"L'ARTE DEL MASSAGGIO" - NOZIONI E TECNICHE PER I MASSAGGI DI

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"L'ARTE DEL MASSAGGIO" - NOZIONI E TECNICHE PER I MASSAGGI DI
“L'ARTE DEL MASSAGGIO”
   NOZIONI E TECNICHE PER I MASSAGGI DI
                BENESSERE
                                       (VOLUME 2)

nota di copyright: questo e-book è un'esclusiva creazione del proprietario di massaggielavoro.com,
Francesco Giuseppe Saccà e dell'autrice: Anna Sara Liberati. Questo e-book non si può distribuire e non si
può modificare. La pirateria è un reato. Puoi invitare persone qui su questa pagina:
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gratuitamente il corso digitale, ma non divulgare questo pdf sul web. Grazie

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Il blog numero 1 in Italia sui "massaggi e lavoro": normativa fiscale operatori del
massaggio di benessere, tutela legale, news massaggi, igiene,sicurezza, marketing del
benessere, organizzazione aziendale nel benessere
PREFAZIONE

Bentornato! Ecco dunque la seconda parte di questo volume virtuale dedicato alle
tecniche di massaggio olistico.
(Se non lo avessi già fatto, ti consigliamo di leggere la prima parte, così da avere un
quadro completo di tutto il discorso).

In questa seconda sessione, proseguiamo il nostro viaggio attraverso le tecniche
principiali del massaggio di benessere, andandone a vedere da vicino le
caratteristiche, le nozioni di base, la manualità nel dettaglio e tante altre curiosità ed
informazioni al riguardo.

Ricordandoti comunque che non si intende in alcun modo, andare a sostituire quelli
che sono gli insegnamenti di un professionista qualificato all'interno di un corso
apposito, bensì, semplicemente, di integrarli in una panoramica “a tutto tondo”, ti
ringraziamo per l'acquisto e ti auguriamo una

                        BUONA LETTURA!
BREVE RIPASSO

Nel primo volume di questo e-book, abbiamo visto insieme cos'è un massaggio
olistico, ricordi?

Un massaggio olistico è una combinazione di potenti e piacevoli tecniche di lavoro
corporeo, sia di derivazione antica, che moderna.

E’ una tecnica volta, principalmente, ad alleviare la tensione muscolare e lo stress
emotivo accumulatisi nei tessuti. Gli studiosi hanno dimostrato che le diverse
emozioni di una persona sono collegate ad aree ben precise del suo corpo: ad
esempio, infatti, la rabbia si concentra nelle spalle, il dolore nel torace e la paura
nella zona lombare e nei reni.

Il massaggio olistico, dunque, si occupa proprio della relazione mente-corpo,
considerando l'individuo come parte unica di una interazione: “corpo-mente-spirito”.

L'effetto antistress è il più immediato, il massaggio olistico, infatti, va ad agire su
tutto il corpo, migliorando la struttura vertebrale, articolare e muscolare, oltre a
donare rinnovata bellezza alla figura nel suo complesso, pelle compresa.

Il termine olistico, inoltre, deriva dalla parola greca “holos” che significa tutto. Il
corpo viene sempre trattato nella sua interezza, con manovre che scollano, sfiorano,
rilassano, avvolgendo tutti i tessuti in maniera totalitaria, e collegando, quindi, la
manualità al “rinnovamento” delle parti trattate.

Continuiamo ora, dunque, con il nostro viaggio attraverso le tecniche più comuni di
massaggio.
CAPITOLO 1

           IL MASSAGGIO EMOLINFATICO RILASSANTE:
               INTRODUZIONE E PREPARAZIONE

Il massaggio emolinfatico, meglio conosciuto come rilassante, è oggi la più diffusa
tra le tecniche olistiche.
Ma non è sempre stato così.

Devi sapere che, esso nasce come terapia, piuttosto che come tecnica di
rilassamento. I primi riferimenti di questa stimolazione manuale della superficie
corporea, infatti, risalgono addirittura da alcuni testi di medicina cinese, ben più di
2.000 anni fa.

Anche Omero, nel VIII secolo a.C. ne parla in qualità di “trattamento di recupero” per
la salute dei guerrieri, seguito poi da Ippocrate, il padre della medicina moderna, che
lo consiglia come terapia fisica.

Fu' quindi con i popoli della Grecia che il massaggio iniziò a diffondersi come
trattamento di recupero sportivo, nell'ambito di giochi e gare (ad esempio con le
Olimpiadi), o curativo. Nella Roma antica, in seguito, iniziò ad essere visto anche
come cura di bellezza e tecnica di rilassamento, adoperata per lo più nell'ambito
delle terme, anche se, dal Medioevo in poi fu del tutto abbandonata, per un lungo
periodo.

Ma nel XIX secolo, il massaggio venne “rispolverato”, ed allora fu inteso come
fisioterapia.
Il massaggio rilassante, così come lo conosciamo dunque, in realtà è molto più
recente di quanto sembri, (risale solo ad una ventina di anni fa) per quanto le
tecniche usate in esso, siano, in effetti, di antichissima origine.

Effetti del massaggio emolinfatico

Come suggerisce il nome stesso, questo tipo di massaggio, apporta un generale
miglioramento della circolazione sanguigna e di quella linfatica. E' dunque, una
tecnica molto apprezzata, non solo per ottenere del benessere a livello psichico, con
il relax della persona nel suo complesso, ma anche per alleviare disturbi legati al
cattivo funzionamento del microcircolo, dovuti a vita sedentaria.

Abbiamo visto nel precedente volume come, il ristagno di liquidi, produca
problematiche quali l'edema o la cellulite, ed il conseguente gonfiore delle parti
assoggettate a tali disfunzioni, e quanto, invece, il giusto massaggio sia rivolto ad
alleviarle.
L'utilizzo della tecnica di massaggio emolinfatico rilassante, dunque, consente il
miglioramento sia di edemi e ristagni tossinici, sia del sistema immunitario nel suo
complesso, andando a stimolare la circolazione linfatica, la quale permette, appunto,
l'eliminazione delle tossine stesse.

Allo stesso tempo, inoltre, viene favorito lo scambio, a livello cellulare, del sangue
“sporco”, con sangue nuovo e riossigenato, ricco di elementi nutritivi, i quali vanno a
favorire il metabolismo cellulare e dunque anche il buon funzionamento
dell'apparato muscolatorio.

Oltre ciò, esso ha anche effetti positivi in caso di indolenzimento, dovuto magari alla
postura scorretta, oppure ad uno sforzo fisico troppo intenso, il quale porta ad un
eccessiva produzione di acido lattico, causa anche di dolorosi crampi muscolari o
contratture.

Al di la' degli effetti prettamente fisici, comunque, c'è da aggiungere che il risultato
che si ottiene da questa tecnica è la splendida sensazione di benessere e
rilassamento del corpo. Chi, infatti, non ama sentirsi accarezzato e coccolato? Lo
scambio di energie che si viene a creare tra te che esegui il massaggio, ed il tuo
cliente, infatti, ne rafforza ulteriormente sia la qualità che il risultato finale.

ATTENZIONE! Non eseguire il massaggio in caso di

infezioni trasmissibili mediante contatto (dermatiti, malattie esantematiche etc.
etc.);
stati febbrili;
malattie di grave entità (tumori, flebiti, leucemie...);
predisposizione del soggetto a trombosi e simili;
ferite, ulcere, cicatrici ed ustioni recenti e non ancora rimarginate;
cardiopatie;
fratture o lussazioni recenti (anche se guariti da poco);
infiammazioni della pelle e degli strati ad essa sottostanti;
dolori muscolari come tendiniti e borsiti (di competenza del fisioterapista);
epilessia e stati asmatici eccessivi.

Ricordati che non sei un medico, un paramedico, né un fisioterapista, quindi non
intervenire mai e poi mai in questi o altri casi in cui si presentano patologie di grave
entità che potresti compromettere con la manipolazione corporea.

Pertanto, prima di ogni trattamento, fai compilare una scheda cliente in cui
annoterai ogni informazione utile ai fini del tuo lavoro e della tutela tua, e della
persona che hai di fronte.

Anche nei casi di forte cellulite, tieni a mente che non è di tua competenza, bensì di
un estetista qualificato, andare a “curare” tale malattia. Tuo compito è tonificare i
muscoli, donare benessere e relax, sciogliere le tensioni nervose, alleviare stati
ansiosi o depressivi (lievi), migliorare l'afflusso del sangue e della circolazione
linfatica e tutto ciò di cui abbiamo parlato anche nella prima parte di questo e-book.
CAPITOLO 2

     PREPARAZIONE DELLA CABINA ACCOGLIENTE PER IL
                       CLIENTE

Durante la seduta di massaggio vengono coinvolti, oltre al tatto, anche altri sensi,
quali l'olfatto, la vista e l'udito.
Perciò, anche la preparazione dell'ambiente in cui andrai a lavorare, che sia una
cabina, una stanza, o qualunque altro luogo predisposto, ha una estrema importanza
ai fini della riuscita del trattamento.

Vi sono alcune accortezze, quindi, che andrebbero sempre tenute a mente per
accogliere il cliente, farlo sentire a proprio agio con l'ambiente circostante e con la
situazione (che, a volte può creare imbarazzo, specialmente se è la prima volta che la
persona si sottopone ad un trattamento di manipolazione), aiutarlo ad entrare
totalmente nella situazione di relax che stai prospettando per lui.

Innanzitutto, quindi, occupati dello spazio in cui andrai ad operare. Deve essere il più
possibile arioso ed accogliente,ovviamente ben pulito, con una temperatura
ambientale gradevole (di norma intorno ai 25°, tale quindi da non far venire la “pelle
d'oca” né, al contrario, grondare di sudore), luce soffusa, meglio se prodotta da
candele di cera d'api o lampade di sale, calde e coinvolgenti.

Mettiti nei panni di chi viene da te: cosa vorresti trovare tu? Cosa ti aspetti sia fatto
per farti sentire a tuo agio? Le persone in cerca di relax, vogliono sentirsi coccolate,
quasi abbracciate dall'ambiente che li accoglie, e tutto in totale riservatezza e
sicurezza.

Ci si aspetta quindi un luogo intimo, avvolto da delicate fragranze, magari con musica
di sottofondo (che vada anche a spezzare l'imbarazzante silenzio che si crea,
inevitabilmente, durante la seduta, o che, al contrario, assopisca le eventuali
chiacchiere che potrebbero vanificare il tuo tentativo di trasportare il cliente in
un'altra dimensione).
Puoi dunque avvalerti di oli essenziali, incensi (se graditi), musica chill out o lounge,
ma anche, in alternativa, i suoni della natura: l'acqua, il vento, il canto degli
uccellini....
Oltre ciò, poi, è anche importante, ai fini di rendere più avvolgente e fluido il
massaggio, la scelta del prodotto lubrificante. Gli oli da massaggio, giocano in
questo caso, un ruolo di grande rilievo.

La scelta migliore è l'utilizzo di oli essenziali diluiti in oli di base (o vettori), come
quello di mandorla dolce o di germe di grano.

Per aiutarti a capire meglio la loro funzionalità, abbiamo creato un e-book
appositamente dedicato all'argomento, in cui potrai trovare tutti i segreti degli oli da
massaggio, ricette e dosaggi adatti ai vari scopi, notizie ed informazioni. Ti
avviseremo appena sarà disponibile al pubblico!

Anche tu, ovviamente, hai una parte fondamentale nella preparazione al massaggio.
Dovrai essere concentrato ma positivo, professionale ed anche consapevole, in
maniera tale da incanalare l'energia al meglio delle tue possibilità. Quando essa è
incanalata, infatti, anche lo sforzo muscolare si riduce, ed è possibile eseguire più
sedute di massaggio, senza sentirsi stanchi o “svuotati”.

Aldilà delle tecniche, poi, esiste un vero e proprio lavoro comportamentale che
dovrai andare a curare. Certo le tue mani sono il miglior strumento di lavoro, ma è
indispensabile anche poter eccellere in tutti i livelli:
dall'ambiente, al dialogo fino al contatto. Il massaggio è un esercizio di stile che va
ben oltre il lettino, o la manualità in sé per sé, ma tocca invece, tanti aspetti anche
psicologici. Dovrai quindi anche saper ispirare fiducia. Infondo, il contatto fisico, per
quanto professionale sia, rimane pur sempre un approccio con l'altro, che va ad
invadere la sua sfera intima.
CAPITOLO 3

 LA TECNICA MANUALE DEL MASSAGGIO EMOLINFATICO
            RILASSANTE: COME SI ESEGUE

Ora che abbiamo visto cos'è e come funziona un massaggio emolinfatico, andiamo
ad analizzare, nel pratico, la maniera in cui esso si svolge, tenendo sempre presente
che, il nostro intento è puramente descrittivo ed informativo, da non sostituirsi con
un vero corso professionale in tecniche di massaggio olistico.

Per prima cosa, fai accomodare il tuo cliente sul lettino.
Non è importante partire da posizione prona o supina, bensì iniziare sempre dalle
gambe per terminare con il viso. Noi comunque, per praticità, inizieremo ipotizzando
che la persona sia supina (a pancia in sù).

Lasciando il busto e le spalle coperte, inizia ad ungere con un olio da massaggio le
gambe, andando poi a partire con i piedi. Scaldali con una breve manipolazione
introduttiva di sfioramento (che abbiamo analizzato nel 1° volume), per abituare la
pelle al contatto, poi passa alle pressioni, utilizzando il tuo pollice come perno, dal
centro della pianta scivolando lentamente verso le dita.

Lavora poi le zone infradigitali, estendendo leggermente e con estrema delicatezza le
dita (chiedi prima al cliente se ha qualche problema al riguardo: alcune persone,
infatti, sono troppo sensibili al tocco delle dita dei piedi, e non lo gradiscono).
Comunque, passa poi alle caviglie, posizionandovi sopra le mani per far ruotare
leggermente il piede.

Con le mani a “V”, sfrega la parte anteriore della caviglia (considera che, in quanto la
persona è distesa sulla schiena, questa parte della caviglia sarà rivolta verso l'alto), e
sali fino al ginocchio tenendo il pollice appoggiato lungo il solco para-tibiale, ma
evitando il cavo popliteo, al di sotto del quale, come abbiamo affrontato nel primo
volume, passano varie nervature importanti.

Poi sali lungo la parte posteriore della gamba, dalla caviglia al di sotto del cavo
popliteo, stringendo la mano come se la stessi “mungendo”.
Dopodiché, sali dal ginocchio all'inguine, con la mano che va a formare una specie di
“C”. Ripeti poi questo stesso movimento, ma questa volta alternando le mani.

In seguito, tenendo le mani una sopra l'altra, risali lungo la gamba, modulando delle
pressioni “punta-palmo-dorso”, ed usando una certa energia. Puoi anche effettuare
dei movimenti in senso orario, lungo la parte esterna e centrale della coscia, in modo
da andare a stimolare i muscoli, per tonificarli. Ripeti ogni manovra per gamba.

Una volta che hai terminato con le gambe, andiamo a vedere la parte superiore del
corpo.
Per prima cosa, olia busto, spalle e braccia.

Iniziamo dall'addome, andando a lavorare nella zona ombelicale, con un movimento
di sfioramento rotatorio ed avanti ed indietro sopra la pancia.
Poi, mantenendo le mani aperte, effettua delle frizioni attorno all'ombelico, in senso
orario, salendo sempre più in alto, fino a raggiungere le spalle.

Poi le braccia, da lavorare secondo la logica delle gambe, ossia partendo dalle dita
delle mani, fino a stimolare i muscoli del braccio, e poi la spalla.

Infine, il viso.
Per tua comodità, ti conviene posizionarti alle spalle della persona sdraiata, in
maniera da avere la sua testa proprio di fronte a te.
A questo punto, effettua gli sfioramenti dal mento, verso la fronte, lievemente come
fossero una carezza. Fermati con i pollici sovrapposti per effettuare delle lievi
pressioni in mezzo agli occhi ed al centro delle sopracciglia. Fai estrema attenzione,
perché li passa il nervo trigemino, che se “disturbato” eccessivamente può dare
luogo ad acuti dolori intraoculari.

Infine, giungi alle tempie, e, sempre con molta delicatezza e cautela, fai dei
movimenti circolari sempre più ampi, per poi scendere fino agli zigomi, formando
una specie di “8”. Puoi massaggiare anche la cute, all'attaccatura dei capelli: è una
zona ove il massaggio è sempre molto piacevole e rilassante, come quando vai dal
parrucchiere e, al momento dello shampoo ti massaggiano il cuoio capelluto fino a
darti una sensazione di sonnolenza. Ti è mai capitato? Piacevole vero?

Poi passerai alle spalle, massaggiandole fino alla nuca. Tenendo il capo tra le mani,
vai anche ad eseguire brevi trazioni, tutto mirato al “risveglio” muscolare del collo.

Infine, puoi far girare la persona e passare al lato posteriore del corpo. Qui l'iter è
molto simile a quello che abbiamo visto, nel dettaglio, nel primo volume, quando
abbiamo parlato del massaggio di benessere igienico.

Comincia però, dalle gambe e termina con le spalle, partendo dallo sfioramento, fino
ad arrivare allo sfregamento, eseguendo dei movimenti circolatori in senso orario.
CAPITOLO 4

       L' ANTISTRESS OFFICE MASSAGE: INTRODUZIONE

Si tratta di una delle tecniche più comuni e più richieste, soprattutto in zone molto
industrializzate, ove, lo stress da ufficio (o, in generale, da lavoro) è piuttosto
frequente. Per ora, è in uso soprattutto in America e Nord Europa, ma sta
divulgandosi pian piano anche nel nostro Paese, e sono molti i professionisti del
settore che, mettendo a disposizione la propria esperienza, vanno a proporlo
direttamente nelle grandi aziende.

E' un massaggio che si basa sulla tecnica AnMa, molto praticata in Giappone,
specialmente da massaggiatori non vedenti, i quali, grazie al loro tatto molto
sviluppato, avevano una grande sensibilità ed un tocco molto speciale.

Arrivata poi nei paesi occidentali, grazie ad un tizio, un certo David Palmer, ha
iniziato a prendere sempre più piede, diventando una pratica comune e
richiestissima.

L'antistress office massage, è una tecnica che, mediante la stimolazione di
specifiche aree del dorso, compatibili con i meridiani dell'agopuntura, stimola il
sistema circolatorio eliminando le tossine e favorendo il rilassamento dei muscoli.

Il tale di cui sopra, David Plamer, era un massofisioterapista americano, che, negli
anni ottanta, riadattò questa tecnica per alleviare i problemi di schiena dei suoi
clienti, i quali per lavoro, erano costretti a passare molte ore davanti al pc, poiché
erano dipendenti della Apple.
Questo geniale signore, scoprì allora che tale tecnica era più efficace se applicata su
una speciale sedia, dalla forma ergonomica (cioè adattabile alle caratteristiche
umane), la quale permetteva di scaricare il peso corporeo pur restando in una
posizione semi-seduta, e dando le spalle al massaggiatore.

Le comodità principali di questo tipo di massaggio, oggi chiamato anche AOM (che
sta per antistress office massage, appunto), riguardano la facile trasportabilità della
sedia stessa, pieghevole e leggera, che permette di praticare ovunque il trattamento;

la sua velocità di esecuzione (dura infatti non più di mezz'ora) ed il costo contenuto
sia per il cliente che per il massaggiatore. Oltretutto, si tratta di una tecnica che non
richiede la svestizione del cliente, poiché non necessita dell'ausilio di oli, e pertanto
è molto apprezzata da chi lavora a lungo in ufficio.

A fine massaggio, si ha una stupenda sensazione di benessere e riposo, e si ritorna a
lavoro pieni di rinnovata energia e buonumore.

Benefici dell'antistress office massage

I benefici di questo massaggio, come abbiamo già detto, sono immediati e
particolarmente evidenti, rispetto alla riattivazione dell'energia personale
dell'individuo.

Infatti, ricevere questo tipo di trattamento, significa ritrovare tono, vitalità e
benessere anche dal punto di vista psicologico, sentendosi da subito più riposati e
felici.
Comprovate ricerche scientifiche (International journal of neurosciences, 1996)
hanno dimostrato che, un massaggio su sedia, della durata di circa un quarto d'ora,
produce una forte diminuzione dello stress da lavoro, aumentando invece
l'attenzione generale della persona, e quindi un successivo incremento della stessa,
sulla produzione lavorativa. (Il sogno di tutti i datori di lavoro!)

Considera solo che lo stress è stato da pochi anni (2002) incluso dall'Istituto
Superiore per la sicurezza sul lavoro, nella categoria delle malattie professionali,
insieme ai disturbi muscolo scheletrici derivanti da sforzo fisico e cattiva postura....
CAPITOLO 5

                          COME SI ESEGUE L'AOM

L' Antistress office massage si esegue, come già accennato, direttamente sul posto
di lavoro (ma non è obbligatorio, ogni luogo, infatti, è adatto alla sua esecuzione),
lavorando sulle spalle, la schiena, la nuca, nonché le braccia e le mani, ossia tutte
quelle zone del corpo che sono sottoposte, a causa del lungo tempo passato in
posizione seduta e ricurva sulla scrivania, a stress psico-fisico.

Viene praticato su una poltrona ergonomica, infatti, per questo viene chiamato
anche “chair massage” (massaggio su sedia). Al cliente non viene richiesto di
svestirsi, poiché le manovre che andrai a praticare, non richiedono l'ausilio di oli da
massaggio, e sono efficaci anche se effettuate non a diretto contatto con la pelle.

Fai accomodare il tuo cliente sulla poltrona ergonomica (o il lettino, o anche un
divanetto, l'importante è che sia in posizione comoda e passiva), con la schiena
rivolta verso di te.

Inizierai così, con l'eseguire dapprima alcune manovre in modo da testare il livello di
tensione muscolare, per poi procedere con manualità personalizzate, intese a
sbloccare i muscoli contratti e le articolazioni rigide, e generare rilassamento.
Queste manovre comprendono: sfioramento, basculamento, impastamento,
trazione, pressione e anche semplice stretching.

Una volta che avrai esaminato e sciolto tutte le tensioni a livello generale, dovrai
occuparti, nello specifico, delle parti dolenti.
Quindi andrai a dedicare particolare attenzione a tutta la testa, con manualità di
sfioramento, volte a “svuotarla” dai troppi pensieri, per poi passare con manovre
distensive a nuca, spalle, braccia, mani e schiena.
E' fondamentale, qui, che tu rimanga il più professionale possibile, ma mantenendo
un atteggiamento molto positivo ed amichevole. Le persone stressate necessitano di
un momento dedicato completamente a loro stesse, e quindi, di abbandonarsi del
tutto ai benefici che tu gli apporterai mediante questo massaggio.

Questo massaggio non ha specifiche controindicazioni, salvo quelle, già affrontate,
appartenenti alle regole comuni per tutti i tipi di massaggi di benessere.
CAPITOLO 6

      IL MASSAGGIO AL CIOCCOLATO: INTRODUZIONE E
                    PREPARAZIONE

Questo è di certo il più dolce dei massaggi, molto apprezzato dai più golosi. Infatti è
anche chiamato “massaggio del sorriso” proprio perché basta il pensiero della
cioccolata, a far spuntare un bel sorriso sulle labbra di tutti (a noi fa venire anche
fame...)

Ci sono voluti secoli perché la medicina occidentale accettasse questa tecnica, ma
oggi, finalmente, è assicurato che l'assorbimento del cioccolato dalla pelle,
attraverso un massaggio accurato, attento e delicato, garantisca lo stesso benefico
effetto del cioccolato ingerito, ma senza gli stessi problemi alla linea.

La pelle, trattata con questa dolcissima crema, infatti, assume un aspetto sano,
morbido e vellutato, grazie proprio all'azione del burro di cacao.

Per non parlare poi dell'effetto che fa sull'umore....

Infatti, la prima sensazione che si prova, una volta entrati nella cabina di massaggio,
è olfattiva, in quanto nell'aria aleggia l'aroma caldo ed avvolgente del cioccolato. La
respirazione si fa profonda, ed un senso di serenità invade mente e corpo.
Ti ricordi, da bambino, quando entravi in pasticceria e c'era quel profumino
stuzzicante di cioccolata che stimolava subito il naso..e lo stomaco? Ecco, la
sensazione che si prova è proprio questa, ed il buon umore è garantito!
Preparazione

Prima di tutto, a meno ché tu non adoperi qualche composto già pronto, dovrai far
sciogliere il cioccolato a bagnomaria, fino a fluidificarlo, esattamente come si fa in
casa, quando devi preparare qualche dolcetto.

Il cioccolato che si adopera, deve avere l'80% di cacao (puoi usare anche quello
avanzato dalle uova di pasqua, un metodo economico che evita anche inutili sprechi)
e ,una volta trasformato in una crema vellutata ed invitante, va accompagnato
all'olio da massaggi, in maniera da favorire la stesura sulla pelle.

Infatti, man mano che si raffredda, la cioccolata tende ad indurirsi, e quindi non è
semplice da spalmare.

Piccolo consiglio: durante il tempo di posa della crema, fai gustare al tuo cliente un
quadratino di cioccolata fondente, magari anche aromatizzata, così da rendere il
trattamento ancor più piacevole (con tutto quel profumino, infatti, la voglia di
cioccolata è inevitabile!)

Puoi anche, nel frattempo, descrivere i benefici che questo trattamento è capace di
apportare all'organismo: dalla prevenzione dell'invecchiamento cutaneo (agisce sui
radicali liberi), alla bellezza della pelle nel suo complesso, fino alla liberazione delle
endorfine, che, come abbiamo già visto, sono gli ormoni deputati al buonumore.
CAPITOLO 7

       COME SI ESEGUE IL MASSAGGIO AL CIOCCOLATO

Per prima cosa, come da prassi, fai stendere il cliente in posizione prona (pancia in
sotto), e spalma schiena, spalle, braccia, fianchi e gambe, con il composto tiepido
alla cioccolata che hai provveduto a preparare poco prima.
Spalmata e massaggiata tutta la parte posteriore del corpo, fai girare la persona e
passa alla parte anteriore, viso e collo compresi.

Inizia il massaggio:

La persona torna a posizionarsi a pancia sotto. Mettiti al suo fianco, e comincia a
lavorare con uno sfioramento trasversale, una mano dopo l'altra, dal basso verso
l'alto.
Poi passa alla nuca e massaggiala in senso discendente (dalla nuca verso i reni), con i
pollici ad ogni lato della colonna vertebrale, e con movimenti leggeri e delicati.

Il massaggio al cioccolato, deve essere un piacere in tutti i sensi, per questo va
eseguito sempre con movimenti dolci e costanti.

Arresta il movimento all'altezza dei glutei, facendo una lieve pressione prima con i
pollici, poi con il palmo delle mani.
In seguito, risali sempre tenendo i palmi aperti, fino alla base del collo, quindi scivola
lungo le braccia, fino ai polsi.

Fatto questo, posizionati di lato al cliente, e, sempre mantenendo i palmi delle tue
mani distesi, risali ai lati della colonna vertebrale, partendo dal coccige alla base del
cranio, e poi, con le nocche, vai ad esercitare una leggera pressione con movimenti
circolari, (sempre in senso orario) discendendo dalla nuca ai glutei, quindi dal
coccige alle anche, con le mani a pugno.

Passa ora allo sfioramento prima, ed alla pressione poi, da esercitarsi con i pollici,
meglio se in linea con la respirazione del cliente. Fai tutto questi prima da un lato,
poi dall'altro della schiena, evitando pressioni mirate alla colonna.

Massaggia anche i glutei, sempre premendo con i pollici, e poi, con le mani aperte,
imprimi energiche vibrazioni, per sollecitare il muscolo.

Passiamo alle gambe: massaggia con i pollici la pianta del piede, premendo con
dolcezza fra le ossa. Scivola con i pollici lungo il bordo del tendine d'Achille, ma con
molta accortezza perché è una zona delicata, fino a proseguire sul polpaccio. Poi
ritorna alla posizione iniziale, sollevando lievemente la gamba con le mani. Poi fai lo
stesso con l'altra gamba.

Ora fai girare il cliente in posizione supina, ed esegui il massaggio sull'addome, sulle
braccia, sui fianchi, sulle gambe, infine sul volto, sempre avvalendoti di sfioramenti e
lievi digitopressioni.

Al termine della seduta, fatto alzare il cliente, invitalo alla doccia calda, meglio se
senza sapone e frizionando energicamente, in modo da ottenere una pelle levigata e
vellutata, con uno stupendo aroma di cacao e di olio essenziale. Il trattamento dura
in media 1hr.
CURIOSITA': la cioccolata e le sue virtù

Il cioccolato, fa bene alla salute.

Negli ultimi anni sono stati sfatati tanti miti al riguardo: sembra infatti che carie,
acne, colesterolo, non siano affatto da attribuirsi al suo consumo, anzi, addirittura,
alcune sostanze in esso contenute, pare facciano bene, trovando impiego nella cura
della salute.

I polifenoli, ad esempio, sono un vero toccasana per il cuore, perché diminuiscono i
rischi di complicazioni cardiache e diminuendo, al contempo, i livelli di colesterolo
LTD (cioè quello “cattivo”) nel sangue.
Soprattutto nel cioccolato fondente (min. 80% cacao) sono presenti antiossidanti di
buona qualità, che vanno addirittura a superare gli effetti della vitamina E!

Pare dunque che, ormai, la cioccolata abbia trovato largo impiego anche nel campo
della bellezza e della salute, quindi. Questo perché si sfruttano proprio queste sue
proprietà antiossidanti per contrastare l'invecchiamento della pelle, oltre che, i sali
minerali che essa contiene per trattamenti drenanti, e le vitamine per trattamenti
nutrienti ed emollienti della pelle. Infine l'aroma per il buonumore.
CAPITOLO 8

           RIFLESSOLOGIA PLANTARE: INTRODUZIONE

La riflessologia plantare è un metodo di massaggio, finalizzato a riportare
nell'organismo il giusto equilibrio generale. Infatti, essa stimola il sistema nervoso ed
i meccanismi di difesa, le funzioni digestive e quelle metaboliche, favorisce l'attività
dei reni, dei pomoni, dell'intestino, normalizzando e bilanciando l'espulsione delle
tossine, ed, infine, regolarizza la circolazione sanguigna. Come è possibile tutto
questo?

I piedi rappresentano la proiezione completa di tutte le funzioni del corpo,
incentrate solo su una parte di esso: immagina in pratica di fotografare qualcuno e
proiettare quella foto, solo su una parte del suo corpo. Tutto parte da li.

I piedi gli sono organi esterni in cui si concentrano la maggior parte delle
terminazioni nervose (raggiungibili al tatto), le quali vanno a collegarsi con il resto
del corpo.
Queste trasmettono quindi, dall’interno verso l’esterno e viceversa, i disagi e le
problematiche degli organi interni. Attraverso sollecitazioni mirate del piede, quindi,
si è in grado di raggiungere questi organi, ed alleviarne i disagi.
Breve storia del massaggio plantare e zone riflesse

Già 5.000 anni fa era noto, in Oriente, un trattamento che sfruttava la pressione di
alcune zone del corpo, per la cura di alcuni disturbi.
In Occidente, questa pratica, fu introdotta intorno alla seconda metà del 1.800, da
un certo William Fitzgerald, dottore in medicina, il quale scoprì che, uno stimolo
cutaneo può produrre effetti particolari su altre zone del corpo, e che tali effetti
erano riproducibili e ripetibili empiricamente.

Si racconta che egli utilizzò molto queste conoscenze nello studio dell'analgesia e del
dolore post operatorio, partendo dalle articolazioni delle mani e dei piedi, e
stimolandole mediante massaggio o applicando appositi strumenti con azione
compressiva sui polpastrelli.

Ben presto, riuscì a sistematizzare tali relazioni e nel 1916 pubblicò il libro "Terapia
zonale" in cui, per la prima volta, comparve la mappa del corpo umano attraversata
da 10 linee verticali provenienti dalle dita delle mani e dei piedi in direzione del
capo.

Una figura fondamentale per lo sviluppo della attuale riflessologia plantare fu poi
una donna, Eunice Ingham, massaggiatrice americana che partendo dagli studi di
Fitzgerald giunse alla collocazione di tutto il corpo nei soli piedi. A lei dobbiamo la
base concettuale delle attuali mappe che hanno contribuito alla diffusione della
riflessologia plantare.
Alcuni anni dopo, un'altra gentile Signora, Hanne Marquardt, si occupò di
completare il lavoro di E.Ingham aggiungendo le linee orizzontali e, previo averla
ridefinita “riflssoterapia plantare”, la introdusse nel campo sanitario dove riuscì ad
ottenere ampi consensi.
Il massaggio delle zone riflesse, in corrispondenza del piede, riassumendo,
presuppone due lati fondamentali:
-la ripartizione del corpo in 10 zone somatiche;
-il disegno “a rete” in 10 zone podaliche in cui si individuano le zone su cui lavorare.

Cosa sono e come agiscono i punti riflessi

Le aree riflesse, sono quelle particolari zone del corpo, che, se giustamente
sollecitate, determinano una reazione antalgica (scomparsa del dolore) o un
recupero funzionale dell’organo in una zona anche lontana dal punto stimolato.
Queste aree sono rappresentate da 10 campi verticali ed equivalenti, che
attraversano tutti gli organi, a partire dalla testa, fino al tronco e poi ai piedi. Vedila
in sostanza, come se fosse una specie di “mappa topografica” del corpo, al pari delle
linee longitudinali e latitudinali usate per ripartire il globo terrestre.

Dunque, come saprai, il corpo è attraversato da neuroni.
I neuroni sono cento miliardi di minuscole centraline che hanno il compito di
elaborare i messaggi e trasferirli lungo le vie nervose. Ogni neurone è attrezzato “ad
hoc” per ricevere informazioni dai suoi pari mediante i dendriti, che sono sottili
filamenti ramificati che lo fanno somigliare ad una piovra e servono per trasmettere i
messaggi mediante un altro prolungamento tubulare detto invece assone.
Il punto di incontro tra l’assone di una cellula e il dendrite dell’altra si chiama sinapsi,
ed è praticamente il punto focale di tutto il sistema neuronale.

Questi segnali sono chimici ed elettrici, e, una volta raggiunta la sede occipitale, il
cervello provvede alla loro decodificazione.

Con un massaggio veloce e leggero, si creano delle onde ad alta frequenza, che,
quando raggiungono un organo, danno vita ad una reazione chimica che, a sua volta
determina un rilassamento dei tessuti o degli organi più contratti e irrigiditi.
Un organo ingrossato o indurito per qualunque problematica, se bersagliato
velocemente, viene sollecitato come farebbe uno scalpello contro una roccia.
Situazione opposta, un massaggio lento, profondo, pesante, in rispetto alla la legge
fisica “la pressione genera calore”, ha una trasmissione per mezzo di onde lunghe,
basse e lente.

Quindi, in base alla pressione che il massaggio va ad esercitare sul piede, gli organi
collegati al punto di contatto, vengono stimolati, in un modo, o in un altro, e ne
traggono beneficio.

Le zone riflesse e la loro corrispondenza sul piede

Ok, ma come riconosciamo quale zona è collegata a quale altra?

Allora, premesso che, il massaggio plantare interessa prettamente le aree della
pianta del piede, dall'interno all'esterno fino ai malleoli, sono proprio queste zone
quelle che vanno analizzate al fine di comprenderne le corrispondenze organiche
con il resto del corpo.

I due piedi, inoltre, vanno considerati come due unità, e non come due singole
estremità degli arti inferiori, distinte l'una dall'altra.

Quindi, in sintesi:

Gli organi della metà destra del corpo, trovano corrispondenza nel piede destro, gli
organi della metà sinistra, ovviamente, nel piede sinistro.

Gli organi “a coppia” come i polmoni, i reni, le ovaie, sono rappresentati dal piede, in
due zone: a destra ed a sinistra.

Gli organi “isolati”, hanno la loro sede anatomica unica, a sinistra o a destra, a
seconda della loro collocazione nel corpo (es. il fegato è a destra, quindi si stimola il
piede destro)

Gli organi che, invece, si trovano nella zona mediale del corpo, vengono a
corrispondere alla pianta del piede, nella sua zona interna.

Quando non è indicato

Il massaggio di riflessologia plantare, per via della sua particolare natura, che lo
porta a “rasentare” (pur, ovviamente, non invadendola) la terapia clinica, non è
adatto nei casi di:

malattie infettive e febbri,
infiammazioni del sistema venoso o linfatico,
patologie da trattare chirurgicamente,
patologie serie in cui necessita l'intervento medico,
micosi,
gravidanze ad iter delicato o a rischio.

E' vero che, a volte, il massaggio plantare è un ottimo aiuto in casi di malattie
particolari, come ad esempio il morbo di parkinson, o alcune paralisi e/o parestesie,
ma questo è da lasciare alla competenza di un fisiatra, il quale andrà a coaudivare
l'intervento medico. Ricordati che sei un operatore olistico, e tu puoi intervenire solo
su persone sane. Ripeterlo, a nostro avviso, può anche risultare noioso, ma non è
mai eccessivo.
CAPITOLO 9

                                COME SI ESEGUE

In primis, riassumiamo la situazione.

Abbiamo visto che la riflessologia plantare considera il piede come uno specchio del
resto del corpo: il piede sinistro si collega con gli organi situati nel lato sinistro, il
destro con quelli destri, la parte centrale con gli organi mediani. Così anche le varie
zone della pianta del piede, che sono collegate in qualche modo a organi come la
vescica, i reni o i polmoni, mentre l'alluce sarebbe legato alla testa e al cervello e il
mignolo ai seni paranasali.

Quindi, pur non essendo, naturalmente, una panacea, questa tecnica trova larghi
consensi nei trattamenti di disturbi quali le sciatalgie, il mal di schiena, problemi
digestivi e mestruali, l'emicrania, e gli effetti negativi dovuti allo stress.

Come si svolge in linea generica la seduta? Veniamo al dunque:

fai accomodare il cliente in cabina, e lascialo stendere sul lettino, preferibilmente di
schiena. Per prima cosa esamina il piede, per verificarne le condizioni generali,
quindi callosità, gonfiori, vene varicose...questo per aiutarti a capire, come, dove e
se intervenire.

Dopodiché, con l'ausilio di un talco per massaggi, effettua delle brevi e delicate
manovre di sfioramento, per abituare la persona al tocco. La gente è, di solito,
“gelosa” dei propri piedi, nel senso lato del termine (e cioè, particolarmente
sensibile al tocco), quindi è necessario che l'approccio al tuo tocco, sia il meno
invadente possibile, e risulti piacevole.
Inizia il massaggio con il dito pollice, esercitando una pressione o una frizione. La
pressione deve essere effettuata in modo energico, ma senza provocare solletico o
superare la soglia di dolore del soggetto.

Vai man mano a toccare e stimolare tutte le zone della pianta, delle dita e del
calcagno, compresa la caviglia, che sono in concomitanza ad aree riflessogene.
Questo mediante brevi, ma intense, manovre di sfioramento, pressione e frizione
delle stesse. Puoi usare anche le nocche della mano per effettuare delle pressioni
mirate, specialmente all'interno della pianta del piede.

Il massaggio oltretutto, può essere veloce, leggero e superficiale oppure lento e
profondo, sei tu a modulare di momento in momento il tipo di massaggio da
eseguire in base alle reazioni della persona ed al tipo di terapia che scegli di
adottare.

Puoi anche decidere di eseguirlo a ritmo di musica: in questo caso l'effetto
terapeutico è amplificato dalla contemporanea sollecitazione di diverse aree del
cervello stimolate da 2 fonti distinte ma che risultano in piena assonanza
vibrazionale.
La musica classica è la più indicata, perché è piacevole, rilassa, ed accompagna i tuoi
movimenti in maniera ottimale.

Al termine della seduta, lava i piedi del cliente e poi ungili con un olio fresco ed
emolliente, per donare una sensazione di riposo e benessere
CONCLUSIONE

Siamo ormai giunti al capolinea di questo lungo viaggio attraverso il mondo del
benessere bio naturale, armati solo di due valige: la parola massaggio, e la parola
olistico.

Abbiamo quindi potuto conoscere, studiare e, virtualmente esercitare insieme
diverse tecniche di manipolazione corporea.
Insieme abbiamo anche potuto riscontrare i molti punti in comune riguardo
l'approccio olistico, che ognuna di queste tecniche ha, sia nei confronti del corpo, sia
fisico che sottile, ma anche delle diverse metodologie sull'anatomia umana volte ad
alleviare, o far scomparire, determinati disturbi.

E' stato un viaggio affascinante, che ci ha illustrato come, la comunicazione
attraverso il tatto abbia delle grosse implicazioni emotive sulle persone.
Una tesi ormai ufficialmente riconosciuta, infatti, è quella dell’unità funzionale tra
mente e corpo: ciò che succede nel corpo va a riflettere quello che succede nella
mente e viceversa.

Ci lasciamo dunque, con l'augurio che questo manuale virtuale ti sia stato utile, in
qualche modo, per entrare nel mondo del massaggio olistico, e carpirne la bellezza e
l'utilità.
Abbiamo iniziato l'e-book, nel primo volume, dicendoti che il massaggio è per tutti,
che ognuno è in grado di praticarlo, che basta la chiave d'ingresso “giusta” per capire
qual'è il proprio talento nell'ambito. Speriamo dunque che anche tu abbia trovato la
tua personalissima chiave di interpretazione della disciplina.
Le tue mani, possono diventare il tuo migliore strumento di comunicazione, le tue
mani possono donare sollievo e benessere, le tue mani possono trasmettere energia
e positività. Perciò usale al meglio.

Ringraziandoti della lettura e della compagnia, ti diamo appuntamento sul nostro
blog www.massaggielavoro.com. Insieme a tantissimi altri e-book, articoli ed
informazioni, tutti rivolti agli operatori olistici, aspiranti ed al mondo del benessere.

                             Al tuo successo!
                                 Lo staff.
Nota dell'autore: tutte le immagini contenute in questo e-book sono di
proprietà di freedigitalphotos/ dreamstime.

Biografia dell'autore

L'autore dei questo e-book è Liberati Anna Sara, di massaggielavoro.com

Appassionata di criminologia, scrittura e lingue, collabora come articolista
freelance presso alcuni blog (massaggielavoro.com;
testoargomentativo.com ) e come traduttrice professionista presso la
translated.net.

Ha conseguito il Diploma Universitario in “tecniche della ricerca sociale,
laboratorio L.A.M.A.R.A.T.” presso la facoltà di Sociologia di Roma La
Sapienza nel 2004, e sta attualmente frequentando con successo diversi
corsi universitari online. Ha conosciuto anche il mondo dei massaggi di
benessere in maniera molto approfondita e collabora in tutti gli aspetti
tematici di massaggielavoro.com: normative fiscali, tutela legale, igiene e
sicurezza, ricerca di news, marketing.

Tra le sue opere:

– “L'asso nella manica- strategie vincenti nella comunicazione per la
crescita della tua impresa”
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marketing dei servizi di benessere”
– “Questione di stile- idee e consigli per arredare il tuo centro massaggi”
– “Psicologia della vendita nei servizi di benessere”
– “la sicurezza e l'igiene sul luogo del lavoro nel mondo dei servizi di
benessere”
– “Hot Stone Therapy, la magia del benessere dalle pietre curative”
– “L'arte del massaggio- nozioni e tecniche per i massaggi di benessere”
(volume 1 e volume 2)
-Chi ha paura dell'uomo nero? Uno studio analitico sui Serial Killer”
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                                       (VOLUME 2)

nota di copyright: questo e-book è un'esclusiva creazione del proprietario di massaggielavoro.com,
Francesco Giuseppe Saccà e dell'autrice: Anna Sara Liberati. Questo e-book non si può distribuire e non si
può modificare. La pirateria è un reato. Puoi invitare persone qui su questa pagina:
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