Numero 1 gennaio 2021 - DEMETRIO I sogni di - Il Piccolo Missionario
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ANNO 95 - N. 1090 - € 3,00 POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE DECRETO LEGGE 353/2003, (CONVERTITO IN LEGGE IL 27/02/2004 N. 46) ARTICOLO 1, COMMA 1, DCB VERONA numero 1 gennaio 2021 I sogni di DEMETRIO
scritto da padre ELIO BOSCAINI parola di direttore A Joela... e Ka m a siamoi! c on v o C aro Joe, Siamo coscienti dell’emergenza clima- anche noi ragazzi e ragazze del tica e la notizia del ritorno americano PM tifavamo per te. Siamo stati in questo impegno ha tutto il nostro contenti di apprendere che apprezzamento. avevi vinto tu le elezioni per Importante è anche restituire dignità diventare presidente degli Stati Uniti. alla popolazione nera, decisiva per la Detto tra noi, eravamo ormai un po’ tua elezione, e messa in crisi dall’uccisio- stanchi delle battute sguaiate e prepo- ne di George Floyd a Minneapolis e da tenti del tuo predecessore. altri simili episodi Ci sembra di capire, A partire dal 20 gennaio, con il tuo infatti, che nel tuo Paese c’è un “razzismo giuramento sulla Bibbia, avrai i pieni sistemico” che dice l’urgenza di rivedere poteri. Siamo qui per chiederti di passa- il comportamento delle forze di polizia. re subito a tradurre in realtà le promesse A te e alla tua vice, Kamala Harris, che hai fatto in campagna elettorale. prima vicepresidente donna della storia Bello aver messo a capo della tua comu- degli Stati Uniti, che a noi risulta molto nicazione tutte donne. Loro saranno il in gamba, oltre a essere figlia di madre volto nuovo della presidenza americana indo-americana immigrata da Chennai e nei rapporti con l’esterno, quindi anche di padre di origine giamaicana, l’augurio con noi italiani, amici da sempre, e in di lavorare giorno dopo giorno perché particolare con la stampa. tutti e tutte nel nostro mondo (curdi e A noi, simpatici ammiratori di Greta palestinesi compresi) si viva nella giusti- Thunberg, interessa che il tuo Paese zia e nella pace. rientri nell’Accordo di Parigi sul clima. Auguri, Joe! Auguri, Kamala! GEN NAIO 2021 3
Le storie Demetrio scritto da padre TERESINO SERRA Il sog no del mnaco o etrio Dem D stanza nella vita. Aveva ricevuto tanto e emetrio, il monaco, si sentiva tanto aveva dato. Stanco, si addormentò ormai anziano. Pensava di aver con la Bibbia in mano. dato tutto. Prima di addormen- Cominciò a sognare. E nel sogno incon- tarsi aveva pregato col salmo trò Dio. Contento di vederlo, gli chie- che recita: “La vita è come l’er- se: «Cos’altro devo fare?». Dio rispose ba che germoglia; al mattino fiorisce e raccontando che un contadino aveva due germoglia, alla sera è falciata e secca” semi in mano: un chicco di grano e un (Sal 90, 5-6). All’anziano monaco questa seme di albero da frutto. Chiese loro se preghiera non piaceva. Gli sembrava volevano crescere, moltiplicarsi e far felice triste. Lui stava arrivando alla soglia dei tanta gente. La proposta piacque ai due, suoi 80 anni e pensava di aver fatto abba- ma quando il contadino parlò loro delle 24 GEN NAIO 2021
MARCO PACI suoi primi frutti rallegrarono il cuore del contadino. Alcu- ne annate furono buone, altre meno, ma quell’albero conti- nuò a donare con generosità. Con gli anni finì per invec- chiare. E smise di dare frutti. Pensò allora di offrire quello che aveva: l’abbondanza delle foglie che si trasformava in ombra per tanti ospiti di passag- gio. Per tante persone era bello sedersi sotto quell’albero, riposa- re, chiacchierare e ricordare. Ma giunse il tempo in cui non riusci- va più a produrre nemmeno foglie. Si sentiva profondamente triste. Un gior- no, il contadino gli si avvicinò dicendo: «Sono qui perché ho bisogno di te. Devo chiederti ancora di sacrificarti: l’inverno è freddo e ho bisogno dei tuoi rami per il fuoco». L’albero rispose con la generosità di sempre, offrendo non solo i rami, ma anche il tronco: «Prenditi tutto, se serve a fare felice la tua famiglia e i tuoi bambini», disse. condizio- Il contadino rientrò a casa felice. Nel ni da seguire, campo rimasero il ceppo e le radici. Il i semi rimasero contadino lavorò sul ceppo dandogli perplessi, perché «per forma di sgabello. Pensava a qualche moltiplicarvi e crescere, anziano che avrebbe potuto sedervisi e dovete andare sotto terra, al freddo e riposare. al buio, e morire», si sentirono dire. Allora Dio concluse: «Caro Demetrio, sii Il chicco di grano, senza esitare, disse sempre generoso. La vita è generosità. subito no. Gli sembrava una follia: non Quando dici sì e ti sacrifichi, la tua vita intendeva finire sottoterra, sacrificato. Si si fa dono per gli altri. Quando dici no, nascose quindi nel granaio. Ma un gior- perdi anche quel poco che hai. È bello no, il contadino, mentre faceva pulizia, continuare a dare fino all’ultimo». lo spazzò via; e così terminò i suoi giorni Il monaco si svegliò sereno, pensando nello stomaco di una gallina. che Dio regala il tempo per trasformarlo Il seme di albero da frutto, invece, accet- in dono. La persona generosa esce dalla tò. Pensò tra sé che il contadino sape- comodità del suo nido e pensa all’altro. va bene ciò che gli chiedeva e si fidò. Questa è generosità: vita che genera vita. Si trasformò presto in pianticella, che La persona generosa inizia il nuovo regalò bellezza e gioia a tutto il giardi- anno pensando alle 365 opportunità di no. Col tempo divenne albero adulto e i dare, darsi ed essere felice con gli altri. GEN NAIO 2021 25
scritto da JESSICA CUGINI M i chiamo Costituzione… C’è Sono nata grazie al grande lavoro di chi mi chiama semplicemen- donne e uomini che poi vennero chiama- te Carta, che è il diminutivo di ti, non a caso, Madri e Padri costituenti. Carta costituzionale… Qualsi- Perché è di certo grazie a loro se, oramai asi sia la tua scelta, che tu voglia da 73 anni, sono il documento più impor- chiamarmi con il mio nome per intero o il tante della Repubblica italiana. mio diminutivo, devi sapere che è proprio in Ma andiamo per gradi, sennò poi perdia- questo gennaio che compio gli anni. mo il filo del discorso. Discorso che è Sono nata ufficialmente il 1° gennaio molto importante capire bene, perché ti del 1948! Ho forse gli anni dei tuoi nonni tornerà utile tante volte. Non solo quan- e nonne… Comunque è proprio a partire do studierai educazione civica, ma anche da questa data che, come si dice, “entro quando penserai a come funzionano le in vigore”! Si fa cioè riferimento a me cose… per le regole che sono la base del vivere Perché questo discorso riguarda proprio insieme nel nostro Paese. te, che stai leggendo queste righe. 28 GEN NAIO 2021
Monarchia o repubblica? Allora, dicevamo, andiamo per ordine… La Repubblica italiana… La nostra Repubblica nasce dopo la Seconda guerra mondiale, di cui magari avrai sentito parlare… Soprattutto nasce dopo la Resistenza e il ventennio del regime fascista (e se sei lettrice o letto- re del PM, cosa sono queste due cose lo sai di certo, perché avrai letto i fumetti e le pagine che abbiamo dedicato a quel tempo…). Nasce dopo che le italiane (per la prima volta!) e gli italia- ni sono chiamati a votare il 2 giugno 1946 e a scegliere tra monarchia e Repubblica, cioè non più il re (monarchia signifi- ca proprio questo, governo di uno solo!), ma un governo fatto da più persone scelte attraverso le elezioni… Il risultato passa alla storia: oltre 10 milioni (10.718.502 per l’esat- tezza, a voler essere pignoli…) votano per la monarchia, mentre oltre 12milioni (12.718.641 sempre per la precisione…) scel- gono la Repubblica. Alcune madri costituenti GEN NAIO 2021 29
cca Ma madou racconta La m z a u gica Un giorno, la zucca prese a rotolare, come ormai aveva l’abitudine di fare, per le strade del villaggio. Mentre rotolava, cantava felice. Vedendola, una capretta chiese alla mamma il permesso di anda- re a cantare con lei. Mamma-capra non glielo concesse perché – diceva – lei era piccola e la zucca pericolosa. La capret- ta insistette. La mamma, cedendo infine alla richiesta della figlia, le consegnò una grossa pietra, chiedendole di spaccare la zucca in due. Come vide la zucca arri- vare, la capretta le lanciò contro la grande pietra. La zucca si spaccò in scritto da MAMADOU MBENGAS C’ due, mentre capretta rientrava a casa. era una volta, in un lontano villaggio dell’Africa nera, una zucca che era appena fiorita. Cresceva giorno dopo gior- no, e così, un po’ alla volta, si era fatta grande. Ogni tanto andava roto- lando a spasso per il villaggio e mangia- va quanto trovava sulla sua strada: esseri umani, piante e quant’altro. Le persone ne avevano una grande paura: appena la scorgevano in lontananza se ne fuggiva- no a gambe levate. GUGLIELMO SIGNORA 26 GEN NAIO 2021
Ma alcuni giorni dopo, la capretta riascol- Alcuni anni dopo, diventata ormai gran- tò la zucca cantare di nuovo, mentre de, la capretta udì nuovamente la canzo- andava a spasso per il villaggio incuten- ne della zucca. Corse dalla madre: do terrore tra gli animali e le persone che «Mamma – le disse – ora sono grande, fuggivano per paura di essere divorati. posso andare a cantare con la zucca?». La capretta ritornò dalla madre: «Voglio «No! La zucca è pericolosa – fu la rispo- andare a cantare con la zucca», le disse. sta –. Ora però sei grande e puoi di certo La mamma le ripeté che lei era piccoli- ucciderla con questa pietra». E le conse- na e la zucca pericolosa. Le consegnò gnò una pietra ancora più grossa. però ancora una grossa pietra dicendo- Quando la capra incontrò la zucca, non le di spaccare la zucca in mille pezzi. La volle affrontarla subito. Si nascose dietro capretta andò incontro alla zucca che un albero e intonò la canzoncina. La passeggiava nel villaggio rotolando e zucca, curiosa, si avvicinò all’albero da cantando la sua canzone. Non appena cui proveniva il canto. A quel punto, la le fu a tiro, le lanciò contro la pietra e la capra uscì allo scoperto e la zucca le fu ridusse in mille pezzi. sopra. La lotta fu lunga e aspra, finché La zucca riprese comun- la capra non gettò a terra la zucca. que a uscire e a rotola- Stava per ucciderla con la pietra quan- re per il villaggio; e ogni do questa, spaventata, si mise a gridare volta uomini e animali si forte. Spalancò la bocca e gridava tanto nascondevano per paura forte che da essa uscì tutto quanto aveva di essere divorati. mangiato sino ad allora nel villaggio: uomini, donne, animali, piante, capanne e quant’altro. Allora tutti si misero a correre con la capra per rientrare al villag- gio. Da quel giorno, lei divenne il totem del villaggio. GEN NAIO 2021 27
Poesia della razza umana, e la razza umana è piena di passione”. LAB Siamo tante e tanti, siamo diversi e siamo sparsi per il mondo, ma se c’è qualcosa che ci accomuna come membri del genere umano, questo qualcosa è proprio la poesia: che sia una filastrocca, una ninna nanna, un inno religioso, un grande e lunghissimo poema epico, una canzone rap… In fondo, scritto da ILARIA RIGOLI siamo tutti un po’ poeti e poetesse! P Ecco quindi il perché di questa rubrica: erché scriviamo? Qualcuno per imparare insieme cosa distingue la scrive per mettere in ordine poesia da tutte le altre forme di scrittura, i pensieri; qualcun altro per e soprattutto per metterci all’opera come sfogarsi, e qualcuno perché ha scrittori e scrittrici di poesie. Perché in bisogno di comunicare con gli fondo tutti siamo più o meno in grado altri, ma non riesce a farlo con la voce. di riconoscere una poesia “a colpo d’oc- Ma perché scriviamo poesie? chio”, quando la vediamo scritta sulla C’è una scena famosa di un film che carta; e spesso, quando qualcuno, parlan- si intitola L’attimo fuggente, in cui un do, usa certe costruzioni del discorso, o professore un po’ originale dice ai suoi certe immagini un po’ “strane” e sugge- alunni: “Noi non leggiamo e scriviamo stive, diciamo che è “un poeta”. poesie perché è carino: noi leggiamo e ia... scriviamo poesie perché siamo membri poes Fare ? viamo Pro 32 GEN NAIO 2021
Perfino quando vediamo uno sportivo Sperimentare con le parole… particolarmente abile, o assaggiamo una pietanza prelibata, ci viene da dire che è Sì, è vero: si può fare una poesia proprio “... pura poesia”. Ma come mai? su tutto. Sulle grandi passioni del gene- re umano, come diceva il professore del film, ma anche sulle cose piccole, picco- Faremo una poesia lissime: i fili d’erba, i capelli, un vecchio su come è nato il mondo. giocattolo, un ango- lo di strada. Per Faremo una poesia essere poeti biso- su ciò che è più importante: gna certo avere la terra l’acqua il sole alcune qualità, e le facce della gente. tra queste due che Faremo una poesia ai ragazzi e alle sui grandi sentimenti ragazze certo non Comporremo rime mancano: la capa- per tutti quattro i venti cità di osservare il Scriveremo strofe mondo e la voglia a uomini gloriosi di giocare. Costruiremo versi su monti e manti erbosi. CONSIGLIO DI LETTURA: E se nel gran daffare Poesie per aria di Chiara Carminati. ci cadrà un capello Ventitré piccole poesie da leggere tutte d’un fiato, oppure una alla volta, un giorno dopo l’altro… e Faremo una poesia cominciare a guardarsi intorno con gli “occhiali anche su quello. del poeta”! Chiara Carminati Poesie per aria - Topipittori 2008 GEN NAIO 2021 33
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