INFORMAZIONE E CONSENSO AI TRATTAMENTI SANITARI - Aldo Ricci U.O.C. Medicina Legale e Gestione del Rischio - AUSL Modena Direttore: Dr.ssa ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
INFORMAZIONE E CONSENSO AI
TRATTAMENTI SANITARI
Bologna, 13 gennaio 2011
Aldo Ricci
U.O.C. Medicina Legale e Gestione del Rischio - AUSL Modena
(Direttore: Dr.ssa Alessandra De Palma)Il CONSENSO del/la paziente rappresenta
l’atto sotteso a ogni trattamento sanitario e
trae la propria origine dai principi di
autonomia e libertà all’autodeterminazione
sanciti dalla Costituzione
(artt. 2, 13 e 32),
secondo i quali
la libertà personale è inviolabile e i trattamenti
sanitari sono di norma volontariLICEITÀ DELL’ATTO MEDICO
Art. 50 c.p. (consenso dell’avente diritto)
“Non e' punibile chi lede o pone in pericolo un
diritto, col consenso della persona che puo'
validamente disporne…”
L’assenza (o inadeguatezza) può comportare
conseguenze di carattere giudiziario, anche penali.
IL CONSENSO VA ACQUISITO PER OGNI
TRATTAMENTO SANITARIOECCEZIONI Stato di necessità (art. 54 c.p.) “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri da pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo…” (pericolo imminente di vita o di grave danno alla salute”) TSO (artt. 33,34,35 - L. 833/78): tuttavia, anche in caso di TSO vi devono essere iniziative volte ad assicurare il consenso e la partecipazione da parte di chi vi è obbligato
Il consenso è l’espressione della volontà della
persona interessata,
non una semplice adesione
alla decisione del sanitario
Deve quindi essere conseguente a
un’informazione adeguata fornita dal curante,
che deve esporre la proposta diagnostico-
terapeutica in modo chiaro e comprensibile ed
è in primis un imperativo etico e deontologico,
oltre che giuridico.REQUISITI DEL CONSENSO • Personale • Manifesto • Specifico • Preventivo e attuale • Revocabile • Consapevole • Informato
PERSONALE
Unico avente diritto ad esprimere il consenso è il/la
paziente che deve essere sottoposto al
trattamento sanitario
(CONSENSO DI UN FAMIGLIARE: NON VALIDO!!)
CASI PARTICOLARI
↓
Legale rappresentanteMANIFESTO
Il/la pz deve esprimere il Consenso (o il
dissenso) in modo chiaro ed
inequivocabile
È pertanto consigliabile l’acquisizione in
FORMA SCRITTAFORMA SCRITTA
↓
VALORE PROBATORIO
PARTE INTEGRANTE DELLA
PRESTAZIONE SANITARIA E DELLA
DOCUMENTAZIONE SANITARIAPRESTAZIONI CHE PREVEDONO L’OBBLIGO
DI LEGGE DEL CONSENSO SCRITTO
• Trasfusione di sangue ed emocomponenti
• Accertamento diagnostico HIV
• Donazione di tessuti/organi tra viventi
• Prelievo e innesto di cornea
• Procreazione medicalmente assistita
• IVG
• Sperimentazione clinica
• Farmaci off-label
• Elettroshockterapia• Specifico: deve essere riferito a quello specifico atto sanitario proposto, non deve essere acquisito in maniera generica • Preventivo e Attuale • Revocabile: è diritto del pz revocare il consenso in ogni momento • Inoltre, libero e relativo ad un bene disponibile
CONSENSO INFORMATO E CONSAPEVOLE
il consenso deve essere espresso dal
paziente che, ricevuta un’adeguata
informazione sul suo stato di salute e sui
trattamenti che gli/le vengono proposti, ne
abbia compreso il significato e abbia,
pertanto, la possibilità di esprimere
consapevolmente (con cognizione) la
propria adesione ai trattamenti proposti dal
sanitario.L’informazione è parte integrante
dell’atto sanitario
Il momento informativo nei confronti del/la
paziente è unanimemente riconosciuto - sul
piano etico, giurisprudenziale e
deontologico - non più come semplice
attività preliminare all’atto sanitario, ma
come
PARTE INTEGRANTE E INSCINDIBILE
dell’atto stessoL’informazione
Il professionista della salute deve aiutare il
paziente ad assumere un ruolo di partner nel
cammino terapeutico, la cui finalità comune è
rappresentata dalla sua stessa salute
è indispensabile che il paziente sia in possesso
delle informazioni sul suo stato di salute e sul
trattamento proposto, che solo il
professionista può fornirgli per aiutarlo a
capireInformazione • Personalizzata • Comprensibile • Veritiera • Obiettiva • Esaustiva (…) • Non imposta
Personalizzata
deve essere adeguata alla situazione reale del
pz, commisurata al suo stato di salute, alle
sue condizioni psicologiche, culturali e
linguistiche proporzionata alla tipologia del
trattamento proposto. Inoltre all’età del pz
(es. in caso di minore) e alla sua capacità
decisionale (es. interdetto, amministrato,
incapace)ASIMMETRIA SANITARIO-PAZIENTE
Ciò deve avvenire cercando di colmare la
distanza che “separa” il professionista
dal/la paziente.
Il paziente è in una situazione non solo di
minor conoscenza tecnica, ma anche di
‘bisogno’, di ‘debolezza’ causata dalla
malattia e necessita di cure non solo sul
piano terapeutico, ma anche di supporto
UMANOComunicazione
Ogni incontro deve rappresentare un’occasione
per stabilire e rafforzare un contatto
comunicativo e relazionale con il paziente
(ma anche con i parenti…)
La comunicazione è qualcosa di più della semplice
trasmissione di informazioni, presupponendo
empatia, condivisione di intenti, univocità di
sentimenti
(consenso: sentire con, sentire insieme)Il consenso, a maggior ragione nei contesti
SerT e/o psichiatrici, deve essere un
processo dinamico continuo, basato un
rapporto di relazione e un’attività di
comunicazione sul piano umano che deve
rinnovarsi e rafforzarsi ad ogni incontro.
↓
Ricadute positive sugli aspetti motivazionali
dell’adesione al trattamento del/la pazientePeculiarità e criticità in ambito psichiatrico
(SerT)
FASE DIAGNOSTICA
Approccio al pz teso a distinguere tra condizioni
patologiche che inficiano o meno le capacità di
intendere e/o volere (anche temporanea o
parziale)
Pur considerato che una diagnosi di certezza su tali
aspetti è spesso non facile in tempi rapidiSe il/la paziente possiede sufficienti capacità
cognitive e volitive, andrà pienamente
coinvolto nel processo decisionale
(pur valutando l’ev. opportunità di “limitare”
l’informazione al pz, qualora si ritenga che la
conoscenza completa ed assoluta della propria
patologia e delle modalità dell’intervento – con i
dei rischi connessi possa - influire negativamente
sul trattamento)Se paziente NON possiede sufficienti capacità
cognitive e volitive tali da potersi
consapevolmente autodeterminare
↓
- tutele giuridiche (interdizione, inabilitazione,
AdS)?
o
Soggetto legalmente capace, ma in condizioni di
“incapacità naturale”?Nei casi in cui siano attive tutele giuridiche:
(acquisire e allegare copia del provvedimento)
↓
Avente diritto all’espressione del consenso è il
rappresentante legale
(ma il pz deve comunque essere coinvolto nel
momento informativo e deve essere ascoltata e
tenuta in considerazione la sua opinione)Maggiormente complessi i casi di
incapacità naturale
(il pz può non avere coscienza di malattia)
Importanza dei familiari
(spesso sono i primi ad accorgersi dei sintomi e
“spingono” il congiunto a rivolgersi al professionista;
patologie nelle quali le capacità cognitive sono
conservata, ma sono deficitarie quelle volitive)
Opportunità di rendere edotti i parenti sulla facoltà di
poter richiedere attivazione di AdS (può farlo anche la
struttura sanitaria)COME COMPORTARSI?
(evidentemente nei casi in cui non ricorrano
gli estremi per TSO)
↓
Varrebbe la regola generale di adire al GTTuttavia…
La peculiarità di molte condizioni
psichiatriche comporta che il consenso
spesso non possa costituire la premessa,
ma il punto di arrivo del trattamento
Inizialmente il pz più che un v. e p. consenso
consapevole, può esprimere un assenso al
trattamentoÈ spesso inevitabile una implicita
“assunzione di responsabilità” da parte del
professionista, che agendo a tutela della
salute del paziente (principio di
beneficialità), inizia comunque un percorso
terapeutico, nella considerazione il
raggiungimento del consenso (adesione
consapevole e coinvolgimento
motivazionale) sia in sé uno degli obiettivi
del trattamentoE IN CASO DI ESPLICITO DISSENSO?
Il RIFIUTO delle cure può essere un
SINTOMO stesso della patologia,
derivante da difetto della capacità di
comprensione
(Quindi non valido?)Due possibilità
Porre in essere gli adempimenti per TSO
(se ricorrono i presupposti)
Lasciar “vivere” il/la paziente con la propria
malattia?Peculiarità SerT e CT
Il consenso procede in parallelo al trattamento,
essendo da rinnovare e rafforzare di volta in volta
in occasione di ogni incontro.
FASE DIAGNOSTICA
TRATTAMENTO
Coinvolgimento: incoraggiare un atteggiamento attivo da
parte del paziente → incremento delle motivazioni
Responsabilizzazione (diritti e doveri)Tempistica dell’acquisizione formale
(firma del modulo)
↓
Non è forse l’aspetto più rilevante
(purché dalla documentazione sanitaria risultino i
passaggi che hanno caratterizzato il percorso
terapeutico, anche rispetto alle informazioni al
paziente)Grazie per l’attenzione…
Puoi anche leggere