L'impatto degli annunci di rating sui prezzi: evidenze dal mercato dei credit default swap1

Pagina creata da Giorgia Scognamiglio
 
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Marian Micu              Eli M. Remolona           Philip D. Wooldridge
                                    +41 61 280 9279                 +41 61 280 8414              +41 61 280 8819
                                marian.micu@bis.org           eli.remolona@bis.org      philip.wooldridge@bis.org

                      L’impatto degli annunci di rating sui prezzi:
                      evidenze dal mercato dei credit default swap1

                      Gli annunci di rating influenzano i differenziali dei credit default swap. L’impatto è più
                      pronunciato nel caso di review negative e declassamenti che non in quello di modifiche
                      dell’outlook.

                      Classificazione JEL: G10, G14.

                      È opinione diffusa che le agenzie di rating esercitino un influsso significativo
                      sui mercati creditizi. Anzi, le loro decisioni sono talvolta ritenute responsabili
                      dell’aumento dei costi di raccolta per gli emittenti interessati. Ad esempio, nel
                      febbraio 2003 gli spread sulle obbligazioni della tedesca ThyssenKrupp,
                      operante nei settori siderurgico e ingegneristico, si sono ampliati di ben
                      60 punti nei giorni successivi all’annuncio di Standard & Poor’s di un possibile
                      declassamento della società2. Un’attenta analisi dell’impatto degli annunci di
                      rating sui prezzi dei credit default swap effettuata su un ampio novero di
                      mutuatari conferma come i rating di fatto veicolino informazioni al mercato.
                      Anche gli annunci anticipati da precedenti movimenti degli spread sembrano
                      contenere informazioni aggiuntive rilevanti ai fini della fissazione del prezzo.

                      Il processo di rating
Fra gli eventi di     I rating creditizi forniscono una misura sintetica, ancorché soggettiva, del me-
rating figurano le
                      rito di credito relativo degli emittenti. Essi non costituiscono una misura precisa
variazioni del me-
rito di credito ...   del rischio di insolvenza, ma favoriscono piuttosto il raffronto tra i vari mutuatari
                      attraverso l’uso di classi di rischio standardizzate. Sebbene ogni agenzia di
                      rating definisca queste ultime in base a criteri propri, la corrispondenza tra le
                      classi delle diverse agenzie è molto chiara agli operatori. Le due principali
                      agenzie internazionali sono Moody’s e Standard & Poor’s. Moody’s attribuisce
                      rating che variano da Aaa per i titoli di debito meno rischiosi a Baa3 per i titoli
                      di qualità bancaria a più alto rischio; i corrispondenti valori di
                      Standard & Poor’s vanno da AAA a BBB–.

                      1
                          Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle degli autori e non riflettono
                          necessariamente il punto di vista della BRI.

                      2
                          Standard & Poor’s aveva espresso timori riguardo all’insufficiente finanziamento delle
                          passività previdenziali di ThyssenKrupp. La società fu declassata da BBB a BB+ due
                          settimane dopo l’annuncio.

                      Rassegna trimestrale BRI, giugno 2004                                                  57
Oltre ai rating le agenzie annunciano anche outlook, review e credit watch.                        ... gli outlook ...
Gli outlook rispecchiano la percezione del valutatore – positiva, negativa o
stabile – riguardo alla probabile evoluzione della qualità creditizia di un
emittente sul medio periodo (un orizzonte compreso in genere tra i 12 e i 18
mesi). Essi vengono solitamente modificati quando viene rilevato un
cambiamento nel profilo di rischio che non sia ritenuto sufficientemente
duraturo da richiedere l’assegnazione di un nuovo rating. Inoltre, un
mutamento dell’outlook non conduce sempre a una modifica del rating. I                                  ... e le review
termini review e credit watch sono sinonimi; entrambi forniscono un’indicazione
più incisiva rispetto agli outlook circa i futuri cambiamenti di rating (di seguito
sarà utilizzato unicamente il termine review)3. Il rating degli emittenti posti sotto
osservazione per un avanzamento o un declassamento viene di norma
modificato qualche settimana dopo la review. Tuttavia, come talora avviene, si
può procedere a un rialzo o a un ribasso del rating anche senza preannunciare
modifiche nell’outlook o nella review.
     Le agenzie dispongono di un accesso privilegiato alle informazioni sui                             Accesso privilegiato
                                                                                                        delle agenzie di
mutuatari e dedicano ingenti risorse all’analisi di tali informazioni. Outlook,
                                                                                                        rating alle informa-
review e rating si basano sia su dati di pubblico dominio concernenti la situa-                         zioni
zione operativa e finanziaria degli emittenti, sia su informazioni private ottenute
in via riservata da questi ultimi4. Inoltre, le decisioni di rating incorporano i
giudizi qualitativi formulati dalle agenzie riguardo ai piani e all’efficacia di ge-
stione. Alcuni operatori, soprattutto banche e grandi investitori istituzionali,
godono di simili vantaggi informativi. Numerosi altri investitori si basano invece
sui rating per valutare la qualità creditizia di emittenti e prestiti obbligazionari.

Dati relativi ai mercati azionari e obbligazionari privati
Nella misura in cui gli investitori avvertono che le società di rating dispongono
di un vantaggio informativo, gli eventi di rating dovrebbero avere un impatto
immediato sugli spread creditizi: questi dovrebbero adeguarsi prontamente per
incorporare le nuove informazioni trasmesse attraverso gli outlook, le review o i
rating. Studi effettuati in passato sul contenuto informativo dei rating creditizi
non hanno prodotto risultati omogenei. Alcuni di essi giungono alla conclusione
che gli eventi di rating, e in particolare i declassamenti, influiscono
significativamente sui prezzi, mentre altri non rilevano alcun impatto.
      Prendendo in esame il mercato USA delle obbligazioni societarie, Katz                             Studi passati sui
(1974) sostiene che i corsi si adeguano ai cambiamenti di rating, seppure con                           mercati azionari e
                                                                                                        obbligazionari pri-
leggero ritardo. Inoltre, non vi sono variazioni di prezzo anteriormente                                vati ...
all’annuncio di un mutamento di rating, a riprova del fatto che gli investitori non
anticipano la variazione. Per converso, Hettenhouse e Sartoris (1976), nonché
Weinstein (1977) concludono che le quotazioni obbligazionarie reagiscono ad

3
     Il termine review è utilizzato da Moody’s, credit watch da Standard & Poor’s.

4
     Negli Stati Uniti le agenzie di rating non sono soggette alla “fair disclosure regulation” della
     Securities and Exchange Commission. Introdotta nel 2000, tale prescrizione vieta alle società
     di comunicare selettivamente al mercato informazioni di natura confidenziale, ma permette
     loro di condividere informazioni riservate con le agenzie di rating.

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altre informazioni diffuse prima del cambiamento di rating. Steiner e Heinke
                       (2001) analizzano il mercato obbligazionario internazionale rilevando
                       significativi movimenti di prezzo fino a 100 giorni operativi prima della modifica
                       di rating. Ciò nonostante, i corsi obbligazionari continuano a muoversi dopo
                       l’annuncio effettivo di declassamenti e outlook negativi, anche se non nel caso
                       di avanzamenti e outlook positivi.
                              Altri studi si incentrano sui mercati azionari, dai quali ci si può attendere
                       un più immediato impatto di prezzo a motivo della loro maggiore liquidità. I
                       risultati non sembrano peraltro differire da quelli ricavati dai mercati delle
                       obbligazioni private. Secondo Pinches e Singleton (1978), il contenuto infor-
                       mativo dei mutamenti del rating di titoli di debito è trascurabile. E sebbene
                       Griffin e Sanvicente (1982) dimostrino che i sovrarendimenti azionari dopo un
                       declassamento sono significativamente negativi, quelli che seguono un miglio-
                       ramento mancano di significatività statistica.
... non concordano            Ulteriori studi introducono variabili di controllo allo scopo di isolare meglio
sull’ipotesi secondo
cui i rating veico-
                       l’impatto degli eventi di rating sui prezzi. Ancora una volta i risultati non sono
lano informazioni      uniformi. Kliger e Sarig (2000) esaminano la reazione dei corsi azionari e
aggiuntive
                       obbligazionari alla revisione del sistema di rating di Moody’s nel 1982; ne
                       concludono che, sebbene i nuovi punteggi alfanumerici si basassero
                       esattamente sulle stesse informazioni dei precedenti rating alfabetici,
                       l’annuncio dei nuovi rating ebbe un impatto sulle quotazioni di entrambi i mer-
                       cati. Hand et al. (1992) prendono in considerazione le passate modifiche di
                       rating e outlook, separando gli annunci a seconda che siano stati preceduti o
                       meno da altri eventi di rating: in entrambi i casi i declassamenti sono
                       pienamente anticipati dagli operatori e non hanno quindi un impatto simultaneo
                       sui prezzi delle azioni.
Questo studio si              Nei paragrafi che seguono tenteremo di ampliare la letteratura sul valore
basa sui credit
default swap ...       informativo dei rating creditizi in due modi. Innanzitutto, ci soffermeremo sui
                       credit default swap, che spesso sono più liquidi delle obbligazioni societarie
                       riferite allo stesso emittente. In secondo luogo, terremo conto di vari eventi
                       precedenti di rating, inclusi i cambiamenti di outlook e le review di diverse
                       agenzie. Hull et al. (2003), forse i primi ad analizzare l’impatto degli eventi di
                       rating sui prezzi dei credit default swap, rilevano che gli spread su questi
                       strumenti tendono ad anticipare gli annunci negativi di rating. Essi, tuttavia,
                       non prendono in esame i precedenti eventi di rating.

                       Il mercato dei credit default swap
                       I tentativi di misurare la significatività informativa degli eventi di rating sono
                       stati ostacolati dal fatto che i mercati del credito figurano storicamente tra i
                       mercati finanziari meno liquidi. Le emissioni di obbligazioni private sono spesso
                       di taglio modesto; in molti casi incorporano opzioni o altre caratteristiche
                       peculiari che ne rendono complesso il pricing; sono difficili da prendere in
                       prestito e, quindi, da vendere allo scoperto in previsione di un ampliamento
                       degli spread; una volta collocate presso investitori istituzionali, tendono ad
                       essere negoziate solo in minima parte. A causa di questa carenza di liquidità, è

                       Rassegna trimestrale BRI, giugno 2004                                             59
tutt’altro che facile capire se le variazioni di prezzo siano indotte dagli eventi di
rating (o da altre informazioni) oppure da fattori specifici.
      Con il credit default swap è stato creato un nuovo strumento creditizio in
grado di offrire un vantaggio in termini di liquidità (ed è ciò che si ritiene                           ... vista la loro
                                                                                                         maggiore liquidità
avvenga in misura sempre maggiore). Un credit default swap (CDS) si
configura in sostanza come un contratto di assicurazione contro le perdite
derivanti da insolvenza. In un contratto CDS l’acquirente della protezione
creditizia corrisponde al venditore della medesima una commissione periodica
analoga al differenziale fra il rendimento del titolo e il tasso di interesse privo di
rischio. In caso di insolvenza del debitore di riferimento, l’acquirente trasferisce
di norma al venditore il debito dovuto dall’inadempiente, in cambio del
versamento in un’unica soluzione di un importo pari al valore facciale del
debito. La liquidità del mercato dei CDS è favorita dalla standardizzazione delle
clausole contrattuali5, nonché dalla facilità con cui è possibile assumere
posizioni corte acquistando la protezione creditizia.
      Utilizzando i dati MarkIT, società fornitrice di statistiche su derivati creditizi                 La liquidità è con-
                                                                                                         centrata fra i sog-
basata a Londra, abbiamo compilato un campione di prezzi giornalieri di CDS                              getti con rating A e
per 694 entità di riferimento su un periodo di tre anni (dal 1° gennaio 2001 al                          BBB
31 dicembre 2003). I prezzi sono quelli delle transazioni effettive 6. Il campione
ricomprende istituzioni finanziarie e società non finanziarie con sede nell’area
dell’euro, in Giappone, nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Svezia e Svizzera.
Sono esclusi i soggetti con rating superiore ad AA o inferiore a BB poiché
tendono ad essere meno liquidi; le negoziazioni di CDS si concentrano sulle
entità quotate A e BBB (grafico 1)7. Inoltre, sono considerati solo i contratti con
scadenza a cinque anni, poiché presentano la liquidità maggiore.
      Nell’esaminare l’impatto degli eventi di rating sui prezzi è importante tener                      È importante tener
                                                                                                         conto dei fattori si-
conto di possibili fattori sistematici a livello di intero mercato che potrebbero
                                                                                                         stematici ...
determinare movimenti simultanei di tutti i prezzi. Ad esempio, un aumento
degli spread potrebbe derivare più dalla divulgazione di informazioni macroeco-
nomiche peggiori del previsto che non da un evento di rating verificatosi lo
stesso giorno. Per tener conto di ciò, costruiamo un indice di spread per un
dato rating creditizio e lo portiamo in detrazione da ogni spread di CDS con
pari rating. In altri termini, gli spread vengono aggiustati per i movimenti di
prezzo comuni ai vari spread applicati a una determinata classe di rating.
      La costruzione dell’indice può produrre un impatto significativo sui risultati
successivi. Idealmente, l’indice dovrebbe comprendere gli spread di tutte le
entità di riferimento aventi rating analogo. Indici ampi di mercato di questo tipo

5
     Sono oggetto di scambio diversi tipi di contratti CDS e la principale differenza tra di essi è la
     definizione di insolvenza o evento creditizio. In particolare, non vi è omogeneità di trattamento
     per le ristrutturazioni del debito (cfr. BRI, 2003, pagg. 124–125).

6
     Per una data entità di riferimento la quotazione giornaliera è calcolata come media dei corsi di
     tutte le transazioni effettuate nella stessa giornata.

7
     Nel caso in cui un’entità sia quotata diversamente dalle varie agenzie (“split rating”), viene
     considerata la valutazione più bassa. Per semplicità, utilizzeremo i codici alfabetici di
     Standard & Poor’s.

60                                                             Rassegna trimestrale BRI, giugno 2004
Mercato dei credit default swap
                             Numero di transazioni1                              Spread BBB2

                                                                                         media
                                                                       80                mediana                            300

                                                                       60
                                                                                                                            225

                                                                       40
                                                                                                                            150

                                                                       20
                                                                                                                            75

                                                                       0
                                                                                                                            0
                             AAA   AA   A    BBB    BB     B    CCC           gen. 01      gen. 02         gen. 03
                         1                                                                     2
                           Totale tra il 1° gennaio 2001 e il 31 dicembre 2003; in migliaia.       Indice dei prezzi dei CDS per
                         tutte le entità del campione con rating BBB; in punti base.

                         Fonti: Bloomberg; MarkIT; elaborazioni BRI.                                                   Grafico 1

                       sono da tempo disponibili per le obbligazioni societarie; tuttavia, essendo
                       probabile che le fluttuazioni del premio di liquidità siano maggiori per questi
                       titoli che non per i CDS, gli indici obbligazionari possono difficilmente costituire
                       proxy affidabili per gli spread dei CDS. Sul mercato dei CDS sono stati di re-
                       cente lanciati indici ampi, in particolare TRAC-X e iBoxx, ma soltanto verso la
                       fine del periodo considerato. Di conseguenza, sull’esempio di Hull et al. (2003)
                       costruiamo un indice basato sui prezzi del nostro campione.
                              Benché Hull et al. (2003) calcolino uno spread medio, un indice basato sul
                       valore mediano degli spread rappresenta forse in maniera migliore il campione.
                       La distribuzione degli spread per ogni dato rating tende a presentare
                       un’asimmetria altamente positiva. Come si osserva nel grafico 1, la media della
                       distribuzione può essere pesantemente influenzata da una o due osservazioni
                       estreme. La mediana fornisce pertanto una misura più accurata della tendenza
                       centrale.

                       Eventi di rating
... e dei precedenti   Nell’esaminare il valore informativo dei rating creditizi è importante considerare
eventi di rating
                       altri due fattori, oltre a quelli sistematici cui si è accennato poc’anzi. In primo
                       luogo, i cambiamenti di rating sono spesso preceduti da altri annunci di rating
                       che possono anticipare la nuova valutazione. Ciò vale soprattutto per le review
                       che, come rilevato in precedenza, si traducono in genere in una variazione di
                       rating nel giro di poche settimane. In secondo luogo, sovente le agenzie di
                       rating non agiscono simultaneamente: il cambiamento di rating da parte di
                       un’agenzia potrebbe essere già stato anticipato da un’altra.
                             Per tener conto di questi fattori, abbiamo separato gli eventi di rating pre-
                       ceduti da altri eventi analoghi nei 60 giorni operativi precedenti da quelli non
                       preceduti da altri eventi. Ad esempio, abbiamo tenuto distinti i cambiamenti di

                       Rassegna trimestrale BRI, giugno 2004                                                                 61
Distribuzione degli eventi negativi di rating
 numero di eventi durante il periodo campione 2001–03

                                                 Tipologia dell’evento
                                                                                          Tutti gli
                                   Outlook           Review                               eventi
                                                                    Declassamento
                                   negativo          negativa

 Tutti gli eventi                          386               754                870            2 010
   Moody’s                                 176               424                421            1 021
   Standard & Poor’s                       210               330                449              989
 Senza eventi precedenti1                  237               521                374            1 132
 Con eventi precedenti1                    149               233                496              878
   per tipologia di evento2:
     outlook negativo                       35                15                 18               68
     review negativa                        80               126                382              588
     declassamento                          76               118                235              429
   per fonte2, 3:
     stessa agenzia                         77                57                360              494
     agenzia diversa                       112               206                347              665
 1
   Nei 60 giorni operativi precedenti l’evento di rating. 2 Alcuni eventi sono stati preceduti da più
 di un evento, e pertanto la somma della distribuzione degli eventi precedenti (per tipologia e per
 fonte) è maggiore della cifra riportata alla voce “Con eventi precedenti”. 3 Agenzia che ha
 annunciato l’evento di rating precedente.

 Fonte: Bloomberg.                                                                         Tabella 1

rating preceduti da review da quelli non preceduti da altri annunci. Sono stati
considerati gli annunci sia di Moody’s sia di Standard & Poor’s, e unicamente
gli eventi per cui sono disponibili dati sugli spread di CDS nei 60 giorni prima
dell’evento.
      Per identificare gli eventi precedenti è stato scelto un periodo di 60 giorni,
in quanto sembra improbabile che le agenzie attendano oltre prima di
intervenire a fronte di informazioni rilevanti (e, difatti, nel campione 2001–2003
il periodo medio tra una review e un declassamento è di 49 giorni operativi). La
finestra dell’evento è ulteriormente suddivisa in quattro intervalli temporali: da
60 a 21 giorni prima del nuovo evento (outlook, review o rating); da 20 a
2 giorni prima; dal giorno prima al giorno dopo; da 2 a 20 giorni dopo l’evento.
Se i “rating event” sono pienamente anticipati, gli spread dovrebbero adeguarsi
prima del verificarsi dell’evento, e quindi durante il primo o il secondo
intervallo. Se gli annunci di rating contengono informazioni rilevanti ai fini del
pricing, il loro effetto sugli spread dei CDS dovrebbe essere ravvisabile entro
un giorno dal loro annuncio, ossia nel terzo intervallo. Nel caso di CDS meno
liquidi, il pieno impatto di un evento di rating potrebbe prodursi nel quarto
intervallo.
      Sulla base di questi criteri, il campione comprende 2 010 eventi negativi di                      Quasi la metà di
                                                                                                        tutti gli eventi nega-
rating e 325 positivi. La distribuzione degli eventi negativi è riportata nella                         tivi è stata prece-
tabella 1. I declassamenti rappresentano il 43% degli eventi negativi, le review                        duta da altri eventi
                                                                                                        di rating
il 38% e i cambiamenti di outlook il 19%. Il 44% degli eventi negativi è stato
preceduto da altri eventi di rating. Nel 60% circa dei casi, gli eventi precedenti
sono costituiti da annunci di rating effettuati da altre agenzie.

62                                                              Rassegna trimestrale BRI, giugno 2004
Risultati empirici
                        Per valutare l’impatto degli eventi di rating sugli spread dei CDS sono stati
                        adottati due semplici metodi statistici. Il primo è un test basato sulla media:
                        l’ipotesi nulla postula che la media dei cambiamenti degli spread dei CDS
                        corretti per l’indice di mercato sia maggiore di zero per eventi di rating negativi
                        e minore di zero per eventi di rating positivi8. Il secondo è un test non parame-
                        trico in base al segno, effettuato sul valore mediano delle variazioni degli
                        spread aggiustati9; l’ipotesi nulla postula che tali variazioni presentino per metà
                        segno positivo e per l’altra metà segno negativo.
Gli eventi positivi           Sebbene i test siano stati effettuati per eventi di rating sia positivi sia ne-
sono troppo pochi
per fornire risultati
                        gativi, di seguito saranno presentati solo i risultati riguardanti gli eventi
significativi           negativi. Infatti, anche se i risultati per gli eventi positivi potrebbero segnalare
                        l’assenza di informazioni rilevanti ai fini del pricing, il numero di tali eventi nel
                        campione è troppo basso per fornire risultati statisticamente significativi.

                        Impatto dei declassamenti

I declassamenti         Come si evince dalla tabella 2, i declassamenti hanno un impatto altamente
hanno un impatto
altamente significa-
                        significativo sugli spread dei CDS. Anche quando è preceduto da altri eventi di
tivo sugli spread dei   rating, l’annuncio di un downgrade produce comunque un effetto significativo.
CDS ...

                            Impatto dei declassamenti sugli spread dei CDS
                            variazione media degli spread dei CDS aggiustati per l’indice di mercato; in punti base

                             Classe di         Numero di                 Numero di giorni operativi prima o dopo l’evento
                              rating            eventi          [–60 / –20)         [–20 / –1)       [–1 / +1]       (+1 / +20]
                                                     Eventi non preceduti da altri eventi di rating

                            AA/Aa                  50                –                 –                –                –
                            A/A                  132                 –                 –                    8 **         –
                            BBB/Baa              114                 23 **             15 **            15 **            44 *
                            BB/Ba                  42                –                 –                –                –
                                                        Eventi preceduti da altri eventi di rating

                            AA/Aa                 24                 –                 –                –                –
                            A/A                  142                 33 ***            20 **                8 ***        –
                            BBB/Baa              196                 87 ***            76 ***           52 ***           –
                            BB/Ba                  76               165 ***            94 **            64 *             –

                            Nota: *** indica che la variazione degli spread aggiustati dei CDS è maggiore di zero al livello di
                            significatività dell’1%, ** al livello del 5% e * al livello del 10%; – indica che la variazione non è
                            significativamente diversa da zero.

                            Fonti: Bloomberg; MarkIT; elaborazioni BRI.                                                 Tabella 2

                        8
                             Si ipotizza che le variazioni degli spread aggiustati siano indipendenti e abbiano una
                             distribuzione t di Student con n–1 gradi di libertà, dove n è il numero di eventi nel campione.

                        9
                             Tale tipo di test ha il vantaggio di non imporre ipotesi distributive sulla variazione degli spread
                             aggiustati, ma presenta altresì lo svantaggio di non essere specificato correttamente in caso
                             di distribuzione asimmetrica delle variazioni di spread.

                        Rassegna trimestrale BRI, giugno 2004                                                                   63
L’impatto è massimo per le entità con rating A e BBB, mentre è marginale
o nullo per quelle quotate AA e BB. Il maggiore impatto sui soggetti A e BBB
rispecchia forse l’avversione degli investitori verso gli emittenti che rischiano di
perdere il rango di qualità bancaria (divenendo “fallen angel”). A molti
investitori istituzionali è fatto divieto di detenere obbligazioni al disotto
dell’ “investment grade”, il che li porta spesso a ridimensionare i titoli di
mutuatari che rischiano di divenire “fallen angel” molto prima che questi siano
declassati al disotto di BBB–. Le turbative nel mercato statunitense della
commercial paper agli inizi del 2001 e l’ondata di vendite sui mercati del cre-
dito a metà 2002 sono altrettanti esempi estremi dell’allontanamento degli
investitori da titoli considerati a rischio di declassamento (BRI, 2001 e 2003).
       Gli spread tendono ad ampliarsi molto prima dell’annuncio di un                     ... anche quando
downgrade, e ciò vale soprattutto laddove questo è preceduto da altri eventi.              vengono anticipati

Gli annunci di rating o di altro tipo effettuati nei 60 giorni precedenti il
declassamento paiono produrre sugli spread aggiustati un impatto più marcato
di quello del declassamento effettivo. Nel caso in cui questo non sia preceduto
da altri eventi di rating, gli spread aggiustati delle entità quotate BBB
aumentano anch’essi ben prima del declassamento. Tuttavia, in assenza di
eventi di rating precedenti, gli operatori non sembrano anticipare i
declassamenti di entità quotate A. Ciò è forse riconducibile al fatto che essi
consacrano maggiori risorse all’analisi della qualità creditizia dei mutuatari con
la tripla B – che rispetto a quelli con rating A hanno maggiori probabilità di
trasformarsi in “fallen angel” – e potrebbero quindi adeguarsi più rapidamente
alle nuove informazioni sulle prospettive di questi prenditori.

Impatto delle review negative
Anche l’annuncio di una review negativa ha un impatto altamente significativo              Gli investitori reagi-
                                                                                           scono alle review e
sugli spread aggiustati dei CDS. Anzi, gli operatori reagiscono alle review e ai           ai declassamenti
declassamenti con la stessa intensità. Ciò concorda con l’intento della review,            con la stessa
                                                                                           intensità
che è quello di mettere in guardia contro un imminente cambiamento di
valutazione.
     Così come per i declassamenti, l’impatto di una review è significativo
indipendentemente dal fatto che essa sia o meno preceduta da altri eventi di
rating (tabella 3). E ancora una volta l’effetto è massimo per le entità quotate A
e BBB. Rispetto ai declassamenti, le review hanno un impatto più significativo
sugli spread aggiustati dei soggetti BB, ma stranamente solo quando sono
precedute da altri eventi di rating: le review a sorpresa non hanno effetti
significativi sugli spread aggiustati dei mutuatari di questa classe di rating.
     Gli operatori sembrano anticipare le review negative, come mostrano gli
aumenti generalizzati degli spread delle entità quotate A, BBB e BB nei 60
giorni precedenti. Gli spread per i soggetti A e BBB continuano ad ampliarsi
anche durante i 20 giorni successivi alla review. Una spiegazione di questa
risposta ritardata potrebbe risiedere in una carenza di liquidità. Tuttavia, dato
che le classi A e BBB dei mercati di CDS sono considerate le più liquide, non è
neanche da escludere che alla base degli ampliamenti successivi vi siano
nuove informazioni.

64                                                 Rassegna trimestrale BRI, giugno 2004
Impatto delle review negative sugli spread dei CDS
                       variazione media degli spread su CDS aggiustati per l’indice di mercato; in punti base

                        Classe di         Numero di                 Numero di giorni operativi prima o dopo l’evento
                         rating            eventi
                                                            [–60 / –20)        [–20 / –1)         [–1 / +1]     (+1 / +20]
                                                   Eventi non preceduti da altri eventi di rating

                       AA/Aa                 41                 –                 –                 6*              –
                       A/A                  174                 4*             14 ***              6 **            7 **
                       BBB/Baa              177               19 ***             7 **             26 ***          49 **
                       BB/Ba                 61               76 ***            28 **               –               –
                                                     Eventi preceduti da altri eventi di rating

                       AA/Aa                 12                 –                 –                 –               –
                       A/A                   70               12 **            23 ***             12 ***          15 *
                       BBB/Baa               89               32 ***           45 ***             56 ***          34 **
                       BB/Ba                 44               82 ***            71 **             131 **            –
                       Nota: *** indica che la variazione degli spread aggiustati dei CDS è maggiore di zero al livello di
                       significatività dell’1%, ** al livello del 5% e * al livello del 10%; – indica che la variazione non è
                       significativamente diversa da zero.

                       Fonti: Bloomberg; MarkIT; elaborazioni BRI.                                                 Tabella 3

                     Impatto degli outlook negativi

I cambiamenti di     I cambiamenti di outlook hanno l’impatto meno significativo sugli spread dei
outlook hanno solo
                     CDS, in termini sia statistici che economici. Come accennato in precedenza, i
un impatto mar-
ginale               cambiamenti di outlook hanno la finalità di indicare le tendenze a lungo termine

                       Impatto degli outlook negativi sugli spread dei CDS
                       variazione media degli spread su CDS aggiustati per l’indice di mercato; in punti base

                        Classe di         Numero di                 Numero di giorni operativi prima o dopo l’evento
                         rating            eventi           [–60 / –20)        [–20 / –1)         [–1 / +1]     (+1 / +20)
                                                   Eventi non preceduti da altri eventi di rating

                       AA/Aa                 14                 –                 –                 –               –
                       A/A                   62                 –                 –                     2*          –
                       BBB/Baa               52                 –                 –                     4*          –
                       BB/Ba                 22                 –                 –                     9*          –
                                                     Eventi preceduti da altri eventi di rating

                       AA/Aa                   4                –                 –                 –               –
                       A/A                   39                 14 *              –                     2*          –
                       BBB/Baa               41                 –                 –                     5 **        –
                       BB/Ba                 29                 –                 –                 –               –
                       Nota: *** indica che la variazione degli spread aggiustati dei CDS è maggiore di zero al livello di
                       significatività dell’1%, ** al livello del 5% e * al livello del 10%; – indica che la variazione non è
                       significativamente diversa da zero.

                       Fonti: Bloomberg; MarkIT; elaborazioni BRI.                                                 Tabella 4

                     Rassegna trimestrale BRI, giugno 2004                                                                65
della qualità creditizia, e possono condurre o meno a cambiamenti di rating.
Non sorprende, pertanto, che il loro effetto sugli spread sia solo marginale.
      L’impatto dei cambiamenti di outlook sembra essere più significativo – pur
restando comunque contenuto – per i potenziali “fallen angel” che non per gli
altri prenditori. Come mostra la tabella 4, un cambiamento di outlook ha un im-
patto maggiore di zero a livelli di significatività inferiori al 10% solo per le entità
quotate BBB e solo se preceduto da altri eventi di rating. Un cambiamento di
outlook sembra avere il massimo valore informativo quando è inserito
all’interno di una serie di annunci negativi riferiti a un emittente che rischia di
perdere lo status di qualità bancaria.

Conclusioni
I dati relativi al mercato dei credit default swap indicano che gli eventi negativi
di rating hanno un impatto altamente significativo sugli spread creditizi.
L’effetto è massimo per le review negative e i declassamenti, e minimo per i
cambiamenti di outlook. L’impatto è inoltre significativo anche quando gli eventi
di rating sono anticipati da un precedente ampliamento degli spread dei CDS.
      Va notato che i risultati sono simili a prescindere dal fatto che gli annunci                   Il doppio rating
siano o meno preceduti da altri eventi di rating. Considerando che gli eventi                         avrebbe un conte-
                                                                                                      nuto informativo
precedenti sono per oltre la metà cambiamenti di rating effettuati da altre                           maggiore del rating
agenzie, i risultati suggeriscono che due rating potrebbero avere un contenuto                        singolo

informativo maggiore di una singola valutazione; sia il primo che il secondo
rating sembrano presentare informazioni rilevanti ai fini del pricing. Cantor etal.
(1997) giungono a risultati simili, rilevando come nel caso di “split rating”
entrambe le valutazioni influenzino gli spread dei titoli societari.
      L’impatto degli eventi di rating è massimo per i mutuatari quotati A e BBB.                     L’impatto è
                                                                                                      massimo quando è
Tale fenomeno potrebbe rispecchiare la maggiore liquidità di questi segmenti                          a rischio lo status di
del mercato dei CDS o, in alternativa, l’avversione degli investitori nei confronti                   qualità bancaria
degli emittenti che rischiano di divenire “fallen angel”. In tale ultimo caso,
l’impatto degli annunci di rating potrebbe essere attenuato promuovendo
l’integrazione dei mercati dei titoli “investment grade” e “high-yield”, in modo da
ridurre i costi connessi con la perdita del rango di qualità bancaria. Ciò
richiederebbe un cambiamento nelle prassi di gestione del rischio creditizio da
parte degli investitori istituzionali, ponendo maggiore enfasi sulla valutazione
interna del merito di credito a scapito dei rating delle agenzie. Sarebbe altresì
necessario rivedere gli statuti e i regolamenti che in molti casi impediscono alle
istituzioni regolamentate di investire in titoli di debito a basso rating 10.

Riferimenti bibliografici
Banca dei        Regolamenti        Internazionali     (2001):    71a    Relazione      annuale,
11 giugno.

10
     Negli Stati Uniti otto statuti e 47 regolamenti federali, nonché oltre 100 leggi e regolamenti
     statali fanno riferimento ai rating creditizi (Senato degli Stati Uniti, 2002, pag. 102).

66                                                           Rassegna trimestrale BRI, giugno 2004
——— (2003): 73a Relazione annuale, 30 giugno.

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Rassegna trimestrale BRI, giugno 2004                                         67
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