ILGIORNALE.IT: DELL'ORDINE ALZANO LA VOCE

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ILGIORNALE.IT: DELL'ORDINE ALZANO LA VOCE
ILGIORNALE.IT:    LE  FORZE
DELL’ORDINE ALZANO LA VOCE
Sulle proteste degli anarchici in favore di Cospito si sta
facendo un gran parlare. Le più numerose a Roma e Milano, dove
non sono mancati momenti di tensione con le forze dell’ordine.
Come si legge su IlGiornale.it “In particolare, manifestanti e
uomini in divisa sono entrati in contatto nella Capitale, dove
si sono rese necessarie cariche di alleggerimento dopo le
intemperanze del corteo. A Milano, invece, si è registrato un
lancio di oggetti, tra i quali sassi, bottiglie e dispositivi
esplosivi contro il dispiegamento di uomini dello Stato
all’interno del perimetro del carcere. Ma nonostante il ruolo
che questi professionisti ricoprono nell’assicurare ordine
pubblico e sicurezza del Paese, rischiando anche la propria
vita e subendo vessazioni di ogni tipo, in tanti sono pronti a
puntare il dito contro di loro, accusandoli delle peggiori
violenze. Un clima che le forze dell’ordine, ora, non sono più
disposte a tollerare”.
Stefano Paoloni ha commentato quanto segue: “Immaginavamo che
con un governo di destra, anarchici e antagonisti sarebbero
tornati in piazza. Faremo di tutto per garantire che ciascuno
possa esprimere la propria opinione ma pacificamente e senza
armi.“

ILGIORNALE.IT

OSPITE             DEL          TG4   STEFANO
PAOLONI             SUL          CASO   DEGLI
ANARCHICI
Si parla di attacchi internazionali causati in modo
disordinato e random dai nuovi anarchici. Ci si chiede se
nonostante la collaborazione tra le varie Polizie mondiali,
quello che sta accadendo può essere definito un reale allarme
internazionale e se c’è un reale rischio di crescita
sull’allarme anarchico. Questo lo chiede la Boselli a Paoloni
ospite del TG4.
«Sicuramente le connessioni internazionali ci sono e vanno
assolutamente monitorate. E’ chiaro che è nel nostro Paese che
si concentra la grande attenzione e lo dimostrano le
manifestazioni di questi giorni, come gli attacchi anche al
Commissariato di Polizia, il Commissariato Prenestino di Roma.
L’attenzione va tenuta molto alta e spiace quando si vede che
viene dato un sostegno a questo tipo di iniziative».
Parla di violenze, Stefano Paoloni, e sottolinea come tutti
abbiano il diritto di manifestare, ma pacificamente e senza
l’utilizzo delle armi. Il messaggio è chiaro, non vanno
legittimate, in nessun modo, questo tipo di azioni.
Richiamando alla compattezza in questo specifico momento
storico.
Per il 41-bis spiega che è previsto un isolamento superiore
rispetto al carcere ordinario:
«…le celle sono singole e vengono garantite due ore di
socialità – a fronte delle otto del carcere ordinario –
incontrando altri tre detenuti selezionati…» sottolineando
come oltre all’espiazione della pena sia prevista anche la
rieducazione del detenuto.

CONGUAGLI FISCALI FEBBRAIO
2023: RICHIESTA DI INTERVENTO
AL CAPO
Abbiamo scritto al Capo della Polizia per sollecitare un
intervento immediato in merito alle segnalazioni giunte da
tutta Italia sull’addebito nello stipendio di febbraio 2023
dei conguagli fiscali, liquidati in unica rata dalla
piattaforma NoiPA, senza possibilità di rateizzare le quote.

In particolare, abbiamo chiesto al Capo di prevedere forme di
rateizzazione dei debiti derivanti dal conguaglio fiscale, in
modo da salvaguardare gli stipendi del personale, già colpiti
dalla dilagante inflazione e costretti a subire trattenute
eccessive per errori di calcolo.

LA NOSTRA NOTA

COMPENSO     PER    LAVORO
STRAORDINARIO AL PERSONALE
DELLA  POLIZIA   DI STATO:
PROROGA LIMITI MENSILI IN
VIGORE
La Direzione Centrale per i Servizi di Ragioneria ha
comunicato che a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino a nuova
comunicazione, sono prorogati i limiti mensili di lavoro
straordinario attualmente in vigore a favore del personale
della Polizia di Stato. La suddetta Direzione Centrale, nella
medesima circolare, ha segnalato, quale assoluta necessità,
che le prestazioni di lavoro straordinario rese mensilmente
dal personale di ogni grado e qualifica siano contenute entro
i monte ore e limiti individuali assegnati. Di seguito si
riporta la nota citata.

LA CIRCOLARE

STEFANO PAOLONI A DIARIO
DELLA DOMENICA RETE 4
Stefano Paoloni è stato intervistato da Manuela Boselli sul
caso Cospito e 41-bis nella trasmissione Diario della Domenica
(rubrica a cura del TG4). Si può rimettere in discussione il
41-bis per uno sciopero della fame? Paoloni ha spiegato che
tipo di regime carcerario vige nel 41-bis e come le misure di
sicurezza in essere al carcere duro funzionano, ma che è stato
definito da Cospito un bluff. Paoloni ha sottolineato come dal
carcere ordinario sia molto più semplice riuscire a mantenere
contatti con le associazioni criminali di cui si faceva parte.
«E’ stato dimostrato che mafiosi e appartenenti ad
associazioni sovversive dal carcere continuavano a comunicare
e a mantenere i rapporti con le associazioni di cui facevano
parte. Questo regime più restrittivo è utile per interrompere
questo tipo di rapporto… riescono comunque a comunicare con
l’esterno, hanno 1 ora di visita al mese e due ore di
socialità con altri tre detenuti durante il giorno quindi di
fatto vi è un interscambio…».
Da Cospito a Matteo Messina Denaro il passo è breve e ci si
chiede se anche per un soggetto come il boss dei boss sia
ipotizzabile l’abolizione della pena viste le sue condizioni
precarie e in caso iniziasse uno sciopero della fame.
«Non è escluso che la mafia stia appoggiando questo percorso-
iniziato da Cospito – anche attraverso gruppi esterni. Anche
in questo caso andrebbero approfondite le ricerche… Credo che
Matteo Messina Denaro abbia dimostrato la necessità del
mantenimento dell’ergastolo ostativo nei riguardi di chi non
si pente e di chi non collabora. E’ giusto che sconti tutta la
pena per intero».

ERGASTOLO OSTATIVO, 41 BIS E
RISCHIO           ANARCHICO:
L’INTERVISTA SU IL GIORNALE
AL    SEGRETARIO    GENERALE
STEFANO PAOLONI
Mentre le manifestazioni anarchiche contro il 41 bis ad
Alfredo Cospito si susseguono in diverse città italiane con
occupazioni, sabotaggi e attentati in nome del detenuto,
Stefano Paoloni in una intervista concessa al quotidiano Il
Giornale ha le idee chiare su quelle che sono le misure da
adottare in nome della legalità e della sicurezza. Dice il
Segretario Generale: “Non bisogna cedere. Questi sono episodi
che abbiamo già visto negli anni 70 e 80 ma la democrazia ha
vinto allora e vincerà ancora. Le forze dell’ordine faranno la
loro parte, però non servono ammiccamenti da parte della
politica e delle istituzioni. Questo è il momento della
fermezza e della compattezza“. E ancora, continua PAOLONI, in
merito alle alternative al 41 bis per chi è stato condannato
per fatti di mafia o reati eversivi, spiega: “Al momento non
ce ne sono. Il 41-bis serve a interrompere il rapporto con
l’associazione criminale di cui si era parte: è dimostrato che
dal carcere ordinario si riescono a intrattenere relazioni con
l’esterno. E vero che lo scopo del carcere è la
rieducazione insieme all’espiazione della pena. Ma non si può
consentire che sia un periodo in cui si fa attivamente parte
di un’associazione, che sia di stampo eversivo o mafioso.“
IL GIORNALE

PRONTO SOCCORSO LODI 40 ENNE
IN ESCANDESCENZA PROVOCA 50
MILA EURO DANNI A COSE.
TORNANO ATTUALI LE PAROLE DI
GIANROCCO ACCOGLI (SAP LODI)
SULLA      NECESSITÀ      DI
RIPRISTINARE I PRESIDI NEGLI
OSPEDALI
L’altra notte al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di
Lodi un 40 enne, probabilmente con problemi psichici, ha dato
in escandescenza, arrecando danni a cose per oltre 50 mila
euro (per quanto riportato a mezzo stampa da fonti ospedaliere
NDR), tanto da dover richiedere, per placarlo, l’intervento di
3 volanti della Questura di Lodi. Sono di colpo tornate
attuali e riprese da diversi quotidiani locali, le parole
dette, poco più di una settimana fa, dal nostro Segretario
Provinciale di Lodi Gianrocco Accogli, parlando del ripristino
dei Posti di Polizia presso i nosocomi: “Che i presidi
all’interno delle strutture sanitarie siano fondamentali ed
importanti è fuori da ogni dubbio. Oltre agli ospedali penso
però anche alle stazioni, altro luogo sensibile a cui
interessarsi ancora di più. Inoltre non è possibile pensare di
reintrodurre tutto ciò senza prima intervenire sul numero
degli agenti, stiamo fortemente pagando i tagli, la spending
review costata cara anche alle forze di polizia.”

IL CITTADINO – LODI

IL GIORNO PAVIA

MILANO.CORRIERE.IT

ILGIORNO.IT

ILCITTADINO.IT

IL    SAP    PRESENTE    ALLE
COMMEMORAZIONI DELL’ISPETTORE
FILIPPO RACITI
Il 2 febbraio del 2007 Filippo ha da poco compiuto
quarant’anni, vive ad Acireale ed ha una moglie, Marisa, e due
figli: Fabiana che ha 15 anni ed Alessio di 8. Quel giorno,
c’è una partita di campionato, non una partita qualsiasi per
il tifo siciliano ma il derby fra il Palermo e il Catania da
giocarsi allo Stadio Angelo Massimino del Capoluogo Etneo.
Filippo, che da poco ha chiesto il trasferimento dalla
Questura catanese al X Reparto Mobile, è di servizio. Il clima
che si respira è caldo, caldissimo, ma le forze dispiegate in
campo per l’ordine e la sicurezza pubblica sono imponenti:
“come non si erano mai viste” diranno poi alcuni giornalisti
al seguito delle squadre di calcio. Il timore, da anni, è
sempre lo stesso: che le tifoserie arrivino al contatto e si
scateni l’inferno. Filippo è un Ispettore, è uno in gamba, è
in Polizia dal 1986 da quando, come fanno i ragazzi in quella
parte d’Italia, a poco più di diciotto anni, ha scelto da che
parte stare: dalla parte dello Stato, dalla parte delle
Istituzioni, dalla parte di chi la mafia, in qualsiasi sua
forma si presenti, la combatte giorno dopo giorno indossando
con amore una divisa. La situazione fuori e dentro dallo
stadio è calda, caldissima, poco conta chi è in vantaggio e
chi sta perdendo, è l’occasione giusta per delinquere, per
vendicarsi sotto il vessillo di un tifo che nasconde solo odio
e criminalità. La partita di calcio lascia presto la scena
alla partita dell’ordine pubblico che si gioca fuori dallo
stadio: sassaiole, petardi, lancio di oggetti, una follia
collettiva, una violenza che dura ben oltre i novanta minuti
del calcio regolamentare. Quando la nebbia si dirada, quando
la furia cieca di gruppi organizzati di criminali si placa, a
terra resta un uomo, un padre, un marito, un figlio, un amico.
A terra, indosso ad un uomo esanime, c’è una divisa del X
Reparto Mobile, lì qualcuno di colpo da lontano grida: “È
l’ispettore Raciti!”. Quel giorno di sedici anni fa, come
recita la menzione per la Medaglia d’Oro al valor Civile, “Con
spiccata professionalità, non comune determinazione operativa
e consapevole sprezzo del pericolo si prodigava nel
fronteggiare e respingere un gruppo di facinorosi tifosi
catanesi, rimanendo mortalmente ferito nel corso dei
violentissimi scontri…” con “Luminosa testimonianza di elevato
senso civico, encomiabile altruismo ed eccezionale spirito di
servizio, spinti sino all’estremo sacrificio” , alla vigilia
della Festa di Sant’Agata, ci lasciava Filippo Raciti.

Oggi il   SAP, con il Segretario Provinciale di Catania Antonio
Basile,   ha partecipato alle commemorazioni che si sono tenute
presso    la stele, eretta in memoria dell’Ispettore Filippo
Raciti,   all’interno dello Stadio Angelo Massimino di Catania.
NEGOZIATORE DI PRIMO LIVELLO
DELLA POLIZIA DI STATO: IN
CORSO DI PUBBLICAZIONE IL
DECRETO PER IL RECLUTAMENTO
DI 30 UNITÀ
L’Ufficio Relazioni Sindacali ha comunicato che è in corso di
pubblicazione, sul portale Doppiavela, il decreto del Direttore
Centrale per gli Affari Generali e le Politiche del Personale della
Polizia di Stato del 31 gennaio 2023 con il quale è stato disposto il
reclutamento di n. 30 ( trenta ) dipendenti per l’acquisizione della
qualifica di “Negoziatore di primo livello della Polizia di Stato”,
riservato   agli   appartenenti   ai   ruoli   degli   Ispettori   e   dei
Sovrintendenti in servizio presso le Questure (compresi i dipendenti
dei commissariati sezionali e distaccati), la Direzione Centrale
Anticrimine della Polizia di Stato – Servizio Centrale Operativo e
Servizio Controllo del Territorio e la Direzione Centrale della
Polizia di Prevenzione – Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza. Le
selezioni in argomento non costituiscono una procedura concorsuale.
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