IL COVID-19 NEL 2020 E LA PESTE DEL TRECENTO - Confronto tra due situazioni storiche lontane nel tempo eppure simili
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IL COVID-19 NEL 2020 E LA PESTE DEL TRECENTO Confronto tra due situazioni storiche lontane nel tempo eppure simili
COVID-19 Il Covid-19 è una malattia respiratoria scoperta durante l'anno 2019 e che sta sortendo i suoi maggiori effetti nel 2020. La diffusione del virus è partita dalla Cina, precisamente dalla città di Wuhan, per poi estendersi in tutta Europa e successivamente nel mondo, determinando così una pandemia. I primi casi hanno coinvolto principalmente lavoratori del mercato di Wuhan che trattavano pesce e altri animali, anche vivi. Nelle prime settimane di gennaio 2020 gli scienziati hanno isolato il suddetto virus, designato SARS-CoV-2. Attualmente è accertata la capacità del virus di trasmettersi da uomo a uomo, ma le ricerche sono in corso.
PESTE DEL ‘300 La peste è una malattia infettiva di origine batterica. È una zoonosi, il cui unico vettore è la pulce dei ratti. Essa può essere trasmessa anche da uomo a uomo.La pandemia più celebre e devastante fu proprio quella del XIV secolo, nota come peste nera. Si diffuse rapidamente dall’Asia in Europa, negli anni 1330-1350. Attualmente, per il regolamento sanitario internazionale è assoggettata a denuncia all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sia per i casi accertati sia per quelli sospetti.
DA DOVE VIENE IL COVID-19? Come precedentemente detto, non è ancora noto come si sia scatenato il primo focolaio virale nella città di Wuhan, ma molti sostengono l’esistenza di due cause ben distinte. La prima teoria riguarda un contagio avvenuto tramite animali selvatici, come i serpenti e i pipistrelli. Una seconda ipotesi sostiene che la diffusione del Covid-19 si sia scatenata dopo un esperimento in un laboratorio, presente a Wuhan e privo di adeguate norme di sicurezza, dal quale il virus si è diffuso rapidamente. La mobilità e gli scambi commerciali hanno consentito al virus di propagarsi in tutto il mondo.
DA COSA DERIVA LA PESTE? L’unica causa della peste del ‘300 fu un bacillo di nome Yersinia pestis che fu trasmesso agli esseri umani dalle pulci del ratto. Le donne e gli uomini contrassero la malattia per mancanza di igiene. La sua diffusione fu facilitata dagli eserciti, a cominciare da quello di Gengis Khan in Mongolia. Da qui alla Cina la trasmissione fu breve e i contatti commerciali tra la Cina e l’Europa favorirono la sua propagazione. In Italia, il bacillo arrivò prima a Genova e in poco tempo l’epidemia si espanse Bacillo Yersinia Pestis in tutta la penisola. Date le scarse conoscenze scientifiche del tempo, questa malattia divenne endemica in Europa.
02. LE CONSEGUENZE
LE CONSEGUENZE DEMOGRAFICHE DEL COVID-19 Diamo uno sguardo ai dati statistici… Per quanto riguarda il Covid-19 questa è una panoramica dei casi, aggiornata al 29/04/20 Positivi conclamati Guariti Morti ITALIA 201.505 68.941 27.359 Positivi conclamati Guariti Morti MONDO 3.062.557 929.000 217.183 Positivi conclamati Guariti Morti CINA 84.347 77.578 4.643 EUROPA Positivi conclamati Guariti Morti 1.022.389 124.208 455.903
DIFFUSIONE DEL COVID-19 Paesi maggiormente colpiti Paesi colpiti
CINQUE NAZIONI CON IL MAGGIOR NUMERO DI CASI POSITIVI CONCLAMATI MORTI USA 761.000 40,000+ SPAGNA 198,674 21,238 ITALIA 178,92 23,660 GERMANIA 145,184 4,586 REGNO UNITO 120,000 16,060
LE CONSEGUENZE DEMOGRAFICHE DELLA PESTE Si calcola che la peste nera uccise tra i venti e i venticinque milioni di persone, un terzo della popolazione europea dell'epoca, mentre per le vittime in Asia e Africa mancano fonti certe.
DIFFUSIONE DELLA PESTE DURANTE IL ‘300
L’IMPATTO ECONOMICO PESTE COVID-19 Nel Trecento, a causa del calo La decisione della quarantena ha demografico determinato dalla pestilenza, danneggiato l'economia mondiale, perchè venne a mancare la manodopera nei la chiusura di aziende e industrie ne ha campi, per cui essi vennero lasciati incolti ridotto drasticamente la produzione.Il e abbandonati. Così si ebbe la carestia. settore maggiormente colpito poi è quello Altri settori che decaddero furono quello del turismo. In Italia, non è irrealistico tessile e quello dell’edilizia, determinando ipotizzare che nel corrente anno si l’impoverimento dei lavoratori di questi potrebbe registrare una perdita del PIL tra ambiti. Il fallimento bancario aggravò il 4% e il 5% con conseguenze negative ulteriormente la situazione. Molte persone come un alto tasso di disocupazione e non avevano la possibilità di pagare i l’aumento del rapporto tra debito pubblico propri debiti e, quindi, ci fu una vera e e PIL oltre il 140%. Attualmente la perdita propria crisi finanziaria. è del 2%. Lo spread si sta avvicinando ai 240 punti base, con un aggravio per interessi sul debito pubblico dell’ordine dei 70 miliardi per quest’anno.
L’ IMPATTO SOCIALE DEL COVID-19 In ogni Paese del mondo colpito da Covid-19 è stata imposta la quarantena. Inoltre, per contenere la diffusione del virus, dai governi è stato imposto il distanziamento sociale, mentre tutte le strutture non indispensabili sono state chiuse per periodi stabiliti. Restano aperte farmacie e supermercati, ma sempre con regole ben precise, per evitare assembramenti. In diversi Paesi, la situazione negli ospedali è molto complicata in quanto questi ultimi non hanno spazi sufficienti, pincipalente nelle terapie intensive, per tutti i malati. In Italia, ad esempio, le autorità si stanno impegnando ad aumentare i posti letto negli ospedali del 50% in terapia intensiva e del 100% nei reparti di malattie infettive. Ancora, alcune categorie di lavoratori sono in crisi e chiedono aiuti e sostegno ai governi. Si possono, quindi, profilare scioperi e contestazioni. Sicuramente il distanziamento sociale è una delle esperienze più problematiche. Esso può provocare effetti negativi dal punto di vista psicologico, vista la nostra innata natura sociale. Ci sono diversi tipi di risposte individuali all’isolamento sociale e allo stress ed è importante ricordare che non tutti affrontano questa situazione con serenità. Per fortuna, sono state messe in campo iniziative, come quelle di ritrovarsi sui balconi, l’uso dei social media e forme di solidarietà tra vicini di casa.
LE CONSEGUENZE SOCIALI DELLA PESTE Le rivolte furono la conseguenza più grave della pestilenza e della crisi del Trecento. Esse scoppiarono a causa della disparità economica presente all’interno delle società europee. LA RIVOLTA A PARIGI E LE JACQUERIES Etienne Marcel, ricco mercante, fece scoppiare una rivolta a Parigi nel 1358, per garantire un maggior controllo sulle scelte fiscali da parte degli Stati generali, ma i risultati di tale rivolta non furono duraturi e Marcel venne ucciso. Alla fine del maggio del 1358 scoppiarono anche le jacqueries, ovvero rivolte di natura contadina; infatti I contadini si ribellavano per le tasse troppo alte e per la mancata protezione dai saccheggi dei soldati. Esse furono molto violente, ma furono represse nel sangue. IL TUMULTO DEI CIOMPI A FIRENZE I Ciompi, che erano operai del settore tessile, lavoravano a Firenze. Nel 1378 Iniziarono una rivolta per difendere i loro salari. Tuttavia, i ceti più ricchi repressero la rivolta ed entro il 1382 la dominazione del «popolo grasso» era di fatto restaurata. LA RIVOLTA DEI LOLLARDI IN INGHILTERRA Una rivolta fu portata avanti dal teologo John Wycliffe, nel 1381, il quale criticava la corruzione della Chiesa cattolica e contestava l’imposizione delle decime da parte dei pontefici. All’inizio, egli venne appoggiato da molti fra cui anche il re, ma quando lo stesso Wycliff espresse la sua disapprovazione per il monarca, venne assassinato nel 1384.
03. ALCUNE DIFFERENZE
PESTE NERA COVID-19 La pestilenza è uno dei fattori della crisi del L'emergenza sanitaria è la causa principale Trecento, ma non il principio di essa dell’attuale crisi La diffusione fu facilitata da pessime condizioni La diffusione è facilitata dai contatti sociali igienico-sanitarie I segni della malattia erano evidenti nelle vittime I sintomi sono simili ad una influenza e meno riconoscibili rispetto alla peste Mortalità maggiore (20 milioni in Europa) Tasso di mortalità minore Le conoscenze scientifiche per fronteggiare la La ricerca scientifica sta fronteggiando la pandemia malattia erano inesistenti con farmaci e con la terapia intensiva Le generazione successive hanno sviluppato La scienza medica è impegnata nella autonomamente gli anticorpi, ma comunque essa sperimentazione e era un male presente messa a punto di un vaccino Conforto ricercato nelle credenze religiose La pandemia è fronteggiata attraverso misure drastiche e precise Risvolti positivi dopo la peste, miglioramento delle Diminuzione dell'inquinamento durante la condizioni di salute e incremento della popolazione quarantena
LA QUESTIONE DEL CAPRO ESPIATORIO NEL 2020... La pandemia di Covid-19 alimenta la diffidenza per il diverso e accende pregiudizi e paure. Le prime aggressioni sono state rivolte proprio ai cinesi con continui messaggi anti-asiatici del presidente USA, Donald Trump, che non è stato di certo l’unico. Si è anche diffusa una purtroppo comune tendenza ad allontanare le persone di etnia asiatica, perchè considerate come “untrici”, alimentando pericolosamente il pregiudizio. Anche gli italiani hanno subito gli stessi pregiudizi a causa del dilagare del virus nella nostra penisola. A differenza del passato, gli italiani e i cinesi hanno subito e subiscono violenze d tipo psicologico, aggravate dai social media. Ciò però non esclude la presenza di alcuni episodi, in tutto il mondo, di violenza fisica contro cinesi e italiani. Una squadra internazionale di medici impegnata nella lotta Come sostiene un sociologo centenario, Morin, “la prima lezione contro il virus della storia è che non impariamo lezioni dalla storia, che siamo ciechi a ciò che ci ha insegnato”. Basterebbe aprire gli occhi e affrontare con più fermezza e maturità ogni difficile situazione. Non si deve perciò puntare il dito per cercare colpevoli, bensì aiutarsi l’un l’altro superando ogni preconcetto.
...E DURANTE LA PESTE La peste nera provocò un mutamento profondo nella società dell'Europa medievale, tanto che dopo il 1348 non fu più possibile mantenere i modelli culturali del XIII secolo. Come molto spesso accade in tempi difficili, le persone cercarono un capro espiatorio che si trovò negli ebrei, i quali furono accusati di avvelenare fonti e pozzi. L’accusa cominciò a circolare nel 1348. L’evento che avvalorò questa teoria fu un processo in Svizzera, nel quale un mercante ebreo ammise che, durante i suoi viaggi, aveva infettato I pozzi delle città in cui era passato. Queste idee si diffusero rapidamente in tutta Europa e scatenarono un'ondata di violenze, soprattutto in Svizzera e in Germania. Il papa emanò una bolla in cui sottolineava come anche gli ebrei morissero a causa della peste e ne ribadiva l'innocenza. Ma non servì a nulla. Rappresentazione di un ebreo che avvelena un pozzo
L’ISTRUZIONE AI TEMPI DELLE PANDEMIE Una delle differenze maggiori fra l’epidemia del Covid-19 e la peste del Trecento si riscontra nel campo dell’istruzione. Partendo dalla situazione del ‘300 si deve innanzitutto precisare che la maggior parte della popolazione del tempo era analfabeta,in particolar modo le donne, in quanto avere un'educazione adeguata era molto costoso. L'epidemia di peste non fece altro che aggravare la situazione nelle scuole,in quanto non si riuscirono a prendere provvedimenti adeguati per arginare il contagio a causa, ovviamente, delle scarse conoscenze scientifiche sulla malattia. In particolar modo,le università chiusero I battenti e, in diversi casi, la didattica fu sospesa totalmente. Anche oggi il sistema scolastico ha risentito della pandemia di Covid-19, ma la situazione è stata affrontata in modo mirato, grazie alle avanzate tecnologie di cui disponiamo. Ancor prima della diffusione della malattiain tutta Europa ,la maggior parte degli Stati ha provveduto ad avviare la Didattica A Distanza. Così, l’apprendimento e i programmi di studio non si sono fermati: ogni ragazzo svolge le lezioni nella propria abitazione, in completa sicurezza, grazie alle TIC. Nonostante le ovvie difficoltà e la mancanza di un contatto reale,l'utilizzo della DAD si è rivelata una scelta indispensabile per garantire un servizio irrinunciabile e fondamentale quale l'istruzione.
04. RIFLESSIONI FINALI
CONCLUSIONI RIGUARDANTI IL COVID-19 L’emergenza sanitaria ha costretto il Governo italiano e quelli dei Paesi maggiormente colpiti ad adottare misure restrittive per bloccare la rapida diffusione della pandemia. E’ chiaro che il rimedio più efficace va cercato dalla ricerca scientifica, ma in attesa di un vaccino capace di annientare il virus, è nostro dovere rispettare le regole imposte dalle autorità. Sicuramente, una volta usciti dalla pandemia, alla base della società ci saranno nuove regole sociali e nuovi valori, come quelli spirituali. La società medievale trovava un lume di speranza nella fede e nella preghiera, valori al tempo fortemente vivi. Gran parte della nostra società, al contrario, riflette su aspetti spirituali solo in momenti di difficoltà come questo. Eppure, qualcosa cambierà per sempre in ognuno di noi. Forse apprezzeremo l’importanza di un semplice abbraccio e valorizzeremo la nostra vita quotidiana. In tempo di crisi, la saggezza spinge ad un ritorno alla propria interiorità, che è il più potente rimedio contro paure, futilità, egoismi.
RIFLESSIONE FINALE SULLA PESTE Il Decameron rappresenta un’antica “resilienza” e quindi un esempio valido anche oggi. Boccaccio narra una Firenze immersa nel caos e nell’ignoranza perchè non corre subito ai ripari. Descrive, in maniera analitica e dettagliata, i primi segni della pestilenza e ribadisce che nessun medico appare in grado di curare la malattia. Tuttavia, più che il propagarsi del morbo, ciò che colpisce l’osservatore è la dissoluzione di ogni forma di regola: c’è chi sceglie una vita ascetica e chi invece si abbandona ai piaceri terreni. Inoltre, con il diffondersi del contagio, vengono meno i principi d’affetto o di sangue. I malati sono abbandonati; i poveri muoiono in strada senza aiuto alcuno; i servi si approfittano dei padroni ammalati per derubarli; si assiste pure a funerali solitari e a sepolture in fosse comuni, segni estremi del dramma.
I VALORI E IL MESSAGGIO DI BOCCACCIO, ATTUALI ANCHE OGGI Il Decameron è un’opera ricca di valori significativi che lo scrittore vuole trasmettere al suo pubblico, attraverso le novelle. Tra i principali valori ricordiamo l’intelligenza, l’arte della parola, la capacità di cogliere le giuste occcasioni. L’etica boccacciana è ancora oggi attuale e coerente con la realtà che ci circonda, anzi può essere di aiuto anche per la pandemia che stiamo affrontando. Un esempio è rappresentato dall’ingegno, dote necessaria in questo momento, soprattutto nel campo politico. Ai nostri leader politici spetta, infatti, la scelta delle norme e delle disposizioni da adottare per fronteggiare le difficoltà di uno sconvolgimento globale. L’unico modo per uscirne vincenti, quindi, è quello di utilizzare la ragione come bussola orientante. Un altro valore ricorrente nelle novelle del Decameron è l’amore, aspetto fondamentale della vita secondo Boccaccio. Anche adesso stiamo apprezzando l’importanza dei sentimenti. Lo scrittore ci insegna che l’amore è vita. In tal modo, la vita è più potente della morte.
ANCHE SE IL TIMORE AVRA‘ SEMPRE PIU‘ ARGOMENTI, SCEGLI LA SPERANZA. Lucio Anneo Seneca Questa presentazione è dedicata a tutti coloro che combattono in corsia.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE! Il lavoro è stato elaborato da un gruppo di alunni della 3ͣͣ I del Liceo Linguistico Pertini: Bagnoli Gaia, Bibbò Denise, Colella Giorgia, De Lisio Mariachiara, Laurenzo Alessandro, Palladino Gaia, Perazzelli Ilaria, Robertucci Monia, Tucci Ilaria e Valente Maria.
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