Aggiornamenti sulla diffusione dell'epidemia in corso e azioni di risposta all'emergenza
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Relazione dell’ Assessore Stefania Segnana 25 maggio 2021 “Aggiornamenti sulla diffusione dell’epidemia in corso e azioni di risposta all’emergenza” Nel monitoraggio settimanale n. 53 della cabina di regia nazionale, relativo al periodo 10/05/2021 – 16/05/2021, si osserva un ulteriore diminuzione dell’incidenza a livello nazionale (l’indicatore ha raggiunto la soglia di 73 per 100.000 abitanti), che si avvicina a valori che, attraverso l’attivazione di intense attività di tracciamento sistematico, consentirebbero una gestione basata sul contenimento, ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. Per la prima settimana la pressione sui servizi ospedalieri è in diminuzione e al di sotto della soglia critica in tutte le Regioni/PA. La stima dell’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici, pari a 0,78, è stabilmente al di sotto della soglia epidemica. La PAT ha avuto nel report settimanale n. 53, un Rt settimanale pari a 0,89, e un incidenza di 61 per 100.000. Il Tasso di occupazione dei posti letto totali di area medica per i pazienti Covid-19 è pari a 9%, il tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia intensiva per pazienti Covid-19 è pari al 16 % . In data 24 maggio si sono registrati 18 casi positivi da tampone molecolare, su un totale di 313 tamponi molecolari: di questi 3 pazienti sono stati trovati positivi a seguito di sospetto diagnostico, mentre gli altri sono stati rilevati da screening e attività di contact tracing. Sono stati registrati altresì 2 positivi da tampone antigenico, su un totale di 256 tamponi antigenici, di cui 1 a seguito di sospetto diagnostico. 3 sono i soggetti che hanno più di 70 anni di età e 64 sono le classi in quarantena. Alla data del 24 maggio i ricoveri ospedalieri erano 51 di cui 15 ricoverati in rianimazione. Conclusioni dell’analisi comparativa dell’uso del tampone naso-faringeo e della saliva per la diagnostica molecolare di COVID-19 nella popolazione generale Presso l’APSS di Trento è stata svolta un’indagine dal 25 marzo al 13 aprile 2021, che aveva come obiettivo primario quello di testare la diagnosi molecolare di COVID-19 sulla saliva autoraccolta mediante un dispositivo innovativo e paragonarla a quella effettuata con il tampone Naso Faringeo, prelevato da operatori sanitari, per paragonare l’efficacia delle due metodiche ai fin del monitoraggio del virus nella popolazione generale. In particolare, lo studio si proponeva di verificare la non inferiorità della diagnostica molecolare basata su campione di saliva autoprelevato dal soggetto, rispetto allo standard (tNF prelevato da operatore sanitario), ha esaminato in doppio campioni di volontari del “drive through” di Trento e Rovereto. La valutazione dello studio della sperimentazione è stata ultimata l’11 maggio 2021 dal Comitato scientifico composto dalla dott.ssa Maria Capobianchi, direttrice del laboratorio di Virologia, Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani” IRCCS, Roma, dal Prof. Guido Poli, Capo, Unità d’Immuno-Virologia Umana, IRCCS San Raffaele, Milano e PO di Patologia Generale, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano, dal Prof. Giancarlo Icardi, PO di Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Genova e Direttore Unità Operativa Igiene, IRCCS Osp. Policlinico San Martino, Genova.
Gli esiti hanno evidenziato che al fine di un’applicazione come screening di larga portata, si può ritenere che l’eventuale decisione di basarsi su test salivari molecolari auto- prelevati per la diagnosi d’infezione da SARS-CoV-2 sia supportata dai risultati prodotti nella sperimentazione, visti anche gli innumerevoli vantaggi di tipo logistico e organizzativo, recentemente richiamati in un documento di indirizzo pubblicato recentemente dall’ECDC, che, appunto, indica la saliva come matrice idonea per test molecolari su pazienti sintomatici o per screening ripetuto in soggetti asintomatici. Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 e Andamento campagna vaccinazione covid Richiesta CP n. 37 STRATEGIE POLITICHE che la Giunta Provinciale intende mettere in atto nel breve periodo per la gestione degli strascichi della pandemia negli ambienti sanitari, sociali ed economici. Siamo attualmente in un contesto epidemiologico di transizione, in cui per effetto della campagna vaccinale in atto, possiamo beneficiare di maggiori gradi di libertà, e consentire una graduale riapertura delle attività, pur nel rispetto di alcune misure di sicurezza, ed evitando le aggregazioni nei luoghi chiusi. Rispetto al 2020 ci sono due fattori nuovi molto importanti che agiscono nello scenario attuale: da un lato la presenza di varianti, poco conosciute, e potenzialmente connotate da un elevato grado di contagiosità, dall’altro l’azione massiccia della campagna vaccinale che ha dato priorità alle fasce di popolazione che maggiormente rischiavano la mortalità o la malattia grave, e che dovrebbe permettere ora la riapertura progressiva delle varie attività, con i protocolli di sicurezza, in sostenibilità di tenuta dei servizi sanitari. Le politiche e le strategie che la Giunta provinciale intende mettere in atto in questo contesto pandemico per la gestione degli strascichi della pandemia e la ripresa delle attività economiche e sociali si possono riassumere nei seguenti punti essenziali: a) Prosecuzione della campagna vaccinale ottimizzando le risorse disponibili al fine di massimizzare le coperture vaccinali e la riduzione della mortalità e della malattia grave, dando priorità alle fasce di popolazione più esposte, e in attuazione del Piano nazionale e delle raccomandazioni ad interim delle autorità sanitarie; b) Riapertura in parallelo modulare delle attività, con l’adozione di adeguati protocolli di sicurezza per la loro ripresa; c) Monitoraggio settimanale dell’andamento dell’epidemia in coordinamento costante con le autorità sanitarie nazionali. d) Progressiva riorganizzazione e potenziamento dell’assistenza territoriale. Prosecuzione attività vaccinale In data 9 aprile il Ministero della salute ha inviato alle Regioni e Province Autonome il parere della Cts di Aifa che prevede la possibilità di estendere l’intervallo temporale tra la prima
e la seconda dose di somministrazione dei vaccini a Rna fino a 42 giorni, qualora si rendesse necessario tale dilazione. Alla luce di quanto indicato dalle autorità nazionali, in data 12 aprile anche la Provincia autonoma di Trento ha deciso e comunicato di dare massima priorità alle persone fragili e agli an- ziani e tutte le seconde dosi di Pfizer e Moderna sono state ricalendarizzate da 3 a 6 settimane. Il Trentino ha recepito fin dall’inizio pienamente un parere di Aifa, sull'opportunità di posticipare la data delle seconde dosi, così facendo ha ampliato la platea dei beneficiari della prima dose e antici- pato di alcune settimane le coperture. Tutto ciò per migliorare la sostenibilità sanitaria del numero dei ricoveri e delle terapie intensive dei prossimi mesi. In data 5 maggio il Ministero della salute ha comunicato un parere del Comitato tecni- co scientifico in merito all’estensione dell’intervallo tra le due dosi dei vaccini a mRNA, in uno scenario in cui vi è ancora necessità nel Paese di coprire un elevato numero di soggetti a rischio di sviluppare forme gravi o fatali di Covid-19. Tale parere raccomanda un prolungamento nella seconda somministrazione della seconda dose nella sesta settimana dalla prima dose, per i vac- cini a mRNa (Pfizer e Moderna) ufficializzando la scelta di sanità pubblica già intrapresa dalla Provincia autonoma di Trento. L’indicazione è sostenuta infatti dall’evidenza che la somministra- zione della seconda dose entro i 42 giorni dalla prima non inficia l’efficacia della risposta immuni- taria, inoltre la prima somministrazione conferisce già un efficace protezione rispetto allo sviluppo della malattia grave in un’elevata percentuale di casi. Vi è quindi condivisione nella priorità data nello scenario attuale, ad una strategia di sanità pubblica che consenta di coprire dal rischio, il mag- giore numero di soggetti nel minor tempo possibile. Tale indicazione è stata ripresa dalla Circolare del Commissario straordinario per l’emergenza di data 6 maggio 2021. Come da recenti raccomandazioni del Commissario straordinario, al fine di migliorare ulte- riormente le percentuali di copertura vaccinali degli anziani, si è provveduto già le scorse settimane, a chiamare attivamente i soggetti over 70 ancora non vaccinati, inviando loro delle lettere nominati- ve d’invito. Mentre sono in fase di invio analoghi inviti per gli over 60. Si è ripresa la vaccinazione del personale scolastico dando priorità in questa fase ad un mi- gliaio di operatori impegnati negli esami di maturità. Si registra inoltre la positiva collaborazione, iniziata il 15 maggio, da parte della Federa- zione Trentina della Cooperazione nella gestione del centro vaccinale di Cavalese. Giovedì 27 maggio verrà inaugurato il nuovo Centro vaccinale a S. Vincenzo, collocato a Trento sud, che prevede in modalità drive through, 7 linee vaccinali su 47.000 mq di superficie, con un potenziale di somministrazione giornaliero di 720 dosi. La Provincia autonoma di Trento insieme ai rappresentanti della Regione Veneto, Lombardia, Molise, e Lazio, ha partecipato al gruppo ristretto di lavoro, costituito dal Ministero della salute, per la revisione degli indicatori di monitoraggio dell’andamento dell’epidemia di cui al D.M. 30 aprile 2020. In considerazione dell’avanzamento della copertura vaccinale delle fasce di età a maggior ri- schio, sia per età che per condizione di vulnerabilità, e visto l’attuale trend epidemiologico, il grup- po di lavoro ha proposto una semplificazione degli indicatori utilizzati che è stata recepita dal Mi- nistero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità.
In particolare si è deciso di distinguere gli indicatori decisionali, che comportano l’attribu- zione della fascia di rischio e del colore corrispondente (rosso, arancione, giallo), rispetto agli indi- catori di monitoraggio di valutazione regionale, sostenuta dal monitoraggio dell’ISS che individua gli indicatori di allerta precoce per consentire l'adozione di misure di mitigazione e di contenimento. Con ordinanza del Presidente della Provincia Autonoma di Trento n. 73 del 21 mag- gio 2021, si sono autorizzate le aperture straordinarie serali e festive delle farmacie, per il servizio di diagnostica con tamponi antigenici rapidi, considerata l’ingente previsione di richiesta di tipo tu- ristico, e al fine di evitare assembramenti e disservizi. Si è disposto inoltre che le farmacie forniscano all’Azienda provinciale per i servizi sanita- ri, un flusso distinto di dati sul numero dei tamponi eseguiti, con segnalazione dei rispettivi esiti, nel rispetto delle indicazioni tecnico-scientifiche specifiche provinciali e nazionali. Progressiva riorganizzazione e potenziamento dell’assistenza territoriale. Nell’ambito della presa in carico dei malati a domicilio, il primo riferimento del cittadi- no che presenti un bisogno di salute è sempre stato il suo medico di medicina generale MMG, o se minore di 14 anni, il pediatra di libera scelta PLS. (Gli MMG ad oggi in servizio sono 326 ed i PLS 68). Il Medico di medicina generale attiva poi il servizio Cure domiciliari, quando riscontra che la persona non può accedere all’ambulatorio per ricevere le prestazioni necessarie. La valutazione dell’infermiere completa ed integra quella del Medico di medicina generale, per definire il piano di cura più appropriato ai bisogni del paziente; congiuntamente medico ed infermiere valutano l’aper- tura di piani di cura integrati assistenza domiciliare integrata, e cure palliative (ADI ed ADI-CP ). Sono presenti sui territori ambulatori infermieristici, accessibili con prescrizione medica e su indi- cazione dell’infermiere stesso referente del caso. I pazienti e le loro famiglie possono richiedere la valutazione per una presa in carico domiciliare direttamente attraverso i PUA dei diversi ambiti ter- ritoriali, che coincidono con i servizi Cure Domiciliari e le UVM. COME LA PANDEMIA HA MODIFICATO L’ASSISTENZA TERRITORIALE L’avvento dell’emergenza Covid ha profondamente inciso sull’organizzazione dell’assi- stenza territoriale: • ha imposto la necessità di verificare sempre prima di un accesso a domicilio (o in am- bulatorio) le condizioni attuali di salute del paziente, con il pre-triage, per consentire all’operatore di agire in sicurezza con i necessari DPI anche nei casi sospetti; • ha potenziato le competenze dei professionisti, con la dotazione anche di strumenti ap- propriati per gestire il monitoraggio telefonico dei pazienti (Covid e non Covid). Questo ha permes- so di ridurre le esposizioni e il rischio di contagio, senza modificare gli esiti delle cure;
• ha coinvolto il personale delle Cure domiciliari in nuove funzioni, mai esercitate pri- ma, tra cui i tamponi ai Drive Through e, negli ultimi mesi, la gestione delle vaccinazioni a domici - lio dei pazienti con problemi di deambulazione; • ha permesso di sviluppare un nuovo modello di presa in carico integrata con il medico USCA e l’infermiere, nella gestione della malattia COVID-19. Il modello di presa in carico dei pa- zienti Covid prevede tuttora che i medici USCA siano inseriti nel contesto organizzativo delle Cure Domiciliari, costituendo così un importante nodo della rete assistenziale, trait d’union tra il pazien- te, il medico di medicina generale e l’ospedale. L’inserimento di giovani medici in un contesto multidisciplinare si è rivelato molto effica- ce nella promozione di relazioni costruttive tra servizi e livelli assistenziali differenti. GESTIONE DOMICILIARE DELLA MALATTIA COVID-19 Il Protocollo per la gestione a domicilio del paziente con malattia COVID-19 è stato redat- to da un gruppo multidisciplinare di specialisti aziendali e di medici di medicina generale, condiviso in webinar formativi e diffuso a tutti gli operatori. E’ stato aggiornato a dicembre 2021 e, nuova- mente, in questi giorni, a seguito delle nuove indicazioni ministeriale di aprile 2021, che hanno mo- dificato l’approccio farmacologico, sulla base delle ultime evidenze scientifiche prodotte a livello internazionale. Al momento attuale sono pochissimi, qualche decina, i pazienti Covid seguiti a do- micilio, perlopiù con sintomatologia modesta. ESPERIENZE IN FASE DI SVILUPPO: INFERMIERE DI FAMIGLIA E DI COMUNITA’ E NUCLEI DI CURE INTERMEDIE Il Piano di potenziamento dell’Assistenza Territoriale prevede la diffusione della figura dell’ Infermiere di Famiglia e Comunità, con un ruolo di accompagnamento dei pazienti cronici nel- la gestione delle loro condizioni di malattia, nell’ambito dei piani diagnostici e terapeutici assisten- ziali (PDTA) ed in integrazione con i medici di medicina generale. La diffusione progressiva in tutti i territori, sta procedendo compatibilmente con l’individuazione delle risorse dedicate, che devono possedere specifiche competenze ed attitudini. Gli ambulatori dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC) si stanno consolidando sui territori. Ad oggi sono attivi quelli di Pinzolo, Ledro, Pieve Tesino, Baselga di Pinè, Ala. Le Cure Intermedie sono nuclei di posti letto territoriali che rispondono alle esigenze di pa- zienti in dimissione dagli ospedali per acuti, che ancora non possono rientrare a domicilio; o di pa- zienti seguiti a domicilio che, pur non necessitando di un ricovero, hanno bisogno di maggiore sor- veglianza clinica per una terapia o per una condizione acuta, non gestibile a domicilio. Nel contesto delle cure intermedie, il paziente completa il percorso di cura, perfeziona le autonomie nella attività di vita e nella gestione della sua malattia (per es. impara ad usare nuovi farmaci prescritti, impara a monitorare alcuni parametri) ed il caregiver viene addestrato alla cura (per es. impara ad effettuare correttamente la mobilizzazione, impara a gestire un catetere, etc).
Ad oggi sono attivi 20 posti letto di Cure Intermedie ad Ala (a gestione APSP Avio), 16 in Solatrix e 11 al S.Camillo. Inoltre è in fase di avvio la struttura di Tione con 18 posti letto gestiti da SPES. Le cure intermedie e l’hospice di Mezzolombardo (gestiti da APSS) sono ancora nucleo Covid, per il trattamento dei casi residui di pazienti positivi in dimissione dagli ospedali, o per i soggetti in cure palliative positivi. L'aggiornamento quotidiano delle informazioni relativamente alla numerosità di dosi somministrate per differente categoria di rischio sono presenti nel report quotidiano dell'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia Autonoma di Trento (APSS) e sono visualizzabili nel portale ministeriale del report vaccini (https://www.governo.it/it/cscovid19/report-vaccini/). Nell’ultima settimana sono state somministrate 517 dosi a domicilio, di cui 95 prime dosi e 422 seconde dosi, raggiungendo complessivamente 7.063 dosi somministrate a domicilio, e 2.910 cicli vaccinali completati. Le prime statistiche raccolte in merito all’adesione alla vaccinazione covid suggeriscono un sostan- ziale equilibrio nella partecipazione della popolazione nelle varie zone del trentino. Dal 19 maggio tutti i certificati vaccinali covid sono conformi alla norma corrente (DL 18 maggio n. 65): risultano quindi in lingua italiana e inglese, ma non riportano ancora il Qr code (che sarà in- trodotto da giugno secondo quanto previsto dall'UE). Nel corso dei prossimi giorni saranno adegua- te in doppia lingua, anche le certificazioni prodotte prima del 19 maggio. Anche i "referti" dei tamponi antigenici sono già stati rivisti, mentre l’esito del test molecolare e il certificato di guarigione dovrebbe essere rilasciato in duplice lingua entro la corrente settimana. In tutti i casi i certificati sono attualmente accessibili ai cittadini via TreC e Fast TreC. Il Diparti- mento tecnologie di APSS sta mettendo a punto un sistema di generazione codici "OTP" per con- sentire il ritiro dei certificati/rilasci in modo semplificato attraverso fast TreC.
Puoi anche leggere