GRUPPO IMPRESE ARTIGIANE DI PARMA 60 ANNI DI STORIA - SESSANT'ANNI DALLA FONDAZIONE 1957-2017

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GRUPPO IMPRESE ARTIGIANE DI PARMA 60 ANNI DI STORIA - SESSANT'ANNI DALLA FONDAZIONE 1957-2017
GRUPPO IMPRESE ARTIGIANE DI PARMA
         60 ANNI DI STORIA

                  1957-2017:
       SESSANT’ANNI DALLA FONDAZIONE
GRUPPO IMPRESE ARTIGIANE DI PARMA 60 ANNI DI STORIA - SESSANT'ANNI DALLA FONDAZIONE 1957-2017
GRUPPO IMPRESE ARTIGIANE DI PARMA 60 ANNI DI STORIA - SESSANT'ANNI DALLA FONDAZIONE 1957-2017
GRUPPO IMPRESE ARTIGIANE DI PARMA
         60 ANNI DI STORIA

     1957-2017: SESSANT’ANNI DALLA FONDAZIONE
GRUPPO IMPRESE ARTIGIANE DI PARMA 60 ANNI DI STORIA - SESSANT'ANNI DALLA FONDAZIONE 1957-2017
GRUPPO IMPRESE ARTIGIANE DI PARMA 60 ANNI DI STORIA - SESSANT'ANNI DALLA FONDAZIONE 1957-2017
Cari colleghi,

nei suoi 60 anni di vita il Gruppo imprese artigiane e             tal senso, rappresenta, sin da subito, un ulteriore vantag-
PMI di Parma ha contribuito a scrivere la storia dell’as-          gio per far sentire nella società, con duplice forza, le istan-
sociazionismo imprenditoriale del nostro territorio, of-           ze del mondo imprenditoriale.
frendo rappresentanza e tutela agli artigiani ed alle PMI,         Oggi la sfida si sviluppa su entrambi i fronti. La rap-
e trasformandoli in soggetto economico e sociale consape-          presentanza e la tutela del mondo artigiano e della pic-
vole della propria forza.                                          cola impresa accanto ad un’assistenza puntuale in tutti
La tutela dell’imprenditore, come persona e come operatore         gli adempimenti amministrativi e fiscali erano la spinta
economico, e la valorizzazione della libera iniziativa pri-        ideale dei fondatori, sono stati il filo conduttore, e riman-
vata costituiscono il valore fondante dell’Associazione, che       gono ancor oggi, a distanza di sei decenni dalla nascita, i
da sempre si configura come un soggetto a doppia valenza.          principi su cui si fonda l’esistenza del nostro associazioni-
Da un lato come realtà che offre servizi qualificati agli          smo sindacale.
associati, dall’altro come organizzazione impegnata ad             Attraverso battaglie e conseguenti conquiste il mondo del-
accrescere lo spirito associativo, ovvero quella spinta moti-      le imprese ha delineato la propria fisionomia sul piano
vazionale che porta le imprese all’incontro e al confronto         economico e professionale, esprimendo elementi caratte-
secondo la filosofia dello stare insieme per crescere e contare.   rizzanti - quali creatività e flessibilità, capacità di adat-
La simbiosi con l’Unione parmense degli industriali, in            tamento a una domanda in costante trasformazione. E

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anche abilità nel creare occupazione qualificata, tendenza       cogliere e a rilanciare come opportunità di crescita, facendo
all’innovazione tecnologica. Valori questi che hanno im-         la propria parte in termini di affiancamento alle imprese,
pattato positivamente sul nostro sistema produttivo e sulla      che oltre alla consueta erogazioni di servizi orizzontali
reputazione internazionale di Parma e provincia.                 offrirà sempre più attività di formazione, informazione,
Oggi però occorre un ulteriore sforzo. Veniamo da un pe-         accompagnamento e confronto, sarà di tipo verticale, e cioè
riodo di profonda crisi, intendendo questa in senso stretto      sempre più nei rispettivi settori specifici. Resa possibile
ma anche nella sua accezione etimologica greca (separa-          grazie ad una nuova stagione di collaborazioni che si apre
zione, scelta, giudizio, cambiamento), a fronte della qua-       con associazioni di settore che possono trovare nel Gruppo
le molte imprese artigiane, quelle che hanno inteso il pur       una casa a Parma ove proporre iniziative divulgative e
obiettivo e difficile momento congiunturale come opportu-        consulenziali.
nità, stanno dando una svolta alla loro attività.                Altro ruolo che l’Associazione vuole incrementare è quel-
Sempre più lo stare sul mercato, un mercato globale in           lo di “filtro delle buone idee”. In tempi in cui le novità
cui le nostre piccole e medie dimensioni aziendali non ci        commerciali si accavallano, le richieste di adeguamenti
consentono di competere in termini quantitativi, significa       infrastrutturali si fanno pressanti, la velocità di cambia-
infatti specializzarsi.                                          mento delle abitudini dei consumatori stressa ritmi e di-
Occorre puntare a settori di mercato specifici, solo così si è   sorienta nelle scelte, l’imprenditore deve spesso convivere
vincenti. Inoltre in un mercato in cui il prodotto è globa-      con l’ansia di non essere abbastanza veloce, di non avere
lizzato, e dove quindi all’artigiano non è più consentito        l’ultimo ritrovato tecnologico, di non essere in linea con
porvisi in modo generico, il valore aggiunto è rappresen-        la tendenza del momento. La verità è da una parte che le
tato dai servizi che affianchino e seguano la mera vendita       buone idee non durano un giorno solo e dall’altra che non
del prodotto.                                                    tutte le troppe soluzioni proposte sul mercato sono davvero
Una sfida che il Gruppo imprese artigiane è pronta a rac-        quelle giuste per la nostra azienda. Il Gruppo in questo ha

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gli strumenti per fare una valutazione delle opportunità        cerchio sicuramente non si chiude, anzi si attiva una spi-
davvero valide su cui vale la pena investire.                   rale di povertà. Ne è un triste esempio la gestione di alcune
Se la calma e la ponderazione sono ancora buone consiglie-      zone d’Italia, che è una esperienza da cui qui a Parma ci
re, altrettanto lo devono rimanere la consapevolezza e la       vogliamo tenere ben lontani, come grazie a tanto impegno
coscienza che la buona economia non è quella del saccheg-       ne siamo lontani oggi, pur coi nostri problemi.
gio. La realtà in cui si vive non va depauperata, con essa      Una nuova valorizzazione quindi dei corpi intermedi
al contrario occorre condividere benessere, risorse e qualità   come soggetti portatori di benessere - è il nostro tessuto
della vita. Un rapporto corretto con il territorio è indi-      produttivo che genera risorse per la scuola, le pensioni, la
spensabile se si vuole esistere in una dimensione vivace,       sanità - può, in sinergia con le pubbliche amministrazioni
dinamica e solidale, da cui tutti trarranno beneficio.          territoriali, più vicine alle aziende e ai cittadini, essere
Il ruolo delle imprese private è essenziale, in un contesto     protagonista di una stagione di rilancio o di una serie di
storico che vede tante forze politiche, e talvolta anche il     iniziative di importante valore civico, a partire dalla si-
governo, spesso indifferenti o quantomeno distanti dalla        curezza e dalla riqualificazione urbana.
realtà economica, con quei loro provvedimenti astrusi che       Il mondo delle imprese ha bisogno oggi di stabilità di go-
derivano da una mai sopita mentalità anti industriale,          verno, di regole certe, semplici ed amiche, e che poi soprat-
che però va contro agli interessi non solo delle aziende, ma    tutto le si faccia rispettare da ogni soggetto sul mercato, si
in fin dei conti anche dei lavoratori e delle loro famiglie.    parli di appalti o di quant’altro.
Si è accentuato negli ultimi anni di sistema maggioritario      Il rivendicazionismo selvaggio di tutti contro tutti non è
male interpretato l’attenzione esclusiva verso un astratto      utile. Serve dialogo costruttivo, collaborazione e soprat-
cittadino elettore e consumatore, senza renderci conto che      tutto una visione positiva della società e del suo futuro, di
se si tarpano le ali alle imprese che danno lavoro qui, come    cui le imprese sono protagoniste.
siamo noi PMI, il cittadino stesso viene impoverito e il        E’ una visione che guarda all’Europa ed al mondo occi-

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Il Presidente del GIA, Ing. Giuseppe Iotti, il giorno della sua investitura,
all’Assemblea Generale del Gruppo Imprese Artigiane, 20 settembre 2016, Antica Tenuta S.Teresa, Parma.

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dentale, e non all’opposto. E’ una visione che apprezza           non sempre facile coi lavoratori ed un sindacato che solo in
l’esistenza di una valuta comune in Europa, come fonte            parte e di recente ha corretto il tiro, cercando di guardare
di stabilità e di spinta alla ricerca di un terreno comune        ai veri interessi dei lavoratori, già occupati o in cerca di
con la competizione internazionale. Chi di noi è soprav-          occupazione.
vissuto alla crisi che ci colpisce dal 2008, e siamo in tanti,    Una storia che ha espresso imprese qualitativamente eccel-
anzi molti sono anche cresciuti, lo ha fatto con l’impegno        lenti, capaci di resistere a tanti periodi ostili e campioni di
di affrontare la competizione ad armi pari, e non con le          export, anche quando PMI.
scorciatoie valutarie che ben conosciamo nel nostro passato,      Una questione diffusa tra molti di noi è l’appartenenza a
che non ci porterebbero comunque mai ai livelli dei costi         filiere di subfornitura, laddove il rapporto con la grande
della Cina o del Bangladesh. La battaglia sui costi sareb-        impresa, per non parlare di quando alla fine c’è il pubblico
be persa in partenza, anche se ciò non significa accettare        come cliente, non è sempre facile. Tuttavia la grande impre-
costi fiscali per le imprese che sono in paragone al mondo        sa sta riportando le catene di fornitura in aree più vicine, a
occidentale sproporzionati. A dimostrarlo è il fatto che,         dispetto del mero costo, perché è evidente che anche per loro
comunque, nel grosso dei nostri mercati, che sono ancora          il competere in mercati concorrenziali impone la qualità del
oggi quelli europei, la nostra combinazione di qualità col        fornitore in termini di prodotto, servizio, e soprattutto di
prezzo può essere e spesso è vincente.                            affidabilità, che noi più di altri sappiamo dare.
Tornando a Parma, la nostra provincia è portatrice di             Si può e senz’altro si deve migliorare, continuando ope-
una civiltà equilibrata, ancorché nell’800 fosse un terri-        razioni di distintività (certificazioni, rating di legalità,
torio quasi misero. Una realtà di relativa povertà di ri-         carte etiche, rispetto ambientale, brevetti, denominazioni
sorse, che è stata ribaltata in un secolo di grande impegno       di prodotti tipici da promuovere sempre di più e meglio)
di tutta la società, e cioè delle imprese con lo Stato e le sue   che ci qualifichi sempre più rispetto a quei concorrenti ita-
articolazioni locali, per quanto in un rapporto dialettico        liani o stranieri che non fanno qualità, o che addirittura

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non rispettano le regole del mercato, che prima ancora sono     professionalizzata, si vuole porre con una impostazione di
di civiltà.                                                     tipo quasi aziendale, proponendo non solo l’autorevolezza
In 60 anni di attività, la vocazione del Gruppo imprese         che l’ha sempre contraddistinta, ma anche efficienza e ra-
artigiane è stata allora proprio quella di guidare l’artigia-   pidità come struttura nel seguire il cambiamento che è la
nato verso l’espressione piena delle proprie potenzialità in    cifra della nostra epoca.
queste direzioni, senza rinunciare ai valori della tradi-       In questo modo sono certo che continueremo sulla strada
zione secolare dal quale proviene.                              dei nostri Maestri, e saremo sempre di più punto di rife-
Anche grazie al suo impegno, la bottega artigiana ha po-        rimento per i nostri associati, sapendone attrarre anche di
tuto trasformarsi in un laboratorio tecnologicamente at-        nuovi nel mondo che si apre di nuove attività e professio-
trezzato e proiettato oggi sul mercato globale e verso un       nalità tra i giovani.
futuro innovativo.
Oggi l’Associazione, di fronte a questa evoluzione dell’ar-                                                 Il Presidente
tigiano e della piccola impresa in imprenditoria sempre più                                                 Giuseppe Iotti

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IMPRENDITORI, UOMINI E DONNE MAI DOMI, PER QUESTO UNICI.

Sono oltre trent’anni che ho il privilegio di collaborare   diversi, ruoli diversi che si compensano ma che non
e quindi lavorare con una categoria di essere umani         vanno mescolati.
irrepetibili: gli imprenditori e le imprenditrici.          Questa mia sottolineatura è doverosa, perché questo
E’ un talento, un dono particolare che occorre, senza       volume, che celebra il 60° della fondazione del Grup-
del quale non si può essere imprenditori. Essendo un        po Imprese, ha questo scopo: ricordare attraverso una
talento, uno se lo trova addosso dalla nascita, il tempo    piccola grande realtà come il Gruppo, migliaia di im-
e le circostanze della vita lo faranno maturare e quindi    prenditori che, in questi sessant’anni di storia, hanno
emergere.                                                   animato, sostenuto, sviluppato questo territorio Par-
Nella mia esperienza al vostro fianco, ho scoperto pro-     mense.
prio questo, e non mi sembra poco.                          Non cediamo alla tentazione di chi dice che, ormai, il
Occorre prestare attenzione: oggi nelle imprese, anche      mondo ha preso una certa piega per la quale non con-
di piccole dimensioni, ci sono i manager, utilissimi alla   tano più i valori, i legami, le passioni: ma chi lo dice?. .
causa, specialmente in un contesto intricato come l’at-     Nel corso di quest’anno, in cui in tanti eventi abbia-
tuale mercato globale. Il Manager è il manager, l’im-       mo celebrato il 60° del Gia, non siamo mai scesi nella
prenditore è l’imprenditore, non c’è nulla da ridire, è     retorica e nella nostalgia, perché siamo convinti che
così, non è un’opinione, è la realtà dei fatti. Compiti     la tradizione è quel gradino indispensabile per fare il

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passo successivo verso il futuro.                               Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? – chiede
Allora, con queste poche righe permettetemi, a nome             Kublai Kan.
anche di tutti i nostri collaboratori, di esprimervi la         Il ponte non è sostenuto da questa o da quella pie-
nostra gratitudine per il privilegio di affiancarvi nelle       tra, – risponde Marco, – ma dalla linea dell’arco
vostre fatiche quotidiane, così facendo abbiamo modo            che esse formano.
di partecipare alla vostra passione, ai vostri sacrifici,       Kublai Kan rimase silenzioso, riflettendo. Poi
alle vostre speranze, incontrando imprenditori che              soggiunse: Perché mi parli delle pietre? E’ solo
sono persone vive, mai dome per questo uniche.                  dell’arco che mi importa.
Grazie di tutto carissimi soci, stiamo uniti intorno alla       Polo risponde: Senza pietre non c’è arco.
nostra Associazione, perché il futuro ci riserverà nuo-         (dal libro, “Le città invisibili” – Italo Calvino)
ve soddisfazioni e nuove piacevoli sorprese.
Concludo con questo breve pensiero di Italo Calvino,
che ben spiega la ragione per cui il GIA ha ragione di                                        Il Segretario Generale
esistere anche oggi.                                                                               Maurizio Caprari

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1957: ANNO DI NASCITA

La nascita del Gruppo si compie nel 1957, anno suc-            re, ed in concreto riuscì a creare, un organismo in cui
cessivo alla entrata in vigore della legge n. 860 del          la piccola imprenditorialità, emergente nell’Italia del
1956.                                                          dopoguerra, potesse trovare una propria identità e la
Questa importante legge chiarisce che artigiano non            soluzione ai problemi che crescevano dì pari passo con
è solo colui che produce beni o servizi attraverso il          la dimensione dell’azienda.
lavoro proprio prevalentemente manuale, ma è anche             Lo Statuto del Gruppo consente di riunire non solo i
colui che si avvale di macchinari e di collaboratori.          veri e propri artigiani, ma anche i piccoli imprenditori
Viene così introdotto il concetto di impresa artigia-          operanti nei settori più disparati, dai piccoli industriali
na, svincolato da qualsiasi limite di capitale investito       agli operatori del terziario.
e delimitato soltanto dal numero dei dipendenti. Le
dimensioni dell’impresa artigiana si spingono fino a           LA LEGGE N.860 DEL 1956
quelle di una piccola, e forse non tanto piccola indu-         Con l’emanazione, nel luglio 1956, della legge n. 860
stria, tanto che è facile sconfinare dall’uno all’altro set-   titolata “Norme per la disciplina giuridica delle im-
tore, per qualche dipendente in più o in meno.                 prese artigiane”, il Parlamento italiano segnò una tap-
Il Comitato promotore del Gruppo imprese artigia-              pa importante per l’evoluzione economico-sociale di
ne di Parma si rese conto della opportunità di crea-           parte dell’apparato produttivo e dell’intero Paese.

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La legge valorizzò, ma soprattutto ampliò, quel con-         toriale, in parallelo con un diffuso convincimento, da
cetto che vigeva da sempre di operatore “artigiano”,         parte dei più qualificati titolari di impresa divenuta
inteso come semplice “riparatore” o come solitario           artigiana, di sentirsi in qualche modo a contatto con il
produttore, elevandolo di contro a vero e proprio im-        mondo imprenditoriale maggiore.
prenditore organizzato con dipendenti.
Si acconsentiva di fatto a qualsiasi azienda, purché
concepita sotto forma di ditta individuale o società di      TESTIMONE DEL TEMPO: TOMMASO
persone di essere riconosciuta ed inquadrata in un ap-       PICCININI*
posito Albo delle imprese artigiane che consentiva al        Il Gruppo imprese artigiane di Parma, se non ci fosse sta-
“nuovo imprenditore” di fruire di benefici di carattere      to, lo si sarebbe dovuto inventare.
fiscale, creditizio e contributivo a condizione di eserci-   Sempre molto neutrale nei confronti della politica, che du-
tare un’attività produttiva, tipicamente manifatturiera      rante la Prima Repubblica attraverso i partiti cercava di
o di produzione di servizi, con un limite massimo di         influenzare in maniera importante le strategie associati-
10 addetti (per le c.d. attività “artistiche” nel vennero    ve, ha cercato di operare in piena autonomia pur sotto l’e-
poste limitazioni di dipendenti).                            gida dapprima di Confindustria, poi di Confartigianato e
L’Unione Parmense degli Industriali coprì un ruolo           da ultimo di Assoartigiani.
senz’altro determinante per la fondazione del Gruppo         Nacque nel periodo post bellico e del conseguente boom eco-
delle imprese artigiane. All’indomani dell’entrata in        nomico, possibile anche grazie al fatto che i governanti,
vigore della legge n. 860, gli organi unionali intuiro-      concentrati sulla ricostruzione, lasciarono le imprese lavo-
no e favorirono il mantenimento (a differenza di altre       rare senza interferenze e quindi fiorire.
associazioni provinciali dell’industria) di un organico      E’ anche vero che il tessuto produttivo, a quei tempi, pul-
rapporto di collegamento con tale realtà imprendi-           lulava di migliaia di realtà artigiane coriacee, creative,

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coraggiose, ma dalla flebile voce, quando si trattava di        done capire e spesso apprezzare i vantaggi, in termini di
sottoporre le proprie istanze a Roma. La causa era da           certificazioni, di attestazioni di serietà e trasparenza, di
ricercare nel forte individualismo e campanilismo che le        preparazione professionale, di gestione del lavoro, per un
contraddistingueva. I concorrenti erano acerrimi nemici         cammino più semplice e riconosciuto. Con ogni probabilità
e il senso di appartenenza a medesime categorie non at-         uno dei fattori che ha permesso alle aziende del nord Italia
tenuava i toni battaglieri con cui si dava la caccia a un       di svilupparsi prima di quelle del sud fu proprio l’aver
cliente o lo si difendeva da possibili incursioni.              capito presto il valore dell’associazionismo.
In questo contesto la fondazione del Gruppo imprese ar-         Un percorso difficile da intraprendere, eravamo ai pri-
tigiane segnò una svolta nella mentalità imprenditoriale        mordi, ma che si rese sempre più necessario se si voleva
della nostra provincia, favorendo lo sviluppo di una vi-        crescere e ci si voleva far ascoltare sui tavoli decisionali.
sione collaborativa tra le aziende e palesando i benefici       Le assemblee erano sin da subito molto partecipate e i
della partecipazione a strumenti, servizi ed obiettivi          temi caldi erano dibattuti e portati avanti con l’anima
comuni.                                                         e con il corpo. E’ il caso di dire. Lo testimoniano le folte
L’associazione, che nel 1957 contava una cinquantina            partecipazioni a picchetti, a manifestazioni e a proteste,
di soci fondatori, riuscì a trasmettere il senso del concetto   in cui l’associazione era in prima linea, appassionata e
“l’unione fa la forza” soprattutto nei confronti con il Go-     combattiva.
verno. E, se inizialmente non fu semplice, nel giro di poco,    E’ rimasto negli annali l’episodio in cui durante un fermo
ponendo un traguardo condiviso, si riuscì a stemperare i        dell’autotrasporto a Milano, l’allora segretario generale
rapporti tra aziende concorrenti e a istillare il valore del    del Gruppo imprese artigiane Giancarlo Saracchi fu addi-
rispetto con ricadute positive nella vita lavorativa.           rittura chiuso in una camera di sicurezza.
Altro merito dell’associazione fu quello di introdurre le       Erano anni caldi in cui si andava spesso a Roma e ogni
aziende nel mondo delle regole, anche in questo caso facen-     volta si portavano a casa risultati, per le tutele delle cate-

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gorie le cui istanze di volta in volta si andavano a rap-
presentare.
L’associazione era la nostra casa, l’associazione eravamo
noi.

                                   Figlio di socio fondatore, Tommaso
                                Piccinini è titolare dell’Autotrasporti
                              Piccinini S.a.s all’Interporto di Parma.
                              Per oltre trent’anni è stato capogruppo
                                      della Sezione Trasporti del Gia

                                                                 — 14 —
DECENNIO 1957 - 1966

In data 5 novembre 1956 prende il via la fase costi-      neo eletto Presidente Gardella.
tuente del “Gruppo delle Imprese Artigiane di Parma”      Fra i punti all’ordine del giorno viene ufficialmente
cui fa seguito nel marzo 1957 la costituzione di un       approvato lo statuto dell’Associazione che tuttora re-
comitato esecutivo provvisorio concomitante all’aper-     golamenta, se pur con qualche lieve modifica, le fi-
tura dei primi uffici presso Palazzo Marchi in Strada     nalità e le linee operative del Gruppo con lo stesso
della Repubblica 57 a Parma.                              spirito illuminato di coloro che vollero fiduciosamente
Nell’aprile dello stesso anno, attraverso regolari ele-   sostenere e tutelare una categoria imprenditoriale oggi
zioni si vengono a formare le sezioni merceologiche e     come allora indiscussa parte integrante dell’apparato
quindi il primo Consiglio Generale.                       produttivo dell’intera Nazione.
Il primo Presidente della neo nata Associazione è il
Cavalier Felice Gardella chiamato alla presidenza del
Gruppo il 28 maggio 1957.                                 LE PAROLE DEL PRIMO PRESIDENTE
Esattamente un anno dopo l’entrata in vigore della        FELICE GARDELLA
legge n. 860 e precisamente il 12 luglio 1957 si tiene    Egregi Colleghi, il Gruppo delle Imprese Artigiane che
la prima assemblea generale ordinaria degli associa-      ho l’onore di presiedere tiene oggi la sua prima assemblea
ti del Gruppo delle Imprese Artigiane presieduta dal      generale durante la quale verrà sottoposta alla Vostra ap-

                                                     — 15 —
copia Verbale 1a seduta Consiglio
         Generale del GIA, in data 17 maggio
         1957.

— 16 —
provazione lo statuto sociale del Gruppo stesso.              Innanzitutto la necessità e la opportunità di dare agli
Debbo precisarvi a questo proposito che il testo dello sta-   artigiani Parmensi una Organizzazione economica e
tuto è stato attentamente studiato e meditato e che la sua    sindacale del tutto autonoma e sottratta alla influenza di
attuale formulazione ha già avuto il parere favorevole        qualsiasi partito o corrente politica. E su questo punto è
sia del Consiglio Generale, sia del Comitato Esecutivo del    bene precisare tale iniziativa.
Gruppo.                                                       In secondo luogo i piccoli imprenditori - già considerati nel
Comunque spetta a Voi dì approvare definitivamente tale       settore della piccola industria ed in possesso dei requisiti
statuto o di apportarvi quelle modifiche che riterrete op-    necessari per assumerne la qualifica di Artigiani — chie-
portune per renderla sempre rispondente al conseguimento      sero di non emigrare verso altre Associazioni artigiane,
degli scopi sociali che il Gruppo si è proposto di raggiun-   ma di essere inquadrati in una organizzazione in grado
gere.                                                         di fornire la più ampia garanzia per la difesa e la tutela
L’odierna riunione, assume pertanto un carattere di par-      degli interessi degli Artigiani.
ticolare importanza in quanto con l’approvazione del-
lo Statuto veniamo a perfezionare, e dal punto di vista       L’imprenditore ed il mercato comune europeo
formale e dal punto di vista giuridico, la costituzione del   Il 29 maggio 1958 si tiene la seconda assemblea ge-
nostro gruppo.                                                nerale ordinaria del Gruppo che, mentre sottolinea e
Come Voi sapete il Gruppo delle Imprese Artigiane è nato      commenta problematiche locali e nazionali, affronta
il 5 novembre 1956, a seguito dell’entrata in vigore della    con lungimirante saggezza il dibattito presente nel
legge 25 luglio 1956, n. 860 concernente la disciplina giu-   Paese circa la partecipazione italiana al mercato co-
ridica delle Imprese Artigiane.                               mune europeo.
Due i motivi principali che hanno determinato la costitu-     In linea con le preoccupazioni che tutta l’imprendi-
zione del nostro Gruppo.                                      toria italiana manifesta per i paventati riflessi nega-

                                                         — 17 —
tivi, connessi con una più accentuata concorrenza sul      Tutto ciò al fine di poter offrire agli associati locali più
mercato interno, emerge di contro l’intuizione che,        ampi e razionali e per potenziare un’articolata plurali-
attrezzando le aziende adeguatamente, il confronto in      tà di servizi operativi, indispensabili per fronteggiare
un più ampio mercato possa tonificare in senso favo-       le sempre più diverse necessità di un settore che, con
revole l’organismo produttivo del Paese.                   l’avvento della legge 12 luglio 1957 n. 860, aveva as-
                                                           sunto un ruolo decisamente complementare e al con-
La nuova sede di via Nazario Sauro in Parma                tempo di traino per l’economia locale e nazionale.
Parallelamente alla crescita delle adesioni al Grup-       Si intensificano le azioni politico-sindacali e si conso-
po da parte di imprenditori e ditte che riconoscono        lidano i servizi operativi a disposizione degli associati.
nell’Associazione un valido tutore e rappresentante        Sempre più numerose sezioni merceologiche specifi-
degli interessi e delle problematiche dell’intero com-     che promuovono iniziative e divengono più rappre-
parto artigiano, il Gruppo delle imprese artigiane         sentative nell’interesse della base associata.
sente la necessità di trasferire la sede, come anche già   Si svolgono elezioni provinciale nella categorie arti-
manifestatamente espresso dalla base associativa, sta-     giana che danno modo a rappresentanti del Gruppo di
bilendosi da strada della Repubblica presso Palazzo        inserirsi negli organi di cosiddetto autogoverno della
Marchi a via Nazario Sauro dove rimarrà dal 1960 al        categoria.
1981.

                                                      — 18 —
Copia della 3a pagina del Verbale
         della 1a Assemblea Generale del
         GIA, in data 12 luglio 1957, con
         all’Ordine del Giorno l’appro-
         vazione del primo Statuto del
         Gruppo.

— 19 —
DECENNIO 1967 - 1976

L’asprezza del dibattito sindacale verso la fine degli      L’avvento dell’ente Regione
anni ’60 ed inizio ’70 offre all’imprenditoria minore       Gli anni ’70 sono caratterizzati inoltre dall’avvento
condizioni più attenuate in termini di contrasto delle      dell’ente Regione, che acquisisce poteri e competen-
relazioni industriali quotidiane, ma lascia in ogni caso    ze specifiche in materia di artigianato, dando vita ad
condizioni di onerosità e normative che comunque ri-        iniziative di supporto per i comparti artigiani, con
ducono l’economicità delle gestioni aziendali.              l’accantonamento di appositi fondi destinati al finan-
In tale contesto la tipologia importantissima del “rap-     ziamento delle imprese per l’approvvigionamento di
porto di apprendistato” diviene sempre più antiecono-       scorte, macchinari, e per sostenere programmi di pe-
mico e di fatto improbabile. È questa una lacuna che        netrazione commerciale.
ha riverberato poi per anni effetti negativi, in quanto è   Il Gruppo delle imprese artigiane, al riguardo, assolve
mancato quell’inserimento graduale di elementi giova-       un ruolo di tramite fra la pubblica amministrazione
ni in tante realtà aziendali che, non formandosi a questa   rappresentata dall’ente Regione e il mondo impren-
autentica scuola di professionalità e managerialità, ha     ditoriale artigiano, portando a conoscenza della base
impedito spesso e volentieri il normale ricambio gene-      associativa, tramite i vari canali di informazione, le di-
razionale, oltre che aver spesso indotto l’impresa a ri-    rettive regionali e provvedendo all’istruzione e relativo
nunciare in partenza a domanda aggiuntiva di lavoro.        inoltro agli organi competenti delle domande volte

                                                       — 20 —
all’ottenimento dei finanziamenti.                              nostra nazione.
Si completano in parallelo gli insediamenti dei labo-           Erano gli anni del grande miracolo economico italiano.
ratori artigiani in aree specifiche capillarmente nella         Anni però anche fortemente politicizzati, pure dal punto
realtà provinciale con opifìci aventi spesso caratteri-         di vista sindacale e datoriale, poiché si sperava, attraverso
stiche di avanguardia.                                          il collateralismo, di ampliare la base elettorale di ciascun
                                                                partito.
                                                                E questo era vero anche nell’ambito dell’associazionismo
DALLA FONDAZIONE ALLE                                           di categoria. Nella nostra provincia, ad esempio, esisteva
CELEBRAZIONI PER IL SESSANTESIMO                                la Libera Artigiani - Confartigianato di stampo filo de-
TESTIMONIANZA DI GUIDO UMBERTO                                  mocratica e la Cna di orientamento filo comunista. Fare
CHIARI*                                                         l’una o l’altra scelta equivaleva ad una sorta di dichia-
Il popolo italiano uscì devastato dalla Seconda Guerra          razione di voto. Quindi molti imprenditori, che non rite-
mondiale, tutto scarseggiava e ogni cosa andava ricostru-       nevano opportuno doversi “targare” politicamente o par-
ita. Risollevarsi dalle macerie era un’esigenza ma anche        titicamente, si trovavano sospesi tra la volontà - necessità
una sfida orgogliosa che tanti uomini e donne del nostro        di fruire dei servizi - vantaggi che un gruppo associativo
paese hanno intrapreso con determinazione e coraggio,           poteva offrire e il malcontento per la mancanza di una
trasformando una necessità in opportunità di sviluppo. La       non-alternativa al compromesso.
rinascita dell’Italia inizia da qui e da tutte quelle persone   Di fronte a questo scenario pian piano maturò l’idea
che conoscitori di un mestiere, vetrai, fabbri, falegnami,      di creare una realtà autonoma ove far confluire tutte le
hanno strutturato le proprie attività creando un patri-         aziende che non si riconoscevano negli ambienti associa-
monio di piccole e medie realtà artigiane, in grado di ri-      tivi esistenti.
mettere in moto e far marciare speditamente negli anni la       E nel 1957 prese così vita il Gruppo imprese artigiane.

                                                           — 21 —
Alla nascita contribuì anche l’Unione parmense degli in-      quali confluì nel Gruppo imprese artigiane, che contava
dustriali, che allora comprendeva pure qualche azienda        e tutt’ora associa una grande rappresentanza di aziende
artigiana meglio strutturata. Luogo e circostanze di ge-      del settore.
stazione sicuramente insolite, ma che il tempo ha confer-     La celebrazione del sessantesimo di fondazione del Grup-
mato nella bontà non conflittuale delle intenzioni e nel      po delle Imprese Artigiane di Parma conduce a riflettere
rispetto delle rispettive autonomie.                          su quella che è stata la lungimirante benemerenza degli
Due anni dopo la costituzione del Gruppo imprese arti-        imprenditori del parmense che, all’epoca della ricostruzio-
giane fu emanata la legge 30 luglio 1959, n. 623 che pre-     ne del Paese dopo le distruzioni della seconda guerra mon-
vedeva incentivi a favore delle medie e piccole industrie e   diale, vollero riunirsi in Associazione per affermare il loro
dell’artigianato, con una buona percentuale riservata alle    buon diritto a poter realizzare liberamente e nel concreto
realtà collocate in zone depresse.                            le intuizioni scaturite dalla creatività di ciascuno, rite-
Fu uno stimolo importante, che portò all’incremento del       nuta possibile strumento di sostentamento economico per
numero delle realtà artigiane presenti nella nostra pro-      sé, per la propria famiglia e per i collaboratori che l’im-
vincia, che per Dna vedeva una forte concentrazione di        presa avrebbe finito per coinvolgere. E fu, credo, questo
imprese solo lungo la via Emilia e accanto alla ferrovia,     esempio ad attrarre successivamente altre generazioni di
considerate infrastrutture vincenti, a discapito delle aree   parmigiani che comprendevano il valore di questa scel-
più distanti. Molti lavoratori autonomi trasformarono         ta e la serietà di tale proposta associativa. Anche perché,
il proprio mestiere in una piccola impresa per beneficiare    progressivamente, la stessa veniva a costituire una forza
dei vantaggi previsti dalla normativa, creando occupa-        civile, morale ed economica in grado di dialogare con le
zione e sviluppo anche nei territori montani e rivieraschi.   istituzioni e con l’intera società civile.
Notevole fu anche l’incremento di realtà produttive legate    Chi scrive è buon testimone della dedizione e dell’impegno
alle tipicità agroalimentari locali. Una buona parte delle    che profusero i Presidenti succedutisi negli anni in cui ri-

                                                         — 22 —
Il dr. Guido Umberto Chiari, Segretario Generale del Gruppo Imprese Artigiane, dal 1982 al 2005.

                                                                        — 23 —
coprii l’incarico di Segretario Generale del Gruppo e cioè       ma penso che tutti possano apprezzarne una, cui tengo pa-
Mario Scaltriti, Renato Remedi, Corrado Cavazzini e              recchio, e cioè quella della fondazione del Gruppo Giovani
Gian Paolo Lombardo. Tutti operarono oltre che per il            Imprenditori del Gruppo Imprese Artigiane di Parma che
servizio di appoggio allo sviluppo delle attività degli as-      ha costituito, e andrà sempre più costituendo in futuro,
sociati anche per la soluzione di importanti problematiche       una importante fonte di coesione ed amicizia intercate-
che il quadro infrastrutturale generale soffriva da tempo.       goriale che suggella simpaticamente l’essenza dello stare
In oltre un ventennio di attività riesce impossibile elenca-     insieme in Associazione.
re tutto ciò che si è fatto e le singole iniziative intraprese

                                                            — 24 —
DECENNIO 1977 - 1986

Il Gruppo imprese artigiane si schiera in prima linea        scenza delle forze politiche e sociali locali e nazionali:
per il rilancio della figura dell’apprendista.               emerge infatti che, pur in presenza di una fase con-
Furono le “disattenzioni” delle voci partecipanti al         giunturale delicata e non euforica, sono ben 4.200 cir-
confronto sindacale degli “anni aspri” a sacrificare il      ca i nuovi posti che sarebbero stati disponibili presso
rapporto di apprendistato: ebbene il Gruppo delle im-        gli artigiani e le più piccole industrie della provincia
prese artigiane di Parma è attentissimo a richiedere in      di Parma.
tutte le sedi, già con l’inizio degli anni ’80, un ritorno
favorevole verso l’apprendistato e ciò non solamente         L’adesione alla Confartigianato
nell’interesse delle imprese, ma anche come risposta         Il Gruppo delle imprese artigiane di Parma, consa-
alla società e alle famiglie, che intuiscono come nella      pevole del dovere di assicurare il proprio apporto alle
lunga scolarità vi possono essere taluni elementi ne-        rappresentanze specifiche dell’artigianato in sede re-
gativi per l’inserimento poi nella vita e nel lavoro dei     gionale e nazionale, così come anche avvertendo l’e-
propri figli.                                                sigenza di percepire i messaggi e le potenzialità che
Viene realizzata una indagine “provocatoria” dal titolo      da tali contesti possono derivare, perfeziona l’adesione
“E se l’apprendista costasse di meno?”, le cui risultan-     alla Confederazione Generale Italiana dell’Artigiana-
ze verranno poi significativamente portate alla cono-        to - Confartigianato.

                                                        — 25 —
Palazzo Soragna, in Strada al Ponte Caprazucca, 6/A, Parma, Sede dell’Unione Parmense degli Indu-
striali e del Gruppo Imprese Artigiane.

                                            — 26 —
Si fa quindi intenso il lavoro in sede regionale e nazio-    coglienza anche nei confronti della società civile che
nale sia in termini di proposta politica che di interpre-    vede sempre più nell’associazione un importante cen-
tazione e gestione amministrativa della norma.               tro di elaborazione di idee, progetti e realizzazioni.
                                                             Contemporaneamente, in collaborazione con l’U-
La nuova sede a Palazzo Soragna                              nione parmense degli industriali, prosegue l’opera di
Nel 1981 il Gruppo imprese artigiane lascia Palazzo          ampliamento dei propri servizi alle imprese. In modo
Marchi a via Nazario Sauro per trasferirsi nel restau-       particolare nei settori della formazione dei servizi am-
rato Palazzo Soragna, pienamente recuperato alla cit-        ministrativi (con la nascita del FIASA) e delle nuove
tà, dove si era già insediata nel 1980 l’Unione Parmen-      tecnologie.
se degli Industriali.
In parallelo con l’insediamento nella nuova sede, si
operano opportuni investimenti per inserire moder-           FIASA FEDERAZIONE INDUSTRIA
ne modalità di lavoro e di erogazione di servizi: viene      ARTIGIANATO PER I SERVIZI
installato un calcolatore di notevole potenzialità, si       AMMINISTRATIVI
perfezionano servizi di comunicazione telex e telefax,       La Fiasa viene costituita nei gennaio 1982 allo scopo
viene scelta e assicurata agli associati una ricchissima     di fornire alle imprese aderenti alle due Associazioni
serie di qualificate consulenze nelle materie più dispa-     Federate una serie di servizi di natura amministra-
rate.                                                        tivo-contabile svolti e curati da personale di elevata
E’ poi da sottolineare il calendario fittissimo di mani-     professionalità ed esperienza e con il supporto di un
festazioni, corsi e convegni tesi ad arricchire la cultura   moderno sistema per elaborazione dati, integrato da
industriale e manageriale degli imprenditori e diretti       terminali operativi decisionali.
collaboratori, con un atteggiamento di apertura e ac-        L’unica condizione, per poter usufruire dei servi-

                                                       — 27 —
zi messi a disposizione dalla Fiasa, è quella di essere     bancario in c/c, a tasso agevolato, che permette di
associati ad una delle Associazioni Federate: Unione        fronteggiare costantemente ogni tipo di pagamento
Parmense degli Industriali e Gruppo delle Imprese           richiesto, evitando perdite di tempo e assicurando la
Artigiane.                                                  massima puntualità nei versamenti periodici.
I principali servizi svolti sono: Servizio libri-paga,      Le peculiarità comuni ai servizi consentono di assol-
Servizio contabilità meccanizzata, Servizio dichia-         vere alle molteplici esigenze amministrative a carico
razioni fiscali, Servizi telematici. La piccola azienda     della piccola impresa mediante:
industriale o l’impresa artigiana, aderente a uno dei       - ausilio di una rete di terminali e personal computer
servizi in parola, consegue vantaggi interessanti e più     atti all’elaborazione dei dati trasmessi dall’azienda;
precisamente:                                               - controllo documentazione e consulenza da parte di
- la Federazione, non avendo scopi di lucro, fornisce i     personale addetto ai servizi con una pluriennale espe-
servizi al puro costo;                                      rienza nel settore;
- il costante collegamento con l’Ufficio Sindacale e        - rigoroso rispetto dei termini fìssati dall’attuale nor-
Fiscale delle due Associazioni Federate (UPI - GIA)         mativa negli adempimenti fiscali, previdenziali e so-
fornisce alle aziende aderenti una perfetta assistenza      cietari;
e la massima garanzia e tempestività su tutto quanto        - consulenza professionale in campo fiscale, contabile,
attiene l’interpretazione e l’applicazione delle norma-     informatico ed amministrazione del personale; tem-
tive vigenti;                                               pestiva e mirata informativa delle più importanti no-
- un’apposita convenzione di tesoreria stipulata con i      vità in campo fiscale e previdenziale.
principali Istituti di Credito locali consente di sempli-   L’automazione dei servizi ottimizza i tempi e garantisce
ficare al massimo qualsiasi operazione di pagamento.        la massima precisione per l’azienda che affida alla Fiasa
Inoltre offre agli aderenti la disponibilità di un fido     l’intera linea di servizi proposta.

                                                      — 28 —
SERVIZIO TENUTA LIBRI PAGA                                  sce inoltre nuovi organi di tutela e di rappresentanza
Come risolvere il problema dell’amministrazione del         dell’artigianato.
personale.                                                  E’ un passaggio importante per la costruzione identi-
La FIASA mette a disposizione delle aziende asso-           taria delle imprese artigiane.
ciate al Gruppo delle Imprese Artigiane ed all’Unio-
ne Parmense degli Industriali un accurato servizio
di contabilizzazione delle retribuzioni del personale       LIMITI DIMENSIONALI PREVISTI DALLA
dipendente.                                                 LEGGE-QUADRO PER L’ARTIGIANATO N.
Tale servizio è svolto a mezzo di un moderno siste-         443
ma di elaborazione meccanografica e con l’impiego di        La legge n. 443 dell’8 agosto 1985 stabilisce per le im-
personale altamente specializzato.                          prese artigiane nuovi limiti dimensionali per rimanere
                                                            inquadrata nel settore artigiano.
Nel 1985 la legge quadro 443                                Si riporta di seguito l’art. 4 della legge che determina
Gli anni Ottanta sotto il profilo normativo, si possono     limiti diversi a seconda del settore di appartenenza:
ritenere un svolta per l’artigianato, almeno dal punto      “(omissis) a) per l’impresa che non lavora in serie: un
di vista della caratterizzazione. Viene infatti emanata     massimo di 18 dipendenti, compresi gli apprendisti
la Legge 443/1985, una compiuta disciplina dell’im-         in numero non superiore a 9; il numero massimo dei
presa artigiana, che ne definisce i confini, gli scopi, i   dipendenti può essere elevato fino a 22 a condizione
requisiti dimensionali e i nuovi mezzi di pubblicità        che le unità aggiuntive siano apprendisti; b) per l’im-
delle imprese, prevedendone l’obbligatoria iscrizione       presa che lavora in serie, purché con lavorazione non
in appositi albi tenuti presso le Cciaa, al fine di poter   del tutto automatizzata: un massimo di 9 dipendenti,
accedere alle specifiche agevolazioni previste. Istitui-    compresi gli apprendisti in numero non superiore a 5;

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il numero massimo dei dipendenti può essere elevato          stessa impresa artigiana; 2) non sono computati i la-
fino a 12 a condizione che le unità aggiuntive siano         voratori a domicilio di cui alla legge 18/12/1973 n.
apprendisti; c) per l’impresa che svolge la propria at-      877, sempre che non superino un terzo dei dipendenti
tività nei settori delle lavorazioni artistiche, tradizio-   non apprendisti occupati presso l’impresa artigiana; 3)
nali e dell’abbigliamento su misura: un massimo di 32        sono computati i familiari dell’imprenditore, ancorché
dipendenti, compresi gli apprendisti in numero non           partecipanti all’impresa familiare di cui all’art. 230
superiore a 16; il numero massimo dei dipendenti può         bis del codice civile, che svolgano la loro attività di
essere elevato fino a 40 a condizione che le unità ag-       lavoro prevalentemente e professionalmente nell’am-
giuntive siano apprendisti. I settori delle lavorazioni      bito dell’impresa artigiana; 4) sono computati, tranne
artistiche e tradizionali e dell’abbigliamento su misura     uno, i soci che svolgono il prevalente lavoro personale
saranno individuati con decreto del Presidente della         nell’impresa artigiana; 5) non sono computati i porta-
Repubblica, sentite le regioni ed il Consiglio nazio-        tori di handicaps, fisici, psichici o sensoriali; 6) sono
nale dell’artigianato; d) per l’impresa di trasporto: un     computati i dipendenti qualunque sia la mansione
massimo di 8 dipendenti; e) per le imprese di costru-        svolta”.
zioni edili: un massimo di 10 dipendenti, compresi gli
apprendisti in numero non superiore a 5; il numero           Fraer leasing: la Società di leasing del G.I.A.
massimo dei dipendenti può essere elevato fino a 14 a        Al fine di fornire sempre maggiori strumenti finan-
condizione che le unità aggiuntive siano apprendisti.        ziari ai propri associati, il Gruppo imprese artigiane,
Ai fini del calcolo dei limiti di cui al precedente com-     attraverso la Confartigianato regionale, partecipa alla
ma: 1) non sono computati per un periodo di due anni         costituzione di una nuova società di leasing la: Fraer
gli apprendisti passati in qualifica ai sensi della Legge    Leasing Spa.
19 gennaio 1955, n. 23, e mantenuti in servizio dalla        Il nuovo strumento finanziario, gestito direttamente

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Seduta operativa della Commissione “Fraer Leasing”.

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Delegazione di soci del GIA durante una gita in Grecia.

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dalla Associazione, consente di operare a condizioni        scimento dei diritti dei pensionati artigiani e, in par-
decisamente vantaggiose rispetto al mercato.                ticolare in questo periodo, per ottenere le parità del
La Fraer Leasing opera per tutti i settori — artigia-       trattamento minimo degli artigiani con i pensiona-
nato e Industria — e per tutte le tipologie di prodotti.    ti-dipendenti.
                                                            Vengono proposte modifiche e miglioramenti al siste-
Attività ricreative - culturali                             ma pensionistico per renderlo più aderente e adeguato
Tra le varie attività del Gruppo imprese artigiane vi è     alle esigenze economiche e sociali dei pensionati ar-
anche quella socio-ricreativa-culturale, tra cui l’orga-    tigiani.
nizzazione dei viaggi, i quali permettono di arricchi-      Vengono effettuati interventi presso organi pubblici
re il bagaglio culturale, conoscere civiltà diverse dalla   ed enti vari per tutelare gli interessi dei pensionati, vi-
nostra e tecnologie più e meno avanzate andando alla        sta la disparità di trattamento riservata agli artigiani
scoperta di Paesi anche extraeuropei.                       rispetto agli ex-dipendenti.
Il Gruppo inizia la sua “esperienza esplorativa” con un     Altra lotta che si porta avanti in questo periodo è
viaggio a Londra e prosegue con Parigi, con l’Andalu-       quella relativa alla sospensione da parte dell’Inps, del-
sia, il Marocco, l’Egitto e altri.                          le pensioni di invalidità civile per chi ha superato i 65
                                                            anni, in base al parere espresso del Consiglio di Stato.
Assistenza ai pensionati                                    Altro tipo di assistenza viene data per il riconoscimen-
Il Gruppo imprese artigiane, pur non avendo in seno         to del diritto al ticket, agli assegni familiari, alle cure
all’Associazione un organismo preposto, rappresenta,        termali e tutto ciò che concerne le problematiche eco-
tutela e difende, i pensionati artigiani con l’appoggio     nomico-sociali dei pensionati e degli artigiani stessi.
di un patronato esterno e della Confartigianato.
Assume ogni iniziativa per ottenere il pieno ricono-

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Incontro tra una Delegazione del GIA e Amministratori del Comune di Parma, anni ’80.

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1987: TRENT’ANNI DALLA FONDAZIONE

Nei primi trent’anni di vita il Gruppo delle Imprese        di sostanzialmente individuare due filoni: da un lato il
Artigiane ha radicato una propria struttura autonoma        Gruppo ha prodotto avanzati e specifici servizi e tutta
e rappresentativa nel campo specifico dell’artigianato      una gamma di qualificate consulenze per aiutare l’im-
ma, parallelamente, ha saputo mantenere un rapporto         prenditore ad affrontare vecchi e nuovi problemi della
organico con quel mondo imprenditoriale industriale         sua attività; dall’altro, ha esercitato la rappresentanza
che, inserito in pieno nella realtà dei più vasti mercati   sindacale degli associati e si confronta con i pubblici
nazionali e internazionali, è venuto assicurando con-       poteri e con le associazioni di altre categorie per tutelare
crete condizioni ed opportunità di sviluppo a tutto il      le condizioni in cui l’impresa minore possa svilupparsi.
tessuto imprenditoriale parmense.                           In trenta anni il Gruppo, forte dei suggerimenti degli
Nell’arco di questi tre decenni la funzione non esclu-      associati, sensibile alle loro richieste e sollecitazioni,
siva ma certamente presente nelle finalità che avevano      si è fatto portavoce delle esigenze degli imprenditori
consigliato i fondatori del Gruppo delle imprese arti-      minori, delle loro aspirazioni, delle loro idee.
giane di Parma di essere anche un poco una “squadra         Ciò facendo, ha spesso creato le premesse per tanti
primavera” rispetto alla “squadra di campionato”, è         prestigiosi successi aziendali che, affermandosi sui più
stata pienamente assolta.                                   vasti mercati, costituiscono ancora legittimo orgoglio
Nella poliedrica attività del Gruppo si possono quin-       per tutta la comunità parmense.

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nale e scarsamente protagonista.
IL DISCORSO DELL’ALLORA PRESIDENTE                                E proprio in quegli anni che la “provincia” italiana av-
RENATO REMEDI IN OCCASIONE DELLE                                  verte questa nuova opportunità e mano a mano sul tron-
CELEBRAZIONI                                                      co buono di tradizionali mestieri o sopra improvvisate
Caro Collega, quando nel luglio del 1956 il Parlamen-             e spesso precarie strutture aziendali dovute alla volontà
to del Paese emanò la legge n. 860 dal titolo “Norme per          di ex dipendenti decisi a tentare l’avventura del mercato
la disciplina giuridica delle imprese artigiane” un evento        si vengono a innestare robusti rami dì imprenditorialità
importante veniva ad inserirsi nella storia economica ita-        che tanti positivi frutti verranno producendo negli anni
liana che avrebbe, in qualche maniera, segnato una tappa          a venire.
significativa nella stessa evoluzione sociale del Suo popolo.     Si pensi soltanto al cospicuo sostegno che il Paese ebbe in
Il Paese stava ormai ultimando la ricostruzione postbelli-        momenti congiunturali difficilissimi dal c.d. sistema in-
ca ed una encomiabile vitalità stimolava tante schiere di         dividuato dal “piccolo è bello” se non addirittura dal c.d.
imprenditori che, a tutti i livelli, avrebbero finito col porre   “sommerso” per capire come si deve riconoscere anche a
le basi di quel “boom economico” poi giustamente denomi-          questa categoria un ruolo importante e protagonista in
nato come “miracolo”.                                             quella grande trasformazione -rivoluzione che ha portato
Ebbene fino ad allora plaghe di insediamento industria-           l’Italia del dopoguerra a diventare la quinta potenza eco-
le tradizionalmente forti (si pensi al c.d. “triangolo” ecc.)     nomica industriale del mondo.
continuavano ad essere il baricentro del tessuto economico        Ma tutto ciò forse non sarebbe così corposamente avvenu-
del Paese ma se si pensava ad una effettiva omogeneizza-          to se in parallelo alla legge del ’56 non si fosse dato vita
zione delle condizioni di vita della popolazione occorreva        a fondamentali momenti aggregativi ed associativi come
mobilitare, incentivandole, nuove energie presenti sul ter-       la fondazione del nostro Gruppo nel 1957 che ne è una
ritorio diversamente rassegnate ad un ruolo assai margi-          chiara testimonianza. Momenti che rappresentarono e

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rappresentano ancora oggi tante volte le uniche vere occa-
sioni di supporto per l’acquisizione da parte dell’azienda
di essenziali informative in campo tecnico, economico, fi-
nanziario, ecc.
La storia di ognuno di noi è legata, chi più sporadica-
mente, chi più frequentemente, a questo “abbeverarsi” alla
fonte “associazione” e, nel caso del Gruppo, dobbiamo pur
riconoscerlo una volta tanto, magari solo nel giorno del
trentennale, sempre tanto ricca, seria e qualificatissima.
Onore quindi e riconoscenza ai tanti amici fondatori, as-
sociati alla prima ora ancora oggi con noi, tutti coloro che
a vario titolo ricoprirono incarichi o che comunque hanno
lavorato al Gruppo e per il Gruppo, ringraziamento che a
pieno titolo estendo volentieri, in tale circostanza, anche
a tutto il nostro personale e consulenti che con dedizione
e competenza sì dedicano nella quotidianità ai problemi
di tutti noi.
Riconoscenza e plauso per aver combattuto “la buona bat-
taglia” senza perdere la via, e, soprattutto per aver intuito
la regola antica della autonomia della rappresentanza e cioè
di come l’associazionismo imprenditoriale tanto più si le-
gittimi in quanto risulti diretta estrinsecazione di quegli     Renato Remedi, Presidente del GIA dal 1987 al 1988.

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interessi categoriali che, legali e civili, non possono per con-   collegiale. Non è un caso che i principali ruoli dell’or-
tro piegarsi ad inquinamenti o ad interferenze di questa o         ganizzazione sono stati ricoperti nel tempo proprio da
quell’altra fazione, di questo o quell’altro partito politico.     quanti hanno compiuto un percorso nel Gruppo Gio-
I tempi attuali non sono certo facili, rilevanti processi di       vani, permeati e consapevoli del valore della cultura
ammodernamento tecnologico si impongono a tutti i livelli          associativa.
e tante nostre aziende sentono e sentiranno ancora di più          Da questa palestra di imprenditorialità sono spesso
in futuro i morsi della concorrenza ed il disagio dei percorsi     uscite ditte e imprenditori che hanno operato e tutt’o-
accidentali ed in salita: non scoraggiamoci nell’isolamento,       ra operano con successo nel mercato.
ma sappiamo invece stare vicini alla nostra associazione           Scopo della sezione Giovanile — recita il regolamen-
pretendendo dalla stessa il massimo di conoscenza ed il più        to-statuto — è quello di “promuovere le iniziative atte
alto livello dì informazione affinché il sapere che ci pervie-     al approfondire negli appartenenti la conoscenza di
ne in azienda sia sempre linfa vitale e di ottima qualità.         problemi economici, sociali, politici e tecnici dell’Im-
                                                                   presa Artigiana, al fine di esaltare nei giovani impren-
Costituito il Gruppo giovani imprenditori artigiani                ditori la consapevolezza della funzione della libera
Il Gruppo in occasione del trentesimo anniversario                 iniziativa e lo spirito associativo”.
ha inoltre l’intuizione di creare il Gruppo Giovani                L ’adesione è aperta a tutti quei giovani che tra i 18 ed
Imprenditori Artigiani di Parma, un progetto - pa-                 i 35 anni si trovino nella condizione di figlio di titolare
lestra dove le nuove leve, Giovani Titolari di aziende             di impresa artigiana o, a maggior ragione, di titolare
artigiane e figli di titolari in fase di inserimento nelle         stesso di ditta artigiana.
rispettive ditte, hanno imparato a crescere, attraverso            L ’assemblea dei fondatori ha chiamato il Geom.
il confronto con gli imprenditori d’esperienza e nel               Massimo Amoretti a presiedere la fase costituente del
segno dello spirito d’appartenenza a un organismo                  Gruppo Giovani Imprenditori Artigiani.

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La costituzione del Gruppo Giovani Imprenditori del GIA.

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