LA GIOIA DEL DONO - Diocesi di Treviso
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Seminario Rivista Trimestrale anno LX • n° 2 2020 TREVISO LA GIOIA DEL DONO ALL’INTERNO • Inserto speciale Mochiland Spedizione in abbonamento postale - art 2 Comma 20/c - Legge 662/96 Filiale di Treviso Direttore responsabile Mons. Giuliano Brugnotto - Reg. del Tribunale di Treviso n. 198 del 18/03/1960
COPERTINA La celebrazione delle ordinazioni ‘grandi cose’ quando si trova la forza ed il presbiterale e diaconale, in quest’anno coraggio di diventare suoi discepoli. che ci vede in trambusto a causa della In questo numero dopo le testimonianze pandemia, è un dono che accresce la potremo sfogliare le immagini della gioia delle comunità del Seminario e storia del Movimento Chierichetti, oltre della nostra Diocesi. La testimonianza che scoprire i prossimi appuntamenti e riconoscente di don Samuele Moro sia dilettarci con alcuni giochi. Arricchiscono di stimolo per una preghiera più forte e il numero anche i racconti di quanto convinta perché la Chiesa abbia nuovi hanno vissuto le comunità in questo evangelizzatori; il Signore compie sempre tempo. Buona lettura! Ordinazioni 2020 Sommario Editoriale 4. 6. La Chiesa diocesana in festa Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni 8. don Samuele Moro 10. Lasciatevi meravigliare... Redazione Seminario Mons. Giuliano Brugnotto Don Francesco Bellato Rivista degli amici Don Giancarlo Pivato Don Lorenzo Zannoni del Seminario di Treviso Don Andrea Caratozzolo Quota abbonamento 10 euro c.c.p. n°. 12531315 Treviso Hanno collaborato Don Daniele Giacomin I ragazzi, i giovani Don Flavio Schiavon e i diaconi delle Comunità Don Daniele Trentin del Seminario 2
Speciale Mochiland 12. Storia del Mochi 14. CARO GESÙ, PER DIVENTARE UN BUON FALEGNAME BISOGNA ESSERE BRAVI IN MATEMATICA.. INIZIAMO!! SOLENN ITÀ DELLA SANTIS SIMA TRINITÀ MEGLIO FARE ALTRO PER OGGI! I saluti del nostro Vescovo SICOMO RO ZACCHE O E IL CI SONO QUASI. DEVO . .QUESTO EHI! DICO! MA 16. NON È GIUSTO! GESÙ È ENTRATO IN CITTÀ, MA IO SONO TROPPO PICCOLO PER VEDERE OLTRE LA FOLLA! CHE IDEA! SALIRÒ SOPRA QUESTO GGHHHRIUSCIRE AD AFFERRARE.. RAMO. ANF SICOMORO. DALL’ALTO POTRÒ SOLO VEDERLO DI SICURO. ANF ECCOMI IN CIMA! COSA DIAMINE TI SALTA IN MENTE? Giochi Mochiland La vita delle Comunità Sommario 19. La festa dei nuovi ministeri 20. Un’importante risorsa per la comunità di Cendon 22. Fraternità al tempo del Coronavirus 23. Pellegrini a distanza 24. Nell’attesa preceduti dalla gioia 25. Incontri speciali online 26. Altre rubriche Tra realismo e speranza 27. Alla tua luce vediamo la luce… 28. I mille volti dell’8xmille La rivista è anche on-line nel sito: www.seminariotreviso.it 3 Buona lettura e buona... navigazione!
LA CHIESA DIOCESANA IN FESTA Editoriale Lo stop imposto a tutte le attività anche presbiteri? Che questo evento esista nella religiose motivato dalla pandemia Chiesa è fuori dubbio; lo attestano le ordinazioni ancora drammaticamente presente in varie di queste settimane in diverse diocesi vicine. parti del mondo, ha colpito anche i ritmi della Ma la ragione vera di questo evento non è vita diocesana e del Seminario. Le ordinazioni facile da scoprire. diaconali previste a fine aprile e quelle presbiterali Ciascuno, anche in questi giorni, dice la sua: a fine maggio non è stato possibile celebrarle. “Per consacrare il pane e il vino”; “Per fare del Dopo attenta valutazione, il vescovo Michele bene!”; “Per guidare la Chiesa”; “Perché il prete Tomasi, sentito il parere degli ordinandi e degli è necessario”. Nessuna di queste risposte in sé è educatori del Seminario, ha stabilito di riunire in sbagliata eppure ci appaiono tutte insufficienti. un unico evento l’ordinazione diaconale di Mattia Dicono una parte, ma non sono in grado di Agostini e Riccardo Marchiori con l’ordinazione spiegarne la completezza e quindi il senso ultimo. presbiterale di don Samuele Moro il 27 giugno alle Nell’evento sacramentale dell’ordinazione, si ore 16 presso il Tempio di San Nicolò. Le norme invoca l’effusione dello Spirito Santo affinché sanitarie prevedono ancora il distanziamento nell’oggi di questa storia si realizzi una forma ma permettono una celebrazione che abbia il particolare di servizio che si potrebbe descrivere carattere della diocesanità. Il tempio di San Nicolò in breve con queste parole: la cura e la custodia è stato scelto perché con spazi interni più ampi della relazione con Gesù così come l’hanno (benché con un numero contingentato). vissuta e ce l’hanno trasmessa gli apostoli. Gli apostoli hanno risposto ad una chiamata Perché diacono e prete? personale di Gesù: Vieni e seguimi. Ma da Perché la Chiesa stende le mani su dei giovani, subito il Maestro li ha costituiti in una piccola invoca lo Spirito Santo e li ordina diaconi e comunità (il gruppo dei Dodici) perché Lui stesso 4
è comunione con il Padre nello Spirito Santo. I ricorda san Giacomo: «Se uno dice chiamati da Gesù non potevano restare esclusi “Io amo Dio” e odia suo fratello, è un dal vivere relazioni alla maniera di Dio che è bugiardo. Chi infatti non ama il proprio comunione di Persone divine. Perciò la cura fratello che vede, non può amare e la custodia della relazione con Gesù, primo Dio che non vede» (1Gv 4,20). Noi tutti compito di ogni ministro ordinato, si esprime respiriamo un diffuso senso di insensibilità verso nella cura e nella custodia della comunione i più deboli: la “globalizzazione dell’indifferenza” nella Chiesa a partire dalle comunità cristiane (espressione introdotta da papa Francesco). E nelle quali ciascun prete e diacono è inserito. questo tempo di limitazioni causate dal virus Diacono significa servitore. I diaconi vengono ci ha trovati tutti impreparati. Alcuni hanno ordinati per ricordare a tutti che qualunque perso il lavoro. Altri si trovano ad affrontare ministero nella Chiesa è un mettersi a servizio profonde crisi economiche nell’amministrazione Editoriale del popolo di Dio. La successiva ordinazione della propria azienda. Ci sono famiglie che non presbiterale non cancella questo primo dono di hanno il necessario per sfamare i figli. Anche le grazia, al contrario si riceve un dono dello Spirito comunità parrocchiali si ritrovano più povere. per vivere l’impegno di un più grande servizio. Ai presbiteri e ai diaconi è chiesto di custodire Anche gli “strumenti” con il quali i ministri l’autenticità della fede vivendo in prima ordinati hanno la cura e la custodia della persona l’attenzione al prossimo, specialmente relazione con Gesù a favore del popolo santo i più poveri. Inoltre, si assumono il compito di di Dio non li inventano loro. Sono quelli promuovere una fede integrale nelle comunità tramandati dagli apostoli che hanno accolto che sono loro affidate caricandosi dei pesi dei più gli insegnamenti di Gesù. È il Signore risorto deboli, contrastando l’indifferenza e il cinismo. che li ha inviati ad annunciare il Regno di Dio Solo così la cura della fede trasmessa dagli meditando le vicende custodite nella Sacra apostoli diviene profezia nel mondo attuale. Scrittura. È il Signore risorto che alitando su di «Mediante l’amore siate a servizio gli uni degli loro ha donato lo Spirito Santo perché fossero in altri - invita San Paolo - […] Portate i pesi gli uni grado di rimettere i peccati nel nome di Dio. È degli altri» (Gal 5,13; 6,2). il Signore risorto che benedice e spezza il pane Preti e diaconi per aiutare le comunità ad aprire ai discepoli di Emmaus rinnovando quel fate lo sguardo verso le tante mani che in questo questo in memoria di me dell’ultima Sua cena. tempo hanno assistito i malati, accompagnato Un servizio entusiasmante, che coinvolge tutta i moribondi, benedetto i defunti, sostenuto i la vita: l’intelligenza, gli affetti, la corporeità. bambini, sorretto i diversamente abili…. e E pure un servizio molto impegnativo che gli tanti gesti silenziosi di dedizione amorevole. apostoli hanno trovato il coraggio e la forza di E che differenza tra queste mani generose affrontare grazie alle “parole di vita eterna di e le «mani tese per sfiorare velocemente Gesù” sperimentando che nulla avrebbe potuto la tastiera di un computer e spostare separarli dal “Suo amore”. È proprio così anche somme di denaro da una parte all’altra per questi tre giovani che vengono ordinati in del mondo, decretando la ricchezza di tempo di Coronavirus. ristrette oligarchie e la miseria di moltitudini o il fallimento di intere nazioni…» (Papa Ministri dell’autenticità Francesco, Messaggio per la IV giornata della fede personale e comunitaria mondiale dei poveri, n. 9). Gli apostoli ci hanno insegnato che la fede Il Signore si prende cura della nostra Chiesa nella morte e risurrezione di Gesù porta diocesana anche con la vita donata di necessariamente i credenti ad assumersi la questi tre giovani. responsabilità di mettersi a servizio gli uni degli don Giuliano Brugnotto altri, in particolare dei deboli e dei poveri. Lo rettore 5
Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni Nel suo messaggio chiesto a Dio di allontanare il rola è una chiamata a «cogliere per la 57ª Giorna- dramma della pandemia. questo tempo di prova come un ta mondiale di preghie- tempo di scelta». ra per le vocazioni, pa- La presenza rassicurante Pertanto «parlare di vocazione Vocazioni pa Francesco sottolinea di Dio in questo periodo difficile può quattro “parole per la vo- Due interventi di Francesco na- sembrare un lusso, o una di- cazione”: gratitudine, co- ti in contesti diversi, ma simili strazione, oppure un tentati- raggio, fatica e lode. Il nei contenuti e vicini nel tempo, vo di pensare ad altro», scrive il papa le riprende dall’epi- nei quali sottolinea come l’uo- nostro Vescovo Michele, ma in sodio di Gesù che cammi- mo, proprio quando si trova in realtà «non è tempo sprecato, na sulle acque, nel raccon- mezzo alle acque agitate, di not- ma si tratta di considerare che to di Matteo (14, 22-33), do- te, senza alcuna luce, può spe- cosa abbia veramente valore ve Pietro, chiamato da Gesù, rimentare la presenza certa di nella vita». si mette anche lui a cammina- Gesù, la cui parola rassicuran- re sull’acqua, salvo il rischio di te sostiene, conforta e allo stes- Andare all’essenziale affondare, vedendo che il ven- so tempo chiama. Anche nel della vita to era forte e lasciandosi pren- dramma vissuto con la pande- Ascoltando alcuni giovani in dere dalla paura. mia la voce di Dio chiama alla questi mesi posso testimoniare Lo stesso brano, nelle versione fede, alla salvezza e al dono di che questa esperienza di limite del Vangelo di Marco (Mc 4,34- sé in una particolare vocazione. è feconda per andare all’essen- 41) è stato commentato dal Pa- Dio chiama in tutti i momenti ziale della vita, cioè nel costrin- pa nella veglia di preghiera di della vita, anche quando la sua gere i giovani a porsi gli inter- venerdì 27 marzo nella quale, presenza diventa silente, quan- rogativi seri della vita, a dare davanti ad una impressionan- do l’inquietudine pare domina- un ritmo al tempo, ad abitare te piazza San Pietro vuota, ha re sulla pace, perché la sua pa- il presente da responsabili del 6
bene comune (bloccare il con- Coraggio la vostra fatica, le soli- tagio). Una spinta ad una ricer- Quando i discepoli vedono Ge- tudini che a volte ap- ca più profonda della propria sù camminare sulle acque si pesantiscono il cuo- autenticità e della propria vo- spaventano e pensano ad un re, il rischio dell’abi- cazione. Certo, non è automati- fantasma, ma Gesù si rivolge lo- tudine che pian piano co che ciò accada, perché la si- ro dicendo: «Coraggio sono io, spegne il fuoco ardente della tuazione è ancora in divenire e non abbiate paura». La secon- chiamata, il fardello dell’incer- perché di mezzo vi è sempre la da parola che il Papa ci conse- tezza e della precarietà dei no- libertà del giovane. gna è coraggio. «Quando siamo stri tempi, la paura del futuro. È compito della Chiesa, di noi chiamati ad abbracciare uno Coraggio, non abbiate paura! adulti accompagnare i gio- stato di vita come il matrimo- Gesù è accanto a noi e, se lo ri- vani a riconoscere i segni che nio, il sacerdozio ordinato, la vi- conosciamo come unico Signo- Vocazioni lo Spirito indica per il cammi- ta consacrata, la prima reazio- re della nostra vita, Egli ci tende no della loro vita e per la lo- ne è spesso rappresentata dal la mano […] per salvarci». ro risposta vocazionale. Ecco, fantasma dell’incredulità: non è allora, che le quattro “paro- possibile che questa vocazione La lode le per la vocazione” possono sia per me; si tratta davvero del- «Quando Gesù sale sulla bar- diventare una mappa per la la strada giusta? Il Signore chie- ca, il vento cessa e le onde si pastorale vocazionale dei ra- de questo proprio a me? […]. Il placano». La vita di ogni uomo gazzi e dei giovani. Signore conosce le domande, i è chiamata ad aprirsi alla lo- dubbi e le difficoltà che agita- de, ed è questa l’ultima parola Gratitudine no […] il nostro cuore e perciò ci della vocazione, e «vuole esse- La prima parola della vocazio- rassicura: “Non avere paura, io re anche l’invito a coltivare l’at- ne è gratitudine per l’amore con sono con te!”». teggiamento interiore di Maria il quale Dio si prende cura di Santissima: grata per lo sguar- noi e ci ama così come siamo. Impegno-fatica do di Dio che si è posato su di «La realizzazione di noi stessi e Ogni vocazione comporta un lei, consegnando nella fede le dei nostri progetti di vita […] è impegno, soprattutto perché paure e i turbamenti, abbrac- prima di tutto la risposta a una ogni scelta di vocazione è se- ciando con coraggio la chia- chiamata che ci viene dall’Alto. gnata da fatiche. « Noi abbiamo mata, Ella ha fatto della sua Ogni vocazione nasce da quello desiderio e slancio, però, nello vita un eterno canto di lode sguardo amorevole con cui il Si- stesso tempo, siamo segnati da al Signore». gnore ci è venuto incontro. […]. debolezze e timori. […] Conosco don Giancarlo Pivato 7
don Samuele Moro 34 anni Sono don Samuele, originario della parrocchia di Carbonera. Sono stato ordinato diacono a maggio dell’anno scorso al termine del cammino di discernimento in Seminario iniziato quando avevo 27 anni. La mia famiglia è formata da mio papà Lanfranco, mia mamma Adriana e mia sorella Elena. Prima di vivere l’esperienza di ricerca vocazionale lavoravo come ingegnere informatico in una multinazionale e svolgevo servizio come capo scout nel gruppo Treviso 2°, prendendomi cura dei lupetti. Durante questi anni di formazione ho potuto svolgere servizio pastorale Prete novello come seminarista nelle parrocchie di Piombino Dese, Levada e Torreselle e lì ho conosciuto l’esperienza dell’Azione Cattolica. Da due anni sono stato affidato alle parrocchie di Quinto di Treviso e Santa Cristina, dove attualmente vivo e svolgo servizio come diacono occupandomi dei giovani e degli scout. Così felice da non desiderare nient’altro per la mia vita È un tempo particola- re quello che sto viven- do nell’attesa di ricevere il do- no del sacerdozio, un dono che da alcuni anni sto desideran- do con tutto me stesso. Questo è un tempo in cui la vita lun- go le strade, nelle piazze, nel- le nostre comunità parrocchia- li da “sospesa” sembra di nuo- vo schiudersi dopo l’impegna- tivo periodo di isolamento do- vuto al virus. Anche la mia at- Nel cammino svolto in questi potuto fare; ho vissuto alcuni tesa dell’ordinazione alle volte anni di discernimento, accom- momenti nei quali la vicinan- sembra ovattata da questo len- pagnato dagli educatori e dai za a lui mi ha reso così felice da to processo di ritorno alla nor- fratelli di comunità, ho scoper- non desiderare nient’altro per malità, ma nel profondo del to un po’ alla volta la verità di la mia vita. Desidero proprio mio cuore il desiderio di incon- questa chiamata che il Signore questo dal Signore: poter conti- trare il Signore, sta diventando mi sta rivolgendo. C’è un dono nuare a lasciare che si compia sempre più forte. Non nascon- meraviglioso che lui ha prepa- la sua volontà in me, deside- do una certa emozione nel pen- rato per me: quello di una vita ro che lui possa continuare ad sare che tra qualche settimana felice nell’Amore, una vita che agire attraverso di me. attraverso di me lo Spirito San- si fa dono per tutti. Scoprendo Molte volte in questi mesi di to potrà consacrare il pane e il questo prezioso tesoro ho avu- servizio come diacono mentre vino, potrà liberare dai pecca- to l’opportunità di avvicinar- preparavo l’omelia mi chiede- ti, potrà consolare chi soffre nel mi sempre di più al Signore, di vo: le parole che sto per pro- corpo: sento le gambe tremare! stargli vicino come mai avrei nunciare sono proprio quel- 8
Prete novello le che il Signore vuole dire og- gi a questa comunità? Non so- no riuscito a trovare una rispo- sta certa, ma ho avvertito nel mio cuore la serenità nel vi- vere questo servizio alla Paro- la riconoscendomi strumento della sua volontà. Anche nel- la visita agli anziani portando loro l’Eucarestia ho sentito na- scere in me i sentimenti della compassione per gli ultimi, per coloro che il mondo spesso la- scia ai margini. Lo Spirito San- to con la sua presenza ha con- custodito e accompagnato da lungo tempo di lontananza. Lo vertito pian piano il mio sguar- Lui, nell’attesa che questa pre- Spirito mi invita ad andare a do sul mondo: già dall’inizio senza diventi feconda a parti- portare speranza, a portare la del cammino di ricerca voca- re dal ministero che tra qual- gioia della fede, a portare co- zionale mi ha mostrato come il che settimana riceverò. Cre- raggio, perché il Signore non Bene stia proprio nell’offrire me do che il Signore mi stia facen- ci abbandona e desidera stare stesso, cercando di compie- do fare un’esperienza profon- con noi. Credo nella promessa re tutto ciò che sono, attraver- da di lui anche in un contesto di Gesù: «Venite a me, voi tut- so l’Amore per Dio e per il pros- sociale particolare come quel- ti che siete stanchi e oppressi, simo. Non è stato sempre faci- lo in corso, dove siamo asseta- e io vi darò ristoro.» (Mt 11,28) le abbandonarsi a questa veri- ti di vita, di relazioni, dopo un don Samuele Moro tà, ma alcune esperienze parti- colari vissute grazie al cammi- no formativo del Seminario so- no state fondamentali per per- cepire che la mia vita può tro- vare senso pieno solo in questo modo di amare, quello che ap- partiene a Gesù. In queste settimane nel vivere la liturgia di Pentecoste e della Santissima Trinità sento vicina in modo particolare la Perso- na dello Spirito Santo. Mi sento 9
Diaconi LETTERA DA UN AMICO Lasciatevi meravigliare Cari Mattia e Riccardo, che bello acco- zati, ma ci fa scoprire ciò che dà corpo alla fede di gliervi come fratelli nel diaconato! ogni battezzato: lasciatevi provocare da chi vorrà Il gusto della gioia, del compiersi delle promesse mostrarsi vicino a voi, anche con le correzioni e la di Gesù, sono doni grandi che lo Spirito Santo sa testimonianza di servizio che troverete in tanti spo- portare con forza nei vostri cuori. Il sapore di una si e laici. Lasciatevi sorprendere dalla multiforme vita donata che sta prendendo le forme dell’Ama- presenza di ministeri e carismi che incontrerete nei to, di Gesù a cui avete risposto con un Sì definitivo consacrati e nelle consacrate, specialmente nei alla sua proposta di vita. Lo Spirito Santo che ave- nostri fratelli diaconi permanenti, nei nostri preti e te ricevuto con l’imposizione delle mani rinnova nel nostro vescovo. Dio Padre ci ha donato un teso- la grazia del battesimo, come aver respirato l’a- ro che lo Spirito Santo si premura di distribuire con ria fresca di montagna, la più pura che si trova cura e creatività: lasciatevi meravigliare! sul mercato, che riossigena la vita di tutti i giorni. Vi auguro infine di lasciarvi scomodare e scuotere Scendere nella quotidianità, significa ora tornare dalle richieste e dalle insistenze di tutti i poveri: dal a guardare le cose con gli occhi di Gesù servo, giorno dell’ordinazione non ricominciate a correre di Lui che ha messo al primo posto tutti i fratelli e come prima, senza accorgervi di loro, ma davve- le sorelle che il Padre gli donava. Per loro sarete ro provate a mettervi al passo del povero che vi servitori nei momenti comunitari e delle relazioni si farà vicino. In questo non siete soli, perché ab- comunitarie che incrocerete in qualsiasi momento, biamo la provvidenziale compagnia di tanti santi anche i più inaspettati. Per loro sperimenterete la diaconi che c’hanno già provato: Stefano, Loren- gioia di distribuire il Vangelo della vita e il pane zo, Efrem, Francesco e molti altri. Dalla vicinanza della carità, in servizio a quanti hanno fame della alla vita e alla fede delle persone potrete trovare parola di Gesù, ma anche dei suoi gesti di amore, alimento buono per la vostra vita spirituale e l’an- comprensione, attenzione piena di misericordia. nuncio del Vangelo: vi auguro di poter sperimen- Vi auguro davvero di poter immergervi con cuore tare che il servizio non è mai fine a sé stesso, ma aperto nell’avventura dell’annuncio del Vangelo vi coinvolgerà e per molti diventerà autentica be- e della carità: non resterete delusi e scoprirete la nedizione e annuncio di pace. Che lo Spirito Santo misteriosa e quotidiana forza dell’amore di Dio che soffi allora su di voi e si posi con la sua capacità in- alimenta tutti i pieni e i vuoti del nostro cuore. finita d’amore sulla vostra vita. Grazie del vostro sì! Servire non ci rende migliori di tutti gli altri battez- don Matteo Bettiol diacono 10
Mochiland SOLENNITÀ DELLA SANTISSIMA TRINITÀ CARO GESÙ, PER DIVENTARE UN BUON MEGLIO FALEGNAME BISOGNA ESSERE BRAVI FARE ALTRO IN MATEMATICA.. INIZIAMO!! PER OGGI! ZACCHEO E IL SICOMORO NON È GIUSTO! GESÙ È ENTRATO CHE IDEA! SALIRÒ SOPRA QUESTO GGHHH CI SONO QUASI. DEVO . .QUESTO EHI! DICO! MA IN CITTÀ, MA IO SONO TROPPO SICOMORO. DALL’ ALTO POTRÒ SOLO RIUSCIRE AD AFFERRARE.. RAMO. ANF COSA DIAMINE PICCOLO PER VEDERE OLTRE VEDERLO DI SICURO. ANF ECCOMI TI SALTA IN LA FOLLA! IN CIMA! MENTE? 11
Mochiland Chierichetti con il vescovo Longhin Convegno al Nevegal Programma convegno 1927 Convegno 1997 Convegno al Nevega Convegno Udine 2006 12
I gonfiabili Mochiland Processione verso il Duomo La messa a San Nicolò Le premiazioni Convegno Udine 2006 vegal I tornei 13
I SALUTI DEL NOSTRO V Il vescovo entra con il suo segretario a san Nicolò, non vedendo l’ora di poter celebrare la Santa Messa con tutti quanti i ministranti della diocesi. Da tempo ha sentito Mochiland parlare del Convegno del primo maggio, ed ora non gli resta altro che godersi lo spettacolo di mille chierichetti ed ancelle che lo attendono per pregare e passare una giornata assieme a lui. Ma c’è un problema! San Nicolò è deserta ed il vescovo Michele manifesta tutto il suo stupore per questa sorpresa. Con questa divertente introduzione il nostro vescovo ha desiderato salutare tutti quanti i chierichetti e le ancelle della diocesi, attraverso un video che è stato molto gradito. Era proprio un suo grande desiderio quello di poter comunque far sentire la sua voce ai ragazzi e alle ragazze che svolgono un incarico così importante; ha ricordato a tutti i ministranti che grazie a loro la messa è più bella. “Magari ci vedremo ancora con molti di voi nelle vostre parrocchie”, questo è l’augurio del vescovo, che non vede l’ora di poterci incontrare. Sappiamo allora che al prossimo convegno dovremo dimostrare il doppio dell’entusiasmo, per recuperare anche quello di quest’anno! 14
O VESCOVO Mochiland IL VOSTRO IMPEGNO “Fate delle prove a casa, senza far impazzire mamma e liturgia, perché essere uomini e donne di servizio si tra- papà”. Con questa frase il vescovo Michele invitava tutti duce in molti gesti d’amore. Allora vi abbiamo lanciato i chierichetti e le ancelle a “mantenersi in allenamento”. una sfida: farci vedere come vi mettete in gioco a casa. Certo non tutti a casa hanno un turibolo a portata di Dopotutto il tema dell’anno è DARE TO GIVE, ossia mano e non è facile organizzare delle processioni dalla OSARE DARE. E solo chi osa donarsi con fiducia e cucina alla sala da pranzo (anche se qualcuno ci è generosità scopre la via della vera gioia. riuscito e molti si sono improvvisati sacrestani o or- Allora grazie a tutti quelli che hanno inviato del materia- ganizzatori di momenti di preghiera dentro le mura le, attraverso video o immagini. Ecco di seguito alcune domestiche… e questo è molto bello!). immagini che ci sono state inviate; il resto del materiale Ma l’impegno dei ragazzi e delle ragazze che vo- potete trovarlo al seguente link: bit.ly/videomochi. gliono bene a Gesù non si limita all’ambito della don Francesco Bellato 15
Mochiland L’OMBRA DEGLI APOSTOLI I dodici apostoli sono riuniti nel cenacolo quando lo Spirito Santo scende su di loro! La stanza diventa luminosissima e le loro ombre vengono proiettate nei muri. Sa- presti abbinare ad ogni apostolo la propria ombra? PIETRO GIACOMO GIOVANNI GIACOMO DI ALFEO ANDREA BARTOLOMEO MATTEO TOMMASO GIUDA TADDEO TADD FILIPPO SIMONE MATTIA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 1 12 16
Mochiland LA LA GIGIUUSTA STA VIVIAA Don Piero ha pro- vato a sistemare i banchi della chie- sa in modo da far stare più fedeli possibili, ma in questa maniera ha creato un labi- rinto e non riesce più ad uscire dalla chiesa. Riesci ad aiutarlo indicando la via da percor- rere? RICONOSCI IL VOLTO Con la mascherina si fa una fatica incredibile a capire chi si ha davanti!! Riesci a ricono- scere chi sono questi personaggi e ad abbinare a ciascuno il volto corretto? RICONOSCI IL VOLTO 1 2 3 4 A B C D E F 5 6 17
Mochiland S L’OMBRA DEGLI APOSTOLI LA GIUSTA VIA PIETRO = 9 MATTEO = 3 O GIACOMO = 6 TOMMASO = 8 L GIOVANNI = 11 GIUDA TADDEO = 12 GIACOMO DI ALFEO = 10 FILIPPO = 1 U ANDREA = 2 SIMONE = 7 BARTOLOMEO = 5 MATTIA = 4 Z RICONOSCI IL VOLTO I PERSONAGGIO 1 = CRISTIANO RONALDO = OMBRA C PERSONAGGIO 2 = FEDERICA PELLEGRINI = OMBRA F O PERSONAGGIO 3 = PAPA FRANCESCO = OMBRA E N PERSONAGGIO 4 = GRETA THUMBERG = OMBRA A PERSONAGGIO 5 = REGINA ELISABETTA = OMBRA B I PERSONAGGIO 6 = VESCOVO MICHELE = OMBRA D ONE DAY per chierichetti e ancelle Carissimi chierichetti ed ancelle, purtroppo quest’anno non si avrà l’occasione di vivere le esperienze estive delle “Tre Giorni” al castello di Lorenzago. Ma non preoccupatevi!! Potrete vivere una bellissima giornata negli ambienti del seminario. Ecco a voi le One Day, delle giornate per giocare, divertirsi e riflettere con tanti altri coetanei. Scegli la giornata in cui venire (non si tratta di un percorso) e scopri la bellezza dello stare insieme in allegria. Ci si trova in seminario dalle 8.00 alle 18.00, portando pranzo il sacco, una mascherina e la propria veste da chierichetto o ancella. Le date sono le seguenti: Per i chierichetti: Per le ancelle: - Lunedì 29 giugno - Mercoledì 8 luglio - Mercoledì 1 luglio - Mercoledì 15 luglio - Lunedì 6 luglio - Lunedì 27 luglio - Lunedì 13 luglio - Mercoledì 29 luglio - Lunedì 20 luglio - Mercoledì 22 luglio - Venerdì 24 luglio Le iscrizioni vanno fatte nel sito del seminario: www.seminariotreviso.it 18
Ministeri La festa dei nuovi ministeri Venerdì 22 maggio siamo stati invitati a La data scelta oltretutto ha combaciato con la partecipare alla Santa Messa per l’istituzio- settimana di apertura alle celebrazioni nelle no- ne dei ministeri di Lettorato e Accolitato presso la stre chiese parrocchiali ed abbiamo quindi assa- chiesa dell’Immacolata del Seminario di Treviso. porato in modo ancor più particolare la possibi- La Santa Messa è stata presieduta dal Vescovo lità di tornare a celebrare l’Eucarestia rimanen- Michele Tomasi con la partecipazione di sacer- do uniti, pur rispettando le distanze obbligato- doti, parenti, ragazzi della Comunità vocaziona- rie e indossando la mascherina che è diventa- le, una rappresentanza di genitori e la Comunità ta un accessorio sicuramente scomodo, ma a giovanile che finalmente, grazie a questa specia- cui ci siamo abituati pur di poter vivere mo- le occasione, si sono ritrovati ed hanno partecipa- menti di condivisione che tanto ci sono man- to alla celebrazione. L’eccezionalità del momen- cati in questi mesi. to dopo il lungo lockdown ha reso tutto partico- Il vescovo con il suo bel sorriso ha incorag- larmente sentito. giato i nostri giovani in questo cammino e li Indubbiamente, il non poter condividere con un ha invitati a rispondere con generosità alla abbraccio fraterno questo passaggio importante chiamata del Signore. nel cammino di Amos e Fabio ci ha fatto percepire Anche noi vogliamo accogliere questo in- come in questi momenti la preghiera e la vicinan- vito convinti che le nostre famiglie possa- za spirituale sia ancora più profonda. Lo Spirito ci no accompagnare questi giovani lungo il rende sempre legati nella fede e apre a una sen- cammino al quale sono chiamati. tita partecipazione del cammino di questi ragazzi. Vogliamo ringraziare ancora una volta il Si- I ragazzi della comunità giovanile hanno fatto sen- gnore per averci fatto incontrare e per aver tire la loro presenza con un fragoroso applauso al- incontrato la grande famiglia del seminario la fine della cerimonia che ha riempito la chiesa di fonte di ispirazione, condivisione e gioia. calore e affetto. Lorena e Michele Barichello 19
UN’IMPORTANTE RISORSA PER LA COMUNITÀ DI CENDO La pandemia Covid-19 che ci ha obbligati al fermo nelle nostre abitazioni togliendoci anche la possibilità di incontrare il Signore nella celebrazione della messa domenicale, è stata meno difficile per noi Cendonesi sapendo che i giovani della Abitare Cendon Comunità Vocazionale del Seminario di Treviso, dal giorno 9 marzo avevano deciso di dimorare nella nostra Canonica anche nei fine settimana, solitamente trascorsi con le loro famiglie. Un’importante scelta di vita fraterna che per tutti noi ha significato tanto. Questi giovani, che già da ottobre del 2018 vivono gli ambienti della nostra Canonica, hanno deciso di trascorrere questo periodo in mezzo a orarie ben precise, per dar modo a chiunque noi, mettendosi a disposizione ed impiegando di accostarsi alla preghiera individuale, la loro presenza ed il loro tempo anche per il naturalmente con le accortezze richieste per servizio emergenziale in accordo con il Comune l’anti-contagio e del distanziamento sociale, di Silea hanno avviato una produzione interna disposte dal Governo e dalla Regione Veneto. ed artigianale di mascherine anti-contagio, Durante il giorno, con cadenza periodica, da distribuire alla cittadinanza della frazione c’era il rassicurante suono delle Campane, di Cendon. con l’intento di ricordare a tutti noi che, Il gruppo ha anche garantito il prezioso seppur fisicamente distanti, erano sempre servizio di unione spirituale della comunità, presenti l’unione cristiana e la comunione svolgendo l’incarico di custodi della nostra spirituale. Era emozionante ascoltare i chiesa, tenendo le porte aperte in fasce rintocchi dei vari campanili dei paesi vicini, 20
ancor più evidenti in questo periodo di Palme, con l’apertura della Settimana assoluto silenzio acustico. Santa che si sarebbe conclusa con la DON Credo di riportare il pensiero anche dei miei compaesani, quando definisco confortante la Messa che il gruppo celebrava festività più importante per noi cristiani: la Santa Pasqua, quest’anno inconsueta nella preparazione e nella celebrazione. Comunità Vocazionale quotidianamente, perché Ecco, quel video amatoriale e le semplici parole eravamo certi che veniva a noi rivolte, hanno dato speranza, forza e vero assicurata anche la preghiera senso di comunità fraterna. Non eravamo soli per la nostra comunità, nemmeno per la Santa Pasqua! presentando al Signore la Inoltre non posso dimenticare questo messaggio storia di ognuno di noi. In quel pieno di speranza arrivato il sabato Santo: contesto, venivano ricordati “Carissimi questa sera quando sentirete suonare a anche gli amici parrocchiani festa le campane della nostra chiesa di Cendon, che ci hanno lasciato proprio in significa che è arrivato il momento di dire che questo difficile periodo che non l’amore di Cristo Risorto ha vinto sulla morte permetteva il partecipato ed e sulle tenebre. Con noi ci sarà in comunione accorato “saluto comunitario”, spirituale tutta la Comunità parrocchiale di con la celebrazione del Cendon. Iniziamo così a guardare questo tempo funerale e l’accompagnamento di prova partendo dal ’Terzo giorno’…..“ . alla sepoltura. A conclusione di questa condivisione di Per fortuna in questo periodo anche la tecnologia esperienza vissuta e di emozioni provate, ho si è resa utile perché ci ha tenuti in contatto pensato di riportare la Parola di Dio contenuta con don Giancarlo, don Lorenzo e i giovani nella Prima Lettera di San Paolo apostolo ai della Comunità vocazionale. Infatti, tramite Corinzi, che ho ascoltato nel corso della “prima” l’applicazione whatsapp, attraverso il gruppo Messa alla quale ho partecipato dopo il blocco del “Foglio informativo”, don Giancarlo ci teneva Covid-19: “…Vi sono diversi carismi, ma uno solo informati sull’attività comunitaria, sostenendoci è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo spiritualmente e umanamente. Mi ha fatto è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo piacere leggere spesso questo suo saluto finale è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data che recitava così: “……un ricordo fraterno e una manifestazione particolare dello Spirito per un abbraccio. Don Giancarlo e i giovani della il bene comune. Come infatti il corpo è uno solo Comunità Vocazionale”. Ecco queste semplici e ha molte membra, e tutte le membra del parole ci ricordavano che cristianamente non corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, eravamo soli e che il filo conduttore che ci teneva così anche il Cristo…”. uniti era la preghiera, recitata da ciascuno nella In questo particolare momento storico propria casa (in autonomia o in famiglia) e dai che certamente ha segnato l’esistenza di Giovani della Comunità. ciascuno di noi, rivolgo un generoso GRAZIE È stato significativo il video che don Giancarlo a don Giancarlo, a don Lorenzo e ai giovani assieme ai giovani ha della Comunità registrato e fatto vocazionale per aver girare nei vari mantenuto viva la gruppi parrocchiali. nostra Chiesa con Era il 1° aprile, la loro presenza e la domenica preghiera, facendoci successiva si sentire spiritualmente sarebbe celebrata uniti in un solo Corpo. la domenica delle Irene Toppan 21
Fraternità al tempo del Coronavirus Già da qualche mese alcuni ragazzi di ter- za media di varie parroc- chie della diocesi hanno Accoglienza nuovi scelto di vivere un cammi- no di ricerca vocaziona- le in Seminario. Ma come presentarli alla Comunità giovanile e accoglierli? Le limitazioni dettate dal Covid-19 hanno comunque reso possibili due momenti: dapprima è stata proposta un’assemblea “a distanza” at- traverso una piattaforma in- formatica di incontro. È stata Emanuele, Sa- l’occasione nella quale ogni fa- muele, Simone miglia dei nuovi si è presentata e Pietro. In po- e ha presentato il figlio. co tempo la Co- Ma la cosa più bella è stata la munità è anda- partecipazione “in presenza” al- ta sul persona- la celebrazione dei ministeri, ve- le e sull’essen- nerdì 22 maggio. Questo ap- ziale: ciascuno puntamento ci ha permesso aveva porta- di trascorrere alcune ore insie- to da casa un me, tra noi e con gli educatori. oggetto con il quale si sarebbe in Comunità dal nome evoca- «È stato bello rivederci di perso- presentato. È stata, a detta di tivo “Effatà”. Con le mascheri- na dopo tanti giorni di distanza; Nicola, una interessante novità ne e mantenendo la distanza ma soprattutto abbiamo dovuto rispetto agli anni scorsi, perché interpersonale siamo anche ri- imparare a salutarci con moda- ognuno ha potuto mostrare agli usciti a giocare insieme. Nico- lità originali rispetto a prima del altri qualcosa di sé, facendo in- la conferma che il gioco è una coronavirus, senza pacche sul- tuire aspetti del carattere e della componente importante della la spalla o strette di mano. Mi- propria anima che abitualmen- fraternità perché ci fa stare in- surarci la febbre prima di poter te rimangono in ombra. C’è sta- sieme in gratuità. La Comuni- essere accolti, mantenere le di- to subito dopo un momento di tà Giovanile esiste perché il Si- stanze, indossare la mascheri- preghiera che ha permesso di gnore rinnova il miracolo della na con amici con cui non ci si assaporare la speranza che il sua chiamata e il miracolo di vedeva da tempo sono state at- Signore dona in ogni circostan- generose risposte, sia di chi de- tenzioni doverose. Ma non han- za. I più vecchi della comuni- cide di entrare, sia dei più vec- no pesato o impedito di vivere tà hanno consegnato ai nuovi chi che fanno spazio e impara- con grande gioia questo ritrovo entranti il libro coi testi di can- no ad accogliere! dopo tanto tempo!» -concordano ti, salmi e preghiere utilizzato don Daniele Giacomin 22
Comunità Giovanile Pellegrini a distanza LE COMUNITÀ PRESSO MADONA GRANDA Lunedì 1° giugno la Co- insieme, però è stata un’occasio- vi preghiere ci hanno permes- munità giovanile, la Co- ne molto importante da coglie- so di racchiudere un po’ tutto munità teologica, i rispettivi edu- re, che ci ha permesso di man- ciò per cui eravamo grati al Si- catori e il rettore, hanno vissuto tenerci in contatto e di conclu- gnore, affidando a lui ogni si- la preghiera del rosario presso dere insieme quest’anno “parti- tuazione in questo periodo dif- la chiesa di Santa Maria Mag- colare” di vita comunitaria. In ficile per tutti. Inoltre la presen- giore a Treviso. In realtà noi ra- quest’ultimo periodo dell’anno, za di entrambe le Comunità ci gazzi della Comunità giovanile infatti, la Comunità giovanile si ha permesso di incontrare an- eravamo a casa in videochia- è incontrata spesso, tramite vi- che i fratelli della teologia che mata, mentre i don e la Comu- deochiamata, unica via che ci ovviamente non vedevamo da nità teologica erano presenti in ha permesso di rimanere legati tempo e di pregare anche per il chiesa presso l’immagine di Ma- alla comunità e di portarla nelle loro cammino. In conclusione, ria Vergine. Questo incontro ha case di ognuno di noi. Il rosario posso dire, che quest’attività sostituito il pellegrinaggio ma- vissuto assieme pur nella disper- ci ha aiutato a concludere riano di fine maggio (impedito sione e nella lontananza ci ha al meglio l’anno scolastico e a causa delle restrizioni). Il pel- unito a Maria alla quale in ogni di Comunità e sicuramente legrinaggio come tanti altri ap- mistero abbiamo rivolto alcune ci ha fatto capire che no- puntamenti che normalmente intenzioni di preghiera pensa- nostante la distanza, le co- vivevamo in Seminario ha un te a turno dalla Comunità gio- munità del nostro Semina- significato importante per noi vanile, dalla Comunità teologi- rio saranno sempre unite. perché ci permette di avere un ca e dai sacerdoti. Queste bre- Andrea Brotto tempo di preghiera e di riflessio- ne su tutto quello che abbiamo vissuto insieme durante l’anno e di chiudere il ciclo di vita comu- nitaria, che riprende l’anno suc- cessivo. Viverlo in questo modo, ognuno da casa propria e senza la possibilità del contatto fisico reale, non è stato ovviamente la stessa cosa rispetto a farlo tutti 23
Comunità Ragazzi Nell’attesa, preceduti dalla gioia Abbiamo vissuto un sacerdoti del Seminario che ci nostro Vescovo Michele. periodo davvero stra- hanno aiutato a migliorarci nel- Ci hanno toccato il cuore le sue no, imprevisto, non sempre fa- la nostra capacità di amarci in parole quando ha sottolineato cile. All’inizio della “quarante- famiglia, con fedeltà e carità. che con il Covid 19 “non si è fer- na”, quando ancora nostro figlio Abbiamo riposto in loro la no- mato tutto, le cose vanno avan- e tutti gli altri seminaristi erano stra fiducia e li abbiamo senti- ti in una maniera diversa…Sia- a casa da scuola e dal Semina- ti pastori disponibili a guidare il mo tutti sempre negli stessi po- rio per il ponte delle Ceneri, ci loro gregge anche in un tempo sti ma siamo tutti con le persone è giunta la notizia che per ovvi così difficile. I ragazzi si sono so- che ci vogliono bene…in que- motivi, legati al rischio del con- stenuti a vicenda dandosi ap- sto tempo abbiamo imparato a tagio, la vita in Seminario per puntamento telefonico e man- stare insieme con pazienza, con nostro figlio non sarebbe potuta tenendo così dei bei momen- fiducia. Abbiamo imparato a riprendere. Con tutta franchez- ti di condivisione. Fruttuose an- dialogare ma anche a bisticcia- za, noi genitori eravamo pre- che le video conferenze che gli re per poi fare la pace. Abbia- occupati per come tutto questo educatori hanno organizzato mo imparato a non perdere la avrebbe potuto incidere negati- per i ragazzi: quanta gioia e ca- speranza”. Parole che hanno ri- vamente sulle relazioni che no- rica vitale dopo aver sentito la empito il cuore di gioia, sereni- stro figlio stava intessendo con voce dei compagni di Semina- tà e pace. Abbiamo già capi- i compagni di Seminario e so- rio! Questa gioia l’abbiamo vista to che il nostro Vescovo è una prattutto su quanto questo di- splendere più volte nel volto lu- persona che vive di relazioni e stacco fisico avrebbe potuto in- minoso di nostro figlio. di abbracci e ci contagia la sua terferire anche sul suo cammino Ma ancora non è tutto! gioia, ma oltre a questo sentia- di crescita e di ricerca personale Una grande grazia per noi è mo forte il suo appello ad offrire nel Seminario. giunta il 5 aprile; gli educa- il dono della nostra preghiera, i Durante tutto questo tempo è tori assieme al Rettore hanno cui frutti non vediamo nell’im- stato prezioso sentire lo sguar- organizzato per tutta la Co- mediato ma arriveranno secon- do di Gesù su di noi, così come munità Ragazzi e le famiglie do i tempi del Signore. è stata preziosa la vicinanza dei una video chiamata con il Famiglia Bragagnolo 24
GRUPPI VOCAZIONALI ON-LINE Rimaniamo collegati nell’amicizia con Gesù Non poter venire in Seminario per i gruppi vocazionali, è stata ed è tutt’ora una mancanza. Sentiamo un po’ Gruppi vocazionali tutti la nostalgia dei preziosi momenti di incontro, gioco, riflessione e preghiera in cui poter coltivare l’amicizia con Gesù. Abbiamo cercato in tutti i modi di rimanere in contatto per non perdere le relazioni belle che sono nate e stanno crescendo tra noi. Oltre ad aver offerto del materiale per la preghiera ed esserci sentiti con qualche telefonata e messaggio, abbiamo organizzato degli incontri on-line. Sono state delle belle occasioni per vedersi, sentirsi e condividere momenti re dei brevi mom (anche menti di preghiera (a anche se è chiaramente molto meglio farlo dal vivo rispetto che davanti ad uno schermo). ermo). Abbiamo proposto questi incontri per i ragazzi vocazionali zi dei gruppi vocaazionali dalla V elementare alla III media, naturalme naturalmente ente divisi per fasce d’età. Particolarmente larmente significcativo ativo è stato un incontro con i ragazzi di V elementare, in quell’occasione uell’occasione i ragazzi di I media della Comunità Ragazzi, hanno raccontato un po’ laa loro esperienza di amicizia con Gesù. È davvero stupefacente te scoprire come il Signore Gesù continua a riscaldare e illuminaree i cuori con il anza fisica. Il suo Santo Spirito, anche in questa situazione di lontananza cizia con Gesù nostro desiderio è di rimanere sempre collegati nell’amicizia che è il nostro più grande tesoro! Seminariadi on-line Uno degli eventi più attesi dell’anno a cui ci si siamo fronteggia- prepara con allenamenti di atletica e soprat- ti non erano rigo- tutto di calcio assieme al nostro mitico mister ri e parate, salto in Luciano, ecco cosa sono le Seminariadi! Tutti i alto o staffetta, ma Seminari minori del Triveneto e altri del Nord sfide di intelligenza Italia da Treviso fino a Genova si sfidano in una e prontezza con tastiera alla mano. Un vero e proprio giornata di olimpiadi, caratterizzata normalmen- campionato sfruttando al meglio i giochi on-line che te dal grande torneo di calcio e dalle gare nel- in questo caso ci hanno aiutato a fare comunità. Ci le varie discipline di atletica. Quest’anno rischiava stava e siamo stati contenti di questa possibilità, cer- di saltare tutto “causa covid”, ma come Comunità to l’anno prossimo saremo ancora più carichi per da- Ragazzi non abbiamo voluto rinunciare a vivere una re il meglio su campo vero, incontrando così tanti altri giornata diversa assieme, seminaristi e don. Così ci ragazzi delle altre Diocesi che come noi si sono messi siamo dati allo “sport” on-li- in ascolto di Gesù e hanno ini- ne nel desiderio di condivi- ziato a seguirlo da subito! Que- dere e divertici insieme. sto è il vero mettersi in gioco! Certo le abilità in cui ci I ragazzi della CR 25
Tra realismo e speranza LA COMUNITÀ TEOLOGICA INCONTRA IL VESCOVO MICHELE Do Domenica 17 maggio noi seminaristi con quelli della pandemia: la cura della casa co- Comunità Teologica della Comunità teologica abbiamo ac- mune e le diseguaglianze sociali ed economiche. colto il nostro vescovo Michele Tomasi per Questi ci chiamano a metterci in ascolto del una serata in cui dialogare con lui su ciò Vangelo, per scoprire come ci interpella in quel- che sta accadendo nel mondo e nelle no- lo che stiamo vivendo anche a livello sociale. Il stre comunità con il sopraggiungere della vescovo ci ha dato le coordinate di un modello pandemia di Covid-19, e per riflettere insie- alternativo. Tre ingredienti fondamentali sono la me su ciò che verrà. solidarietà, la sussidiarietà e il bene comune, in- Il vescovo ha sottolineato come questo even- sieme alla necessità di pensare una società fatta to stia riguardando tutti. Si tratta, così ha anche di corpi intermedi, tra i quali privilegiata detto, di un’esperienza collettiva di mortali- è la famiglia, in cui si apprende che chi più ha è tà, che ci costringe a guardare al futuro con chiamato a dare a chi più ha bisogno. A questo speranza ma senza controllo, senza la fretta di principio dovrebbero ispirarsi la società e anche tornare alle cose di prima. Un cambiamento l’economia, per avere davvero l’uomo come fine. non automatico, che ci chiede di cercare spazi Su questi valori, ha affermato il vescovo, possia- di condivisione per rielaborare questa esperien- mo allearci con chiunque li condivida. za drammatica. Sarà sufficiente il nostro impegno? Secondo il ve- Eppure mons. Tomasi ha affermato che, se è scovo Michele non possiamo saperlo con certezza, un brutto tempo, bello è ciò che ci è chiesto. Per ma nemmeno escluderlo, di più: dobbiamo spe- comprendere verso cosa tendere, il vescovo ha rarlo. Questa speranza, però, è fondata soprattutto messo in luce alcuni tratti della realtà sociale ed sulla fede che la storia è nelle mani del Dio fedele economica attuale. Ha evocato le difficoltà che e per questo, nel frattempo, «è meglio soffrire ope- ci attendono: sarà un tempo di sobrietà forzata, rando il bene che facendo il male» (1Pt.1,17). anche se, invece, qualcuno ha fatto i soldi, men- Mauro Perissinotto tre altri si sono trovati in balia di un mercato che si è fermato. Ci ha spiegato che si sta assistendo alla diffusione della piaga dell’usura. Nemmeno si può lasciare che l’emergenza del virus faccia dimenticare i grandi drammi che già l’umanità stava affrontando e che intrecciano i loro effetti 26
Alla tua luce vediamo la luce Per mantenere viva la memoria grata e riconoscente dei sacerdoti della nostra Diocesi Don Mario Zaghetto Sacerdoti defunti (1921 – 2019) Don Mario si è spento nella Casa del clero il 14 agosto, a 97 anni. Alle esequie a Saletto di Piave, presiedute dall’amministratore apostolico mons. Gardin, hanno concelebrato il vescovo emerito Pa- olo Magnani, il vescovo Mario Pasqualotto e numerosi confratelli. “Don Mario ha sempre professato una fede limpida e schietta” ha ricordato mons. Gardin -. Parroco per ben 47 anni, da alcuni risie- deva nella Casa del clero avendo contratto una malattia agli occhi che lo aveva in breve portato alla cecità, lasciandogli tutta- via una lucidità di pensiero sorprendente. Nell’alluvione del 1966, quando il paese andò sott’acqua, egli fu l’anima dei soccor- si e il punto di riferimento per gli interventi. Per questo fu nominato Cavaliere della Repubblica. Don Umberto Modulo (1936 – 2019) Si è spento il 22 settembre a 83 anni. A presiedere le esequie, a Fossalta di Piave, mons. Adriano Cevolotto. Don Umberto fece la professione religiosa nella Congregazione dei chierici Regolari di S. Paolo, i Barnabiti, tra i quali si dedicò particolarmente all’educazione dei giova- ni. Chiese l’incardinazione in diocesi che avvenne nel 2001. Si mise subito a disposizione del- le necessità pastorali. Così le parrocchie di Selva del Montello, Sambughè, dove rimase parroco per 14 anni, SS. Angeli del Montello, e infine Fossalta lo videro pastore zelante. La cordialità con la quale si intratteneva con le persone, la di- sponibilità a ogni richiesta, il tempo assicurato alle confessioni, la visita agli anziani e ammalati furono i tratti della sua presenza nelle diverse comunità. Don Ernesto Soligo (1919 – 2020) Si è spento a 100 anni il 1° gennaio nella Casa del clero. A presiedere le esequie nel tem- pio di San Nicolò il vescovo, mons. Michele Tomasi, che ha ricordato don Ernesto come un sacerdote “ricco di umanità anche nel momento di grande fragilità umana. Il suo silenzio era un estremo atto di affidamento al Dio della vita, non una sconfitta”. Tra i concelebran- ti, i due vescovi emeriti, Magnani e Gardin e l’ex nunzio Bottari De Castello. A pronunciare l’omelia mons. Lino Cusi- nato. Nato a Trevignano, ordinato nel 1942, era membro della Comunità dei sacerdoti Oblati diocesani dal 1959. Cap- pellano a Cimadolmo, poi direttore spirituale nel Seminario, nel Collegio Pio X, nel Centro Studentesco di via San Nico- lò, insegnante di religione nelle scuole Riccati e Palladio. Prete dalla carità smisurata, illuminato educatore dei giovani. Dagli anni ’90 si dedicò alle condizioni di sofferenza: movimento ciechi, ente sordomuti, carcere minorile, ospedale psi- chiatrico; il reinserimento degli ex carcerati, la cura dei tossicodipendenti, l’accoglienza degli immigrati, l’aiuto ai poveri. 27
I mille volti dell’8xmille Carissimi e fedeli amici del Seminario, anche nel 2019 il Seminario Vescovile di Treviso ha ricevuto un contributo derivante dall’8xmille, della Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.) per € 300.000 con i fondi per il “Culto e la Pastorale” ed € 100.000 per borse di studio per i seminaristi, tratto dai fondi per gli “inter- venti caritativi”. I predetti importi, a prima vista, possono sembrare ri- levanti se considerati solamente sotto l’aspetto della quantità di denaro, ma sappiate che sono comunque insufficienti per gestire l’intero complesso seminarile. Attualmente ospitiamo una settantina circa tra ragaz- zi e giovani, che frequentano i diversi gradi di studio, ma non tutte le famiglie sono in grado di sostenere economicamente l’intero percorso dei propri figli. Perciò quanto abbiamo ricevuto è veramente una grazia, di cui il Seminario ha veramen- te bisogno! Purtroppo, però, non è ancora sufficiente per affrontare l’intera gestione economica, per cui dicia- mo un grazie di cuore a quanti hanno firmato la scelta per la Chiesa cattolica nella loro denuncia dei redditi, e continueranno generosamente a farlo anche in futuro. Inoltre, la C.E.I. ha messo in programma di assegnarci un contributo di € 337.541,00 (non an- cora pervenuto nel corso del 2019), a fronte di una spesa di € 482.201,00 (la differenza per € 144.660,00 rimane a carico del Seminario), per l’urgentissimo intervento di manutenzione straordinaria dell’Ala Est del Seminario che comprende: al pian terreno la sacrestia di S Ni- colò, la Sala del Capitolo, la Cappellina del S. Curato d’Ars; al primo piano un grande salone per il Museo; al secondo piano: camerette per alloggio seminaristi. Infine, la Conferenza Episcopale italiana ci sta anche aiutando assegnandoci un contributo di € 70.000,00 (ci è già stato accreditato il 50% dell’importo) a fronte di una spesa di € 125.000,00 (la differenza per € 55.000,00 rimane a carico del Seminario), per l’improcrastinabile manutenzione straordinaria della Chiesa dell’Immacolata (la Chiesa del Seminario che un tempo era identificata come la Cappella dei Chierici), necessaria per ripristinare gli intonaci della grande parete esterna posta a Nord dell’edificio di culto, degradati dal tempo e dall’impossibilità di ripristinarli negli an- ni precedenti, i cui lavori sono stati appena ultimati. Come sempre e sempre più cerchiamo di vivere ed economizzare il più possibile, senza però far ve- nir meno il sostegno logistico ai Seminaristi, ma i fondi non bastano mai ed il bilancio è perenne- mente in rosso. Continuiamo a confidare nella Provvidenza e nella vostra generosità. Grazie, perciò, a quanti vorranno continuare a sostenere questa Istituzione che prepara i sacerdo- ti, che un domani saranno i nuovi pastori per le nostre comunità. Lucio Zampieri Economo del Seminario
Puoi anche leggere