Globalizzazione: Termine adoperato, a partire dagli anni '90, per indicare un insieme assai ampio di fenomeni, connessi con la crescita ...
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Globalizzazione: Termine adoperato, a partire dagli anni ‘90, per indicare un insieme assai ampio di fenomeni, connessi con la crescita dell’integrazione economica, sociale e culturale tra le diverse aree del mondo. (Enciclopedia Treccani) ….........è un fenomeno che oltrepassa il limite fisico delle frontiere dei singoli stati Bisogna prima di tutto distinguere tra internazionalizzazione, mondializzazione e globalizzazione. L'internazionalizzazione indica il carattere dei rapporti economici, politici, giuridici e culturali che una comunità, uno Stato stabiliscono con altri Paesi: si può allora parlare di internazionalizzazione mercantile (di merci), produttiva (investimenti all'estero), finanziaria (movimenti di capitali), tecnologica (trasferimento di tecnologie), culturale (rapporti culturali), oppure legata a movimenti di persone (migrazioni). La mondializzazione indica il complesso di problemi i cui effetti si manifestano a livello mondiale e le cui soluzioni sono possibili solo attraverso la creazione di organismi internazionali e la cooperazione tra Stati nazionali. Tra questi, ad esempio, i problemi ambientali, dell'acqua, del clima, dell'energia, delle migrazioni, quelli delle malattie e quelli delle mafie. Per globalizzazione si intende l'estensione e la diffusione di una quantità sempre crescente di modelli, dispositivi simbolici, materiali, tecniche, procedure, discorsi, logiche e prodotti potenzialmente fruibili su scala mondiale: la globalizzazione è l'estensione a livello planetario di un modello prevalente (unico) di cultura, di un modello prevalente (unico) di pensiero, di un modello prevalente (unico) di economia. Più di recente è stato sviluppato il concetto di glocalizzazione ovvero un fenomeno che nasce dalla interazione e dalla contaminazione tra locale ed internazionale. Non intende la globalizzazione come un processo che porta alla omologazione ed alla standardizzazione di modelli economici, culturali e sociali, in quanto esalta le peculiarità locali le pone in contatto con l'universo, le fa interagire con il globale, influenzandolo e restandone influenzate. La globalizzazione si basa su una complessa rete di interconnessioni che uniscono gli stati e le società, in modo tale che gli eventi, le decisioni e le attività che hanno luogo in un punto del globo producano effetti su individui e collettività lontanissimi.
I fattori di integrazione che caratterizzano il processo di globalizzazione sono molteplici: ✗ Crescente estroversione delle economie nazionali; ✗ Vertiginosa accentuazione della mobilità umana e delle merci; ✗ Aumento dei flussi di scambio dei beni e servizi; ✗ Investimenti diretti all'estero; ✗ Diffusione delle nuove tecnologie, in particolar modo ICT; ✗ Migrazioni umane e “delocalizzazioni” produttive; ✗ Nascita di città globali, ovvero città integrate nell'economia mondo e divenute globali; ✗ Nuova configurazione dei mercati finanziari; ✗ Diffusione a livello mondiale di una “cultura dei consumi” omogeneizzata L'agire di tali fattori sta trasformando i preesistenti modelli culturali e sociali plasmando processi culturali e modelli civili sempre più omogenei. Si rileva l'affermarsi di una nuova civiltà, ossia di un nuovo modo di vivere, che nonostante le gigantesche difficoltà che permangono, favorisce, o dovrebbe favorire, la diffusione di un benessere elementare - non più riservato ad una piccola parte dell'umanità – ma in fase di conseguimento, o atteso, da masse di popolazione in tutti i continenti. Al contempo si afferma una nuova cultura che consente a popoli per lungo tempo sfruttati ed oppressi di accedere ad un sapere di base ed a valori di dignità ed autonomia, da cui finora erano rimasti esclusi.
Il risultato è l'omologazione mondiale …...un processo di natura culturale, ma anche economica, che tende ad uniformare i modelli di vita e modi di pensare, ma che sconvolge le basi stesse delle culture locali, introducendo valori in altre società e culture. L'affermazione di una unica civiltà mondiale e la contemporanea universalizzazione dei valori, rappresentano potenti fattori di progresso dell'umanità....... ….......ma la globalizzazione che ne è alla base implica gravi rischi di deriva. Quali sono questi rischi???? I “valori” omogenei di cui la globalizzazione è portatrice sono quelli del consumo di massa. Alle nuove generazioni è trasmesso un messaggio “perverso” secondo cui il denaro ed il potere sono più importanti della vita. (comunicazione standardizzata) La globalizzazione tende a generalizzare uno stile di vita ritenuto il migliore e l'ideologia della modernità, che potrebbe generare assimilazione da parte di tutti i popoli delle usanze e dei valori proposti. Sono minati modi di vivere, istituzioni, immagini, simboli e valori, senza trascurare i devastanti impatti sugli stili di vita di popolazioni fortemente integraliste dal punto di vista religioso.
La globalizzazione tende ad imporre un unico modello di vita, producendo un impoverimento culturale della popolazione. Attraverso i mass media e tutti gli strumenti ICT, i paesi dominanti diffondono nel mondo gusti e mode, oltre a creare bisogni indotti che rapidamente si traducono in bisogni di massa. Stiamo tutti diventando parte di un mercato di beni di consumo integrato a livello globale, che diffonde gli stessi prodotti e servizi presentati ovunque e con i medesimi messaggi pubblicitari La globalizzazione ha due facce: insieme alle maggiori opportunità che offre, tende ad emarginare quelle situazioni che non si dimostrano competitive, accrescendo così le disuguaglianze interne ed internazionali
I fattori fondamentali che spingono il processo di globalizzazione sono: La scienza e la tecnica L'economia e la finanza Il fattore Internet @
Nel mondo sono oltre 2,5 miliardi gli utenti connessi e i digital buyers sono 900 milioni con una spesa media annua pro capite pari a 1.000 euro. Quest'anno ricorre il trentaduesimo anniversario del primo collegamento internet dall'Italia verso gli Stati Uniti, avvenuto il 30 aprile 1986. Il primo dominio italiano, www.cnr.it è stato registrato nel 1987, ed oggi i siti con il suffisso .it sono più di 2 milioni. La penetrazione della banda larga in Italia è pari al 62%, rispetto alla media europea del 73%. Una recentissima ricerca commissionata da Huawei piazza l'Italia al 13^ posto mondiale per quanto concerne la connettività; la Germania risulta prima. Da tale ricerca emerge una stretta correlazione tra livello di connettività e crescita del PIL. (moltiplicatore 1,4-1,9) In Italia gli utenti mensili di Internet sono 29 milioni (+ 6% ogni anno) Gli utenti di Facebook 23 milioni (+ 7%), Twitter 3,6 milioni (+ 111%), Linkedln 2,9 milioni (+ 53%) e Google+ 2,7 milioni (+ 120%). Con 1,35 miliardi di utenti attivi, Facebook se fosse una nazione sarebbe il secondo Paese più popolato al mondo. La Facebook economy genera a livello mondiale un giro d'affari superiore ai 227 miliardi di dollari ed ha creato 4,5 milioni di posti di lavoro. (Fonte: Deloitte & Touche) In Italia ha generato 6 miliardi di euro di indotto, creando 70 mila posti di lavoro
Percentuale di realizzazione del potenziale digitale
In Italia il 70% della popolazione con età 6-44 anni è connessa ad internet, il 44% nella classe 45-64, il 7% della classe over 65 anni. In media gli italiani trascorrono on line 1 ora e 35 minuti al giorno (il 21% di questo tempo è dedicato alle community, le comunità virtuali), molto tempo è dedicato a reperire informazioni su prodotti e servizi (anche se poi verranno acquistati in modalità reale) e all'e_commerce. Annualmente i consumatori italiani hanno acquistato prodotti, servizi e contenuti digitali per 11 miliardi di euro (6,5 miliardi in prodotti e servizi, + 14% annuo) Italia prima in Europa per numero di smartphone (15 milioni di apparecchi) e 10 milioni di utenti usano gli smartphone per navigare. Il 3% impiega lo smartphone per fare acquisti online. Secondo una ricerca di The Boston Consulting Group, le Pmi online attive hanno registrato una crescita dei ricavi nell'ultimo triennio del 1,2% rispetto ad un calo del 2,4% di quelle online (solo sito Web) e del -4,5% delle offline. Le Pmi online attive hanno un'incidenza di vendite all'estero del 15% rispetto all8% delle online e al 4% delle offline. Internet ha portato ad un incremento del personale del 34% delle aziende online attive.
INTERNET è UN FENOMENO GLOBALE. Aziende, istituzioni ed individui sono ormai immersi nello scenario digitale che nel tempo ha generato una tangibile evoluzione dei comportamenti dei consumatori, dei modelli di offerta e delle organizzazioni. Cambiamenti epocali che hanno interessato i processi economici, sociali, lavorativi: a) sociali: cambiate le modalità relazionali tra le persone (social network, fruizione di beni e servizi) b) lavorativi: nuove professionalità, rapporto posti di lavoro distrutti/creati da 1,8 a 2,6 c) economico: effetto dirompente (nuovi segmenti di mercato, nuove imprese, nuovi di imprese, diverse relazionalità tra i soggetti (fornitori, clienti, ecc.) Le internet startup a) Ridotte barriere all'entrata (sviluppare base clienti a costi ridotti) b) Investimenti iniziali limitati (noleggi host, open source, ) c) Mercato potenziale immenso a notevole crescita (dal locale al mondiale) d) Internet: stimolo imprenditoriale all'innovazione (first comer -> early adopter) Le nicchie di mercato diventano mercati potenziali anche per piccole imprese e) evoluzione dei percorsi professionali (nuove professioni: esperti di siti web, community manager per social network, gestori di portali per l'e_commerce)
Oggi internet pervade tutte le fasi della catena del valore apportando benefici ad ogni passaggio della filiera: 1. relazione con i fornitori; 2. i metodi produttivi 3. sviluppo, ingegnerizzazione e innovazione dei prodotti (es.:rapidità dei sondaggi) 4. modelli di vendita (accorciamento dei canali di vendita) 5. strategie di marketing 6. fidelizzazione clienti e customer satisfaction 7. internazionalizzazione Si possono identificare due tipologie di imprese “estreme” che definiscono lo spazio all'interno del quale si trovano ad operare le internet startup: a) i modelli trasformativi: aziende che nascono dalla trasformazione/contaminazione digitale di processi e modelli di offerta già esistenti; esempio: servizi bancari ed assicurativi on line. Essi stimolano l'innovazione all'interno di settori tradizionali/maturi ma hanno minori potenzialità di crescita. b) i modelli disruptive: aziende che realizzano innovazioni radicali introducendo servizi di nuova generazione (Google, Facebook, ecc.). Costituiscono la base per la nascita di nuovi segmenti produttivi, a forte potenzialità di crescita, a fronte di maggiori tassi di insuccesso
I FATTORI DI SUCCESSO DELLE INTERNET COMPANIES: 1. La crescita esponenziale 2. il ruolo produttivo (attivo) degli utenti Le imprese che operano in rete si contraddistinguono per la crescita esponenziale indotta dall'incremento di valore di un prodotto o servizio all'aumentare del numero delle persone che lo utilizzano. PUNTO FONDAMENTALE: presenza di utenti che fungono da attrattori verso nuovi utenti, accelerando il processo di adozione del servizio e la disponibilità a pagare per usufruirne. ESEMPIO: SKYPE : all'ìnizio pochi utenti il valore del servizio era ridotto → gli stessi utenti hanno agito da rivenditori del servizio promuovendo Skype ad altre persone con cui avevano contatti quotidiani. Gli effetti di rete producono una crescita accelerata e riducono i costi di marketing e di vendita Il ruolo produttivo degli utenti determina l'accelerazione dei modelli di business. Le persone che utilizzano una piattaforma assolvono sia al ruolo di produttori che di fruitori dei servizi erogati: esempio Facebook: gli utenti agiscono da co-produttori del servizio generando, condividendo contenuti, informazioni, contatti , che a livello aggregato contribuiscono ad animare la piattaforma e a generare valore per gli altri utenti. Sulle principali piattaforme on line, gli utenti non possono inquadrarsi solo come fruitori di servizi erogati, ma sono gli attori produttivi di un ampio numero di processi: esempio se organizzate un evento (mercatino di dischi in vinile) e caricate la notizia sulla vostra pagina FB (utente di Facebook) contribuite a creare un prodotto utile per altri utenti interessati a conoscere l'evento (appassionati), creando valore (arricchisce la banca dati) per Facebook (che si limita solo a gestire la piattaforma dal punto di vista tecnologico e delle regole di funzionamento). Stessa cosa avviene per piattaforme commerciali con eBay, referenziali (LinkedIn), ecc.
Distanza tra le imprese Digitali e le altre
COME SI CREA VALORE LinkedIn è un social network che permette agli utenti di condividere il proprio profilo professionale e gestire i propri contatti e le proprie relazioni di lavoro. Lanciata nel 2003, conta 200 milioni di utenti e fattura 972 milioni di dollari. Il servizio di base è gratuito per tutti gli utenti. Sono disponibili dei servizi premium a pagamento che permettono di accedere ad una serie di funzionalità aggiuntive, dedicati soprattutto a due categorie di utenti: persone che si occupano di ricerca e selezione del personale e persone che si occupano di sviluppo commerciale ed area vendite. Gli utenti producono e condividono contenuti che animano la piattaforma. La ricompensa è data dall'opportunità di dare visibilità al proprio profilo professionale. I selezionatori di personale hanno l'opportunità di accedere, con servizio a pagamento ma a costo ridotto, ad un ampio database di contatti, così pure coloro che si occupano di sviluppo commerciale e vendite. Il 10% degli utenti genera (attraverso servizi a pagamento) i ricavi che servono per sussidiare i servizi resi al 90% degli utenti membri della piattaforma. Questo è un caso di successo del modello freemium: servizi base accessibili gratuitamente, quelli premium a pagamento.
I PRINCIPALI VANTAGGI OTTENUTI PER LE AZIENDE ONLINE ATTIVE: a) campagne pubblicitarie mirate con un maggior ritorno dell'investimento b) l'interazione con i propri clienti, anche attraverso feedback immediati e diretti che permettono di migliorare la qualità dei servizi offerti c) l'ampliamento dei mercati e della clientela, in particolare grazie all'export (vicinanza dei mercati) d) semplificazione dei mezzi di pagamento e) certificazione dei prodotti, tutela e salvaguardia del made in Italy IL MADE IN ITALY ED IL WEB La specializzazione della nostra economia : 1) agroalimentare 2) sistema moda 3) turismo (è il principale settore nell'e_commerce) 4) pubblica amministrazione online e servizi
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