HPV e piano di prevenzione ASL: programma di screening nella fascia 25-64 anni

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HPV e piano di prevenzione ASL: programma di screening nella fascia 25-64 anni
Corso di formazione ASL- Ospedale di Mantova
                         Ospedale e territorio.
    Dalla fisiologia alla patologia nell’ambito materno-infantile
                      Incontro del 12 marzo 2013

                          RELAZIONE:

      HPV e piano di prevenzione ASL:
programma di screening nella fascia 25-64 anni

            RELATORE: Emanuela Anghinoni
  Servizio Medicina Preventiva – Dipartimento di Prevenzione
HPV e piano di prevenzione ASL: programma di screening nella fascia 25-64 anni
Screening perché…

Il lungo tempo di latenza fra infezione ed alterazioni cervicali,
 e fra alterazioni cervicali e insorgenza del cervicocarcinoma
                    ne consente la prevenzione
HPV e piano di prevenzione ASL: programma di screening nella fascia 25-64 anni
DIAGRAMMA DI FLUSSO DELL’ORGANIZZAZIONE DELLO SCREENING DEI TUMORI CERVICOUTERINI
      AGGIORNAMENTO                    ANAGRAFE                            AGGIORNAMENTO
     COSTANTE DATABASE                 DONNE 25-64 ANNI                   COSTANTE INDIRIZZI
         SCREENING

                PREGRESSA ISTERECTOMIA                    SÌSÌ              FUORI SCREENING

                                              NO
                                               NO

           DOPO 3-4 ANNI                INVITO                   NO              ESEGUITA RIPETIZIONE?
                                                                  NO

                                                                   SÌSÌ             EVENTUALI TERAPIE
  AGGIORNAMENTO                  NO    ADESIONE
                                       ADESIONE           SÌSÌ
                                  NO
  SCHEDA
                                                                              DA RITENERE INADEGUATO
                                                         PAP-TEST
                                                         PAP-TEST                 NON DIAGNOSTICO
UTENTE
                      INDAGINE CONOSCITIVA
PRIVATA/VIRGO
                                                         POSITIVO               NEGATIVO

             NON RESPONDERS                            COLPOSCOPIA

 INTERVENTO SENSIBILIZZANTE                              POSITIVA                NEGATIVA

                    RICHIAMO
                                                    DECISIONI DIAGNOSTICO TERAPEUTICHE

                   ADESIONE?           SÌSÌ           ISTERECTOMIA                      ALTRO

                           NO                       FUORI SCREENING
                            NO

     NO       N. RICHIAMI > 3?         SÌSÌ          MED. MED. GEN.                 PROSSIMO APPUNTAMENTO
      NO
HPV e piano di prevenzione ASL: programma di screening nella fascia 25-64 anni
RISULTATI DEL PROGRAMMA DI SCREENING
                               (un triennio in un distretto)
   Paptest di 1°liv
                      PROVENIENZA ADERENTI AL PAP TEST        frequenza               percentuale

                                 MANTOVANE                     19.720                   94,2%
                                 STRANIERE                      1.194                    5,8%
                                   TOTALE                      20.914                  100,0%

Paptest con raccomandazione alla colposcopia

                                            PROVENIENZA           FREQUENZA      PERCENTUALE
                                            MANTOVANE                   304               88,9%

                                             STRANIERE                    38              11,1%
                                         Totale complessivo             342               100,0%

                                            PROVENIENZA          % INVIO AL SECONDO LIVELLO TRA LE
                                                                     ADERENTI ALLO SCREENING
                                            MANTOVANE                           1,5
                                             STRANIERE                          3,1
                                         Totale complessivo                     1,6
HPV e piano di prevenzione ASL: programma di screening nella fascia 25-64 anni
Patologia individuata alla colposcopia

   Provenienza   DETECTION RATE
                  (x 1.000 donne
                      screenate)
                    Per CIN 2+

   MANTOVANE           1,26

   STRANIERE           3,36

     TOTALE             1,4               ASL MANTOVA
   COMPLESSIVO                              PARTECIPA
                                           ALLA SURVEY
                                            NAZIONALE
                                         SULLE IMMIGRATE
HPV e piano di prevenzione ASL: programma di screening nella fascia 25-64 anni
Nella popolazione femminile dei paesi industrializzati e dimostrata una relazione inversa
fra eta’ e prevalenza di infezione cervicale da HPV, con un decremento di oltre 10 volte
nella prevalenza osservata in donne di eta superiore ai 45 anni, rispetto a quella rilevata in
donne di eta inferiore ai 25 anni. Il declino eta correlato e attribuito alla clearance
spontanea dell’infezione mediata da adeguate risposte immuni umorali, secretorie e
cellulomediate con modesto rischio di reinfezioni in eta piu avanzate.
HPV e piano di prevenzione ASL: programma di screening nella fascia 25-64 anni
HPV CHE INFETTANO LA CERVICE UTERINA

Sono stati suddivisi in HPV:

• “a basso rischio” (6, 11, 42, 43, 44 ecc.) quasi mai associati a
  carcinomi invasivi della cervice

• “a medio rischio” (35, 39, 51, 56, 59 ecc.) associati, ma non di
  frequente, con il carcinoma della cervice

• “ad alto rischio” (16, 18, 31, 33, 45, 52, 58 ecc.)
  frequentemente associati ai carcinomi della cervice
HPV e piano di prevenzione ASL: programma di screening nella fascia 25-64 anni
Age-Standardized Rates of New Cases of Cervical Cancer per 100,000 Women, 2002.
Numbers of cases for each continent represent the annual incidence of cervical cancer. Pie charts show
  the proportion of cases caused by HPV-16 or HPV-18. Data are from the Globocan 2002 database
                              (www-dep.iarc.fr/globocan/database.htm).
HPV e piano di prevenzione ASL: programma di screening nella fascia 25-64 anni
..DAL PIANO ONCOLOGICO REGIONALE 2012-2014 – BOZZA

  Prevenzione secondaria: prospettive ed obiettivi

 I prossimi obiettivi in questo ambito, sono da definirsi all’interno del
  singolo percorso di screening, in ragione della prevalenza e della
 storia naturale della malattia, oltre che delle caratteristiche dei test
    di primo livello adottati, ma in sintesi si tratta di orientarsi verso:
                    Miglioramento della qualità totale
   Aumento dell’appropriatezza nei PDTA dei casi screen detected
             Attenzione alle diseguaglianze e alle fragilità
                   Ricerca e innovazione tecnologica
 Consolidamento dei programmi di formazione a valenza regionale
   per linea di screening e profilo professionale, quale strumento di
           standardizzazione di approccio degli specialisti

   DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE – EMANUELA ANGHINONI 12 MARZO 2013
HPV e piano di prevenzione ASL: programma di screening nella fascia 25-64 anni
..DAL PIANO ONCOLOGICO REGIONALE 2012-2014 – BOZZA
                          Screening cervice uterina
1)   monitoraggio permanente, da parte di RL, delle diverse modalità
     organizzative di offerta preventiva, promuovendo sistemi di
     benchmark rispetto a risultati, costi/benefici e controllo della
     patologia d’organo
2)   in accordo con l’attività sperimentale nazionale a cui la ASL di
     Valcamonica già partecipa, promuovere progetti pilota per
     l’introduzione del test HPV in aree campione urbane ad alta
     densità più rappresentative della realtà lombarda, privilegiando
     ambiti in cui i programmi organizzati non sono attualmente in
     essere.
3)   Promuovere modalità di approccio multimodali e strategie di
     reclutamento “su misura”, alla luce delle sempre più ampie quote
     di popolazione femminile straniera a diverso e maggiore rischio di
     occorrenza inserita nei programmi
4)   Favorire integrazioni di approccio, di gestione e di valutazione
     epidemiologica dei diversi piani di intervento contro l’HPV,
     favorendo attività di record linkage tra gli applicativi dedicati ai
     programmi di vaccinazione, di screening e le rendocontazioni di
     attività vaccinale ambulatoriale in capo agli erogatori
        DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE – EMANUELA ANGHINONI 12 MARZO 2013
Quali novità all’orizzonte?
HPV test di primo livello
PREVENZIONE SECONDARIA:
Diagnosi precoce dell’infezione da HPV e
      delle lesioni pre-cancerose
PREVENZIONE SECONDARIA:
 Diagnosi precoce dell’infezione da HPV e delle lesioni pre-cancerose

ESITI DEGLI ESAMI DI SCREENING E SOSPETTI DIAGNOSTICI
LOTTA AL TUMORE DEL COLLO DELL’UTERO:
        “ISTRUZIONI PER L’USO”

       HPV-DNA
VACCINO
        TEST

                        DIAGNOSI LESIONI PRE-
                       CANCEROSE/ TUMORE “IN
                               SITU”
Quali novità all’orizzonte?
HPV test di primo livello
Le “Raccomandazioni sul test HPV-HR come test di screening primario e
       rivisitazione del ruolo del Pap
test”, approvate nel corso del Convegno, hanno rappresentato la presa di
       posizione ufficiale del GISCi
nei confronti del nuovo modello di screening.
Il documento fornisce una serie di raccomandazioni in merito all avvio di
       programmi in cui si utilizzi il
test HPV (per i tipi virali ad alto rischio oncogeno) come test primario di screening
       del
cervicocarcinoma. Vincola inoltre i progetti al rispetto di alcune regole:
Algoritmo basato sul test HPV e successivo triage citologico
 Procedure univoche di gestione del prelievo;
Utilizzo di test validati dalla letteratura scientifica;
Centralizzazione dei test molecolari e della lettura del Pap test;
Definizione di protocolli condivisi sull’algoritmo generato dal test HPV e dal triage
       citologico. In
particolare per la gestione di donne con meno di 35 anni;
Valutazione dell’impatto organizzativo sulla logistica, le procedure, i software
       gestionali, i sistemi
informativi, ecc;
Valutazione dei costi e delle risorse necessarie;
Valutazione della performance e dell impatto sulla base degli indicatori
       disponibili.
Le prime iniziative pilota
Nel corso del Convegno sono stati presentati i risultati ottenuti dalle prime iniziative
       pilota di impiego del
test HPV come esame di primo livello.
• MARCO ZAPPA SI CHIEDE: Perché cambiare ?
• Abbiamo :
• un nuovo test più sensibile (a parità di specificità) ?
• un nuovo test più specifico (a parità di sensibilità) ?
• un nuovo test più efficace (a parità di costi) ?
• abbiamo un nuovo test che , potenzialmente, permette di
  raggiungere chi non è stato raggiunto fino ad oggi?
• abbiamo un nuovo test potenzialmente capace di assicurare
  migliori condizioni organizzative?

• “Le ragioni di un cambiamento”
• Venezia 27 Maggio 2010 convegno GISCi
• Marco Zappa
Nel 2007 sono stati pubblicati i risultati di due trial
   randomizzati controllati che hanno paragonato
la performance del test HR-HPV con quella del Pap test
   tradizionale nell’ambito dello screening
del cervicocarcinoma. Il trial olandese ha dimostrato
   che il test HR-HPV aumenta la capacità diagnostica di
  l e s i o ni C IN 3 + de l 7 0 % ri s pet t o a l   Pap test
• Sulla base di queste evidenze scientifiche il Centro nazionale per la
  prevenzione ed il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della Salute ha
  preso in considerazione l’ipotesi di modificare le Raccomandazioni del 2006.
• Il GISCi condivide tale posizione, che prevede l’introduzione del test HPV
  nello screening primario all’interno di applicazioni controllate con l’obiettivo
  di testarlo nella pratica.

  Chi vuol saperne
         di
  più..www.gisci.it
Programma

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE – EMANUELA ANGHINONI 12 MARZO 2013
HR-HPV: NELLO SCREENING ASSOCIATO ALLA CITOLOGIA CONVENZIONALE

    La maggior parte degli studi sull'utilizzo del test per la ricerca del DNA virale
   in associazione alla citologia nello screening, indica che il rischio di lesioni di
   alto grado è più basso nelle donne con entrambi i test negativi rispetto a quelle
   con sola citologia negativa (alto valore predittivo negativo >0.98).
   D'altro canto, il valore prognostico di un test positivo per DNA virale,
   specialmente in presenza di citologia normale, non è ancora ben compreso. In
   pratica, un test per la tipizzazione virale positivo non indica in modo assoluto
   che esista o si sviluppi una lesione di alto grado (basso valore predittivo
   positivo), vista la natura spesso transitoria dell'infezione . Per questo, e per i
   costi aggiuntivi che comporterebbe, l'utilizzo di routine di un HPV-DNA test in
   associazione alla citologia convenzionale nei programmi di screening, è
   ancora dibattuto.
   Un possibile ruolo potrebbe essere quello di identificare le pazienti a cui
   proporre controlli più intensivi (più frequenti, per periodi più lunghi) rispetto a
   quelle in cui, essendo entrambi i test negativi, sarà possibile allungare i tempi
   di intervallo dello screening, ammortizzando in questo modo i costi aggiuntivi

http://www.saperidoc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/259/UT/systemPrint

          DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE – EMANUELA ANGHINONI 12 MARZO 2013
HR-HPV: COME STRUMENTO PRIMARIO DI SCREENING

Nei paesi con programmi organizzati di screening la citologia cervicale si è
dimostrata efficace nel ridurre l'incidenza e la mortalità del cancro cervicale.
Le criticità legate alla citologia convenzionale emerse negli ultimi anni riguardano
soprattutto la bassa sensibilità (capacità del test di identificare i soggetti che
presentano la malattia) nell'identificare le lesioni di alto grado (53-58% per
singolo prelievo) che, pur accompagnandosi ad una migliore specificità (capacità
del test di identificare i soggetti che non presentano la malattia), comporta
un numero rilevante di falsi negativi, causati principalmente da errori di
prelievo/campionamento o di interpretazione. Un altro aspetto in discussione
riguarda la riproducibilità del test, che soffre delle variazioni di interpretazione fra i
diversi citopatologi.
Il test per la ricerca di HPV ad alto rischio (HR-HPV) ha una sensibilità maggiore
rispetto al singolo prelievo citologico nell'identificare lesioni di alto grado (96.1% vs.
53.0%), ma minore specificità (90.7% vs. 96.3%) soprattutto nelle donne giovani
(76.5%), con conseguente maggior rischio di falsi positivi che conducono a inutili
indagini e trattamenti .
Una proposta è l'utilizzo del test virale per lo screening nelle donne oltre i 30 anni
(per la miglior specificità), con esecuzione della citologia solo in caso di test positivo.
Questo tipo di triage (esecuzione di citologia e ripetizione del test virale nelle donne
con citologia negativa) si stima aumenti di circa 30% la sensibilità per le lesioni CIN
3+, mantenendo inalterato il valore predittivo( probabilità del test di darci la
diagnosi corretta)
         DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE – EMANUELA ANGHINONI 12 MARZO 2013
Cosa significa per Mantova?
Rimodulare attività di offerta di prevenzione
(organizzazione/budget)
Impatto importante sulle tecnologie di laboratorio e sui tecnici
Diversità nella fascia di popolazione da reclutare e negli intervalli di
screening
Cambiamenti rispetto ai tassi di adesione ai test?

      DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE – EMANUELA ANGHINONI 12 MARZO 2013
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