Il futuro del marketing è la creatività - Creatività e intelligence: in che modo l'una può migliorare l'altra e trasformare la tua azienda in una ...
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Il futuro del marketing è la creatività. Creatività e intelligence: in che modo l’una può migliorare l’altra e trasformare la tua azienda in una fucina di esperienze.
Nel 2009 una persona consumava in media quasi 34 GB di informazioni al giorno secondo alcuni studi della University of California di San Diego. Negli ultimi dieci anni la quantità di contenuti e canali è aumentata in modo esponenziale. Feed di Twitter, video su TikTok, storie Instagram, messaggi su WhatsApp, canali di Slack, tutti in aggiornamento continuo per catturare la nostra attenzione. Nel mondo in cui viviamo, dove i terabyte hanno ormai preso il posto dei gigabyte, 34 GB sembrano briciole. Tutte queste informazioni ci rendono più intelligenti, ma rischiano anche di rallentarci. Più le insight sono dettagliate, più spesso restiamo paralizzati di fronte a insiemi infiniti di dati sui clienti. Per i marketer di oggi ogni conversazione sull’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico racchiude la consapevolezza che siamo sommersi dai dati. Per rendersene conto, basta dare un’occhiata a questa sorprendente infografica del blogger di tecnologie di marketing Scott Brinker. Gli esperti hanno persino inventato dei nomi per questa condizione: “infobesity”, “infoxication”, “information anxiety disorder”. Tuttavia c’è ancora un po’ di speranza, che ci arriva da una fonte affidabile, seppur dimenticata: l’essere umano e la sua capacità inestimabile di risolvere i problemi in modo creativo. 2
Un minuto su Internet Nel 2019 in un solo minuto su Internet succedeva tutto questo: 694.444 ore 347.222 utenti 2,1 milioni di Snap di contenuti riprodotti su Netflix attivi su Instagram creati su Snapchat 1 milione 188 milioni di visualizzatori di Twitch online di e-mail inviate Fonte: Visual Capitalist Per capire meglio il panorama attuale abbiamo intervistato oltre 5.000 consumatori e quasi 2.000 marketer in tutto il mondo. I risultati, presentati nel corso dell’articolo, confermano la sfida che la maggior parte di noi affronta ogni giorno. Nnamdi Nwoke, per esempio, senior director del marketing per la crescita delle PMI negli Stati Uniti di SAP Concur, sa già cosa lo aspetta sullo schermo del suo telefono. Mail, rapporti di stato, dashboard di Analytics, analisi dei social media, dati sul fatturato, newsletter di settore e magari qualche GIF animata. 3
“Chiedo a tutti i membri del mio team di risolvere in modo creativo i problemi presentati dai dati.” Nnamdi Nwoke Senior Director, marketing per la crescita delle PMI negli Stati Uniti, SAP Concur Nnamdi, mente creativa cresciuta disegnando fumetti che ha iniziato la sua carriera come designer, gestisce questo sovraccarico allo stesso modo di chiunque altro. Ha sviluppato un sistema che gli permette di assegnare priorità, consultare e rispondere, ma ha comunque bisogno di due o tre ore al giorno per interpretare le ondate di dati che atterrano sulla sua scrivania. Le informazioni sono semplicemente troppe. Come molti di noi, Nnamdi teme l’impatto che una tale quantità di informazioni può avere. Disattiva le e-mail e blocca il calendario per proteggere meglio il suo tempo e concentrarsi sul rapporto tra i dati e i suoi KPI. Detto ciò, insiste sul valore della creatività. “Chiedo a tutti i membri del mio team di risolvere in modo creativo i problemi presentati dai dati”, spiega. “Prima di ogni riunione voglio assicurarmi che il mio team sia entrato in contatto con altri dipartimenti e sia andato oltre le proprie competenze e opinioni”. Le persone sono legate a dispositivi di ogni tipo. Il 60% dei consumatori in tutto il mondo afferma che non avere uno smartphone stravolgerebbe radicalmente il suo stile di vita. 63% 57% 46% 64% 62% 4
Mentre robot e algoritmi accumulano quantità di informazioni inimmaginabili per gli analisti di dati di due generazioni fa, sarà la creatività umana a dare una svolta alla situazione. La creatività migliora l’intelligence: assorbe i dati e rivela nuove insight. La creatività alimenta la trasformazione, e quest’ultima favorisce esperienze sostenibili e di grande impatto per i clienti. Dispositivi posseduti Smartphone 97% 98% 98% 97% 97% 97% Computer portatile 73% 76% 78% 76% 75% 71% Tablet 57% 52% 58% 52% 68% 58% Smart TV 55% 55% 38% 55% 63% 57% Computer fisso 46% 45% 52% 52% 37% 44% Console di gioco 35% 29% 37% 30% 39% 36% Altoparlante intelligente 26% 16% 17% 18% 34% 31% Dispositivi domestici intelligenti 19% 15% 12% 14% 20% 22% Smartwatch 18% 23% 17% 13% 18% 18% 5
Se ti rubassero lo smartphone Un grosso problema 39% 37% 44% 30% 41% 40% Un inconveniente secondario 31% 28% 30% 39% 29% 29% Non riuscirei a vivere senza 21% 26% 13% 16% 23% 22% Non mi importerebbe 10% 9% 13% 15% 7% 8% Fonte: Adobe e Advanis È ora di rivalutare. È ora di trovare un punto d’incontro tra il sovraccarico di dati dell’era digitale e la vasta immaginazione di creatori, realizzatori e sognatori. 6
Informazione, intelligence e ingegno Dati e creatività hanno più aspetti in comune di quello che sembra. A marzo 2019, per esempio, due insoliti relatori si sono rivolti a un pubblico di innovatori esperti di tecnologia: gli agenti Nyssa Straatveit e Jacob Eastham della Central Intelligence Agency (CIA). E non per parlare di intelligence, ma di creatività. Dopo aver riscontrato di recente una carenza di fantasia all’interno dell’agenzia, la comunità dell’intelligence ha adottato metodi di formazione incentrati sulla creatività. Alcuni esercizi invitano le squadre a mettersi all’ascolto del proprio lupo interiore (esplorando il buio e l’ignoto in senso sia letterale che figurato), altri a formulare domande esplorative per sviluppare piani e strategie. La CIA ha capito quello che ogni azienda dovrebbe sapere: l’informazione da sola non è sinonimo di intelligence. Senza la creatività, che permette di interagire con i dati, l’informazione produce risultati trascurabili. Non sarà grazie al foglio di calcolo più complesso del mondo, il database più ricco o la visualizzazione dati più impressionante che la tua attività cambierà. Come non sarà di certo questo a produrre le esperienze avanzate che desiderano i tuoi clienti. 7
L’apprendimento automatico e l’IA sono in grado di automatizzare attività ripetitive e ordinarie, ma le insight di cui hai bisogno sono date dall’insieme degli ambiti di intelligence e da una perfetta integrazione con la creatività. I dati e la creatività sono da sempre due facce della stessa medaglia. Da Vinci si è dedicato allo studio sia dell’arte che della fisica. E la Sonata al chiaro di luna di Beethoven è più di una semplice composizione per pianoforte: è un’espressione matematica. Essere capaci di sfruttare l’IA impiegando allo stesso tempo soft skill come l’empatia, il lavoro in team e il problem solving è fondamentale per andare oltre la semplice informazione e sviluppare pratiche di intelligence fondate sulla creatività. Per le organizzazioni più lungimiranti può essere interessante anche valutare il ruolo sempre più diffuso del chief intelligence officer (CIO) e l’evoluzione delle sue responsabilità. 8
L’equilibrio perfetto Per diventare un vero e proprio business fondato sull’esperienza è necessario individuare l’equilibrio perfetto, quello in cui i dati sprigionano tutto il potenziale della creatività umana. Non si tratta solo di coesistenza o di collaborazione. Considerando l’intelligence come il carburante della creatività, e la creatività come forza generatrice della trasformazione, comincerai a vedere l’opportunità di entrare in contatto con il tuo pubblico attraverso esperienze cliente uniche, significative e d’impatto. “I leader devono incoraggiare ed esaltare il pensiero creativo. Una cultura che tollera la creatività non è sufficiente. Ogni incontro è un’opportunità per abbandonare lo status quo: dobbiamo promuovere il problem solving creativo e pretenderlo da parte dei nostri team.” Sarah Kennedy Ellis Vicepresidente, Marketing globale, Adobe Netflix sa cosa guardiamo, quando lo guardiamo e quante volte scorriamo tutto il catalogo senza guardare nulla: raccoglie più dati sulle interazioni e le visualizzazioni di qualsiasi altro produttore di contenuti nella storia. 9
Negli ultimi dieci anni, pur non rivelando che tipi di dati ha raccolto precisamente, Netflix non ha nascosto il fatto che sfrutta l’intelligenza (artificiale, emotiva e analitica combinate tra loro) per determinare l’approccio da adottare nelle decisioni di programmazione future. Si è sempre pensato che Netflix sviluppasse i suoi contenuti in un laboratorio basato sui dati, progettando serie e film analiticamente. In realtà non è così, o almeno non esattamente. Netflix, infatti, usa l’intelligenza per alimentare il processo creativo, in modo da approvare programmi che rispecchino i gusti specifici di un pubblico di nicchia. Si tratta di un modello che dà molta libertà e incoraggia i registi e produttori cinematografici a osare sul piano creativo, in quanto Netflix sa di poter individuare esattamente il pubblico adatto. In questo senso Netflix agisce proprio all’intersezione tra creatività e intelligence, fungendo da intermediario tra sceneggiatori, registi, attori, artisti, comici e altri professionisti creativi e i vari tipi di pubblico in cerca del loro prossimo programma preferito. È il lavoro creativo, dalla fantascienza extraterrestre, ai film drammatici nominati agli Oscar, fino alle commedie romantiche da batticuore, che dà senso alla montagna di dati generata da ogni clic o scorrimento sulla piattaforma di Netflix. Un circolo perfetto e praticamente infinito di intelligenza e creatività. 10
Accogli il cambiamento (QE + IA) Quando parliamo della creatività come parte integrante della trasformazione di business fondato sull’esperienza, è importante tenere a mente che non facciamo allusione a un’unica esperienza cliente, ma a cambiamenti, evoluzioni e trasformazioni che riguardano ogni aspetto della tua attività. Non si tratta solo di un’azione di marketing, ma di un’azione globale. Mentre l’IA e l’apprendimento automatico gestiscono l’automazione a una velocità e una portata impossibili per l’essere umano, il quoziente emotivo (QE) sopperisce alle carenze del computer in termini di contestualizzazione e sfumature. Il QE include un insieme di competenze molto ampio e a volte difficile da definire: empatia, comprensione, osservazione, ascolto, intuito, lavoro in team e, soprattutto, problem solving creativo. L’aspetto più importante per creare un business fondato sull’esperienza è colmare il divario tra intelligenza artificiale ed emotiva. Un luogo dove la necessità di unire QE e IA emerge in modo particolare è il Centro nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati (National Center for Exploited and Missing Children, NCMEC) degli Stati Uniti. In questa organizzazione il problem solving creativo è fondamentale per riuscire a riunire bambini e famiglie. È un ambiente dove il tempo rappresenta una risorsa limitata ed essenziale. Ogni mese più di due milioni di immagini e video attraversano il sistema di gestione delle risorse del NCMEC, quantità 11
che richiede l’impiego di soluzioni automatizzate, ma anche potenza creativa. Mentre terabyte di informazioni vitali viaggiano all’interno di una gamma diversificata di partner, gli artisti forensi usano filtri e strumenti all’avanguardia di Adobe Photoshop per realizzare i profili invecchiati digitalmente dei bambini scomparsi. Principali competenze per il successo nel 2025 1 Lavoro in team 4 Esperienza cliente 2 Creatività 5 Analisi 3 Social media Fonte: Adobe e Advanis Si tratta di un approccio completo che combina gestione dell’informazione, intelligenza emotiva e creatività. “È stato rivoluzionario”, afferma Gavin Portnoy, vicepresidente del progresso strategico e delle partnership presso il centro NCMEC. “Sfruttando tutti i canali disponibili, possiamo diffondere i messaggi sui bambini scomparsi e sfruttati su scala molto più ampia”. Il cambiamento verso l’integrazione di IA, QE e creatività, nonché l’implementazione di piattaforme e strumenti nuovi, ha permesso al centro NCMEC di ridurre il tasso di abbandono del sito del 75%, raddoppiare il traffico verso le pagine per la donazione, sviluppare nuovi programmi di prevenzione e, soprattutto, promuovere la missione di riunire i bambini e le loro famiglie. 12
Approfondimento sui dati Il business ieri e oggi Abbiamo chiesto a 2.020 marketer di parlarci delle loro organizzazioni. Le cose sembrano andare bene sotto certi aspetti. Ad esempio: 95% afferma di aver superato o uguagliato le prestazioni dei concorrenti. 45% sostiene che la propria organizzazione dia importanza sia al valore delle transazioni che al lifetime value. 96% 94% 35% 45% 97% 56% 92% 94% 46% 45% 90% afferma che la creazione e la distribuzione di contenuti nell’organizzazione sono 70% ritiene che il proprio team disponga delle competenze necessarie per essere marketer ben allineate. di successo nel 2025. 91% 90% 69% 65% 92% 73% 89% 89% 69% 71% Ma ci sono anche dei segnali d’allarme che mettono in evidenza la necessità di allineare meglio creatività e intelligence. Solo il 14% delle aziende Mentre il 14% afferma Il 17% non ritiene che le afferma di essere di non essere per proprie strategie di marketing completamente maturo niente maturo. siano efficienti per Millennial a livello digitale. e Generazione Z. 19% 12% 14% 12% 8% 14% 21% 10% 9% 20% 14% 7% 17% 20% 20% 13
Sii il cambiamento Per far sì che intelligence e creatività si migliorino a vicenda, sfruttare allo stesso modo QE e IA e trasformare il tuo business in una fucina di esperienze, le cose devono cambiare. E il cambiamento comporta nuove sfide, soprattutto a livello di portata e di velocità. Mantenendo la concentrazione, allineando i team e servendosi degli strumenti giusti, però, si può fare. È una sfida che va oltre la sfera del marketing, ma è proprio dal marketing che si può iniziare. Segui questi cinque passaggi: 1 PIANIFICA Ottieni informazioni sui clienti grazie ai dati Cinque anni fa, 24 Hour Fitness si è trovata nel mezzo di una rivoluzione del mondo della salute e del benessere. Nuovi concorrenti come Peloton, accessibili da casa e ricchi di dati, si sono imposti sul mercato mentre le palestre a basso costo offrivano abbonamenti da 16 £ al mese. Invece di dare il via a una guerra su entrambi i fronti, 24 Hour Fitness ha riportato la battaglia nel suo campo, ripensando interamente l’esperienza fitness per i suoi 4 milioni di abbonati. 14
Grazie a una strategia completa attraverso mail, chioschi informatici, app, social con targeting geografico, TV e altro ancora, 24 Hour Fitness è stata in grado di sviluppare profili più dettagliati e personalizzati per ogni singolo utente. Hanno abbinato i dati sulla posizione e gli interessi in ambito fitness per proporre corsi e allenamenti, raccogliendo migliaia di ore di contenuti unici sul fitness nell’applicazione 24GO per soddisfare i bisogni e le richieste specifiche degli abbonati ovunque e in ogni momento. La comprensione a 360 gradi e la corretta intuizione del percorso di ogni abbonato hanno permesso a 24 Hour Fitness di far collegare più della metà della loro base di clienti all’app 24GO, con un tasso di conversione dell’85% previsto per il prossimo anno. La percezione è diversa dalla realtà Qualità 73% 73% 75% 78% 68% 71% Prezzo 68% 72% 65% 71% 66% 68% Servizio clienti 32% 38% 26% 27% 35% 33% I clienti hanno nettamente indicato Qualità (73%), Prezzo (68%) e Servizio clienti (32%) come i fattori più importanti nelle loro decisioni di acquisto. Prezzo 45% 48% 46% 48% 48% 44% Qualità 43% 51% 43% 50% 37% 41% Marchio 38% 46% 34% 32% 37% 39% Invece i marketer affermano che i clienti diano la priorità a Prezzo (45%), Qualità (43%) e Marchio (38%). Fonte: Adobe e Advanis 15
La grande quantità di tempo che le audience più giovani, in particolare Millennial e Generazione Z, trascorrono online rende sempre più facile individuare i canali rilevanti e le influenze che stimolano l’acquisto. Prendi le distanze dalla tua percezione. Raccogli dati da ogni fonte a disposizione. Parla di persona ai clienti. Scopri cosa apprezzano e non avere paura di farti coinvolgere dalle loro problematiche: l’empatia ricopre un ruolo più importante che mai nelle strategie di marketing moderne. Una volta capito cosa desiderano, vai loro incontro in ogni momento e ovunque si trovino con contenuti ed esperienze che miglioreranno il loro percorso. Soltanto il 29% dei marketer ritiene 29% assolutamente efficienti le strategie di marketing per Millennial e Generazione Z. 31% 29% 18% 24% 32% Fonte: Adobe e Advanis I tre elementi più importanti in un marchio secondo i clienti 1. Qualità 2. Onestà 3. Affidabilità Fonte: Adobe e Advanis 16
2 CREA Costruisci fedeltà con contenuti significativi, pertinenti e condivisibili Negli ultimi 15 anni il coinvolgimento dei tifosi nello sport a livello professionale è cambiato radicalmente. Con sempre più opzioni, canali, modalità di accesso e dati a disposizione, oggi i tifosi possono seguire i loro giocatori preferiti a tutte le ore del giorno e in ogni parte del mondo. Per la PGA questo cambiamento significa che ogni interazione dei tifosi costituisce un percorso personalizzabile all’infinito, specialmente nel mondo digitale. Invece di limitarsi a un unico flusso di contenuti, la PGA può costruire pacchetti personalizzati ed esclusivi basati sugli elementi preferiti dei tifosi: giocatori, corsi, eventi e persino percorsi specifici. “I limiti sono la linfa della creatività.” Sarah Kennedy Ellis Vicepresidente, Marketing globale, Adobe Le tre principali tecnologie emergenti 1. Personalizzazione 2. Contenuti 3. Video di marketing Fonte: Adobe e Advanis 17
Una possibilità meravigliosa per i tifosi, ma anche una sfida colossale per i creatori (e distributori) di contenuti della PGA. Tuttavia, grazie a un’attenta segmentazione del pubblico, e a un flusso di lavoro efficace e creativo, la PGA è riuscita a trovare l’equilibrio perfetto tra automazione e personalizzazione. Il risultato: un feed di video in evidenza modellato direttamente a partire dagli interessi e dalle preferenze personali degli appassionati di golf in tutto il mondo. I tifosi non si perdono nessuna novità, e la PGA sfrutta l’intelligenza artificiale per farli sentire più vicini ai professionisti in modo creativo. La relazione con il marchio Secondo un recente sondaggio di Brand Intimacy, la relazione emotiva con il marchio varia sensibilmente da una generazione all’altra. I 5 marchi preferiti da Generazione Z/Millennial 01 02 03 04 05 I 5 marchi preferiti dalla Generazione X 01 02 03 04 05 I 5 marchi preferiti dai Boomer 01 02 03 04 05 18
3 COINVOLGI Stabilisci relazioni profonde online e offline Per coinvolgere i clienti in ogni fase del customer journey, Home Depot ha riunito tutti i dati dei clienti sotto un unico profilo cliente. Ranjeet Bhosale, direttore dell’analisi online e della business intelligence di Home Depot, spiega: “Anziché separare le metriche dai canali online e offline, ci focalizziamo sull’acquisizione di ogni tipo di informazione, tra cui l’attività sul sito web, le vendite in negozio, il volume di chiamate ai call center, i volumi di resi, gli ordini annullati e tanto altro, il che ci permette di prendere le decisioni migliori per ottimizzare l’esperienza dell’acquirente attraverso tutti i punti di contatto”. I clienti possono così unire l’esperienza digitale a quella fisica e persino a quella virtuale. Possono usufruire della ricerca visiva, vocale e predittiva per cercare i prodotti online, verificarne la disponibilità in negozio, finalizzare l’acquisto e ritirare al punto vendita. In particolare, Home Depot adotta lo stesso approccio nel coinvolgimento dei clienti e nell’esperienza di acquisto, cancellando la linea che divide l’e-commerce dall’esperienza in negozio. E la tendenza non sembra volersi invertire, in quanto il 50% degli ordini tramite e-commerce viene ritirato in un punto vendita Home Depot. 19
Allinearsi con il consumatore Come i consumatori scoprono un prodotto: Passaparola 47% 51% 46% 34% 50% 50% Negozi al dettaglio 36% 43% 32% 45% 35% 34% Sito web 29% 36% 40% 21% 34% 26% Come i marketer intendono raggiungere i consumatori: YouTube/video online 21% 25% 19% 16% 25% 22% Social media di proprietà 17% 17% 13% 9% 23% 19% Servizi di streaming 10% 10% 7% 7% 9% 12% Fonte: Adobe e Advanis 4 CONVERTI Rendi la conversione il più facile e intuitiva possibile Sprint si sta facendo valere in uno dei panorami più competitivi, sostenendo il confronto con altri grandi operatori wireless come Verizon Wireless e AT&T. Si è resa conto del fatto che per distinguersi era necessario comprendere a fondo i clienti e far aumentare il tasso di conversione di ordini, vendite e nuovi clienti. Per raggiungere l’obiettivo Sprint ha raggruppato i suoi strumenti di marketing e creativi in un unico ecosistema, sfruttando la tecnologia IA. Ora dispongono di una visuale a 360 gradi sui loro clienti, che possono usare per creare esperienze personalizzate per ogni cliente e aumentare così i tassi di conversione su tutti i fronti. 20
Gap generazionale 90 % 84% 61% Il 90% dei Boomer usa le L’84% della Generazione Z e-mail ogni giorno rispetto guarda video online al 61% della Generazione Z.* ogni giorno.* Fonte: Adobe e Advanis *Nota: queste statistiche si riferiscono esclusivamente ai dati sugli Stati Uniti. “Il tasso di conversione degli ordini è aumentato del 22%”, afferma Aditi Kulkarni, responsabile dell’UX digitale di Sprint. Sprint ha inoltre riscontrato un aumento del 14% nel tasso di conversione dei nuovi clienti, un aumento del 16% nelle conversioni di aggiunta al carrello e un aumento del 4% nel tempo trascorso sul sito. Quindi, per quanto riguarda l’esperienza del cliente, la gente vuole trascorrere del tempo sul sito, vuole esplorare e fare di più, perché ora è più semplice. Un sito più accattivante ha permesso di ridurre il tasso di abbandono del 12%. Facebook è il social media più diffuso tra i Millennial e le generazioni più anziane, mentre la Generazione Z preferisce YouTube o Instagram. 21
Quali canali social usa la tua generazione di destinazione Generazione Z 82% 83% 78% 86% 76% 78% 80% 85% 89% 79% 86% 70% 50% 67% 61% 56% 57% 60% Millennial 75% 83% 78% 62% 77% 77% 65% 75% 61% 68% 60% 59% 55% 64% 44% 53% 56% 58% Generazione X 70% 77% 71% 62% 66% 74% 52% 69% 42% 57% 47% 47% 44% 45% 47% 35% 49% 46% Boomer 61% 66% 62% 53% 58% 64% 37% 41% 35% 24% 36% 36% 34% 38% 36% 43% 33% 34% Fonte: Adobe e Advanis 22
5 OTTIMIZZA Non smettere mai di migliorare l’esperienza del cliente Per oltre un decennio Disney ha investito nelle applicazioni dei big data e generato una serie di innovazioni che hanno plasmato l’esperienza cliente attraverso l’intero universo Disney. Quella più all’avanguardia è la trasformazione radicale dell’azione spesso noiosa di raccogliere i feedback del pubblico su film ancora in produzione. Se prima i team raccoglievano risposte individuali ai sondaggi, oggi si appoggiano all’IA emotiva per esaminare le emozioni umane catturate durante le proiezioni di anteprima da telecamere rivolte verso il pubblico. Con oltre 5.000 valori per persona, i computer riescono ad analizzare le informazioni in modi impossibili per l’essere umano. Grazie a questa intelligenza, gli artisti e i registi della Disney possono iterare e migliorare il loro lavoro per garantire al pubblico di tutto il mondo un’esperienza cinematografica entusiasmante. Il futuro delle tecnologie di marketing Micromomenti Geolocalizzazione/ Analisi predittiva (56%) geofencing e aumentata (61%) (59%) 51% 52% 55% 61% 56% 53% 73% 74% 74% 55% 58% 60% 60% 63% 58% Fonte: Adobe e Advanis 23
Approfondimento sui dati Il come e il perché del comportamento dei consumatori Abbiamo intervistato 5.467 consumatori per capire meglio come interpretano la loro relazione con i marchi. Ci hanno fornito alcune informazioni interessanti su come e perché effettuano un acquisto. Cos’è davvero importante Sia in fase di acquisto sia nella fedeltà al marchio o nella scelta di abbandonarlo, gli intervistati hanno sistematicamente indicato come motivazioni principali le seguenti: Qualità • Prezzo • Servizio 73% clienti Che valore ha il valore afferma di tenere in sarebbe disposto 73% considerazione i valori dell’azienda durante 23% a pagare di più per sostenere il marchio. l’acquisto. 79% 72% 24% 25% 76% 22% 71% 73% 21% 24% 23% Valori in trasformazione Alla domanda “Acquisteresti solo da marchi in linea con i tuoi valori?”, la percentuale di intervistati che ha risposto positivamente aumenta di generazione in generazione. 39% Millennial* 36% in media 52% Generazione Z* 46% 41% 41% 34% 32% Fonte: Adobe e Advanis *Nota: Le statistiche generazionali si riferiscono esclusivamente ai dati sugli Stati Uniti. 24
Vivi il futuro Siamo sommersi da dati e fogli di calcolo, paralizzati dall’infobesity, i clienti sembra impossibile in un panorama mediatico tanto 16 intossicati dalle informazioni. A volte creare relazioni significative con %dispersivo. Ma ora cominci a vederci chiaro. 16% 41% 19% 12% 34% 32% 21% 45% 20% 14% 36% 44% 41 Solo il 16% dei marketer indica Il 41% dei marketer a livello di aver raggiunto una maturità globale afferma che la creazione digitale avanzata: % e la distribuzione di contenuti sono ben allineate. • Integrazione di dati e contenuti • Automazione • Best practice • Solide competenze tecniche Fonte: Adobe e Advanis 25
Infatti una nuova strada si è già aperta: un cambiamento che allinea e unisce creatività e intelligence. È un’evoluzione, una rivoluzione con tutto quello che comporta. Big data, intelligenza artificiale, apprendimento automatico e automazione... Ma allo stesso tempo nulla di tutto ciò. La creatività plasmerà il futuro del marketing, eppure non si tratterà di un fenomeno a sé stante. Non sarà come Don Draper e il carosello della Kodak, né una stanza piena di computer IBM: vedrai l’intero universo dell’intelligence diventare la linfa della creatività. La creatività darà vita alle insight, permettendo la trasformazione delle organizzazioni e generando esperienze di grande impatto e valore. E tu contribuirai a realizzare questo cambiamento. Scopri di più su come i marketer di domani incoraggiano la creatività per migliorare l’intelligence e trasformare l’esperienza del cliente. Scopri di più 26
Metodologia Tutti i dati contenuti in questo articolo provengono da due sondaggi che abbiamo condotto. Adobe Marketing in 2025 Il sondaggio • 5.467 adulti statunitensi a partire dai 18 anni di età in possesso di un dispositivo mobile. • Condotto online dal 16 al 24 gennaio 2020. Le persone Età Generazione Z a partire dal 1996 5% Millennial 1977-1995 31% Generazione X 1965-1976 22% Baby boomer 1946-1964 37% Tradizionalisti fino al 1945 4% Occupazione Lavoratori a tempo pieno 45% Lavoratori part-time 13% Disoccupati/casalinghi 14% Studenti 3% Pensionati 25% Istruzione Scuola secondaria o grado inferiore 21% Università parziale 34% Laurea triennale 30% Laurea magistrale o grado superiore 15% 27
Adobe Marketer in 2025 Business Survey Il sondaggio • 2.020 marketer a tempo pieno responsabili di un team. • Condotto online dal 13 al 14 gennaio 2020. Organizzazioni Vendita al dettaglio e beni di consumo 12% Industria manifatturiera 12% Altro 10% Media e intrattenimento 9% Tecnologia (B2B e B2C) 9% Agenzie di consulenza o pubblicitarie 8% Sanità e scienze della vita 8% Istruzione 7% Servizi professionali 7% Automotive 6% Servizi finanziari e assicurazioni 6% Viaggi e ospitalità 4% Settore pubblico o militare 3% Le persone Marketing 31% Altro 17% Pubblicità 16% Vendite 14% Gestione prodotti 6% Livello direttivo o esecutivo 6% Consulenza 4% Design o servizi creativi 4% Ricerca e sviluppo 2% 28
Fonti “Adobe Marketer 2025 Business Survey”, Adobe e Advanis, 2020. “Adobe Marketing in 2025”, Adobe e Advanis, 2020. “CIA’s Secrets to Creative Problem Solving at the SXSW Conference and Festivals”, Central Intelligence Agency, 13 marzo 2019. Jeff Desjardins, “What Happens in an Internet Minute in 2019?”, Visual Capitalist, 13 marzo 2019. JF Gagné, “Chief Information Officers Will Become Chief Intelligence Officers”, Element AI, 24 aprile 2017. “In Store. Online. The Home Depot Makes It One Experience”, testimonianza del cliente Adobe The Home Depot. KO, “Big Data Behind Disney Magic”, Digital Initiative, 13 novembre 2019. Michael D. Smith e Rahul Telang, “Data Can Enhance Creative Projects — Just Look at Netflix”, Harvard Business Review, 23 gennaio 2018. Nicole Lyn Pesce, “Boomers and Millennials Both Love Apple and Amazon, but Here are the Brands they Don’t Agree On”, Market Watch, 7 marzo 2020. Roger Bohn e James Short, “Measuring Consumer Information”, International Journal of Communication 6 (2012): 980-1000 Sara Fishko, “Why Do We Love the ‘Moonlight’ Sonata?”, 31 gennaio 2008. “Salvare vite di bambini, un’immagine per volta”, testimonianza del cliente Adobe National Center for Missing and Exploited Children. Scott Brinker, “Marketing Technology Landscape Supergraphic (2017): Martech 5000”, Chief Marketing Technologist Blog, 10 maggio 2017. Copyright © 2020 Adobe. All rights reserved. Adobe and the Adobe logo are either registered trademarks or trademarks of Adobe in the United States and/or other countries.
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