo 9, comma 16, della legge 122/2010 (Riduzione livello finanziamento 1.132 1.132 1.132 3.396 Ssn - Blocco dei contratti e delle convenzioni) Articolo 11, comma 12, della legge 122/2010 (Economie di spesa - 600 600 600 1.800 Farmaceutica) Articolo 17, comma 6, della legge Friuli 111/2011 (Reintroduzione ticket 834 834 834 2.502 Emili specialistica ambulatoriale) Tren Articolo 17 della legge 111/2011 (Misure 2.500 5.450 7.950 Valle di contenimento della spesa)* Tosca Patto per la salute 2010-2012 - Articolo 2, Lomb comma 67, della legge 191/2009 - Risorse 466 466 466 1.398 necessarie per coprire la vacanza Vene contrattuale Piem Totale tagli 3.032 5.532 8.482 17.046 Pugli (*) Tali misure saranno definite con un’intesa (forte) Stato-Regioni, entro il 30 aprile 2012 (*) Abr Fonte: e Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità 44 pubblica
I tagli alla sanità su cui dovrà intervenire il Patto per la Salute. (Legge 111/2011). Milioni di Euro Contenimento della spesa del SSN (Art.17 Legge 111/2011) Misure Anno 2013 Anno 2014 Risparmi nel biennio Prezzo riferimento 750 1.199 1.949 beni e servizi Tagli alla 1.000 1.090 2.090 farmaceutica Tetto di spesa 750 817,5 1.567,5 dispositivi medici Personale 0 163,5 163,5 dipendente e convenzionato Nuovi ticket 0 2.180 2.180 TOTALE 2.500 5.450 7.950 Fonte: Quotidiano Sanità, 2/1/2012 n Fonte: Elaborazione Le recenti misure,Quotidiano Sanità che tagliano il trend di fabbisogno del SSN, sono utili per la sostenibilità finanziaria di breve periodo e sono tipiche dei Paesi con elevato debito pubblico (dove si registra cost shifting dal pubblico al privato) ma non garantiscono la sostenibilità economica del SSN. 45 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 2 di 2
Scenari per il SSN nSi possono ipotizzare 4 Scenari (Cislaghi e Giuliani, 2012): 1) lasciare andare tutto senza intervenire, subendo la dilatazione della spesa (non sostenibile e non compatibile con il “Fiscal Compact” UE; le manovre recenti non vanno in questa direzione) 2)ridurre la spesa abbassando i livelli di copertura a costi costanti (riduzione dei LEA e spinta alla spesa privata con compromissione del SSN universalistico: opzione politicamente inaccettabile implicando assenza di interventi per migliorare la performance dell’offerta pubblica) 3)controllare la spesa mantenendo/aggiornando i LEA a costi decrescenti (aumento di efficacia, appropriatezza ed efficienza; maggiore responsabilizzazione degli utenti e promozione di migliori stili di vita); 4)ridurre la spesa diminuendo sia le prestazioni erogate, sia i costi (rafforzamento dello scenario 3 se la crisi economica peggiora ulteriormente; possibili rischi di compromissione del SSN universalistico). nScenario 3 preferibile per la sostenibilità economica ma con quali strumenti? 46 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
Politiche per la sostenibilità della sanità pubblica- 1 n Lo Scenario 3 richiede l’adozione di strumenti efficaci di governo della domanda e dell’offerta in grado di migliorare la risposta del SSN ai nuovi bisogni e di dare i giusti incentivi per promuovere appropriatezza ed efficienza: Ø strumenti di governo della domanda: 1. incentivi per modificare gli stili di vita e promuovere “healthy” e “active” aging; 2. empowerment dei cittadini (individuale e di comunità); 3. miglioramento nello scambio di informazioni tra paziente e professionista sanitario (aumento qualità relazionale; Levaggi et al., 2009) 4. utilizzo più efficace delle compartecipazioni per gli utenti; 5. prioritizzazione della domanda (RAO, indici di priorità); 6. potenziamento della prevenzione e incentivazione delle cure primarie. 47 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
Politiche per la sostenibilità della sanità pubblica- 1 Ø strumenti di governo dell’offerta: 7. promozione dell’appropriatezza attraverso linee guida e percorsi diagnostici e terapeutici secondo EBM 8. promozione di integrazione e continuità assistenziale (disease management; integrazione ospedale-territorio; CCM, LTCM; cooperazione ASL- Enti locali) (Gensini et al., 2011; Muraro e Rebba, 2009); 9. Health Technology Assessment e valutazione costo- efficacia di attrezzature, farmaci, dispositivi e procedure innovativi; 10. adozione di modalità di pagamento Pay-for- Performance; 11. regolazione dei fornitori privati; 12. monitoraggio, valutazione e informazione sulle performance dei servizi (implementazione Tallin Charter) (Carinci et al., 2012). 48 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
Politiche per la sostenibilità della sanità pubblica- 2 nSul piano della allocazione generale delle risorse, la sostenibilità del sistema potrà richiedere inoltre: Ø il perfezionamento del processo di decentramento del SSN: incentivi interni di efficienza e appropriatezza potrebbero esservi con il federalismo fiscale, che prevede costi e fabbisogni standard calcolati rispetto a Regioni benchmark. Vi sono però molte incognite legate al fatto che il meccanismo adottato riproduce l’attuale sistema di riparto dei fondi tra le Regioni oltre ai potenziali rischi di aggravamento degli squilibri esistenti in mancanza di una valutazione del livello qualitativo dell’assistenza sanitaria erogata dalle Regioni. Ø un riequilibrio del mix pubblico-privato nel finanziamento della spesa tale da garantire l’innovazione e l’aggiornamento dei LEA evitando sia di imporre oneri insostenibili per il bilancio pubblico, sia di pregiudicare l’accesso alle prestazioni alle persone in condizioni di svantaggio: da un lato potrebbe aumentare il peso delle compartecipazioni (Smith, 2009), dall’altro potrebbe svilupparsi un sistema di finanziamento multi-pilastro con assicurazioni o fondi sanitari integrativi dei LEA fiscalmente agevolati (l’analisi empirica evidenzia però che per garantire l’equità e un reale beneficio dovrebbero offrire coperture collettive di tipo supplementare a una vasta platea di assicurati: Paccagnella, Rebba, Weber, 2012). Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 49
Strumenti di governo della domanda: incentivi per modificare stili di vita -1 n Si cerca di operare attraverso vie indirette che incidano sulle scelte individuali rispettando la libertà di scelta attraverso un continuum di azioni (Muraro e Rebba, 2010): (1) Informazione (pubblicità istituzionale attraverso i mass media; comunicazione in ambito scolastico; ecc.). (2) Educazione (marketing sociale per la salute; esperienza inglese delle Communities for Health e quella dei Piani per la salute dell’Emilia Romagna), (3) Incentivazione: ü imposte su alcol, tabacco, su alto contenuto di grassi e zuccheri ü sussidi correttivi(sussidio/voucher al fumatore che dimostra di non fumare; bonus e riduzione premi/contributi concessi da assicurazioni per chi partecipa a programmi di prevenzione primaria o secondaria) ü regole positive con eccezioni limitate e costose : “Libertarian Paternalism”, “attività pro-salute caratterizzate da regole salutiste e costose opzioni alternative” (Thaler and Sunstein, 2003, 2008) Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità 50 pubblica
Strumenti di governo della domanda: incentivi per modificare stili di vita -2 n Le azioni indicate (Population Health Interventions – PHI) risultano molto costo- efficaci ma in genere solo nel lungo periodo. In presenza di vincoli di bilancio e di soglie target di costo-efficacia da non superare, molti programmi di prevenzione che determinano benefici solo nel lungo periodo possono essere scartati come nell’esempio seguente che considera possibili programmi di prevenzione contro l’obesità in Italia (OECD, 2010b). Questo però pregiudica la sostenibilità economica. n Rispetto all’esempio andrebbero valutati anche i guadagni in termini di costi evitati e di guadagni di produttività (un’ampia rassegna e indicazioni metodologiche si trovano in Srivastava, 2008). Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica ! 51
Strumenti di governo della domanda: compartecipazioni per gli utenti - 1 n I ticket sono uno strumento consolidato in molti Paesi OCSE. La loro finalità dovrebbe essere in primo luogo il controllo della domanda, scoraggiandola quando i benefici per il paziente sono limitati e incentivando i consumi appropriati. n La regola standard generale è che la compartecipazione dovrebbe essere fissata ad un livello più basso (o nullo) per le forme di assistenza contraddistinte da bassa (o nulla) elasticità della domanda al prezzo (ad es., prestazioni urgenti, farmaci salva-vita, terapie richieste dalle persone più vulnerabili e affette da gravi patologie croniche, prestazioni che non presentano alternative terapeutiche); inoltre si richiede l’esenzione per le persone a basso reddito (con elevata elasticità della domanda) per evitare la mancanza di prevenzione e l’aumento della spesa pubblica nel lungo periodo. n Secondo il nuovo approccio, definito value-based cost sharing, si dovrebbero applicare compartecipazioni più basse per i beni e servizi sanitari contraddistinti da maggiori evidenze empiriche di efficacia clinica e di costo-efficacia ottenute grazie alla sempre maggiore diffusione delle metodiche di Health technology assessment (HTA) (Pauly and Blavin, 2008). 52 Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica
Strumenti di governo della domanda: compartecipazioni per gli utenti - 2 n Le critiche che sono mosse al ticket sono principalmente due: 1) “Per quale motivo si deve obbligare il paziente a pagare il ticket, se è il medico che richiede le prestazioni o prescrive farmaci, determinando di fatto la domanda?” L’eventuale sovraconsumo potrebbe essere ridotto solo modificando con opportuni incentivi il comportamento dei medici. Vero ma il ticket potrebbe, se correttamente applicato, coadiuvare i medici a orientare i propri pazienti verso prestazioni maggiormente costo-efficaci. Come tale può rappresentare un utile strumento di accompagnamento di altri meccanismi incentivanti dal lato dell’offerta (managed care, pay-for- performance). 2) Malgrado le esenzioni, i ticket riducono comunque l’equità nell’accesso e nel finanziamento del sistema sanitario. Vero ma si trascura il fatto che il controllo della domanda mediante ticket potrebbe consentire una riduzione dei tempi di attesa e un aumento della qualità dell’assistenza pubblica, a vantaggio soprattutto dei cittadini a minor reddito che non possono permettersi i servizi privati alternativi. Inoltre, consentendo una certa possibilità di espansione nel tempo della gamma delle prestazioni rientranti nella copertura pubblica, i ticket potrebbero contribuire a salvaguardare i sistemi sanitari pubblici che potrebbero meglio adattarsi all’evoluzione dei bisogni di salute e delle innovazioni in campo medico Vincenzo Rebba - Sostenibilità sanità pubblica 53
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