La co-residenza: una possibile terza via tra solitudine e casa di cura - Numero 2/2019 - Abitare e Anziani
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informa RIVISTA ONLINE DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI Numero 2/2019 La co-residenza: una possibile terza via tra solitudine e casa di cura
AeA informa 3 SOMMARIO Co-residenza una nuova sfida 03 – Co-residenza una nuova sfida Marco di Luccio Numero 2/2019 06 – BOX 1. Perché un numero della rivista Abitare e Anziani informa sulla co-residenza (cohousing) 08 – Il “diverso abitare” come motore per lo sviluppo sociale di comunità e la mutualità diffusa Andrea Volterrani Marco Di Luccio, 11 – La co-residenza: una possibile terza via Presidente Abitare e Anziani Associazione AeA, tra solitudine e casa di cura Claudio Falasca Abitare e Anziani P 15 – La co-residenza (cohousing) er Abitare e Anziani, sono or- le procedure delle commissioni par- zione e disgregazione dei nuclei fami- Soci 2019 Simona Romancini Auser, associazione per l’invecchiamento attivo mai dati incontrovertibili e as- lamentari e dimenticate dal governo liari crescono i fenomeni di solitudine Cgil Nazionale sodati, ma non sono ancora una giallo-verde, inoltre l’adeguamento e di abbandono. Fillea Cgil, federazione italiana lavoratori legno e affini 17 – BOX 2. L'esperienza danese Spi-Cgil Nazionale, sindacato pensionati italiani consapevolezza piena e diffusa sia nella delle normative per gli standard edilizi Sunia, sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari 24 – BOX 3. I numeri sulla condizione comunicazione e nei mass-media, né e le ristrutturazioni, la valorizzazione Per cui il tema della casa, con tutte le abitativa degli anziani che spiegano tanto meno nell’ambito del dibattito e il riuso del patrimonio abitativo, ma sue connessioni, per le persone anziane AeA Informa il perché della co-residenza politico ed istituzionale: soprattutto il superamento della ba- diventa decisivo e sempre più urgente, Rivista periodica di informazione l’invecchiamento della popolazione è bele delle domiciliarità, non sia mai per due ordini di motivi: 30 – La rigenerazione del patrimonio abitativo sui problemi abitativi degli anziani un processo che riguarda l’intero pia- menzionato e completamente rimosso nelle politiche di ageing-in-place Numero 2/2019 neta, in modo costante e progressivo, dall’orizzonte delle analisi, delle pro- 1. da una parte, occorre riflette- Adriana Luciano Proprietà e editore inoltre il nostro paese rimane al secon- poste e dei programmi politici, fatta re e valutare, come sono costruite, di 36 – L’iniziativa del Parlamento do posto come livelli di età media, solo eccezione dal mondo del terzo settore quali comfort dispongono, compresi i AeA, Abitare e Anziani Claudio Falasca Via Nizza, 154 - 00198 Roma dopo il Giappone, tra due decenni un e da alcuni centri di ricerca e universi- ritrovati tecnologici più avanzati, sulla Tel 06.8440771 – Fax 06.84407777 italiano su tre avrà più di sessantacin- tà, quali il Politecnico di Milano o la presenza di barriere architettoniche, di e-mail info@abitareeanziani.it que anni. Federico II di Napoli. quale livello di servizi e di integrazione sito web www.abitareeanziani.it degli stessi dispongono, anche in rela- Direttore Responsabile Quindi giova ribadirlo, perché se non si In questo quadro, non certo esaltante, zione al territorio e alla comunità di Giusy Colmo parte da questo presupposto qualsivo- in cui aumentano i bisogni e la doman- appartenenza, quindi la casa come la glia ragionamento risulta incompleto e da di sostegno e tutela, a partire dai più propria dimora dove si ha il diritto di Comitato di Direzione senza un fondamento reale. fragili, c’è un costante arretramento invecchiare, inserita all’interno di un Giusy Colmo, Marco Di Luccio, LE RUBRICHE a cura di Fabio Piccolino dello stato e del welfare, attraverso la welfare di prossimità o di comunità che Claudio Falasca, Fabio Piccolino Non sarà certo un caso che impor- riduzione delle risorse destinate alle sappia rispondere ai crescenti bisogni 42 – GOVERNO E ISTITUZIONI Progetto grafico e impaginazione tanti leggi e strumenti normativi politiche di protezione e inclusione so- sociali e alle fragilità; 47 – ORGANIZZAZIONI SOCIALI Idea Comunicazione in materia quali: la legge sulla non ciale, ma anche un processo di deserti- 2. allo stesso tempo occorre af- 51 – OSSERVATORIO INTERNAZIONALE auto sufficienza, sull’invecchia- ficazione e di riduzione dei servizi dei frontare un altro tema emergente, che 57 – OSSERVATORIO INNOVAZIONE mento attivo, il riconoscimento centri abitati, soprattutto i grandi cen- riguarda tutti anche gli anziani in per- Gli esempi e le foto di coresidenze sono stati selezionati 60 – INDAGINI, STUDI, RICERCHE dei care-giver siano incagliate nel- tri urbani. Dove a fronte di una ridu- fetta salute ed autosufficienti, quando da Simona Romancini EDITORIALE
4 AeA informa 5 RIMINI. CONDOMINI ATTIVI, si trovano ad abitare delle case, magari strutturazione e razionalizzazione del ni, consapevole e fattiva, coabitare o indicano un diverso indirizzo nelle UNA NUOVA ESPERIENZA ABITATIVA NELLE CASE POPOLARE di proprietà, ormai diventate troppo patrimonio abitativo occorre tener pre- cohousing, che dir si voglia, è questo. modalità di costruzione, ma allo stes- grandi e costose per chi ci abita magari sente che si possono avviare processi e Una scelta condivisa e un minimo di so tempo un’idea diversa, innovativa Nei due “Condomini attivi” che si dei condomini nella gestione del in deprimente solitudine, perché una sperimentazioni innovative, di cui ci impegno soddisfacente per tutti, sia dal di assetto dei centri urbani e abitativi realizzeranno a Morciano di Romagna bene pubblico. Strategico il ruolo volta erano presenti nuclei familiari sono molti esempi e buone pratiche dif- punto di vista delle spese che della qua- centrato sulla persona, sulle esigenze di e San Giovanni in Marignan, (in via dell’Auser chiamata in causa insieme molto più consistenti, i cui membri fuse in tutto il Paese, mettendo in siner- lità delle relazioni sociali e soggettive. vita, e sui fenomeni demografici e so- Rossini a Morciano e in via Ferrara a San alla cooperativa Fratelli per la stesura ora sono dispersi e lontani, perché le gia esigenze e possibilità diverse. Se la ciali di questa fase storica. Giovanni), sono presenti spazi ed aree di un Regolamento che parta dai dinamiche sociali e le esigenze lavora- casa, soprattutto di una persona anzia- Oppure è immaginabile che un gruppo verdi comuni, elementi fondamentali bisogni delle persone che abitano tive hanno determinato questa nuova na, è troppo grande e costosa, per chi ci di persone, magari conoscenti o amici, Questo richiede una serie di impegni, per attivare questo tipo di esperienza. questi complessi, in modo che lo situazione, sempre più diffusa rispetto abita, si può immaginare che si possano si mettano insieme utilizzando, una o da parte della pubblica amministrazio- Inoltre c’è la disponibilità, da sentano proprio e che contribuisca a al passato. realizzare sinergie e scambi con giova- più abitazioni, per stare insieme, aiu- ne, di programmazione e progettazio- parte di alcuni inquilini, a dare una creare un tessuto sociale di comunità. ni studenti o lavoratori fuori sede, che tarsi, organizzare le proprie relazioni in ne urbanistica in relazione alle esigenze mano in diverse attività. Anche in Verranno creati gruppi di vicinato Una risposta, esaustiva, a questo ordine a loro volta si impegnino a collaborare modo fattivo e consapevole. dell’evoluzione dei processi, ma anche questo caso il principio portante che condividano non solo la vita di problemi è complessa, abbisogna di nella tenuta della casa, nelle pulizie, nel normative di supporto, risorse ed in- è quello della partecipazione e all’interno del condominio ma anche una sistematicità d’interventi sui tempi far la spesa, o quanto di comune utili- Al tempo stesso è necessario intervenire centivi necessari per indirizzare e rea- della responsabilizzazione da parte all’interno della comunità. medio lunghi di cui non si vede traccia, tà, facendo nel contempo compagnia al per realizzare nuove strutture abitative, lizzare questi processi. quello che è certo è che prima si comin- chi già ci abitava, salvaguardando sem- magari a partire dal patrimonio pubbli- cia meglio è per tutti. pre l’equilibrio tra gli spazi comuni e il co e demaniale, concepite in modo in- Un ulteriore elemento essenziale in La priorità dei prossimi decenni dovrà es- proprio privato. Uno scambio alla pari novativo con spazi comuni per attività questo contesto sono dei servizi di so- sere la dignità della persona ed il territorio, come questo ha bisogno di un necessa- collettive e relazionali e spazi riservati stegno a questi processi non solo per far come centri focali per riorganizzare i quar- rio sostegno da parte del territorio, as- al proprio privato, utilizzando procedu- incontrare domanda e offerta e armo- tieri, le città, i centri abitati, grandi e picco- sociazioni di volontariato e istituzioni re di razionalizzazione e recupero, an- nizzare le diverse esigenze, ma anche li, salvaguardare i beni comuni e realizzare locali, perché mettere insiemi caratteri, che in termini di ricucitura del tessuto per renderle compatibili e praticabili, una diversa crescita e un modello di svilup- sensibilità, a volte, culture e generazio- urbano. senza contraccolpi che potrebbero far po adeguato alle sfide di compatibilità del ni diverse non è semplice né scontato. Questi sono solo degli esempi che non fallire le sperimentazioni e condiziona- terzo millennio. Insomma una condivisione dell’abi- esauriscono le multiformi varianti pos- re negativamente i processi. In questo quadro di valorizzazione, ri- tazione e degli spazi di vita comu- sibili della coabitazione condivisa, ma
6 AeA informa 7 BOX 1. PERCHÉ UN NUMERO DELLA RIVISTA ABITARE E ANZIANI INFORMA BOLOGNA. SE LA FAMIGLIA È UN CONDOMINIO: SULLA CO-RESIDENZA (COHOUSING) Un welfare moderno all’altezza dei tem- ECCO IL CO-HOUSING pi non deve riguardare solo l’essenziale, il Dedichiamo questo numero di Abita- Dobbiamo riconoscere tuttavia che que- della nostra vita familiare quotidiana. salva vita, che è sempre necessario garan- Un condominio a sei piani e che Il condominio ospita 18 nuclei familiari re e Anziani informa alla trattazione di sta disponibilità si muove ancora in una Con questo numero di Abitare e Anziani tire, ma deve riguardare l’insieme delle profuma di nuovo in via del Porto a under 35 variamente composti (single, quell’insieme di interrogativi che sorgo- dimensione tutta privata, cioè facciamo informa vorremmo contribuire a offrire condizioni e del benessere delle persone Bologna. Una via che è diventata il nome coppie, madri sole, famiglie con figli, no spontanei quando si entra nel merito fatica a riconoscere una dimensione so- una maggiore informazione su quelli che a cominciare da quelle più fragili, con- di un progetto di cohousing sociale che fratello e sorella, amici). Diciotto della co-residenza (co-housing). ciale a problemi che ormai coinvolgono possiamo considerare gli aspetti più con- trariamente alla falsa vulgata che va per non ha eguali in Italia. Ci sono voluti appartamenti autonomi di proprietà Sappiamo bene i legami profondi che ci l’intera società. troversi della co-residenza. la maggiore, e reiterata nelle trasmissioni più di due anni perché vedesse la luce, dell’Asp (ristrutturati da Acer) concessi legano alla nostra casa vissuta non solo In altri paesi la risposta a questo problema In particolare: perché la co-residenza, d’intrattenimento, “lo stato sociale appar- ma ora questo esperimento abitativo in affitto a canone calmierato a persone nelle sue mura, stanze, arredamento, ma è stata data ricorrendo a modelli di cosa è la co-residenza, quali le sue origi- tiene ad un’altra epoca, sono costi che non ha tutte le carte in regola per brillare: che, a un certo punto della loro vita, piuttosto come un misto di sentimenti e «abitare solidale» che vanno dalla ni, quali le sue caratteristiche costitutive ci possiamo più permettere”. è un’impresa far convivere 27 adulti e hanno avuto voglia di sperimentare un ricordi che si sono accavallati vivendoci, co-residenzialità (comunità intenzionali, e le diverse convenienze che ne possono Diventa sempre più necessario dare 7 bambine che dividono spazi comuni, nuovo modo di vivere. O che, come che ci hanno visto crescere e fare scelte, eco-villaggi, villaggi solidali, comunità derivare (sociali, economiche, ambien- corpo ad un welfare di prossimità, di si riuniscono per definire gli obiettivi Elena, Leonardo, Fabio, tre ragazzi condividere gioie e dolori nell’ambito del spirituali) al cohousing (co-residenziali- tali, culturali), cosa si deve aspettare un comunità, frutto di un patto, di un’al- della convivenza e in più si aprono alla con la sindrome di Down, hanno avuto sempre più circoscritto nucleo familiare. tà parziale, limitata alla condivisione di coresidente, in base a quali criteri valu- leanza sul territorio tra istituzioni, città con progetti che rimettano in bisogno di essere autonomi e lanciarsi Un “privato” prezioso, gelosamente cu- alcuni spazi e/o servizi) ai condominii tare una proposta di co-residenza, quali forze sociali, mondo dell’associazioni- circolo le buone azioni. nel mondo, senza rimanerne schiacciati. stodito che fatica ad accettare promiscu- solidali fino alle reti di solidarietà interfa- i riferimenti giuridici e normativi, come smo, enti del terzo settore, volontaria- ità e interferenze. miliare o di vicinato elettivo. avviare esperienze di co-residenza sulla to in cui ognuno metta a disposizioni È pur vero, d’altra parte che, a fronte Anche in Italia si stanno sperimentando base del patrimonio esistente, cosa fa il le proprie capacità e disponibilità, il delle nuove esigenze imposte dalle stesse questi modelli, anche se con una certa fatica. Governo e il Parlamento, quali le espe- proprio generoso impegno per dare a trasformazioni della famiglia, con una L’ostacolo principale è da individuare in rienze in corso nel nostro Paese. tutti noi una speranza e un percorso di qualche sofferenza, abbiamo accettato di quell’alea di incertezza in cui si viene a Con tutto questo speriamo di offrire un crescita civile. accogliere nuove presenze nell’ambito fa- collocare la prospettiva di un modello or- quadro di informazione per scelte con- miliare: si pensi solo alle badanti. ganizzativo diverso, più aperto e flessibile, sapevoli.
8 AeA informa 9 Il “diverso abitare” come motore per lo sviluppo sociale di comunità e la mutualità diffusa Andrea Volterrani, Università di Roma Tor Vergata ARBUS – CAGLIARI V ivere diversamente la quotidianità nella terza età e a parole ma nelle azioni concrete. Significa quindi attivare reali ne coinvolte, capacità di riconoscere che una relazione vale non solo rappresenta un insieme di progettualità processi di partecipazione, creando gli spazi reali e virtuali per spesso più di un progetto perché non ha fine e non è un mez- proiettate verso il futuro delle nostre molteplici co- farli agire nella consapevolezza di scegliere con libertà. Porsi zo per arrivare a qualcos’altro. Nasce una nuova esperienza di cohousing per donne in munità territoriali. in questa prospettiva, significa anche pensare ad un modo di difficoltà. Una casa dove sperimentare modelli innovativi Al di là del merito e dei risultati positivi di esperienze che fare volontariato diverso da quello basato esclusivamente sulla La terza e ultima è la comunicazione collegante. Nelle ini- di cohousing in cui le persone fragili possano trovare, oltre sono in corso e altre che saranno messe in pratica, credo sia relazione di aiuto, dove le differenze di potere fra chi dona e ziative con gli anziani, parte integrante dello sviluppo so- ad un tetto, anche un accompagnamento nell’ottica di importante sottolineare alcuni aspetti. chi riceve sono un elemento difficilmente superabile. Una dif- ciale di comunità, una fase importante è quella della rico- auto mutuo aiuto. ferenza che nelle nuove iniziative del “diverso abitare” (abitare struzione dei legami semplici e complessi. La rottura o più Il primo è che siamo di fronte ad un embrione di sviluppo so- solidale, co-housing per citarne alcune) costruite con gli anzia- frequentemente l’allentamento dei legami sociali sono uno ciale di comunità. Cosa significa? Spesso ci troviamo a parlare ni si tocca con mano e si evidenzia nella capacità di poter coin- degli aspetti sui quali è fondamentale concentrarsi una volta di un tempo d’oro delle comunità senza avere la consapevo- volgere persone di generazioni, estrazione sociale e biografie ricostruita la fiducia e la reciprocità. lezza che la nostra società è cambiata profondamente negli diverse dentro le case, dentro le comunità. ultimi cinquant’anni. Se c’è mai stata una comunità perfetta, I legami semplici sono quelli di vicinato, quelli che aiuta- dobbiamo anche ricordare le sofferenze, le malattie e la fame In questo, ed è il secondo aspetto, giocano ruoli fondamentali no a risolvere bisogni e problemi della vita quotidiana sen- che molti nostri nonni hanno riportato della loro esperienza di modi di comunicare alternativi. La prima è la comunicazione za ricorrere all’intervento o al servizio strutturato. Anche giovinezza. Sviluppo sociale di comunità oggi parte da un’altra interpersonale di prossimità che deve costruire empatia e re- in questo caso non è un ritorno ad una idea romantica di prospettiva. Lo sviluppo sociale di comunità è la capacità di ciprocità allo stesso tempo, disponibilità all’ascolto senza che vicino, ma, piuttosto, riuscire ad individuare in un contesto incrementare capitale sociale e coesione sociale di una comu- questo debba essere inteso come risoluzione di problemi. Un specifico (quartiere, strada) quali potrebbero essere le risor- nità nella direzione da un lato di una maggiore densità rela- approccio che gli antropologi che hanno lavorato sul campo se individuali e collettive che possono essere condivise dalla zionale e dall’altro nel far diventare la comunità risorsa per i in contesti completamenti estranei hanno assimilato nei loro comunità. Questa condivisione ha estremo bisogno di una cittadini. Se teoricamente è abbastanza semplice la descrizione processi formativi. Più difficile affrontarlo per chi (operatori comunicazione collegante, capace di mettere insieme pro- (anche se qualcuno potrebbe non condividerla o interpretar- sociali o enti del terzo settore) ha nella sua cassetta degli attrez- blemi e risorse con fluidità e semplicità giorno dopo giorno. la come chiusura verso l’esterno), operativamente l’attivazio- zi la relazione di aiuto come strumento principe di intervento. E’ una comunicazione che, almeno all’inizio, non deve es- ne di un processo di sviluppo è molto difficile e faticoso. E’ sere formalizzata perché perderebbe la freschezza necessaria la capacità di costruire e ricostruire legami sociali semplici e La seconda modalità alternativa è la comunicazione che ri- per poter entrare velocemente negli spazi pubblici rilevanti complessi strada per strada, quartiere per quartiere, paese per costruisce fiducia e partecipazione. Attivare una fiducia co- della comunità. E’ solo successivamente che, aumentando la paese rendendo protagoniste le persone che ci vivono non solo municativa significa anche far acquisire pazienza alle perso- complessità, si possono rendere necessari strumenti più so-
10 AeA informa 11 La co-residenza: una possibile terza via tra solitudine e casa di cura Claudio Falasca, Direttore di Abitare e Anziani FIRENZE. N fisticati di interazione che, però, non devono mai dimentica- “ABITARE SOLIDALE” egli ultimi anni, anche in Italia, si stanno realizzando zioni di difficoltà a cui le risorse istituzionali difficilmente re le loro origini di vicinato e prossimità. I legami complessi esperienze di co-residenza come nuova dimensione riescono a dare risposte. hanno bisogno, invece, di una comunicazione maggiormen- La casa come risorsa da condividere, l’ospitalità come regalo, abitativa urbana, in grado di garantire sia l’intimità te strutturata anche se all’inizio la comunicazione potrebbe opportunità fattiva per riprendere in mano la propria vita e dei tradizionali spazi abitativi, che la condivisione di alcuni La co-residenza come forma di «abitare solidale» si propo- avere le stesse caratteristiche descritte precedentemente. La superare la crisi economica, inventandosi un modo nuovo spazi comuni (ricreativi, manutentivi) e di offrire nel con- ne, dunque, oggi come preziosa realtà in grado di coniugare comunicazione più strutturata riguarda le strutture colletti- di socialità. E’ il progetto di co-housing “Abitare Solidale” tempo una maggiore socialità rispetto a quanto abitualmente il diffuso bisogno di socialità con una dimensione vera di so- ve (comitati e associazioni) che possono nascere dall’azione promosso dall’Auser Territoriale Firenze in collaborazione accada: la letteratura scientifica specifica ha dimostrato come lidarietà e reciprocità, vissuta nel quotidiano dalle persone dello sviluppo sociale di comunità, mentre quella maggior- con l’Auser Nazionale, nato cinque anni fa per trasformare vi sia, in tali circostanze, la percezione sia di più elevati livelli in difficoltà. mente fluida può riguardare i gruppi informali. In entrambi i l’emergenza abitativa in nuove opportunità. di sicurezza, urbana e personale, che di una migliore qualità casi si sottolinea un salto di qualità nella autopercezione del- di vita. In questo quadro riteniamo vada collocato in tutta la sua spe- la comunità che inizia un lavoro su se stessa più organizzato e Il progetto coinvolge anziani soli, proprietari o affittuari A motivare chi intraprende questo percorso sono le conse- cificità il tema della progressiva longevità degli italiani e il continuo. E’ anche questo il momento nel quale può avviarsi di alloggi non facilmente gestibili con l’avanzare degli anni guenze derivanti dalla perdita della rete affettiva parentale desiderio che esprime la stragrande maggioranza dei longevi un confronto con le istituzioni pubbliche locali. (troppo grandi per le loro esigenze di vita) oppure famiglie estesa, ormai diffusa a gran parte della nostra società, che di poter invecchiare nella propria casa. che non riescono a conciliare la cura dei figli e la gestione comporta la necessità per tante famiglie di rivolgersi a servizi Costruiamo, quindi, non il passato delle comunità, ma il fu- degli affetti con i tempi del lavoro, ed hanno quindi la esterni per la cura dei bambini, degli anziani e per le quoti- È questo un desiderio che per il nostro paese ha un valore turo delle comunità recuperando un vecchio ma attualissimo necessità di un aiuto esterno. diane esigenze di vita. del tutto particolare tenuto conto che in larga percentuale concetto come quello di mutualità che sta alle origini di molte (80,3%) gli anziani sono proprietari delle case in cui vivono. delle iniziative solidali sociali e politiche nel nostro paese. Mu- L’aspirazione sottesa è la possibilità di ricreare un tessuto di tualità è riconoscere la dignità di ciascuna persona nel costru- familiarità attraverso relazioni affettive significative, seppure Non si può non tener conto, tuttavia, che la possibilità di as- ire una relazione di supporto reciproco, non instaurando una non parentali, create nell’ambito del vicinato o del contesto secondare questo loro desiderio (diritto), senza che sia pena- relazione di aiuto che nasconde spesso una relazione di potere. sociale più prossimo. lizzante (isolamento), dipende in larga misura dalla qualità della loro condizione abitative e dalla qualità del welfare di Le iniziative del “diverso abitare” sono un inizio di una nuova L’esperienza del volontariato di Auser sta a dimostrare che le prossimità (quartiere) in cui l’abitazione è situata. stagione di impegno completamente diverso delle associazio- reti di solidarietà interfamiliare, oltre che rappresentare una ni di volontariato nelle comunità che potrà essere sviluppato preziosa ricchezza del patrimonio sociale immateriale in vir- È possibile affermare, purtroppo, che tanto l’una quanto l’altra ancora di più se tralasciamo quella idea di servizio e di “pro- tù dell’elevato rinforzo alla coesione sociale, rappresentano condizione presentano non pochi elementi problematici in gettificio” che ci ha accompagnato in questi ultimi venti anni. oggi, spesso, l’unico vero sostegno a persone sole o in condi- particolare per gli anziani non autosufficienti.
12 AeA informa 13 MESTRE. IL CONDOMINIO DELLE BADANTI • aumenta il numero di anziani e di questi cresce la quota • adeguando ai nuovi bisogni degli anziani le tipologie e i con limitazioni funzionali; modelli abitativi creando le condizioni per una residen- Su iniziativa del comune e dell’ATER il condominio con la L’edificio comprende 36 alloggi. 26 alloggi andranno ad • la stragrande maggioranza degli anziani abita da sola in zialità leggera; badante vedrà la luce nel popolare quartiere di Altobello, anziani autosufficienti e in particolare a persone fragili per le case di proprietà, spesso molto grandi e funzionalmente • mettendo a punto un sistema continuo di assistenza so- in via Fornace, portando a compimento una idea che fin quali situazioni ambientali sfavorevoli possono essere causa di carenti; ciosanitaria nel quadro di Piani di zona integrati con la dal 2005 era all’interno del Contratto di quartiere che ha involuzione della qualità di vita e sei sono destinati a persone • l’assistenza domiciliare è in larga parte sulle spalle delle dimensione urbanistica; cambiato il volto di Altobello con disabilità con una età compresa tra i 18 e i 64 anni. famiglie, in particolare delle donne sempre più proietta- • riducendo drasticamente le infinite barriere che ostaco- te verso il lavoro; lano la vita anche a persone nel pieno delle energie; Un condominio in cui tre badanti, che condividono un • diminuisce progressivamente il ricambio dei caregiver • rendendo sempre più disponibili i servizi di tecno-assi- appartamento in uno stabile in cui vivono persone anziane familiari; stenza intelligente e disabili, si alterneranno per assicurare cure e assistenza su • le città sono generalmente «non amiche» degli anziani; tre turni quotidiani. Nel condominio verranno utilizzati • il sistema dei servizi sociosanitari, in particolare, è inade- dispositivi di domotica, come le consolle di controllo remoto guato per cultura, consistenza, presenza territoriale; di luci, riscaldamento e i pulsanti di attivazione soccorso • il lavoro di cura informale (badantato) è sempre più one- Riteniamo che la co-residenza per facilitare la gestione del quotidiano da parte di una roso; utenza anziana, oltre che di un complementare supporto di • il rischio povertà è incombente per i futuri pensionati. si configura come una possibile assistenza garantito dai servizi sociali del Comune, capace di terza via tra solitudine allontanare e se possibile evitare il ricovero in strutture. Se questo è il quadro, ed escluso che esistano altre alternative, l’in- terrogativo che sorge spontaneo è: come fare affinché nel pros- e casa di cura. simo futuro gli anziani possano continuare a vivere serenamente Questo, evidentemente, pone una seria ipoteca sul sistema Per comprendere pienamente il senso di queste affermazio- nella propria abitazione anche in caso di limitazioni funzionali? italiano di long-term care (sia sotto il profilo sanitario che ni così decise il quadro che abbiamo di fronte per i prossimi assistenziale) in quanto rende problematica la tenuta nel decenni, diffusamente documentato nella ricerca Auser e SPI Al riguardo il rapporto Anziani e casa nell’Unione europea Come si comprende il problema non è dei più semplici. Ri- tempo del pilastro della «domiciliarità». Cgil “Il diritto di invecchiare a casa propria”, presenta i se- (Osservatorio Europeo del Social Housing, 2008) suggerisce pensare i modelli abitativi; costruire un rapporto di coerenza guenti caratteri: di ripensare profondamente le relazioni degli anziani con la tra dimensione urbanistica e dimensione sociosanitaria; ab- Per evitare questo rischio si impone un’attenzione nuova alla casa e il contesto di quartiere, in particolare: battere le barriere; rendere smart il sistema dei servizi socio- condizione abitativa degli anziani. • diminuisce la popolazione complessiva; assistenziali, significa mettere le mani su materie particolar-
14 AeA informa 15 La co-residenza (cohousing) Simona Romancini, Architetto - Volontaria AUSER C mente «sensibili» sia culturalmente, «il senso della casa», do le barriere che i più diffusi modelli abitativi e di organiz- on il termine co-residenza (in inglese cohousing) si zionale” di vicinato (vicinato elettivo) e gestiscono gli spazi e sia politicamente, «gli interessi sottesi all’organizzazione zazione urbana oggi propongono ai soggetti fragili, a causa intendono quei complessi abitativi composti da allog- comuni in modo collettivo ottenendo in questo modo rispar- urbana». Evidentemente non è una trasformazione che può dell’età o di altre disabilità. gi privati, spazi comuni (coperti e scoperti) destinati mi economici e benefici di natura ecologica e sociale. essere realizzata in tempi brevi, richiede invece un lungo lavoro a servizi di uso collettivo e alla condivisione tra i coresidenti nel corpo della società, costruito sulla base di processi parte- La riflessione che sostiene questa evoluzione privilegia l’ipo- (in inglese cohousers). Tra i servizi collettivi vi possono essere La co-residenza si sta affermando come strategia di sostenibi- cipativi sostenuti da un chiaro progetto culturale e politico. tesi che sia più efficace ed efficiente spostare i servizi e faci- cucine, lavanderie, spazi per gli ospiti, laboratori per la ma- lità: se da un lato, infatti, la progettazione partecipata[4] e la litare la loro relazione con le persone che ne usufruiscono, nutenzione e il fai da te, spazi gioco per i bambini, palestra, condivisione di spazi, attrezzature e risorse agevola la socializ- Fortunatamente non si parte da zero. Nel lavoro di ricerca piuttosto che costringere gli anziani a muoversi negli ultimi piscina, internet cafè, biblioteca e altro. zazione e la mutualità tra gli individui, dall›altro questa pratica, di Abitare e Anziani è stato possibile verificare come, tanto anni della loro esistenza fra servizi residenziali a crescente in- Le abitazioni private sono di solito di dimensioni più limi- unitamente ad altri approcci quali ad esempio la costituzione a livello europeo che internazionale, viene prestata una cre- tensità sanitarie e assistenziale. tate rispetto alla media delle normali abitazioni (più piccole di gruppi d’acquisto solidale, l’auto condivisa o i diversi servizi scente attenzione verso la condizione abitativa degli anziani. dal 5 al 15%). Il motivo è duplice: contenere i costi comples- utilizzati in comune, favoriscono il risparmio energetico e É stato dimostrato anche che un insediamento di abitazioni sivi dell’intervento (poiché a carico di ciascun proprietario vi diminuiscono l›impatto ambientale della comunità. Nell’indirizzo di fondo di numerosi paesi il tema della condi- di buona qualità e con servizi dedicati è sinergico a quello è anche una quota della spesa per la realizzazione degli spazi zione abitativa e dei servizi socioassistenziali territoriali viene della diffusione di servizi domiciliari ben governati, capillari collettivi) e cercare di favorire in questo modo un più intenso ORIGINI DELLE ESPERIENZE DI COABITAZIONE considerato il vero snodo delle nuove politiche di sostegno alla e flessibili, in grado di rispondere ai bisogni più diffusi dei utilizzo delle aree comuni. “È nato come risposta ad alcune criticità delle società nord- vecchiaia. È opinione diffusa che non si tratta solo di progettare più anziani: consegne a domicilio, pasti, trasporti, servizi alla occidentali nell’epoca postmoderna: si è dissolta la rete nuovi e più numerosi servizi per anziani: nessun paese è oggi in persona, servizi sanitari. Nel loro insieme gli spazi privati e quelli collettivi debbono familiare e parentale, e si sono ridotti i servizi di welfare [...] grado di affrontare una crescita costante e potenzialmente illi- essere concepiti per massimizzare le opportunità di una con- da qui la necessità di una soluzione come il cohousing in grado mitata dei servizi sociali e sanitari. Si tratta invece di realizzare La base abitativa garantisce solidità ai piani di cura miglioran- vivenza interfamiliare senza comprimere gli spazi della vita di rimediare ai disservizi e di compensare l’affettività e la so- città e case in modo compatibile con le esigenze dell’intero arco done anche efficienza ed economicità, prevenendo in modo privata. La ricerca di questo punto di equilibrio è fondamen- cialità oggi carenti.” Matthieu Lietaert 1 di vita delle persone, non solo perché più accoglienti per tutti, efficace l’utilizzo precoce e inappropriato di servizi più com- tale per la riuscita di un programma di co-residenza. ma anche perché possono prevenire i rischi di fragilità in vec- plessi e costosi (nonché meno graditi), fra i quali le RSA. Le prime esperienze vengono fatte risalire gli anni ‘60, chiaia, generando una minore domanda sanitaria. Di solito un progetto di co-residenza comprende dalle 20 quando Jan Gødmand Høyer, architetto danese, cominciò a Per questo insieme di ragioni riteniamo che la co-residenza alle 40 famiglie che convivono come una “comunità inten- realizzare la comunità di Skråplanet, primo caso riconosciuto Occorre, in sostanza, produrre una nuova offerta abitativa in si configura come una possibile terza via tra solitudine e casa grado di mettere le persone in condizione di cercare e trovare di cura. 1. Matthieu Lietaert non è solo un teorico del cohousing, l’autore del saggio ‘Cohousing e condomini solidali’. Matthieu vive in un cohousing di autonomamente risposte efficaci ai propri bisogni, riducen- tipo danese, con una sala comune, di circa 120 metri quadri, polivalente: “i mobili possono essere chiusi o aperti se c’è una festa. C’è una cucina che permette di cucinare per 40-50 persone”. La condivisione dei pasti è uno dei momenti tipici del cohousing.
16 AeA informa 17 MODENA. BOX 2. ranei, tra cui l’Italia. Negli Stati Uniti, nel 2008, i progetti di APRE CA’ NOSTRA 2, IL COHOUSING L'ESPERIENZA DANESE co-residenza completati erano 113, mentre erano 111 quelli TRA ANZIANI E FAMIGLIE DIVENTA GRANDE Nel loro insieme in corso di realizzazione (residenti totali: circa 6-7.000 per- sone). In Europa la diffusione è diversificata in base ai paesi, Si tratta di un modello intermedio tra l’assistenza in La Danimarca rappresenta sicuramente un riferimento di gli spazi privati e quelli collettivi e mancano stime accurate. In Danimarca esistono circa 600 struttura e a domicilio, sia come livello di cura che come eccellenza. Nel 1976 il governo danese decise di assegnare debbono essere concepiti comunità di co-residenza, in Svezia, nel 2007, si contavano costi, che valorizza la condivisione delle risorse famigliari la responsabilità di tutti i servizi di comunità - domicilia- circa 50 casi di co-residenza nei Paesi Bassi un centinaio. dal punto di vista abitativo e assistenziale. Questo modello ri e residenziali, sanitari e sociali – alle 275 Municipali- per massimizzare le opportunità In Belgio e Regno Unito i casi di co-residenza sono meno di cohousing rappresenta un’esperienza quasi inedita in tà. Nel 1986, il Danish Act on Housing for the Elderly di una convivenza interfamiliare di una decina. In Italia vi sono solo un paio di casi realizzati, Italia, anche se adottata con successo nel nord Europa. Una (Ældreboligloven) ha sancito l’impossibilità di costruire contro una trentina di condomini solidali. ricerca condotta con il Centro di analisi delle politiche nuove Nursing Homes e definito le linee di sviluppo di senza comprimere pubbliche dell’università di Modena e Reggio Emilia un sistema di welfare basato su soluzioni abitative adatte o gli spazi della vita privata Nel 2018 è stata pubblicata una guida completa alle forme ne mette in luce i positivi risultati sociali ed economici, adattabili alla vecchiaia, ben localizzate e ben integrate nel di abitare collaborativo, dedicata a chi desidera intraprende- sia per quanto riguarda le risorse pubbliche (i costi sono tessuto urbano. Nel 1996, la Danish Care Home Reform re questo percorso: il profilo dei cohouser, le esperienze in più contenuti rispetto alle residenze protette e gli ospiti (Plejeboligreformen) ha rappresentato un ulteriore impulso corso, gli spazi e i servizi da mettere in comune, le pratiche condividono medico e geriatra) che il risparmio per per gli interventi di housing sociale e la definitiva revisione di bofælleskaber, termine danese per indicare il fenomeno. sostenibili, le “porte aperte” al quartiere, la creazione di un le famiglie (assistenti domiciliari, vitto e utenze sono delle nursing homes. welfare diffuso e basato sulle relazioni. Tutte le risposte degli condivisi e altri servizi sono forniti gratuitamente), senza A partire dagli anni settanta la co-residenza comincia a esperti ai quesiti più frequenti: come funziona un cohousing, dimenticare le opportunità occupazionali create. Nel modello danese, abitare e servizi sono strettamente col- diffondersi nei paesi dell’Europa del nord, e in particola- quali costi si devono affrontare, la scelta di costruire o ri- legati. Tutte le persone possono ricevere interventi di pari re in Danimarca, Paesi Bassi e repubbliche scandinave. Il strutturare, i rapporti con la pubblica amministrazione, ecc. qualità e quantità, indipendentemente dal luogo in cui essi fenomeno rimane ristretto al contesto nord-europeo fino dovranno essere garantiti: dimora naturale, housing sociale agli anni ‘80, quando viene assunto a riferimento da alcune pubblico o privato, strutture specializzate a minore o mag- esperienze negli Stati Uniti. Negli anni ‘90 la co-residenza giore protezione, nursing homes. L’unica variabile è rap- approda anche in Australia. presentata dalle necessità delle persone, non dal luogo di erogazione. Il nuovo paradigma è nel complesso semplice. In Europa, la co-residenza si è diffusa all’esterno dei paesi Se le case sono adatte, è più efficace spostare i servizi che scandinavi, dapprima in Germania e poi verso i paesi mediter-
18 AeA informa 19 BOX 2. BOX 2. costringere le persone a ripetuti cambiamenti nelle fasi più La Tabella descrive la contrazione dei posti letto più tradizio- ve vanno dai 65 agli 85 metri quadri e bagni e cucine sono di e la sezione abitativa è nettamente separata da quella opera- delicate della loro esistenza. nali, rispetto alla crescita costante delle soluzioni abitative. dimensioni adeguate. L’integrazione con la comunità urba- tiva; questa è rappresentata da un’area di servizio attiva 24 na è sempre elevata. Le strutture di housing sociale o privato ore su 24 per gli anziani che richiedono una presa in carico I servizi di sostegno domiciliare sono diffusi e la responsa- L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA specificamente destinate ad anziani devono esser integrate da estensiva. Va sottolineata la diffusione di modelli di lavoro bilità della loro erogazione è della municipalità. L’offerta è RESIDENZIALE DANESE sistemi di chiamata e di pronta assistenza attivi nelle 24 ore. integrato fra gli operatori delle strutture e gli operatori so- molto ampia; sono possibili interventi di semplice sostegno ciali e sanitari di comunità; nell’86% dei casi essi apparten- ABITAZIONI logistico (consegne a domicilio, trasporti, sostegno domesti- SOCIALIPER Molti complessi sono realizzati in prossimità di centri sociali gono ad una stessa équipe di competenza della municipalità. CASE co), servizi alla persona e servizi sanitari; tutti di intensità CASE ANZIANIE o diurni o di altri erogatori di servizi. Anche in Danimarca, è In questo modo, il confine fra le normali strutture abitative ANNO DI TOT. POPOLARI CASE DI graduabile fino a livelli di intensità anche molto elevata. Ad CURA in via di superamento l’idea di realizzare complessi abitativi e quelle di residenzialità a maggiore protezione è sempre più ASSISTENZA esempio, è prevista la possibilità di avere un operatore a di- SOCIALE per soli anziani, rispetto alla semplice diffusione di abitazio- sfumato. sposizione per l’intera giornata per un massimo di sei mesi o 1996 36.444 5.122 22.791 64.357 ni di buona qualità, realizzate con le attenzioni e il rispetto giorno e notte per periodi più brevi. Ai familiari più esposti 2001 27.635 3.973 37.899 69.507 delle norme utili a renderle confortevoli anche per la vec- I risultati danesi sono di estremo interesse. Basti pensare che 2009 9.436 1.824 67.703 78.963 sono garantiti servizi di sostituzione o di sollievo. La conti- chiaia ma che possono essere abitate da persone e famiglie il numero di anziani istituzionalizzati e il carico di lavoro ge- 2010 8.761 1.804 71.494 82.059 nuità di cura è garantita dal governo delle municipalità, i cui di ogni età. In ugual modo, sono diffuse le diverse forme di stito direttamente dai familiari sono fra i più bassi in Euro- servizi sono accessibili telefonicamente 24 ore su 24, mentre Fonte: Danish Ministry of Housing, Urban and Rural Affairs, 2014 cohousing. L’evoluzione migliorativa ha coinvolto anche le pa, mentre poco meno di 1 milione di ultra 60enni sceglie di un case-manager accompagna il processo e governa tutti gli precedenti strutture residenziali (nursing homes e sheltered continuare a vivere nella propria dimora naturale, potendo interventi necessari. Il sistema opera anche di iniziativa, at- Le diverse forme di housing sociale sono governate dalla mu- houses); poco più di 2200 di esse sono state chiuse o ricon- contare sugli stessi servizi garantiti ai residenti delle strutture traverso politiche di monitoraggio attivo delle popolazioni nicipalità e sono gestite da attori non profit; quest’offerta è vertite in nuove forme: extra-care dwellings, subsidized hou- a diverso orientamento o specializzazione. La scelta di cam- più deboli; ad esempio, ogni anziano con più di 75 anni che integrata dalle soluzioni di normale edilizia privata confor- sing, sheltered dwellings o nursing dwellings. In esse, le per- biare casa per usufruire di una delle forme residenziali più non sia già in carico a una qualche forma di servizio riceve, mate agli stessi standard costruttivi. Le case di nuova costru- sone non sono accolte in camere ma in vere e proprie unità recenti, quindi, è oggi condizionata essenzialmente da moti- almeno due volte l’anno, una visita preventiva da parte di un zione o di recente ristrutturazione devono adeguarsi alle leg- abitative dotate di cucina e bagno personali, potendo inoltre vi personali come, ad esempio, la necessità di una maggiore case-manager comunale che verifica la situazione e l’eventua- gi danesi, che prevedono, fra l’altro, l’assenza di gradini per usufruire degli spazi e dei servizi comuni e del supporto del socializzazione o di una migliore qualità abitativa. Oppure, le necessità di nuovi servizi. l’accesso al piano terra, un piano orizzontale fronteggiante personale delle strutture. è collegata al desiderio di utilizzare i servizi delle nuove so- l’accesso di almeno 1,5 per 1,5 metri, ascensore obbligatorio luzioni di vita assistita, che mantengono una configurazione Questa impostazione, sostenuta da robusti interventi norma- per le case con 3 piani o più e superfici interne adeguate al Anche i servizi residenziali di prossimità più recenti – care abitativa gradita e meno intrusiva dei tradizionali modelli tivi, ha cambiato in pochi anni la struttura del sistema danese. movimento di persone in carrozzina. Le superfici complessi- homes e social care homes – sono dotati di un proprio staff istituzionali. e future.
20 AeA informa 21 SENIOR COHOUSING IN TRENTINO: L’ESPERIENZA DI CASA ALLA VELA CARATTERISTICHE COSTITUTIVE equilibrio tra autonomia (casa privata) e socialità (spazi molteplici che scelgono un gruppo promotore e si conso- UN PROGRAMMA DI CO-RESIDENZA comuni) con forti capacità di collaborazione, auto orga- lidano costruendo una visione comune condivisa; Ogni co-residenza è un “mondo a sé”. Ogni gruppo di abi- nizzazione e convivialità dei membri nella vita quotidiana; L’abitare collaborativo della Cooperativa sociale SAD tanti decide quali spazi e quali servizi condividere, quindi • la sostenibilità economica – un sub sistema socioecono- • componente valoriale: nella maggior parte dei casi la di Trento. Nel 2014 ha preso il via la Casa alla Vela, un potenzialmente potrebbero verificarsi casi molto diversi. In mico centrato sulla condivisione delle risorse e la riduzio- co-residenza si costituisce sulla base di una componente innovativo progetto di cohousing o “abitare collaborativo” realtà ci sono degli spazi e dei servizi “tipici”, scelti da moltis- ne dei costi in grado di produrre prestazioni di welfare; valoriale più o meno esplicita, come possono essere ad intergenerazionale in cui anziani e giovani vivono sotto lo simi cohousing, e altri spazi e servizi che rispecchiano di più • la sostenibilità ambientale – una soluzione abitativa a esempio servizi, valore d’investimento immobiliare, qua- stesso tetto e condividono non solo gli spazi della Casa ma la “personalità dei co-residenti”. basso impatto ambientale ed alta efficienza energetica; lità ambientale, relazioni sociali o il senso di sicurezza, soprattutto un’arricchente esperienza di vita • la sostenibilità culturale e potenziamento individuale tale da conferirle un’accezione fortemente comunitaria; Gli spazi/servizi che si tende comunemente a scegliere riguar- e collettivo - uno stile di vita orientato al superamento • gestione locale - viene tutto amministrato dalla comuni- dano questi ambiti: dell’isolamento e all’esaltazione della collaborazione, tà, possibilmente anche per quanto riguarda l’organizza- della convivenza intergenerazionale e della condivisione zione dei lavori di manutenzione e di gestione degli spazi • cura e la gestione dei piccoli (asili, spazi per giocare); delle risorse. comuni; • socialità (stare insieme, riunirsi, mangiare insieme, fare feste); • le regole costituzionali e operative - tali insediamenti • benessere psicofisico (area benessere, palestra, piscina); Più in dettaglio ogni progetto di co-residenza pur avendo sono regolati da un sistema, generalmente abbastanza • tempo libero (spazi creativi, ludici, per arte, musica, hob- caratteristiche proprie e una storia diversa a ben vedere ha semplice, di regole di diritto privato, introdotte dai com- by, lettura e cultura); anche dei punti comuni, anche se declinati in modi diversi: ponenti della comunità per garantirne la specificità ed il • organizzazione e la cura del verde (giardino, orto/serra funzionamento; comuni); • progettazione partecipata - i futuri co-residenti parte- • struttura non gerarchica - si definiscono responsabilità e • facilità della vita (car/bike sharing, car pooling, rete a cipano alla progettazione dell’ambiente dove vivranno ruoli di gestione di spazi e risorse condivise ma nessuno banda larga condivisa, gruppo di acquisto scegliendo i servizi da condividere e come gestirli; esercita alcuna autorità sugli altri membri, le decisioni • l’auto-selezione dei residenti: la formazione della co- sono prese in base al consenso; Queste diverse soluzioni devono comunque essere coerenti munità avviene per auto-selezione, solitamente ex-ante • sicurezza – la co-residenza offre la garanzia di un am- con quelli che possiamo considerare i pilastri su fondare un rispetto alla realizzazione materiale dell’insediamento. biente sicuro, con forme alte di socialità e collaborazio- buon progetto co-residenza: La scelta dei residenti avviene secondo meccanismi in- ne, particolarmente idoneo alla crescita dei bambini e formali da cui deriva il cosiddetto “vicinato elettivo” che per la sicurezza dei più anziani; • la sostenibilità sociale – una comunità residenziale in sta a significare aggregazione di persone dalle esperienze • design e spazi per la socialità - è facilitato lo sviluppo dei
22 AeA informa 23 NOLA. ANTICO MULINO sente un risparmio sul costo della vita riducendo sprechi questo è il motivo per cui nei paesi del nord Europa le ammi- gi determinati dell’acquisto di “gruppo”: gli arredamenti, i e il ricorso a servizi esterni. nistrazioni pubbliche promuovono e sostengono l’housing beni strumentali, quelli di uso quotidiano (cibo, attrezzi, gio- A Nola il primo intervento di cohousing in Campania. sociale realizzato con la formula del cohousing ed è lo stesso chi per i bambini… specialmente se la comunità si organizza Il progetto si chiama Antico Mulino e punta ad esaltare il motivo per cui le amministrazioni pubbliche in Italia comin- in Gruppi di Acquisto). ruolo sociale non solo dell’edilizia ma dello stare insieme. PERCHÉ VIVERE IN CO-RESIDENZA CONVIENE ciano a interessarsi a questa formula abitativa proprio come Si vive meglio e, forse, più a lungo - Secondo una ricerca forma privilegiata di housing sociale. Ma i benefici sono anche “gestionali” (e in questo senso ci si della università di Utrecht chi vive in co-residenza, a parità avvicina al concetto di “banca del tempo”): chi vive in cohou- di “lunghezza di vita”, vivono meglio ed in salute per un arco Infatti la vita in co-residenza stimola la socialità e la collabo- sing costruisce con gli altri veri e propri percorsi di gestione di tempo più lungo rispetto a chi abita in abitazioni di tipo razione tra le persone, consente agli abitanti di vivere utiliz- delle attività quotidiane, vantaggiosi per tutti (ad esempio: la tradizionale. zando spazi e servizi (che possono essere autogestiti o dati in ex maestra, oggi in pensione, tiene i bambini delle coppie che gestione) che rendono la vita più facile e meglio organizzata. lavorano durante il giorno – una sorta di nonna acquisita – e, Vivere in cohousing infatti permette di avere delle relazioni in cambio, i genitori vanno in macchina a fare la spesa per e una vita sociale più intensa e costante e questo rappresenta Questo spesso si riflette anche al di là dei confini del cohou- lei e le fanno qualche lavoretto in casa, poi, la sera si va tutti uno stimolo continuo per ogni essere umano. sing, nel quartiere e nella città (se c’è un asilo nido nel insieme al cinema o a teatro…). cohousing, spesso questo è aperto anche ad accogliere altri Essere più creativi e attivi in modo più costante (dedicandosi bambini del quartiere, se si organizzano mostre, attività ecc, Sicuri i vantaggi “ambientali” e di sostenibilità - Chi vive all’organizzazione e alla cura degli spazi e dei servizi comu- esse possono essere aperte a tutti, a beneficio della comunità in co-residenze, non fosse alto per convenienza, è spesso or- ni), occuparsi del bene proprio e degli altri, poter contare su circostante…). ganizzato in gruppi di acquisto solidale (GAS) è molto atten- rapporti di vicinato e ci si sente parte di una comunità; buone relazioni (non per forza parentali) senza che questo to al risparmio energetico, alla qualità edilizia (bioedilizia, • servizi a valore aggiunto – la co-residenza permette di sia un obbligo, genera nelle persone benefici psicologici e fi- Concreti i vantaggi economici - Acquistare una casa in classe energetica elevata), all’uso consapevole delle risorse, accedere a beni e servizi che per il singolo individuo han- sici e, specialmente negli anziani (che solitamente soffrono cohousing (proprio perché un progetto di co-residenza parte all’acquisto di prodotti a km zero ecc. no costi economici alti; molto i disagi della solitudine), un senso di rassicurazione quando esiste un nucleo “promotore”, quindi almeno il 1/3 • privacy – la co-residenza deve consentire di coniugare e di benessere che aiuta a stare molto meglio per molto più dei futuri residenti) significa ottenere maggior qualità (ar- Moltiplicando questi minori impatti ambientali per il nume- i benefici della condivisione di spazi e attività comuni tempo. chitettonica, edilizia, impiantistica) e la presenza di molti ro potenziale di co-residenze, si otterrebbe un bilancio eco- mantenendo l’individualità della propria abitazione e spazi comuni senza subirne il costo maggiore. nomico, sociale e ambientale decisamente più positivo dell’e- dei propri tempi di vita. Cresce il livello della socialità - La vita in co-residenza at- quivalente numero di persone in abitazioni tradizionali. • benefici economici - la condivisione di beni e servizi con- tenua di molto il “costo sociale” di alcune categorie “deboli”: Ma anche l’acquisto di altri beni e servizi ha gli stessi vantag-
24 AeA informa 25 BOX 3. I NUMERI SULLA CONDIZIONE ABITATIVA DEGLI ANZIANI MEDIAMENTE ABITAZIONI MOLTO GRANDI CHE SPIEGANO IL PERCHÉ DELLA CO-RESIDENZA meno di 50 da 120 a 149 più di 150 Superfice mq mq da 50 a 79 mq da 80 a 119 mq Totale mq mq Qui di seguito sono riportati alcuni dati che, nella loro essenzialità, spiegano il perché la co-residenza si configura come una N. abitazioni 322.074 1.713.886 3.227.002 1.004.492 997.567 7.265.021 % su totale 4,4 23,6 44,4 13,8 13,8 100 possibile terza via tra solitudine e case di cura. DECRESCE LA POPOLAZIONE TANTI GLI ANZIANI SOLI 2013 2025 2045 2065 N. occupanti 1 2 3 4 5 e più Totale Totale popolazione 60.700.000 60.400.000 56.600.000 53.700.000 N. abitazioni 2.519.749 3.007.029 1.037.559 378.576 280.545 7.224.358 Variazione % su 2013 -0,6 -3,5 -11,5 % su totale 34,9 41,6 14,4 5,2 3,9 100 AUMENTA LA POPOLAZIONE ANZIANA ABITAZIONI NON SEMPRE FORNITE DI IMPIANTO DI RISCALDAMENTO 2013 2025 2045 2065 Tipo di impianto Impianto centralizzato Impianto fisso Apparecchi Non dispone di Totale autonomo singoli impianto Anziani +65 12.900.000 14.900.000 19.800.000 17.800.000 N. abitazioni 1557369 4592126 1618495 592988 8360978 % anziani +65 su tot. pop. 22.0% 24,7% 37,7%£ 33,1% % sul totale 18,6 54,9 19,4 7,1 100 AUMENTANO GLI ANZIANI CON LIMITAZIONI FUNZIONALI (LF) TANTE LE ABITAZIONI SENZA ASCENSORE 2013 2025 2045 2065 Edifici oltre due piani Tot. ab. in edifici oltre due pian Tot. ab. con Totale Previsione anziani con LF 2.500.000 2.950.000 3.900.000 3.500.000 senza ascensore senza ascensore anziani anziani Incremento % anziani su 2013 15,5 53,5 38 Tot. nazionale 2.414.994 4.047.498 7.256.021 9.947.438 Incremento % anziani con LF su 2013 12 40 28 % 55,7 100 LE DONNE SEMPRE PIÙ OCCUPATE TANTI GLI ANZIANI IN ABITAZIONI DI PROPRIETÀ (SE L’OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA RAGGIUNGE LA MEDIA EUROPEA) a b c Donne in Italia % donne A - Tot. donne % donne occupate in B – Tot. donne Tot. anziani in abitazioni di Tot. Abitazioni di proprietà con % b/a % c/b tra 20-65 anni Differenza B-A Tot. anziani nel 2017 occupazione Italia occupate Unione Europea occupate proprietà anziani 12.348.972 9.947.438 7.265.021 80,3 73,03 18.098.809 48,1 8.705.527 61,5 11.130.767 2.425.240
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