IL CAMPO DEI MIRACOLI - CORDELLA FILIPPO

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IL CAMPO DEI MIRACOLI - CORDELLA FILIPPO
IL CAMPO DEI MIRACOLI                                                                  Anno XXII - n. 7
                                                                                        31 luglio 2021

                             di FILIPPO CORDELLA - Private Banker

Nel mondo degli investimenti ci si imbatte spesso in situazioni
che ricordano il “Campo dei Miracoli” della favola di Pinocchio
“dove se fai una piccola buca e ci metti dentro uno zecchino
d’oro, la mattina dopo trovi un bel’albero carico di tanti zecchini
d’oro”.
Ma il Campo dei Miracoli, ovviamente, non esiste e Cordella -
con le sue riflessioni, analisi, commenti - ti aiuta a comprendere
come funzionano veramente le cose e come custodire al meglio
i tuoi “zecchini d’oro”.

                      La Nina, la Pinta e la Santa Maria

                                                            Lo spunto per la chiacchierata di questo mese
                                                            l’ho trovato in alcune wazzappate (participio
                                                            passato del verbo “wazzappare”) inviatemi da
                                                            due simpatiche clienti, con il seguente tenore:
                                                            “Filippo che ne diresti di investire su questi
                                                            settori: education tech, cibo sostenibile e
                                                            canapa farmaceutica ?”.

Pur concordando sul fatto che i settori indicati possano essere di un certo interesse, le risposte che
ho dato alle signore sono state, l’una rispetto all’altra, assai differenti.
Perché ?? Perché il portafoglio delle due clienti, che per rispetto della privacy chiamerò Nina e
Pinta, è alquanto diverso.
Prima, però, di esporre quelle che sono state le mie riflessioni, ritengo che possa essere utile
chiarire alcune cose.

Il valore di mercato di un’azienda – a prescindere dal settore economico di appartenenza – cambia
nel tempo a seconda del ciclo economico che si sta vivendo: ripresa, espansione, rallentamento,
recessione.
A tal riguardo una semplice distinzione che possiamo fare tra i settori è quella tra ciclici e
difensivi/anticiclici (un'altra potrebbe essere tra “value” e “growth”: ma non voglio complicarla
troppo…).
Un settore è definibile ciclico quando è fortemente influenzato dall’andamento del ciclo economico:
quando l’economia accelera, i risultati delle società cicliche tendono a migliorare mentre quando
l’economia rallenta o entra in recessione a peggiorare più delle altre. I principali settori ciclici sono il
finanziario, l’automobilistico, i beni e servizi per l’industria, la tecnologia, l’edilizia, ecc

Al contrario, i settori difensivi sono poco correlati con il ciclo economico e risentono meno di
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eventuali rallentamenti della crescita: si tratta di beni o servizi indispensabili a cui la gente
tendenzialmente non rinuncia nemmeno in momenti di crisi. Pensiamo per esempio ai beni
alimentari, al settore sanitario e farmaceutico, alle utility (acqua, gas, elettricità).
Proprio perché risentono meno delle fluttuazioni del ciclo economico, questi settori tendono a
reggere il colpo di una recessione molto meglio rispetto ai settori ciclici ma allo stesso tempo
risultano meno interessanti nelle fasi di espansione dell’economia.

Per loro natura i titoli ciclici tendono ad avere una volatilità maggiore, cioè amplificano i propri
movimenti nel bene (ripresa/espansione) e nel male (rallentamento/recessione).
I titoli difensivi invece espongono solitamente a un rischio inferiore e producono risultati aziendali
più regolari nel tempo.

Nel grafico qui sotto riporto l’andamento in Borsa negli ultimi 5 anni di un classico settore ciclico
(Consumi Discrezionali: abbigliamento, arredamento, alberghi, ristoranti) e di un settore anticiclico
(Consumi di Prima Necessità: prodotti alimentari, per la casa, per la persona).
Il primo ha avuto un rendimento annuo del 16,8% con una volatilità (oscillazione dei prezzi) del
18%.
Il secondo un rendimento annuo del 5,1% con una volatilità del 13%.
L’indice generale si è posizionato quasi in mezzo: rendimento annuo del 12,8% e volatilità del 16%.

Detto (e visto) questo risulta quindi chiaro come in un portafoglio finanziario ben costruito ci debba
essere la presenza sia di una componente azionaria ciclica che anticiclica, proprio perché negli anni
si alternano fasi espansive dell’economia a fasi di contrazione.
Componenti che nel tempo possono essere integrate con ulteriori settori focalizzati magari su nuovi
business quali, ad esempio, la transizione energetica, i cambiamenti climatici, l’economia circolare,
la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale: tutti settori questi che godono di una mia particolare
predilezione.

Torniamo ora alla Nina ed alla Pinta.
Nina ha un ingente portafoglio costruito oltre 7 anni fa e ben strutturato in diverse asset class:
obbligazionario governativo di qualità ed indicizzato all’inflazione, comparto immobiliare, oro,
materie prime ed azionario internazionale. Componente, quest’ultima, diversificata sia dal punto di
vista geografico (Stati Uniti, Europa e Grande Cina) che settoriale (presenza dei principali settori
ciclici e difensivi più altri aggiunti recentemente quali la robotica e la nuova mobilità).
Con questa signora non potevo che essere d’accordo sull’eventuale aggiunta di titoli di aziende
impegnate nell’ “education technology” e/o nel “sustainable food”.

Veniamo adesso alla Pinta, signora con un discreto patrimonio costituito, però, prevalentemente da
liquidità in conto corrente dopo che, nel marzo del 2020 allo scoppio della pandemia, volle liquidare
pressoché tutta la posizione azionaria con l’intenzione di rientrare in tempi migliori: da quei valori le
borse internazionali sono salite del 70% ma la Pinta è ancora fuori del mercato.
Alla Signora non ho potuto che esprimere i miei dubbi sul fatto di tornare a reinvestire in Borsa
concentrandosi su un unico settore (per di più quello della “cannabis terapeutica”): questo Le
farebbe assumere il rischio specifico del settore scelto, un rischio normalmente più alto di quello del
mercato in generale. Basterebbe infatti un evento negativo (geopolitico, commerciale o normativo)
che colpisse il settore per assistere a pesanti ripercussioni sui prezzi.
L’ho quindi invitata, prima di tutto a ricostituire gradualmente una buona componente azionaria
internazionale distribuita su tutti i principali settori merceologici e solo dopo, eventualmente,
aggiungerci un po’ di …. “Maria”.

Questa che avete letto è la storia de .......la Nina, la Pinta e la Santa "Maria” !

Cordella Filippo
Private Banker
Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking
Ancona, Civitanova, Jesi, Senigallia, Pesaro
Cell: 3200222185
Email: fcordella@fideuram.it
Sito: www.cordellafilippo.it

                                      SE TE LI FOSSI PERSI .......

                       BITCOIN ? SI, CON GHIACCIO E LIMONE ...

                   QUANDO I BAMBINI NASCEVANO SOTTO I CAVOLI

                                 SPENDI, SPANDI, EFFENDI ...

                               COME CI SI AVVICINA ALLA CINA ?

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                                 SPERAVO DE MORI' PRIMA ...

                           E RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI ...

                       AL MIO SEGNALE, SCATENATE L'INFERNO !

                          CHI NON LAVORA, NON FA L'AMORE ...

                                 THE ELEPHANT IN THE ROOM

                          PERCHE' IL CAVALLO NON BEVE PIU' ?

                      WALL STREET ED IL GIOCO DELLE 3 CARTE

                              L'INVESTIMENTO DEL SECOLO ....

DISCLAIMER
La presente pubblicazione è stata redatta da Filippo Cordella - Private Banker di Fideuram-Intesa
Sanpaolo Private Banking, iscritto all’Albo Unico dei Consulenti Finanziari (OCF) con delibera
Consob n. 13096 del 24/4/2001, iscritto al Registro IVASS - Sez. “E” come Collaboratore di
Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking.
Le informazioni contenute in questo report sono frutto di notizie e opinioni che possono essere
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