GUIDATO DA ADRIANO FORGIONE - IRLANDA E GALLES (23 aprile - 1 maggio 2022)
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
GUIDATO DA ADRIANO FORGIONE IRLANDA E GALLES (23 aprile – 1 maggio 2022) - Il fascino millenario dei Megaliti e dei Luoghi Sacri - - Misteri e Misticismo del passaggio verso l’ Ultraterreno - 1° giorno - 23/04 – Roma (Ciampino) o Milano (Malpensa) / Manchester o Liverpool Arrivo a Manchester. Trasferimento in Hotel, cena libera, e pernottamento a Chester. 2° giorno- 24/04 - Valle Crucis - Capel Garmon Burial Chamber (Betws-y-coed) - Great Orme Prima colazione in Hotel. Incontro con la guida e partenza per l'Abbazia di Valle Crucis, una delle più belle e meglio conservate fra quelle che subirono la dissoluzione. La dissoluzione dei monasteri o, in ambito cattolico, spesso indicato come soppressione dei monasteri, fu quel processo - che ebbe luogo in Inghilterra fra il 1536 e il 1540 - mediante il quale il re di Inghilterra Enrico VIII confiscò le proprietà della Chiesa cattolica inglese, nella sua nuova funzione di capo della Chiesa anglicana. Sorge in una splendida posizione isolata a ridosso delle colline, risale agli inizi del XIII secolo ed era abitata da monaci Cistercensi. Valle Crucis è un nome in latino e significa Valle della Croce: deriva da una croce in pietra risalente al IX secolo, posta poco lontano e nota come Pillar of Eliseg (Pilastro di Eliseg), della quale rimane solo il basamento. «Ai miei piedi, a sudovest, stendeva la città di Llangollen, sull'altra sponda del tortuoso fiume Dee, e più scorgevo le magnifiche rovine dell'abbazia di Valle Crucis. Nel XIV secolo il monastero cistercense fu il luogo in cui molti racconti arturiani gallesi dell'Alto Medioevo assunsero l'attuale forma scritta. Sebbene l'invasione inglese del Galles fosse iniziata già nel 1171, ci volle un secolo per completare la conquista. Intorno al 1300 alcuni monaci gallesi, rendendosi conto di quanta parte del retaggio letterario del loro paese fosse andata perduta, iniziarono a raccogliere e copiare racconti, poemi e canzoni gallesi in singoli volumi. All'abbazia di Valle Crucis gli amanuensi si dedicarono in particolare ai racconti arturiani, là conservati durante gli anni turbolenti del XIV secolo - il periodo della Peste nera - finché, intorno al 1400, furono copiati nei manoscritti giunti fino a noi, come il Libro rosso di Hergest e il Libro bianco di Rhydderch (entrambi così chiamati dal colore della rilegatura). Alcune di queste storie arturiane gallesi furono infine tradotte in inglese dalla diarista del Lincolnshire Lady Charlotte Guest negli anni Trenta dell'Ottocento e pubblicate con il titolo collettivo di The Mabinogion (dal gallese mabìnogi, come venivano chiamati gli antichi racconti mitologici), un testo diffusamente stampato ancora oggi. Oltre a questi racconti in prosa, altre narrazioni mitologiche e cronache gallesi erano conservare in forma poetica, in particolare in versi noti come «triadi». Queste, che prendono il nome dal raggruppamento a tre di temi o personaggi, avevano la funzione di aiuto mnemonico perché riassumevano il folclore e la storia del Galles. Non erano esattamente poesie, bensì riassunti lirici, a volte in pochi versi, di saghe e narrazioni ben più dettagliate.'' Le triadi furono messe per iscritto
nel Medioevo da vari autori gallesi, e molte di quelle che contenevano il personaggio di re Artù furono conservate dai monaci di Valle Crucis. Disperse inizialmente in tanti manoscritti, nel 1567 furono infìne riunite con il titolo Trioedd Ynys Prydain (Triadi dell'isola di Britannia) dallo studioso gallese William Salesbury. Non c'è dubbio che molti racconti arturiani gallesi siano andati perduti, ma grazie ai monaci di Valle Crucis abbiamo ancora alcuni originali, adattati successivamente da autori come Goffredo di Monmouth, Robert de Boron e Chrétìen de Troyes. La domanda a cui cercavo una risposta era questa: era soltanto una coincidenza che l'abbazia fosse così vicina a Dinas Bran, la località che pareva aver ispirato l'ambientazione del castello del Graal nei romanzi cavallereschi medievali, o quella particolare zona era legata all'iniziale leggenda arturiana? Avrei scoperto da lì a poco che l'area aveva legami profondi con le più antiche tradizioni riguardanti Artù.» (Tratto dal libro: Re Artù. La vera storia, di Graham Phillips) Proseguimento per la regione di Gwynedd, storicamente molto importante e della quale fanno parte la penisola di Llyn e quasi tutto il parco naturale di Snowdonia, nel quale ci addentreremo per raggiungere Betws-y-coed. Pranzo libero e visita della Capel Garmon Burial Chamber, camera funeraria neolitica posta in una posizione inspiegabile in quanto situata nel Galles del nord. Tombe di questo tipo appartengono a un gruppo archeologico chiamato "Cotswold- Severn", dall'area in cui si trovano (Cotswolds), collocata al sud, quindi la posizione insolita di Capel Garmon a nord rimane un mistero. Un passaggio di circa cinque metri conduce a una tripla camera di sepoltura con una grande pietra tombale, sopra il compartimento occidentale. Intorno alla struttura c'è un anello di pietre che segna il contorno di un tumulo di terra di quasi 30 m, che inizialmente lo ricopriva. Pomeriggio: Proseguiremo verso nord per arrivare a Llandudno, dove visiteremo le miniere nella penisola del Great Orme, parco e riserva naturalistica, scoperte nel 1987 durante un progetto di valorizzazione dell’area. Queste miniere di rame rappresentano una delle scoperte archeologiche più sorprendenti degli ultimi tempi. Risalenti a 4.000 anni di età del bronzo, sono una testimonianza unica sugli antichi popoli della Gran Bretagna, sulla loro società civile e su come era strutturata 2000 anni prima dell'invasione romana. Negli ultimi 28 anni ingegneri minerari, speleologi e archeologi hanno lentamente scoperto numerosi tunnel e vaste aree del paesaggio in superfice, per rivelare quella che oggi si pensa sia la più grande miniera preistorica finora scoperta al mondo. Scavi minerari di più di seimila anni fa. «La dimostrazione di come la scoperta del metallo stesse trasformando il mondo cli Stonehenge si trova nel Galles settentrionale, in una delle zone minerarie tra le più antiche d'Europa e nella miniera di rame più grande del mondo: Great Orme. Si valuta che il minerale si estraesse da questa miniera fin dall'anno 4000 a.C. e che i lavori cli estrazione durarono fino a circa il 2900 a.C. Great Orme fu scoperta nel 1987 e gli archeologi che la studiarono capirono immediatamente che le miniere erano organizzate su scala tale da superare qualsiasi altro centro di sfruttamento minerario della preistoria. Durante il neolitico si estrassero da quei pozzi giganteschi più di centomila tonnellate
di materiale di vena metallifera e gli scavi arrivarono a più di sessanta metri sottoterra. Dove prima c'erano rocce con vene metallifere, ora ci sono enormi e impressionanti spazi vuoti. Nick Jowell, direttore degli attuali scavi archeologici, ritiene che a Great Orme, nei periodi di massima produzione, possano avere lavorato più di mille persone mentre per l'estrazione della selce a Grimes Graves i minatori impegnati non erano mai più di venti e, oltretutto, scavavano in un unico pozzo. In effetti, nonostante si sia esaminato soltanto un 5 per cento dell'estensione di Great Orme, sono stati trovati, fino a ora, trentamila reperti ossei di animali e migliaia di martelli di pietra - che probabilmente furono usati per scavare la miniera - e ottomila metri di gallerie risalenti all'Età del bronzo. Nelle profondità di queste gallerie si sono trovate numerose prove riguardo al come e al perché sia stato impiegato un numero tan to grande di lavoratori. “In generale” spiega Nick Jowetl “le prospezioni minerarie iniziavano quando in superficie si rilevava la presenza di malachite. Si iniziava allora a scavare il suolo e si continuava fino ad esaurimento della vena del minerale. A quel punto i minatori semplicemente ne cercavano un'altra. Una volta estratta la malachite la si riduceva in polvere e la si mescolava con carbone anch'esso ridotto in polvere. Dalla reazione tra i due minerali si otteneva il rame puro”. Nella miniera di Great Orme gli uomini si specializzarono nell'arte dell'estrazione del metallo dalle rocce e diedero così inizio a una nuova era. Il rame era utilizzato per fabbricare milioni di monili e ornamenti rituali. Il desiderio di possedere questi oggetti divenne il motore di un'espansione economica senza precedenti, caratterizzata da rapidi progressi della tecnologia. Ma quale importanza può avere la scoperta del metallo nella storia di un monumento che si stava costruendo in pietra? La risposta a questa domanda ci viene data dall'archeologo Julian Richards: “Grazie allo sfruttamento del rame, i costruttori ottennero ricchezza e potere in una società in cui questi valori erano visti con occhi nuovi. Chi poteva lavorare e commerciare i metalli diventava una personalità e ostentava nuovi simboli del suo status. Così come oggi indossiamo gioielli d'oro o orologi di marca, l'uomo preistorico portava una daga o un'ascia lucente fotte di rame. Le pietre di Stonehenge sono decorate con immagini di arnesi di metallo, a testimonianza del valore attribuito a questi oggetti dalle popolazioni dell'Età del bronzo. Il simbolo più imponente dello status sociale ed economico era però lo stesso Stonehenge». (Tratto dal libro: I Grandi Enigmi della Storia. History. Oscar Mondadori) - Al termine della visita, sistemazione in Hotel nella zona di Llandudno, cena e pernottamento. 3° giorno- 25/04 – Isola di Anglesey Mattino: Prima colazione in hotel. Partenza per l’isola di Anglesy, attraverso il ponte Britannia, per visitare i due siti acheologici piú importanti dell’isola: Bryn Celli Ddu e Barclodiad y Gawres. Entrambe le camere funerarie sono state ricostruite e coperte con i loro tumuli originali. Bryn Celli Ddu significa “Il tumulo nel boschetto buio” ed è uno dei monumenti preistorici più suggestivi dell'isola, è in realtà due siti in uno. All'inizio del Neolitico (New Stone Age), fu costruita qui una henge (banca e fossato) che racchiudeva un cerchio di pietre, per essere sostituita in seguito da una tomba a camera sotto un tumulo che misurava fino a 26m di diametro. All'interno, un lungo e stretto passaggio conduce a una camera ottagonale di 2,4m di
larghezza, dove sono stati trovati manufatti come ossa umane, punte di freccia e pietre scolpite. Il tumulo ricostruito e la fossa di passaggio sono molto simili a come sarebbero stati quando fu costruito. Per questo motivo è spesso usato dai Druidi dei giorni nostri per cerimonie del solstizio e per dimostrazioni da parte di gruppi archeologici. Il nome Barclodiad y Gawres significa "il grembiule pieno della Gigantessa", da un'antica leggenda in cui una donna gigante, che trasporta un numero di grandi pietre nel suo grembiule, le fa cadere in un mucchio sul terreno; è un tipo di monumento noto come Tomba del passaggio cruciforme, e la sua posizione qui ad Anglesey lo rende molto insolito. Tombe di questo tipo si trovano di solito solo in Irlanda. famoso per le sue pietre decorate. La spettacolare posizione laterale della scogliera di questo successivo monumento neolitico è una delle sue maggiori attrazioni e accedervi offre una breve passeggiata piacevole. Pranzo libero in corso di visite. NOTA: Visita a Barclodiad y Gawres SOGGETTA A DISPONIBILITA’. In caso di chiusura visiteremo la zona del Twrcelyn, a nord dell’isola. Visita dell’antico insediamento di Lligwy, che presenta un'interessante giustapposizione di rovine di tre epoche separate; percorrendo la stradina che porta all'area, si oltrepassano una camera funeraria neolitica che sorveglia la baia di Lligwy. Poco oltre si intravedono le rovine di una chiesa medievale; Proseguendo attraverso i campi e attraverso un piccolo bosco si attraversa il cancello di un'antica fattoria fortificata, occupata l'ultima volta 16 secoli fa e in epoca romana. Al termine delle visite, sistemazione in Hotel sull’isola, cena e pernottamento. «La notte però è ancora lontana ed un gregge di nubi avanza di gran carriera ad occultare la sommità celeste. Ciò che scorgo è un gabbiano che sta per lanciarsi a picco verso la superficie dell'acqua. Precipita così deciso e veloce, in direzione di un invisibile pesce, che pare urlare, banzai! Non è una stella, penso, ma è pur sempre cadente. Io ci provo, vai a sapere. Il desiderio lo esprimo, in silenzio. Quando è l'alba di un nuovo giorno, David mi dà appuntamento al villaggio di Trearddur. Vuole farmi visitare altre schegge del passato isolano. Per farlo pieghiamo verso l'interno seguendo uno stretto percorso agreste che si avvicina alla camera sepolcrale di Trefignath. Il sito, costruito in tre fasi, è databile al 3750 a.C. La visita schiude con l'approdo sulla costa meridionale sino ai resti di Ty Newydd, gruppo di pietre Isolate in un fondo agricolo. Il sepolcro dell'Età del Bronzo precede di poco il tumulo neolitico di Barclodiad y Gawres, collocato in una spettacolare posizione sulla scogliera di Trecastell. Dal parcheggio, posto a lato della carreggiata, attacca un sentiero che raggiunge il nucleo archeologico. La strada si allunga a sfiorare la foresta di Newborough e i siti, tutti raggiungibili con brevi deviazioni a sinistra, di Castell Bryn Gwyn, Bodowyr Burial Chamber e Bryn Celli Ddu. “È il monumento funerario preistorico meglio conservato”, mi spiega l'amico. “Seimila anni ed è ancora qui” Sento il peso della storia sulle spalle». (Tratto dal libro: Isole erranti, di Marco Nundini). Sistemazione in Hotel nella zona di Llandudno, cena e pernottamento. 4° giorno- 26/04 – Anglesey / Dublino (si entra in Irlanda) Prima colazione in hotel. Partenza per Holyhead in tempo utile per l’imbarco sul battello che ci porterà a Dublino, previsto alle ore 08:55 – Sbarco previsto alle ore 12:30. Arrivo al porto di Dublino, pranzo libero, visita panoramica della città e ingresso al National Museum of Ireland - Archaeology di Dublino con un percorso espositivo che mostra lo sviluppo della civilizzazione irlandese, dal Mesolitico al Medioevo. Il museo venne aperto al pubblico nel 1890, espone oggetti datati dal 7000 a.C., allestiti all'interno delle sue 7 gallerie. Al pianterreno si espongono reperti dell'epoca preistorica in Irlanda: armi e strumenti in pietra, bronzo e ferro, oltre a ricostruzioni di piccole fattorie e alcune tombe del Neolitico.
Nello stesso piano si possono vedere oggetti in oro dell'Età del Bronzo, alcune produzioni d'arte irlandese, creata dopo l'arrivo dei celti sull'isola, e recipienti di ceramica e vetro dell'Età del Bronzo e dell'antica Cipro. Al piano superiore si espongono delle ricostruzioni, che documentano la vita dei vichinghi dopo il loro arrivo in Irlanda, nel 795 d.C., ma anche quelle dell'Irlanda medievale. Nel museo si affrontano tematiche esterne al territorio irlandese, come le sale dedicate all'Antico Egitto, dove si possono vedere oggetti delle cerimonie funebri, ma anche alcune mummie. Dublino respira, affacciata al mare, sferzata dal vento, che ha sempre portato novità. A sud si intravedono i monti Wicklow, che un po' la proteggono da venti peggiori. La città delle parole, scritte, stampate, scorrette e ironiche, di Jonathan Swift, Oscar Wilde, George Bernard Shaw, James Joyce, Bram Stoker, Samuel Beckett, William Butler Yeats. Tre parole descrivono una città dalle profonde radici, Baile Átha Cliath (città del guado fortificato), il nome più antico di Dublino, in gaelico irlandese: un luogo, un fiume, una fortezza. Una terra scelta dagli uomini del nord, i Vichinghi, una capitale che si è sviluppata in una città tra le più belle e visitate d'Europa. La capitale irlandese è la capitale dei pub, della musica e dell'immaginazione, in una atmosfera che finisce spesso per essere un po' magica. Una miscela armoniosa d'Irlanda e d'Inghilterra, di stile vittoriano e residenze georgiane, un grande via vai di vita quotidiana, di entusiasmi giovanili e grande ospitalità. «Sarebbe davvero insolito se qualcuno venendo a Dublino, non finisse prima o poi in un pub» - James Joyce - Dublino è una città dalle mille sorprese, un misto di tradizione antica e rurale e cosmopolita modernità. Di recente l'inversione di tendenza dei flussi migratori ha portato indietro gli emigrati che in America hanno fatto strada, prodighi di investimenti per la natia patria. E sono ancora numerose oltre tutto le star del mondo dello spettacolo internazionale, come le varie Julia Roberts, Sharon Stone, Johnny Depp, che hanno dichiarato di voler trasferire la residenza a Dublino (siamo sicuri non essere solo un diversivo 'acchiappa' patrimoni della legge irlandese che esenta gli artisti dagli obblighi fiscali). Di certo oggi Dublino è una delle capitali più giovani d'Europa, viva, vibrante e ricca di opportunità .... dello struggente “Sunday, Bloody Sunday” degli U2 non rimane che un'eco di note lontane. Sistemazione in hotel a Dublino. Cena e pernottamento. 5° giorno- 27/04 – Dublino / Galway Prima colazione in hotel. Partenza in direzione di Galway. Durante il percorso visita del sito archeologico Hill of Tara, che costituisce uno dei luoghi più importanti e suggestivi della storia d’Irlanda e dove riecheggiano i miti e le leggende irlandesi. Si trova anch’essa nella Contea di Meath, non molto lontano dalla capitale, Dublino. Mitologia Hill of Tara - Un tempo la Collina di Tara era la residenza del Re Supremo irlandese “Ard-Rí na hÉireann” in irico e colui che veniva incoronato re, doveva dare prova di essere stato scelto dagli dei. Da questo luogo infatti, doveva “volare” al di sopra della Pietra del Destino (Lia Fáil). Sulla Hill of Tara avevano sede una grande sala per i banchetti indetti dall’Ard-Rí, con più di settecento posti, una scuola bardica, druidica e per guerrieri. Vi erano poste anche alcune dimore dei funzionari e uomini vicini al Re d’Irlanda. La Collina di Tara era anche dimora dei Feniani, cioè dei Cavalieri del Destino, protettori dell’Irlanda. Ai giorni d’oggi si definiscono Feniani coloro che aderiscono al partito della Repubblica d’Irlanda, il Fianna Fáil. In mitologia, Tara era anche la residenza del popolo di dei, i Tuatha de Danaan, che prenderanno il nome di
Daoine Sidhe. Poco distante visiteremo la tomba del “passaggio” di Fourknocks risalentw al 3000–2500 a.C. Sconosciuto all'archeologia fino al 1949, fu scavato per la prima volta nel 1950- 52 da PJ Hartnett. «È molto interessante l'indagine svolta da Anthony Murphy e Richard Moore sul sito neolitico di Fourknocks presso Newgrange in Irlanda del Nord. Si tratta di un tumulo la cui costruzione è databile incorno al 3000 a.C. e che presenta al suo interno alcuni corridoi a forma di croce, i qua li convergono in una stanza centrale a forma di cupola. L'apertura, che ne costituisce l'entrata, è posta orizzontalmente a 18 metri dalla stanza centrale. Nel 3000 a.C., si illuminava durante il solstizio d'inverno e in quella data, durante la notte, la stella Deneb, la più luminosa della costellazione (coda del cigno/testa della croce), passava per il centro di tale apertura. È curioso constatare come questo studio tenda a considerare Deneb come marker astronomico, rivelatore del solstizio d'inverno. Va precisato che proprio in conseguenza del fenomeno della precessione degli equinozi, descritto in un precedente capitolo, questo passaggio di Deneb al centro della finestra del tumulo di Newgrange il 21 dicembre, giorno del solstizio d'inverno, oggi non è più visibile». (Tratto dal libro: In Hoc Vince, di Bruno Carboniero e Fabrizio Falconi) Il viaggio continuerà con la visita del sito di Clonmacnoise, un sito monastico del VI secolo, fondato da San Ciaran sulle rive del fiume Shannon, considerato uno dei luoghi sacri e culturali d’ Irlanda. Bellissima la collezione di diverse croci celtiche tra cui la più famosa è la Croce delle Scritture, alta quattro metri. Proseguimento del viaggio fino ad arrivare alla città di Galway. Breve visita panoramica della cittadina. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento. NOTA: Visita presso Clonmacnoise soggetta a disponibilità, in caso il sito non dovesse essere visitabile andremo a sostituire la visita con una delle più antiche chiese medievali d’ Irlanda, la Chiesa di San Nicola a Galway. Sistemazione in hotel nella zona di Galway. Cena e pernottamento 6° giorno- 28/04 – Galway / Cliff of Moher / Poulnabrone / Limerick Prima colazione in hotel. Partenza per le magnifiche scogliere di Moher. Le Cliffs of Moher (Aillte an Mhothair, che significa “scogliere della rovina”, in gaelico irlandese) possiedono numeri importanti: sono lunghe 8 chilometri e raggiungono un’altezza massima 214 metri di altezza. Questa famosissima tappa risulta essere fondamentale per il primo viaggio in Irlanda. Camminare a strapiombo sul mare sarà una sensazione unica, sembra di essere ai confini del mondo e il panorama raggiunge la massima poesia quando si accendono i colori del tramonto: la pace è interrotta solo dal volo degli uccelli, dal suono del vento e delle onde che s’infrangono sugli scogli. Essendo così scenografiche sono state anche la location per molte pellicole e film famosi come Harry Potter e il Principe Mezzosangue, La Storia Fantastica e la Figlia di Ryan. La formazione delle Cliffs of Moher risale a circa 320 milioni di anni fa. In quell’epoca geologica chiamata carbonifera superiore, l’area delle attuali scogliere era più calda rispetto alle zone circostanti e si trovava alla foce di un fiume. Lungo la sua discesa verso il mare, il fiume portava con sé fango e sabbia che nel corso del tempo si sono depositati andando a formare i vari strati che oggi rendono così particolari le scogliere di Moher. Se osservate dai vari punti panoramici a disposizione, noterete che le pareti delle scogliere sono formate da molti strati
sovrapposti di roccia (chiamata scistosa, arenaria e roccia sedimentaria): nei punti dove il taglio è netto potrete ammirare la storia della loro formazione geologica, durata milioni di anni, una sorta di viaggio virtuale all’interno dell’evoluzione del suolo terrestre di questa zona. Pranzo libero. Proseguimento per la regione del Burren, famosa per il suo aspetto quasi lunare, dove andremo alla scoperta del dolmen Poulnabrone, considerata la testimonianza preistorica più famosa della zona. È il monumento archeologico più fotografato d’Irlanda: Poulnabrone Dolmen, conosciuto anche come Portal Tomb, è un’icona, simbolo indiscusso di quella natura preistorica che tanto affascina nel Paese celtico. Meno conosciuta, invece, è la zona che lo ospita: il Burren, terra carsica punteggiata da dolmen, forti circolari in pietra, monasteri e castelli tra le città di Kilmacduagh e Limerick, a nord-ovest della contea di Clare. È un’area davvero insolita rispetto al resto d’Irlanda con le sue morbide colline dalle mille sfumature di verde: in 160 chilometri quadrati di altopiano calcareo il Burren regala paesaggi lunari, rocciosi e desolati, pieni di rocce levigate dalla pioggia e dal vento forte dell’Atlantico, croste e fessure dove crescono fiori (il 75% della flora selvatica d’Irlanda, tra cui bellissime orchidee) e piante alpine, mediterranee e artiche. Questo fragile ecosistema, protetto dal Burren Eco Tourism Network per sviluppare un turismo sostenibile e preservare l’immensa ricchezza naturalistica, ha incrementato, infatti, la presenza di farfalle e animali unici in Irlanda, tra cui martore, tassi e persino ermellini, mentre foche e lontre popolano alcune sue spiagge. Anche dal punto di vista archeologico, il Burren è un vero paradiso: le antiche popolazioni che l’abitavano hanno lasciato oltre 2.500 siti di interesse storico con più di 70 dolmen, tombe megalitiche preistoriche e numerose caverne e grotte sotterranee. Il dolmen più famoso è il magnifico Poulnabrone, che risale al 3.800-3.200 a.C.; tra le caverne sotterranee e le grotte, la maggior parte delle quali accessibili soltanto a esperti speleologi, le più note sono le Aillwee Caves, a sud di Ballyvaughan, aperte al pubblico e ideali da visitare anche con i bambini per la presenza di guide locali che accompagnano nel labirinto sotterraneo di gallerie, di corsi d’acqua che scorrono nel sottosuolo e di grotte con migliaia di stalattiti. Ci dirigeremo poi verso la contea di Limerick. Visita panoramica della città capoluogo, sistemazione in hotel, cena e pernottamento.
7° giorno- 29/04 – Grange Stone Circle / Rock of Cashel / Dublino Prima colazione in hotel. Partenza per Grange Stone Circle, uno dei siti più importanti in Irlanda dove si trovano diversi sepolcri dell’età del ferro e i resti di diverse case dell’età della pietra. Pranzo libero in itinerario. Continueremo il viaggio con la visita di Rock of Cashel una fortezza medievale arroccata su una collina da cui domina la valle circostante, simbolo di potere e sede di re e di ecclesiastici che governavano la regione. Al termine della visita partenza per Dublino, sistemazione in hotel, cena e pernottamento. 8° giorno- 30/04 – Dublino Prima colazione in hotel. Prima colazione in hotel. Giornata dedicata alla visita guidata della Capitale amministrativa, storica e culturale d’Irlanda. Visita con ingresso al National Museum of Ireland - Archaeology di Dublino, la cui collezione archeologica è il principale centro di raccolta di antichi manufatti irlandesi dalla preistoria fino alla fine del Medioevo e oltre, e comprende tesori noti a livello internazionale come il calice Ardagh, la spilla di Tara e il tesoro Derrynaflan. Continuazione della visita con l’ingresso facoltativo al Trinity College, la più antica università dell'Irlanda dove si potrà vedere l "Book of Kells" uno dei più antichi libri del mondo, o visitare la Cattedrale di San Patrizio, la più grande chiesa dell'Irlanda. Al termine delle visite rientro in hotel. Cena in pub/ristorante tradizionale. Rientro in hotel e pernottamento. 9° giorno - 01/05 – Dublino / Milano (Malpensa) o Roma (Ciampino) Prima colazione in hotel. Rilascio delle camere entro le ore 11:00 e trasferimento individuale in aeroporto, in base al proprio orario di partenza. NOTA: L’ITINERARIO É INDICATIVO, L’ ORDINE DELLE VISITE PUÓ VARIARE A SECONDA DEI GIORNI E DEGLI ORARI DI APERTURA O CHIUSURA DEI SITI, MUSEI O LUOGHI DA VISITARE. Servizi inclusi • Voli Ryanair da Roma Ciampino e/o da Milano Malpensa; franchigia bagaglio Kg. 20 per persona; • tasse aeroportuali; • assistenza aeroportuale in Italia; • assistenza scientifica durante il viaggio di Adriano Forgione Direttore della rivista Fenix; • assistenza qualificata di un operatore della Diapason Viaggi ed Eventi durante il viaggio al raggiungimento di un minimo di 26 (ventisei) partecipanti paganti; • tutti i trasferimenti in autobus privato con aria condizionata; • otto pernottamenti in hotel selezionati come indicato nel programma o similari; • otto prima colazioni, sette cene in hotel ed una cena in pub tradizionale; • mance obbligatorie per la guida e l’autista; • guida certificata in lingua italiana per tutto l’itinerario; • visite ed escursioni come da programma; • l’ingresso in tutti i siti archeologici indicati nel programma; • passaggio in traghetto da Holyhead a Dublino; • assistenza ed organizzazione tecnica di Diapason Viaggi ed Eventi; • assistenza dell’ufficio corrispondente con sede a Dublino, Londra ed Edimburgo; • polizze assicurative spese mediche e bagaglio - tutte le tasse governative locali.
Servizi non inclusi • facchinaggio ed extra di carattere generale ad esclusivo uso personale; • pasti e bevande non menzionati nel programma giornaliero; • tutto quanto non espressamente indicato alla voce “servizi inclusi”; • adeguamento carburante, se previsto, applicato da tutte le compagnie aeree di linea e charter, che sarà comunicato al momento dell’emissione dei biglietti;
Puoi anche leggere