La nuova "Centrale" a turbogas
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La nuova "Centrale" a turbogas Nel panorama "Chimica - ambiente" ferrarese, la realizzazione della nuova Centrale turbogas a ciclo combinato (o "Impianto di cogenerazione a ciclo combinato") può rappre- sentare un esempio paradigmatico di come possa essere affrontato e risolto positivamente un caso di nuovo insediamento industriale, coniugando tutte le componenti economiche, ambientali, sociali e politiche interessate alla vicenda. Ne fanno fede le tante iniziative (di dibattito pubblico, di approfondimento tecnico, di informazione con diversi mezzi divulgativi) che hanno via via accompagnato l'iter procedu- rale delle Istituzioni e delle strutture pubbliche (iter che riassumiamo nella Scheda n°1 che segue) chiamate della legislazione ad esaminare e a "giudicare" il progetto "Centrale turbo- gas". Per quanto un impianto come una Centrale termoelettrica possa sembrare non di speci- fica pertinenza del comparto chimico, nel caso in questione la Centrale di Ferrara si correla strettamente con le vicende della chimica locale, per diversi ordini di motivi. Anzitutto la Centrale verrà installata nell'ambito logistico del Polo Chimico ferrarese, venendo, peraltro, a rappresentare uno dei capisaldi per il consolidamento degli assetti in- dustriali ivi esistenti e per la possibile nascita, nell'area, di insediamenti a tecnologia avan- zata (non esclusivamente di tipo chimico), grazie alla disponibilità di fornitura energetica (non solo elettrica, ma anche vapore tecnico) a costi competitivi. Non solo, ma il progetto della nuova Centrale si viene ad inserire in un'area poten- zialmente molto compromessa dal punto di vista ambientale a causa delle lavorazioni in es- sa sviluppate nei decenni precedenti, tanto da reclamarne con forza il risanamento, pena la rinuncia alla stessa costruzione della Centrale. Pertanto, così come si può sostenere che la bonifica dell'area del Polo Chimico é una delle condizioni per il consenso della collettività alla costruzione della Centrale (come po- trebbe un nuovo insediamento, peraltro di elevato livello tecnologico, sorgere su terreni in- quinati?), é altrettanto vero che un investimento come questo, per sé e per i riflessi di svi- luppo indotto che comporta, rende la bonifica ambientale un'operazione non solo ecologi- camente valida, ma anche propositiva sul piano delle opportunità imprenditoriali. Ecco perché al "si" per la costruzione della nuova Centrale si é immediatamente ac- compagnato l'accordo tra le Imprese e le Amministrazioni per la bonifica del sito chimico (di cui parliamo in altra parte di questo AEF). In secondo luogo, la nuova Centrale verrà a costituire una componente dell'insieme di fonti di emissione del polo chimico ferrarese, tanto da farne elemento determinante per la riduzione complessiva dell'impatto ambientale rispetto la situazione esistente (in una suc- cessiva Scheda, vengono riportati i dati tecnici di merito) in quanto sostitutiva delle Centra- li termoelettriche obsolete tuttora operanti nel petrolchimico. La decisione della realizzazione della nuova Centrale rappresenta anche una risposta decisiva da parte delle Amministrazioni locali agli interrogativi circa l'opportunità o meno di mantenere e di consolidare a Ferrara il Polo Chimico. 1
La stretta correlazione fra il progetto "Centrale turbogas" e "Polo Chimico" é rimarca- ta - come ricordato precedentemente - dalla sottoscrizione, da parte delle Autorità pubbliche e delle Imprese, dell'A ccordo di Programma del maggio 2001, con il quale si conviene sulla scelta di risanare e rilanciare una delle aree più importanti del territorio ferrarese, in una lo- gica di sostenibilità ambientale e di sviluppo qualificato delle attività industriali e dell'o c- cupazione. Con questi atti, si esprime operativamente la convinzione che le competenze scientifi- che e tecniche presenti a Ferrara unitamente alle nuove tecnologie, sono in grado di supera- re ogni preconcetto circa l'impossibilità di coesistenza tra lo sviluppo della cultura e delu- t rismo e quello industriale. La “vicenda Centrale” - per come é stata governata - ha pure favorito un confronto su- gli aspetti concreti a tutto campo, che ha di fatto costretto l'abbandono sul nascere di sup e- rati schemi ideologici. Fra questi, non ha avuto alcuna rappresentanza la "logica" del "not in my back yard": nel riconoscere la necessità di fornire al Sistema Italia una nuova fonte produttiva di ener- gia, non ci si é sottratti alla disponibilità di realizzarla "vicino a casa propria". Il dibattito sviluppatosi ha manifestato l'esistenza di importanti elementi di "trasvers a- lità" fra i diversi ambiti di competenza e di responsabilità. Ne fanno fede, ad esempio, i verbali delle sedute consiliari presso il Comune di Ferra- ra che evidenziano come tutte le componenti politiche siano sensibili ai benefici, quanto at- tente alle problematiche derivanti dalla realizzazione della nuova Centrale. Non a caso la valutazione positiva per il “progetto Centrale” espressa dalle Ammini- strazioni ferraresi é stata accompagnata da una serie di condizioni/prescrizioni - derivate dalle verifiche dei tecnici di Arpa, Ausl, Comune e Provincia - che le stesse Amministra- zioni hanno presentato alla Commissione del Ministero dell'Ambiente in fase di procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.). Va, infatti, evidenziato come la legislazione italiana preveda che i progetti per Centrali superiori a 300 MWe vengano autorizzati dal Ministero, per cui Regioni e Amministrazioni Locali sono chiamate soltanto ad esprimere loro valutazioni in merito ed a presentarle alla Commissione ministeriale. Nonostante le limitazioni legislative in materia di competenze autorizzative, la Regio- ne Emilia-Romagna si é comunque attivamente inserita nella "vicenda" Centrale a turbogas di Ferrara. Ciò, per due prevalenti ordini di motivi: - la Regione Emilia Romagna é interessata al miglioramento ambientale complessivo con tecnologie più "pulite" rispetto quelle esistenti (le emissioni di impianti come la nuova Centrale incidono sul "bilancio" ricavabile dal protocollo di Kyoto per il 18%, mentre il re- stante 82% deriva dal traffico e dagli impianti domestici); - oggi si producono nella regione circa 5.000 MWe a fronte di un consumo più che doppio; la Regione intende puntare con il proprio Piano energetico decennale al traguardo dell'autoproduzione. 2
Scheda n° 1. Iter procedurale per l'esame e pronunciamento delle Amministrazioni fer- raresi sul progetto di "Impianto di cogenerazione a ciclo combinato" (la nuova Centrale a turbogas) 24/03/2000 - Viene sottoscritto da Regione E. Romagna, Provincia e Comune di Fer- rara e Società SEF il Protocollo di Intesa per la promozione del piano che prevede la realiz- zazione a Ferrara da parte di SEF di un nuovo polo energetico d'avanguardia tecnologica. Nel Protocollo, la Soc. SEF si impegna a "progettare, allestire e gestire l'impianto in conformità a tutte le prescrizioni che verranno adottate nell'ambit o della procedura autoriz- zativa e a quella riferita alla Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.)". 23/01/2001 - Soc. SEF deposita presso il Comune di Ferrara la documentazione relati- va all'impianto per la "libera consultazione del pubblico", come richie sto dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. 27/01/2001 - Soc. SEF deposita presso il Comune di Ferrara istanza per ottenere il giudizio di compatibilità ambientale, copia dello Studio di Impatto Ambientale (S.I.A) e il progetto di massima dell'impianto, redatti dalla stessa SEF. Stessa documentazione viene depositata da SEF presso la Provincia di Ferrara e presso la Regione E.Romagna. 27/01/2001 - Viene data comunicazione sui quotidiani dell'avv enuto deposito del S.I.A e del progetto di massima. Da questa data, per Legge, decorrono 45 giorni per la e- ventuale presentazione di osservazioni da parte dei soggetti interessati. 13/03/2001 - Dopo 45 giorni, non sono pervenute osservazioni scritte in merito agli elaborati depositati. Si tiene una riunione istruttoria presso la Commissione V.I.A. del Mi- nistero dell'Ambiente, per un primo esame del S.I.A presentato da SEF. La Commissione V.I.A. é costituita da: dr. Paleologo, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, tre esperti del Ministero dell'Am biente, tre esperti designati rispettivamente da Regione E. Romagna, Provincia e Comune di Ferrara, esperti dell'Istituto Superiore di Sanità, dell'ISPESL, l-de l'ENEA, de ll'ANPA, del CNR e dei Vigili del Fuoco. 13/03/2001 - Enichem fornisce ad ARPA-FE i dati relativi alle emissioni ed ai tempi di funzionamento delle attuali due Centrali CTE1 e CTE2. 28/03/2001 - Si riunisce presso il Ministero dell'Ambiente la Commissione per l'i n- chiesta pubblica. 09/04/2001 - Il Ministero dell'Ambiente richiede a Soc. SEF hiarimenti c relativamente al progetto. 7/05/2001 - La Regione E. Romagna richiede a Soc. SEF integrazioni relativamente al progetto. 7/05/2001 - Viene stipulato l'Accordo di Programma sulla riqualificazione del Polo Chimico ferrarese, che pone tra gli obiettivi il miglioramento dell'impatto ambientale a fronte di un rafforzamento degli impianti produttivi e dei servizi. 23/05/2001 - La Regione Veneto esprime, con delibera, parere favorevole di compati- bilità ambientale del progetto della Centrale a Turbogas per quanto riguarda gli effetti sul territorio della stessa Regione. 11/06/2001 - Soc. SEF presenta le integrazioni richieste dalla Regione E. Romagna e dal Ministero dell'A mbiente. 19/07/2001 - Sopralluogo, da parte della Commissione V.I.A. sul sito di prevista loca- 3
lizzazione dell'impianto. 03/08/2001- Il Ministero dell'Ambiente richiede a Soc. SEF ulteriori chiarimenti rel a- tivamente al progetto. 15/10/2001 - Soc. SEF presenta le integrazioni richieste dal Ministero dell'Ambiente. 24/10/2001 e 9/11/2001 - Riunioni istruttorie della Commissione V.I.A. 5/12/2001 - L'Autorità di bacino del fiume Po esprime parere favorevole alla realizz a- zione dell'impianto, a seguito dell'analisi condotta dalla Sottocommissione Assetto Idroge o- logico sulla verifica, prodotta da SEF, di rischio residuale legato a fenomeni di piena cata- strofica del fiume Po. 5/12/2001 - Seduta straordinaria dei Consigli delle 3 Circoscrizioni “Giardino Ari a- nuova Dore”, “Barco -Pontelagoscuro” e “Nord Ovest” sul tema “Centrale a turbogas”. Pr e- senti, tra gli altri, il Sindaco del Comune di Ferrara, G. Sateriale, l’Assessore A. Bratti e Ing. Malatesta. Interventi di: L. Ferrari, G. Calò, P. Bertelli, S. Turrini, B. Benea, G. Marti- ni, M. Bovoli, B. Vallieri, R. Galletti, V. Anselmi, A. Modonesi, F. Colaiacovo, M. Rosset- ti. 11/12/2001 - La Regione E. Romagna richiede a Soc. SEF chiarimenti e approfondi- menti in merito a: • soluzioni previste per la gestione degli off gas e delle torce di stabilimento; • temperatura delle acque da scaricarsi in canale Boicelli; • emissione di vapore acqueo dalle torri di refrigerazione e dal camino. 15/01/2002 - Soc. SEF trasmette le proprie considerazioni e integrazioni in merito a quanto richiesto da Regione E. Romagna. 19/02/2002 - Le Giunte di Provincia e Comune di Ferrara emettono parere in merito alla pronuncia di compatibilità ambientale sul progetto della nuova Centrale. Detto parere, che contiene valutazioni e prescrizioni (v. Scheda n° 2) viene inviato al Ministero dell'A m- biente e Tutela del Territorio, al Ministero delle Attività Produttive, al Ministero dei Beni Culturali, al Ministero della Sanità, al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, alla Regio- ne E. Romagna ed alla Regione Veneto. 2/07/2002 - Firma del Protocollo di Intesa tra AGEA, SEF, Comune e Provincia per l’allacciamento tra la nuova Centrale e la rete cittadina della geotermia. 22/07/2002 – La Giunta regionale dell’E. Romagna esprime parere positivo sulla “compatibilità urbanistica” della nuova Centrale, sentito il parere del Comune di Ferrara, del Servizio Energia e della Direzione Generale dell’Assessorato alla Sanità della Regione E. Romagna. 4/09/2002 - Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio- Servizio per la Valutazione dell'Impatto Ambientale esprime "giudizio positivo circa la comp atibilità am- bientale del progetto dell'i mpianto di cogenerazione a ciclo combinato". Scheda n° 2. Condizioni/prescrizioni/valutazioni dell'Autorità pubblica locale in merito alla nuova Centrale a turbogas Considerando che il Progetto della costruzione della nuova Centrale consente di fer- mare la produzione di due centrali a tecnologia superata (denominate CTE1 e CTE2) e quindi di migliorare complessivamente l'impatto ambientale del sito in cui si colloca, le 4
Amministrazioni pubbliche ferraresi hanno espresso parere favorevole allo sviluppo del progetto stesso, ponendo le seguenti prescrizioni, associate a valutazioni di merito: - l'avvio della realizzazione della nuova Centrale é subordinato al completamento de l- le procedure di caratterizzazione dei suoli e degli eventuali interventi di bonifica dell'area interessata dall'impianto; - la Centrale CTE2 può "marciare" (come "riserva fredda" per i casi di emergenza) per un massimo di 52 ore/anno e, di norma, dovrà essere alimentata a metano; - la Soc. SEF dovrà presentare entro il 31.12.2002 una soluzione tecnica definitiva per l'utilizzo ottimale dei gas di spurgo (off gas) del petrolchimico. Il Progetto dovrà essere autorizzato ai sensi delle vigenti normative; - la nuova Centrale potrà essere avviata soltanto dopo la risoluzione del problema dei gas di spurgo (eliminazione dei "fumi" incombusti dalle "torce" di stabilimento); - non dovrà essere superata l'emissione di 1085 ton/anno di NOx in totale (vedi, in m e- rito, le precisazioni riportate in Scheda n°3, seguente); - al camino della nuova Centrale e della CTE2 dovrà essere installata una centralina per la misura in continuo e la trasmissione a distanza presso le sedi della Provincia, Comu- ne ed ARPA della portata e delle concentrazioni dei parametri: NOx, CO, CO2, O2, H2O. - il sistema di rilevamento della nuova Centrale dovrà computare automaticamente il flusso di massa emesso per i singoli inquinanti; - la nuova Centrale e la CTE2 dovranno essere dotate di contatore sigillato a disposi- zione degli organi di controllo; - l'allacciamento della nuova Centrale alla rete di trasmissione nazionale per l'immi s- sione dell'energia elettrica deve essere realizzato con elettrodotto in cavo interrato; - la Soc. SEF dovrà predisporre un progetto di mitigazione e compensazione ambien- tale paesaggistica finalizzato alla realizzazione di rimboschimento e fasce di verde di filtro nell'area limitrofa (in pa rticolare villaggio Barco); - dovrà essere installato nel canale Boicelli, nel punto di scarico delle acque prove- nienti dal ciclo di raffreddamento della nuova Centrale, un misuratore multiparametrico per il controllo di: pH; temperatura; redox; - sempre nel canale Boicelli, a 50 metri a monte e a valle del punto di scarico, dovran- no essere installati misuratori di temperatura con registrazione automatica dei dati. Il prelievo annuo di acqua dal Fiume Po resterà sensibilmente al di sotto del limite massimo autorizzato dalle Autorità: il fabbisogno complessivo del petrolchimico, con la nuova Centrale a regime e la chiusura delle vecchie Centrali, sarà di 28 milioni di mc/anno, contro un limite autorizzato di 31,5 milioni di mc/anno. Si valuta positivamente l'accordo tra AGEA e SEF per la fornitura, da parte di qu e- st'ultima, di una quota del vapore prodotto dalla nuova Centrale per l'e stensione del sistema di teleriscaldamento cittadino. In proposito, é prevista la fornitura di 100 MW termici, in grado di elevare dall'attuale 8% a circa il 30% (24.000 alloggi equivalenti) la quota di utenti ferraresi serviti dal teleriscaldamento. Ciò comporterà benefici non solo dal punto di vista dei costi per il riscaldamento, ma anche dal punto di vista ambientale, venendosi a ridurre sensibilmente la emissione di NOx grazie alla soppressione delle caldaie condominiali. 5
Scheda n° 3. Quadro emissivo inerente la produzione di energia nel Polo Chimico di Ferrara Tab. 1. Quadro emissivo attuale. Flussi di massa totali (ton/anno) Stima a Parametri CTE2 CTE1 Autob. Off gas Totale cura di NOx 1051,2 1,1 120 1172,3 SEF 921,6 67,5 1,1 120 1110,2 ARPA SO2 2312,6 0,1 2312,7 SEF 2027,5 229,5 0,1 2257,1 ARPA CO 525,6 120 645,6 SEF 460,8 33,8 0,4 120 615,0 ARPA PM10 105,1 0,4 105,5 SEF 92,2 6,8 0,4 99,4 ARPA Note di Tab. 1. Le stime di SEF sono desunte considerando: - CTE1 inutilizzata; - CTE2 in marcia 24 ore/giorno, 365 giorni/anno (8760 ore/anno), con alimentazione ad olio combustibile. Le stime di ARPA-FE sono desunte considerando: - CTE1 in marcia un mese e mezzo all'anno con alimentazione ad olio combustib ile; - CTE2 in marcia dieci mesi e mezzo all'anno con alimentazione ad olio combust ibile. I valori inerenti Autobotti e off gas derivano da stime di SEF. Per "Autobotti" si intende il contributo fornito dai mezzi di trasporto che riforniscono di olio combustibile l'attuale centrale CTE2(si calcola un totale di circa 6.700 autobot- ti/anno che attualmente riforniscono la CTE2 di gasolio). Per "off gas" si intende il contributo fornito dalle torce di stabilimento per la combu- stione dei gas di spurgo degli impianti del petrolchimico. Tab. 2. Quadro emissivo futuro (*). Flussi di massa totali (ton/anno) Parametri CTE2 SEF Autobotti Nuovo Totale Note combustore off gas NOx 6,3 1265,1 0,1 95 1366,5 Stima SEF 1085,0 Limite auto- rizzato SO2 nd nd 0 nd nd CO max 0,8 1054,4 0 nd max 1055,2 PM10 nd nd 0,1 nd 0,1 CO2 max 800 2.960.000 0 nd max 2.960.800 Stima teorica Note di Tab. 2 (*) L'assetto futuro, con la Nuova Centrale SEF in marcia, a regime regolare, sarà il seguente: • Centrale CTE1: smantellata; • Centrale CTE2: in marcia, con alimentazione a metano, per un massimo di 52 o- re/anno (stima relativa all'ipotesi di un eventuale "fermo" di entrambi i "gruppi" della 6
nuova Centrale SEF). Il gas metano con cui verrà alimentata la nuova Centrale é il combustibile fossile che determina il minore impatto ambientale. Il metano, durante la combustione con l'ossigeno dell'aria produce essenzialmente Anidride carb onica e acqua. I"prodotti secondari" della combustione sono: • Ossidi di Azoto (NOx); • Ossidi di zolfo (SO2-SOx); • Polveri (PM10); • Ossido di carbonio (CO). Tutti questi "inquinanti", bruciando metano anziché olio combustibile, si riducono sensibilmente nel caso degli NOx e pressoché totalmente nel caso delle polveri e degli SO2- SOx (v. sigla “nd” in Tabella). Data, però, la elevata pote nzialità della nuova Centrale, la quantità (tonnellate all'anno) di NOx prodotta rischia di essere superiore a quella emessa dalle attuali due Centrali, mentre - nel rispetto degli impegni assunti nell'Accordo di Pr o- gramma - con la messa in marcia della nuova Centrale e la fermata delle due obsolete, deve essere garantito il miglioramento dei flussi di massa complessivi dei tre inquinanti partico- larmente nocivi, quali NOx, PM10 e SO2. Il rispetto di questi impegni é così assicurato: NOx: l'Autorità pubblicaprescrive che non devono essere superate le 1085 t/a (a fron- te dell'attuale valore di 1110,2 t/a). Ciò significa che tale prescrizione impone una marcia a "carico ridotto" della nuova Centrale (infatti, la stima della Soc. SEF - basata sulla marcia a pieno carico della nuova Centrale - prevede emissioni di NOx a livello di 1366,5 t/a). L'autorizzazione pubblica ipotizza un incremento produttivo de lla nuova Centrale SEF soltanto nel caso in cui si possano ridurre le emissioni di NOx nel "bilancio complessivo" della città di Ferrara grazie alle operazioni che verranno prodotte dalla Società SEF in ter- mini di miglioramento del trattamento degli off gas e di estensione del teleriscaldamento cittadino (in quest'ultimo caso, la riduzione di NOx deriverà dalla chi usura delle caldaie per il riscaldamento delle strutture cittadine, perché sostituite dal non inquinante teleriscalda- mento). PM10 e SO2: il gas naturale utilizzato come combustibile non contiene Zolfo, quindi non dà luogo a emissioni solforose (SO2-SOx), né produce emissioni solide (polveri e me- talli pesanti). Pertanto, i valori limite di emissione per le polveri e gli ossidi di zolfo sono rispettati utilizzando metano, in base al DM 12/7/90. La ridotta marcia di CTE2 con ali- mentazione a olio combustibile e la marcia della nuova Centrale SEF con alimentazione a metano consentono, quindi, una drastica riduzione dei due inquinanti rispetto i valori attua- li. CO: l'incremento delle emissioni di questo gas é mitigato al suolo dalla elevata id- spersione favorita dal tipo di camino della nuova Centrale (60 metri di altezza) che limita le concentrazioni al suolo di CO a valori di oltre mille volte inferiori ai parametri di legge. Infatti, i dati derivanti dalle simulazioni matematiche indicano che, a fronte di un limi- te di legge di 10.000 ug/mc quale valore medio di 8 ore consecutive di CO nell'aria ambie n- te, l'Ossido di carbonio causato dalla nuova Centrale sarà di 7,4 ug/mc. I valori di CO2 derivano da stima teorica. L'alimentazione della nuova Centrale con 7
gas metano rispetto quelle alimentate con olio combustibile consente la riduzione di circa il 50% delle emissioni di anidride carbonica. Ciononostante, a causa della maggiore potenzia- lità della nuova Centrale, l'emi ssione di anidride carbonica, in termini quantitativi assoluti, sarà superiore a quanto emesso attualmente. L'anidride carbonica é uno dei "parametri" individuati nel protocollo di Kyoto e o- J hannesburg da monitorare da parte degli Stati firmatari al fine di contenerne i livelli di e- missione entro un dato valore. La CO2, infatti, non provoca problematiche ambientali per la popolazione di un determinato sito, ma può provocare fenomeni di ordine planetario (es- sendo uno dei cosiddetti "gas serra"), indipendentemente dalla collocazione geografica del- la fonte di emissione. Le quantità di emissione di CO2 vanno pertanto considerate nel computo globale del Paese nell'ambito del Piano energetico nazionale. Scheda n° 4. I dati tecnici della nuova Centrale • Società realizzatrice: SEF (Società EniPower Ferrarese). • Azionisti: Enipower 51% - Merloni/Foster Wheeler 49%. • Superficie complessiva occupata: 74.100 mq. • Tempi di realizzazione: 16 mesi. • Numero di persone occupate per la realizzazione: 200 • Numero di addetti per l'esercizio: 44 • Inizio della costruzione dell'impianto:2003 (compatibilmente con la concessione edi- lizia comunale e con le eventuali opere di bonifica dei terreni). • Avvio dell'esercizio della nuova Centrale: inizio 2005. • Valore dell'investimento: 413 milioni di Euro. • Produzione di energia elettrica per una potenza nominale di 800 Mwe (Potenza Elet- trica netta = 740 Mwe), di cui: 90 MWe impiegate per i fabbisogni interni al Polo Chimico (ad un costo del 20% in meno dell'attuale) e la restante quota trasferita sulla rete di trasmissione nazionale a 380 kV per essere venduta sul mercato dell'energiae- lettrica; • Produzione di vapore per una Potenza termica nominale di 1411 MWt, destinati a: - fabbisogni interni al Polo Chimico e stabilimenti adiacenti; - eventuali richieste derivanti da nuove attività industriali; - potenziamento del teleriscaldamento cittadino. • Combustibile: gas naturale (109,6 T/h), rifornito tramite condutture sotterranee allac- ciate all'esistente metanodotto. Assetto tecnologico. Impianto di cogenerazione a ciclo combinato (ciclo a gas e ciclo a vapore) costituito da due "moduli" da 400 MWe ciascuno, al fine di assicurare la continuità produttiva della Centrale e degli impianti da essa serviti, anche nel caso di “blocco” di uno dei due moduli. Più in dettaglio: • n° 2 turbine alimentate a gas naturale (turbogas), con bruciatori a bassa emissione di ossidi di azoto; • n° 2 caldaie "a recupero" per la produzione di vapore; 8
• n° 2 turbine a vapore a condensazione; • n° 1 condensatore del vapore scaricato dalle turbine; • torri di raffreddamento ad evaporazione per la condensazione del vapore scaricato dal- le turbine e per il raffreddamento macchine; • sistema elettrico di generazione, distribuzione, connessione alla rete del Gestore e alla rete interna di stabilimento; • servizi ausiliari. Perché 2 "moduli" da 400 Mwe (anziché uno solo): • se si ferma un "modulo", si assicura la continuità di fornitura di energia alle utenze, grazie al secondo "modulo" senza dover riattivare la centrale CTE2 (più inquinante); • un solo "modulo" non renderebbe disponibile il vapore per il teleriscaldamento e l'e- nergia per nuove utenze; • la produzione di sole 400 Mwe non consentirebbe di abbassare i costi dell'energia e non renderebbe economico l'investime nto. Descrizione sintetica del ciclo produttivo della Centrale turbogas La denominazione ufficiale dell'impianto (Centrale turbogas a ciclo combinato) rende bene l'idea della tecnologia del processo. Turbogas (Ciclo a gas), in quanto la miscela gassosa derivante dalla combustione di aria e metano viene trasferita in una turbina che ruotando trascina un alternatore che genera energia elettrica. Ciclo combinato, in quanto la miscela gassosa di scarico dal turbogas, ancora molto calda (e quindi ancora sfruttabile per produrre altra energia) viene inviata in uno scambiato- re ("caldaie a recupero") dove i gas cedono il loro calore all'acqua, vaporizzandola (Ciclo a vapore, appunto). Il vapore così prodotto va ad alimentare una seconda turbina, la quale trascina un se- condo alternatore per la generazione di altra energia elettrica. L'energia elettrica egnerata dai due alternatori viene quindi elevata di tensione per mezzo di due trasformatori e indiriz- zata all'ele ttrodotto. I gas della combustione, avendo esaurito la loro "carica" di calore, vengono trasferiti ai trattamenti di abbattimento degli inquinanti e quindi inviati al camino. 9
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