Diventare grandi in tempi di crisi - I GIOVANI LAUREATI UMBRI Andrea Orlandi
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
La transizione nell’età adulta. I laureti umbri La distanza sociale come marca il percorso di transizione alla vita adulta, l’ordine temporale e la distanza tra le diverse tappe? La crisi economica ha contribuito a mutare le scelte di vita dei laureati umbri? Il genere quanto e come influisce?
Le tappe della transizione. I laureati maschi Durata della transizione: Genitorialità Convivenza stabile/matrimonio Conclusione degli studi Autonomia abitativa Autonomia economica
Le tappe della transizione. Le donne laureate Durata della transizione: Genitorialità Convivenza stabile/ Conclusione matrimonio degli studi Autonomia Autonomia abitativa economica
Per le donne laureate l’autonomia economica pesa di più Maschi Femnmine 66,7 61,2 60,7 49,9 47,8 42,3 Autonomia abitativa Matrimonio/convivenza Genitorialità
L’importanza della realizzazione professionale per le laureate umbre Io desidero avere un bambino prima o poi. Rimarrei anche a casa per lui. Prima però vorrei avere la mia realizzazione professionale, per non dover in futuro pensare al mio bambino come quella cosa che mi ha tagliato le ali (W, 27 anni). Solo il 30% delle laureate ha avviato una convivenza stabile (contro il 40% dei laureati maschi) Solo l’8,5% delle laureate ha un figlio, e ci arriva alla soglia dei trent’anni
Come ha inciso la crisi? Sulla fiducia nel futuro. Io la mia famiglia la vedo La cosiddetta mancession lontana. Io non ho obiettivi da mette in discussione i mettere in fila. Oggi dedico la ruoli all’interno delle mia vita a trovare un lavoro. Ad giovani famiglie con un alto oggi non credo che un giorno livello culturale avrò mai le condizioni tali da potermela permettere, creare, una famiglia. Oggi vedo incertezza, confusione, precarietà (G., 29 anni).
Tendenze in atto: la mancession Laureati che lavorano per condizione professionale del partner 44,9 Femmine Maschi 39,7 18,9 19,3 16,4 13,3 3,4 4,7 5,1 2,0 Senza Classe operaia Classe media Classe media classe dirigente occupazione impiegatizia autonoma
La percezione di benessere diminuisce con l’aumento delle responsabilità Maschi Femmine 76,9 66,4 64,6 62 56,6 54,7 52,7 49,9 Autonomia economica Autonomia abitativa Matrimonio/Convivenza Genitorialità
Come incide la famiglia di origine? 67,8 Chi ha raggiunto 60,1 La percezione di benessere l’autonomia economica Maschi Femmine 71,2 28,3 64,7 61,4 17,3 55,5 14,9 11,6 48 40 Nessun Alemno un Almeno un genitore genitore genitore diplomato diplomato laureato Nessun Almeno un Almeno un genitore genitore genitore diplomato diplomato laureato
10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 5,0 Umbria Lazio Abruzzo Marche Basilicata Centro Molise Calabria Emilia-Romagna Veneto Gli occupati sovraistuiti Liguria Italia Friuli-Venezia Giulia Nord Mezzogiorno Lombardia Campania Toscana Sicilia 2004 Piemonte aspettative alimentano una ferita esistenziale Puglia La precarietà o un lavoro inadeguato alle proprie Valle d'Aosta 2013 Sardegna Trentino-Alto Adige
La propensione a mettersi in proprio Carriere alternative a quelle dei laureati umbri dei genitori/aspirazione di realizzazione professionale 64,6 Maschi Femmine 57,1 48,3 47,9 45,8 44,7 39,4 39,9 Classe operaia Classe media Classe media Classe dirigente impiegatizia autonoma I miei sono dipendenti pubblici e mi hanno sempre lasciata libera. Il loro sogno per me è il classico lavoro statale, ma non mi hanno mai imposto nulla. Ho fatto lavoretti part-time durante gli studi. In uno di questi, quando ho scritto per un po’ di mesi per una rivista online, ho capito cosa volevo fare nella vita. Ora ho messo su la mia idea imprenditoriale che è partita da lì, con un blog sulla moda e il life-style (Benedetta, 29 anni).
La crisi può rappresentare un’opportunità per chi sconta un gap sociale in partenza Maschi Femmine 61,3 55,7 56,6 47 44,7 36,1 Nessun genitore diplomato Almeno un genitore Almeno un genitore laureato diplomato Per me pensare a concretizzare la mia impresa significa controbilanciare il gap negativo del mio retaggio familiare. Il contesto, la crisi economica per me è un fattore secondario. Anzi, io ero all’estero a lavorare e sono rientrato in Italia proprio nel mezzo della crisi, perché penso di avere più possibilità. Io da una parte avverto di dover scontare un gap negativo in partenza, dall’altro fare impresa per me significa riscatto e opportunità di uscire da un recinto che altri avevano alzato per me (Marco, 33 anni)
La relazione tra il percorso universitario e la propensione al rischio d’impresa Si iscriverebbe di nuovo 67,8 alla stessa facoltà 62,3 Si iscriverebbe di nuovo allo stesso corso di laurea 55 47,2 Chi è interessato ad avviare Chi NON è interessato ad una propria impresa avviare una propria impresa All’università manca tutto l’aspetto pratico. La lezione è totalmente teorica. La formazione impartita dall’università Il mio percorso universitario non mi è piaciuto non favorisce l’approccio mentale e per due motivi: la materia e l’eccessivo pratico al creare impresa (Nicolò, 24 anni) approccio teorico (Benedetta, 29 anni)
Le motivazioni personali Realizzazione Bisogno di professionale identità sociale Se sei un giovane istruito in Umbria già sai che, se va bene, troverai un lavoro che non ti soddisfa, dove gente Chi sei? Cosa fai nella vita? meno in gamba di me mi comanda, che non riconosce le mie potenzialità. Sono un imprenditore Insoddisfazione Disordine creativo Impresa è esercizio di immaginazione Spendibilità delle competenze ricevute e creatività. Flessibilità dall’università nel mercato del lavoro Mancanza di alternative Disordine esogeno La crisi. Sapersi adattare. Tanti nuovi Percezione di essere relegato ai margini inizi. Indecifrabilità dell’impegno del “lavoro tradizionale” richiesto
Cosa vuol dire essere un imprenditore? • Significa lottare contro la “palude” della crisi che li circonda, che rischia di condannarli all’immobilismo • Significa flessibilità, autonomia ed emancipazione dalle cerchie tradizionali, la piena individualizzazione della persona, la sua indipendenza da ogni legame o appartenenza di gruppo • Impresa è auto-organizzazione, la persona che Indipendenza è da sola si organizza. Una comunità di persone padronanza di sé indipendenti dalle variabili sociali, dipendenti fondata sulla ragione solamente dalle proprie capacità • Google, Apple, Pixar fanno della creatività del lavoratore il vero valore aggiunto, e adottano di conseguenza modelli organizzativi molto flessibili e basati sulla centralità della persona Rischio idealizzazione
Puoi anche leggere