Politiche attive del lavoro: una riforma indispensabile

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Politiche attive del lavoro:
    una riforma indispensabile
    Per un nuovo mercato del lavoro presidiato
    da rinnovati Centri per l’Impiego
    di Stefano Olivieri Pennesi [*]

Riprendiamo a trattare, con i seguenti scritti, la spinosa questione delle cosiddette “politiche attive”
del lavoro, nel nostro Paese, e quindi di una non più rinviabile azione riformatrice basata su innova-
tive strategie da perseguire.
    Un moderno mercato del lavoro esigerebbe il raggiungimento di un ottimale equilibrio tra doman-
da e offerta di lavoro, con il relativo conseguimento del risultato della “massima occupazione” in tutti
i settori produttivi.
    Purtroppo, nel contesto italiano, la situazione è tutt’altro che confortante. Il nostro, evidentemen-
te, risulta essere uno dei mercati del lavoro più complessi ed inefficaci del continente europeo e non
solo. Il tasso di attività, ossia la percentuale che misura l’offerta di lavoro (nel breve periodo) che è
la risultante del rapporto tra popolazione attiva e popolazione in età lavorativa, a livello nazionale,
risulta essere al di sotto del 60%, con una forbice che va oltre il 65% per le regioni del nord, e sotto il
45% per quelle del sud. Abbiamo una differenza del tasso delle forze attive, tra il genere maschile e
femminile di circa 20 punti percentuali. Anche il tasso di occupazione della forza attiva giovanile, tra
i 15 e fino a 24 anni, è poco sopra il 15%, con un valore assoluto, della disoccupazione giovanile, che
raggiunge il 33% (dati Istat).

Ricapitolando, in Italia, a fronte di una platea        ma soprattutto monitorare standard qualitati-
di popolazione da considerarsi quale forza lavo-        vi (e aggiungo incrementali) dei relativi servi-
ro disponibile, pari a circa 25,5 milioni, abbia-       zi per il lavoro presenti e incardinati nei 554
mo poco meno di 23 milioni di occupati e circa,         Centri per l’Impiego, attivi in tutto il territorio
2,5 milioni di disoccupati, dei quali poco meno         nazionale.
del 60% da più di 12 mesi. Rispetto alla spesa             Aggiungiamo un altro ruolo determinante e
inerente le politiche per il lavoro, l’Italia cuba      non secondario, che risulterebbe in capo all’An-
l’1,53% del Pil contro il 2,15 della Spagna e il        pal, ossia la fornitura di una concreta “assi-
2,66 della Francia. (fonte Istat elaborata da da-       stenza tecnica” ai richiamati CpI, proprio in
taroom-corriere della sera)                             presenza di una machiavellica parcellizzazione
    Questo mercato del lavoro offre, al contempo,       dei molteplici sistemi informativi per il lavoro,
spaccati molto diversificati fra loro, ciò a causa      sparsi tra le venti Regioni Italiane.
della frammentazione (quanto mai inopportuna,              È di tutta evidenza, di contro, che ben al-
a parere di chi scrive) in almeno venti ambiti Re-      tra cosa sarebbe, in termini di risultati e rag-
gionali, distanti e distinti tra di loro. Ciò a causa   giungimenti di obiettivi, poter disporre, a cura
della ripartizione avvenuta a livello regionale.        dell’Anpal, di un sistema informativo riorga-
Quindi aver luogo con venti entità regionali dif-       nizzato, a “carattere unitario”, che possa preve-
formità per loro natura, genia e caratteristiche        dere e disporre anche di quelle tanto agognate
fortemente dissimili tra esse quali: bacini di          base dati, attuando un imprescindibile coordi-
utenza, tassi di industrializzazione, forza attiva      namento, appunto, tra banche dati nazionali,
disponibile, tessuto socio-economico, conforma-         partendo da quelle Regionali, provinciali, co-
zioni geo-ambientali, tradizioni culturali, ecc.        munali, ma anche dell’Inps, dell’Inail, dell’A-
    Da qui sorse, tra l’altro, l’esigenza della         genzia delle Entrate.
costituzione, nel 2015 col d.lgs. n. 150/2015,             L’elemento che ritengo mancante, rispetto
dell’Agenzia Nazionale delle politiche attive           ad una non più rinviabile azione riformatri-
del lavoro – Anpal, quale nuovo strumento ope-          ce, riguardante il mercato del lavoro e il suo
rativo dotato di autonomia, pur sottoposto al           complessivo funzionamento, deve certamente
controllo e vigilanza del Ministero del Lavoro e        basarsi su una rivisitazione del funzionamen-
delle Politiche Sociali.                                to, sulla organizzazione ed ammodernamento
    Quindi, una Agenzia Nazionale con la mis-           dei Centri per l’impiego pubblici, a fronte ed
sion fondamentale di promuovere, coordinare,            in coesistenza con una altrettanto fitta rete di

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Agenzie per l’impiego private, operanti nei vari     Sistema Tedesco
territori.
    In definitiva sarebbe indispensabile organiz-    Partendo dalla Germania con il Piano o proces-
zare fattivamente dei servizi uniformi, a favo-      so legislativo denominato Hartz, ultimo stru-
re dei disoccupati e inoccupati, degni di questo     mento sorto sulle ceneri della Agenzia Federale
nome, dove l’incontro tra domanda e offerta di       per il lavoro. Ebbene, questo programma ha sa-
lavoro sia concreto e disponibile, ma aggiungo       puto inglobare i sistemi di accompagnamento
anche tempestivo.                                    al lavoro, per categorie di disoccupati, fornendo
    Non di meno alcuni concreti esempi di di-        adeguati servizi di assistenza e consulenza pa-
screto funzionamento, tra le centinaia di CpI,       rallela, con la capacità di integrare dei supporti
esistono nei territori. Importante sarebbe stu-      maggiormente confacenti a strumenti di vera e
diare ed esportare le virtuosità e le buone prati-   propria assistenza sociale.
che che certamente si estrinsecano grazie all’o-         Quindi si è assistito ad un concomitante
perato di risorse umane adeguate, in grado di        processo di integrazione di politiche attive e
interpretare nuove strategie e nuove modalità        passive del lavoro, dove queste ultime hanno
operative reingegnerizzate, in rapporto ad un        rappresentato un nuovo modello e strumento di
mercato del lavoro in continua evoluzione, in        “protezione sociale” diffuso, rivolto ai soggetti
via di destrutturazione, sempre più liquido e al     in cerca di impiego.
contempo fortemente interconnesso.                       La riforma Hartz (dal nome del suo ideatore
    È comunque innegabile che ogni riforma ne-       Peter Hartz) tesa a riformare i “Servizi moder-
cessita di adeguati piani d’investimento com-        ni per il mercato del lavoro” è una riforma tede-
prendenti risorse umane e finanziarie, ma non        sca del mercato del lavoro avviata fin dal 2005,
di meno anche strumentali e tecnologiche.            tuttora in vigenza.
    Questo, a mio parere, necessariamente deve           Questa riforma, ormai consolidata, ma an-
supportarsi con una “regia unica nazionale” che      che in odore di rivisitazione, ha dato una spinta
volga uno sguardo d’insieme, al fine di ottenere     propulsiva al welfare tedesco grazie a investi-
standard di servizi chiaramente uniformi.            menti statali, di cui beneficiano milioni di di-
    Torniamo quindi all’utilità di un “gestore       soccupati, i quali devono dimostrare di essere
unico dei servizi al lavoro”. In tal senso credo     alla “ricerca attiva” di lavoro. Si basa sostan-
sia utile poter fare una comparazione con gli al-    zialmente in un bilanciamento tra sovvenzioni
tri Paesi europei nostri competitor, anche alla      e sanzioni e risiede, concretamente, nel fatto
luce degli ormai imprescindibili “mercati glo-       che i disoccupati tedeschi vengono anche, per
bali” economici e sociali, dove risiede una sorta    così dire, “sollecitati” con delle proposte/offer-
di concorrenza universale nella offerta di beni      te lavorative, che non possono essere rifiutate,
e servizi, e dove economia, finanza, tecnologia,     pena la riduzione o sospensione, appunto, delle
ricerca, cultura, società, subiscono inevitabil-     sovvenzioni.
mente contaminazioni, influenze, commistioni.            Detta riforma è stata attuata progressiva-
    Apprestiamoci quindi a confrontarci con          mente attraverso quattro fasi:
le realtà di altri Paesi EU a noi vicini, come:      • Hartz I. Con questo questo primo passag-
Germania, Francia, Spagna, Olanda, dove sono             gio sono state semplificate le procedure di
operative delle Agenzie per il lavoro a carattere        assunzione e sono stati introdotti dei “buo-
nazionale.                                               ni” per la formazione, nonché i “job center”
                                                         (paragonabili ai nostri centri per l’impiego),
                                                         dove vengono assegnati dei “consiglieri”,
                                                         che seguono il processo di inserimento nel
                                                         mercato del lavoro, e dialogano anche con le
                                                         agenzie interinali;
                                                     • Hartz II. Il secondo step della riforma ha pre-
                                                         visto l’introduzione dei contratti di Minijob,
                                                         contratti di lavoro precari e meno tassati, e
                                                         Midijob, contratti atipici che prevedono una
                                                         retribuzione massima fino a 500 euro (non
                                                         soggetta a contribuzione). Altro strumento
                                                         contemplato il finanziamento di lavoro auto-
                                                         nomo per i disoccupati quali (micro-imprese)
                                                         comprendente anche il sostegno per gli over
                                                         50;

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• Hartz III. La terza fase ha visto la soppres-
  sione dell’Ufficio Federale del Lavoro a fa-
  vore della nascita dell’Agenzia Federale per
  l’Impiego;
• Hartz IV. La quarta e ultima fase ha pre-
  visto la realizzazione delle misure di inseri-
  mento nel quadro di un più generale sistema
  di assistenza economica unica, anche a sco-
  po di incidere maggiormente sul fenomeno
  della disoccupazione di lunga durata.

Possiamo anche dire che tale riforma ha con-
sentito di introdurre e perseguire un maggiore
equilibrio tra la “responsabilità individuale” e       né all’assicurazione sanitaria;
quella “sociale” dello Stato, in un quadro gene-     • obbligo di accettare lavori socialmente uti-
rale di “buona flessibilità”.                          li, pagati un euro l’ora per non perdere i
    L’obiettivo principe è quello di assicurare ai     sussidi.
disoccupati l’opportunità di accedere agevol-
mente al mercato del lavoro, sfruttando maga-        “Reddito di cittadinanza” strutturato con Har-
ri, in una prima fase, lavori marginali, o per       tz IV può anche intendersi quale misura di po-
meglio dire della “Gig economy”, reperendo           litica attiva del lavoro, un ammortizzatore sui
posti anche per soggetti scarsamente o affatto       generis, a fronte di scarsità di occasioni i lavo-
qualificati, riducendo gli ambiti del lavoro nero,   ro. Ma è su come funziona questo ammortizza-
grazie alla regolazione, ma anche legalizzazio-      tore, che si possono innestare polemiche, per
ne e trasparenza, del mercato del lavoro.            il vero non sempre infondate, anche rispetto
    Viene riconosciuta l’indennità di disoccupa-     ad effetti diretti e indiretti sulla società e sul
zione e concessa a chi, negli ultimi due anni,       modo di costruire un modello sociale condiviso
ha versato contributi per almeno 12 mesi, vie-       e solidale, come pure sulle ricadute psico-com-
ne versato per chi abbia lavorato ufficialmente      portamentali.
(con contribuzione) per un periodo massimo di            Non si tratta di una classica indennità di
24 mesi ed è calcolato partendo dagli stipendi       disoccupazione, in Germania è considerato un
lordi degli ultimi 12 mesi (con maggiore esten-      concreto “sussidio sociale” che può essere richie-
sione per gli over 55)                               sto da chi risiede stabilmente nel paese, è nella
    La riforma Hartz IV, introduce concreta-         fascia tra 15 e 65 anni, non ha un patrimonio
mente uno strumento di welfare a cavallo tra         sufficiente per permettersi un mantenimento
il reddito di cittadinanza e il reddito minimo       autonomo, non ha un lavoro, oppure guadagna
garantito, scatta dopo un anno senza lavoro, ed      sotto una determinata soglia di sussistenza.
è rivolta anche a coloro che non trovano lavo-           In questo quadro generale normativo un
ro dopo aver completato il proprio percorso di       ruolo centrale, per il modello tedesco, spetta ai
studi.                                               cosiddetti Jobcenter (corrispondenti ai nostri
    I contributi previsti e riconosciuti non han-    dei centri per l’impiego), che stipulano preli-
no scadenze a fronte di controlli piuttosto rigidi   minarmente, coi beneficiari di tale sussidio, un
finalizzati ad evitare abusi.                        “contratto” di servizio, pienamente efficace, in
    Questa riforma, in salsa germanica, ha evi-      cui sono determinate le misure necessarie e i
denziato, comunque, alcuni punti di criticità        vincoli (il sistema prevede altresì una serie di
(rappresentati da alcune organizzazioni sinda-       sanzioni quali il taglio parziale o completo della
cali nazionali) quali ad esempio:                    prestazione) per il reinserimento professionale
• accorpamento e fusione del sussidio di disoc-      dei soggetti cercatori di occupazione.
    cupazione con il sussidio sociale nell’assegno       Facciamo a questo punto un riferimento più
    minimo di sussistenza, o meglio “sussidio        diretto al ruolo dei Jobcenter, essi devono poter
    sociale” per persone bisognose in cerca d’im-    sviluppare anche e opportunamente un “servi-
    piego;                                           zio specifico” finalizzato ai bisogni delle impre-
• aumento delle occupazioni a bassa retribu-         se. Per le piccole e medie tale servizio, sostan-
    zione e aumento della precarietà;                zialmente di consulenza, verrà organizzato in
• esclusione dal versamento contributivo, per        base ai settori di appartenenza. Le grandi im-
    la tipologia dei minijobs, che conseguente-      prese, di contro, si avvarranno di referenti fissi
    mente non danno diritto né alla pensione,        all’interno dei suddetti uffici del lavoro.

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Per velocizzare il collocamento e l’inserimento      Nato nel 2008 dalla fusione tra l’Agenzia Na-
dei lavoratori nel mercato del lavoro e quindi       zionale per l’Impiego (che gestiva il sistema
abbreviare i periodi di disoccupazione, i lavora-    nazionale di politiche attive legato ai servizi
tori sono tenuti già nel momento in cui hanno        pubblici per l’impiego) e l’Assedic (l’equivalen-
notizia della cessazione del rapporto di lavoro,     te della nostra INPS) che era preposto alla ge-
(sia per dimissioni che per licenziamento) ad        stione dei contributi previdenziali e l’erogazio-
informare il Jobcenter.                              ne degli ammortizzatori sociali, come pure dei
    In questo modo si consentirebbe agli uffici      sussidi di disoccupazione.
di attivarsi immediatamente per trovare al la-           Gli atti programmatori, delle politiche del la-
voratore un altro posto di lavoro e ridurre, per     voro francesi, vengono strutturati a livello di go-
quanto possibile, il periodo nello stato di disoc-   verno centrale che, per mezzo e tramite del Pole
cupazione.                                           Emploi, viene declinato in maniera parcellizzata
    Altresì, sono state introdotte delle formule     su tutto il territorio nazionale, interagendo con
contrattuali tese al fine di concedere al lavora-    le amministrazioni locali, al fine di adottare an-
tore dei permessi, da parte dei datori di lavoro,    che misure maggiormente mirate e specifiche.
affinché egli possa svolgere colloqui di lavoro          La struttura si dipana in 26 distretti Regio-
o anche partecipare a programmi permanenti           nali, collegati con le Prefetture, da cui dipendo-
istituiti dai Jobcenter.                             no 100 direzioni Dipartimentali che hanno in
    L’obiettivo rimane sempre quello della ridu-     organico circa 50.000 addetti che coprono l’in-
zione dei tempi di collocamento dei lavoratori       tero territorio nazionale, interagendo a diretto
che dovrebbe essere raggiunto attraverso que-        contatto con lavoratori e imprese. Sono altresì
sto insieme di misure.                               presenti ulteriori 5000 unità a livello centrale.
    I Jobcenter, ribadiamo, devono quindi occu-      Ogni Pole dispone, in media, di 40 operatori im-
parsi, in maniera fattiva, di consulenza e as-       pegnati nelle diverse funzioni.
sistenza verso i giovani disoccupati/inoccupati,         La rete operativa si compone di circa 1000
fin dal momento di transizione dalla scuola/         agenzie locali che si occupano della registrazio-
università verso il mondo del lavoro e attivarsi.    ne, del supporto e dell’erogazione delle presta-
Questo anche per far sì che essi siano inoltre       zioni ai disoccupati, nonché di gestire le offerte
correttamente indirizzati anche verso utili per-     di lavoro e sostenere le aziende nell’assunzione
corsi di tirocinio, apprendistato e formazione       di nuovo personale.
professionale, da svolgersi in aziende.                  Tra queste 1000, 132 agenzie sono adibite a
    Nel caso di giovani di difficile inserimento,    servizi specializzati che forniscono regimi spe-
nel mercato del lavoro, dovrà essere organiz-        ciali di assistenza, dotate di esperti in orienta-
zata dal Jobcenter una forma di assistenza ca-       mento professionale e valutazioni curricolari,
ratterizzata dall’azione concertata con le isti-     ma anche agenzie deputate a specifici ambiti
tuzioni scolastici, universitarie, di formazione     che si occupano di particolari segmenti di mer-
professionale, indirizzandola verso le migliori      cato del lavoro (ad es. quelle dedicate all’indu-
politiche giovanili e del lavoro.                    stria dello spettacolo);
                                                         I “sistemi informativi”, evidentemente, han-
                                                     no un ruolo fondamentale per il funzionamen-
Sistema Francese                                     to dei Pole Employ, come di fatto rilevante è la
                                                     modalità d’interfaccia costruita tra cittadini e
Il Pôle Emploi, in Francia, è la struttura che       servizi pubblici.
sovrintendere ai servizi di politica del lavoro.         Attraverso il sito dedicato, è possibile fruire
                                                     di tutti i servizi collegati alle politiche attive e
                                                     passive, quali: servizi per il reclutamento, ser-
                                                     vizi per la selezione del personale, calcolo e pa-
                                                     gamento dei contributi, gestione dichiarazioni
                                                     amministrative. Attraverso questa rete infor-
                                                     mativa, PE è in grado di mediare/comunicare
                                                     circa il 40% delle offerte di lavoro disponibili
                                                     ogni anno in Francia.
                                                         Stiamo parlando quindi di un sistema per il
                                                     lavoro particolarmente organizzato e struttu-
                                                     rato, alla cui base si pongono i relativi servizi
                                                     gestiti dai Pôle Emploi a loro volta aventi un
                                                     carattere fortemente individualizzati.

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Ai cittadini/utenti, in cerca di lavoro, viene af-
fiancata una figura denominata “conseilleur”,
incaricato di redigere il progetto personale di
accesso al lavoro composto anche da un dossier
contenete percorso di studi, competenze, situa-
zione personale e familiare, ecc. in base a ciò
il Pôle Emploi individuerà le offerte di lavoro
più adatte al profilo trattato, conseguentemen-
te l’accompagnamento, consistente anche in
eventuali percorsi di formazione e concessione
di sussidi temporanei.
   Per i servizi alle imprese è prevista una di-
versa figura denominata “conseiller d’emploi”
che ha il compito di configurare i bisogni, ma       Le riforme adottate si sono materializzate in
anche perfezionare e accompagnare tutte le           un certo decentramento delle competenze, nel-
fasi della selezione, offrendo consulenza sulle      la gestione delle politiche attive, alle Comunità
tipologie contrattuali più idonee e vantaggiose      Autonome, ma col vincolo del raggiungimento
finalizzate all’assunzione. Ha inoltre il compi-     di risultati oggetto di attenti monitoraggi a li-
to di eseguire gli eventuali percorsi formativi,     vello centrale e adozione di un sistema unifor-
concordati con le aziende, al fine di perfeziona-    me di valutazione delle politiche attuate.
re l’eventuale assunzione.                               È stata incentivata l’apertura del mercato
   Per completare l’illustrazione del sistema        del lavoro a soggetti privati segnatamente in
francese è utile evidenziare che esistono altresì,   materia di intermediazione. Al pari quindi la
sul territorio nazionale, 300 consiglieri denomi-    compresenza pubblico-privato si sostanzia su
nati “Charge d’affaire” che sono dedicati, agli      standard di servizio comuni che vicendevol-
utenti delle maggiori realtà aziendali.              mente attuano un sistema di primalità, rispet-
                                                     to alle prestazioni fornite e sulla base dei risul-
                                                     tati effettivamente raggiunti.
Sistema Spagnolo                                         Il sistema spagnolo, similarmente a quello
                                                     italiano, è evidentemente caratterizzato da un
Il Sistema Nazionale per l’Impiego spagnolo          sistema delle politiche del lavoro sostanzial-
è strutturato con il Servizio Pubblico Statale       mente decentrato, anche se la Spagna, a dif-
dell’Impiego (Sepe), in coesistenza con i Servi-     ferenza dell’Italia, è riuscita a costruire una
zi Pubblici dell’Impiego incardinati nelle Co-       “governance multilivello” caratterizzata da un
munità Autonome; risulta essere organismo            approccio partecipato e concorde, come pure da
autonomo dall’Amministrazione Statale, ha            una regia chiara di livello centrale.
personalità giuridica propria, ed è vigilato dal         Altro elemento significativo è la promozione
Ministero del lavoro. Il Sepe ha un organico di      dell’integrazione dei diversi sistemi regionali.
circa 10.000 dipendenti                              A ciò è servita la Carta dei Servizi per l’Impie-
   Il sistema spagnolo, per così dire, è incar-      go, che ha definito gli standard minimi di servi-
dinato in un contesto socio-economico che in         zi, da offrire al cittadino, garantiti in maniera
questo Paese sta evolvendo in una fase cre-          omogenea sul territorio nazionale.
scente di ripresa, susseguente alla grave crisi          Si è anche introdotto un efficace sistema di
finanziaria del 2008 e che prima della pande-        valutazione delle performance, con un processo
mia ha segnato valori incrementali del PIL si-       ciclico condiviso di programmazione-implemen-
gnificativi, pari al 2,5%, in EU inferiori solo      tazione-monitoraggio-valutazione, di servizi e
alla Germania.                                       programmi gestiti a livello decentrato.
   Le riforme strutturali, a sostegno della do-
manda interna, sono state il vero motore, ad
esempio la rivisitazione delle politiche fiscali,    Sistema Olandese
per quello che il paese è riuscito a realizzare.
   Le stesse fondamentali politiche del lavoro       Nel mercato del lavoro olandese per il Servizio
sono state significativamente riformate, anche       di Collocamento operano gli uffici pubblici del
su sollecitazione dalla Commissione Europea,         lavoro, denominati CWI - Centrum voor Werk
con una incisiva rivisitazione del mercato del       en Inkomen in inglese “Centre for Work and
lavoro accompagnata da una altrettanto decisa        Income”. Essi svolgono un ruolo fondamentale
azione per le politiche attive del lavoro.           per chi è alla ricerca un’occupazione.

Lavoro@Confronto - Numero 45 - Maggio/Giugno 2021                                                    15
Gli stessi forniscono un tipo di consulenza, e        I compiti dei CWI riguardano specificamente
supporto ad azioni di formazione, dispongo-           l’incrocio tra la domande e l’offerta nel mercato
no, inoltre, di una banca dati nazionale del-         del lavoro; l’informazione e supporti consultivi
le offerte di lavoro, per mezzo di un apposito        alle persone in cerca di lavoro e ai datori di la-
Sito governativo dell’Ufficio del lavoro. www.        voro; l’intermediazione per persone in cerca di
werk.nl inoltre sono presenti, in tali uffici,        lavoro e datori di lavoro; la gestione delle ban-
delle figure professionali chiamate Relocation        che date nazionali di posti vacanti e di candida-
Tutor.                                                ti; l’immissione e la raccolta dati per coloro che
    L’Olanda detiene tre sistemi di sussidi legati    fanno domanda di sussidio con un test iniziale.
all’assicurazione dei lavoratori: Assicurazione           Il CWI, quindi, per riassumere, è il punto
d’Invalidità (Wao) la legge della disoccupazione      principale di riferimento per tutti i richiedenti
(Ww). Inoltre è presente il sistema dei sussidi       di indennità che cercano un lavoro. È un istitu-
di mantenimento (Abw), dotato di una ampia            to pubblico che si occupa dell’amministrazione
gamma di tipologie di intervento.                     di una serie coerente di funzioni comprendenti
    Nel campo dell’intermediazione del lavoro, i      elementi di servizio differenti, come la gestione
“servizi base” (che erano prima coperti da Pes        della banca dati dei posti vacanti nazionale (ov-
centralmente organizzate, da Uvi e dalle muni-        vero la borsa lavoro), l’intermediazione attiva,
cipalizzate) sono divenute responsabilità della       la fornitura di informazioni, la funzione con-
Organizzazione per il Lavoro e per il Reddito         sultiva, la preparazione dei candidati al lavoro
(CWI), che gestisce un’ampia rete nazionale di        e al reddito, la determinazione della difficoltà
131 Centri per il Lavoro e per il Reddito, nelle      nell’immettere i soggetti nel mercato del lavoro,
municipalizzate.                                      e l’accertamento della possibilità di reintrodur-
    Come quindi detto il servizio pubblico per        li nel programma. Inoltre il sistema del CWI
l’impiego è il CWI il Centro per il Lavoro e il       si basa sull’idea di un singolo punto di accesso
Reddito. Questo ente è posto sotto l’autorità del     (ovvero uno sportello unico), per lo svolgimento
Ministero per il Lavoro e per gli Affari Sociali.     di più funzioni.
    L’Olanda ha quindi optato per un modello di
autorità indipendente, con parziale decentra-
mento da parte del governo centrale. Il gover-        Quadro d’insieme
no nazionale, quindi, stabilisce la politica com-
plessiva e i target generali.                         Gli aspetti che contraddistinguono l’operativi-
    L’obiettivo del governo è di offrire a tutte le   tà di queste Agenzie per il lavoro, presenti in
persone disoccupate e in cerca di occupazione,        Europa, si rifanno, come aspetto comune, alla
un’occasione lavorativa ovvero un programma           necessaria “sburocratizzazione” da poter rea-
di reintegrazione lavorativa o attività sociale,      lizzare affrancandosi dall’egida dei governi cen-
prima di essere classificati come disoccupati di      trali, quindi si è in presenza di una sorta di ces-
lungo termine.                                        sione di sovranità e pertanto di passaggio delle
    Il CWI (con i suoi uffici regionali) ha compi-    funzioni inerenti le politiche attive, al fine di
ti nell’ambito della intermediazione nei servizi      fornire alla collettività dei servizi maggiormen-
pubblici per l’impiego. Gli uffici sono anche re-     te efficaci per i variegati territori “socio-econo-
sponsabili per la raccolta dei dati necessari per     mici”, pur lasciando in ambito ministeriale, le
la gestione delle richieste dei sussidi (sia per le   indissolubili funzioni a carattere ed indirizzo
assicurazioni di disoccupazione che per i sussi-      propriamente politico. Da qui la nascita della
di di sussistenza).                                   nostra Anpal.
                                                          Un altro elemento che considero motivo di
                                                      disfunzioni, delle politiche attive sul lavoro,
                                                      può rifarsi alla ormai insostenibile contrappo-
                                                      sizione tra Stato Centrale con relative funzio-
                                                      ni centrali, e autonomie Regionali, in materie
                                                      tanto rilevanti quanto divisive, quali: il servizio
                                                      sanitario (lo stiamo percependo e constatando,
                                                      concretamente, in particolare in questo grave
                                                      periodo pandemico), i servizi scolastici, le po-
                                                      litiche del lavoro, la formazione professionale,
                                                      solo per citarne alcuni.
                                                          Una contrapposizione che si evidenzia, par-
                                                      lando dei servizi al lavoro, in maniera plastica

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anche tra attori pubblici e privati che ormai
da svariati anni operano contestualmente nel
mercato del lavoro.
    Viceversa, sarebbe di estrema utilità pro-
muovere, anche a livello centrale, la necessità
di una maggiore e più costruttiva collaborazio-
ne e dialogo, tra il settore pubblico e quello pri-
vato.
    Che il tema dei servizi al lavoro e conse-
guentemente di un disegno concretamente ri-
formista anche della concomitante formazione
professionale, come pure formazione perma-
nente, per puntare sul miglioramento dei livelli
occupazionali, in particolare per giovani, don-       Politiche attive tra pubblico e privato
ne (senza dimenticare gli inoccupati di lunga
durata) è risultato da subito essere una delle        L’emergenza occupazione, nel nostro Paese, in-
emergenze dell’attuale Governo Draghi.                duce ad una profonda riflessione circa le ormai
    Infatti, già dal suo intervento di illustra-      indispensabili strategie di riforma necessarie a
zione alle Camere delle linee programma-              dare a questo mercato del lavoro forzatamente
tiche, il Presidente del Consiglio ha inteso          asfittico a causa non soltanto della concomitan-
fare menzione della centralità delle politiche        te crisi sanitaria mondiale di valore pandemico,
attive del lavoro, affinché esse siano miglio-        ma anche aggredire i problemi strutturali pre-
rabili anche rispetto agli strumenti esistenti        senti in Italia, per quanto riguarda un efficace
come l’assegno di ricollocazione collegato con        e moderno sistema di politiche attive e di fun-
il reddito di cittadinanza. Ma altrettanto una        zionamento virtuoso della rete esistente nel no-
azione verso il rinvigorimento e quindi rifor-        stro territorio, dei centri per l’impiego pubblici,
ma delle politiche di formazione professionale        che sono altresì affiancati dalle Agenzie per il
dei lavoratori.                                       lavoro private.
    Al pari sono da considerare opportunamente            Ambedue le realtà pubbliche e private do-
riformabili, come appena sopra accennato, da          vrebbero poter operare sinergicamente per su-
un lato il cosiddetto Reddito di cittadinanza,        perare, o almeno affrontare insieme, la grave
dall’altro lato un serio e fattivo programma ri-      crisi occupazionale che stiamo soffrendo da de-
spetto ad un non più rinviabile e sempre più          cenni.
necessario “piano di rafforzamento” e riconfigu-          Ciò deve potersi affrontare, da parte dei de-
razione dei CpI quali irrinunciabili “centri pub-     cisori politici, ricorrendo ad una “legislazione
blici per l’impiego”.                                 specifica e mirata” con carattere di riforma, so-
    Per chiarire meglio lo strumento di politica      stanziale e non emergenziale, che mette nuova-
attiva, collegato al reddito di cittadinanza, os-     mente al centro il tema del lavoro nell’agenda
sia il già menzionato Assegno di ricollocazione,      pubblica.
esso dovrebbe essere il veicolo fondamentale              In questo, il recentissimo PNRR-piano na-
per trovare occupazione, da parte dei beneficia-      zionale ripresa e resilienza, sembra contenere
ri appunto del RdC.                                   sfumati e generici presupposti sicuramente uti-
    Per definizione dell’Anpal il suddetto asse-      li che però necessitano di specifici programmi
gno è da intendersi quale “misura intensiva a         ed interventi mirati tesi a promuovere inizia-
supporto della ricollocazione di coloro che non       tive concrete di rilanci basati su investimenti
riescono ad essere occupati nel mercato del la-       certi e consistenti.
voro”.                                                    L’attuale governo, ripetutamente, ha affer-
    Allo stato però è a tutti evidente, come emer-    mato il ruolo di centralità delle politiche attive
ge anche dalla nota periodica recentemente            del lavoro, per dipanare i più generali problemi
pubblicata dall’Agenzia, (dopo lunga attesa) di       del mondo del lavoro e le sue dinamiche nega-
come a fronte di un numero di circa 1.650.000         tive.
beneficiari di RdC nella loro qualità di “occupa-         La mission è quanto mai chiara e altrettanto
bili” risultano corrispettivamente titolati poco      sfidante, riuscire nella collocazione, più ampia
meno di 1.000 gli assegni di ricollocazione-AdR       possibile, della forza lavoro disponibile, inizian-
dei quali meno della metà effettivamente atti-        do dai giovani in ricerca di prima occupazione,
vati, ovvero connessi e trasformati in contratti      dalle donne, spesso espulse dal mercato lavora-
di lavoro.                                            tivo, dai disoccupati di lunga durata e da coloro

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in età avanzata che ancora non hanno matu-            bulosi e avvolti da indeterminatezza.
rato requisiti pensionistici e si sono trovati in-        Le attività per le quali sarebbero stati giu-
gabbiati in gravi crisi aziendali e pertanto fuo-     stamente impiegati, non credo si dovessero li-
riusciti dalle forze attive, ma necessariamente       mitare ad una mera catalogazione di curricula
costretti a ricollocarsi al lavoro.                   e di semplici interviste conoscitive; o ancora
    Il modello di politica attiva che abbiamo in      maneggiare, come neofiti, le banche dati dispo-
essere, attualmente, si basa sullo strumento          nibili o in creazione, ma anche agire come sem-
primario di RdC Reddito di cittadinanza, (che         plici verificatori di dati anagrafici o curriculari
però al contempo si prefigge anche di affrontare      o anche erogatori di informazioni in modalità
la grave emergenza povertà) con il relativo “in-      call center.
centivo” per la ricerca di un’occupazione, pre-           In definitiva non è ardito affermare che la
vio riscorso alla azione messa in campo dai CpI       struttura Anpal, ancorché concepita con degli
pubblici, come pure dalle agenzie private per il      obiettivi di assoluto valore e perseguibili, uni-
lavoro e soggetti accreditati in questa attività.     tamente all’esperienza avuta con le figure dei
    Ebbene, l’incentivo previsto, di cui parlia-      Navigator, non si è rivelata all’altezza della sfi-
mo, ovvero l’Assegno di ricollocazione, viene         da.
riconosciuto solamente nei casi di assunzione             Le ragioni credo risiedono anche in una go-
a tempo indeterminato, evidentemente tale             vernance particolarmente nebulosa e conflit-
vincolo potrebbe essere rivisto permettendone         tuale e per questo scarsamente incisiva.
una estensione, magari rivisitandone l’importo,           Questo non significa, ritengo, che la stessa
anche alle tipologie altre di occupazione: tempo      Agenzia non possa riscattarsi ma solamente
determinato, part time, collaborazioni, contrat-      nel caso subisca una profonda revisione e rior-
ti a progetto, ecc.                                   ganizzazione complessiva, anche per mezzo di
                                                      una eventuale stabilizzazione di quel gruppo di
Apriamo ora al tema, tanto sentito quanto spi-        collaboratori Tutor – Navigator che certamen-
noso, dei fatidici 2.980 Navigator, assunti per       te detengono una base di conoscenze ed una
due anni con contratti di collaborazione, ovvero      formazione di studi universitari adeguate per
quelle figure professionali acquisite a tempo de-     nuovi e più chiari compiti da potergli assegnare
terminato dall’Anpal per mezzo di una regolare        in ambito politiche del lavoro.
selezione concorsuale che negli intendimenti              Investire risorse su necessarie stabilizza-
iniziali avrebbero dovuto seguire, con una veste      zioni e/o assunzioni di personale, in ambito
di tutor, coloro che erano alla ricerca di lavoro e   pubblico, penso siano delle scelte obbligate se
per questo rivoltesi ai CpI.                          riteniamo irrinunciabile un rafforzamento dei
    È sotto l’occhio di tutti come tali figure, an-   nostri servizi per il lavoro con i relativi CpI e
corché in possesso di elevati standard di cono-       nuovi addetti qualificati per rinnovare i servi-
scenze e dotati di adeguati titoli di studio uni-     zi di collocamento, come pure dotate di risorse
versitari, in concreto hanno potuto incidere nel      umane fresche e qualificate per la stessa Agen-
mercato del lavoro in maniera pressoché nulla.        zia Anpal.
    Questo, ritengo, anche a causa della loro             Rilanciare il lavoro in Italia è indubbiamen-
scarsa formazione pratica, rispetto agli scopi        te non più rinviabile. A questo, di sicuro, il raf-
da raggiungere, ma anche al grado di esperien-        forzamento dei Centri per l’Impiego con nuove
za sostanzialmente ridotta per l’ambito in cui        assunzioni e nuova linfa risulterebbe essere un
sono stati chiamati ad operare. Ma certamente         passaggio fondamentale.
anche i loro compiti sono stati per così dire ne-         Al contempo, si deve ripensare complessiva-
                                                      mente il modello di welfare in ambito occupa-
                                                      zionale, con un sostegno attivo per la “catego-
                                                      ria dinamica” dei disoccupati. La loro concreta
                                                      presa in carico, da parte del servizio pubblico,
                                                      accompagnando con un settore della formazio-
                                                      ne, quale pilastro determinante, per ripensa-
                                                      re chances occupazionali di tutti e per essere
                                                      pronti alle offerte della new e old economy, per
                                                      il mercato del lavoro così fortemente mutevole.
                                                          Un’Agenzia autonoma e sburocratizzata ri-
                                                      tengo possa rappresentare oggi, ad ogni modo,
                                                      una infrastruttura operativa necessaria, al pari
                                                      di altri esempi europei.

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Mai come in questo momento di crisi sanita-
ria – economica – sociale, a ridosso della data
fatidica per lo “sblocco dei licenziamenti”, che
ricordiamo sono stati sospesi in Italia agendo
come strumento di ammortizzatore sociale in-
diretto, vero e proprio argine ad una massa pre-
vedibile di espulsioni dalle imprese in gravi dif-
ficoltà, saranno quindi necessarie delle risposte
vere, a fronte di nuovi disoccupati involontari.
    In un sistema generale integrato e “ammo-
dernato” potranno inoltre svolgere un altret-
tanto ruolo rilevante le Agenzie private per il
lavoro, presenti in Italia con circa 2.500 spor-
telli facenti capo ad Assosom – Associazione          di tutto e al contempo proteggere donne e gio-
italiana agenzie per il lavoro.                       vani dal rischio di perdita del lavoro.
    Auspicabile, quindi, una sorta di dualità             La ricollocazione di lavoro, da imprese in
virtuosa, integrando con i servizi pubblici, una      difficoltà verso imprese in crescita, richiede un
rete già esistente e operativa da ormai circa         servizio pubblico di collocamento effettivamen-
venti anni, di operatori esperti nel mercato del      te strutturato ed efficiente anche dal punto di
lavoro, dove si affacceranno certamente occa-         vista tecnologico.
sioni di lavoro collegate alla “transizione” “digi-       La capacità di far incrociare correttamente
tale” e “verde” per la nuova economia disegnata       domanda e offerta di lavoro, da parte di rinno-
anche dal nostro PNRR – Piano Nazionale Ri-           vati servizi, sarà il vero banco di prova per la
presa e Resilienza.                                   riforma che necessariamente si dovrà attuare
                                                      nell’immediato futuro.
Il Covid, in questo ultimo anno e mezzo, oltre            Molte aziende, per uscire dall’attuale crisi
che stravolgere i sistemi sanitari mondiali, ha       conseguente alla pandemia, dovranno dimo-
altrettanto repentinamente stravolto le realtà        strare di sapersi ridisegnare e ricollocare nel
occupazionali della stragrande maggioranza            mercato. Alcune “ristrutturazioni” saranno do-
dei paesi, soprattutto a forte connotazione in-       lorose, in primo luogo per possibili perdite di
dustriale.                                            posti di lavoro che si appaleseranno appena il
     Questo, sicuramente in Italia, ha prodotto       blocco dei licenziamenti in atto verrà rimosso.
il maggior impatto nelle attività lavorative del          Di sicuro non potranno bastare i tanto de-
settore terziario, dei servizi, del turismo, della    cantati “contratti di espansione” e di “solida-
ristorazione, della cultura e del tempo libero.       rietà”. Molti ultra cinquantenni, soprattutto
Ciò soprattutto impattando sugli occupati gio-        donne, subiranno le maggiori difficoltà di reim-
vani e donne che hanno subito, a causa di rap-        piego o ricollocazione lavorativa, ecco quindi il
porti contrattuali spesso precari e quindi fragi-     bisogno di “servizi moderni” di affiancamento,
li, le ricadute più pesanti.                          tutoraggio, riqualificazione, formazione, sia
     Le donne nella recentissima indagine con-        pubblici che privati, dotati di banche dati “di-
dotta da Save the Children (pubblicata in oc-         namiche” ed “interconnesse”, disponibili su tut-
casione della Festa della mamma 2021) a con-          ti i territori regionali.
ferma delle penalizzazioni del mondo del lavoro           Il Recovery Plan potrà essere opportuna-
rispetto al genere femminile, e in particolare in     mente declinato per una serie molto amplia di
giovane età, in Italia poco meno di 100.000 neo       esigenze, a partire dall’emergenza del lavoro in
mamme (o con figli minori) hanno perso il lavo-       ogni sua implicazione. Lo stesso avrà l’onere di
ro a causa della pandemia, e 4 su 5 di esse, in       far confluire, anche in maniera disaggregata,
quanto genitrici di figli under 5 anni.               opportunità evidentemente differenti tra Re-
     Nell’anno 2020, complessivamente, si sono        gione e Regione, territorio e territorio, distretto
persi 456.000 posti di lavoro; 249.000 donne e        e distretto, in un contesto economico così varie-
207.000 uomini.                                       gato, rappresentato nel nostro Paese.
     Anche il dato dei part-time si tinge di rosa
(per così dire) infatti nel 2020, 3 su 4 di detti
contratti sono stati ad appannaggio del genere        Conclusioni
femminile.
     Lo stesso lavoro da remoto, quale lavoro agi-    Cercando di fornire, a questo punto, delle linee
le o smart working, non può essere la panacea         conclusive alle argomentazioni fin qui illustra-

Lavoro@Confronto - Numero 45 - Maggio/Giugno 2021                                                     19
te, ritengo fondamentale riaffermare concet-           Tali Enti svolgono una serie di importanti com-
ti di base che dovrebbero offrire spunti per le        piti e funzioni quali: sostenere e far crescere
strategie complessive da mettere in campo in           economicamente le imprese e conseguentemen-
tempi brevi, rispetto ad un mercato del lavoro         te i loro dipendenti, promuovere la formazione
maggiormente efficace per questo Paese.                professionale e la sicurezza sul lavoro, favorire
    Potenziare le politiche attive, come anche         il confronto tra datori di lavoro e lavoratori, svi-
quelle passive, in primo luogo rafforzando fat-        luppare progetti e ricerche di impiego nel mon-
tivamente i Centri per l’impiego pubblici, con         do del lavoro, ecc.
specifici investimenti, soprattutto quelli prove-          Lo stesso veicolo formativo dei programmi
nienti da PNRR.                                        “scuola-lavoro” potrebbe beneficiare, unita-
    Rendere concreta l’azione tesa al fattivo in-      mente alla istruzione professionale e tecnica,
contro tra domanda e offerta di lavoro, per mez-       di maggiori iniziative promozionali rivolte alle
zo di una reale e vincolante “interconnessione”        collettività di giovani, con comunicazioni mo-
di molteplici banche dati costruite e stratifica-      derne, anche grazie ad un uso pubblico, mag-
tesi nel tempo, sul territorio, a cura di vari atto-   giormente consapevole, delle diverse “piattafor-
ri, e fino ad ora mai interconnesse e colloquian-      me social” presenti e particolarmente utilizzate
ti, ne messe a sistema da una “regia unica”.           dai nostri giovani.
    Intraprendere, convintamente, un percorso              Si dovrebbe, altresì, prevedere nella contrat-
massivo e territorializzato (in base alle carat-       tazione collettiva la presenza di più specifici ar-
teristiche e peculiarità regionali e di distretto      ticoli riguardanti l’occupazione, previo ricorso ai
produttivo) agendo su formazione e aggiorna-           percorsi di “apprendistato” professionalizzante.
mento professionale, come pure intraprendere               Una reale “ripresa e resilienza” come attual-
la fondamentale azione di promozione di per-           mente è in voga dire, deve passare anche da
corsi specifici di “formazione endogena” pres-         quanto sopra detto.
so le stesse imprese/aziende. In definitiva un             Riprendendo, da ultimo, il tema del rinnovo
profondo processo di formazione dei lavoratori         funzionale dei CpI, uno dei requisiti irrinun-
e aggiungo formazione e attualizzazione delle          ciabili si può sostanziare con un programma
competenze.                                            operativo ed uniforme, di metodologia, per le
    Non di minor valore risultano anche essere         prese in carico di coloro che sono in cerca di oc-
le opportunità offerte dal cosiddetto “sistema         cupazione, con misurabili erogazioni di specifici
duale” realizzato dai “Fondi bilaterali” (presen-      servizi, progettando in maniera personalizzata
ti nei contratti e nelle intese tra OO.SS. e dato-     percorsi di formazione/stage/impiego, sotto for-
riali) per dare respiro a settori di impiego, allo     ma di contratti di servizio premiali.
stato attrattivi in misura minore.                         Tali processi, come detto, devono poter es-
    Esistono diffusamente, in tali contesti “dua-      sere adeguatamente misurabili e per questo
li”, gli Enti bilaterali (che gestiscono appunto       corrispondere a dei livelli essenziali delle pre-
i fondi bilaterali) ovverossia Enti privati, di        stazioni sufficientemente omogenee per l’intero
natura contrattuale, costituiti dalle associa-         territorio nazionale.
zioni sindacali dei lavoratori e dei datori di             Elemento altrettanto fondamentale riguar-
lavoro maggiormente rappresentative a livello          derà il processo di riqualificazione professio-
nazionale. Questi sono divenuti sempre più lo          nale (ma io dico ammodernamento delle cono-
strumento attraverso il quale realizzare, con-         scenze e degli skill posseduti dai lavoratori)
cretamente, gli obiettivi concordati in sede di        indispensabile soprattutto per coloro, ancora
contrattazione, sia nazionale che territoriale.        in età lavorativa, che subiscono crisi aziendali
                                                       spesso irreversibili, e che potrebbero rientrare
                                                       tra i soggetti che sono coinvolti nei processi di
                                                       ricollocazione e transizione, verso nuovi seg-
                                                       menti produttivi.
                                                           Questi percorsi dovrebbero affiancare gli
                                                       strumenti esistenti di sostegno (vedasi Reddi-
                                                       to di cittadinanza, Naspi, Discoll), come pure
                                                       di ammortizzatori sociali straordinari come la
                                                       Cigs o Cassa Covid.
                                                           In definitiva anche ricorrendo ad un raffor-
                                                       zamento dei recenti strumenti ideati, di welfa-
                                                       re, come il “Fondo nuove competenze”, a seguito
                                                       di specifici accordi collettivi tra OO.SS. e dato-

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riali, si è potuto incidere positivamente su “in-
dividuali fabbisogni formativi” a livello azien-
dale e/o di settore.
    In tale ambito un ruolo primario deve essere
assolto dai già presenti “Fondi interprofessio-
nali”.
    Da ultimo, ma non per ultimo, la necessità di
pianificare un più stretto scambio tra i CpI pub-
blici e i relativi servizi per l’impiego e le Agen-
zie private per il lavoro, facendo in modo che le
finalità comuni di collocazione e ricollocazione,
nonché intermediazione al lavoro, possano coe-
sistere virtuosamente anche ricorrendo a pro-
tocolli di intesa nazionali, vincolanti, ad esem-      In Italia, è un fatto, siamo esposti eccessiva-
pio per la implementazione e condivisione delle        mente a divari territoriali e regionali, come
Banche dati, come pure garantire programmi             pure evidenti disparità e disuguaglianze gene-
comuni di formazione, istruzione, riqualifica-         razionali e di genere.
zione, alle rispettive categorie di utenti.                Il nostro mercato del lavoro, ma aggiungo
    Per concludere è doveroso altresì afferma-         anche quello europeo, nell’attuale fase, anche
re che nessuna riforma profonda dei centri per         a seguito di questa tremenda pandemia, sta ap-
l’impiego pubblici può effettuarsi se non si ac-       palesando delle sostanziali ingiustizie in tema
compagnerà con un indispensabile rinnovato             di sfruttamento del lavoro, sicurezza sul lavoro,
“patto di collaborazione” con il sistema privato       infortuni e perdite di vite umane.
delle Agenzie per il lavoro, al fine di non disper-        Le donne ed i giovani poi, come detto, risul-
dere quanto di valido realizzato in termini di         tano quelli maggiormente danneggiati ed espo-
buone pratiche ed esperienze già collaudate.           sti a fenomeni di espulsione dalla forza attiva,
    Lo stesso mercato del lavoro deve essere,          stanno pagando, in maggior misura, la contra-
prima che riformato ed ammodernato, adegua-            zione lavorativa e quindi vengono proiettati su
tamente “conosciuto”, posto che la modernizza-         percorsi di disoccupazione involontaria.
zione delle società, dei sistemi produttivi, dei bi-       Di contro, maggiormente tutelati e garanti-
sogni sociali, sono immensamente più mutevoli          ti, sembrano essere coloro che tra le forze attive
e liquidi rispetto agli ultimi due secoli trascorsi.   si annoverano quali appartenenti al genere ma-
    Il bisogno primario è quello di garantire,         schile e in età più avanzata (o non più giovani).
come recentemente affermato, nel consesso Eu-          Abbiamo quindi estremamente bisogno di un
ropeo di Oporto, (che con il “Social Summit” ha        mercato del lavoro effettivamente più inclusi-
trattato la materia della tutela dei diritti socia-    vo, in particolare per giovani e donne, sostenen-
li) dal Capo del Governo Draghi, di condividere        dolo anche dal punto di vista finanziario, per
una prima forma di coordinamento Europeo dei           proteggere maggiormente gli ambiti variamen-
mercati del lavoro ma anche dei diritti sociali,       te interessati dal buco nero che rappresenta la
al fine di trarne beneficio, soprattutto per i più     disoccupazione.
deboli, e come si usa spesso dire, senza che nes-          Il tutto ritengo debba essere associato ad
suno venga lasciato indietro.                          una presenza vigile, ma anche frutto di un’azio-
    Bisogna attrezzarsi affinché si eviti, per         ne diretta necessariamente da una entità pub-
quanto possibile, un eccesso di frammentarietà         blica che sia responsabile di linee uniformi e
dei diversi mercati del lavoro europei e quindi a      unificanti, rispetto alle proprie azioni politiche,
noi più vicini se non concorrenti. Il Presidente       sociali, economiche, come in ogni Paese demo-
Draghi ha giustamente affermato, in tale assi-         cratico che si rispetti. n
se in Portogallo, la possibilità che il programma
europeo SURE diventi un viatico, “permanen-
te” per un mercato Comune europeo, rivolto al          [*] Professore a contratto c/o Università Tor Vergata, tito-
lavoro in senso ampio e soprattutto vettore per        lare della cattedra di “Sociologia dei Processi Economici
un sussidio comunitario alla disoccupazione,           e del Lavoro” nonché della cattedra di “Diritto del Lavo-
per far fronte ai mutamenti straordinari propri        ro”. Dirigente dell’INL, Capo dell’Ispettorato Territoriale
del mercato del lavoro globale, e quindi anche         del Lavoro di Terni-Rieti. Le considerazioni contenute nel
europeo, amplificato inevitabilmente, in questo        presente articolo sono frutto esclusivo del pensiero dell’au-
ultimo anno e mezzo, dagli effetti sfavorevoli         tore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per
della pandemia sull’economia.                          l’Amministrazione cui appartiene

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