Corso MOTOSEGA Ed. 2020: uso corretto e manutenzione == - ISCRIZIONI APERTE
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Corso MOTOSEGA Ed. 2020: uso corretto e manutenzione ==> ISCRIZIONI APERTE Corso di Formazione sul corretto utilizzo e manutenzione della motosega (Art. 37 e 73 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.) Obiettivi del corso: a seguito dell’evoluzione delle normative sulla sicurezza, l’utilizzo di diverse attrezzature di lavoro è oggi soggetto all’obbligo di formazione degli utilizzatori. L’obiettivo è quello di fornire un’adeguata preparazione teorica e pratica per operare in sicurezza nell’uso e nella manutenzione della motosega in ambito urbano e privato. Destinatari: corso mirato a tecnici, operatori del settore, operatori agricoli, ed a tutti coloro che vogliono conoscere in maniera approfondita l’utilizzo corretto e la manutenzione ordinaria della motosega. Durata: 8 ore totali di formazione Contenuti della formazione:
1 Modulo – TECNICO – TEORICO – 4 ore: Cenni normativi; Descrizione e funzionamento della motosega: elementi e parti che la compongono; Dispositivi di protezione individuale per l’uso della motosega; Sicurezza sui cantieri riguardante l’uso della motosega; Manutenzione della motosega; Affilatura corretta e descrizione dei denti di taglio; Tecniche di taglio sia di sramatura che di abbattimento. 2 Modulo PRATICO – Esercitazioni pratiche operative – 4 ore: Manutenzione della motosega; Corretta pratica di affilatura; Approccio al cantiere e valutazione dei rischi; Esercitazioni pratiche su l’utilizzo della motosega; Tagli di abbattimento, corretta sramatura e depezzatura degli alberi abbattuti. Docenti: Formatori qualificati secondo gli art 6, 32, 37 D.Lgs.81/2008 – Accordo Stato-Regioni 26/01/2006, D.I. 06/03/2013 ed Operatori esperti nell’utilizzo della motosega. Metodologia, strumenti didattici e verifiche: Lezioni frontali, con utilizzo di strumenti multimediali e prova pratica. Il corso sarà realizzato con metodologie interattive, in modo da coinvolgere gli allievi, sollecitarne l’interesse, favorire la discussione su casi pratici provenienti dalla loro esperienza. Per la verifica dell’apprendimento è prevista la
somministrazione a ciascun partecipante di un test intermedio a risposta multipla per il modulo teorico e prove pratiche finali inerenti il corretto utilizzo dell’attrezzatura. La frequenza al corso è obbligatoria. Al termine verrà rilasciato un attestato di partecipazione alla formazione (valido su tutto il territorio nazionale) solo a coloro che avranno partecipato al 100% del monte ore di formazione previste e avranno superato con esito positivo il test intermedio le prove di verifiche pratiche finali. Aggiornamento della formazione: L’aggiornamento del corso non è normato, ma consigliamo di aggiornarlo comunque entro 5 anni dalla data di rilascio dell’attestato del corso di base. Informazioni e prenotazioni: Abruzzo Consulting Srl – Tel. 0871/411530 – info@abruzzoconsulting.it
Macchine Agricole: Nuove scadenze per le revisioni Revisione macchine agricole: con il decreto 28 febbraio 2019 (che modifica il decreto 20 maggio 2015) il ministero dei Trasporti ha dettato le nuove tempistiche per l’adempimento. Le nuove tempistiche – riportate nell’allegato I – sono le seguenti: Veicoli immatricolati entro il 31 dicembre 1983 Revisione entro il 30 giugno 2021 Veicoli immatricolati dal 1° gennaio 1984 al 31 dicembre 1995 Revisione entro il 30 giugno 2022 Veicoli immatricolati dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2018 Revisione entro il 30 giugno 2023 Veicoli immatricolati dopo il 1° gennaio 2019 Revisione al quinto anno entro la fine del mese di prima
immatricolazione Uso in sicurezza dei prodotti fitosanitari – schede tecnico-informative INAIL L’uso dei prodotti fitosanitari (PF) nel settore agricolo sta ricevendo negli ultimi anni una particolare attenzione per le ricadute che l’impiego di tali prodotti ha sulla salute degli operatori agricoli, dei consumatori e per la tutela dell’ambiente e della biodiversità. L’opuscolo viene proposto sia come ausilio per la realizzazione dei percorsi di formazione e di informazione dei lavoratori sia come compendio sintetico degli adempimenti di legge previsti in tema di tutela della salute e della sicurezza in ambito professionale. Il testo è strutturato in schede monotematiche dedicate alle principali fasi di impiego del PF, integrate da sezioni relative alla sicurezza chimica
in ambito professionale. Viene inoltre trattata la tutela dell’ambiente tramite l’impiego di metodologie agronomiche alternative a basso apporto di PF. Uso in sicurezza dei prodotti fitosanitari – schede tecnico- informative FONTE: www.inail.it INAIL. Oleare la sicurezza – I rischi per i lavoratori nella coltivazione dell’olivo e la produzione delle olive La Campania è tra le cinque regioni italiane a maggior produzione di olio di oliva e negli ultimi anni si è affermata sul mercato con prodotti di alta qualità. Gli oliveti sono per la maggior parte ubicati su terreni con caratteristiche orografiche difficili che non sempre permettono la meccanizzazione delle pratiche colturali e, pertanto, richiedono un significativo impiego di manodopera. Anche nelle aziende a gestione familiare l’attività formativa viene data per scontata ed è facile che le cattive prassi si siano consolidate nel tempo, provocando decine di infortuni sul lavoro.
Oleare la sicurezza – I rischi per i lavoratori nella coltivazione dell’olivo e la produzione delle olive FONTE: www.inail.it Esenzione IMU per terreni agricoli L’esenzione IMU per terreni agricoli vale anche per coltivatori diretti e imprenditori agricoli in pensione. Lo ha chiarito il Mef. L’esenzione IMU prevista per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali riguarda anche coloro che sono già pensionati, iscritti nella previdenza agricola, che continuano a condurre i propri terreni. Il chiarimento arriva dal dipartimento Finanze del Mef con la risoluzione n. 1/Df del primo marzo 2018. IMU per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali La legge di stabilità 2016 ha stabilito che, a decorrere dal 2016, sono esenti dall’IMU i terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, indipendentemente dalla loro ubicazione. Per beneficiare del trattamento agevolato è necessaria la contestuale sussistenza delle seguenti condizioni: possesso del fondo
persistenza dell’utilizzazione agro-silvo-pastorale, mediante l’esercizio di attività dirette alla coltivazione del fondo qualifica soggettiva di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale (ex articolo 1, Dlgs 99/2004) iscrizione nella previdenza agricola. Quesito su IMU e risposte del dipartimento Finanze Sono pervenuti al dipartimento delle Finanze alcuni quesiti relativi alla compatibilità dello status di pensionato con la qualifica di coltivatore diretto e di imprenditore agricolo professionale e l’eventuale conseguente esonero dal pagamento IMU sui terreni agricoli posseduti dal pensionato. Il dipartimento delle Finanze ricorda innanzitutto le definizioni di coltivatore diretto e imprenditore agricolo professionale: è coltivatore diretto chi si dedica direttamente e abitualmente alla coltivazione del fondo, con il lavoro proprio o della sua famiglia, sempreché la sua forza lavorativa non sia inferiore a un terzo di quella complessiva richiesta dalla normale conduzione del fondo (cfr articolo 1647 c.c e articolo 2, legge 9/1963) è imprenditore agricolo professionale chi, in possesso di conoscenze e competenze professionali, dedica alle attività agricole indicate dall’articolo 2135 c.c., direttamente o in qualità di socio di società, almeno il 50% del proprio tempo di lavoro complessivo e che ricava dalle stesse attività almeno 50% del proprio reddito globale da lavoro. A tal fine, dal reddito globale di lavoro sono escluse le pensioni di ogni genere, gli assegni a esse equiparati, le indennità e le somme percepite per l’espletamento di cariche pubbliche, ovvero in associazioni e altri enti operanti nel settore agricolo (articolo 1, comma 1, Dlgs. 99/2004).
Da queste definizioni e dalla lettura sistematica della disciplina legislativa è possibile ricavare, innanzitutto, che non è richiesto che coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali traggano dal lavoro della terra la loro esclusiva fonte di reddito. Inoltre, il legislatore ha previsto per coloro che sono qualificati come coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali l’obbligo di iscriversi nella gestione previdenziale dei coltivatori diretti, purché svolgano tale attività con abitualità e prevalenza. La valutazione dell’abitualità e prevalenza deve essere effettuata rispetto a un’altra attività lavorativa. La percezione di un trattamento pensionistico, quindi, non fa venire meno l’obbligo di iscrizione. Del resto, la normativa previdenziale prevede che i lavoratori che versano i contributi successivamente alla data di decorrenza della pensione possono percepire un supplemento della stessa. Inoltre, con specifico riferimento agli imprenditori agricoli professionali, la risoluzione ricorda che la compatibilità dello svolgimento dell’attività agricola con lo status di pensionato si evince chiaramente dalla circostanza che dal calcolo del 50% del reddito globale da lavoro per la verifica del requisito richiesto dalla legge per il riconoscimento della relativa qualifica sono escluse, tra l’altro, le pensioni di ogni genere. Ne consegue che la qualifica di Iap può essere riconosciuta anche a un soggetto già in pensione. In conclusione, anche i coltivatori diretti e imprenditori agricoli pensionati non devono pagare l’IMU sui terreni agricoli. FONTE “BibLus-net by ACCA – biblus.acca.it“
Sicurezza sul Lavoro – Check Up Gratuito per le Imprese Informiamo tutte le imprese del territorio che abbiamo attivato un servizio gratuito in materia di Sicurezza sul Lavoro. L’ufficio Ambiente e Sicurezza di Unimpresa Chieti, ha organizzato un servizio di assistenza mirato a rilevare tutti i dati aziendali per un check up gratuito della ditta in materia di “sicurezza sul lavoro”. Il servizio offerto, erogato da tecnici esperti in tale settore, consiste in: – un check-up presso la sede/i produttive dell’azienda a fronte delle normative cogenti vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro; – analisi dei rischi; – controllo scadenze dei Corsi di Formazione già effettuati; – un report sui risultati della visita in cui vengano evidenziate le eventuali carenze e gli interventi da adottare per rispondere ai requisiti legislativi. Per prenotare il check-up GRATUITO direttamente presso la Sua azienda è possibile contattare gli uffici ai seguenti recapiti: Tel. 0871/411530 – 339/5866100 – info@abruzzoconsulting.it oppure è possibile venirci a trovare direttamente presso i ns. uffici in Via D. Spezioli (Galleria Comm.le TheateCenter) a Chieti.
LA RICHIESTA E’ SENZA IMPEGNO, ANCHE DOPO IL CHECK UP NON C’E’ ALCUN OBBLIGO EU-OSHA. Proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori nei settori dell’agricoltura, dell’allevamento, dell’orticoltura e della silvicoltura Questa guida non obbligatoria riporta informazioni ed esempi di buone prassi sull’attuazione delle direttive in materia di salute e sicurezza nonché ogni altro elemento necessario, come spiegazioni ed esempi pratici sui pericoli e i rischi in tutte le fasi dell’attività agricola, dell’orticoltura e della silvicoltura. La guida è stata concepita per aiutare tutte le parti interessate, in particolare agricoltori, supervisori (soprattutto nelle PMI), datori di lavoro, i lavoratori e i loro rappresentanti e altri, ad attuare e a gestire adeguatamente la prevenzione dei rischi sul posto di lavoro. La guida comprende alche una sintesi delle varie direttive UE, i riferimenti e la bibliografia delle fonti, un glossario, l’elenco delle questioni principali e un indice per argomento, una tabella di esempi pratici e una tabella generale sui doveri delle parti interessate. La guida contiene vari esempi di buone prassi che
sono state riprese da guide vigenti negli Stati membri o che sono state studiate appositamente per questo documento. La pubblicazione è disponibile in formato stampabile in tutte le lingue. FONTE: osha.europa.eu/it Download Opuscolo INAIL Infor.MO – Il Ribaltamento dei Mezzi Rischio ribaltamento mezzi: dati descrittivi, fattori di rischio, dinamiche infortunistiche. Inoltre, misure preventive generali e specifiche per carrelli elevatori e mezzi movimento terra. Il rischio ribaltamento mezzi è una delle cause più frequenti degli infortuni mortali nei luoghi di lavoro. Per approfondire il tema, di seguito è possibile scaricare l’opuscolo Inail “Il ribaltamento dei mezzi“. Infor.MO - Il Ribaltamento dei Mezzi Agricoltura: Unimpresa, in 10
anni persi 100mila posti di lavoro I dati di Unimpresa in uno studio inserito fra le richieste inviate al governo, nell’ambito del documento programmatico approvato ieri dal consiglio nazionale dell’associazione. Proposto un patto di settore fra aziende e istituzioni che coinvolga la scuola e università; e poi più innovazione e meno burocrazia. Il vicepresidente Braga: “Va modernizzata l’intera filiera, ma gli imprenditori devono assumersi maggiori responsabilità”. Più di 100.000 posti di lavoro persi nell’agricoltura e nell’agroalimentare in Italia nell’arco degli ultimi 10 anni. Con la produzione del settore che è rimasta sostanzialmente immobile, passando dai 50 miliardi di euro del 2005 ai 57 miliardi del 2015 con una crescita pari ad appena il 14%, mentre la media europea è stata del 22%. Questi i dati principali di uno studio di Unimpresa pubblicato nel documento inviato al governo con una serie di proposte: l’associazione, in particolare, chiede una cabina di regia che coinvolta scuola e università, con un pacchetto di misure volte a incentivare l’innovazione e a ridurre la burocrazia a carico delle aziende agricole. Il documento è stato approvato ieri dal consiglio nazionale di Unimpresa riunitosi a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. “Va modernizzata l’intera filiera con un patto istituzionale, che coinvolga l’Istruzione e le imprese: anche gli imprenditori devono fare la loro parte, assumendosi maggiori responsabilità perché i rifiuti nel retro della stalla non aiutano a risanare l’azienda” dice il vicepresidente di Unimpresa con delega all’agroalimentare, Mario Braga. Secondo i dati di Unimpresa, tra il 2005 e il 2015 la produzione agricola italiana è cresciuta solo del 14%,
passando da 50 miliardi a 57 miliardi. Nello stesso arco di tempo la crescita media nei paesi membri dell’Unione europea è stata del 22%. Un andamento che, per il nostro Paese, ha comportato, tra l’altro, un sensibile calo dell’occupazione, scesa di 100.000 unità. Insufficienti anche i risultati del rapporto tra export e import: le esportazioni nel 2015 hanno toccato quota 6,6 miliardi, registrando uno crescita rispetto al 2005 di 2,5 miliardi; le importazioni, invece, nel 2015 sono state pari a 13,8 miliardi, in salita di 4,6 miliardi sul 2005. Negativo il confronto, tra Italia ed Europa, anche per quanto riguarda i redditi del settore: se nel nostro Paese sono saliti del 14%, nel Vecchio continente è stato registrato un aumento del 40%. Regia, programmazione, accompagnamento all’innovazione e allo sviluppo sono i fattori indispensabili menzionati nelle proposte inviata al governo al quale viene chiesto anche una riforma volta alla semplificazione della burocrazia. “Allo stesso tempo gli imprenditori agricoli devono assumersi maggiori responsabilità guardando la realtà in tutti i suoi aspetti. Non meno rilevante è il ruolo che devono svolgere le professioni tecnico intellettuali per promuovere una agricoltura innovativa, con capacità organizzative e tecniche migliori, per favorire aggregazioni, reti e filiere più organizzate e strutturate” si legge nel documento dell’associazione. Unimpresa propone una soluzione che passa attraverso una stretta sinergia fra istituzioni, imprese agricole e professioni intellettuali volta a favorire la promozione di un “piano di governo del settore agroalimentare”. Il piano andrebbe attuato attraverso uno stretto raccordo con la scuola agraria e le università, le professioni e le imprese demandando al ministero per le Politiche agricole, in sinergia con il ministero della Pubblica istruzione, la competenza in materia di programmazione didattica degli istituti tecnici agrari e delle Università “agrarie”. Anche i settori della
ricerca e della sperimentazione pubblici (gestiti dallo Stato e dalle Regioni) vanno riformati raccordandoli all’università, alle imprese agroalimentari e alle professioni intellettuali. Secondo Unimpresa, è essenziale e urgente è la promozione di una concreta profonda e radicale semplificazione burocratica, attuando il progetto della “Buona burocrazia”, amica e strumento di crescita, qualità e sviluppo. È indispensabile liberare l’agricoltura da un’antistorica pressione burocratica e da una superata rappresentatività di settore. Il documento analizza anche il fenomeno dei prezzi. Viene suggerito, in particolare, di addentrarsi anche nelle cause che provocano la volatilità dei “listini”, fattore di instabilità, di freno alla programmazione, di rallentamento ai processi di crescita delle reti e della collaborazione fra imprese agroalimentari, è essenziale. Si rileverebbero così anche le cause di responsabilità storico strutturali che hanno rallentato e frenato lo sviluppo del settore agroalimentare. La volatilità dei prezzi in agricoltura determina cicliche crisi che purtroppo trascinano una destrutturazione del settore. Unimpresa suggerisce, poi, di rivedere profondamente le politiche di finanziamento dei progetti di ammodernamento, innovazione e sviluppo delle imprese. Il credito di rischio e di sviluppo dovrebbe essere riformato costituendo un fondo nazionale dell’agroalimentare. Pur essendo stata assicurata sul pieno coinvolgimento ai tavoli istituzionali non è mai stata coinvolta e convocata. “Col pensiero rivolto alle gravi difficoltà in cui operano e resistono le imprese agricole delle zone terremotate, esprimendo loro la nostra vicinanza e solidarietà, guardiamo alle agricolture e all’agroalimentare italiano con particolare preoccupazione” spiega ancora Braga, secondo il quale “occorre cambiare marcia passando dalle enunciazioni e dai buoni propositi alle politiche concrete che favoriscano
l’ammodernamento dell’intera filiera agro-alimentare, dunque bisogna costruire un nuovo modello agroalimentare italiano”. Proroga al 31/12/2017 per la formazione addetti macchine agricole e trattori Con il “Decreto Milleproroghe” (Decreto Legge 30 dicembre 2016, n. 244), pubblicato in G.U. il 28 febbraio, slitta al 31 dicembre 2017 l’entrata in vigore delle disposizioni sul cosiddetto patentino, ovvero l’obbligo di abilitazione all’uso delle macchine agricole. Ricordiamo che il Decreto Legislativo 81/2008 prevede che chiunque utilizzi trattori agricoli e forestali debba essere in possesso di una formazione ed addestramento adeguati e specifici, tali da consentire l’utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro, anche in relazione ai rischi che possano essere causati ad altre persone. Viene altrsì prorogato al 31 dicembre 2018 l’obbligo di effettuare i corsi di aggiornamento per l’utilizzo dei trattori per lavoratori del settore agricolo in possesso di esperienza documentata almeno pari a 2 anni. La precedente scadenza era stata fissata al 12 marzo 2017.
Fitosanitari. Proroga autorizzazioni – Regolamento UE n. 487/2014 E’ stato aggiornato l’elenco riguardante la proroga delle autorizzazioni dei prodotti fitosanitari contenenti alcune sostanze attive, la cui scadenza è stata modificata in attuazione del Regolamento UE n. 487/2014 della Commissione europea, contenuto nel comunicato ministeriale del 25 luglio 2014. Consulta l’ elenco dei prodotti prorogati, aggiornato al 13 febbraio 2017 FONTE: www.salute.gov.it Etichetta Nutrizionale: dal 13 dicembre entrerà in vigore il nuovo regolamento Ue Il prossimo 13 dicembre sarà il termine ultimo per l’adeguamento delle etichette dei prodotti alimentari al regolamento UE 1169/11. Infatti, per tutti gli operatori del settore alimentare, con il cui nome o con la cui ragione sociale è commercializzato il
prodotto, scartta l’obbligo di inserire una “Dichiarazione nutrizionale” sulla confezione o sull’etichetta degli alimenti preconfezionati. Secondo le nuove disposizioni, la “dichiarazione nutrizionale” obbligatoria indicherà il contenuto energetico e le percentuali di ogni singola sostanza riportata, come di seguito meglio specificato, in una tabella comprensibile sull’imballaggio. Tutte le informazioni dovranno essere espresse per 100 g o per 100 ml e potranno, inoltre, anche essere espresse in porzioni. Gli elementi da dichiarare obbligatoriamente sono: – valore energetico – grassi – grassi saturi – carboidrati – zuccheri – proteine e sale. Il Regolamento 1169 all’allegato V definisce i casi in cui non è obbligatorio indicare la tabella nutrizionale: i prodotti non trasformati che comprendono un solo ingrediente o una sola categoria di ingredienti; i prodotti trasformati che sono stati sottoposti unicamente a maturazione e che comprendono un solo ingrediente o una sola categoria di ingredienti. le acque destinate al consumo umano, comprese quelle che contengono come soli ingredienti aggiunti anidride carbonica e/o aromi le piante aromatiche, le spezie o le loro miscele, il sale e i succedanei del sale gli edulcoranti da tavola i prodotti contemplati dalla direttiva 1999/4/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 febbraio 1999, relativa agli estratti di caffè e agli estratti di cicoria, i chicchi di caffè interi o macinati e i
chicchi di caffè decaffeinati interi o macinati le infusioni a base di erbe e di frutta, i tè, tè decaffeinati, tè istantanei o solubili o estratti di tè, tè istantanei o solubili o estratti di tè decaffeinati, senza altri ingredienti aggiunti tranne aromi che non modificano il valore nutrizionale del tè gli aceti di fermentazione e i loro succedanei, compresi quelli i cui soli ingredienti aggiunti sono aromi gli aromi e gli additivi alimentari i coadiuvanti tecnologici gli enzimi alimentari e i lieviti la gelatina e i composti di gelificazione per marmellate le gomme da masticare gli alimenti confezionati in imballaggi o contenitori la cui superficie maggiore misura meno di 25 cm e quelli, anche confezionati in maniera artigianale, forniti direttamente dal fabbricante di piccole quantità di prodotti al consumatore finale o a strutture locali di vendita al dettaglio che forniscono direttamente al consumatore Tutti i prodotti alcolici (vini, liquori e superalcolici) con grado alcolico superiore al 1,2% (Reg. UE 1169/11 art. 16 punto 4). Per le bevande con tenore alcolico >1,2% la dichiarazione nutrizionale può limitarsi al solo valore energetico Volume INAIL: Lavori in prossimità di linee
elettriche aeree. Valutazione del rischio e misure di prevenzione Secondo quanto definito dal Testo Unico sulla Sicurezza del lavoro (d.lgs. 81/2008 e s.m.i., artt. 83 e 117), è fatto obbligo al datore di lavoro di provvedere affinché i lavori svolti in vicinanza di parti attive (che di solito sono lavori non elettrici) non siano eseguiti a distanze inferiori ai limiti di cui alla Tabella 1 dell’Allegato IX al Testo Unico, salvo disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi. Spesso in aree di cantiere sono occorsi infortuni gravi o addirittura mortali dovuti al contatto o all’avvicinamento di attrezzature di lavoro o di macchine utensili a linee elettriche aeree. Obiettivo della pubblicazione è fornire uno strumento utile per i RSPP, i RLS e i lavoratori esposti al rischio di contatto o avvicinamento a linee elettriche aeree, per prevenirne gli effetti attraverso una puntuale valutazione e gestione (ad esempio, predisponendo opportune procedure di lavoro ed adottando misure di prevenzione). FONTE: www.inail.it INAIL Lavori in prossimità di linee elettriche aeree
Etichetta Prodotti Alimentari: Torna l’obbligo indicazione dello stabilimento. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di disegno di legge di delegazione europea che all’art.4 contiene la delega per la reintroduzione nel nostro ordinamento dell’indicazione obbligatoria della sede dello stabilimento di produzione o confezionamento per i prodotti alimentari e per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento n. 1169/2011 in materia di etichettatura. L’obbligo di indicazione della sede dello stabilimento riguarderà gli alimenti prodotti in Italia e destinati al mercato italiano. Allo stesso tempo partirà a breve la notifica della norma alle autorità europee per la preventiva autorizzazione. L’Italia insisterà sulla legittimità dell’intervento in applicazione di quanto previsto dall’articolo 38 del regolamento n. 1169/2011, motivandola in particolare con ragioni di più efficace tutela della salute dei consumatori. “Quello di oggi – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – è un passo importante che conferma la volontà del Governo di dare indicazioni chiare e trasparenti al consumatore sullo stabilimento di produzione degli alimenti. Diamo una risposta anche alle tantissime aziende che hanno chiesto questa norma e hanno continuato in questi mesi a dichiarare lo stabilimento di produzione nelle loro etichette. Non ci fermiamo qui, porteremo avanti la nostra battaglia anche in Europa, perché
l’etichettatura sia sempre più completa, a partire dall’indicazione dell’origine degli alimenti. Per noi si tratta di un punto cruciale, perché la valorizzazione della distintività del modello agroalimentare italiano passa anche da qui. Lo scorso anno per la prima volta il Governo ha chiamato i cittadini a esprimersi ufficialmente su questa materia, attraverso una consultazione pubblica online. Il 90% dei 26 mila italiani che hanno risposto ha detto che vuole leggere la provenienza chiaramente indicata sui prodotti che consuma”. Il CdM ha anche approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo recante disposizioni sanzionatorie per la violazione del regolamento (UE) n. 29/2012 della commissione, del 13 gennaio 2012, relativo alle norme di commercializzazione dell’olio d’oliva e del regolamento (CEE) n. 2568/91 relativo alle caratteristiche degli oli d’oliva e degli oli di sansa d’oliva, nonché ai metodi ad essi attinenti. Nello specifico con l’intervento, che si affianca a quello già realizzato con la legge 9 del 14 gennaio 2013, sono state inserite le sanzioni riguardanti l’indicazione obbligatoria dell’origine, nonché quelle relative alla leggibilità delle informazioni in etichetta (origine e denominazione di vendita). FONTE: www.politicheagricole.it INAIL. Pubblicate le misure di sicurezza per lo
svolgimento di lavori su alberi con funi Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha emanato la circolare n. 23 del 22 luglio 2016 allo scopo di divulgare le “Istruzioni per l’esecuzione in sicurezza di lavori su alberi con funi”. Fornire un utile strumento operativo per tutti gli operatori del settore. E’ questo lo scopo delle nuove Istruzioni per l’esecuzione in sicurezza di lavori su alberi con funi, che illustrano e chiariscono le disposizioni contenute nel decreto legislativo 81 del 2008 e sue modifiche. I lavori su alberi possono esporre gli operatori addetti a rischi particolarmente gravi per la loro salute e sicurezza. In particolare, ci si riferisce al rischio di caduta dall’alto che purtroppo determina ogni anno un significativo numero di infortuni con conseguenze spesso mortali. Il fenomeno in tutta la sua gravità è emerso dallo studio svolto dall’Osservatorio sugli infortuni mortali e gravi nel settore agricolo e forestale, curato dal settore ricerca dell’Inail, che nello svolgimento delle relative attività utili a rilevare ed elaborare le informazioni riguardanti gli infortuni occorsi a tutti i lavoratori del settore d’interesse – ivi compresi quelli per i quali non ricorre la tutela assicurativa dell’Inail – si avvale delle segnalazioni degli Organi di sorveglianza territoriale (Ausl), nonché della consultazione dei principali mezzi di informazione (quotidiani ed agenzie di stampa). I dati dell’Osservatorio, pur non essendo esaustivi del fenomeno infortunistico in agricoltura possono fornire una panoramica generale degli infortuni occorsi anche fuori dall’attività lavorativa principale. In particolare, i dati
estratti relativi ai lavori su alberi, hanno mostrato come nel corso del 2015 sono stati registrati 38 eventi infortunistici determinati da cadute da alberi, dei quali 11 hanno avuto conseguenze letali. È evidente che molti di questi infortuni, hanno coinvolto soggetti non esperti, mentre svolgevano operazioni di raccolta di frutti o potatura di alberi, in palese non ottemperanza alle disposizioni previste nel decreto legislativo 81 del 2008. Per questo, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha emanato la circolare n. 23 del 22 luglio 2016 allo scopo di divulgare le Istruzioni, con l’intento di illustrare adeguate misure di sicurezza per lo svolgimento di lavori su alberi, di accesso e posizionamento mediante funi e di fornire informazioni per la corretta scelta e uso dei dispositivi di protezione individuale e delle attrezzature di lavoro. FONTE: www.inail.it Istruzioni Esecuzione in Sicurezza di Lavori sugli Alberi con Funi
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