NOTA DI PRESENTAZIONE - IL DOVERE DI GARANTIRE LA CRESCITA IN UN AMBIENTE FAMILIARE - Progetto Famiglia Formazione

Pagina creata da Riccardo Costanzo
 
CONTINUA A LEGGERE
NOTA DI PRESENTAZIONE - IL DOVERE DI GARANTIRE LA CRESCITA IN UN AMBIENTE FAMILIARE - Progetto Famiglia Formazione
Richieste urgenti alle Regioni del Centro-Sud Italia
per la tutela del Diritto dei Bambini ad avere una Famiglia

                                    NOTA DI PRESENTAZIONE

1. IL DOVERE DI GARANTIRE LA CRESCITA IN UN AMBIENTE FAMILIARE
Da più di trent’anni la legislazione italiana sancisce il diritto dei bambini e dei ragazzi ad avere una
famiglia. Diritto corrispondente innanzitutto al dovere del servizio pubblico di sostenere le famiglie
in crisi, evitando il sorgere o l’incancrenirsi di situazioni di grave disagio per i figli. Quando poi,
nonostante gli aiuti, il contesto familiare risultasse gravemente inadeguato, il servizio pubblico ha il
dovere di intervenire per assicurare a bambini e ragazzi la possibilità di crescere in un altro
contesto familiare. Le alternative in questo caso sono tre:
- due di carattere temporaneo, a cui ricorrere quando la difficoltà familiare può essere superata
    o si presenta non del tutto compromessa: l’affidamento ad una famiglia e, ove questo non fosse
    possibile, l’inserimento in una comunità di tipo familiare. La scelta del tipo di intervento andrà
    fatta nel rispetto del criterio di appropriatezza, cioè assicurando la congruenza fra
    l’identificazione, l’analisi e la valutazione dei bisogni del bambino e della sua famiglia con la
    progettazione e il conseguente intervento messo in atto. Nel rispetto di tale criterio, e salvo
    motivate diverse esigenze, si sceglierà le tipologie di accoglienza che maggiormente assicurano
    la dimensione familiare.
- la terza opzione, di natura definitiva, mirante a dare a bambini e ragazzi una nuova famiglia:
    l’adozione.

2. L’IMPORTANZA DELLA RETE
La buona riuscita dei percorsi di tutela del diritto dei minorenni a crescere in famiglia passa
attraverso il coinvolgimento di diversi attori: i bambini e i ragazzi per i quali si attuano tali percorsi;
le loro famiglie in difficoltà; le famiglie affidatarie o adottive che si mettono in gioco con la loro
disponibilità ad accogliere e le associazioni familiari che ne promuovono l’impegno e supportano il
buon esito dei percorsi; il terzo settore che in modo competente può sostenere processi complessi
sul piano educativo, psicologico e sociale; i servizi pubblici, titolari della potestà istituzionale e
degli interventi di protezione e presa in carico; i tribunali per i minorenni, per le scelte che sono
chiamati a prendere sulla base della normativa vigente. Oltre a questi attori principali, il percorso
di tutela coinvolge anche il mondo della scuola, luogo dove i ragazzi passano diverso del loro
tempo; quello della salute (come ad esempio i pediatri o i medici di base), etc.
Le Regioni e gli Enti Locali dovrebbero assumere come priorità questi percorsi attraverso politiche,
servizi e misure efficaci, assicurando livelli adeguati di promozione dell’agio e di prevenzione e
contrasto del disagio minorile e familiare.

INFO E CONTATTI: Facebook “Diritto alla famiglia” – Web www.dirittoallafamiglia.it – Twitter DirittoallaFamiglia “@DonareFuturo”
Richieste urgenti alle Regioni del Centro-Sud Italia
per la tutela del Diritto dei Bambini ad avere una Famiglia

3. UN BILANCIO A TINTE SCURE, SOPRATUTTO AL CENTRO-SUD
Ciò premesso, occorre rilevare che il sistema di tutela del diritto a crescere in famiglia, specie al
Centro-Sud Italia, mostra numerose, e a volte gravi, falle: interventi spesso discontinui e
frammentati, evidenti difficoltà nel sostegno e nella valutazione dei nuclei familiari a rischio,
diffusa presenza di interventi emergenziali e coatti, tempi di attivazione e durata delle accoglienze
non sempre coincidenti con i bisogni di bambini e famiglie, diffuso sottodimensionamento degli
organici dei servizi, difficoltà di raccordo tra i vari soggetti istituzionali e di terzo settore coinvolti,
frequente mancanza di supporti specifici per famiglie affidatarie ed adottive… Difficoltà e carenze
evidenziate sia dai dati statistici nazionali, che dalle esperienze sul campo di tanti operatori e
associazioni che quotidianamente accompagnano situazioni familiari in crisi, in cui i bambini e i
ragazzi crescono sperimentando carenze, solitudine e disorientamento.

4. IL RUOLO DELLE REGIONI
Nell’arco dei trent’anni di attuazione della legislazione nazionale in materia di tutela minorile si è
evidenziato quanto la capacità di garantire il diritto a crescere in una famiglia dipenda molto dalle
scelte dei decisori locali, in particolari dei comuni, singoli o associati. La facoltà di orientare tali
scelte verso l’attivazione di interventi e servizi stabili, adeguati e continuativi, è in gran parte di
competenza delle Regioni. In particolare la riforma del titolo V della Costituzione ha assegnato alle
Regioni una specifica potestà legislativa in materia sociale e quindi anche nel campo delle politiche
(integrate e di settore) e dei servizi di sostegno, protezione e accoglienza per i bambini, i ragazzi e
le famiglie.

5. CINQUE PROPOSTE "IMMEDIATAMENTE CANTIERABILI" PER LE REGIONI DEL
CENTRO-SUD
Al fine di stimolare l’attenzione e l’impegno delle Amministrazioni Regionali, nel corso del 2015 una
cordata di associazioni e reti nazionali ha formulato cinque proposte urgenti e "immediatamente
cantierabili", cioè ritenute attivabili in tempi brevi e con sforzi istituzionali, organizzativi ed
economici sostenibili. L’intento è quello di proporre alcuni primi passi concreti che, pur non
esaurendo la platea delle azioni necessarie, intendono stimolare un rinnovamento del sistema di
sostegno delle famiglie e di protezione dell’infanzia. Un sistema che, valorizzando e integrando il
ruolo del servizio pubblico, del volontariato e del privato sociale, ribadisca la centralità del diritto
dei bambini e dei ragazzi a crescere in famiglia e assicuri la presenza di adeguati servizi, interventi e
progetti. Le cinque proposte sono:

1) SOSTEGNI ALLE ADOZIONI DIFFICILI. Previsione dell'obbligo per i comuni di
erogazione e facilitazione ai minorenni e alle famiglie che li adottano di percorsi
sociali, pedagogici, psicologici, psicoterapeutici e sostegni economici, con
particolare attenzione – in attuazione all’art. 6, comma 8, della legge 184/83 – alle
adozioni di minorenni con disabilità o di età superiore ai 12 anni.

INFO E CONTATTI: Facebook “Diritto alla famiglia” – Web www.dirittoallafamiglia.it – Twitter DirittoallaFamiglia “@DonareFuturo”
Richieste urgenti alle Regioni del Centro-Sud Italia
per la tutela del Diritto dei Bambini ad avere una Famiglia

La storia dei bambini e dei ragazzi che giungono all’adozione, spesso o quasi sempre segnata da
gravi maltrattamenti, abusi o da disabilità, determina una complessità che, spesso, i genitori
adottivi non possono sostenere da soli. Come ormai largamente noto i bambini gravemente
trascurati tendono a riprodurre comportamenti disturbati e disorganizzati anche nei confronti dei
genitori adottivi (agiti aggressivi e provocatori, condotte sessualizzate, massicce difficoltà
relazionali…). In altri casi la condizione di grave disabilità richiede tutta una serie di interventi e
supporti socio-sanitari di difficile fruizione. Parimenti l’adozione internazionale di minorenni
stranieri pone sovente le famiglie di fronte a problematiche di difficile gestione. Il rischio è che le
famiglie adottive, se non adeguatamente supportate, siano esposte ad un carico emotivo,
relazionale, organizzativo, economico, troppo complesso, che scoraggia una parte delle potenziali
famiglie disponibili ed idonee e che, nei casi più gravi, può provocare l’allontanamento definitivo o
temporaneo del minorenne adottato. Pertanto, si chiede che le Amministrazioni Regionali si
adoperino per rendere certa l’offerta da parte degli enti preposti di tutti i supporti del caso (ad
esempio la facilitazione nell’accesso a percorsi sociali, pedagogici, psicologici, psicoterapeutici, di
logopedia, l’offerta di sostegno economico…), specie per le adozioni di ragazzi con disabilità e/o
grandi, come previsto dalla normativa. Tale supporto post-adottivo, necessario in generale e
soprattutto per le adozioni difficili, dovrebbe essere strutturato in percorsi chiari e garantiti a
richiesta delle famiglie, con particolare attenzione nelle fasi più critiche (come i passaggi di scuola,
l’adolescenza).

2) ACCOMPAGNAMENTO ALL'AUTONOMIA DEI NEOMAGGIORENNI IN USCITA DA
PERCORSI DI TUTELA. Istituzione di fondi nazionali e regionali stabili nel tempo per il
sostegno sociale, economico, psicologico e relazionale ai processi di avvio
all'autonomia dei neomaggiorenni in uscita da percorsi di accoglienza impegnati
nella frequentazione di percorsi di formazione professionale o nella attuazione di
un progetto di start-up di una nuova attività e/o di vita autonoma, fino al
compimento del 25esimo anno di età.
Quando un ragazzo raggiunge la maggiore età in affidamento familiare o in comunità, pur non
essendo – come la gran parte dei suoi coetanei – pienamente autonomo sul piano abitativo,
lavorativo e relazionale si trova spesso completamente privo di quelle tutele che il sistema di
welfare gli aveva assicurato fin tanto che era minorenne. Né è pensabile che tali ragazzi possano
automaticamente ricevere sostegni adeguati dalle loro famiglie di provenienza, segnate da carenze
e difficoltà tali da aver determinato l’allontanamento dei figli.
Si chiede alle Amministrazioni Regionali di attivare azioni e interventi – approvando delibere
specifiche – per garantire la prosecuzione fino ai 21 anni dell’affidamento familiare o
dell’inserimento in comunità e l’offerta, fino al 25esimo anno e sulla base di specifici progetti, di un
adeguato accompagnamento all’autonomia, consistente in: pagamento delle spese di iscrizione e
frequenza a percorsi di istruzione e formazione (corsi universitari, corsi professionali, ecc.),
abitazioni con canone d’affitto agevolato; opportunità di lavoro attraverso reti di imprese; un
sostegno all’inserimento e/o alla creazione di attività lavorativa/impresa (attraverso la costituzione

INFO E CONTATTI: Facebook “Diritto alla famiglia” – Web www.dirittoallafamiglia.it – Twitter DirittoallaFamiglia “@DonareFuturo”
Richieste urgenti alle Regioni del Centro-Sud Italia
per la tutela del Diritto dei Bambini ad avere una Famiglia

di un fondo specifico); promozione di relazioni sociali e di prossimità utili per un affiancamento
rassicurante capace di garantire ascolto, affetto, presenza emotiva; promozione dell’empowerment
personale.

3) TAVOLI REGIONALI SULL'AFFIDO FAMILIARE. Istituzione da parte delle singole
Regioni di un Tavolo regionale sull’affido, con il coinvolgimento anche dei servizi
affidi territoriali, delle autorità giudiziarie minorili, delle associazioni di affidatari,
finalizzato all’applicazione sul territorio delle Linee di indirizzo nazionali per
l’affidamento familiare. Attivazione di spazi di confronto periodico tra le realtà
attive nel campo della tutela del diritto alla famiglia, ivi compresi gli enti gestori
dei servizi residenziali per l’accoglienza, al fine di favorire lo sviluppo di politiche
regionali e territoriali organiche.
Il 25 ottobre 2012 la Conferenza unificata Stato – Regioni – Autonomie locali ha approvato le Linee di
indirizzo nazionali sull’affidamento familiare. Frutto di un importante lavoro di confronto guidato dal
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le Linee di indirizzo offrono un’articolata platea di
raccomandazioni rivolte agli amministratori regionali e locali e agli operatori dei servizi. In particolare esse
propongono un approccio integrato il cui recepimento nei singoli contesti regionali richiede la previa
attivazione di appositi tavoli di lavoro che vedano coinvolti i vari soggetti competenti in materia (servizi,
autorità giudiziarie, associazionismo...). Si chiede agli Amministratori Regionali di adoperarsi nell’attivazione
di tali Tavoli e nella più ampia conduzione di percorsi di confronto e sintonizzazione tra tutti i soggetti
istituzionali e non impegnati nel campo della tutela del diritto dei minorenni a crescere in famiglia,
ciascuno con funzioni diverse ed in una logica di rete.

4) SVILUPPO DELLA PRATICA DEGLI "AFFIDAMENTI PONTE" DEI BAMBINI PICCOLISSIMI.
Inserimento del tema dello sviluppo dell'affidamento dei bambini piccolissimi tra
le finalità del Tavolo Regionale di cui al punto 3 al fine di definirne le finalità e le
modalità di attuazione, approfondendone i presupposti teorici e le specificità
pratiche e favorendone la diffusa e corretta attuazione nei territori.
Nonostante la legge 184/83 e ss.mm.ii. indichi con chiarezza la preminenza – ove possibile – degli interventi
di affidamento familiare su altre tipologie di accoglienza e il diffuso consenso della comunità scientifica e
degli operatori del settore circa la particolare cogenza che queste indicazioni hanno nell’accoglienza di
bambini piccoli (ai quali occorre assolutamente assicurare relazioni familiari) oggi una parte importante dei
minorenni di età compresa tra 0 e 3 anni viene inserita nelle comunità residenziali, molte delle quali
caratterizzate dalla turnazione del personale educativo, e quindi inidonee ad offrire a tali bambini una
sufficiente stabilità affettivo-relazionale. Spesso è l’incertezza progettuale – dovuta alla presenza di
problematiche che richiedono approfondimenti – a spingere servizi e organi giudiziali ad optare per
l’inserimento in comunità, ritenendo che l’accoglienza in famiglia debba previamente basarsi su
un’adeguata chiarezza, che permetta di orientare i percorsi verso l’adozione o verso l’affidamento familiare.
L’esperienza dei cd. “affidamenti ponte”, realizzata virtuosamente in alcuni territori (Torino, Genova…) e

INFO E CONTATTI: Facebook “Diritto alla famiglia” – Web www.dirittoallafamiglia.it – Twitter DirittoallaFamiglia “@DonareFuturo”
Richieste urgenti alle Regioni del Centro-Sud Italia
per la tutela del Diritto dei Bambini ad avere una Famiglia

rilanciata dalle Linee di indirizzo nazionali sull’affido, indica come, con un adeguato raccordo tra
magistratura minorile, servizi sociali territoriali e associazionismo familiare, sia possibile assicurare
l’accoglienza di breve durata di questi bambini presso famiglie appositamente preparate e sostenute. Si
chiede alle Amministrazioni Regionali di favorire la diffusione di tale pratica, promuovendo un confronto tra i
vari soggetti competenti che permetta di definirne finalità e modalità di attuazione.

5) CERTEZZA DEI SOSTEGNI ECONOMICI E DELLE COPERTURE ASSICURATIVE AGLI
AFFIDATARI. Obbligo o meccanismi di stimolo per gli enti gestori degli interventi
assistenziali (comuni, consorzi di comuni, ecc.) affinché assicurino un sostegno
economico agli affidatari, svincolato dal loro reddito; il relativo importo deve
essere stabilito in relazione alle condizioni dell’affidato e comunque non deve
essere inferiore all'80% della pensione minima INPS. È altresì obbligatoria la
stipula di idonea polizza assicurativa. Istituzione di un fondo regionale che rimborsi
i Comuni per il costo dei contributi per l'affidamento familiare dei bambini di età
inferiore o pari a tre anni.
Anche se dal 1983 la normativa nazionale in materia di affidamento familiare prevede che gli
affidatari ricevano adeguati contributi spese e coperture assicurative (per gli infortuni subiti dal
minorenne o per i danni recati a terzi), sono ancora molti i territori nei quali tali sostegni sono
completamente o parzialmente carenti. È così che numerose famiglie affidatarie devono
fronteggiare da sole gli oneri economici, ordinari e straordinari, connessi all’accoglienza, nonché i
rischi per infortuni subiti dai minorenni o per danni causati da questi a terze persone. Si chiede alle
Amministrazioni Regionali di vincolare o stimolare gli enti locali a provvedere in tal senso.

6. STATO DI ATTUAZIONE DELLA CAMPAGNA
1. INVIO FORMALE DELLE CINQUE PROPOSTE ALLE REGIONI. Il primo atto della Campagna è stato,
nell’aprile 2015, quello di inviare formalmente le cinque proposte alle amministrazioni regionali di
Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Puglia, Sicilia, Abruzzo e Molise.
2. ADESIONI MORALI DELLE AMMINISTRAZIONI REGIONALI ALLA CAMPAGNA. Successivamente,
dall’autunno-inverno 2015, mediante l’attivazione in ciascuna regione centro-meridionale di una
cordata promotrice locale composta dalle rappresentanze territoriali dell’associazionismo coinvolto
nella Campagna, si è proceduto nel sollecitare la concreta attivazione degli amministratori regionali
e nel sensibilizzare altre realtà istituzionali significative quali i Garanti regionali per l’infanzia e
l’adolescenza, i Tribunali per i minorenni, gli Ordini professionali…
Ad oggi hanno aderito moralmente alla Campagna (mediante la sottoscrizione del Manifesto
recante i cinque punti) i seguenti soggetti:
- Regione Lazio (adesione del 20/04/2016, a firma dell’Assessore alle politiche sociali, Rita
    Visini);

INFO E CONTATTI: Facebook “Diritto alla famiglia” – Web www.dirittoallafamiglia.it – Twitter DirittoallaFamiglia “@DonareFuturo”
Richieste urgenti alle Regioni del Centro-Sud Italia
per la tutela del Diritto dei Bambini ad avere una Famiglia

-   Regione Abruzzo (adesione del 14/10/2016, a firma dell’Assessore alle politiche sociali,
    Marinella Sclocco);
- Regione Puglia (adesione del 16/11/2016, a firma dell’Assessore alle politiche sociali, Salvatore
    Negro);
- Regione Campania (adesione del 31/03/2017, a firma dell’Assessore alle politiche sociali, Lucia
    Fortini).
La Regione Calabria, nella persona dell’Assessore alle politiche sociali, Federica Roccisano, pur non
avendo sottoscritto il Manifesto, ha pubblicamente dichiarato il suo favore per la Campagna.
Mancano al momento risposte dall’amministrazione regionale della Sicilia, della Basilicata e del
Molise. 1
3. ATTUAZIONE DELLE PROPOSTE DELLA CAMPAGNA. In merito allo stato di recepimento delle
proposte formulate dalla Campagna, il quadro si presenta “ai primi passi” di un percorso ancora
lungo e dagli esiti incerti. Al momento l’unica proposta che ha ricevuto alcuni concreti riscontri è
quella relativa alla ISTITUZIONE DEI TAVOLI REGIONALI PER L’AFFIDO. A tal proposito si registrano i
seguenti passi:
- in Regione Abruzzo: il Tavolo è stato istituito a novembre 2016. Vi partecipano le rappresentanze
dei servizi sociali e delle associazioni. S’è riunito un’unica volta. S’è poi deciso di programmare un
periodo di formazione rivolto agli operatori dei servizi, per poi riprendere l’attività del Tavolo. Si
prevede una nuova convocazione a breve termine, prima dell’estate.
- in Regione Puglia: il Tavolo, già esistente sull’ampia tematica della tutela minorile, ha dedicato un
incontro il 19.11.15. In tale data l’Assessore regionale al Welfare ha convocato un Tavolo inter
istituzionale permanente sui temi dell’infanzia e dell’adolescenza per avviare un percorso di
confronto e condivisione tra le istituzioni. Sette i temi all’attenzione del tavolo di lavoro: dai Flussi
informativi e le attività di monitoraggio dei processi a cura dell’Osservatorio regionale delle
politiche Sociali, alle Linee guida maltrattamento e violenza in attuazione della legge regionale
29/2014, al tema della Prevenzione dell’istituzionalizzazione, alle Linee di indirizzo per
l’accoglienza in comunità, al Consolidamento delle équipe integrate adozioni, affido e
maltrattamento e violenza, al Programma di interventi educativi per preadolescenti e adolescenti,
alla Tariffazione delle strutture e dei servizi per l’infanzia. All’incontro erano invitati a partecipare i
Prefetti pugliesi, i Presidenti dei Tribunali ordinari e dei Tribunali per i Minorenni, la Garante
Regionale dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza, i Direttori generali delle Asl, l’Ufficio Scolastico
Regionale, il Centro di Giustizia minorile Pugliese, il Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali, il
Presidente di Anci Puglia, il Presidente del Consiglio Regionale. Non sono seguiti ulteriori
appuntamenti.
- in Regione Calabria: il Tavolo Regionale è stato convocato, in modo informale, a settembre 2016
dopo la dichiarazione di favore per la Campagna Donare Futuro dell’Assessore Regionale. Vi hanno
partecipato le rappresentanze Istituzionali e del Privato Sociale. Al primo incontro, dopo una fase di
pausa e dopo un iniziale confronto incentrato sull’obiettivo della Regione di ridurre i costi di
1
 Per quanto riguarda le regioni Basilicata e Molise occorre segnalare, al momento, la ridotta attivazione operativa dei
promotori della Campagna, come concausa della mancata adesione al Manifesto.

INFO E CONTATTI: Facebook “Diritto alla famiglia” – Web www.dirittoallafamiglia.it – Twitter DirittoallaFamiglia “@DonareFuturo”
Richieste urgenti alle Regioni del Centro-Sud Italia
per la tutela del Diritto dei Bambini ad avere una Famiglia

“rimborso spese” agli affidatari, ci sono stati altri due incontri del Tavolo e ci si sta muovendo verso
un ipotesi di rilancio dell’affidamento familiare in Calabria, a partire dall’attivazione di alcuni Centri
per l’Affido nei comuni capoluogo di provincia. Al riguardo la segreteria regionale di Donare Futuro
sta elaborando, insieme alla rete “Crescere al Sud” e al Forum del Terzo Settore della Calabria, una
proposta di percorso.
 - in Regione Lazio: è stato istituito (con Determina n. G02260 del 24/02/2017) un “gruppo di lavoro”
 propedeutico alla formazione del Tavolo Regionale Affido con il coinvolgimento delle
 rappresentanze dei servizi territoriali e delle associazioni familiari, il cui mandato è stato quello di
 definire i criteri di selezione dei partecipanti al Tavolo e gli obiettivi da trattare sul tema della
 prevenzione all’allontanamento dei minorenni e dell’affidamento familiare. Il lavoro del gruppo si
 è concluso il 4 maggio 2017 ed, entro giugno, la Regione Lazio istituirà il Tavolo Regionale per la
 prevenzione degli allontanamenti e la tutela dei minorenni, con particolare attenzione alla
 tematica dell’Affido Familiare. Al Tavolo è prevista la partecipazione fissa della Regione Lazio, i
 Servizi Sociali Territoriali, le Associazioni Familiari, il Tribunale per i Minorenni e il Garante
 Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, altri soggetti verranno inseriti durante la discussione delle
 aree di competenza (Scuola, Case-famiglia, ecc.). Sarà un Tavolo permanente, il cui primo obiettivo
 è quello di richiedere alla Regione Lazio il recepimento formale delle “Linee di Indirizzo nazionali
 dell’affidamento familiare”. Gli altri obiettivi sono: interlocuzione sulla programmazione regionale;
 valorizzazione della legge regionale 501/2009 per quanto riguarda i contributi alle famiglie
 affidatarie; realizzazione di una proposta di modello di regolamento distrettuale, che conterrà
 anche la regolazione dei rapporti tra settore pubblico e terzo settore (inoltre tali rapporti sono
 uno dei contenuti della delibera sulla co-progettazione, prevista dal Piano sociale regionale);
 formazione; sperimentazione di nuove forme di affido, in collaborazione con il Tribunale; modalità
 di sensibilizzazione degli amministratori locali; realizzazione di tre protocolli con il mondo della
 Scuola, con il Tribunale per i minorenni, e sull’integrazione Pubblico e Privato Sociale; il
 monitoraggio dell’affido sul territorio e del piano dell’appropriatezza degli allontanamenti. Le
 tematiche relativo all’affido saranno uno dei contenuti del protocollo in via di definizione
 sull’integrazione socio-sanitaria e proposta di convenzione tra ASL e comuni.
Non si registrano al momento attivazioni delle Amministrazioni Regionali sulle altre proposte della
Campagna. 2
4. ALTRE ADESIONI MORALI ALLA CAMPAGNA. Al fine di ampliare il livello di attenzione delle
amministrazioni regionali verso le proposte della Campagna, si è provveduto a sensibilizzare e
coinvolgere alcuni soggetti significativi, nazionali e regionali.
Attualmente hanno aderito o manifestato formalmente il loro appoggio alla Campagna:
- a livello nazionale:
2
   In alcune regioni sarà da considerare la “vicinanza” di alcune misure e buone prassi a quanto proposto dalla
Campagna (ad esempio la presenza di misure di sostegno all’inserimento occupazionale dei giovani che, pur non
essendo rivolte specificamente ai neomaggiorenni in uscita da percorsi di accoglienza, possono vedere anche costoro
tra i beneficiari e quindi contribuire, almeno in parte, al perseguimento di quanto proposto dalla Campagna).
L’attivazione dei Tavoli Regionali offrirà l’occasione per una messa a sistema di tali misure e buone prassi e per una
adeguata “attenzione” alle specifiche esigenze poste dalla Campagna.

INFO E CONTATTI: Facebook “Diritto alla famiglia” – Web www.dirittoallafamiglia.it – Twitter DirittoallaFamiglia “@DonareFuturo”
Richieste urgenti alle Regioni del Centro-Sud Italia
per la tutela del Diritto dei Bambini ad avere una Famiglia

       o Filomena Albano, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza
       o Federica Chiavaroli, Sottosegretario di Stato alla Giustizia Minorile
       o AIMMF – Associazione Italiana Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia
       o CNSA – Coordinamento Nazionale Servizi Affido
       o Unione Nazionale Camere Minorili
- a livello regionale:
       o Francesco Micela, Tribunale per i Minorenni di Palermo
       o Maria Francesca Pricoco, Tribunale per i Minorenni di Catania
       o Pasquale Andria, Tribunale per i Minorenni di Salerno
       o Francesco Greco, Tribunale per i Minorenni Bari
       o Bina Santella, Tribunale per i Minorenni Taranto
       o Rosy Paparella, già Garante Regionale per l’Infanzia della Puglia
       o Cesare Romano, Garante Regionale per l’Infanzia della Campania
       o Vincenzo Giuliano, Garante Regionale per l’Infanzia della Basilicata
       o Antonio Marziale, Garante Regionale per l’Infanzia della Calabria
       o Ordine regionale degli psicologi della Campania.
Hanno altresì aderito alla Campagna l’Assessore Politiche Sociali e il Garante per l’Infanzia del
Comune di Fiumicino, l’Assessore Politiche Sociali del Comune di Napoli, il presidente del V
Municipio Romano, l’Unione Camere Minorili di Brindisi.

7. PROMOTORI DELLA CAMPAGNA
La cordata dei promotori della Campagna è attualmente composta da:
- PROMOTORI NAZIONALI:
    • Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
    • Associazione Famiglie per l'Accoglienza
    • ANFAA Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie
    • CNCM Coordinamento Nazionale Comunità per Minori
    • CISMAI Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l'Abuso all'Infanzia
    • CNCA Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza
    • Ai.Bi. Amici dei Bambini
    • Federazione Progetto Famiglia
    • Coordinamento CARE
    • Forum delle Associazioni Familiari
    • Tavolo Nazionale Affido
    • Agevolando
- PROMOTORI REGIONALI:
    • Abruzzo: Ass. Famiglie per l'Accoglienza - Ass. Stella del Mare - Forum Associazioni
      Familiari Abruzzo - Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII
    • Basilicata: Ass. Melania - Ass. Il Ponte - Caritas Diocesana di Potenza
    • Calabria: Forum Associazioni Familiari Calabria, CISMAI Calabria, Ass. Agape Reggio Calabria

INFO E CONTATTI: Facebook “Diritto alla famiglia” – Web www.dirittoallafamiglia.it – Twitter DirittoallaFamiglia “@DonareFuturo”
Richieste urgenti alle Regioni del Centro-Sud Italia
per la tutela del Diritto dei Bambini ad avere una Famiglia

    • Campania: CNCM Campania - CISMAI Campania - CNCA Campania - Ai.Bi. Campania -
      Fondazione "G. Ferraro" - Progetto Famiglia Campania - Forum Associazioni Familiari
      Campania - Ass. Tarita
    • Lazio: Ass. Insieme - CNCA Lazio – CNCM Lazio - Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII - Ass.
      Progetto Famiglia Lazio - CISMAI Lazio – Movimento Famiglie Affidatarie e Solidali Borgo
      don Bosco - Coop L'Accoglienza - Ai.Bi. Lazio - ANFAA Roma - Ass. OASI - Famiglie per
      l'Accoglienza - Coord. CARE
    • Puglia: Ass. GenitoriAmo/Coordinamento CARE - CNCA Puglia - Cooperativa Sociale Itaca -
      Forum Associazioni Familiari Puglia/Ass. Famiglia per Tutti Onlus - FAFCE - Ass. Famiglie per
      l’Accoglienza - ANFAA Lecce - Fondazione e Rete famiglie San Girolamo - Ass. Famiglia
      Dovuta - Ass. Il Vicinato/Progetto Famiglia
    • Sicilia: Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII - AFAP Associazione Famiglie Affidatarie Palermo
      Onlus - Ass. Una famiglia per amico - ASA Onlus - CISMAI Sicilia - Ass. Famiglie per
      l'Accoglienza
    • Molise: Ass. AMFA/Coordinamento CARE

8. SEGRETERIE OPERATIVE
Gli enti promotori della Campagna hanno attivato una rete di segreteria, così articolata:
- Segreteria nazionale: Marco Giordano, marcogiord1974@gmail.com, 393.979.02.57;
- Segreterie regionali:
        o Segreteria Abruzzo:
                Marco Bulferi, mbulferi@notariato.it, 335.731.16.74;
                Errico Fioretti, erricofioretti@gmail.com, 333.630.27.16;
        o Segreteria Basilicata: in corso di riorganizzazione
        o Segreteria Calabria:
                Antonio Mondera, antoniomondera@libero.it, 335.843.99.69;
        o Segreteria Campania:
                Giovanni Tagliaferri, tagliaferrig83@gmail.com, 340.225.97.55;
                Carmela Grimaldi, carmelagrimaldi5@gmail.com, 338.206.70.67;
                Marianna Giordano, marianna.gior@gmail.com, 333.283.17.95;
                Monica Procentese, mprocentese@libero.it, 328.342.43.99;
        o Segreteria Lazio:
                Maria Grazia Viganò, vigano.mariagrazia@virgilio.it, 329.420.88.88;
                Maresa Berliri, maresa.berliri@gmail.com, 338.172.72.77;
        o Segreteria Molise:
                Giuliana De Castro, amfacb@libero.it, 339.397.89.24;
                Raffaele Tucci, raffa.tucci@gmail.com, 340.418.17.70;
        o Segreteria Puglia:
                Patrizia Salentino, patrizia.salentino26@gmail.com, 347.587.85.21;
        o Segreteria Sicilia:
                Marta D’Antonio martuccia82@hotmail.com, 335.985.56.21;

INFO E CONTATTI: Facebook “Diritto alla famiglia” – Web www.dirittoallafamiglia.it – Twitter DirittoallaFamiglia “@DonareFuturo”
Richieste urgenti alle Regioni del Centro-Sud Italia
per la tutela del Diritto dei Bambini ad avere una Famiglia

                       Teresa Lizzio, accoglienza.sud@apg23.org, 393.499.33.48.

INFO E CONTATTI: Facebook “Diritto alla famiglia” – Web www.dirittoallafamiglia.it – Twitter DirittoallaFamiglia “@DonareFuturo”
Puoi anche leggere