L'ERA DEL MARKETING CONVERSAZIONALE - COME AUMENTARE LE PERFORMANCE AZIENDALI E DI BRAND - Noovle
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INDICE 1 COME NASCE IL MARKETING CONVERSAZIONALE 1.1 LA RIVOLUZIONE DEL MARTECH 1.2 COS’È IL MARKETING CONVERSAZIONALE COME CAMBIA LA CUSTOMER JOURNEY 2 NELL’ERA DEL MARKETING CONVERSAZIONALE 2.1 CONVERSATIONAL SEARCH LA RICERCA DIVENTA CONVERSAZIONE 2.2 CONVERSATIONAL ASSISTANCE GLI UTENTI CERCANO ASSISTENZA TRAMITE LA CONVERSAZIONE 2.3 CONVERSATIONAL E-COMMERCE GLI UTENTI ACQUISTANO GRAZIE A UN PROCESSO CONVERSAZIONALE COME CAMBIANO LE STRATEGIE DI ACQUISIZIONE LEAD GRAZIE 3 AL MARKETING CONVERSAZIONALE E AL MARKETING AUTOMATION 3.1 DOVE FINISCE LA CONVERSAZIONE ENTRA IN GIOCO IL MARKETING AUTOMATION 3.2 GLI STRUMENTI DEL MARKETING AUTOMATION 3.3 L’ESEMPIO CHEBANCA! IL MARKETING CONVERSAZIONALE RIVOLUZIONA GLI E-COMMERCE 4 E IL MONDO RETAIL 4.1 LA DIGITAL TRANSFORMATION NEL MONDO RETAIL 4.2 L’ESEMPIO DI AXA 5 SCENARI FUTURI 6 CONCLUSIONI 2
1 COME NASCE IL MARKETING CONVERSAZIONALE L’attuale contesto, particolarmente complesso e sfidante, richiede una profonda riflessione alla luce delle nuove abitudini del consumatore: con il proliferare dei diversi canali di vendita e di comunicazione, i rinnovati processi d’acquisto impongono alle aziende l’adozione di soluzioni in grado di governare sistemi sempre più eterogenei e complessi. L’obiettivo è quello di riuscire a sfruttare appieno la ricchezza di informazioni provenienti dai diversi canali, valorizzando il più possibile la relazione con il cliente e offrendo risposte ed esperienze personalizzate. Già nel 2016, uno studio realizzato da Twilio, dichiarava che il 90% dei consumatori preferiva utilizzare strumenti di messaging per comunicare con il venditore (privilegiandoli anche rispetto alle stesse email). Il tema è di forte attualità anche oggi, a tre anni di distanza: le persone amano comunicare in chat perché è veloce, senza interruzioni e dà l’idea di instaurare una conversazione reale, umana. 3
1 1.1 LA RIVOLUZIONE DEL MARTECH Per comprendere appieno le potenzialità dell’epoca attuale, definita della trasformazione digitale, occorre fare riferimento al cosiddetto MarTech, crasi di Marketing e Technology, che indica l’insieme dei software che servono a: � Gestire e analizzare i dati (CRM, Customer Relationship Management e Data Analytics) � Produrre e archiviare i contenuti multimediali (CMS, Content Management System) � Automatizzare le attività (Marketing Automation) come l’invio delle mail alla targetizzazione delle campagne ADV Gli strumenti di Marketing Automation sono diventati fondamentali per i marketer, un vero e proprio “pozzo magico” dove è possibile immagazzinare e attingere a tutte le informazioni relative ai clienti, analizzarle e riuscire così a inviare le giuste comunicazioni al giusto target, nel momento più opportuno. Grazie all’utilizzo di questi strumenti è dunque possibile porre l’utente al centro delle interazioni, conoscerlo e riuscire ad anticipare i suoi bisogni: un imperativo strategico per qualsiasi azienda decisa a restare sul mercato e guadagnare un vantaggio competitivo, raccogliendo dati non più solo quantitativi ma anche e soprattutto qualitativi da cui generare insight rilevanti e contestuali per la propria audience. Per questo motivo è nato il marketing conversazionale. 4
1 1.2 COS’È IL MARKETING CONVERSAZIONALE Secondo la definizione di Timothy Smith, Chief Marketing Officer di UK Best Essays, “il Marketing Conversazionale sfrutta il potenziale delle app di messaggistica per raggiungere direttamente il target di riferimento, stabilendo relazioni più umane con i potenziali clienti”. La disciplina si avvale di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, le quali consentono ai brand online di interagire con i propri clienti tramite interfacce chat e voce sui canali digitali. Non si tratta di mera tecnologia in realtà, ma di un nuovo paradigma che, rimettendo al centro l’utente, consente all’azienda di utilizzare un canale di comunicazione bidirezionale con il cliente, ascoltando le sue necessità, anticipandole in certi contesti, rispondendo in maniera chiara e puntuale, al fine di innalzare il livello di fiducia tra l’azienda ed il suo interlocutore. Come sostiene, Phil Libin, Founder di All Turtles e Evernote, “Tutti i trend del commercio negli ultimi vent’anni sono stati indirizzati verso l’abilità di scovare i clienti. Piuttosto che costringere i tuoi clienti a venire da te, vai dove sono loro. L’evoluzione di questo modello è il conversational commerce. È inevitabile che tutti debbano incorporare le conversazioni all’interno di Messenger, e più in generale nelle piattaforme di social media per vendere le cose in modo più efficace.” 5
2 COME CAMBIA LA CUSTOMER JOURNEY NELL’ERA DEL MARKETING CONVERSAZIONALE Le aspettative degli utenti online sono cambiate: oggi i clienti non vogliono più semplicemente acquistare un prodotto o un servizio ma si aspettano di trovare il miglior contesto dove reperire informazioni sugli articoli più adatti alle loro esigenze. Per questo i servizi di messaging e assistenza diventano particolarmente efficaci e strategici per favorire le vendite online. Il Customer Lifetime Value (CLV) diventa perciò il nuovo KPI da tenere in conto per una strategia online efficace. Fare una stima del valore delle relazioni con i clienti è fondamentale per il proprio successo. Sfruttare l’interfaccia conversazionale per veicolare l’utente in un nuovo contesto di esperienza diventa una possibilità ed un’esigenza quindi per le aziende. In uno scenario in cui l’interazione avviene su touchpoint differenti, dal sito all’app, dalle campagne di advertising online ai social media, diventa imperativo affidarsi ad un nuovo approccio basato su logiche conversazionali. “Conversational is the new UX” (Conversational is the new user experience) è il nuovo paradigma omnicanale: un modello riconducibile alla capacità delle digital properties aziendali di supportare e affiancare l’utente anticipandone bisogni, accompagnandolo nell’esperienza d’acquisto. Reingaggio, up e cross selling, comunicazione su altri canali (es. mail) sono alcune delle possibili esperienze di navigazione utente tramite la Conversational UX. Fonte: salesforce Research, State of the Connected Costumer 6
2 Sulla base di questi nuovi modelli di interazione fra utente e canali digitali sono nati i primi assistenti virtuali. Gli assistenti virtuali sono basati su un motore cognitivo che consente la comprensione di concetti, senza doversi appoggiare ad una struttura rigida a domanda/risposta, tipica del Chatbot. A differenza di quest’ultimo, identificato come un software programmato per simulare una chat e basato su una alberatura domande/risposte effettuate in successione in modo da erogare una risposta predeterminata e definita, l’Assistente Virtuale entra in relazione con l’utente in modalità esclusiva, poiché comunica in linguaggio naturale e segue la struttura di conversazione che imposta l’utente, senza forzare. Ad oggi possiamo distinguere gli assistenti virtuali sulla base della customer experience che offrono all’utente. Scopriamone insieme alcuni nei prossimi paragrafi. 2.1 CONVERSATIONAL SEARCH LA RICERCA DIVENTA INTERATTIVA In ambito web sono particolarmente utilizzati gli assistenti virtuali dedicati alla Conversational Search: le ricerche vengono effettuate per frasi complesse e non più per parola chiave. Il motore, basato su Intelligenza Artificiale, è in grado di disambiguare e supportare l’utente in azioni informative, dispositive o interrogative ed instradare l’utente. La ricerca conversazionale crea un meccanismo di feedback fra motore di ricerca e utente, consentendo a quest’ultimo di trovare esattamente ciò che sta cercando e al brand di assolvere altre funzioni, come l’offerta di nuovi prodotti e, nel tempo, la possibilità di contattare potenziali clienti per nuove proposte commerciali. Un esempio eclatante è H&M che tramite il suo chatbot permette di affinare la ricerca del vestito giusto ricercandolo in base alle informazioni fornite dall’utente. Attraverso semplici domande e consigli l’assistente è in grado di guidare l’utente verso le aree del negozio online più indicate e suggerirgli non solo il miglior prodotto, ma un intero outfit, calcolando immediatamente il prezzo totale per tutti gli articoli. 7
2 2.2 CONVERSATIONAL ASSISTANCE GLI UTENTI CERCANO ASSISTENZA TRAMITE LA CONVERSAZIONE Il Customer Service è un servizio particolarmente oneroso ma vitale per le aziende. Grazie all’intelligenza artificiale è possibile creare servizi di assistenza attivi 24x7x365, pronti a rispondere alle richieste dei clienti, gestire i reclami e fornire informazioni rilevanti ai fini del supporto alle vendite o alle attività post-vendita. Per questo motivo molte aziende stanno implementando assistenti virtuali nei loro canali web, social e persino sulle loro app per Alexa o Google Smart Home. Tra i settori che maggiormente si avvalgono di questa tecnologia c’è sicuramente il mondo finance/ banking. Capital One ad esempio ha creato Eno, un assistente virtuale per la piattaforma Alexa di Amazon, che aiuta i clienti a gestire le proprie finanze. Eno può adattarsi da solo alle caratteristiche dell’utente imparando a riconoscerne, oltre che la voce, anche le “abitudini finanziarie”. I clienti Capital One possono essere informati sui pagamenti da effettuare, controllare gli estratti conto ed effettuare pagamenti tramite semplici comandi vocali. 8
2 2.3 CONVERSATIONAL E-COMMERCE GLI UTENTI SI ORIENTANO NELL’ACQUISTO DI PRODOTTI GRAZIE A UN PROCESSO CONVERSAZIONALE Sono sempre di più le aziende che utilizzano strumenti conversazionali per ridurre il tasso di abbandono dal proprio e-commerce. Secondo la ricerca “Beyond smartphone shopping – the rise of smart assistants” realizzata dal Consumer Lab di Ericsson, sulla base di un sondaggio svoltosi in diversi paesi, 4 intervistati su 10 ritengono indispensabile introdurre uno shopping assistant per accompagnare l’utente nelle fasi di acquisto, gestire i resi e fare confronti di prezzi. Un esempio divertente ed efficace di questa nuova frontiera dell’assistenza cliente è Ralph, L’assistente virtuale di LEGO nato per raccogliere la sfida più difficile per un assistente: consigliare nella scelta del regalo più appropriato. Ralph “The Gift Bot” fornisce consigli personalizzati all’interno di Facebook Messenger nella pagina Facebook di Lego. Una volta ingaggiato il Bot propone domande semplici, come luoghi, età e budget a disposizione. Una volta individuato il prodotto, l’utente riceve un link nel proprio carrello in modo da procedere all’acquisto. Il bot ha aiutato LEGO a ridurre il cost per conversion del 31%. 9
3 COME CAMBIANO LE STRATEGIE DI ACQUISIZIONE LEAD GRAZIE AL MARKETING CONVERSAZIONALE E AL MARKETING AUTOMATION L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando le strategie di Lead generation delle aziende. Il motivo è semplice, come riporta una ricerca di Drift del 2017 su un campione di consumatori statunitensi. Gli strumenti classici di marketing infatti, secondo la ricerca, generano i seguenti risultati: � Solo il 43% delle persone risponde alle chiamate di telemarketing � Il tasso indicativo medio di apertura di una DEM o newsletter è del 20% � Il conversion rate di una landing page è solo del 2.35% Si è reso quindi necessario esplorare nuovi canali di comunicazione e contatto con i prospect con tassi di conversione più alti. Per questo motivo molti brand si servono di un mix di marketing conversazionale e marketing automation per abbassare il cosiddetto churn rate, la percentuale di clienti che ha abbandonato un servizio in un dato lasso di tempo rispetto al numero totale di clienti che ne ha usufruito nello stesso periodo. Come? Esistono diverse tecnologie a disposizione dei marketer. Grazie all’Intelligenza Artificiale, ad esempio, è possibile avviare una conversazione in tempo reale ogni qualvolta i visitatori di un sito, ad esempio, compilano un form, acquisendo automaticamente tutte le informazioni di contatto inserite. L’ Intelligenza Artificiale può inoltre analizzare i dati storici dei lead per conoscere le loro abitudini “digitali” e individuare i momenti esatti in cui è più probabile che aprano e-mail, facciano clic sul sito web o interagiscano in altro modo con i contenuti forniti da un brand. 10
3 Grazie alla messaggistica in tempo reale è possibile catturare più lead. I chatbot infatti permettono di avviare un contatto con il lead 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per rispondere immediatamente ai nuovi lead. Secondo una ricerca di InsideSales e Harvard Business Review “Lead Response Management Best Practices”, rispondere ad una richiesta di un utente con un ritardo di soli 5 minuti può far abbassare di 10 volte le possibilità di tramutare quella richiesta in un lead commerciale. L’Intelligenza Artificiale permette inoltre di classificare e qualificare i lead, dando priorità a quelli più “caldi” e scartare o rendere meno prioritari quelli meno significativi. Fonte: Drift Clearbit, State of Conversational Marketing, 2017 3.1 DOVE FINISCE LA CONVERSAZIONE ENTRA IN GIOCO IL MARKETING AUTOMATION È facile intuire quanto queste tecnologie diventino vitali per aumentare il ROI, specialmente in ambito B2B. Integrando strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale (IA) con piattaforme di marketing automation è possibile effettuare operazioni fondamentali per accrescere il proprio business, come ad esempio: � Generare lead di qualità elevata � Consolidare le relazioni con i clienti � Calcolare il ROI delle campagne e ottimizzare le successive azioni � Velocizzare le Pipeline di vendita 11
3 3.2 GLI STRUMENTI DEL MARKETING AUTOMATION Esistono diverse piattaforme che permettono di processare i dati ricavati dagli assistenti virtuali, trasferendoli ai team di marketing e vendite automatizzando al contempo le attività più basiche come la prenotazione di una call fra prospect e team vendita. Queste piattaforme sono in grado di processare i dati ricavati dall’IA e mostrare quale tipo di utenti abbiano più probabilità di diventare clienti sulla base di punteggi e grafici di facile intuizione, nonché automatizzare attività ripetitive ma fondamentali tra cui: � Email Marketing e Landing Pages � Gestione delle Campagne � Contact Scoring � Gestione Lead e Integrazione con il CRM � Social media Marketing � Marketing Analytics Con buona probabilità, ciascuna delle attività sopra elencate è già parte integrante della strategia di un marketer, ma il valore aggiunto di dotarsi di queste piattaforme di Marketing Automation sta nella capacità di integrare i dati ricavati dalle singole attività, metterli in comunicazione tra loro estraendo insights di valore che consentano ai dipartimenti aziendali preposti di: � Eseguire automaticamente le campagne � Spedire una sequenza di messaggi separati per diversi segmenti � Cambiare i messaggi a seconda del comportamento dei contatti � Collegarli a Google AdWords per tracciare i potenziali clienti con cui l’azienda entra in contatto � Modificare in modo dinamico i contenuti di siti web e email in base al punteggio, alla classificazione, al settore, al titolo e ad altre caratteristiche dei potenziali clienti � Assegnare i lead ai rappresentanti di vendita automaticamente e nei giusti tempi Per capire meglio l’efficacia di questi strumenti riportiamo qui sotto un esempio di come cambia la customer journey grazie al Marketing Automation. Fonte: salesforce pardot, The B2B Marketer’s Lead Generation Field Guide 12
3 3.3 L’ESEMPIO DI CHEBANCA! Per CheBanca! gestire i correntisti in modo efficiente ha un’importanza strategica. La banca retail ha perciò deciso di adottare una piattaforma di Marketing Automation, per tracciare gli step di avanzamento del cliente nell’uso nella procedura di richiesta di un nuovo prodotto finanziario, ad esempio una carta di credito, e capire perché a volte i clienti si bloccano nel corso di queste procedure online. Con gli strumenti di Marketing Automation è possibile sapere quale sia il punto preciso in cui il cliente ha interrotto il proprio percorso di acquisto e, grazie a questa informazione, creare nuovi punti di contatto per aiutarlo a completare il processo. Il servizio implementato da Chebanca! permette di scegliere tempi di intervento e modalità di contatto diversi: email, SMS o una chiamata da parte del gestore. Dopo la sua implementazione, l’istituto bancario, riconosciuto come una delle venti migliori Challenger Bank, ha recentemente incrementato i depositi raccolti e ha registrato un netto miglioramento del proprio NPS (Net Promoter Score). 13
4 IL MARKETING CONVERSAZIONALE RIVOLUZIONA GLI E-COMMERCE E IL MONDO RETAIL Nel settore retail la trasformazione digitale è iniziata da tempo ma è in costante accelerazione. Secondo uno studio condotto a luglio 2018 da Forrester Consulting per conto di SAP®, circa l’81% dei retailer più innovativi ha iniziato o completato la propria trasformazione digitale e sta effettuando importanti investimenti nel marketing, nel customer engagement, nelle vendite, nella catena di approvvigionamento e nel merchandising. Gli intervistati considerano l’Internet of Things (88%), Analytics in tempo reale (86%) e il machine learning/Intelligenza Artificiale (84%) come tecnologie di primaria importanza per la trasformazione del retail. 4.1 LA DIGITAL TRANSFORMATION NEL MONDO RETAIL Obiettivo primario dei retailer è la conoscenza dei clienti a 360 gradi e questo implica raccogliere dati, online e offline, analizzarli, per poi attivare azioni di marketing personalizzate e rilevanti per l’utente: invio di email, pagine web e promozioni su misura, costruite intorno alle esigenze e alle abitudini di ogni consumatore. 4.2 L’ESEMPIO DI AXA Un esempio di chi ha abbracciato appieno la trasformazione digitale in ambito e-commerce è AXA, brand leader nel mondo insurance. Per anni il suo modello si è basato principalmente su una rete di agenti che potessero vendere i prodotti della compagnia ai clienti finali. Il brand ha deciso di diventare un player innovativo nel mercato italiano offrendo ai clienti servizi e innovazioni tecnologiche disruptive, in ottica multicanale, aprendo un nuovo canale di vendita digitale e migliorando il funnel di conversione dei propri utenti online. Il banco di prova di questa nuova proposition è il processo di vendita di «Nuova Protezione Casa» una polizza già disponibile per la preventivazione/acquisto online. La soluzione scelta da AXA è stata Letizia, l’assistente virtuale nato per fornire un supporto per l’utente e cercare di rispondere a eventuali dubbi che si possono incontrare durante la compilazione del preventivo e migliorare quindi il funnel di conversione. Il bot si avvale di un motore conversazionale in grado di riconoscere gli intenti, mappare la natura delle informazioni ricevute e fornire la risposta corretta all’utente. Il bot segue l’utente chiarendo i suoi dubbi in merito a garanzie, fornendo preventivi personalizzati e aiutandolo nel processo finale di acquisto (recap e check out del prodotto). 14
5 SCENARI FUTURI Il panorama degli assistenti digitali sta velocemente conquistando grosse fette di mercato. L’intelligenza artificiale è ormai presente in svariati servizi online e in molti prodotti altamente tecnologici: dal commercio online al customer care, dai servizi di recruitment alla guida automatica dei veicoli. Secondo una ricerca di Grand View Research, il mercato globale delle soluzioni chatbot nel 2019 ha raggiunto un valore di circa $ 80 miliardi e prevede di toccare $ 1,25 miliardi entro il 2025. Inoltre rapidi sviluppi nel Natural Language Processing (NLP) renderanno gli assistenti virtuali attuali molto più efficienti rispetto alle generazioni precedenti nel riconoscere l’intenzione di un utente. Con molta probabilità, a breve, il mercato metterà a disposizione device provvisti di bot basati su tecnologia vocale. 15
6 CONCLUSIONI Se sei arrivato in fondo a questa ricerca hai già avuto modo di comprendere l’impatto che il marketing conversazionale può avere sulle aziende, ma esaminiamone rapidamente i benefici: 1. Creare un’esperienza di acquisto più personale: con il marketing conversazionale, il sito web non sembrerà più un negozio freddo e asettico, ma si potrà interagire con i propri clienti o prospect sviluppando una conversazione non invasiva. 2. Apprendere maggiori informazioni sui clienti: i moduli di contatto possono raccogliere informazioni anagrafiche, ma non forniscono davvero un quadro completo sui lead. Le conversazioni possono facilmente mostrare perché i clienti arrivano su un sito, quali sono i loro interessi e quali caratteristiche del prodotto sono più importanti per loro. 3. Aggiungere una nuova fonte per la generazione di lead online: lead ottenuti attraverso le conversazioni (detti CQL, Conversational Qualified Lead) si convertono in vendite più rapidamente rispetto ai lead generati attraverso i metodi tradizionali. 4. Aumentare il ROI. Fornendo assistenza h24 personalizzata si aiuta l’utente ad orientarsi e a scegliere il prodotto giusto da acquistare, aumentando il conversion rate. 5. Risparmiare costi di gestione: l’implementazione del marketing conversazionale ottimizza il processo di CRM e di raccolta lead, consentendo di risparmiare tempo e risorse. HAI SCOPERTO I VANTAGGI DEL MARKETING CONVERSAZIONALE, SE VUOI IMPLEMENTARE QUESTE TECNOLOGIE PER MIGLIORARE IL TUO BUSINESS INIZIA UNA CONVERSAZIONE CON NOI. 16
CONTACT ABOUT THE AUTHOR Noovle è un’azienda italiana di consulenza strategica e system integration specializzata nella fornitura di progetti cloud complessi. Nel 2018 Noovle compare fra le 300 aziende italiane indicate come “Campioni della Crescita” nel rapporto stilato dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza, teso ad individuare quali sono le imprese che, in virtù del loro dinamismo, offrono maggiori impulsi all’economia italiana. Nello stesso anno Noovle si posiziona tra le prime 100 società di software e servizi del settore ICT nella classifica “TOP 100 software e servizi” elaborata da IDC. L’azienda vanta una capillare conoscenza del mercato italiano e una profonda competenza tecnica delle soluzioni che porta sul mercato. Si distingue per il suo staff di eccellenza formato da un team di 130 persone - di cui più di 60 certificate - che la rendono uno dei principali centri di competenza nel settore dell’integrazione di soluzioni ICT e soluzioni cloud. A inizio 2018 Noovle diventa uno dei tre Partner Reseller Cloud di SalesForce in Italia, nel 2019 conquista la partnership con SAP® e viene nominata da Google come Top EMEA Cloud Search Partner. L’azienda, da sempre, opera in qualità di integratore di tecnologie innovative e soluzioni Cloud. Le partnership consolidate con SalesForce, Google, Liferay e Brightcove consentono a Noovle di avere competenze ed esperienza in molteplici settori, che prevedono una conoscenza approfondita dei processi e delle esigenze specifiche delle aziende. Noovle ha inoltre al suo interno una divisione dedicata a progetti di Digital Transformation che abbracciano soluzioni di Smart Working e di Marketing automation con le soluzioni SalesForce di Marketing Cloud e Pardot. Con quattro importanti aperture strategiche a Lugano (Noovle International), Parigi, Bratislava e Malta, l’azienda aspira a diventare uno dei più grandi system integrator sia nel territorio nazionale che in Europa. 17
CONTACT ABOUT THE AUTHOR Nimai “from audience to clients” è una digital company che aiuta imprese e brand ad aumentare il proprio valore, ottimizzando le performance di FROM AUDIENCE TO CLIENTS marketing nei canali digitali e social attraverso STRATEGY, CONTENT AND PERFORMANCE TO analisi, strategie, campagne e contenuti creativi ad INCREASE BRAND VALUE. alta rilevanza. Brand come Unicredit, Tod’s, Cantine Ferrari, Scrambler Ducati, TIM, Unipol, Cirio, Peroni si sono affidati a Nimai per l’analisi e il miglioramento dei propri presidi online o l’attivazione di progetti con obiettivi specifici, dalla brand awareness ed equity fino all’incentivazione di intention to buy e sell-out. Campagne famose e pluripremiate come #MilanInSight o #MilionidiPassioni sono state ideate, create e gestite da Nimai: esempi eloquenti della capacità di trovare concept penetranti, nati dall’identificazione di insight, profilazione delle audience e creazione di contenuti creativi rilevanti. Oggi, la combinazione di data-driven creativity, social CRM e Influencer marketing permette a Nimai di posizionarsi tra le realtà indipendenti più dinamiche del comparto. Le attività di digital business - non solo e-commerce, dalla lead generation alla creazione di traffico in store - e quelle di influencer marketing hanno due business unit dedicate: Widely è la scuderia di talenti che attraverso la propria voce fotografica e video interpreta concept di comunicazione e valori di brand ampliandone il messaggio verso i propri pubblici. Nimai detiene, infine, la cattedra di Digital Marketing alla Bologna Business School, la business school internazionale dell’Università di Bologna. 18
BIBLIOGRAPHY • 5 Ecommerce Chatbots (Plus How To Build Your Own In 15 Minutes) • 5 Most Innovative Chatbot Examples in 201 [+ How to Build Your Own Bot] - Botfleeq • 9 Most Innovative Chatbot Examples in 2019 from Top Brands [+ How to Build Your Own] • Chatbot Ecommerce - Bot che ti aiutano a facilitare la procedura di acquisto ecommerce • Chatbot Market Size And Share Analysis | Industry Report, 2014 - 2025 • Chatbot Report 2018: Global Trends and Analysis – Chatbots Magazine • Chatbots and Conversational Search are the future of every brand - Clustaar Chatbot Platform • How Capital One taught Amazon’s Alexa AI assistant to help you manage your money | Applications | Marketing Automation, le statistiche che spiegano i vantaggi per le aziende • Rise of the Chat Bots: How A.I. Changed Customer Service - Salesforce.com - Salesforce.com • Shopping da smartphone, IA e assistente virtuale il futuro dell’e-commerce | Studio - HDblog.it • Smart Speakers Sales Grow 300% in 2017, 24 Million Globally Says Strategy Analytics - Voicebot • State of Conversational Marketing 2017 [Free Report] | Drift Blog • Top 10 AI Chatbots revolutionising customer service • Twilio study: most consumers now want to use messaging to interact with businesses | TechCrunch • WAS_ThinkForward_2019_spread.pdf • What is Conversational Marketing? – Drift • InsideSales- Lead Response Management best practice • Axa Lancia il Chatbot 19
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