Si afferma la centralità della radio soprattutto come strumento di diffusione delle informazioni: l'informazione trionfalistica e di propaganda ...
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Si afferma la centralità della radio soprattutto come strumento di diffusione delle informazioni: l’informazione trionfalistica e di propaganda del regime politico; l’informazione “alternativa” delle radio estere e clandestine (in particolare di Radio Londra); l’informazione di alcune trasmissioni speciali volte a stabilire un filo diretto tra i militari e le loro famiglie.
Il contesto politico-sociale (a) 1940 - 10 giugno: annuncio entrata in guerra Italia - 25 luglio: caduta del governo fascista e 1943 arresto Mussolini - 26 luglio: formazione 1°governo Badoglio e scioglimento PNF - 8 settembre: annuncio firma armistizio Maresciallo Badoglio e forze alleate Anglo-Americane (silenzio radio per 2 giorni) - 10 settembre: tedeschi occupano sede Eiar di Roma (musica e comunicati) - 9/18 settembre: sbarco forze alleate a Salerno (Paestum) - 12/28 settembre: Mussolini, liberato dai tedeschi, fonda Partito Fascista Repubblicano e annuncia creazione Repubblica Sociale Italiana (RSI) - Al Nord, prime formazioni partigiane * Potere politico e controllo radio divisi in due: Centro-Nord (fino a Roma) sotto il controllo del nazifascismo; Centro-Sud sotto il controllo degli Alleati e del governo italiano (insediato a Brindisi e poi, nel 44, a Salerno)
Il contesto politico-sociale (b) 1944 - 10 febbraio: la RSI, con D.I., stabilisce il trasferimento al Nord di tutte le aziende, società, enti controllati dallo Stato - 24 aprile: 2° governo Badoglio, aperto ai partiti del CLN - gennaio/maggio: sbarco di Anzio/Nettuno - 4 giugno: liberazione di Roma - 18 giugno: nuovo governo Bonomi rappresentativo dei diversi partiti - 26 dicembre: il Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia (CLNAI) assume, su delega del governo Bonomi, i pieni poteri nell’Italia occupata 1945 - 25 aprile: liberazione dell’Alta Italia - 28 aprile: cattura e fucilazione di Mussolini - 21 giugno: nuovo governo Parri - 10 dicembre: 1° Governo De Gasperi, leader della Democrazia Cristiana (ultimo governo del Regno d’Italia); si avvia la difficile ricostruzione del Paese
Il contesto comunicativo (a) 1940 - Aprile: scioglimento ERR e attribuzione sue attività all’Eiar - Maggio: Ispettorato per la Radiodiffusione (MINCULPOP) riorganizzato in 3 settori preposti al controllo dei programmi (Interno, Estero e Intercettazioni); Costituzione del Centro Radio Guerra per raccolta e diffusione notizie su operazioni militari - 16 giugno: DL repressivo ascolto clandestino (divieto musica di provenienza anglosassone; allestimento stazioni di disturbo radio nemiche; termine pubblicazione programmi esteri su Radiocorriere; programmi specificamente rivolti a estero) - 23 giugno: avvio programma unificato per tutte le stazioni; 8 edizioni del Giornale Radio; chiusura delle trasmissioni anticipata alle 22.00 1941/42 - Inasprimento pene per ascolto clandestino (multe e carcere) 1942 - 14 giugno: riprendono, nelle ore serali, due diverse offerte radiofoniche (Programma A e Programma B) - Settembre: PNF crea Ufficio Radio (controllo ascolto rubriche politiche) 1943 - Agosto: sospesa pubblicazione Radiocorriere
Il contesto comunicativo (b) 1943 - agosto/settembre: Radio Palermo (dopo sbarco americano 10 luglio ‘43): notizie, musiche, propaganda; Radio Sardegna (unica radio “libera” gestita da militari italiani): notizie, canzoni, informazioni, conversazioni politiche e culturali; Radio Bari (1° emittente Italia liberata): notiziari varie lingue, musiche americane, messaggi partigiani (dal ‘44: L’Italia combatte, poi a Radio Napoli e Radio Roma) Un celebre estratto da «L’Italia combatte»
Il contesto comunicativo (c) 1944 - febbraio: Radio Napoli, nuovo centro d’informazione per Alleati e antifascisti; partigiani organizzano emittenti in grado di raggiungere il Nord - 10 maggio: Torino diventa la nuova sede legale dell’Eiar - 4 giugno: con liberazione di Roma, avvio riorganizzazione del servizio radio nel Sud, con insediamento Commissariato per la gestione delle attività radiofoniche (Alleati restituiscono gestione radio liberate a governo italiano) - 6 giugno: Radio Roma annuncia lo sbarco in Normandia - 26 ottobre: EIAR RAI (Radio Audizioni Italia) 1945 - Luglio: nasce Servizio Opinioni RAI (lettere radioascoltatori e indagini periodiche su campioni rappresentativi della popolazione) - 4 novembre: primo numero edizione centro-meridionale del Radiocorriere, (Roma); 23 dicembre: primo numero edizione settentrionale (Torino) - 22 Dicembre: ricostituzione unità azienda radiofonica, con elezione nuovo Consiglio di Amministrazione (Presidente A.C. Jemolo)
Il contesto comunicativo (d) • Gli abbonati: al 1941, 1.674.546 (+13.930 licenze gratuite) al 1943, 1.727.000 (59.000 licenze speciali) al 1945, 1.580.000 (44.000 licenze speciali) • Il costo di un apparecchio nel 1940: da un minimo di 702 lire per il “Fido” Radiomarelli (il più piccolo dei portatili) e di 947 lire per il Magnadyne (portatile), ad un massimo di 4.000 lire per un radiofonografo Radiomarelli e di 7.000 lire per un mobile CGE • I modelli di radio diffusi in questa fase: radioricevitori portatili, mobili radio con orologi e radiofonografi • In America e in Inghilterra compaiono i primi apparecchi tv, il cui costo va da un minimo di 7.500 lire ad un massimo di 24.000 lire
1 Rapporti potere politico/azienda Mobilitazione dell’EIAR a favore della politica di guerra del regime. Le strategie editoriali sono dettate dalla necessità “…all’interno, di contribuire decisamente a tenere sereno e alto lo spirito nazionale; all’esterno, di controbattere la propaganda nemica…” (EIAR, Esercizio 1940, Torino, 1941, p. 11)
2 Caratteri della programmazione (a) (1940-1943) - Informazione e commento politico sugli eventi militari - Propaganda per l’interno e lotta contro l’ascolto clandestino - Trasmissioni speciali - Svago e intrattenimento • Informazione e commento politico sugli eventi militari - Giornale Radio e Bollettini di guerra (preparati dal comando supremo bellico e direttamente controllati da Mussolini) - Commenti ai fatti del giorno, Attualità storico-culturali, Note sugli Avvenimenti, I cinque minuti del Signor X, ecc. (rubriche curate da uomini di fiducia del regime) - Radiocronache, reportage, radio-documentari di guerra (nuovo genere radiofonico che - sia pure realizzato con reticenze, censure, cautele - anticipa il “neorealismo radiofonico” anni ‘50)
2 Caratteri della programmazione (b) (1940-1943) • Propaganda per l’interno e lotta contro l’ascolto clandestino E’ soprattutto attraverso le trasmissioni di informazione e commenti che passa la propaganda fascista volta, da un lato, ad enfatizzare le notizie di successi e minimizzare le notizie contrarie; dall’altro a contrastare l’ascolto delle emittenti estere e clandestine Radio Londra (H. Stevens) • Radio Londra (dal 1939): emanazione della BBC; programmi di controinformazione in 16 lingue; punto di riferimento della Resistenza in Europa e Italia; in Italia, famosa la voce del Colonnello Stevens. • Radio Mosca (da Mosca, nel quadro delle attività radiofoniche della Internazionale Comunista) • Radio Milano Libertà (da Mosca, falsa radio clandestina italiana; famosi i discorsi di Mario Correnti, alias Palmiro Togliatti) • Radio americane
2 Caratteri della programmazione (c) (1940-1943) • Le trasmissioni speciali Serie di programmi, nuovi o opportunatamente rinnovati, che offrono servizi utili ai soldati e alle famiglie dei combattenti, ai lavoratori, ai giovani, alle donne. Alcuni di essi sono curati da organizzazioni parallele del regime. Due principali categorie: Trasmissioni rivolte a particolari gruppi sociali Radio GIL, Radio Scolastica, Radio Rurale, Radio Sociale (per gli operai), Radio Igea (per i degenti ospedale), Trasmissione per le donne italiane Trasmissioni di guerra Trasmissioni per le forze armate, Trasmissioni per i combattenti sul fronte orientale, Notizie da casa per i combattenti, Notizie a casa per le famiglie, Radio famiglie, La radio del combattente
2 Caratteri della programmazione (d) (1940-1943) • Svago e intrattenimento - Generale riduzione dei programmi “leggeri” (in particolare musica e rivista radiofonica) e culturali - Programmi prevalentemente distribuiti tra conversazioni e prosa, musica leggera (canzoni) e operistica, rubriche umoristiche; primi spettacoli di varietà solo dal ‘44 (il quiz Botta e risposta)
3 Il pubblico - Generale e diffuso aumento dei radioascoltatori nei primi anni di guerra (esigenza di informazione e di evasione) - Particolare coinvolgimento per i soldati al fronte (le Notizie da casa) e le loro famiglie (le Notizie a casa)
4 Ruoli e funzioni sociali (a) - Strumento di informazione sulla guerra - Servizio di utilità sociale - Fonte di svago e conforto • Strumento di informazione sulla guerra - Progressiva perdita di credibilità dell’EIAR come “fonte d’informazione”, man mano che la crescita dell’ascolto clandestino svela una realtà diversa da quella propagandata dal regime - Le radio estere e quelle italiane “liberate” hanno un ruolo importante, anche nel mantenere i contatti tra le forze della Resistenza durante la lotta di Liberazione
4 Ruoli e funzioni sociali (b) • Servizio di utilità sociale Attraverso le trasmissioni “speciali” rivolte ai soldati e alle loro famiglie, l’EIAR riesce per la prima volta a realizzare una concreta “azione della radio al servizio delle popolazioni” e a stabilire un rapporto diretto, e non soltanto pedagogico, con il suo pubblico (A. Monticone, 1978, pp. 192-193). • Fonte di svago e conforto La ricerca di svago dei radioascoltatori alimenta un “divismo radiofonico” già ampiamente diffuso. Il fenomeno è testimoniato dalla rubrica di corrispondenza del Radiocorriere, dove i lettori chiedono soprattutto canzoni da ascoltare alla radio e notizie sulla vita degli “artisti della canzone”, e dalla diffusione del Canzoniere della radio, un periodico che pubblica i testi delle canzoni trasmesse per radio e le biografie dei divi, “sceneggiando” in copertina le storie canore di successo. L’Italia in guerra non poteva trovare conforto migliore.
Alcune testimonianze La radio ci ha portato le voci di conforto, nei momenti bui; essa ha contribuito a tenere alto il morale, a mantenere le forze di resistenza. Se nella vita normale, la radio può essere un elemento di diletto, la compagnia delle lunghe serate, il conforto del vecchio e del malato, nei periodi di avvenimenti eccezionali diviene il soddisfacimento di un bisogno vitale. (Presidente RAI, Annuario 1944, Torino, 1945, pag. 7) La radio diventò agli occhi nostri preziosa come non era stata mai e capimmo cosa voleva dire vivere senza notizie, senza notizie della guerra, proprio ora che la scena era per noi tanto cambiata, proprio ora che gli avvenimenti ci svegliavano un senso di responsabilità nuovo e ci sentivamo direttamente chiamati, direttamente legati. (Testimonianza di un tenente, privato della radio, in Radiocorriere, 21/1945, n. 2, p. 8)
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