INDAGINE DELLA PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA SU "SMART WORKING E MOBILITA' SOSTENIBILE". PRIME CONSIDERAZIONI - Provincia di ...
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INDAGINE DELLA PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA SU “SMART WORKING E MOBILITA’ SOSTENIBILE”. PRIME CONSIDERAZIONI Provincia di Monza e della Brianza Presidente Luca Santambrogio A cura del Settore Territorio Direttore Antonio Infosini Elaborazioni Andrea Giambarda, Micaela Pastanella – Provincia MB Andrea Airoldi (consulente) - Centro Studi PIM 0
Sommario Sommario .......................................................................................................................................................... 1 Brevi note metodologiche ................................................................................................................................. 2 Confronti con altre iniziative in campo ............................................................................................................. 3 Primi risultati: smart working nei Comuni ......................................................................................................... 4 Primi risultati: il punto di vista dei dipendenti sullo smart working ................................................................. 8 Primi risultati: dipendenti comunali e mobilità sostenibile ............................................................................ 13 Primi risultati: profili emissivi e benefici sull’ambiente .................................................................................. 16 1
Brevi note metodologiche L’indagine verte sui temi della mobilità sostenibile (andando a comporre il quadro conoscitivo del Pums e raccogliendo elementi di progettazione del territorio e di programmazione degli interventi) e sulle nuove forme di lavoro a distanza (LAEM - lavoro agile in emergenza, smart working, telelavoro…). L’indagine, avviata in data 25 aprile 2020 e della durata indicativa di 3 settimane si compone di due questionari, vale a dire di due distinte richieste di informazioni: • la prima, da compilare a cura di un referente comunale per l’indagine (prevalentemente individuato all’interno del Settore del Personale), è di carattere generale e raccoglie le informazioni relative a Smart Working e ad azioni/politiche/progetti di mobilità sostenibile, attivati direttamente dall’Amministrazione comunale o da altri soggetti (sia pubblici che privati) nel territorio di competenza; • la seconda, nella forma di un breve ed anonimo questionario online, cui sono chiamati a rispondere tutto il personale dipendente e i collaboratori dell’Ente, per descrivere lo spostamento casa-lavoro e le modalità di lavoro sia abituali (vale a dire precedentemente all’attuazione dei vari DPCM di limitazione degli spostamenti) sia attualmente in uso. La seguente relazione intende proporre una prima lettura, a partire dalle prime elaborazioni condotte sui dati raccolti con l’indagine “Smart Working e Mobilità Sostenibile”, avviata ufficialmente in data 25/4. Le elaborazioni potranno tuttavia essere aggiornate, alla luce di eventuali nuovi dati che saranno raccolti nel prosieguo dell’iniziativa (sia come risposte del form online da parte del personale degli Enti Locali, sia come compilazione delle schede di indagine direttamente da parte dell’Amministrazione comunale) e con successivi e ulteriori approfondimenti. I dati sono restituiti unicamente in forma aggregata, non riconducibile a singoli soggetti. 2
Confronti con altre iniziative in campo Provincia MB non è stato l’unico soggetto a dar corso, nelle scorse settimane, a indagini sulle nuove forme di lavoro a distanza, diverse delle quali hanno anche saggiato gli aspetti qualitativi di tale nuova condizione lavorativa; così, come, molteplici sono i rapporti, in prevalenza ma non solo generati sulla scorta di analisi di big data, che analizzano le variazioni intervenute come minori flussi sulle reti di trasporto. Alcune, si spingono anche a individuare le relazioni fra lo smart working e le minori percorrenze. L’indagine di Provincia ha comunque delle peculiarità che la rendono unica nel recente panorama delle survey sul tema: anzitutto il campione, omogeno e vasto in quanto riferito alla popolazione dei dipendenti pubblici e collaboratori degli enti locali e, ancor di più, il notevole grado di penetrazione dell’indagine rispetto all’universo del campione. Inoltre, l’indagine è stata configurata per permettere di valutare la connessione dello smart working con le pratiche di mobilità dei lavoratori; non solo come minori percorrenze chilometriche, ma anche come ripartizione modale ante emergenza sanitaria Covid-19 e attuale, e potendo anche dare una stima delle minori emissioni di CO2 generate sia dal minore utilizzo del mezzo privato motorizzato, sia dalla propensione, nel futuro, a modificare le proprie abitudini di viaggio, anche in relazione al mantenimento o, addirittura, alla promozione delle politiche di smart working nei Comuni. In particolare, preme qui far emergere che, rispetto ad altre indagini, il target è più mirato e significativo così come il grado di penetrazione del campione: nel caso di altre indagini, infatti, da quanto si è potuto apprendere come informazioni dai media e dagli organi di stampa, si parla di alcune migliaia di risposte su una base potenziale di riferimento dell’indagine stimata in circa 1,6 milioni di lavoratori del mondo pubblico e privato del territorio lombardo, che hanno effettuato smart working durante le settimane contrassegnate dalle misure di lockdown e di restrizioni alla libertà di movimento; peraltro, non contemplando i vari milioni di persone che hanno proseguito l’attività sul posto di lavoro o l’hanno interrotta. Nel caso di Provincia, ad indagine ancora aperta, ha già risposto una platea di 1.683 dipendenti, sia in smart working che non, su un totale di poche migliaia. Un'altra indagine, invece, è riferita in prevalenza ad aspetti qualitativi della cosiddetta “Fase 2”, mentre quella di Provincia è più analitica in relazione agli impatti di carattere ambientale e trasportistico. In ogni caso, poiché altre indagini hanno finalità diverse ed essendo, inoltre, mondo aziendale e mondo della PA complementari, emerge che può sussistere una proficua sinergia, nell’ascolto reciproco, per cogliere come entrambi questi due mondi, ciascuno con le proprie specificità, possano contribuire a fare ripartire, in modo congiunto, l’economia nel territorio brianteo. 3
Primi risultati: smart working nei Comuni Al termine della settimana (venerdì 22/5) 25 Comuni su 55 che compongono la Provincia, pari al 45,5% hanno reso la scheda di indagine: sono prevalentemente Comuni della Brianza Centrale e del Vimercatese. Dei Comuni che hanno restituito la scheda di indagine, solo il 20%, prima del 16/3/2020, aveva attivato politiche di smart working per il personale, mentre successivamente tutte le Amministrazioni sono riuscite a portare, i lavoratori, o almeno una parte, in LAEM (Lavoro Agile in Emergenza): tale valore sul territorio provinciale, in media, si attesta al 56,9% del personale, con punte del 100% nei Comuni di Camparada e Lesmo, 96,2% a Cavenago Brianza, 81,8% a Ronco Briantino, 80% a Briosco, 77,5% a Concorezzo. FIG. 1 - NUMERO DEI DIPENDENTI IN SMART WORKING RISPETTO AL NUMERO DEI DIPENDENTI COMPLESSIVI PER COMUNE Interessante è conoscere, in prospettiva, la disponibilità dei Comuni Briantei a consentire al personale di proseguire nelle forme di lavoro a distanza: il 66% degli Enti, nel futuro, è favorevole a consentire o addirittura a incentivare lo smart working. 4
FIG. 2 - AZIONI FUTURE DELL’ENTE RISPETTO ALLE FORME DI LAVORO A DISTANZA Inoltre, l’84% dei Comuni è disponibile, volontariamente o se necessario, a partecipare a ulteriori indagini di approfondimento sui temi dello smart working e della mobilità sostenibile. FIG. 3 - DISPONIBILITA’ DELL’ENTE A PARTECIPARE A EVENTUALI SUCCESSIVE FASI DI INDAGINI PROMOSSE DA PROVINCIA MB Infine, rilevante è la disponibilità del 44% dei Comuni a implementare progetti pilota e azioni sperimentali di mobilità sostenibile sotto la regia della Provincia, mentre il 24% si riserva di valutare la risposta a fronte della conoscenza di maggior dettaglio nella descrizione dell’intervento che si potrebbe attuare. Complessivamente, si potrebbe arrivare fino al 68% dei Comuni. 5
24% 44% SI NO FORSE 32% FIG. 4 - DISPONIBILITA’ DELL’ENTE A PARTECIPARE A SPERIMENTAZIONI/PROGETTI PILOTA PER AZIONI E POLITICHE DI MOBILITA’ SOSTENIBILE PROMOSSE E/O COORDINATE DA PROVINCIA MB Segue, infine, la ripartizione su base comunale della tipologia contrattuale del personale, con una forte predominanza di soggetti assunti con contratto a tempo indeterminato. 6
Primi risultati: il punto di vista dei dipendenti sullo smart working Hanno risposto al questionario online 1.683 dipendenti o collaboratori di 42 diversi Comuni su 55 che compongono la Provincia, pari al 76,4% delle Amministrazioni comunali, mentre il tasso di risposta del personale, con riferimento ai Comuni dai quali sono giunte risposte a entrambi i questionari di indagine, è pari al 53,4%. FIG 6. PERCENTUALE DI RISPOSTA DEL PERSONALE AL QUESTIONARIO ONLINE, NEI COMUNI DAI QUALI SONO ARRIVATE RISPOSTE A ENTRAMBI I QUESTIONARI Rispetto al totale delle risposte, si osserva che oltre 2 su 5 sono di dipendenti del Comune capoluogo di Provincia, dunque con un importante peso relativo, mentre fra gli altri Comuni emergono Vimercate, Limbiate e Meda. 8
FIG. 7 - INCIDENZA DELLA RISPOSTA DEI DIPENDENTI (PESO RELATIVO SUL TOTALE), NEI COMUNI DAI QUALI SONO ARRIVATE RISPOSTE A ENTRAMBI I QUESTIONARI FIG. 8 - AFFIDABILITA’ DEL CONTRIBUTO INFORMATIVO FORNITO DAI DIPENDENTI DEI COMUNI (IN QUELLI DAI QUALI SONO ARRIVATE RISPOSTE A ENTRAMBI I QUESTIONARI). 9
Per valutare la qualità dell’informazione, per ciascun Comune e con riferimento ai Comuni dai quali sono arrivate risposte a entrambi i questionari, si è provveduto a valutare la percentuale di risposte online ricevute rispetto al numero totale del personale in servizio: Nel Comune di Vedano al Lambro ha risposto il 100% dei dipendenti, a seguire Lazzate con lo 85,0%, Meda con lo 83,0% e Meda con lo 81,0%. Hanno risposto al questionario per il 73% femmine e per la restante parte, pari al 27%, maschi. Genere 27% M F 73% FIG. 9 - SUDDIVISIONE PER GENERE Il 58% dei lavoratori negli Enti locali di Monza e Brianza ha più di 50 anni. Fasce di età 3% 10% 9% >= 20 e < 30 >= 30 e < 40 >= 40 e < 50 30% >= 50 e < 60 48% >= 60 e < 70 FIG. 10 - SUDDIVISIONE PER CLASSI DI ETA’ 10
Si evidenzia come, dalle risposte pervenute, emerge che dall’inizio dell’anno – gennaio 2021 al 16 marzo 2020, il 21% del personale aveva chiesto di usufruire di politiche di smart working e, di queste, solo il 41% delle richieste era stato esaudito. Invece, lo smart working è divenuta la modalità di lavoro per il 75% del personale dal 16 marzo in poi (64% richiesto dal dipendente e per l’11% “forzoso”). Distrib. % della fruizione di smartwork (anche forzosa) 25% Si No 75% FIG. 11 - PERCENTUALE DI LAVORATORI IN SMART WORKING Circa la metà del personale ha svolto in modalità smart working l’intera settimana lavorativa. E, complessivamente, ben più di 4 dipendenti comunali su 5 hanno lavorato da casa almeno 3 giorni. Lo smart working, nonostante alcune complessità iniziali ravvisate in fase di avvio, raccoglie un larghissimo consenso, tant’è che più di più di 4 dipendenti comunali su 5 sono disponibili a proseguire in smart working anche in futuro, pur con una riduzione del tempo trascorso a casa e con un rientro parziale in sede: infatti, più di 3 dipendenti su 5 opterebbero per lavorare a casa 2/3 giorni a settimana. Si riscontra, comunque, che più di 1 dipendente su 5 opterebbe per svolgere le proprie mansioni da casa per l’intera settimana lavorativa, dunque manifestando l’interesse a lavorare sempre da casa. 11
Distrib. % della disponibilità a lavorare in smartwork 0% 19% Si (compresi si "parziali") 1% Si "condizionati" No Non so 80% FIG. 12 - DISPONIBILITA’ A LAVORARE DA CASA Distribuzione % dei range di giorni di disponibilità per SW 35,0 31,0 29,1 30,0 25,0 21,9 20,0 15,0 10,6 10,0 5,4 5,0 1,3 0,4 0,0 1 2 3 4 5 6 Dati non rilevanti FIG. 13 - NUMERO DI GIORNI PER I QUALI SI ESPRIME DISPONIBILITA’ A LAVORARE DI CASA 12
Primi risultati: dipendenti comunali e mobilità sostenibile Interessante è il dato sul tempo di percorrenza necessario per compiere il tragitto casa-lavoro (andata e ritorno). Complessivamente, poco più della metà (53,6% del campione) dichiara di impiegare meno di 30 minuti per lo spostamento casa-lavoro-casa, poco meno della metà (46,4%) più di 30 minuti. Distribuzione % dei tempi di percorrenza (minuti) 50,0 44,0 45,0 40,0 35,0 31,3 30,0 25,0 20,0 15,0 9,6 9,2 10,0 5,3 5,0 0,5 0,0 < 10 >= 10 e < 30 >= 30 e < 60 >= 60 e < 90 >= 90 e < 180 >= 180 FIG. 14 - TEMPI DI PERCORRENZA NELLO SPOSTAMENTO CASA-LAVORO E RITORNO, PER CLASSI Le distanze percorse per il tragitto casa-lavoro (andata e ritorno) mostrano che quasi la metà del personale (46,7%) compie uno spostamento casa-lavoro-casa compreso fra i 5 e i 20 km. Distribuzione % delle distanze in km casa-lavoro 25,0 23,8 22,9 20,0 14,1 15,0 11,8 9,8 9,4 10,0 6,9 5,0 1,1 0,2 0,0 = 1 e < 2 >= 2 e < 3 >= 3 e < 5 >= 5 e < 10 >= 10 e < 20 >= 20 e < 50 >= 50 e < >= 100 100 FIG. 15 - DISTANZE PERCORSE NELLO SPOSTMAENTO CASA-LAVORO E RITORNO, PER CLASSI 13
Limitandosi però a osservare le percorrenze effettuate esclusivamente con il mezzo privato motorizzato, si osserva che le distanze tendono ad aumentare, con la classe con più risposte che è quella fra 20 km e 50 km, mentre il dato della percorrenza media è di circa 18 km per il viaggio casa-lavoro e ritorno. Distribuzione % delle distanze Km percorse con mezzo motorizzato privato 20,0 18,6 18,0 16,8 16,0 14,0 12,0 10,8 10,0 8,0 7,1 6,0 3,6 4,0 2,0 0,9 0,0 >= 1 e < 5 >= 5 e < 10 >= 10 e < 20 >= 20 e < 50 >= 50 e < 100 >= 100 FIG. 16 - DISTANZE PERCORSE NELLO SPOSTMAENTO CASA-LAVORO E RITORNO DEGLI UTENTI DEL MEZZO PRIVATO MOTORIZZATO, PER CLASSI Il campione utilizza in prevalenza l’automobile, che da sola o in combinazione con altre modalità di trasporto è utilizzata nel 77,5% degli spostamenti. Rilevante è la quota degli spostamenti effettuati a piedi, che da soli o in combinazione con altre modalità di trasporto coprono il 34,0% degli spostamenti. 14
Distribuzione % della modalità di trasporto usata 60,0 51,9 50,0 40,0 30,0 20,0 11,4 10,6 10,0 5,5 4,3 3,1 3,9 2,6 1,2 1,4 1,0 1,0 0,8 0,8 0,6 0,0 Piedi Auto Auto + Auto + Auto + Auto + Auto + Auto + Bici Bici + Bus Bus + Moto Treno + Auto + piedi bici bici + bus moto treno + piedi piedi piedi bus + piedi piedi bici + piedi FIG. 17 - RIPARTIZIONE MODALE Il car pooling è poco diffuso e riguarda solo il 4% di coloro che utilizzano l’automobile per lo spostamento casa-lavoro. Distrib. % dei conducenti sui mezzi privati 4% Conducenti Passeggeri 96% FIG. 18 - UTILIZZO DEL MEZZO PRIVATO 15
Primi risultati: profili emissivi e benefici sull’ambiente Per definire un profilo emissivo del campione, si assumono i dati rilevati dall’indagine, ovvero: • i Comuni hanno portato in smart working circa il 60% del personale; • 25 Comuni, incluso Monza, hanno comunicato il numero dei propri dipendenti (Monza circa 1.000), per un totale di circa 2.500 persone; • i dipendenti hanno dichiarato di usare l’auto fra il 60% e il 70% dei casi, con una percorrenza A/R media, approssimativamente, di circa 18 km; • i dipendenti hanno dichiarato, in media, di aver lavorato in smart working da casa 4 giorni la settimana, dunque riducendo dell’80% le percorrenze e di conseguenza le emissioni rispetto a una settimana “tipo” ante emergenza sanitaria e misure di lockdown. Sulla scorta dei dati noti, si possono fare delle ipotesi per stimare: • l’universo dei dipendenti degli Enti locali, pari a circa 4.000 persone (1.500 per i Comuni che hanno risposto, 1.500 per i Comuni che non hanno risposto essendo in numero comparabile con quelli che hanno risposto, 1.000 a Monza) • il profilo emissivo medio. Sulla base delle tipologia di carburante del mezzo privato, con una forte prevalenza dei motori a benzina pari al 62% dei veicoli di proprietà, nonché della cilindrate del motore, per quasi il 70% inferiore a 1.500 cc, a sua volta incrociato con il dato sulla normativa antinquinamento “Euro” dei veicoli, per il 72% pari a “Euro 5” o superiore, dunque con emissioni allo scarico contenute, si può ipotizzare 130 g/km di emissioni di CO2. Ciò, peraltro, in via cautelativa, vale a dire senza tenere conto dell’aggiornamento della regolamentazione Europea del ciclo di guida (da ciclo NEDC a ciclo WLTP) e senza tenere conto dei dati delle percorrenze medie, che presuppongono un incremento delle emissioni per viaggi a breve con motore “a freddo”. Per tutto quanto sopra assunto, si può ipotizzare, da una prima stima sommaria che potrà meglio essere meglio affinata e confermata nelle successive fasi di analisi, che per ogni settimana di smart working, rapportando il campione all’universo dei dipendenti degli Enti Locali in Monza e Brianza, siano state non emessi in atmosfera almeno 12.000 kg di CO2 a settimana, dovuti a oltre 24.000 km percorsi in meno al giorno. 16
Distrib. % dei tipi di alimentazione dei mezzi privati 2% 4% 7% Benzina 0% Gasolio/diesel Ibrida 25% Elettrica 62% GPL Metano FIG. 19 - TIPO DI ALIMENTAZIONE DEL MEZZO PRIVATO Distrib. % dei della classe "Euro" 0% 5% 1 9% 2 29% 3 14% 4 5 24% 19% 6 7 FIG. 20 - DISTRIBUZIONE DEL MEZZO PRIVATO PER NORMATIVA ANTINQUINAMENTO “EURO” 17
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