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La fisica di Newton per descrivere il cielo: gravitazione, orbite, satelliti Neri Alessandra “IIS Da Vinci” Civitanova M.
Indice • La figura di Newton • La biografia e le opere • I Principia • Le leggi della dinamica • La Legge della Gravitazione Universale • Le leggi di Keplero • La velocità orbitale di un satellite • Energia meccanica di un corpo in orbita • Orbite di un satellite • Velocità di fuga • Approfondimento: Buchi neri • Approfondimento: Misura della costante di Gravitazione Universale • Approfondimento: il campo gravitazionale • Bibliografia e sitografia
Isaac Newton Il grande scienziato affascinato da luce e gravitazione : fisico, un po’ filosofo, un • Un po’ po’ inventore: questo è Isaac Newton, lo scienziato che formulò la legge di gravitazione universale, spiegò il fenomeno della dispersione della luce attraverso un prisma, costruì il primo telescopio a riflessione. La sua opera si può considerare come il momento conclusivo della rivoluzione scientifica del Seicento. Pochi hanno lasciato, come lui, un’orma così profonda in tanti campi della ricerca
Isaac Newton Il grande scienziato affascinato da luce e gravitazione • Newton fu il primo : a dimostrare che le medesime leggi della natura governano il movimento della Terra e degli altri corpi celesti. Egli contribuì alla rivoluzione scientifica e al progresso della teoria eliocentrica A Newton si deve anche la sistematizzazione matematica delle leggi di Keplero. Oltre a dedurle matematicamente dalla soluzione del problema della dinamica applicata alla forza di gravità (problema dei due corpi) ovvero dalle omonime equazioni di Newton, egli generalizzò queste leggi intuendo che le orbite come quelle delle comete potevano essere non solo ellittiche, ma anche iperboliche e paraboliche
Isaac Newton: La mela e il prisma • L’idea della gravitazione. «Perché una mela cade sempre perpendicolarmente al suolo? Perché non cade di lato o non sale, ma tende costantemente verso il centro della Terra?». Così Newton ottantenne, prendendo il tè con il suo biografo William Stukeley sotto un melo del giardino, ricordava le domande che si era posto in gioventù «quando l’idea della gravitazione gli era venuta in mente per la prima volta»; e la risposta: «certo, perché la Terra attrae la mela». Di qui altre congetture: in tutta la materia deve esserci un potere attrattivo, proporzionale alla massa e inversamente proporzionale alla distanza. Dunque, come la Terra attrae la mela, così anche la mela deve attrarre la Terra. • Quest’attrazione reciproca può spiegare perché tutti i corpi pesanti cadono al suolo, perché la Luna è trattenuta nella sua orbita attorno alla Terra, perché i pianeti descrivono le loro orbite intorno al Sole, i satelliti attorno ai pianeti, e tutti i corpi dell’Universo gravitano gli uni verso gli altri.
Isaac Newton: La mela e il prisma La dispersione della luce. • L’aneddoto della mela, divulgato da Voltaire, lascia in ombra gli aspetti matematici della scoperta, ma dà un saggio del metodo di osservazione e di ragionamento che permise a Newton di dare precise dimostrazioni matematiche delle sue intuizioni giovanili. Così pure, in una memoria di ottica del 1672, egli descrisse l’esperimento con il quale sei anni prima aveva tentato di spiegare un fenomeno ben noto fin dall’antichità: la dispersione della luce. Perché un raggio di sole che incide su un prisma mostra, come l’arcobaleno, una gamma di sette colori? • Newton osservò che un raggio di sole, attraversando il prisma, si dilata in uno spettro oblungo, e il rosso e il violetto ai suoi due estremi delimitano i colori intermedi. Misurando angoli, figure, distanze dei singoli raggi colorati ne concluse che la luce bianca è una loro mescolanza, e che ciascuno di essi è dotato di un proprio indice di rifrazione.
Isaac Newton: una vita laboriosa • Newton nacque nel 1642 da piccoli proprietari del Lincolnshire, in Inghilterra. Suo padre era un agricoltore facoltoso, che morì tre mesi prima che Isaac nascesse. La madre Newton si risposò, e Isaac fu affidato alle cure della nonna. Mostrò una precoce attitudine al disegno e alle invenzioni meccaniche; le sue attitudini negli studi di letteratura, ebraico e teologia gli valsero nel 1661 una borsa di studio presso il famoso Trinity College di Cambridge.
Isaac Newton: una vita laboriosa • Negli anni 1665 e 1666 si ritirò nella casa natia per sfuggire alla peste e, come scrisse più tardi, colse «le primizie dell’età creativa, occupandosi di matematica e fisica più di quanto non avesse mai fatto in seguito»: a venticinque anni, infatti, aveva già posto le basi concettuali del «calcolo delle flussioni» (cioè del calcolo infinitesimale), dimostrato la teoria dei colori e intuito la teoria dell’attrazione gravitazionale. • L'università riaprì e Newton tornò a frequentarla per proseguire gli studi . Nel 1669 il suo maestro Isaac Barrow gli cedette la cattedra di matematica, che tenne fino al 1701; nei suoi taccuini risultano letture di Cartesio e Galilei, del chimico Robert Boyle e dei matematici contemporanei, l’adesione all’atomismo, le prime intuizioni di ottica e di matematica
Isaac Newton: una vita laboriosa • Costruì con le proprie mani il primo telescopio a riflessione, e nel 1672 ne inviò un modello alla Royal Society di Londra insieme con la memoria sulla nuova teoria dei colori. Ne nacque una controversia che lo indusse a non pubblicare le Lectiones opticae e a rinviare il trattato Ottica fino al 1704. • Nel 1679, rielaborando le prime intuizioni di meccanica celeste, riesaminò il problema dell’orbita della Luna e dei corpi soggetti a forze centrali, risolse alcuni problemi dinamici e formulò la legge della gravitazione universale. Mancava ancora il contesto concettuale, che sviluppò dopo il 1680 nelle lezioni De motu («Sul moto»).
Isaac Newton: una vita laboriosa • Negli anni 1685-87, Newton, per una sorta di sfida alla quale parteciparono tre matematici – Robert Hooke, Christopher Wren ed • I Principi Edmond Halley –, compose in pochi mesi i tre libri dei Philosophiae Naturalis Principia matematici della Mathematica, apparsi nel 1687 a cura di filosofia naturale Halley e a spese della Royal Society. • A causa delle difficoltà del linguaggio geometrico modellato sull’esempio degli antichi, le formule della meccanica celeste gravitazionale ebbero sostenitori e avversari: Tra i sostenitori vi furono John Locke e Christiaan Huygens. • Il filosofo e matematico Gottfried Leibniz, invece, respinse l’idea dell’azione a distanza, seguito da tutti i cartesiani, e negli anni seguenti pubblicò una serie di memorie sul calcolo infinitesimale, mentre Newton serbò il silenzio per molti anni circa il proprio metodo delle flussioni
Isaac Newton: la vita politica • Questa immensa mole di lavoro fece di lui un personaggio importante nella ricerca scientifica. Tuttavia, nel 1679 Newton dovette fermare il suo lavoro, a causa di un esaurimento nervoso. Dopo aver superato l'esaurimento, Newton ritornò all'università, dove diventò un leader nella protesta contro re Giacomo II, che voleva che soltanto i cattolici romani occupassero posizioni di potere nell'università e nel governo. Newton si oppose al re. Quando Guglielmo di Orange cacciò re Giacomo dall'Inghilterra, Newton venne eletto in parlamento. Mentre era a Londra fu attratto più dalla vita politica che dalla ricerca. Dopo aver subito un nuovo esaurimento nervoso nel 1693, Newton abbandonò la ricerca scientifica. Divenne custode della Zecca Reale nel 1696, e direttore nel 1699. Newton fu molto valido nello sviluppare tecniche per prevenire la contraffazione della moneta inglese. Nel 1703 Newton divenne presidente della Royal Society e un influente associato della Académie des Sciences.
Isaac Newton: le dispute • Durante tutta la sua carriera, Newton fu sempre combattuto tra il desiderio di fama e la paura delle critiche. La sua enorme paura delle critiche lo fece desistere dall'immediata pubblicazione del proprio lavoro. Per questo si vide spesso costretto a difenderlo da tentativi di plagio. Una di queste dispute sorse a proposito del calcolo differenziale. Anche se Newton era stato il primo a usare il calcolo come approccio matematico, Gottfried Leibniz fu il primo a diffondere in modo capillare in tutta Europa questo concetto. La disputa con Leibniz dominò gli ultimi anni della vita di Newton.
Isaac Newton: la morte • Newton morì nel 1727, ebbe funerali regali e fu sepolto nell’abbazia di Westminster. Solo dopo la sua morte apparvero alcuni inediti e la maggior parte dei numerosi scritti storici e teologici composti in lunghi anni di lavoro rimase inedita, insieme con una sconcertante raccolta di appunti sui propri esperimenti di alchimia. • I manoscritti di Newton, si trovano in parte nelle biblioteche di Cambridge; un’altra parte finì nel fondo Yahuda conservato a Gerusalemme. Il lascito manoscritto di Newton ha fornito i materiali per i molti studi e per le edizioni critiche dei Principi, dell’Ottica e della corrispondenza, che nella seconda metà del Novecento hanno profondamente rinnovato l’immagine convenzionale di Newton.
Philosophiae Naturalis Principia Mathematica Principi matematici della filosofia naturale, noto semplicemente • Il metodo nei Principi matematici come Principia, è un trattato in • Struttura assiomatica tre libri di Isaac Newton • Linguaggio geometrico pubblicato il 5 luglio 1687 • La terminologia. Concetti come quantità di materia, È unanimemente considerato inerzia, moto rettilineo uniforme furono via via una delle più importanti opere elaborati nei manoscritti De motu e sono quelli che vengono ancora oggi utilizzati. Compaiono le prime del pensiero scientifico. In essa definizioni di spazio e tempo assoluto Newton enunciò le leggi della • Le regole (esposte solo all’inizio del 3° libro) : criteri dinamica e la legge della come l’economia e l’uniformità della natura, la gravitazione universale. ricerca delle cause analoghe di fenomeni analoghi, il procedimento induttivo, la provvisorietà delle conclusioni, la necessità di nuovi controlli sperimentali riguardo ai fenomeni che si discostano dalle leggi già enunciate e che possono indurre a modificarle applicazione del metodo scientifico di Galileo
Philosophiae Naturalis Principia Mathematica • I Principia consistono in tre libri • De motu corporum (Sul movimento dei corpi) è un'esposizione delle definizioni dinamiche di base (le tre leggi del moto) e delle conseguenti deduzioni basate su di queste. Inoltre contiene le risoluzioni a varie questioni che hanno a che fare con la dinamica. • De motu corporum, diviso in due per via della relativa lunghezza, contiene varie applicazioni della dinamica come la descrizione matematica del moto di un corpo in un mezzo resistente e un calcolo della velocità del suono. • De mundi systemate (Sul sistema del mondo) è un saggio sulla gravitazione universale che oltre a spiegare la legge di gravitazione applica le leggi stabilite nei libri precedenti al sistema solare. Per esempio la trattazione delle irregolarità dell'orbita della luna, della derivazione delle leggi di Keplero e del movimento delle lune di Giove, delle comete e delle .Inoltre considera l‘oscillatore armonico in tre dimensioni.
Philosophiae Naturalis Principia Mathematica • Le definizioni date da Newton nei Principia sono esattamente le stesse che si trovano in tutti i manuali odierni. Egli definisce la “massa” come la quantitas materiae di un corpo e parte da ciò per definire la quantitas motus, ancor oggi chiamata quantità di moto. Egli introduce poi il concetto di forza inteso come cambiamento degli stati di un corpo. È interessante notare come Newton nei primi due libri non dia una definizione precisa di molte quantità che utilizza (come il momento angolare). • Mentre la reazione ai primi due libri fu entusiasta, probabilmente per l'immediatezza delle cose trattate, il concetto di una forza attraente che si trasmette a distanza ricevette una risposta più fredda, come abbiamo già detto, in particolare da Leibniz secondo cui la legge era anche incompatibile con la nozione dell‘etere. Da un punto di vista cartesiano, quindi, questa era una teoria incompleta. La difesa di Newton è stata adottata da molti fisici inglesi famosi i quali precisarono che la forma matematica della teoria doveva essere corretta poiché spiegava con una precisione impressionante i dati sperimentali. La mole di fenomeni che la teoria spiegava era così impressionante che “i filosofi” più giovani presto adottarono i metodi e il linguaggio dei Principia
La sintesi newtoniana influì sulla cultura del Settecento • La legge di gravitazione universale, che risolveva in modo apparentemente semplice l’enigma fino allora inviolato della meccanica celeste, fu respinta da alcuni come un’ennesima qualità occulta, accettata da altri come l’idea di una mente sovrumana. • «Non è lecito ai mortali emulare gli dei più di Newton»: così si conclude l’ode latina premessa da Edmond Halley alla prima edizione dei Principi. • Il poeta Alexander Pope alluse in un distico alle scoperte dell’attrazione e della scomposizione della luce solare nel prisma come una seconda creazione, voluta da Dio attraverso Newton: «La natura e le sue leggi erano immerse nella notte/ Dio disse: sia Newton, e tutto fu luce». • Nelle opere che Newton pubblicò prevale il sapere positivo, con le dimostrazioni di matematica e meccanica celeste, gli esperimenti di fisica e ottica. • Nonostante il sobrio stile tecnico di questi testi, il mondo letterario inglese e continentale ne subì intensamente il fascino. Poeti e letterati si ispirarono alla formula dell’attrazione o alla suggestione dell’iride per ridescrivere in termini newtoniani le bellezze dell’Universo. Nelle arti, pittori, scultori e architetti celebrarono variamente il genio di Newton. • Le scoperte di fisica, ottica, matematica nutrirono nuove famiglie di manuali didattici; la loro esposizione divulgativa diventò un genere letterario diffuso in tutta Europa (tra cui Eulero e Voltaire) • I successi ottenuti in fisica indussero economisti, psicologi, filosofi a trasporre nelle proprie ricerche modelli tratti dalla sintesi newtoniana. Si parlò di «attrazione tra le idee»; Hume si propose di seguire le massime del metodo nella sua scienza della natura umana; oltre a imitare il metodo, Kant mise alla base della filosofia trascendentale le nozioni di spazio e tempo connesse alla nuova fisica.
Assiomi o Leggi del moto (De motu corporum) Leggi della dinamica Legge I. Ogni corpo persevera nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme se qualche forza ad esso applicata non lo costringe a mutarlo. (Principio di inerzia) Legge II. Il mutamento del moto è proporzionale alla forza motrice impressa, e segue la retta secondo cui tale forza è stata impressa La forza che agisce su un corpo è uguale al prodotto della sua massa ed accelerazione: F = ma Legge III . L’azione è sempre uguale e contraria alla reazione: cioè le mutue azioni di due corpi sono sempre uguali e dirette in senso opposto Ad ogni azione corrisponde un’azione uguale e contraria. (Principio di azione e reazione principio di conservazione della quantità di moto)
Teoria della GRAVITAZIONE UNIVERSALE L’aggettivo UNIVERSALE vuole evidenziare che per la prima volta vengono studiati con la stessa teoria sia i corpi “celesti” che quelli “terrestri” E’ il primo passo della “unificazione “ delle forze , idea che sarà uno dei principali fili conduttori della ricerca in fisica fino ai nostri giorni . La teoria della grande unificazione o GUT (grand unification theory o grand unified theory ) secondo cui le forze fondamentali non gravitazionali (elettromagnetica, debole e forte) si descrivono come un’unica interazione e si sono separate solo pochi istanti dopo il Big Bang
Forza di Gravitazione Universale Ogni punto materiale attrae ogni altro singolo punto di materiale con una forza diretta lungo lungo la linea di intersezione di entrambi i punti. La forza è proporzionale al prodotto delle due masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza fra loro: • F è l'intensità della forza tra le masse, • m1 è la prima massa, • m2 è la seconda massa, • G è la costante di gravitazione universale,e • r è la distanza tra i centri delle masse.
Considerando le unità di misura SI: F Newton (N), m1 e m2 chilogrammi (kg), r metri (m), e la costante G 6,67 x 10-11 N m2 kg−2 Inoltre: descrive una coppia di azione e reazione : le forze sui due corpi interagenti sono uguali e opposti è una forza centrale: la direzione delle forze è lungo la congiungente i centri agisce a distanza e istantaneamente ha raggio di azione infinito m1 e m2 descrivono la proprietà di essere attratte gravitazionalmente masse gravitazionali
Corpi estesi Se i corpi in questione hanno un'estensione spaziale (piuttosto che essere dei punti materiali teorici)? • la forza gravitazionale tra loro viene calcolata sommando i contributi dei punti materiali che costituiscono i corpi. • un oggetto con una distribuzione sfericamente simmetrica della massa esercita su corpi esterni un'attrazione gravitazionale come se tutta la massa dell'oggetto fosse concentrata in un punto al suo centro. (Ciò non è in genere vero per corpi non sfericamente simmetrici) • corpi rigidi con distribuzioni di massa sfericamente simmetriche attraggono e sono attratti come punti materiali con tutta la massa situata nei loro centri.
Valore della Costante Universale G 11 N m 2 G 6,67 10 2 kg Poichè è un valore molto piccolo la forza di gravitazione universale è debole, rilevabile quando almeno uno dei due corpi ha massa molto grande Per masse m1= m2 = 1kg poste a distanza di 1m si ottiene infatti una forza trascurable (1N≈peso di un oggetto di massa 100g) : 11 N m 2 1kg 1kg 11 F 6,674 10 2 2 6,674 10 N kg 1m
• La legge di gravitazione universale combinata con i 3 principi della dinamica permette di spiegare TUTTE le caratteristiche delle orbite planetarie (ovvero le 3 leggi di Keplero). • Nella La struttura del sistema del mondo I moti principali dei pianeti secondo le leggi di Keplero sono presentati come fenomeni; le proposizioni e i teoremi che seguono dimostrano che tali leggi sono casi particolari della legge di gravitazione universale, la quale spiega tutti gli altri fenomeni della meccanica celeste, dalla forma della Terra alla teoria della Luna, dal problema dei tre corpi alle reciproche perturbazioni dei moti ellittici, dal flusso e riflusso delle maree alle lunghe traiettorie delle comete. Al termine della seconda edizione, Newton confermò solennemente la sua fede in un Dio che regola la macchina cosmica in una sorta di miracolo permanente, e il suo celebre motto «non costruisco ipotesi».
Conseguenze della legge di gravitazione La forza è proporzionale al prodotto delle due masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza fra loro: mM F G 2 ur r Utilizzando proprietà geometriche e la legge del moto, Newton dimostrò che mM F m a G 2 ur l’inversa proporzionalità proporzionalità r della forza con il quadrato della distanza implica che le traiettorie di un satellite di massa m attorno ad un centro attrattore di massa M>>m sono sempre CONICHE
Le “coniche” sono le curve che si determinano dall’intersezione di un cono con un piano .Le coniche sono: ellisse (cerchio), parabola ed iperbole. Le orbite legate sono ellissi o circonferenze (Prima Legge di Keplero). Newton prevede in più l’esistenza delle orbite aperte (slegate) della parabola ed iperboleIl tipo di orbita è determinata dall’energia totale del satellite (Cinetica+Gravitazionale).
2° Legge di Keplero o legge delle aree (il raggio vettore Sole-pianeta spazza aree uguali in tempi uguali il pianeta gira più velocemente al perielio che non all’afelio) è una conseguenza della conservazione del momento angolare del sistema M+m. In ogni istante l’attrazione gravitazionale è diretta verso il centro del Sole, che è anche il punto attorno al quale ruota il pianeta. (Forza centrale) Quindi il momento della forza di gravità è nullo. si conserva il momento angolare del satellite L = mrv
Consideriamo il pianeta in due punti A e B dell’orbita. Si ha: LA=LB mvrA = mvrB vrA = vrB * In un intervallo di tempo Δt il pianeta si sposta di un tratto v Δt e il suo raggio vettore spazza un’area circa uguale a quella del triangolo colorato ½ v . Δt Se moltiplichiamo entrambi i membri della * per ½ Δt otteniamo che le aree Analizzando la dimostrazione spazzate nei pressi di A e B sono uguali: possiamo concludere che la seconda legge di Keplero è ½ vrA Δt = ½ vrB Δt una diretta conseguenza del fatto che l’attrazione Questa è proprio la seconda legge di gravitazionale è una forza Keplero !!!. centrale.
3° Legge di Keplero
Nel caso dei pianeti del sistema solare , la costante è Analizzando la dimostrazione possiamo concludere che la terza legge di Keplero è una conseguenza del secondo principio della dinamica e del fatto che l’attrazione gravitazionale dipende dal quadrato della distanza. Inoltre questa legge ha un forte potere predittivo Nel caso in cui si può conoscere il periodo di un pianeta, la relazione permette di determinare il raggio dell’orbita o viceversa Osservando i satelliti di una stella, è possibile determinare la massa della stella stessa!!
Satelliti Supponiamo di voler lanciare un satellite in orbita attorno alla Terra: 1. Quale è la velocità necessaria? 2.Che traiettoria avrà? 3. Quale è la velocità con cui percorre l’orbita? 4. E’ possibile avere un satellite “stazionario”? Simulazione https://phet.colorado.edu/sims/html/gravity-and- orbits/latest/gravity-and-orbits_it.html
Satelliti Immaginiamo di avere, sulla cima di una montagna molto alta, un cannone che spara in orizzontale. Ammettiamo di poter aumentare la sua potenza di fuoco, in modo che il proiettile esca con una velocità iniziale sempre più grande. Supponiamo, inoltre, che non ci sia l’aria a opporre resistenza al moto del proiettile.
Satelliti Un satellite artificiale è un proiettile sparato con una velocità tale da non atterrare più. Per mettere in orbita un satellite, in realtà, si utilizza un razzo che, mentre sale, lentamente si inclina, imprimendo così al satellite la velocità orizzontale necessaria per farlo restare in orbita. Un satellite in orbita è un proiettile che cade intorno alla Terra, anziché verso di essa. Il satellite, infatti, è tirato costantemente verso il centro della Terra dalla forza-peso, ossia dalla forza di gravità terrestre; tuttavia non colpisce mai la superficie della Terra, perché questa, essendo curva, sfugge continuamente all’impatto. Anche la Luna quindi sta cadendo intorno alla Terra!!
Velocità orbitale di un satellite La forza gravitazionale su un satellite è diretta verso il centro dell’orbita: è una forza centripeta se il satellite compie una circonferenza. M è la massa del pianeta, mentre la velocità del satellite è indipendente dalla massa del satellite stesso Poichè la distanza del satellite dal centro del pianeta r è a denominatore, la velocità diminuisce all’aumentare di r , in accordo con le leggi di Keplero
Satelliti Stazionari Un satellite si dice geostazionario quando appare fermo rispetto alla superficie terrestre. (esempio satelliti per GPS) L’orbita di un satellite geostazionario ha due caratteristiche fondamentali: 1. è un’orbita circolare contenuta nel piano equatoriale della Terra; 2. è percorsa dal satellite esattamente in un giorno siderale T =23 h56 ‘4 ‘’, cioè nel tempo che la Terra impiega a compiere una rotazione attorno al proprio asse.
Satellite geostazionario • Un’orbita geostazionaria di raggio R e lunghezza 2πR è percorsa dal satellite nel tempo T con una velocità v tale che • Sostituendo la velocità orbitale: • Dopo aver elevato al quadrato e ricavato R, si ottiene il raggio dell’orbita del satellite stazionario
Energia Gravitazionale La forza gravitazionale è conservativa L’energia totale si conserva
Energia Gravitazionale Poichè l’energia potenziale gravitazionale è sempre negativa, a seconda della velocità del satellite l’energia totale può essere E>0 orbita iperbolica E=0 orbita parabolica E
Velocità di fuga Si chiama velocità di fuga la minima velocità che deve avere un proiettile posto sulla superficie di un corpo celeste per allontanarsi da esso, senza mai più ricadervi. 1. Sulla superficie della Terra la velocità di fuga è pari a 11,2 km/s circa, ovvero poco più di (40000 km/h), mentre a 9000 km dalla superficie è circa 7 km/s: i razzi solitamente ottengono questa velocità con un'accelerazione continua dalla superficie fino a quell'altezza, oltre la quale il razzo si può allontanare indefinitamente dalla Terra per inerzia, cioè senza propulsione. 2. La velocità di fuga non dipende dalla massa del corpo. 3. La velocità di fuga è grande su pianeti con massa grande e raggio piccolo.
Alta velocità di fuga: la Terra ha atmosfera perchè non tutte le molecole riescono a sfuggire all’attrazione gravitazionale B Bassa velocità di fuga: la Luna non ha atmosfera perchè le Ba molecole riescono a sfuggire all’attrazione gravitazionale
In conclusione: •La legge della gravitazione di Newton ha carattere UNIVERSALE •Le leggi di Keplero sono la diretta conseguenza dei principi della dinamica e della legge di gravitazione universale di Newton. Proprietà delle orbite “Kepleriane”: 1. Le traiettorie sono sezioni coniche (ellissi, parabole,iperboli) 2. Energia e momento angolare si conservano durantel’orbita. 3. Nel caso generale di due masse queste orbitano attorno al loro centro di massa. • La legge della gravitazione di Newton, insieme alle leggi del moto, permette di determinare le grandezze cinematiche e dinamiche sui corpi celesti e quindi permette di prevedere posizioni e velocità dei corpi conoscendo le velocità iniziali
Buchi neri La luce viaggia alla velocità di 300000 km/s Che cosa succede su un corpo celeste che ha una velocità di fuga maggiore di c? Secondo la teoria della relatività di Einstein neanche la luce può sfuggire all’attrazione gravitazionale di un corpo del genere, che quindi è chiamato buco nero. Il nome è dovuto al fatto che ogni raggio di luce emesso dalla sua superficie è «intrappolato» dalla gravità e non può uscire verso l’esterno. I buchi neri sono oggetti molto complessi, ma l’equazione della velocità di fuga permette di stimarne alcune caratteristiche. In particolare, determiniamo il raggio di Schwarzschild di un corpo di massa M, cioè il raggio del corpo per il quale esso diventa un buco nero. Ciò accade quando la velocità di fuga da esso è uguale alla velocità della luce. Poniamo vf = c
Bilancia a torsione di Cavendish Essa è costituita da due masse fisse m‘, di notevole entità, e da un'asta sospesa che reca alle estremità due masse m. Avvicinando le masse m' alle m, queste ultime vengono attratte e l’asta è sottoposta ad una coppia di forze, che lo fa ruotare. Conoscendo l'elasticità del filo, e misurando l'angolo di rotazione, è possibile risalire all'entità della coppia che fa ruotare l‘asta, e quindi alle forze in gioco. Ma l'angolo di rotazione è piccolissimo: Cavendish ebbe l'idea di collegare al filo uno specchietto, di far riflettere su di esso il raggio di luce di una lampada, e di far incidere il raggio riflesso su una scala graduata molto lontana, in modo da amplificare gli effetti della rotazione. Il tutto è racchiuso dentro un contenitore isolato, in modo da evitare che eventuali correnti d'aria disturbino l'esperimento.
Costante di Gravitazione Universale E’ la costante fisica che si conosce con il minor numero di cifre significative. N m2 La prima misura fu effettuata da Henry G 6,67408 0,00031 10 11 Cavendish nel 1798 usando una bilancia di kg 2 torsione. La debolezza dell'intensità dell'interazione gravitazionale rispetto alle altre forze, come quella elettromagnetica, ha reso la determinazione del valore di G particolarmente difficoltosa, Tuttora l’esperimento del 1798 è una delle migliori misure tanto che la procedura prende il nome di esperimento di Cavendish. Ebbe luogo 111 anni dopo la pubblicazione dei Principia di Newton e 71 anni dopo la sua morte, quindi nessuno dei calcoli di Newton poteva utilizzare il valore di G (ne aveva dato solo una stima); egli poteva soltanto calcolare il valore di una forza rispetto ad un'altra.
Campo Gravitazionale Come viene superato il problema dell’azione a distanza? Si parla di CAMPO GRAVITAZIONALE Con l’introduzione del campo gravitazionale si è costituito un modello che permette di spiegare l’interazione tra corpi lontani senza dover ammettere l’esistenza di una misteriosa azione a distanza. Il campo gravitazionale terrestre in un punto a distanza r dal centro della Terra è l’accelerazione di gravità che viene impressa a qualunque corpo posto in quel punto.
Bibliografia e Sitografia •I.Newton “Principi di filosofia Naturale” • D.L. Goodstein J.R. Goodstein “Il moto dei pianeti intorno al Sole” Una lezione inedita di Richard Feyman Zanichelli • U. Amaldi “Dalla mela di Newton al bosone di Higgs” - Zanichelli •Romeni “Fisica e Realtà” – Zanichelli •M.ichel Guillen “Le 5 equazioni che hanno cambiato il mondo- Potere e poesia della matematica” Ed. TEA •R.P. Crease “Il prisma e il pendolo - I dieci esperimenti più belli nella storia della scienza” •http://archive.oapd.inaf.it/othersites/sc/starchild/whos_who_level2/newton.html •http://www.treccani.it/enciclopedia/isaac-newton_%28Enciclopedia-dei- ragazzi%29/ •https://it.wikipedia.org/wiki/Philosophiae_Naturalis_Principia_Mathematica •https://it.wikipedia.org/wiki/Costante_di_gravitazione_universale •https://phet.colorado.edu/sims/html/gravity-and-orbits/latest/gravity-and- orbits_it.html •http://www.openfisica.com/fisica/simulazioni/satellite/Satellite_solo.php
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