L'INDUSTRIA SACCARIFERA ITALIANA - 6 RIVISTA BIMESTRALE - ANTZA
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L'INDUSTRIA SACCARIFERA ITALIANA R I VI S TA B I M E S TR A L E 6 Anno CXIII NOVEMBRE-DICEMBRE 2020 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 1 DCB Ferrara
In copertina: SOMMARIO KWS Italia S.p.A. Via Secondo Casadei 8 47122 Forlì FC EPPUR SI MUOVE (S. Bertuzzi) .......................................................................................... Pag. 89 GLI ZUCCHERIFICI SARDI (A. Lazzari) ........................................................................................... » 92 SERGIO BERTUZZI CAMPAGNA 2020, STABILIMENTO DI MINERBIO (G. Pezzi, E. Lazzari)............................................................................ » 98 Direttore responsabile Autorizzazione del Tribunale di Ferrara CAMPAGNA 2020 PONTELONGO n. 70 del 6.11.57. (R. Marcato).......................................................................................... » 101 Direzione, Amministrazione, Redazione DALLE RIVISTE.............................................................................. » 104 FERRARA - Corso della Giovecca, 102 Telefono 334.7762660 www.antza.net - info@antza.net Associata all'Unione Stampa Periodica Italiana (U.S.P.I.) INDICE DEGLI INSERZIONISTI ISSN Periodico AGRIS n. 0019 - 7734 KWS ITALIA S.p.A. ............................................................................. » 1a cop. SATE s.r.l. - Ferrara N.C.R. BIOCHEMICAL S.p.A. - Castello d’Argile (BO) .................... » 91 AI SOCI ANTZA E AGLI ABBONATI DELLA NOSTRA RIVISTA ISI QUOTA 2021 Quota ordinaria € 30,00 Quota sostegno € 50,00 Quota benemeriti € 100,00 BONIFICO IBAN IT77T0306913098100000002651 Banca Intesa Corso porta Reno Ferrara Conto corrente postale 13771449 Nel nostro sito www.antza.net dettagliate informazioni
«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 89 L'INDUSTRIA SACCARIFERA ITALIANA R i v i s t a b i m e s t r a l e d e l l 'A s s o c i a z i o n e N a z i o n a l e 6 Anno CXIII fra i Tecnici dello Zucchero e dell'Alcole NOVEMBRE-DICEMBRE F e r r a r a - C o r s o d e l l a G i o v e c c a , 1 0 2 - T e l . 3 3 4 7 7 6 2 6 6 0 2020 E-Mail: info@antza.net EPPUR SI MUOVE Sergio Bertuzzi Così percossa, attonita/ la terra al nunzio sta/ genetica apportate da un maestro come Ottavio muta - dice Alessandro Manzoni e sembra descri- Munerati riuscivano a mitigare le sfavorevoli vere il nostro atteggiamento in attesa dell’ennesi- condizione pedoclimatiche della bieticoltura ita- mo DPCM che regolerà, per alcuni giorni, la liana. Nella annata 1962-63 la polarizzazione ita- nostra vita ancora sotto attacco per una pandemia liana era del tutto simile a quella del Nord persistente e resistente. Avevamo soltanto letto Europa. La stazione sperimentale di bieticoltura nelle cronache del passato i devastanti effetti di di Rovigo dopo la morte di Munerati nel 1949, antiche pandemie e abbiamo creduto che i tempi rimase per vari anni priva di un direttore e molti nostri, tecnologici e globalizzati, fossero destina- dei materiali là conservati vennero dispersi per il ti a sorti felici e progressive. È bastato l’arrivo di mondo intero cosicché mancò all’Italia bieticola un minuscolo corpuscolo, invisibile ed aggressi- una guida sicura e riconosciuta. Mentre in Europa vo, per richiamarci alla realtà. E così, faticosa- si andava verso un miglioramento genetico mente e tenendoci a debita distanza gli uni dagli costante così da raddoppiare in 30 anni la produ- altri, attendiamo l’arrivo di tempi migliori. In zione di saccarosio per ettaro, in Italia prese il questa situazione così insolita e preoccupante, per sopravvento una guerriglia intestina per accapar- chi in Italia ancora si prende cura della coltivazio- rasi ettari da coltivare in una qualche maniera a ne di barbabietole, arrivano, inaspettatamente, scapito dei principi agronomici sia del migliora- buone notizie. Sono molti gli agricoltori della mento genetico sia della corretta conduzione CoproB di Minerbio che hanno conseguito nel- della coltura. Purtroppo quello che rimase costan- l’annata 2020 buoni risultati, sia in termini pro- te e forse diventò ancor più evidente fu lo svan- duttivi, sia in termini economici. Un amico agri- taggio del nostro clima mediterraneo per coltiva- coltore, affidabile e capace, mi dice che nei suoi re bietole rispetto a quello del Nord Europa così 20 ettari a bietole ha prodotto 15 ton/ha di sacca- da rendere problematico trovare agricoltori rosio e di essere in buona compagnia di tanti altri disposti a fare questa coltura. E tra i non molti a agricoltori. restare fedeli, non pochi erano quelli ormai a fine Il presidente Coprob Claudio Gallerani, in un carriera e senza eredi che non avevano nessun suo comunicato, dice di puntare per il futuro alle incentivo a cercare un miglioramento e si adatta- 20 ton per ettaro. Entusiasmo forse eccessivo, vano ad una bieticoltura di sussistenza. Si deve sicuramente dettato dalla voglia di uscire dalla aggiungere poi un clima veramente ostile, piog- grigia cappa che ci opprime, ma supportato da gia persistente al momento della semina e del uno sguardo alla situazione bieticola europea tutto assente nella tarda primavera estate. La negli anni che vanno dal 1955 al 1962 come rica- grande penuria di pioggia estiva accompagnata viamo dalle tabelle riportate in una indagine esi- da temperature mai raggiunte prima, resero i stente negli atti del Senato della Repubblica risultati della coltivazione e trasformazione della (luglio 1964). Gli ettari seminati a bietole erano, barbabietola, negli ultimi anni, veramente disa- allora, abbastanza costanti ed oscillavano tra strosi. Tutte le Società saccarifere hanno abban- 230.000 e 250.000. È facile verificare che, in que- donato il campo. È rimasta solo la cooperativa gli anni, lo svantaggio della bietola italiana al Coprob che, nel tentativo di trovare nuove risor- confronto con quella europea era evidente, ma se ha lanciato con il proprio marchio sopportabile. Erano gli anni in cui i benefici ItaliaZuccheri lo zucchero 100% italiano anche apportati dalle straordinarie realizzazioni nella nella versione biologica ed ha nel suo catalogo
90 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 produttivo uno zucchero greggio da barbabietola grande cura nella coltivazione, sotto la guida di anche in versione biologica. I risultati della cam- valenti agronomi. La motivazione della barbabie- pagna 2020 sono assai incoraggianti. Rimane il tola è troppo importante per gli agricoltori italia- proposito di fare tesoro della ricerca e il ricono- ni perché quelli che hanno ancora la possibilità di scimento degli errori del passato. I risultati si coltivare barbabietole avendo nelle vicinanze uno vedono: agricoltori motivati e tecnologici hanno zuccherificio non sfruttino questa opportunità che a disposizioni sementi performanti ed usano ancora, a loro, viene offerta. Produzione barbabietole da zucchero - quintali per ettaro Polarizzazione media Resa in saccarosio - quintali per ettaro
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92 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 GLI ZUCCHERIFICI SARDI Alessandro Lazzari Nell’Assemblea Generale Ordinaria e Peraltro, il recente interesse industriale verso il ter- Straordinaria del 30 aprile 1953, il Consiglio di ritorio sardo, maturava anche all’ombra di un mas- amministrazione della Società Eridania comunica siccio intervento governativo di bonifica che era agli azionisti l’epilogo positivo di una serie di cir- continuato anche nel dopoguerra e che vedeva costanze che da qualche anno avevano creato non coinvolto un terzo dell’isola (circa 900.000 ha) una poca apprensione alla Direzione aziendale dell’in- parte del quale (17.000 ha) avrebbe beneficiato segna genovese e che pertanto riporta un rinnova- anche dell’irrigazione. to clima di fiducia e di prospettive.Nel 1952 infat- Con queste premesse la nuova iniziativa industria- ti, gli zuccherifici di Cavanella Po (RO) e di Lama le cercava di emanciparsi dalle precedenti espe- Polesine (RO), colpiti l’anno precedente dall’allu- rienze saccarifere sarde, che seppur maturate a vione del Polesine, erano tornati a regime ed in cent’anni di distanza l’uno dall’altra avevano pro- grado di affrontare adeguatamente la campagna dotto risultati così scoraggianti da sconsigliare saccarifera di quell’anno. ulteriori imprese e di cui è opportuno ripercorrerne Nello stesso periodo erano entrati in attività lo zuc- alcune delle tappe evolutive. cherificio di Bando d’Argenta (FE) e la bietoleria I connotati dell’epopea saccarifera nella penisola di Ariano Polesine (RO) e si erano concluse le sarda, non si discostano molto dalle coordinate con costruzioni dell’impianto di raffineria dello stabili- cui questa industria si è sviluppata nel resto del mento di Codigoro (FE) e l’aggiornamento dei nostro paese, partendo anche in questo caso dagli macchinari dello jutificio di Sampierdarena (GE), entusiasmi napoleonici databili intorno al 1811 e investimenti a cui la Società genovese non aveva prolungatisi per qualche anno grazie alla Reale voluto rinunciare malgrado le cassandre prove- Società Economica e Agraria di Cagliari che, nei nienti dalla legge stralcio del 21 Ottobre 1950 per pressi di Via Eleonora D’Arborea conosciuta anco- l’attuazione della riforma fondiaria nel Delta ra oggi come “Sa Botanica” (la Botanica), compie Padano. le prime sperimentazioni su questa radice. In ottemperanza a quel disegno governativo, Anche in questo caso l’interesse verso questa pian- Eridania aveva rischiato di perdere oltre il 92% del ta scema con il progressivo dissolversi del pro- proprio patrimonio fondiario ovvero la maggior gramma napoleonico per poi riproporsi, a metà parte di quegli 11.459 ettari di terreno costituiti degli anni ‘30 dell’ottocento, in concomitanza con dalle aziende agricole della “Lodigiana”, i lavori di bonifica dello stagno di Sanluri e “Lamone”, ”Le Gallare” che invece, seppur sensi- Samassi avvallati da Carlo Alberto di Savoia. bilmente ridimensionati, rimangono a cespite del- Il Reggente sabaudo concede infatti ad una società l’insegna ligure. francese la proprietà dei due stagni con gli annessi In un clima di rinnovata fiducia, pur consapevoli territori appartenenti al regio patrimonio a patto delle difficoltà dell’impresa, vengono consuntivate vengano eseguiti interventi di bonifica e di messa anche le recenti sperimentazioni bieticole effettua- a dimora di piante che innalzassero il valore agro- te in territorio sardo (dal 1949), nel Campidano di nomico dell’area. Oristano, dove le possibilità di irrigazione avevano La redenzione delle terre passa anche attraverso la aperto la strada ad un cordata imprenditoriale com- costruzione di una fabbrica, lo Stabilimento posta dalle “Bonifiche Sarde” di Arborea, dal Agrario Vittorio Emanuele II di Sanluri, nel cui Banco di Sardegna e da Eridania che interveniva nome si consumano gli auspici del buon esito del- come socio di maggioranza (67%) nella costituzio- l’iniziativa industriale. ne della Società Saccarifera Sarda, nuova espres- Sulle stesse coordinate di sviluppo, a poco più di sione saccarifera nata nel guscio fiscale rassicu- 10 chilometri, nella frazione oggi conosciuta come rante della Legge per l’industrializzazione del San Michele, viene edificato anche uno zuccherifi- Mezzogiorno. cio che nel 1841, alla vigilia dell’inaugurazione, Sotto l’egida di Eridania, la Società Saccarifera subisce un incendio sulle cui cause non verrà mai Sarda, inaugurava nel 1952 il nuovo stabilimento fatta totale chiarezza. di Oristano, alla cui posa della prima pietra consu- Il mancato decollo del presidio saccarifero del ter- matasi il 9 settembre sarebbe seguita, l’anno suc- ritorio si accompagna alle sfortunate sorti della rei- cessivo, la prima campagna saccarifera. terata iniziativa di bonifica da parte del gruppo
«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 93 imprenditoriale francese, che nel 1857 deve dichia- primo decennio del novecento, in questo caso a rare il fallimento consegnando parte dei cespiti, tra Decimomannu (CA), non molto distante dai terri- cui lo lo stabilimento Agrario Vittorio Emanuele II, tori in cui si erano consumate le precedenti espe- al Marchese Lorenzo Lodovico Pallavicini di rienze saccarifere sarde. Genova che per una cifra modesta ne acquisterà la Anche in questa occasione, la costruzione della proprietà fino al 1903, anno in cui fu ceduta allo fabbrica e lo sfruttamento industriale della materia Stato. prima è preceduto da un consistente intervento di L’area del campidano che insiste sul comune di bonifica, anche se la mancanza di documenti non Sanluri e del Cagliaritano torna agli onori delle permette di datare con esattezza la partenza ne di cronache saccarifere sul finire dell’ottocento, gra- delimitarne temporalmente l’esercizio dello zuc- zie ad una serie di campi sperimentali promossi cherificio. dalla Regia Scuola di Viticoltura ed Enologia di Dallo poche notizie disponibili, sembrerebbe che Cagliari su invito di Emilio Maraini, che aveva la fabbrica dovette abbandonare anzitempo le pro- individuato soprattutto in queste due aree le condi- prie ambizioni saccarifere, riconvertendosi negli zioni pedoclimatiche adeguate per la coltivazione anni successivi verso altre produzioni o attività della bietola e il suo sfruttamento industriale. (negli anni ‘30 l’edificio risulta adibito a Scuola Se le osservazioni da un punto di vista botanico si Meccanica di Agricoltura); negli anni ‘60 lo stabi- rivelarono corrette, con l’introduzione di una limento risulterà attivo nella lavorazione e l’insca- varietà come la “bianca lunga tedesca” selezionata tolamento dei carciofini. col metodo Vilmorin che produsse rese quasi para- Il 23 dicembre 1918, la Banca Commerciale gonabili a quelle ottenute nella valle Padana, vin- Italiana e i tre Soci fondatori Fernando Adamoli, coli burocratici e ambientali ne impedirono Giuseppe Menada e Giulio Dolcetta costituiscono comunque il prosieguo relegando questo comparto la Società Anonima Bonifiche Sarde, la cui mis- per l’ulteriore quarto di secolo all’evidenza empi- sion è legata alla bonifica agraria e idraulica del rica di qualche tentativo isolato, perlopiù realizza- campidano di Oristano, un territorio dove la mala- to da parte di alcuni imprenditori volenterosi. ria era ancora endemica e la scarsa densità demo- In Sardegna si torna a parlare di bietola solo nel grafica e l’atteggiamento culturale non avrebbero
94 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 permesso di redimere l’area altrimenti. Pertanto, concezione classica, Silos bietole a canaletta con negli anni successivi, accanto agli interventi di scarico manuale dei mezzi di trasporto o con bonifica che garantiscono le condizioni omeostati- ribaltamento laterale delle sponde da strada che per l’esercizio dell’attività agricola, si accom- sopraelevata, reparto condizionamento bietole pagnano flussi migratori provenienti perlopiù dal “spartano”, diffusione classica a vasi, depurazio- Polesine e dalla Romagna che consentono quel tra- ne sughi con conduzione manuale, filtri, pressa e sferimento di conoscenze che permetterà successi- filtri a sacco. vamente anche alla bietola di ambientarsi e affer- La produzione di energia avveniva tramite un marsi come pianta industriale e agli zuccherifici generatore di vapore funzionante con carbone sardi di istruire velocemente le proprie maestranze sardo ...Direttore dall’inizio dei lavori fu l’Ing. locali. Lorenzo Mantero mentre i collaboratori principali Malgrado l’esito sfavorevole dell’iniziativa indu- per la realizzazione degli impianti tecnologici striale decimese, il territorio sardo e il progressivo furono due tecnici saccariferi provenienti da lavoro di bonifica che lo vede interessato anche nel Mezzano Mariano Montanari e Alfredo Tavacca; dopoguerra, continua a suscitare interesse, soprat- in seguito arrivarono operai saccariferi qualifica- tutto da parte della società Eridania e del suo ti e all’approssimarsi della lavorazione giunsero i nuovo presidente, l’Ing. Benedetto Acquarone conduttori per le principali stazioni di fabbrica, (1889-1965), alla guida dell’insegna genovese provenienti sia da Mezzano che da altri zuccheri- dopo la scomparsa di Serafino Cevasco (1865- fici del veneto e da Sampierdarena. 1947), suo zio. L’avviamento della lavorazione avvenne senza I risultati incoraggianti ottenuti nei terreni grossi inconvenienti e le bietole prodotte furono dell’Azienda Agricola Arborea (di proprietà della lavorate in tempi regolari. Società Bonifiche Sarde), avevano infatti convinto Per la seconda lavorazione furono ultimate alcune la dirigenza genovese a investire in questa direzio- finiture non completate nell’intercampagna, e la ne rassicurati dalle disponibilità dell’azienda arbo- campagna 1954 ebbe inizio e decorso regolare. rense, quantificabili in circa 9.000 ha perlopiù irri- Terminata la lavorazione fu resa nota la decisione gabili, collegati da strade e provvisti di acquedotti del potenziamento dell’impianto da 500 a 1000 ed energia elettrica, di cui 6.000 ha divisi in 255 t/giorno. I lavori vennero eseguiti durante l’inter- poderi a mezzadria, in gestione a circa 4.000 colo- campagna e dettero buoni risultati tanto che in ni veneti, emiliani e sardi. condizioni normali l’impianto poteva lavorare L’area scelta per la realizzazione dello zuccherifi- 1200 t/giorno. cio è costituita da una porzione di terreno di 13 ha Per le campagne seguenti 1955 -56 -57 -58 -59 in prossimità dello stazione di Oristano; già nel nessun cambiamento di rilievo.Nel 1960 entrò in giugno del 1952 iniziano i lavori di costruzione esercizio lo stabilimento di Villasor, Direttore dello zuccherificio i cui costi a consuntivo ammon- l’Ing. Mantero mentre alla direzione di Oristano fu teranno a un miliardo e mezzo di lire. nominato il Dottor Giardini...”. La ricezione bietole comincia il 29 luglio del 1953 Peraltro, gli anni ‘50 vedono Eridania impegnata e la lavorazione il 2 agosto concludendosi il 24 set- su diversi fronti, dalle “schermaglie” imposte dalla tembre dello stesso anno. presenza dei due cartelli (Consorzio Saccarifero Malgrado i danni di un’alluvione che a giugno col- Italiano e l’Unione Zuccheri) alle prospettive di pisce parte del bacino bieticolo della fabbrica nuove aperture che ben presto rendono la fabbrica (circa 196 ha dei 990 ha seminati) la campagna di Oristano inadeguata agli scenari che stanno per saccarifera di quell’anno si conclude con una lavo- delinearsi. razione di 216.325 Q.li di bietole; il tenore zucche- Già dal 1957, per motivi di salute, l’Ing. rino delle piante coltivate nella zone del Sassù da Acquarone lascia la presidenza della società parte delle Società Bonifiche Sarde si dimostrerà all’Avv. Domenico Borasio (1899-1984), incarico tra i più alti rilevati nel nostro paese in quell’anno. che quest’ultimo ricoprirà fino alla fine degli anni A distanza di quasi settant’anni dall’apertura uno sessanta quando la carica di Presidente verrà rico- dei protagonisti di allora, Francesco Fabbri (classe perta dall’industriale petrolifero Attilio Monti 1929, proveniente da Mezzano, capo fabbrica a (Borasio manterrà comunque la presidenza onora- Oristano e successivamente anche a Villasor), così ria di Eridania fino alla sua scomparsa avvenuta ricorda questo periodo:“... Lo stabilimento, con nel 1984). potenzialità iniziale di 500 tonn/giorno di bietole Il 31 maggio del 1959, il Consiglio di per la produzione di semolato raffinato, era di Amministrazione di Eridania investe il proprio
«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 95 Presidente in carica (Avv. Borasio) e il Vice- di trasporto con ribaltamento laterale, diffusione Presidente (Comm. Rag. Ugo Musso) a dare esecu- continua a torre, essiccatoio polpe, depurazione zione a tutte le necessarie operazioni per la costru- sugo calcio-carbonica con regolazione automati- zione di uno zuccherificio in località Villasor (SU). ca, decantatore e filtri a tamburo sotto vuoto. La fabbrica effettuerà la prima campagna il 22 ago- Lo stabilimento era dotato di una casa zucchero sto 1960, occupando circa 250 unità, con una per la produzione di zucchero bianco commerciale potenzialità giornaliera di 15.000 Q.li destinata ini- con schema di lavoro a tre getti, magazzino per lo zialmente a lavorare la materia prima offerta dal stivaggio zucchero in sacchi.L’avvio della prima campidano di Cagliari. lavorazione fu molto laborioso e consenti di adde- Insieme a quello di Oristano i due zuccherifici strare il personale ai nuovi apparecchi, la succes- sardi esprimono complessivamente una potenzia- siva campagna 1961 fu più regolare ma si rese evi- lità giornaliera di 25.000 Q.li, un target che molte dente che lo schema di lavorazione di casa zucche- delle recenti fabbriche del continente raggiungono ri non consentiva la produzione di zucchero della già singolarmente e che rendono quindi inevitabile qualità voluta per cui era necessario fare delle la decisione di chiudere lo stabilimento più vec- modifiche ai reparti zucchero...”. chio, in questo caso Oristano, che effettuerà l’ulti- Avviato lo stabilimento sardo, l’Ing. Mantero si ma campagna saccarifera nel 1961 per poi lavora- occuperà poi della partenza dello zuccherificio di re ancora per alcuni anni come piarda. Rignano Scalo (FG) mentre la fabbrica di Villasor Anche per lo zuccherificio di Villasor la lucida verrà affidata, per una anno (1963), alla conduzio- ricostruzione dell’ex capo fabbrica Francesco ne dell’Ing. Sauro Pasqualini e poi a Giuseppe Fabbri ci permette di ricordarne lo start up:“... Pilati che manterrà la direzione dello stabilimento Inizio costruzione 1959, prima campagna agosto fino a metà del 1971. 1960, Direttore l’ Ing. Lorenzo Mantero. Nel frattempo, a livello societario, già dal 1962 il L’impianto, previsto per una potenzialità iniziale Prof. Giuseppe De André (1912-1985) fa il suo di1500 t/giorno di Bb, disponeva di silos a canalet- ingresso in Eridania e dopo pochi anni (1966), il ta con strade soprelevate per lo scarico dei mezzi Gruppo industriale posseduto dal ravennate Attilio
96 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 Monti (1906-1994), acquista l’Agricola eccessivamente lunghe, tempi e modalità di conse- Finanziaria, nel cui pacchetto azionario, oltre ai gna delle bietole non confacenti alle caratteristiche quotidiani, è cespitata anche la stessa di deperibilità della materia prima, pesante presen- Eridania.Sono gli anni in cui, in vista dell’immi- za del patogeno vegetale Sclerotium Rolfsii e gran- nente OCM zucchero e incalzati dagli standard de variabilità delle precipitazioni: per zona e quan- produttivi dei player europei, si consuma la ristrut- tità. Nel 1979 Serafino Ferruzzi (1908-1979) per- turazione del settore saccarifero italiano, aumen- feziona l’accordo con Attilio Monti per l’acquisto tando la capacità produttiva di alcune fabbriche e del pacchetto di maggioranza dell’Agricola finan- chiudendo di conseguenza altri stabilimenti. ziaria, holding che controllava a sua volta In Eridania, nel 1967, effettuano l’ultima campa- l’Eridania e la genovese Silos, società di servizi gna lo zuccherificio di Ferrara A (la cui produzio- per la gestione dei magazzini portuali. ne verrà concentrata su Ferrara B), San Biagio di L’intesa tra i due imprenditori ravennati, si realiz- Argenta (con concentrazione in quello di Bando za anche grazie all’attiva mediazione del Prof. De d’Argenta), San Bonifacio (con concentrazione su André. Ficarolo, Ostiglia e Polesella), a cui negli anni suc- Nello stesso periodo, per la direzione della fabbri- cessivi seguirà la chiusura degli zuccherifici di ca sorrese, si consuma invece il passaggio di testi- Parma, Fontanellato, Casalmaggiore e mone tra l’Ing. Bia e l’Ing. Dondi, che traghetterà Montagnana. lo zuccherificio di Villasor fino al trasferimento Per l’unico presidio saccarifero in Sardegna inve- dello stabilimento sotto l’insegna Sarda Zuccheri ce, i progetti sono altri. (I.S.Z.). La fabbrica invece è solo sfiorata dall’eco Sempre in quell’anno si consumerà la fusione della del Piano bieticolo saccarifero del Ministro Saccarifera Sarda in Eridania, un processo di Pandolfi, essendo l’unico presidio saccarifero incorporazione che avrebbe riguardato contestual- della regione e considerato indispensabile alle esi- mente anche Distillerie Italiane, Saccarifera genze della bieticoltura locale. Lombarda ed Emiliana Zuccheri. Lo zuccherificio infatti lavorava con una potenzia- Esauriti quindi gli aspetti formali, nel 1968 viene lità giornaliera di 35.000 Q.li ed era stato recente- completato il potenziamento dello stabilimento di mente ammodernato sia in casa bietole (1976) che Villasor, portandolo a 24.000 Q.li, costruendo in casa zuccheri (1981) con una capacità di imma- anche un silos zucchero da 150.000 Q.li e un gazzinamento zucchero di 15.000 T in silos e nuovo reparto per la confezione di specialità; viene 3.000 T in sacchi.Sempre a metà degli anni ‘80, edificato ex novo anche un grande magazzino per l’organico di fabbrica era composto da 31 impiega- le polpe secche. ti e 87 operai, a cui si aggiungono nel periodo di Quello che avverrà all’inizio degli anni ‘70 non si campagna rispettivamente altre 19 e 87 unità. discosterà molto da queste coordinate tranne il pas- In seguito alla successiva ristrutturazione societa- saggio di regia della fabbrica dal Direttore Pilati al ria di Eridania, la fabbrica di Villasor viene ceduta Dott. Giovanni Martinelli avvenuto nel 1971.Nel nel luglio del 1985 all’insegna I.S.Z. (Industria 1973 la fabbrica lavora per la prima volta anche lo Sarda Zuccheri) con un capitale di 10 miliardi di zucchero greggio di canna, un’esperienza che verrà Lire, sottoscritto per il 51% da Eridania, per il 34% ripetuta solo trent’anni dopo, dal 2003 in poi, dalla Ribs (“Risanamento agro industriale zucche- quando data la scarsità di bietole verranno integra- ri”, la società’ finanziaria pubblica costituita nel ti i prodotti in lavorazione con l’immissione di 1983) e per il 15% dalla SIPAS (Società zucchero greggio di importazione. Investimenti, Programma Alimentare Sardo, una Peraltro, anche i successivi progressi tecnici dello partecipata dalla Regione Sardegna). La direzione stabilimento sono in parte scoraggiati dai modesti della fabbrica è affidata in questo periodo all’Ing. valori industriali della radice che dal momento del Casari, già dal 1979 a Villasor come vice-diretto- suo ingresso nelle rotazioni agrarie della penisola re e ora alla guida della fabbrica in seguito all’usci- ha sempre mostrato indici in decremento imputabi- ta dell’Ing. Dondi a cui Eridania affida la direzio- li ad una serie di condizioni che solo negli anni ‘90 ne dello zuccherificio di S. Quirico (PR). verranno affrontate in maniera strutturata e da cui Sarà la SIPAS a raccogliere l’ “eredità” dello stabi- si riuscirà in parte ad affrancarsi. limento anche quando verso la fine del 1989 sia Secondo quest’indagine gli elementi di criticità l’Eridania che la Ribs ridurranno la propria parte- gravitano intorno a rotazioni agrarie troppo strette cipazione azionaria disimpegnandosi progressiva- con larghe superfici a ristoppio di bietola, avvicen- mente, e a traghettare la fabbrica verso la successi- damenti colturali errati, campagne di raccolta va proprietà sotto l’insegna Sadam Castiglionese
«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 97 prima (dal 1996 al 1998) e successivamente Dello zuccherificio di Villasor non è rimasto più Sadam (dal 1 gennaio 1999). nulla se non i ricordi di quanti ci hanno lavorato Malgrado la chiusura, che avverrà comunque dopo grazie ai quali mi è stato possibile ripercorrerne qualche anno di esercizio, lo zuccherificio sorrese alcune vicende altrimenti dimenticate, perché capitalizza in questo periodo una serie di interven- come scriveva Fabrizio De André: “... il tempo è ti di ampliamento e potenziamento, ovvero:- un signore distratto, è un bambino che dorme...”. aumento potenzialità dell’impianto a 4000 t/giorno di bietole lavorate e 500 t/giorno zucchero raffina- to producibile.- completo rifacimento del reparto Fonti: sollevamento e lavaggio bietole con nuovi scerba- tori, spietratori, lavatrici a rulli e recupero codette.- La difficoltà nel reperire informazioni sulla fabbrica ristrutturazione del reparto depurazione sughi con ha reso particolarmente preziosa la disponibilità di nuovi predefecatore, defecatore a freddo, defecato- alcuni ex dipendenti e di tecnici entrati in contatto re principale, filtri ispessitori automatici, filtri con la storia dello stabilimento a cui va un dovero- pressa automatici, filtri sugo 2^ carbonatazione.- so ringraziamento in segno di riconoscenza, mi rife- costruzione di un capannone per la raccolta dei risco in particolare a Francesco Fabbri, Mario Salas fanghi secchi dei filtri pressa.- creazione di una e Rinaldo Malloci. sala controllo provvista di monitor per il rilievo e Brevi profili biografici dei Direttori di fabbrica cita- la correzione dei parametri di lavoro di diverse ti nell’articolo sono contenuti nei rispettivi annunci parti del ciclo di lavorazione funzionanti sotto il commemorativi pubblicati sulla rivista “L’Industria comando di un calcolatore elettronico centrale. - Saccarifera Italiana”: Dr. Ing. Franco Casari (2008), ristrutturazione e potenziamento dei reparti cottura Ing. Omero Bia (2011), Ing. Franco Dondi (2012) e centrifugazione mediante modifiche allo schema “Eridania” Zuccherifici Nazionali, Assemblea di lavoro e all’installazione di nuove e più potenti Generale Ordinaria e Straordinaria del 30 aprile centrifughe per il raffinato.- completo rifacimento 1953 dell’impianto di essiccamento dello zucchero pro- Oristano, il primo zuccherificio sardo, ISI dotto mediante l’inserimento di un essiccatore a Maggio/Giugno 1954 letto fluido alimentato con aria condizionata, Nuovo zuccherificio in funzione a Cagliari, ISI potenziamento dellastazione di vagliatura e di tutto Luglio/Agosto 1960 il sistema di raccolta polveri e scarti vagliatura. - L’industria saccarifera in Sardegna, articolo com- installazione di un nuovo generatore di vapore da parso su Mondo Economico 11/03/1961 60 Bar- installazione di un nuovo turboalternatore “Eridania” Zuccherifici Nazionali, Relazioni del della potenza di 8000 kVA alimentato con vapore a Consiglio di Amministrazione e dei Sindaci, 60 bar.- ristrutturazione della rete distribuzione Bilancio al 31 Dicembre 1968 – 70° Esercizio energia elettrica consistente nella costruzione di F.Cherchi Paba, Evoluzione storica dell’attività una rete principale a 3 kV che alimenta diverse industriale agricola caccia e pesca in Sardegna cabine dove la corrente viene trasformata a 380 V (1977) per l’utilizzo. Nonostante gli interventi effettuati, Filippo Maria Pandolfi, Ministro dell’Agricoltura e nel luglio del 2005 lo zuccherificio di Villasor delle Foreste, Il Piano Bieticolo Saccarifero, (1984) effettua la sua ultima campagna saccarifera.Dopo Evitata dalla regione la chiusura dello zuccherificio 37 giorni di lavorazione, alle ore 20 del 26 agosto, di Villasor, articolo pubblicato sul mensile Il con lo spegnimento delle caldaie, la fabbrica cessa Messagero Sardo, 11/12/1989 definitivamente la propria attività. Un vero pezzo di storia creato “creato” da Attilio Nell’agosto del 2009 viene fatto brillare il silos Monti, articolo comparso sul quotidiano la zucchero cancellando di fatto l’ultimo presidio Repubblica del 28/07/1990 saccarifero della penisola sarda. M.Elisabetta Tonizzi, L’industria dello zucchero, Al suo posto, a circa una ventina di chilometri dal (2001) comune sorrese in località Macchiareddu, in La Bieticoltura in Sardegna, articolo contenuto ottemperanza al Piano per la realizzazione e ricon- sulla rivista Bietole & Zucchero (3/2002) versione della produzione bieticola, la Powercrop C.Costa, Uomo, Ambiente e Istituzioni nella Macchiareddu S.r.l (insegna riconducibile al Sardegna della seconda metà dell’Ottocento, sfrut- Gruppo Industriale Maccaferri) ha costruito una tamento forestale e disordine idraulico, Università centrale per la produzione di energia elettrica da degli Studi di Cagliari Tesi di Dottorato (2008) biomassa che sta per entrare in attività. R.Faben, Zucchero italiano (2012)
98 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 Associazione Nazionale fra i Tecnici dello Zucchero e dell'Alcole Ferrara - Corso delle Giovecca - Tel. 334.7762660 e-mail: www.antza.net - info@antza.net CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE in carica Presidente: Sergio Bertuzzi. Consiglieri: Lorenzo Aldini, Carmine Aurilio, Maurizio Botteri, Giovanni Campagna, Luca Caniato, Massimiliano Cenacchi, Enio Ciarrocchi, Dario Emiliani, Fabio Filippini, Antonino Lentini, Ulisse Mascia, Giorgio Pezzi, Giampiero Ridolfi, Elena Tamburini, Sandro Urbinati, Veronica Vallini, Roberto Veri. Presidente onorario: Giorgio Mantovani Vice Presidente: Giorgio Pezzi Segretario: Roberto Danilo Bafaro Sindaci: Alessandro Cocchi, Santino Gazzotti, Ennio Ottaviani. CAMPAGNA 2020, STABILIMENTO DI MINERBIO Giorgio Pezzi, Eddy Lazzari Andamento della lavorazione tole biologiche iniziata nel 2019 (40.600 t) è stata E’ stata una campagna soddisfacente per i coltivatori, ampliata nel 2020 (56.300 t). Per ragioni fitosanitarie che hanno avuto una resa media di 10 t/ha di saccaro- la raccolta è stata fatta in Luglio prima delle bietole sio, e anche per l’industria grazie ad una qualità tecno- convenzionali. Lo stabilimento è stato avviato con logica normale delle bietole: purezza media del sugo bietole bio con produzione di sugo denso e polpe. Il denso = 89,9 % quasi 2 punti percento in più rispetto sugo denso biologico è stato stoccato e poi cristalliz- al 2019. Le piogge di agosto hanno causato solo qual- zato alla fine dopo avere esaurito la casa zucchero. La che temporaneo calo di marcia, mentre le precipitazio- resa agricola è stata più bassa rispetto alle bietole con- ni di inizio ottobre hanno portato ad un drastico rallen- venzionali (nel 2020 5,5 t di saccarasio /ha), ma la tamento nelle due settimane in cui lo stabilimento è qualità tecnologica è risultata buona (Pol = 16,3 e Qz rimasto in attesa delle ultime bietole ancora da estirpa- sugo denso = 91,0) a parte la tara più elevata 13,4 % re (fig. 1). La marcia bietole è stata in media 10.000 rispetto alla media di campagna di 11,7% . Per mitiga- t/d (tab.: 1): nel 2019 era stata 10.800 t/d e nel 2018 re l’impatto dell’erba sugli impianti dello zuccherifi- 12.100 t/d. Sui dati medi di marcia del 2019 e 2020 cio è stata utilizzata sul piazzale una macchina carica- hanno influito negativamente anche i ritmi di conse- trice/pulitrice Ropa per trattare i carichi di bietole bio- gna delle bietole biologiche, necessariamente ridotti. logiche non preventivamente pulite in campo (fig. 2). Gli incidenti non gravi, ma che hanno provocato ral- E’ stato difficile ottenere un adeguato esaurimento del lentamenti sono illustrati in fig. 1. Hanno riguardato melasso (Qz < 63) a causa dell’insufficiente tempo di soprattutto organi di trasporto bietole e polpe, in parti- maturazione delle massa cotte di basso prodotto. colare il nastro insilatore dello staker che alla fine ha dovuto essere sostituito. Aspetti tecnologici Grazie alla buona polarizzazione delle bietole (Pol Le bietole del 2020 sono state caratterizzate da un media = 14,7°Z contro 12,9°Z nel 2019) ed alla qua- contenuto di azoto alfa-aminico e di sodio tra i più lità dei sughi è stato possibile mantenere la casa zuc- bassi nella storia di Coprob, bisogna andare indietro chero a regime con una produzione media di zucche- fino al 2011 per trovare valori di azoto e sodio così ro di 1.280 t/d contro 1.070 t/d nel 2019. Le scorte di bassi. Dal 2019 nel laboratorio bietole si è iniziato a sugo denso sono state sufficienti ad alimentare la cri- determinare anche il contenuto di glucosio mediante stallizzazione durante le code di Ottobre. In questo un analizzatore enzimatico in linea, marca Dr Müller quadro il consumo di combustibile (metano = 187 Gerätebau. L’obiettivo è raccogliere ulteriori infor- Sm3/t zucchero) è stato inferiore alla media degli ulti- mazioni per aiutare a capire la causa dei fenomeni mi 5 anni (192,6 Sm3/t). degenerativi che si osservano nei campi (retrograda- zione) e nel processo: inversione del saccarosio in Lavorazione bietole biologiche (tab. 2) diffusione. Nel 2020 il contenuto di glucosio è stato La domanda di zucchero biologico in Europa è stima- in media nettamente più basso: 2,3 millimoli/100 g di ta in varie decine di migliaia di tonnellate all’anno ed saccarosio rispetto al 3,4 nel 2019 (tab. 3). Tuttavia, è in crescita. Fino ad ora questo fabbisogno è stato anche in una annata favorevole come il 2020, si è coperto quasi esclusivamente da zucchero biologico comunque osservato un 11% di campioni con conte- di canna di importazione. Coprob ha iniziato la produ- nuto di glucosio superiore a 1 g/kg di polpa, questo zione di zucchero biologico da bietole “a km zero” conferma il permanere di situazioni che si possono nello zuccherificio di Minerbio. La lavorazione di bie- considerare ‘patologiche’.
«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 99 Il fenomeno dell’inversione del saccarosio in diffusio- - Adeguamento e ammodernamento degli essiccatoi ne si è confermato sui valori più alti del decennio (fig.: polpe con installazione di nuovi attuatori e implemen- 3) nonostante il quadro favorevole della qualità delle tazione del nuovo software di gestione su rete bietole ed è il principale responsabile, a nostro avviso, Profinet. Su un essiccatoio è stato installato anche il della differenza tra il PSD teorico (calcolato da alfaN, sistema di protezione di fiamma BMS, il progetto sarà K e Na) ed il quoziente di purezza effettivo ottenuto in completato l’anno successivo. lavorazione: PSD calcolato = 92,7 mentre Qz sugo Nel corso della campagna è stata inoltre decisa e rea- denso effettivo = 89,9. lizzata la installazione di un nuovo scrubber a umido L’andamento della purezza del sugo denso è stato sulla linea dei fumi di supero del forno da calce (fig.: decisamente migliore rispetto al 2019, nonostante 7). Questo dispositivo offre maggiore garanzia sul abbiano giocato sfavorevolmente alcuni rallentamenti rispetto del limite di emissione delle polveri :< 20 di marcia (fig.:4). mg/Nm3. Abbastanza preoccupante è la retta di tendenza negli anni della purezza del sugo denso (fig,: 5). A parte le Campagna raffinazione zucchero greggio di canna fluttuazioni annuali si osserva una perdita di circa 2 (tab.: 4) punti percentuali negli ultimi dieci anni: da 91 a 89%. Da fine Gennaio a metà Marzo 2020 sono state lavo- Questo comporta una perdita di resa in estrattibile di rate circa 50.000 t di zucchero greggio i canna assie- circa 4 punti percentuali (da 85% a 81%) ed un conse- me a minori quantità di scarti bianchi e scolo verde. guente aumento dei costi di fabbricazione. Sono state prodotte 48.000 t di zucchero bianco con un ritmo medio di 1.262 t/d. Questo porta la produ- Investimenti zione totale di zucchero bianco dello stabilimento di Gli investimenti per migliorare gli impianti hanno Minerbio a 166.000 t complessive nell’anno 2020. riguardato in particolare: Nel corso di questa lavorazione invernale sono state - Rinnovamento e potenziamento della stazione di implementate le misure di sicurezza per il conteni- vagliatura della linea zucchero CE1 con installazione mento dell’infezione da Covid 19 in ottemperanza di 2 vagli Rotex modello A5D55-2S da 50 t/h ciascu- delle disposizioni delle autorità, come: distanziamen- no. Si tratta di vagli con reti montate a cassetto per to sociale, controllo della temperatura, disinfezione facilitarne l’estrazione e la pulizia. Sono stati installa- delle mani e dei locali, ecc. Tutto si è svolto in uno spi- ti al posto di 5 vecchi vagli di capacità molto inferio- rito di serietà e collaborazione e non ci sono stati re (fig.: 6). impatti negativi sulla lavorazione. Tabella 1: dati riepilogativi, Minerbio campagne 2018-2020. (bietole Figura 1: marcia bietole, Minerbio campagna 2020 biologiche incluse) Tabella 2: dati riepilogativi lavorazione bietole biologiche. Figura 4: Quoziente di purezza del sugo denso, Minerbio campagna 2020
100 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 Tabella 3: Qualità tecnologica delle bietole, Minerbio campagne 2012-2020 Tabella 4: Raffinazione zucchero greggio di canna, Minerbio campa- gne 2015-2020 Figura 2: Ropa utilizzata sul piazzale per pulire le bietole biologiche, Minerbio campagna 2020. Figura 6: Nuovo impianto di vagliatura zucchero CE1 Figura 3: Glucosio nelle fettucce e sughi greggi, Minerbio campagne: 2010-2020 Figura 5: Quoziente di purezza del sugo denso, Minerbio campagne Figura 7: Nuovo scrubber a umido per trattare i fumi di supero del 2010-2020 forno calce.
«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 101 CAMPAGNA 2020 PONTELONGO Roberto Marcato Sono proseguiti nel 2020 gli investimenti e Discreta la potenzialità bietole media giornalie- interventi di adeguamento su Pontelongo nono- ra e la massima settimanale. stante le difficoltà determinate dalla pandemia da COVID-19. Essi hanno riguardato principalmente: - Nuovi quadri e cablaggi reparto caldaie. - Automazione centrifughe Pieralisi. - Adeguamenti normativi + OHSAS. - Pompaggi. - Miglioramenti PCS7 (Hardware e Software). - Miglioramento impianti strumentazione. - Affidabilità impianti elettrici. - Miglioramento impianto di condizionamento zucchero “COMESSA”. - Miglioramento impianto di condizionamento zucchero “CAMPI”. - Miglioramento pesatura zucchero di produzio- Difficoltà per tutta la lavorazione bietole per ne a carico cisterne. pioggia, avarie meccaniche e n° 3 black-out La quantità di bietole lavorate è risultata nella subiti nelle giornate 17, 26 e 73. media degli ultimi 5 anni, con un quantitativo pari a 931.631 t complessive. Sono a confronto la durata delle campagne degli La polarizzazione media delle bietole si è collo- ultimi 11 anni. cata nella media degli ultimi 11 anni.
102 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 Il bacino di approvvigionamento di Pontelongo Discreta la produzione zucchero media giorna- è molto vasto, con bietole che provengono liera pari a 1407 t/die. Dalla giornata n° 73 alla anche dal Friuli e Sud Po. A questo si lega la 79 la rottura del surriscaldatore della caldaia maggior variabilità della purezza e polarizza- CCT ha determinato il solo esercizio della lavo- zione delle bietole lavorate. razione bietole con produzione di sugo denso. Tra i più elevati degli ultimi 11 anni il colore Il consumo specifico di combustibile espresso del sugo denso. in Sm3/t zucchero prodotto risulta sensibilmente aumentato nelle ultime due campagne. Buona la quantità di zucchero prodotta giornal- mente e la massima settimanale. La quantità di La tipologia di zucchero prodotto è stata: “Soft zucchero prodotta è stata di t 105.501. Drink”.
«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 103 Il melasso prodotto è stato di 40.135 t, corri- Il consumo complessivo di soda caustica è risul- spondente al 38.0 % zucchero prodotto, nella tato mediamente basso. In linea con i consumi media degli ultimi 11 anni. dal 2013 in poi. Sono state prodotte 14.887 t di pellets e 96.524 t di polpe surpressate, quantitativi che sono in relazione sia alle tonnellate di bietole lavorate, sia alle richieste del mercato che annualmente possono differire. Buoni i valori di sostanza secca delle polpe sur- pressate prodotte. Contenuto il consumo di calcare%Bb. Invariato il consumo di CaO tot%Bb, consumo che com- prende la calce d’acquisto. Il consumo di antincrostanti è risultato nella media degli ultimi 7 anni. Concentrazione media dei Sali di calcio nel sugo decalcificato in diminuzione rispetto il 2017. Nella media il consumo di acido solforico. I consumi di coadiuvanti, in generale, sono risultati in linea con gli anni precedenti. Nella media degli ultimi 6 anni il consumo di Tendenzialmente elevato il consumo di solfato acqua ossigenata. in calcio.
104 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 L’ossido di calcio è stato utilizzato per alcali- Nella media il consumo specifico degli anti- nizzare l’acqua del circuito trasporto bietole e schiumanti. bacini di lagunaggio. DALLE RIVISTE a cura di Giorgio Pezzi Sugar Industry 145, Aprile 2020, pag. 214-219 lavatrice a getti) per pulire in maniera adeguata anche bietole con terra più argillosa. Aspetti tecnologici del condizionamento bietole Bietole da terreni pesanti argillosi si sa sono molto Jan Maarten de Bruijn difficili da pulire. La rimozione dell’argilla con Riferimenti allo zuccherificio di Minerbio acqua è un processo che richiede non meno di 10 Giorgio Pezzi minuti. Un tempo di permanenza così lungo nel- l’impianto di lavaggio non è accettabile a causa delle elevate perdite di zucchero. Sono necessari L’articolo non tratta in dettaglio tutte le operazioni pertanto altri sistemi per rimuovere la terra argillo- del condizionamento bietole ma è focalizzato sui sa: come la pulizia meccanica per delicato sfrega- principali obiettivi tecnologici che consistono nella mento delle radici tra di loro durante il lavaggio rimozione della terra dalle radici limitando il più (ad esempio nel tamburo o nella lavatrice a bracci) possibile le perdite di zucchero. e/o applicando getti di acqua a pressione ragione- La dimensione delle particelle che compongono il vole sulle bietole la cui superficie è interamente suolo ne definisce le caratteristiche. La fig. 1 illu- esposta a questa doccia (come ad esempio nella stra i diversi tipi di suolo. Ai vertici del triangolo lavatrice a rulli). Per bietole da terreni argillosi il sono rappresentati i tre tipi base definiti dall’inter- sistema di lavaggio dovrebbe comprendere un pre- vallo di dimensione delle particelle: lavaggio ed un lavaggio principale, oltre natural- • sabbia: 0,06 - 2,0 mm che permette un rapido mente spietratori e diserbatori. Il tempo di perma- drenaggio dell’acqua nenza nel sistema di lavaggio dovrebbe essere 6 o • limo: 2 μm – 0,06 mm con migliore ritenzione al massimo 8 minuti. dell’acqua ma che ancora drena facilmente Alla fine del lavaggio è’ buona pratica avere alcu- • argilla: < 2 μm che drena lentamente e trattiene ni spruzzatori con acqua di condensa raffreddata una grande quantità di acqua. per rimuovere il più possibile l’acqua sporca (che Bietole cresciute su differenti tipi di terreno richie- contiene alto COD, principalmente acidi organici e dono differenti sistemi di lavaggio per rimuovere micro-organismi) dalla superficie delle bietole e la terra aderente. Bietole con suolo leggero sabbio- sostituirla con acqua pulita. so sono facili da pulire. Un lavaggio rapido di 2 – Il modo ottimale di lavorare è ricevere bietole 24 3 minuti nel sistema di fluitazione (compresi spie- ore al giorno per 7 giorni la settimana inviando tratori e diserbatori) può essere sufficiente anche se immediatamente le bietole in fabbrica senza alcu- è consigliabile aggiungere un finitore (tamburo o no stoccaggio intermedio. In ogni caso il volume di
«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 105 Fig. 1: Tipi di terreno sulla base del contenuto di argilla (Clay), limo Fig.4: Effetto del trattamento meccanico delle bietole sulle perdite di (Silt) e sabbia (Sand) zucchero. Grafico ottenuto da Vletter e van Gils, 1976. bietole stoccate dovrebbe essere minimo e si sporto e condizionamento aumentano le perdite di dovrebbe seguire il principio “first in/first out”. Per zucchero. prevenire il riscaldamento delle bietole per respira- Per illustrare l’ordine di grandezza delle perdite di zione durante lo stoccaggio, l’altezza dei mucchi di saccarosio nel lavaggio delle bietole, l’autore bietole sul piazzale dovrebbe essere al massimo 2- riporta alcuni dati ricavati dalla sua esperienza: In 3 m. conclusione con bietole fresche trattate in un siste- Da ricerche di vari autori si può dedurre che per ma di lavaggio con scarico a secco e che compren- bietole consegnate fresche e stoccate in fabbrica de due lavatrici bietole ed una canala di fluitazione per uno o più giorni le perdite di zucchero per si può calcolare una perdita totale di zucchero di respirazione dovrebbe essere circa 250 g/(t·d) o 0,12-0,15% bietole. A fine campagna con bietole più alte in dipendenza della temperatura. In conse- prelevate da stoccaggio le perdite di saccarosio guenza lo stoccaggio di bietole sul piazzale può possono aumentare a 0,20-0,30% bietole. In gene- causare una perdita di zucchero fino a 0,1% bieto- rale si possono considerare normali ed accettabili le. fino a circa 0,3% bietole Ogni movimentazione meccanica causa danni Tuttavia questo copre soltanto lo zucchero disciol- addizionali alle bietole aumentando ulteriormente to cioè il COD solubile nell’acqua di lavaggio e le perdite di zucchero (fig. 4). non tiene conto delle codette (piccoli frammenti di A causa del contatto tra acqua e bietole è inevitabi- bietola) che sono separati nel lavaggio bietole e le che una parte di zucchero passi dalle bietole non sono recuperati a causa delle piccole dimen- all’acqua. Questo fenomeno è in principio molto sioni e bassa purezza. In funzione dei maltratta- limitato perché le pareti cellulari non sono state menti meccanici subiti dalle bietole, il volume di denaturate, la temperatura è bassa ed il tempo di codette varia tra 0,5-1,5% bietole. Questo corri- contatto breve (2 al massimo 8 minuti). Tuttavia la sponde ad una ulteriore perdita di zucchero di circa rottura delle bietole e l’abrasione della superficie 0,1% bietole. delle radici causate dalle operazioni di estirpo, tra- Sommando lo zucchero disciolto e quello contenu- Tabella della redazione: Perdite in fluitazione e Ceneri insolubili nelle polpe, confronto con i dati dello zuccherificio di Minerbio.
106 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 113, 2020, n. 6 to nelle codette si può concludere che nelle opera- Sugar Industry 145, Febbraio 2020, pag. 104- zioni di lavaggio delle bietole condotte in maniera 113 corretta (secondo ‘best practice’) lo zucchero perso è circa lo 0,4 % bietole, cioè simile alle perdite in Stress da siccità precoce: effetti su resa e estrazione. qualità della barbabietola da zucchero Il contenuto di ceneri insolubili in HCl nelle polpe Henning Ebmeyer; Christa M. Hoffmann è un importante parametro qualitativo; preferibil- Lo stress da siccità influenza la resa e la qua- mente dovrebbe essere ≤ 3,5 % sostanza secca. lità della barbabietola da zucchero. Lo scopo Considerando un contenuto di ceneri insolubili nel di questo studio era quello di identificare il terreno del 70% ed una ripartizione 30-70 tra il periodo di crescita nel quale lo stress da sic- sugo greggio (carbonatazione) e le polpe in uscita cità ha il maggiore impatto sulla crescita e dalla estrazione risulta che il residuo di terra nelle inoltre di analizzare la risposta di differenti bietole dopo il lavaggio deve essere ≤ 0,4 -0,5 % bietole. genotipi di barbabietola. Le prove sono state fatte in serra da Marzo a Ottobre 2017 (6 genotipi) e ripetute nel 2018 (3 genotipi). Nota della redazione Per la competenza e l’esperienza dell’autore, i lavori di J.M. de Bruijn possono servire di riferi- Materiali e metodi mento per l’analisi dei risultati tecnologici di un Semi pre-germinati sono stati seminati in vasi moderno zuccherificio. In particolare questo arti- da 30 litri riempiti con 43 kg sabbia. Sono colo sul condizionamento bietole ci permette di stati piantati 12 semi per vaso poi diradati a 2 valutare molto positivamente i dati di funziona- piante allo stadio di 4-6 foglie per avere pian- mento del condizionamento e lavaggio bietole te uniformi. E’ stata somministrata in quattro dello zuccherificio di Minerbio. dosi la quantità ottimale di nutrienti: N, P, K, Nonostante la natura prevalentemente argillosa del S, Na, Cl, Ca, Mg, Fe e micronutrienti. Le comprensorio, il contenuto in ceneri insolubili in prove sono state completamente randomizza- HCl delle polpe è molto basso: in media 0,41 % SS te con cinque repliche. Temperatura e luce che dovrebbe corrispondere ad una quantità di sono state controllate in automatico. terra che residua nelle bietole lavate di 0,06- I vasi erano innaffiati ogni 2 giorni per ripri- 0,05%. L’ottima pulizia della bietole non compor- stinare la massima capacità idrica della sab- ta tuttavia un maltrattamento eccessivo delle radi- bia (WHC=Water Holding Capacity). Lo ci, infatti le perdite di saccarosio per solubilizza- stress da siccità è stato simulato diminuendo zione nell’acqua di lavaggio e fluitazione si posso- l’irrigazione al 60% rispetto al controllo. I no stimare in media a circa 0,21 % bietole con un periodi di simulazione della siccità duravano picco di 0,33 % bb nel 2011, probabilmente dovu- to a bietole particolarmente fragili. 4 settimane. Prima e dopo il periodo di stress idrico le piante erano irrigate al 100% WHC. Una volta alla settimana si misurava con un calibro il diametro massimo delle radici (x in cm) dal quale si calcolava la resa in massa fresca (y) con l’equazione: y = 90 – 60 x + 12,9 x2 Massa secca, contenuto in zucchero e melas- sigeni (Na, K, alfaN) sono stati determinati nelle radici dopo la raccolta effettuata in Ottobre: 191 giorni (2017) e 253 giorni (2018) dalla semina. Risultati Figura della redazione: Andamento delle perdite di saccarosio per Il diametro medio delle radici di tutti i sei solubilizzazione in fluitazione e lavaggio bietole nello zuccherificio di Minerbio. genotipi è cresciuto costantemente durante le
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