NURSING DEI PICC E DEI MIDLINE

Pagina creata da Alessio Marchese
 
CONTINUA A LEGGERE
NURSING DEI PICC E DEI MIDLINE
NURSING DEI PICC E DEI MIDLINE

     1
NURSING DEI PICC E DEI MIDLINE
COSA OCCORRE PER UNA
CORRETTA GESTIONE ?

 PROCEDURE STANDARDIZZATE (protocolli
  operativi)
       ti i)
 EQUIPE GESTIONALE COMPETENTE

  (N
  (Necessarioi specifico
                   ifi K Know-How)
                              H )

                                         2
NURSING DEI PICC E DEI MIDLINE
PROTOCOLLI
Devono essere b
D                basatiti sulle
                            ll linee
                                li   guida,
                                       id
  sulla letteratura disponibile, su eventuali
  procedure aziendali.Occorre che siano
  riportate:
     Indicazioni
     Inserzione
     Gestione
       Lavaggio mani
       Eparinizzazione

       Medicazione

       Prelievo ematico

       Gestione della via infusionale

       Disostruzione
                                                3
       Riparazione
NURSING DEI PICC E DEI MIDLINE
LINEE GUIDA DISPONIBILI
 Guidelines
  G id li      CDC Atlanta,
                   Atl t 2002
 Standards for infusion therapy RCN
  (R
  (RoyallC
         College
            ll    off N
                      Nursing),
                          i ) 2005
 Standards for infusion therapy INS
  (I t
  (Intravenous  N
                Nursing
                      i SSociety),
                             i t ) 2005
 Linee guida SINPE 2002-2003
 ASPEN Guidelines 2001
 Policies and procedures AVA
  (Association for Vascular Access)
 Guidelines EPIC, 2007
                                          4
NURSING DEI PICC E DEI MIDLINE
RACCOMANDAZIONI DEL C.D.C.

                             5
RACCOMANDAZIONI GENERALI (1)
  Formazione/educazione         degli operatori
  sanitari
      Educazione specifica degli operatori (Ia)
  Sorveglianza
      Sorvegliare il paziente con catetere venoso (Ib)
      Non eseguire colture di routine (Ia)
  Igiene   delle mani
      Lavaggio delle mani prima di ogni manovra (Ia)
      L’uso di guanti non esime dal lavaggio delle
       mani (Ia)                                    6
LAVAGGIO MANI

 Pratica spesso disattesa
   -pper scarsa compliance
                    p
   - per problemi logistici
 Si utilizzano detergenti
                     g      non appropriati
                                 pp p
 Tempi di lavaggio non sono adeguati

   - Durata consigliata: 120 secondi

                                              7
IGIENE DELLE MANI…

                     8
RACCOMANDAZIONI GENERALI (2)
       Tecnica asettica
         Utilizzare tecniche asettiche nella inserzione e
          gestione
               ti    degli
                     d li accessii (Ia)
                                     (I )
         Nelle manovre di inserzione o gestione, usare guanti
          puliti (cateteri periferici) o sterili (cateteri centrali) (Ia)

                                                                            9
RACCOMANDAZIONI GENERALI (3)
     Medicazione      del sito di inserzione
         Disinfettare la cute con antisettico appropriato
                                                pp p
          (Ia); preferibile clorexidina 2% a base alcolica
         Rispettare i tempi di azione dell’antisettico (Ib)
         Non ‘sgrassare’ la cute con solventi (Ia)
         Usare medicazioni normali o semipermeabili
          trasparenti (Ia)
         Cambiare la medicazione se sporca, bagnata o
          staccata (Ib)

                                                          10
MEDICAZIONI TRASPARENTI…
  Vantaggio:
        gg      visibilità della emergenza
                                     g     cutanea

                                               11
12
13
14
15
RACCOMANDAZIONI GENERALI (4)
     Cambio     delle linee di infusione
         Cambiare le linee ogni g 72 ore, se usate p
                                                    per
          infusioni normali (Ia)
         Cambiare ogni 24 ore le linee usate per
          infusione di lipidi (Ib)
         Cambiare i ‘needleless systems’ insieme alla
          li
          linea di iinfusione
                      f i     (II)
         Completare le infusioni di sacche con lipidi
          entro 24 ore (Ib)
         Completare le infusioni di emoderivati entro
          quattro ore (II)                                16
ATTENZIONE:
 In caso di (a) prelievi ematici ripetuti (b) infusione di
  emoderivati (c) infusione di soluzioni contenenti
  lipidi il rischio di ostruzione del sistema è maggiore
  lipidi,
  per il PICC rispetto al Midline, a parità di calibro
 Prevenzione: lavaggi ‘attivi’
                            attivi con SF usando siringa
  da 10 ml

                                                              17
RACCOMANDAZIONI GENERALI (6)
      Infusione endovenose

          Disinfettare prima di ogni
           iniezione in linea di infusione
           (I )
           (Ia)

       – Chiudere con tappini le vie o porte non utilizzate (Ib)

                                                                   18
FILTRI SULLE VIE DI INFUSIONE…
        Filtri ‘in-linea’
        - Non efficaci nel ridurre le CRBSI

        -   filtrano sostanze presenti nella infusione (macroaggregati
            di farmaci, etc)

        -   È più conveniente sorvegliare a livello della farmacia la
            preparazione accurata della sacca infusionale

                                                                 19
ANTIBIOTICI…
   La antibioticoprofilassi NON appare costo-
    efficace…
     Antibiotico profilassi alla inserzione ? NO
     Antibiotici sistemici durante l’utilizzo ? NO
     Pomate antibiotiche locali ? NO
     Profilassi con ‘antibiotic lock’ ? NO

                                                      20
Midline a ½ braccio

                      21
CATETERI VENOSI A INSERZIONE
PERIFERICA

       Gestione     del catetere
           Sorvegliare
                   g     ogni
                           g gg il p
                                   paziente ((II))
           Rimuovere il catetere ai primi segni di
            flebite (Ib)
           Nell’adulto, rimuovere le agocannule
            dopo 72-96 ore (Ib)
           Nell’adulto con ‘midline’ o PICC e nel
            bambino, rimuovere il catetere solo a
            fi uso o iin caso di complicanza
            fine                        li         (Ib)

                                                          22
Presidi utili per la gestione

 Feltrini alla clorexidina
         Biopatch

  Sistemi di fissaggio
                  gg senza
       punti di sutura
          Statlock
 Cappucci a valvola
       Clave connector,
    Bionecteur Smart Site,
    Bionecteur,      Site       23

             etc.
BIOPATCH = MEDICAZIONI GIA’ PRONTE CON CLOREXIDINA
• Medicazioni a ‘disco’ impregnate con clorexidina, da
apporre al sito di uscita cutanea del CVC tunnellizzati o
non tunnellizzati
    t     lli   ti

• Razionale: ridurre la contaminazione ‘extraluminale’
                                         extraluminale ,
ovvero da batteri provenienti dalla cute circostante il sito
di ingresso
     g

                                                            24
BIOPATCH = MEDICAZIONI GIÀ PRONTE CON CLOREXIDINA

                                                    25
BIOPATCH
 Applicazioni
 A   li  i i ‘ragionevoli’
              ‘    i        li per la
                                   l prevenzione
                                            i    delle
                                                 d ll
   contaminazioni extraluminali nei cateteri venosi:
 - CVC ‘acuti’
        acuti a breve termine
 - CV a medio termine tipo Midline
 - CVC a medio termine tipo   p PICC
 - CVC a medio termine tipo Hohn
 - CV periferici ‘corti’ tipo agocannula in età pediatrica
   (?)

                                                             26
BIOPATCH
 Dubbia
 D  bbi utilità:
          ili à
 - CV periferici ‘corti’ tipo agocannula nell’adulto
   (vanno comunque rimossi entro 72 – 96 ore)
 - CVC a lungo termine tunnellizzati (rischio
   contaminazione per via extraluminale è minimo)
 - Ago di Huber inserito nel port (rischio
   contaminazione è minimo)

                                                       27
BIOPATCH
  a)   IInevitabilmente
            i bil       associato
                             i    all’utilizzo
                                   ll ili      di
       medicazioni trasparenti:
          SOSTITUZIONE SETTIMANALE
  b)   preferibilmente associato all’utilizzo di
       ‘sutureless device’

                                                    28
FISSAGGIO ‘SUTURELESS’ DEL CVC
   Il fissaggio con punti di sutura e quello con cerotti
      espongono a rischio
                     i hi di iinfezione
                                f i     llocale
                                             l nella
                                                  ll
      prossimità dell’ingresso cutaneo del catetere

                                                           29
IL RISCHIO DELLE SUTURE…

                           30
FISSAGGIO ‘SUTURELESS’ (STATLOCK)
   Ideale per CVC a breve termine, Hohn, PICC, Midline,
     cateteri
        t t i esterni
                t   i tunnellizzati
                      t    lli   ti

                                                          31
SISTEMI DI FISSAGGIO ‘SUTURELESS’

  Stabilità

  Sostituzione
   settimanale
  Graditi
   G diti ddall personale
                       l
  Graditi al paziente

                                    32
STATLOCK VS. PUNTI DI SUTURA
   Svantaggi Statlock
       Necessità di sostituzione ogni 7 – 10 gg
   S
    Svantaggi
        t   i puntiti di sutura
                           t
       Necessità ‘know how’ specifico
       Rischio puntura per l’operatore
                            l operatore sanitario
       Minor comfort paziente
       Rischio infezione punto di sutura
       Rischio dislocazione

                                                    33
34
35
36
37
38
39
NEEDLELESS SYSTEMS

Bionecteur                Clave        CLC 2000   S
                                                  SmartSite®
                                                      tSit ® Pl
                                                             Plus Needle-Free
                                                                  N dl F      Valve
                                                                              V l
 VYGON                connector ICU      ICU                   ALARIS
                        MEDICAL        MEDICAL

         SmartSite® Valve              PosiFlow                   Ultrasite
            ALARIS                     BECTON                     BRAUN
                                      DICKINSON

                                                                         40
CAPPUCCI A VALVOLA

  Pratici
  Alcuni : efficaci contro la
   colonizzazione
   dell’accesso e della
   li
   linea iinfusionale
            f i    l se usatiti
   bene
  Sostituzione settimanale
   o con la linea infusionale
  Riducono i danni da
   “clampaggio”

                                  41
NEEDLELESS SYSTEMS
RAZIONALE

- basso costo
- numerosi vantaggi
   collaterali (riduzione
   delle manipolazioni;
   riduzione rischio
   ostruzione, embolia
   gassosa e back-
   bleeding; facilità di
   utilizzo della via)

                                 42
BIONECTEUR

             43
NEEDLELESS SYSTEMS

                     44
NEEDLELESS         SYSTEMS: FUTURO
   Importanza per effetto su prevenzione ostruzioni più che per effetto su infezioni

      Soprattutto per la nuova generazione di sistemi chiusi, con minimo ‘backflow’

      (backflow = rinculo della colonna di liquido contenuta nel sistema, al momento della
         deconnessione del cono dal ‘needleless system’)

                                                                                             45
BACK-FLOW

            46
NEEDLELESS SYSTEMS: FUTURO

     Needleless systems a pressione positiva (possibilità di
       evitare la eparinizzazione?)

                                                               47
TECNICA DI MEDICAZIONE :
                   MATERIALE
 Presidi
  P    idi di b
              barriera
                  i
 Guanti sterili
 Clorexidina 2%
 Set sterile per medicazioni
 Scelta tra medicazioni standard e medicazioni
  semipermeabili trasparenti
 Sostituzione fissaggio
                      gg ‘sutureless’ ((ev.))
 Sostituzione feltrino alla clorexidina (ev.)

                                                  48
MEDICAZIONE DEL SITO D’INSERZIONE:
                       TECNICA

 Rimozione della medicazione
 Lavaggio delle mani
 Lavaggio con Sol. fisiologica
 Disinfezione della cute
 Copertura con medicazione pronta (e
    p
  riposizionamento  Biopatch
                       p      e/o Statlock))

                                               49
ALLESTIMENTO DELLA VIA INFUSIONALE

 Assemblaggio in asepsi
 Limitare rampe e rubinetti !!

 Trovare un giusto compromesso tra lunghezza della
  linea e comfort del paziente
 Nutripompa vs. regolatori di flusso

                                                      50
QUANDO CAMBIARE

LA MEDICAZIONE         E      LA LINEA INFUSIONALE      ?
   Medicazione                    Linea infusionale
       Sempre se:                     NP con lipidi: ogni
        staccata, sporca,               24 ore
        bagnata
                                       NP senza lipidi:
       Medicazioni
        standard: ogni 48               ogni 72 ore
        ore                            Infusione di
       Medicazioni                     emoderivati: entro
        trasparenti: ogni 7             12 ore dall’inizio
        giorni
        g                               dell’infusione        51
TECNICHE DI LAVAGGIO ED
              EPARINIZZAZIONE
 Usare  siringhe di 10 ml o più, in caso di PICC
  (o Midline) in silicone o altri materiali sensibili
  alla pressione
 Sempre: lavaggio ‘attivo’ (‘a scatti’) con
  almeno 10 ml di soluzione fisiologica
 Dopo il lavaggio: eparinizzazione. In quali
  cateteri?
   - Quando
     Q     d raccomandato d t ddalla
                                   ll casa
  costruttrice,
      i caso di P
      in         Portt o cateteri
                           t t i a puntat aperta
                                               t
                                                        52
EPARINIZZAZIONE
 Prima
  Pi      d
          della
            ll eparinizzazione:
                   i i      i    llavaggio
                                        i
  ‘pulsante’ (a scatti) con almeno 10 ml di
  soluzione fisiologica
 Introdurre un volume di soluzione eparinata
  pari al doppio dello spazio morto (volume
  del catetere + volume di eventuali
  prolunghe).
 Utilizzare concentrazioni di eparina
  comprese tra 50 U.I./ml e 500 U.I./ml
 Se il catetere non è in uso: lavaggi e/o
  eparinizzazione 1 – 2 volte/settimana
  (protocolli!).                                53
DIAGNOSI E
PREVENZIONE
   DELLE
COMPLICANZE
              54
CONTROLLO POST-IMPIANTO
 Controllo radiografico (r/o malposizione)
 Follow up ‘stretto’ del punto di impianto:
       Eritema
       Edema
       Dolore
       Secrezione ematica/sierosa/corpuscolata
       Cordone venoso palpabile

                                                  55
COMPLICANZE POST-IMPIANTO
 Emorragia locale/ematoma
 Tromboflebite meccanica ‘sterile’
       Frequente nel posizionamento ‘blind’ alla piega del
        gomito (>10%)
       Precoce (prime 48-72
                        48 72 ore)
       Più frequente con calibri larghi (> 5 Fr)
       Più frequente
               q      dopo
                        p ppuntura v.cefalica
       Rara nel posizionamento ecoguidato a ½ braccio

                                                              56
COMPLICANZE POST-IMPIANTO
Tromboflebite meccanica ‘sterile’
       I – dolore locale
       II – idem + eritema/edema
       III – idem + cordone localizzato
       IV – idem + cordone esteso
Trattamento conservativo (I-II): impacchi,
  mobilizzazione, arto elevato, antiflogistici
Rimozione (IV)
Grado III : tentativo conservativo

                                                 57
L’ECOGRAFIA MINIMIZZA LE COMPLICANZE IMPIANTO E
L
POST-IMPIANTO

 Incannulazione    anche nel braccio ‘senza
  vene’ ( = minimizza il rischio di
  insuccesso)
 Incannulazione sopra il gomito (= riduce
  dal 30 al 3% il rischio di trombosi)
 Incannulazione vena basilica opp. pp vena
  brachiale (= non rischio di malposizioni)
 Incannulazione con microintroduttore
  (minor dolore per il paziente)
                                                  58
COMPLICANZE A DISTANZA
 Complicanze infettive
 Complicanze meccaniche
     Ostruzione
     Lesioni del catetere

   C
    Complicanze
        li      ttrombotiche
                     b ti h

                               59
PREVENZIONE E GESTIONE
      COMPLICANZE INFETTIVE

 Asepsi
     p nella g gestione della linea infusionale
 Lavaggio delle mani

 Sostituzione appropriata della linea infusionale

 Tecnica appropriata di medicazione

                                                     60
PREVENZIONE E GESTIONE DELLE
      COMPLICANZE MECCANICHE
 Ostruzione
     escludere il ‘kinking’ del tratto esterno
     Ostruzione del lume interno: può essere prevenuta
       con infusione continua (nutripompa), lavaggi
       adeguati con SF e/o sol. eparinata (specialmente
      se utilizzato discontinuamente o dopo infusione di
      emoderivati);
     per la disostruzione: urokinasi 10000 unità/ml o
      RTPA (coaguli o fibrina), etanolo 50-75%
      (aggregati lipidici),
                    lipidici) HCl 0
                                  0.1
                                    1 N opp
                                        opp. NaOH 0
                                                  0.1
                                                    1N
       (precipitati di farmaci), Na Bicarbonato ‘molare’
      ((mezzo di contrasto))                             61
SEGUE … COMPLICANZE MECCANICHE
   Lesioni del tratto esterno
     torsione, lacerazione, etc.
     secondarie
              d i ad d uso iimproprio
                                    i ((connessione
                                                i    con power
      injector per infusione m.d.c.), o a traumatismi
      accidentali, o a errori di fissaggio
     più frequenti per i cateteri in silicone e per i calibri più
      sottili

                                                                     62
63
64
65
66
67
68
69
PREVENZIONE E GESTIONE DELLE
    COMPLICANZE TROMBOTICHE
 Evitare la vena cefalica
 Evitare calibri > 5 Fr

 Preferire il posizionamento ecoguidato a ½ braccio
  piuttosto che il posizionamento ‘blind’ alla piega del
  gomito

                                                           70
TRA LE COMPLICANZE A DISTANZA SI
         SEGNALANO …

                 Complicanze RARE quali:
   Cellulite da Staph.
   S
    Sepsi id
           da catetere
                  t t
   Tromboflebite massiva v.ascellare/v.succlavia
   ‘Tip
     Tip migration’
         migration (malposizione secondaria)
   Difficoltà alla rimozione del presidio
   Dislocazione
       s oca o e accaccidentale
                        de a e (pa
                                (parz./totale)
                                      / o a e)

                                                    71
PER ULTERIORI INFORMAZIONI, VISITATE IL SITO WEB DEL GAVECELT:

             www.gavecelt.info

  Per essere aggiornati sulle attività GAVeCeLT
   (
   (corsi,
        i convegni,
                  i ecc.))
  Per accedere a protocolli, linee guida,
   raccomandazioni
             d i i cliniche
                      li i h
  Per accedere a presentazioni per immagini
   (t
   (tecniche
        i h e metodi
                 t di di iimpianto
                             i t e gestione)
                                         ti  )
                                                                 72
Puoi anche leggere