EDUCAZIONE AMBIENTALE - CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROF.SSA FRANCESCAOSTORERO
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EDUCAZIONE AMBIENTALE C I T TA D I N A N Z A E C O S T I T U Z I O N E P R O F. S S A F R A N C E S C A O S TO R E R O
COS’È L’EDUCAZIONE AMBIENTALE • L’educazione ambientale è la conoscenza delle caratteristiche dell’ambiente naturale, delle cause che provocano l’inquinamento ambientale e dell’insieme di comportamenti consapevoli e rispettosi verso tutto ciò che ci circonda. • È una risorsa imprescindibile per poter formare dei cittadini consapevoli e in grado di agire un domani per il bene della comunità.
DALLA TUTELA DEL PAESAGGIO ALLA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE Costituzione italiana, art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. • La tutela del paesaggio è uno degli obiettivi della Costituzione ed è strettamente connessa alla ricerca scientifica e tecnica. • Quando è stata scritta la Costituzione ancora non si percepivano gli effetti della crisi ecologica. Ai giorni nostri, però, dal concetto di tutela del paesaggio su scala locale, si è passati a quello di salvaguardia dell’ambiente su scala globale.
LE PAROLE DA CONOSCERE PER AMARE L’AMBIENTE EC OLOGIA EC OSISTEMA Questa parola ha origine greca, L’insieme dei fattori viventi, da οίκος, oikos, “casa” o anche costituiti da tutti gli organismi “ambiente”; e λόγος, logos, animali e vegetali, e non viventi, “discorso” o “studio”. È la costituiti dall’aria, dall’acqua, dal disciplina che studia le relazioni terreno, dalle condizioni di luce e degli esseri viventi tra loro e con di temperatura. l'ambiente in cui vivono.
LE PAROLE DA CONOSCERE PER AMARE L’AMBIENTE BIOSFERA BIODIVERSITÀ L’insieme delle zone della La varietà degli organismi Terra in cui sono presenti viventi di tutte le specie forme di vita: uno spazio ben (terrestri, marine e delimitato, in cui ogni piccola acquatiche) presenti in un parte assolve a una funzione ecosistema, la cui tutela è specifica nell’equilibrio indispensabile per garantire la ecologico globale. sopravvivenza dell’uomo.
L’EMERGENZA AMBIENTALE L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO • È dovuto all’immissione nell’aria di gas nocivi prodotti in particolare dalle attività umane. • Questi gas, e in particolare l’anidride carbonica, sono responsabili dell’aggravarsi dell’effetto serra, un fenomeno naturale grazie al quale il nostro pianeta mantiene una temperatura che permette la presenza di vita. • Negli ultimi anni l’effetto serra si è intensificato drammaticamente, determinando un aumento della temperatura e provocando il cosiddetto riscaldamento globale, con gravi conseguenze sul clima.
L’EMERGENZA AMBIENTALE IL BUCO DELL’OZONO • Con questa espressione si intende l’assottigliarsi dello strato di ozono, una forma di ossigeno presente nella stratosfera, che protegge la terra dai pericolosi raggi ultravioletti del Sole. • Le cause sono state individuate nei gas chiamati CFC o clorofluorocarburi, usati per le bombolette spray e nei circuiti di refrigerazione dei frigoriferi e dei condizionatori d’aria.
L’EMERGENZA AMBIENTALE INQUINAMENTO IDRICO È dovuto a: • rifiuti urbani: detergenti e rifiuti liquidi prodotti dalle abitazioni e raccolti dal sistema fognario; • pesticidi e concimi chimici usati in agricoltura: i corsi d’acqua che attraversano i campi assorbono i fertilizzanti e pesticidi e li trasportano in mare; • scarichi delle industrie: sostanze chimiche di varia natura, metalli pesanti, veleni.
L’EMERGENZA AMBIENTALE INQUINAMENTO DEL MARE È dovuto a: • petrolio, che fuoriesce dalle petroliere affondate o danneggiate o durante il lavaggio delle cisterne; forma un velo oleoso sulla superficie dell’acqua che impedisce la penetrazione dei raggi solari, frena lo sviluppo della fauna marina, ostacola il ricambio di ossigeno. • plastica: solo il 20% della plastica prodotta è stato riciclato o incenerito. Tutto il resto si è accumulato come scarto a terra e in acqua. Dai 4 ai 12 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari di tutto il mondo ogni anno, causando l’80% dell’inquinamento marino.
L’EMERGENZA AMBIENTALE INQUINAMENTO DEL MARE Al centro dell’Oceano Pacifico si trova un’isola di spazzatura, la “Great Pacific Garbage Patch”, cioè la “grande chiazza di immondizia del Pacifico”. Si tratta di un'immensa massa di spazzatura, oltre 21 mila tonnellate di microplastica; è prodotta dall’accumulo di rifiuti dagli anni Cinquanta, portati fin lì da correnti marine. Costituisce un grave pericolo per le specie marine: i pesci rimangono impigliati in questa trappola o ne ingoiano i frammenti.
L’EMERGENZA AMBIENTALE INQUINAMENTO DEL SUOLO È dovuto a: • diserbanti, insetticidi e concimi chimici usati in agricoltura, che si accumulano nel suolo, contaminandolo; • rifiuti non biodegradabili prodotti dalle città o dalle industrie, abbandonati per strada o accumulati in discariche; • piogge acide: i gas prodotti con l’uso dei combustibili fossili e i gas di scarico delle automobili nell’atmosfera si trasformano in acidi, contaminando le precipitazioni. Questi acidi ricadono sulla terra con la pioggia, ma anche con nebbia e neve acida, distruggendo la vita nelle foreste e negli specchi d’acqua, e aumentando i livelli di tossicità del suolo.
L’EMERGENZA AMBIENTALE DESERTIFICAZIONE Fenomeno a causa del quale ampie zone di territorio si inaridiscono e si trasformano in deserto in seguito ad uno sfruttamento agricolo incontrollato, ad allevamenti intensivi o a lunghi periodi di siccità.
L’EMERGENZA AMBIENTALE DEFORESTAZIONE È la riduzione delle aree verdi naturali della Terra causata dallo sfruttamento eccessivo. La presenza delle foreste gioca un ruolo di grande importanza nel mantenere l’equilibrio dell'ecosistema. Tramite il processo della fotosintesi le piante sottraggono l'anidride carbonica presente nell'aria, rilasciando al suo posto l'ossigeno. Le foreste consentono inoltre di trattenere le acque e ridurre i rischi di dissesto idrogeologico, che provoca frane e alluvioni.
L’IMPRONTA ECOLOGICA • Ogni azione dell’uomo ha degli effetti sull’ambiente, un impatto al quale spesso non prestiamo la giusta attenzione. Questo impatto viene misurato attraverso la cosiddetta impronta ecologica. • L’impronta ecologica è un indicatore che misura il consumo da parte degli esseri umani delle risorse naturali che produce la Terra. • L’impronta ecologica ci dice di quanti pianeta Terra abbiamo bisogno per conservare l’attuale consumo di risorse naturali.
L’IMPRONTA ECOLOGICA
LO SVILUPPO SOSTENIBILE • La definizione più comune di sviluppo sostenibile è stata elaborata nel Rapporto Brundtland, un documento pubblicato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo. • In tale documento si afferma che: "Per sviluppo sostenibile si intende uno sviluppo che risponda alle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze".
SVILUPPO SOSTENIBILE • È un modello di crescita che si fonda sull’integrazione della componente economica con quella sociale ed ambientale. • Mira al miglioramento delle condizioni di vita dell’umanità: - senza intaccare l’equità e la dignità sociale; - con obiettivi compatibili con la rigenerazione delle risorse naturali. - senza distruggere gli ecosistemi.
SVILUPPO SOSTENIBILE Nel 2015 sono stati sottoscritti dai governi di tutto il mondo alcuni accordi fondamentali, confluiti nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che fissa gli impegni per uno sviluppo sostenibile da realizzare entro il 2030, individuando 17 Obiettivi (SDGs - Sustainable Development Goals) e 169 target.
L’INVERSIONE DI ROTTA • Per scongiurare un disastro ecologico e salvaguardare la vita sul pianeta è necessario invertire immediatamente la rotta. • È necessario un intervento a due livelli: - istituzionale: il governo di ogni singolo Paese deve prendere decisioni a livello nazionale e internazionale; - individuale: tutti noi dobbiamo cambiare il nostro stile di vita, adottando comportamenti più rispettosi dell’ambiente. Una grande rivoluzione verde è fatta anche di piccoli gesti!
ENERGIE PULITE Obiettivo 7. Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni
ENERGIE PULITE COSA FANNO LE ISTITUZIONI? • Attualmente il sistema energetico dipende per la maggior parte da fonti di energia non rinnovabili, i combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale). Esse sono destinate ad esaurirsi e sono altamente inquinanti per l’ambiente. • Poiché la domanda di energia è in costante crescita, è necessario abbandonare l’utilizzo delle fonti di energia tradizionali e aumentare l’utilizzo di energie rinnovabili, chiamate anche "pulite" o " alternative" : esse sono inesauribili e non producono emissioni di anidride carbonica. • Alcuni esempi sono l’energia tratta dal sole (fotovoltaica), dall’acqua (idroelettrica), dal vento (eolica), o quella ricavabile dai rifiuti biodegradabili (biomassa).
ENERGIE PULITE COSA POSSIAMO FARE NOI CITTADINI? • Scegliere l’energia ricavata da fonti rinnovabili, la cui produzione non causa emissioni di CO2: installare, ad esempio, pannelli solari in casa. • Non sprecare energia elettrica: spegnere la luce quando è giorno o utilizzare lampadine a risparmio energetico. • Spegnere sempre gli apparecchi elettronici e non lasciarli in stand-by; • Non utilizzare l’aria condizionata o il riscaldamento quando non sono indispensabili.
AGIRE PER IL CLIMA Obiettivo 13. Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico
AGIRE PER IL CLIMA COSA FANNO LE ISTITUZIONI? • Rafforzare in tutti i Paesi la capacità di ripresa e di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali • Integrare le misure di cambiamento climatico nelle politiche, strategie e pianificazione nazionali • Migliorare l’istruzione, la sensibilizzazione per quanto riguarda la mitigazione del cambiamento climatico, l’adattamento, la riduzione dell’impatto e l’allerta tempestiva
CITTÀ SOSTENIBILI Obiettivo 11. Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
CITTÀ SOSTENIBILI COSA FANNO LE ISTITUZIONI? • Ridurre l’impatto ambientale negativo pro-capite delle città, prestando particolare attenzione alla qualità dell’aria • Le città devono diventare centri di lavoro e prosperità sostenibili, ecologici ed inclusivi, riducendo l’inquinamento e l’impatto sull’ambiente, usando le risorse in modo più efficiente e garantendo a tutti l’accesso ai servizi di base, ad alloggi dignitosi e a mezzi di trasporto sicuri. • Le città devono diventare "smart cities", ovvero città intelligenti, energeticamente autosufficienti.
CITTÀ SOSTENIBILI COSA FANNO LE ISTITUZIONI? COSA POSSIAMO FARE NOI CITTADINI? • Definire una pianificazione locale del sistema di trasporti, per ovviare alla necessità di spostarsi in modo sempre più veloce ed in numero di persone sempre crescente. Car sharing: l’uso di • Garantire a tutti l’accesso a un sistema di “condividere” l’auto con trasporti sicuro, conveniente, accessibile altre persone. È un e sostenibile, potenziando i trasporti ottimo modo per pubblici. dividere le spese, ridurre il numero di veicoli in • Sviluppare una mobilità sostenibile: bike circolazione e perché no, sharing e car sharing anche per socializzare. • Sostituire la propria automobile con una auto ecologica, ibrida o elettrica.
CITTÀ SOSTENIBILI COSA FANNO LE ISTITUZIONI? • Promuovere la bioedilizia, cioè una modalità di progettare, costruire e gestire un edificio in modo da essere in linea con i principi della sostenibilità ambientale, riducendo gli impatti negativi sull’ambiente. • Tutte le città “smart” devono costruire immobili a basso impatto ambientale • Un’abitazione può definirsi ecosostenibile quando rispetta questi due requisiti: - è costruita con materiali non inquinanti, biodegradabili; - cerca di ridurre al massimo i consumi sfruttando fonti di energia alternativa per produrre l’energia, il calore e il raffrescamento di cui abbiamo bisogno;
CITTÀ SOSTENIBILI Forest City, la cui realizzazione dovrebbe essere ultimata nel 2020, è la prima città foresta antinquinamento.: tutti gli edifici, scuole, uffici, negozi e abitazioni saranno coperti da 40.000 alberi e un milione di piante. Forest City, potrà assorbire 57 tonnellate l’anno di polveri sottili e CO2.è una città all’insegna della sostenibilità e della biodiversità.
CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILE Obiettivo 12. Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILE COSA FANNO LE ISTITUZIONI? • Dimezzare lo spreco pro capite globale di cibo e ridurre le perdite alimentari nei vari processi di lavorazione e fornitura. • Incoraggiare le imprese ad adottare pratiche di produzione sostenibili, che utilizzino fonti di energia rinnovabili e riducano in maniera significativa l’inquinamento. • Fissare le opportune condizioni per orientare il mercato verso una maggiore sostenibilità. • Incoraggiare una spesa più verde da parte degli enti pubblici e singoli individui. • Promuovere strategie di economia circolare. • Gestione eco-compatibile di sostanze e rifiuti. • Ridurre la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo.
CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILE COSA FANNO LE ISTITUZIONI? Incoraggiare lo sviluppo della GREEN ECONOMY • È un modello teorico di sviluppo economico che prende in considerazione l’attività produttiva valutandone sia i benefici derivanti dalla crescita, sia l’impatto ambientale provocato dall’attività di trasformazione delle materie prime. • È una forma di economia che prevede investimenti pubblici e privati in favore di atti che mirino ad avere una maggiore efficienza energetica, portino alla riduzione delle emissioni di CO2 e cerchino quindi di diminuire l’inquinamento, conservare l’ecosistema e non danneggiare la biodiversità.
CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILE COSA FANNO LE ISTITUZIONI? COSA POSSIAMO FARE NOI CITTADINI? Avviare politiche che mirino a ridurre nel tempo la produzione di rifiuti, di incrementare le quantità di rifiuti destinate al riuso, al recupero e riciclo. La gestione integrata dei rifiuti comprende le seguenti fasi: 1. prevenzione nella produzione 2. raccolta 3. recupero o riciclaggio 4. smaltimento dei rifiuti
CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA • La raccolta differenziata offre una valida alternativa al classico smaltimento dei rifiuti eseguito in discarica. • Fare la raccolta differenziata significa separare i rifiuti a seconda del materiale che li compone; in questo modo si possono trasformare in una risorsa: - vetro, carta, plastica, metalli possono essere riciclati; - i rifiuti organici biodegradabili, come gli avanzi di cibo (l’ "umido"), possono trasformarsi in fertilizzante naturale, il compost; - ai rifiuti tossici e pericolosi sono riservate procedure di smaltimento specifiche, a tutela della salute
CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILE Noi cittadini possiamo scegliere di FARE LA RACCOLTA NON FARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DIFFERENZIATA e inviare tutti i rifiuti in una discarica C O M P O RTA MENTO C O M P O RTA MENTO C O R R ET TO S C O R R ET TO
CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILE LA REGOLA DELLE 4 R Il Decreto Ronchi (decreto legislativo n.22 del 5 Febbraio 1997) è la legge emanata dallo Stato Italiano che regola la gestione dei rifiuti, in accordo con le direttive europee ed è basata sul principio delle 4 R: • RIDURRE: produrre meno rifiuti; • RIUTILIZZARE: far durare il più possibile un bene una volta acquistato, impiegandolo anche per altri scopi; • RICICLARE: fare una corretta raccolta differenziata e trasformare i rifiuti in nuovi oggetti • RECUPERARE: valorizzare il rifiuto per ricavare materia seconda o energia.
CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILE LE ECOMAFIE Il problema dello smaltimento dei rifiuti in alcune regioni d’Italia è una vera e propria emergenza. Le esperienze positive di raccolta differenziata stanno aumentando, ma in alcune situazioni la gestione dei rifiuti è inefficiente o cade in mano alla criminalità organizzata. Le ecomafie, cioè le bande mafiose operanti nel settore dello smaltimento illegale delle immondizie, si incaricano di smaltire illegalmente i rifiuti, anche quelli tossici o pericolosi, provocando gravi danni all’ambiente.
CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILE COSA POSSIAMO FARE NOI CITTADINI? Fare una “spesa intelligente”: • usare borse di tela per la spesa quotidiana; • acquistare detersivi alla spina e prodotti sfusi per evitare inutili imballaggi; • acquistare frutta e verdura e poca carne; • privilegiare prodotti provenienti dall’agricoltura biologica; • privilegiare prodotti a km zero.
ACQUA PULITA Obiettivo 6: Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie.
ACQUA PULITA COSA FANNO LE ISTITUZIONI? • Raggiungere l’accesso universale ed equo all’acqua potabile, sicura e alla portata di tutti. • Migliorare la qualità dell’acqua riducendo l’inquinamento, eliminando le scorie pericolose, dimezzare la quantità di acque reflue non trattate e aumentare il riciclaggio e il riutilizzo a livello globale. • Proteggere e risanare gli ecosistemi legati all’acqua, comprese le montagne, le foreste, le paludi, i fiumi, le falde acquifere e i laghi
ACQUA PULITA COSA POSSIAMO FARE NOI CITTADINI? - Privilegiare detersivi biodegradabili; - ridurre il consumo di acqua: • scegliere la doccia invece della vasca da bagno: fa consumare circa 50 litri anziché 150. • tenere i rubinetti aperti solo il tempo necessario • non abusare nel tirare lo sciacquone • lavare la macchina soltanto quando è necessario. • riciclare l’acqua: quella fatta scorrere mentre si aspetta che venga calda, quella usata per cuocere la pasta, quella usata per sciacquare frutta e verdura possono essere riutilizzate per annaffiare le piante. • annaffiate le piante alla sera, quando si riduce al minimo l’evaporazione dell’acqua. • raccogliere l’acqua piovana dalle grondaie in una cisterna, che può essere conservata e riutilizzata per annaffiare.
LA TUTELA DELLA VITA SOTT’ACQUA Obiettivo 14. Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile
LA TUTELA DELLA VITA SOTT’ACQUA COSA FANNO LE ISTITUZIONI? • Prevenire e ridurre l’inquinamento marino, in particolar modo quello derivante da attività esercitate sulla terraferma […]. • Gestire in modo sostenibile e proteggere l’ecosistema marino e costiero, rafforzando la sua capacità di recupero. • Ridurre e affrontare gli effetti dell’acidificazione degli oceani. • Regolare in modo efficace la pesca e porre fine alla pesca eccessiva.
LA TUTELA DELLA VITA SOTT’ACQUA COSA POSSIAMO FARE NOI CITTADINI? • Prediligere forme di turismo sostenibile; • non abbandonare rifiuti nel mare o sulle spiagge; • scegliere la propria dieta in maniera più consapevole; • partecipare ad attività di volontariato per la pulizie delle spiagge.
LA TUTELA DELLA VITA SULLA TERRA Obiettivo 15. Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema Terrestre
LA TUTELA DELLA VITA SULLA TERRA COSA FANNO LE ISTITUZIONI? • Promuovere una gestione sostenibile delle foreste, arrestare la deforestazione, ripristinare le foreste degradate e aumentare ovunque, in modo significativo, la riforestazione. • Combattere la desertificazione, ripristinare le terre degradate, comprese quelle colpite siccità e inondazioni. • Garantire la conservazione degli ecosistemi montani, incluse le loro biodiversità. • Adottare misure per porre fine al bracconaggio ed al traffico di specie di flora e fauna protette.
LA TUTELA DELLA VITA SULLA TERRA COSA POSSIAMO FARE NOI CITTADINI? • Piantare alberi • Non sprecare la carta • Non gettare un foglio se ne abbiamo usata solo una facciata • Non comprare prodotti contenenti palma da olio, una delle principali coltivazioni responsabili della deforestazione • Acquistare mobili ecologici
“Credo che abbiamo il dovere di lottare per la vita sulla Terra e non solo a nostro beneficio, ma di tutti quelli, umani o meno, che ci hanno preceduto e ai quali siamo legati, così come coloro che, se siamo abbastanza saggi, arriveranno più tardi. Non c'è una causa più urgente, né più giusta, del proteggere il futuro della nostra specie”. (Carl Sagan, Miliardi e miliardi)
GRAZIE PER L’ATTENZIONE.
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