La sicurezza delle centrali nucleari - Giuseppe Bolla, Senior Advisor - Fondazione EnergyLab

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La sicurezza delle centrali nucleari

Milano, 5 maggio 2011

Giuseppe Bolla, Senior Advisor – Fondazione EnergyLab

                        EnergyLab - Laboratorio dell’Energia
Il sistema integrato di gestione in campo nucleare

La sicurezza nucleare assieme alla radioprotezione fa
parte di un sistema di gestione integrato
   • La sicurezza degli impianti, intesa principalmente
     come Difesa in Profondità
   • La radioprotezione
   • La sicurezza convenzionale
   • La Garanzia della Qualità
   • La security

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Sicurezza Nucleare

     Unico problema : rilascio di prodotti radioattivi

sicurezza della popolazione           sicurezza dell’impianto ($)
sicurezza del personale

           incidenza dell’impianto      difficoltà riparazione/
           sul costo kWh                sostituzione per
          (costo componenti e costo     attivazione
          mancata produzione)

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Sicurezza Nucleare
La sicurezza “nucleare”, cioè la protezione dagli effetti
delle radiazioni ionizzanti sia in fase di normale esercizio
che in quella incidentale, è sviluppata in ogni momento del
ciclo di vita di un impianto nucleare ed in particolare di
una centrale nucleare
  o   La scelta del sito
  o   La progettazione
  o   La fabbricazione, il montaggio ed il collaudo
  o   L’esercizio
  o   Il decommissioning
  o   La gestione del combustibile e dei rifiuti radioattivi
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Dalla progettazione all’esercizio

La progettazione tiene in conto gli aspetti di sicurezza
tramite una serie di criteri ingegneristici

               Analisi di sicurezza di tipo deterministico e
               probabilistico affiancano il processo di
               progettazione e garantiscono il rispetto degli
               obiettivi di sicurezza

I margini di progetto, la qualità di fabbricazione, i collaudi
e le verifiche sono graduati in relazione all’importanza per
la sicurezza del componente o della struttura

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L’incidente
I prodotti radioattivi combustibile sono separati
dall’ambiente da tre barriere.
          o guaina elemento di combustibile
          o circuito di ricircolazione
          o contenitore
 Incidente: evento non intenzionale, che riduce
               l’integrità di una o più barriere
Gli eventi possono essere di origine:
• Interna: malfunzionamenti o rotture impianto
            ed interventi non corretti degli operatori
• Esterna: sismi, maremoti, tornado, allagamenti,
               impatto di aerei, esplosioni
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Contenitore
In realtà si deve parlare di sistema di contenimento, che è costituito da:
•   la struttura del contenitore o il contenitore vero e proprio
•   i sistemi attivi per l’isolamento del contenitore
•   i sistemi di estrazione dell’energia dal contenitore
•   i sistemi per ridurre i rilasci di radionuclidi verso l’esterno
•   i sistemi di controllo dei gas infiammabili (idrogeno)

Le funzioni del sistema di contenimento sono le seguenti:
•   evitare significativi rilasci di radionuclidi all’ambiente e minimizzare quelli controllati
•   mantenere l’integrità strutturale, la tenuta, il supporto ai sistemi e componenti ausiliari
•   permettere l’estrazione dell’energia e il raffreddamento del reattore
•   evitare i rilasci in caso di eventi esterni
•   fornire lo schermaggio per il personale e il pubblico anche in seguito all’incidente.

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I Piani di Emergenza

La sicurezza viene garantita anche attraverso la
predisposizione di Piani di Emergenza
Piano di Emergenza Interno
      Principalmente orientato ad assicurare il
      controllo dell’incidente e la protezione dei
      lavoratori
Piano di Emergenza Esterno
      Principalmente orientato a prevenire per
      quanto possibile danni alla popolazione tramite
      interventi opportunamente pianificati

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L’evoluzione della sicurezza nucleare

Negli anni ’60
   La sicurezza è basata sulla buona pratica industriale e non vi
   è un approccio sistematico all’analisi di sicurezza; la
   sicurezza è basata sull’analisi del massimo incidente credibile

Negli anni ’70
   La sicurezza comincia ad essere basata anche su una analisi
   di affidabilità dei sistemi
   Inizia l’analisi dei rischi (Rapporto Rasmussen – WASH1400)
   e si comincia a valutare le conseguenze di un incidente di
   fusione nocciolo
   Si inizia a valutare un ventaglio di incidenti più vasto
   L’attenzione al fattore umano è ancora piuttosto limitata

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L’evoluzione della sicurezza nucleare

Negli anni ’80
o Dopo l’incidente di TMI emerge il concetto di “errore umano”
o Si studia meglio l’interfaccia uomo-macchina e si migliorano i
  sistemi informativi degli operatori
o Si studiano i sistemi organizzativi ed in particolare quelli da
  avviare in caso di emergenza (ad es. i Piani di Emergenza)
o Si avviano sistemi di analisi dell’esperienza operativa
o Si cominciano ad introdurre sistemi per mitigare gli incidenti
  severi nelle centrali in esercizio
             ad es. sistemi di filtraggio dell’atmosfera del
             contenitore, sistemi di monitoraggio con campi di
             misura allargati, sistemi di controllo dell’idrogeno

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L’evoluzione della sicurezza nucleare

Negli ultimi anni
 Maggiore consapevolezza delle interazioni tra
  organizzazione e comportamento degli individui specie
  in relazione alla sicurezza
 Tentativi di quantificare la cultura della sicurezza e di
  verificarne il trend
 Sviluppo di progetti in grado di ridurre drasticamente le
  conseguenze anche di eventi di fusione nocciolo
 Emerge maggiormente la problematica del terrorismo

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La Cultura della Sicurezza
IAEA INSAG Report (Safety series N° 75 - INSAG 4, 1991)
    “La Safety Culture è l’insieme delle caratteristiche ed attitudini delle
    organizzazioni e degli individui che stabilisce che, con assoluta priorità, le
    problematiche di sicurezza degli impianti nucleari ricevano l’attenzione che
    meritano in relazione alla loro importanza.”
         Tutti i problemi di sicurezza derivano in un modo o nell’altro
         dal fattore umano, ma è anche il fattore umano che nella
         stragrande maggioranza dei casi pone rimedio a questi errori

L’attenzione alla sicurezza coinvolge i seguenti elementi
      Consapevolezza individuale
      Conoscenza e competenza
      Impegno dei vertici
      Motivazione
      Supervisione
      Assegnazione delle responsabilità
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Considerazioni dopo Fukushima

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Origine Incidente

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TMI – Chernobyl:     malfunzionamenti sistemi impianto
                     inadeguatezza sistemi impianto
                     errori umani

Fukushima:           evento naturale di estrema gravità che
                     ha ecceduto assunzioni ambientali alla
                     base del progetto

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Azioni conseguenti
Dopo TMI-Chernobyl:
per impianti in esercizio/in costruzione
• Individuare le deficienze di concezione o realizzazione
• Identificare reali possibilità di adeguamento tramite modifiche
   di impianto e adozione di particolari misure gestione incidente

Dopo Fukushima:
• Approfondire guasti di modo comune
• Riesame critico adeguatezza delle misure di gestione e
  mitigazione incidenti anche per eventi ‘inverosimili’
• Stress test

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I Guasti di Modo Comune

                 Grande attenzione nel progetto perché possono
                 mettere fuori servizio tutti i sistemi di protezione,
                 che se pur basati sulla separazione, diversità e
                 ridondanza possono diventare inefficaci.

Eventi principali che possono determinarli:
                        Terremoto
                        Tornado
                        Maremoto
                        Meteorite o caduta aeroplano
                        Esplosione
                        Incendio
                        Software bacato (?)

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Stress Test
Decisi dalla Comunità Europea

Proposta WENRA

Per reattori in esercizio /costruzione:
1.   Ipotizzare in modo deterministico scenari estremi di eventi al
     di là delle ipotesi di progetto che portano alla perdita delle
     funzioni di sicurezza dell’impianto e a incidente severo

2.   valutare margini esistenti, adeguatezza misure previste per la
     gestione degli scenari ipotizzati, possibilità di
     adeguamenti/miglioramenti

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Stress Test
                             Ipotesi
Eventi iniziatori:
           Sisma
           Allagamento
           Tornado
           Sisma + allagamento

Conseguenti perdite di funzioni di sicurezza:
          Perdita di alimentazione elettrica
          Perdita capacità di raffreddamento
          Combinazione delle due
Tutti i reattori e le piscine coinvolti contemporaneamente
Area all’intorno degradata

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Reattori Terza Generazione +
Tecnologia nata per superare deficienze di concezione/realizzazione
dopo TMI-Chernobyl

Fronteggiano eventi fusione nocciolo (incidenti severi)

EUR prevedono
            siano minimizzate le azioni di evacuazione
            d’emergenza nelle zone a distanze superiori agli 800 m
            dal reattore nel caso di rilasci radioattivi immediati
            non sia necessario l’allontanamento temporaneo delle
            persone presenti nelle zone a distanze superiori a circa
            tre chilometri dal reattore
            non sia necessaria nessuna azione a lungo termine
            nelle aree poste oltre gli 800 m dal reattore

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Reattori Terza Generazione +
Ciò viene assicurato attraverso :
 separazione quanto più possibile netta tra i sistemi che hanno per
  obiettivo la prevenzione degli incidenti, da quelli che (indipendentemente
  dalla ragione per cui un incidente è avvenuto) sono in grado di mitigare
  le conseguenze sulla popolazione e sull’ambiente
 miglioramento caratteristiche di sicurezza intrinseca e passiva, ovvero
  adozione di sistemi attivi di sicurezza ridondanti, separati e diversificati
 predisposizione di modalità di refrigerazione del nocciolo fuso: anche in
  caso di fallimento dei sistemi di rimozione del calore residuo dal
  combustibile e suo esteso danneggiamento o fusione, sarebbe possibile
  assicurarne il raffreddamento senza che il contenitore risulti danneggiato
 adozione di sistemi di contenimento capaci di resistere ad alte pressioni
  di vapore e al rilascio di idrogeno: non sarebbe quindi necessario
  ricorrere a sfiato del contenitore primario per prevenirne il
  danneggiamento
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Reattori Terza Generazione +
        Scelte di strategia:
        massimo sfruttamento economia di scala,
EPR     sicurezza attiva fortemente ridondata (4×100%),
        incidenti severi trattati “ex-vessel” (core catcher)

 •   4 loop
 •   Doppio contenitore cemento armato
 •   Sistemi sicurezza attivi in 4 edifici separati attorno al reattore
 •   Capacità 50% combustibile MOX (riciclo U, Pu)
 •   Miglior sfruttamento combustibile (60 GWd/tU)
 •   60 anni vita
 •   Tempo costruzione (dichiarato): 54 mesi
 •   Core Damage Frequency (CDF) = 5.8×10-7 (internal events) (richiesta NRC: 1×10-5)
 •   Large Release Frequency (LRF) = 2.7×10-8 (internal events)
                                                                            21
Reattori Terza Generazione +
            Scelte di strategia:
            riduzione complessità sistema e numero componenti,
AP1000      massima modularità costruzione,
            impiego sistemi a sicurezza passiva,
            incidenti severi trattati “in-vessel” (core retention)

  •   2 loop, pompe senza tenuta
  •   Contenitore con raffreddamento convezione naturale
  •   Sistema depressurizzazione rapida (ADS)
  •   Capacità 50% combustibile MOX (riciclo U, Pu) in studio
  •   Miglior sfruttamento combustibile (60 GWd/tU)
  •   60 anni vita
  •   Tempo costruzione (dichiarato): 36 mesi
  •   Core Damage Frequency (CDF) = 5×10-7 (external events included)
  •   Large Release Frequency (LRF) = 6×10-8 (external events included)
                                                                          22
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