Giochi Sportivi sull'Isola che C'è - Grest ANSPI 2019
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Lo SPORT… non Isola! Se il bambino della squadra B non risponde al tiro, allora sarà lui a Proposta di attività con giochi sportivi cedere il posto al secondo giocatore. finalità: ripercorrere i luoghi visitati della storia di Peter Pan, abbi- Un bambino resta in campo fin quando sarà sempre un componente nando a ciascuno uno sport in particolare, in modo da far vivere della squadra avversaria a sbagliare. questo linguaggio come attività ludica, non agonistica e fortemente Perde la squadra che per prima esaurisce tutti i giocatori. aggregativa. L’attività consente, infatti, di cimentarsi in varie disci- pline sportive attraverso il gioco. CAMPO INDIANI - Tiro con l’arco destinatari: le attività possono essere adattate a qualsiasi età. Non avendo a disposizione arco e frecce, si può sostituire questo durata: a discrezione dell’educatore. sport con il classico gioco delle freccette. spazio necessario: di grandi dimensioni. Attenzione alle freccette, però! Dovranno avere la punta con ven- istruzioni: di ciascuna attività sportiva sarà riportato il luogo presente tosa, oppure essere sostituite da palline da tennis con apposti degli della storia e lo sport corrispondente. strappi da tessuto o qualcosa di colorato che possa macchiare. Il bersaglio dovrà essere qualcosa di liscio per la ventosa, un tessuto LONDRA - Tennis o un grande cartoncino. L’importante che si faccia centro! Per questa attività si possono usare: una racchetta da tennis per squa- Si prepara dunque un bersaglio con cerchi concentrici che assegna- dra con pallina, oppure i classici racchettoni da mare con pallina. no punti da 1 a 3 (il centro!) e delle scatole colorate di diverse misu- Si dividono i bambini in squadre da 15 massimo, 20 persone. re! Si dividono i bambini in squadre da 15 -20 persone al massimo e si dispongono in fila, ognuna di fronte al proprio bersaglio. Si va a delimitare un campo di gioco con una linea di separazione al centro. I bambini/ragazzi vengono fatti mettere in fila, una squa- Il bambino lancia la “freccia”, in base al numero colpito prende il dra di fronte all’altra. corrispondente numero di scatole e corre alla postazione “base” della sua squadra disponendole una sull’altra, come a voler formare Inizia il primo bambino della squadra A che, con la racchetta, lan- un totem. Lo stesso fa il secondo bambino, ponendo le scatole al di cia la pallina all’avversario della squadra B, il quale dovrà rispon- sopra di quelle precedenti. dere al tiro. Se il bambino della squadra B risponde al tiro, resta in campo e la squadra A scala al secondo giocatore della fila. Vince la squadra che nel minor tempo possibile stabilito dall’anima- tore, realizza il Totem più alto. 348 349
MONTAGNE BLU - Trekking e Orientamento LA ROCCIA DEL TESCHIO - Street Basket Per questo gioco le squadre dovranno essere di massimo 10 perso- Per questa attività non è necessario avere un vero e proprio campo ne e gioca la squadra per intero. da basket o dei canestri. Come per il trekking, si parte in gruppo e si arriva in gruppo. Delle ceste poste a terra o su un rialzo possono ben rappresentare Pertanto si andrà a costruire un percorso da seguire. Il percorso do- un canestro. Valgono le regole dello Street Basket che prevede che vrà essere “minato”, vale a dire che saranno utilizzate corde, birilli, si giochi 3 contro 3. cartoni…tutto quanto necessario per creare ostacoli da superare. Le squadre saranno formate da almeno 15 persone e giocheranno, Un percorso che preveda di camminare sulle punte o accovacciati per ciascuna squadra, 3 bambini per volta. Si delimita un campo e o all’indietro…e in cui si passa alla tappa successiva solo quando una linea di separazione. Squadra A contro squadra B. Se squadra tutto il gruppo avrà superato la tappa precedente. L’ultima tappa A fa 2 canestri, squadra B sostituisce la sua terna e viceversa. prevede l’orientamento, quindi un percorso sempre ad ostacoli dove Vince la squadra che sarà arrivata a 16 punti con meno sostituzioni. ogni bambino, bendato, si muoverà seguendo le indicazioni date a Ovviamente non dimentichiamo Street Music di sottofondo e uno voce al gruppo, che alle sue spalle aspetta il proprio turno. speaker che animi il tutto! Vince la squadra che completerà il percorso in minor tempo. LAGUNA DELLE SIRENE - Danza NASCONDIGLIO BAMBINI PERDUTI Le Sirene cantano e ci incantano… e noi balliamo senza rimanere Tennis Tavolo/Giochi da Tavolo incantati, ma facendo molta molta attenzione! Essendo questi giochi riconosciuti tra le discipline sportive, potete cre- I bambini vengono divisi in squadre da 15. Al via, parte la musica are, in una grande sala, varie postazioni di giochi da tavolo a cui e le squadre dovranno seguire i passi di una semplice coreografia prenderanno parte alcuni componenti di ciascuna squadra, sfidando che l’animatore esegue di fronte a loro. All’improvviso si dà lo stop avversari delle altre squadre. Tutti i tavoli giocano in contemporanea. alla musica e i bambini devono bloccarsi nella posizione in cui si trovano. Chi non si blocca, ahimè, è rimasto incantato, quindi dovrà A conclusione dell’attività si sommano i risultati che ciascun bam- bloccarsi davvero per tutto il resto del gioco! Riparte la musica, la bino ha ottenuto, per la propria squadra, al proprio tavolo. Dalla coreografia viene riproposta a seguire e perde la squadra che pri- somma dei singoli risultati, si andrà a decretare la squadra vincitrice ma si ritroverà con i bambini tutti bloccati. che avrà ottenuto più punti. 350 351
COVO DEI PIRATI - Pallavolo (Mini Volley) IL TORRENTE DEL COCCODRILLO - Calcio I Pirati ci attaccano con i loro cannoni e noi rispondiamo! Si tratta di un percorso ad ostacoli, preparato dagli animatori, che Per questa attività si seguiranno le regole attuali del Mini Volley che dovrà eseguire ciascun componente di una squadra portando avan- prevede la disposizione 3 contro 3, di prendere la palla e rilanciarla. ti e calciando un pallone. Ma attenzione! Siamo in mare aperto, alcune palle da cannone Al termine di questo percorso il bambino dovrà cercare di segnare finiscono in acqua…e l’acqua schizza! in una piccola porta da una certa distanza. Avrà il tempo necessa- rio solo del “Tic Tac” di un orologio che si sentirà in sottofondo. Se Delimitare un campo e una rete, coprire la rete fino a terra con teli non fa goal nei vari tentativi durante il Tic Tac, il bambino è mangia- neri o sacchi neri (di quelli che si utilizzano per l’immondizia), in modo che to dal coccodrillo, vale a dire che si daranno alla squadra 0 punti. ogni squadra non riesca a vedere la squadra avversaria. Si assegnerà invece alla squadra 1 punto per ogni goal segnato. Preparare tanti palloncini riempiti d’acqua e fornire una cesta di Attenzione però! Si tratta di un torrente, quindi lungo il percorso ci palloncini per squadra. saranno animatori che disturberanno con l’acqua (piogge d’acqua, Al via, una squadra lancia un palloncino nel campo avversario. La fucili ad acqua, pompe d’acqua, bombe d’acqua,…) il bambino che squadra avversaria dovrà afferrare il palloncino e rilanciarlo o, se sta giocando in quel momento. Il loro disturbo serve a rallentare la non riesce ad afferrarlo, quantomeno evitare di bagnarsi se questo corsa! Vince la squadra che nel minor tempo possibile avrà svolto il scoppia a terra. percorso e realizzato più punti con i goal. Lo schema di sostituzione squadra è come quello previsto per lo Street Basket, con la differenza che qui la terna viene sostituita se scoppia il palloncino nel campo. Perde la squadra che, ad esauri- mento delle sue terne, risulta più bagnata. 352 353
Volare senza polvere di fata si può! laboratori Percorso laboratoriale alla scoperta dei principi del volo e del percorso storico-scientifico che ha portato a questa straordinaria conquista 354 355
Introduzione Prima tappa: IL SOGNO DI VOLARE Nel corso di quest’anno, ricorrono numerosi anniversari impor- Icaro: Mitico figlio di Dedalo e di Naucrate, schiava di Minosse. Rinchiuso tanti. In particolare, due di questi ci fanno pensare a come l’uomo con il padre nel labirinto di Creta, fuggì volando con le ali che Dedalo aveva sia stato capace di inseguire un sogno che a prima vista appariva adattato con la cera al proprio corpo e a quello del figlio. Ma, avvicinatosi irrealizzabile e trasformarlo in realtà: volare! troppo al Sole, la cera si sciolse e Icaro cadde nel mare che da lui fu detto Il sogno di volare, che per lungo tempo ci è sembrato ad appannag- Icario. (da enciclopedia Treccani) gio di supereroi e personaggi magici come il nostro Peter Pan, per l’uomo è diventato realtà grazie alla follia, il genio e l’impegno di ATTIVITÀ: scienziati che hanno osato spingersi oltre. Ed ecco che nel 500esimo L’attività della prima tappa, non è prettamente scientifica, ma è ca- anniversario della morte di Leonardo da Vinci e nel 50esimo anni- ratterizzata da una forte componente di narrazione e da un raccon- versario del primo allunaggio, ripercorriamo l’affascinante storia to autobiografico che ha lo scopo di far immedesimare i ragazzi in di come l’uomo sia arrivato a conquistare i cieli inseguendo idee coloro che per primi hanno desiderato volare. Si chiederà loro di strampalate e grandissime intuizioni. eseguire le istruzioni che seguono e raccontarsi a vicenda le sensa- Quello che vi proponiamo è un laboratorio scientifico in sei tappe zioni che hanno provato. da fare durante il Grest con i vostri ragazzi, offrendo loro una pro- –– Chiedere ai ragazzi di immaginarsi piccoli “Peter” e provare, posta innovativa e divertente. scorrazzando in uno spazio libero, a spiccare il volo. Cosa pro- Tutte le attività richiedono l’utilizzo di pochi materiali e spesso riuti- vate nel non riuscire ad allontanarvi dalla superficie terrestre? lizzabili. Fate con i ragazzi una riflessione su come sia importante Quando siete riusciti a spiccare il balzo più in alto? Cosa vi co- riciclare i materiali utilizzati per fare nuovi esperimenti e su come stringe a terra e vi impedisce di volare? si possa “fare scienza” anche con oggetti che troviamo spesso nelle –– Chiedere ai ragazzi di cercare e osservare qualche “oggetto vo- nostre case. La scienza è sempre a portata di mano! lante” e descrivere i suoi movimenti (anche gli uccelli potrebbero essere Ovviamente, in alcuni casi le attività proposte richiedono l’utilizzo considerati oggetti volanti). Come fanno questi oggetti a svolazzare? di materiali di piccole dimensioni e che comunque necessitano della Come si muovono? Perché fanno proprio così? supervisione di un adulto o di un animatore. –– Chiedere ai ragazzi di scrivere una breve storia nella quale, gra- zie ad una qualche invenzione, riescono a conquistare il super potere di volare. Se i bambini sono piccoli, si può chiedere loro di realizzare solo un disegno che descriva la loro storia. 356 357
Seconda tappa: QUEL GRAN PAZZO DI LEONARDO ATTIVITÀ: Leonardo da Vinci: Pittore, architetto, scienziato (Vinci, Firenze, 15 aprile Nell’attività, con i ragazzi, si cercherà di realizzare un tipico para- 1452 - castello di Cloux, od. Clos-Lucé presso Amboise, 2 maggio 1519). Ha cadute leonardesco: personificato il genio rinascimentale che rivoluzionò sia le arti figurative Se un uomo ha un padiglione di pannolino intasato, che sia di 12 braccia sia la storia del pensiero e della scienza. (da enciclopedia Treccani) per faccia e alto 12, potrà gittarsi d’ogni grande altezza senza danno Tra le tante sfide che il nostro carissimo Leonardo decise di intra- di sé. (Codice Atlantico) prendere durante la sua vita, quella per la conquista del cielo e per Occorre quindi procurarsi scotch, forbici, spago, cannucce e sac- portare l’uomo a volare è stata sicuramente la più ardua e la più fol- chetti di plastica biodegradabile. le. Partendo dall’osservazione di volatili di ogni specie e lasciandosi –– In primo luogo bisogna costruire il telaio piramidale del paraca- ispirare dai numerosi rapaci che popolavano le sue terre, Leonardo dute di Leonardo: per ogni bambino occorrono 8 cannucce: 4 decise di studiare l’anatomia degli uccelli e le leggi che dominano di queste devono essere accorciate di 3-4 cm, mentre le altre 4 l’aria e i venti per riuscire a portare l’uomo sospeso a mezz’aria. restano della lunghezza originaria. Lo sforzo di pensiero fu notevole, le sue riflessioni furono da lui –– Bisogna poi unire le 4 cannucce più corte in modo da creare un immortalate nel Codice sul volo degli uccelli e in due progetti (Codice quadrato. Ognuna delle 4 cannucce più lunghe sarà collegata a del Volo e Codice Atlantico), quasi sempre mai realizzati concretamente, di ciascun vertice del quadrato appena costruito. Le quattro cannuc- macchine volanti. Si può dire che Leonardo progettò: ce lunghe si uniranno, poi, a formare il vertice di una piramide 1. la prima macchina volante con movimento alare come quello degli uccelli che ha per base il quadrato piccolo. (orniottero), –– Terminata la realizzazione del telaio, che sarà fissato con nastro 2. il primo prototipo di elicottero (vite aerea), adesivo, si procede a rivestire le facce della piramide con dei 3. il primo aeroplano della storia (il grande nibbio), ritagli di plastica biodegradabile che saranno stati realizzati ad 4. una serie sterminata di applicazioni utili al volo di oggetti più pesanti dell’aria. hoc per ciascun paracadute. Terminata questa operazione, col- Di queste straordinarie invenzioni quasi nessuna sembrò essere vin- legare ai vertici della base della piramide dei fili di spago che cente. Sembrava proprio che Leonardo questa volta non ci avesse si andranno a chiudere sull’oggetto che si vuole lanciare con il preso e che i suoi sforzi fossero stati davvero vani: troppo folle era paracadute. Su internet si trovano facilmente delle immagini che stato nel credere che un uomo potesse volare! rendono facilmente visibile questa realizzazione. Almeno, però, il nostro Leonardo riuscì a creare una macchina che, –– A questo punto non resta che provare. Lasciare che gli animatori anche se non permetteva di volare, permetteva di atterrare più dol- portino sulla cima di un’altura o su un terrazzo tutti i paracadute cemente durante una caduta. Leonardo inventò, infatti, il primo pa- creati per godersi il lancio e l’atterraggio morbido che i modellini racadute della storia. avranno garantito. 358 359
Terza tappa: VOLANDO COME PALLONI GONFIATI ATTIVITÀ: Archiviate momentaneamente le speranze di far sollevare da terra Si può provare con i ragazzi a fare una piccola sfida a squadre. un oggetto più pesante dell’aria, la spasmodica ricerca di alzarsi Si tratta di un gioco a staffetta. I concorrenti di ciascuna squadra da terra prende un’altra strada e le migliori menti del globo ini- dovranno cercare di far canestro con una pallina all’interno di un ziano a pensare che, forse, il metodo più semplice di volare possa bicchiere potendo unicamente immergere la pallina in acqua e la- essere quello di “galleggiare nell’aria”. sciandola volare via grazie alla spinta di Archimede. Avete capito bene, abbiamo detto proprio “galleggiare”. Infatti, Ogni squadra dovrà scegliere un suo rappresentante che sarà chia- l’intuizione dei fratelli Montgolfier, fu quella di creare un dispositi- mato a disporsi dietro una bacinella d’acqua con un bicchiere in vo che potesse galleggiare nell’aria grazie alla famosissima Spinta mano. Il resto della squadra dovrà disporsi a circa 5-10 metri dalla di Archimede, proprio la stessa che permette agli oggetti di gal- bacinella e in fila indiana. leggiare nell’acqua. Al via del capo-gioco il primo componente di ciascuna squadra par- Solitamente la si sente enunciata in questi termini: “un corpo riceve tirà verso la bacinella d’acqua, qui troverà al suo interno una palli- una spinta dal basso verso l’alto pari al peso del fluido spostato”. na da ping pong. Immergendola all’interno dell’acqua e lasciandola Praticamente, se l’acqua spostata da un oggetto è più pesante dell’og- libera di emergere, dovrà provare a fare canestro nel bicchiere che getto stesso allora questo galleggia, se questo non accade l’ogget- sarà mantenuto dal proprio amico di squadra. Quest’ultimo potrà to affonda. Bene, anche con l’aria funziona esattamente allo stesso spostare il bicchiere per agevolare il canestro. modo. Quindi se l’aria spostata da un oggetto è più pesante dell’og- Dopo un tentativo il concorrente tornerà al proprio posto e darà il getto stesso (in questo caso l’aria calda della mongolfiera che è più leggera di quella cambio al secondo giocatore che ripartirà come sopra. fredda), quest’ultimo potrà galleggiare in aria e spostarsi verso l’alto. Vincerà la squadra che nel tempo prefissato avrà totalizzato il mag- Fu grazie a questa intuizione che il 19 ottobre 1783 a Parigi, in gior numero di canestri. Francia, i fratelli Montgolfier diedero il via al primo volo in mongol- La giornata si potrebbe chiudere anche con il lancio di alcune lan- fiera della storia. terne cinesi che volano grazie allo stesso identico principio di fun- zionamento delle mongolfiere. 360 361
Quarta tappa: L’ARIA CHE TIRA ATTIVITÀ: Se è vero che riuscire a volare su mongolfiere rappresentò già una Si può costruire insieme ai ragazzi un aerografo artigianale. grande rivoluzione, il desiderio di volare come un uccello non ab- L’aerografo è un apparecchio costituito dall’insieme di un compressore e bandonò mai l’uomo. Quell’immagine di Icaro che svolazzava con un’aeropenna, oppure una pistola a spruzzo, usato nel primo caso nella le proprie ali e quelle macchine mai funzionanti pensate da Leonar- pittura e nella grafica per spargere inchiostri, e nel secondo caso in do da Vinci restavano nell’immaginario collettivo come una meta lavori di verniciatura, quando sia necessario applicare vernici in modo ambita, ma sempre irraggiungibile. uniforme: per mezzo di un getto d’aria prodotto dal compressore la ver- Nel bel mezzo del ‘700, un matematico e fisico svizzero, figlio e nice (o l’inchiostro, nel caso dell’aeropenna) viene nebulizzata e lanciata nipote di scienziati, fratello di altri scienziati, un certo Daniel Ber- sulla superficie da trattare. (da enciclopedia Treccani) noulli, scoprì una legge che riusciva a dimostrare una cosa com- L’occorrente è semplicissimo: ciascun ragazzo deve avere un bic- pletamente inattesa: quando abbiamo a che fare con un fluido (gas chiere e due cannucce. Inoltre conviene procurarsi un po’ di co- o liquidi), se la velocità di questo aumenta, inaspettatamente si riduce lorante alimentare, qualche foglio di carta da riutilizzare e delle la sua pressione. Praticamente è come se un flusso d’aria veloce forbici. riuscisse a risucchiare un oggetto ad esso vicino. Occorre riempire il bicchiere con dell’acqua e aggiungere del colo- Grazie a Bernoulli, abbiamo trovato un metodo che ci permette di rante alimentare. Inserire una cannuccia in acqua e tagliarla facen- spostare gli oggetti risucchiandoli, facendo muovere l’aria nella do in modo che quest’ultima fuoriesca dal liquido di 1/2 cm. zona prossima all’oggetto dal lato verso il quale vogliamo che si A questo punto l’aerografo è già pronto. È sufficiente avvicinarsi ad muova: vogliamo spostare un oggetto molto leggero verso destra? un foglio di carta che un amico manterrà in verticale e, utilizzando Basta muovere l’aria alla sua destra. Vogliamo muoverlo verso sini- l’altra cannuccia, iniziare a soffiare facendo in modo che le due stra? Basta muovere l’aria a sinistra. cannucce siano perpendicolari tra di loro e che l’estremità della can- Questo semplice principio ha un’infinità di applicazioni: divertiamo- nuccia fuori dall’acqua sia vicina all’estremità libera della cannuc- ci con una di esse. cia immersa. Il getto d’acqua nebulizzata che ne verrà fuori potrà essere direzionato spostando la cannuccia che si ha tra le labbra. Grazie al principio di Bernoulli, l’aria veloce prodotta dal soffio riesce ad attrarre l’acqua nella cannuccia immersa nel liquido. Quando l’acqua risale sino a raggiungere lo stesso getto d’aria vie- ne anche spinta all’esterno, venendo nebulizzata. 362 363
Quinta tappa: IL PRIMO VOLO ATTIVITÀ Se quindi l’aria veloce può essere utilizzata per spostare gli oggetti È possibile verificare se quanto descritto sopra funziona davvero. risucchiandoli, perché non provare a spostare gli oggetti verso l’alto Innanzitutto, si può lanciare la sfida del “vola bolla vola”. facendoli volare? Al via l’animatore inizierà a produrre numerose bolle di sapone e In realtà, quel gran folle di Leonardo da Vinci, anche se non conosce- chiederà ai ragazzi di provare a farle volare il più a lungo possibile. va il principio di Bernoulli, aveva intuito che il segreto del volo era in Ovviamente i ragazzi si scateneranno a sventolare sotto le bolle e si quella strana forma geometrica che caratterizza le ali dei volatili: più lanceranno in sfrenate “soffiate”. L’esito finale non sarà però vincente. larga frontalmente e a sfinire verso la fine dell’ala, con una leggera Allora, bisognerà chiedere loro di fermarsi un attimo e di ripensa- curvatura bombata nella parte superiore e leggermente incavata nel- re a cosa ci ha insegnato il nostro Bernoulli: l’aria veloce riesce ad la parte sottostante, e posizionate leggermente inclinate verso l’alto. attrarre gli oggetti. A questo punto sarà l’animatore, chiedendo a I disegni di Leonardo già ci presentavano attenti studi su questa tutti di non muoversi (per non creare turbolenti correnti d’aria nella stanza), a particolarissima forma. In effetti questa forma geometrica non è ca- far volare una bolla: basterà sventolare la propria mano SOPRA suale: in questo modo, l’aria è costretta a correre ad alta velocità la bolla e la vedremo salire come un uccellino. A questo punto sopra le ali e a bassa velocità sotto le ali. Esattamente così, per il possono provare anche i ragazzi. principio di Bernoulli, l’ala è letteralmente risucchiata verso l’alto: Ora è il momento di trasformarsi, dunque, in piccoli ingegneri, ed ecco, si volaaaa! provando a costruire dei modellini di aeroplani di carta che pos- Se allora i disegni di Leonardo erano già corretti, perché non riuscì sano volare. mai a costruire un dispositivo che riuscisse davvero a volare? Occhio agli accorgimenti proposti nella parte introduttiva a pro- Semplicemente perché, per sollevare da terra un oggetto molto pe- posito della forma dell’ala. Inoltre, vi consigliamo di appesantire sante, c’è bisogno che la differenza di velocità tra la parte superio- leggermente la punta dell’aeroplanino e di creare dei piccoli alettoni re e la parte inferiore dell’ala sia notevole, quindi serve spingere la (flaps) sulla parte terminale delle ali, inclinandoli verso il basso. macchina volante ad altissima velocità. Il nostro Leonardo non ave- Quando ognuno avrà concluso la creazione del proprio modellino, va purtroppo a disposizione la tecnologia che potesse portare le sue divertitevi a verificare quale vola meglio! macchine ad altissima velocità: gli mancava l’invenzione del motore. La mente di Leonardo ha avuto la grande colpa di essere semplice- mente troppo precoce, era in anticipo di appena 400 anni rispetto allo sviluppo tecnologico che avrebbe reso le sue idee immediata- mente realizzabili. Ed ecco perché, solo nel 17 dicembre 1903, an- cora due fratellini, Wilbur e Orville Wright, riuscirono a far volare il primo aereo della storia. 364 365
Sesta tappa: A SPASSO NELLO SPAZIO ATTIVITÀ: Dopo essere riuscito a conquistare il cielo, prima con le mongolfiere È possibile costruire insieme un razzo? e poi con gli aeroplani, l’uomo non si è accontentato e ha iniziato Rovistando online troverete mille soluzioni e mille tutorial per creare a sognare la conquista dello spazio. Subito si è però palesato un razzi artigianali, ma la nostra soluzione è sicuramente la più sempli- grande problema: sia il volo in mongolfiera che il volo con le ali ce: è sufficiente procurarsi un palloncino, una cannuccia, del nastro richiede la presenza di aria attorno agli oggetti volanti. adesivo e un filo di nylon. Come è possibile muoversi nello spazio profondo dove aria non ce n’è? Accorciate la cannuccia ad una misura di 5 centimetri; fate passare Certo, non sarebbe necessaria chissà quale forza per spostarsi visto il filo di nylon nella cannuccia e tenete fissa, in alto, una estremità che la forza di gravità lontano dai pianeti e da altri corpi celesti si del filo (attaccandolo ad un chiodo o facendolo reggere alla persona più alta dell’Ora- riduce sempre più fino quasi a scomparire. Però, anche ammetten- torio); la cannuccia, che si fermerà nella parte bassa del filo, dovrà do di non essere sottoposti alla forza di gravità, resteremmo fermi. essere attaccata con il nastro adesivo ad un palloncino gonfio, ma Come fare allora per muoversi? non legato (dovrete trattenerne la punta fino al momento del lancio). La risposta della scienza è stata: basta usare “l’effetto puzzetta”! Quando tutto è pronto, lascerete andare la bocca del palloncino Avete capito bene: in teoria per muoversi nello spazio sarebbe suf- che, sgonfiandosi, spiccherà il volo per propulsione, proprio come ficiente fare delle piccole puzzette e il nostro corpo inizierebbe a un vero e proprio shuttle. Stupore e risate sono assicurate. muoversi nella direzione opposta alla nostra puzzetta. Detto in ter- Provare per credere! mini un po’ più scientifici, un corpo che lancia una parte di se stesso con una certa velocità da una parte, vedrà il resto del suo corpo muoversi con una certa velocità dalla parte opposta. Si chiama conservazione della quantità di moto e sul nostro bel pianeta la vediamo poco solo perché siamo ancorati al terreno dalla forza di gravità e ci troviamo immersi in sostanze che ci frenano sempre, generando attriti. Possiamo vedere questo fenomeno quan- do le velocità e le masse degli oggetti coinvolti sono elevate. Ad esempio, avete mai visto un carroarmato esplodere un colpo? Una parte di sé (il proiettile) schizza via ad alta velocità da una parte e il resto del carro armato rincula indietro per qualche metro. Nello spazio, quindi, per muoversi basta fare piccole puzzette o, ancor meglio, dotarsi di razzi che espellano qualcosa alle nostre spalle per permetterci di andare in avanti! 366 367
genitori Serate Genitori per l’Isola che C’è 369
Introduzione Istruzioni Siamo così sicuri che una volta divenuti adulti, siamo adulti per sem- Dopo una breve introduzione, ogni serata prevede la lettura di un pre? O forse anche “essere grandi” necessita di un impegno costan- brano biblico o tratto da fonti religiose, accompagnato da alcune te e di un esercizio concreto? provocazioni che aiutino le famiglie a riflettere. Seguono poi alcuni Se è pur vero che “L’Isola che C’è” è un sussidio per aiutare i ragazzi giochi/attività che servono a sperimentare la bellezza dello stare a crescere e scegliere di diventare adulti in pienezza, non possiamo insieme. Un simbolo finale (che si potrebbe anche consegnare con- dimenticare chi adulto lo è già, in particolare le famiglie, spesso cretamente) concluderà la serata. troppo occupate a tenere insieme tutti i tasselli della quotidianità Nella concretezza, queste serate possono essere proposte durante piuttosto che a custodire il segreto per vivere il proprio “essere adul- il Grest, magari una a settimana, e prevedere anche la partecipa- ti” in serenità. zione di tutti gli animatori. I genitori non sono facili da coinvolgere, Le tre serate a cui sono dedicate queste pagine del sussidio sono cercheranno in tutti i modi di declinare l’impegno per cui… una proposta per i genitori, una traccia per dedicare ad essi un …attenzione al giorno e agli orari: “qui c’è gente che lavora!” momento del Grest, con l’idea che spesso, più che riflettere …attenzione ad una buona attività parallela con i figli, altrimenti sull’essere adulti e riempire le nostre vite di contenuti, occorre “chi sta con i bambini?” fare esperienza insieme, divertendosi, riservando un po’ di Superate alcune resistenze iniziali, vedrete che vi ringrazieran- tempo alle relazioni tra adulti, condividendo il proprio vis- no: tornando bambini per qualche ora, anche i genitori vivran- suto anche solo cantando una canzone e incrociando gli no l’esperienza di poter “volare” e riscoprire la bellezza, e sguardi attraverso un gioco. non solo il peso, dell’essere adulti. 370 371
PRIMA SERATA Vangelo La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il ven- L’Isola… della Crescita to infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: “È un fantasma!” e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: “Co- In questa prima serata, ci si propone di riflettere sul tema del crescere, raggio, sono io, non abbiate paura!”. Pietro allora gli rispose: “Signore, se sei tu, cifra di una adultità da raggiungere. Punto di partenza dell’incontro comandami di venire verso di te sulle acque”. Ed egli disse: “Vieni!”. Pietro scese è la paura, quella stessa paura che aveva Peter Pan: non voler di- dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo ventare “grande”. Con le attività proposte, si vuol riflettere sul tema che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: “Signore, della paura per trasformarla in possibilità di crescita autentica. La salvami!”. E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: “Uomo di poca fede, paura non deve essere considerata solo ostacolo alle possibilità perché hai dubitato?”. (Mt 14,24-31) nuove che l’esperienza di vita presenta, ma è un campanellino di allarme che ci dice “stai attento!”. Di cosa ha paura il Peter Pan che si nasconde in noi? Nella serata si propongono una serie di attività alternate tra Chi o cosa ci dà il coraggio per affrontare le paure quotidiane? giochi di fiducia e Karaoke. L’intento è quello di sottolineare Chi è per me il Capitan Uncino con cui mi scontro a duello? come la paura, che naturalmente sorge nell’affrontare alcu- Qual è la paura che ho dovuto superare per diventare l’adulto ne sfide, possa essere possibilità di crescita nella misura in che sono? cui ci si fida di sé stessi e di chi si ha attorno. Ci sono paure che ritengo giusto custodire per proteggere me e le persone che amo? Qual è la sfida più difficile che mi accingo ad affrontare nei prossimi giorni o mesi? Da chi o da cosa posso farmi aiutare? 372 373
GIOCHI DI FIDUCIA 3. Lievitazione Un giocatore si sdraia a terra al centro di un gruppetto di circa 10 1. Alzarsi Aiutandosi persone rimanendo rigido; tutti gli altri si dispongono intorno a lui Due partecipanti si siedono schiena contro schiena. Bisogna ag- e ne afferrano con sicurezza una parte del corpo (aver cura della testa). ganciare le braccia del compagno in modo da potersi tenere forti, Tutti contemporaneamente sollevano la persona da terra cercando schiena contro schiena, aiutandosi l’un l’altro per cercare di alzarsi di alzarla più in altro possibile (lentamente). Anche la discesa deve e poi risedersi. essere lenta e rassicurante. Variante: seduti faccia contro faccia, le mani palmo contro palmo. Alzarsi e sedersi senza lasciarsi le mani. 4. Goofie, Goofie, Goofie Due o tre persone devono sorvegliare sull’incolumità degli altri. Tutti gli 2. Il Sole altri hanno gli occhi chiusi. Una persona è Goofie (designato dall’animatore I giocatori, in numero pari, sono disposti in un cerchio strettis- del gioco con una pacca sulla spalla ad un giocatore) e ognuno vuole trovarlo. Ma simo (la spalla di uno deve combaciare con quella di chi gli è accanto). Tutti si Goofie è silenzioso e non si muove. Si cammina, dunque, tutti con tengono per mano numerandosi per due (uno/due, uno/due, ecc.). gli occhi chiusi nello spazio ben delimitato e protetto, e quando si incontra qualcuno gli si chiede: “Goofie? Goofie? Goofie?”. Se si Al via, i numeri uno si tendono verso l’interno del cerchio, incontra una persona che risponde ugualmente “Goofie”, vuole mentre i numeri due si tendono verso l’esterno. Tutti i gioca- dire che non è lui, e dunque si deve continuare a cercare fino al tori mantengono i piedi fermi al suolo, le gambe rigide e si momento in cui uno non riceve nessuna risposta. In questo caso sostengono l’un l’altro con le mani. Successivamente, tutti ha trovato Goofie e tutti possono aprire gli occhi. insieme, invertono i ruoli: i numeri uno si tendono all’ester- no ed i numeri due all’interno. Con un po’ di pratica si può passare da una posizione 5. Il corridore cieco all’altra ritmicamente. I partecipanti si dispongono faccia faccia su due file a ca. 1 m 50 / 2 m di distanza. Si dispongono in linea diritta oppu- re creando delle curve in modo da creare un percorso, una pista come quella del bob. A questo punto un partecipante, ad occhi bendati, deve correre il più rapidamente possibile fra le due file. I partecipanti in fila, con le loro mani, devono mantenere il corridore sulla giusta strada. 374 375
Piegare pian piano le braccia fino ad arrivare molto vicini con i visi, 6. Le tapis roulant senza muovere i piedi. Quando si è vicini ci si spinge dolcemente fino Due righe di giocatori si dispongono faccia a faccia ad una distanza ad arrivare in piedi diritti, mani contro le mani, poi ci si lascia ancora tale che tra le due file possa passare una persona. Ognuno dei gioca- andare in avanti e così di seguito. tori tiene le braccia aderenti al corpo e piega i gomiti, in modo che tra braccio ed avambraccio si formi un angolo retto. Ogni giocatore deve alternare le sue braccia con quelle del giocatore che gli sta di fronte. 8. Gente per Gente I partecipanti si dividono in coppie che formano un cerchio. Al centro Si formerà così fra le due file una specie di “tappeto”, costituito dalle del cerchio una persona da sola fa assumere pose strane alle coppie braccia di tutti i giocatori. Un giocatore, fuori dalle righe, si dispone in indicando due parti del corpo che si devono toccare. Ad esempio: piedi su una sedia all’inizio del tappeto e, ad un segnale convenuto, si “testa contro testa”, “gomito contro pancia”, “mani contro mani”, “gi- lascia cadere sulle braccia dei compagni. A questo punto il tapis rou- nocchio contro piede”, ecc. È importante che tutte le posizioni assunte lant costituito dalle braccia dei partecipanti, comincerà a trasportare vengano mantenute finché la persona al centro pronunci la frase “gen- il giocatore facendolo scorrere fino alla fine del percorso. Colui che te per gente”. Tutti allora si sciolgono e corrono presso il centro per si fa trasportare resterà passivamente abbandonato, lasciando formare nuove coppie che ricreeranno, come all’inizio del gioco, il che i compagni di gioco abbiano cura di trasportarlo facendolo cerchio. Rimane al centro chi non è riuscito a fare coppia e ricomin- scivolare in avanti. Il giocatore che decide di farsi trasportare, cia a dare indicazioni agli altri. Variante: se il gruppo è composto prima di lasciarsi cadere, può chiedere ai compagni il modo da un numero pari di partecipanti le figure saranno presentate con cui vuole essere trasportato. Se, ad esempio, dirà “frul- da una coppia al centro del cerchio. Rimane al centro la coppia lato”, il movimento delle braccia dovrà cercare di riprodurre che si è formata per ultima dopo il comando “gente per gente”. il movimento del frullatore. Il giocatore che si lancia, può anche sperimentare il lancio ad occhi chiusi o lasciandosi cadere di spalle o aumentare l’altezza del lancio stesso. Canzoni suggerite per il karaoke Modà Come l’acqua dentro il mare - Cremonini Padre e Madre - 7. Avanti-indietro Negramaro Meraviglioso - Modugno Volare - Celentano Pregherò I partecipanti si dispongono a due a due, uno di fronte - Fabi Una buona idea all’altro, posti ad una certa distanza in modo che, allun- gando le braccia, le mani possano toccarsi. Quindi biso- Simbolo finale della serata gnerà mettere le mani contro le mani del compagno. Un CAMPANELLINO: la paura è quel campanellino di allarme che permette di scegliere la strada meno pericolosa per crescere autenticamente. 376 377
SECONDA SERATA Dalle Fonti Francescane: San Francesco e il lebbroso [1034] Un giorno, mentre andava a cavallo per la pianura che si stende ai piedi di L’Isola… della Responsabilità Assisi, si imbattè in un lebbroso. Quell’incontro inaspettato lo riempì di orrore. Ma, ripensando al proposito di perfezione, già concepito nella sua mente, e riflettendo che, se voleva diventare cavaliere di Cristo, doveva prima di tutto vincere se stesso, In questa seconda serata, ci si proporrà di riflettere sul tema della scese da cavallo e corse ad abbracciare il lebbroso e, mentre questi stendeva la responsabilità. Essa è la capacità/abilità di dare risposta delle pro- mano come per ricevere l’elemosina, gli porse del denaro e lo baciò. Subito risalì prie scelte. a cavallo; ma, per quanto si volgesse a guardare da ogni parte e sebbene la cam- È l’atto massimo della propria libertà, cifra di autentica consape- pagna si stendesse libera tutt’intorno, non vide più in alcun modo quel lebbroso. volezza delle proprie scelte giustificate in un orizzonte di senso che Perciò, colmo di meraviglia e di gioia; incominciò a cantare devotamente le lodi orienta la propria vita. del Signore, proponendosi, da allora in poi, di elevarsi a cose sempre maggiori. Punto di partenza dell’incontro è il tentativo di fuga dinanzi alle [1045] Poi, amante di ogni forma d’umiltà, si trasferì presso i lebbrosi, restando situazioni che sembrano spaventarci, che chiedono uno sforzo con loro e servendo a loro tutti con somma cura. Lavava loro i piedi, fasciava le notevole di energie. La fuga è l’atteggiamento di chi non vuole piaghe, toglieva dalle piaghe la marcia e le ripuliva dalla purulenza. Baciava affrontare la realtà che sta di fronte per “accomodarsi” nel anche, spinto da ammirevole devozione, le loro piaghe incancrenite, lui che rifugio dei propri limiti. La responsabilità, invece, richiede di sarebbe ben presto diventato il buon samaritano del Vangelo. mettersi in gioco e di sfidare liberamente i propri limiti per Quante volte mi sento un Peter Pan che non vuole crescere per mettere a frutto i talenti. La responsabilità diventa quindi evitare responsabilità? cifra di una nuova conoscenza di sé stessi per far ri-vivere Quante volte vorrei fuggire via e ritrovarmi su un’Isola-che- il proprio compito educativo (un nuovo ripartire). non-c’è dove il tempo non esiste e tutto è un eterno gioco? Nella serata si propone di realizzare alcune scenette, Quando devo compiere delle scelte di responsabilità mi sen- cimentandosi in situazioni di vita concreta a partire da to libero o in prigione? alcune parole chiave. Mi assumo la responsabilità di tutte le mie scelte o le deman- do ad altri e al succedersi degli eventi? In quale occasione ho dovuto vincere me stesso e sfidare i miei limiti per tener fede ad un impegno di responsabilità assunto? Cosa mi spinge a ritornare a casa dopo piccole fughe nell’I- sola-che-non-c’è? Sono felice di farlo? 378 379
SCENETTE TERZA SERATA Più gruppi di 5/8 persone devono inventarsi una situazione di vita a partire da alcune parole chiave che di seguito riportiamo come esempio: L’Isola… della Comunità Sigaretta - Amici - Divertimento; In questa terza serata ci si proporrà di riflettere sul tema della comu- Internet - Chat - Incontri; nità. La comunità è il luogo per eccellenza della crescita reciproca. Alcool - Feste - Macchina; È il luogo dove il gruppo degli educatori si confronta nella diversità per aiutare i ragazzi a crescere in maniera globale e progressiva. Droga - Viaggio - Scuola; È il luogo dove l’adulto aiuta a crescere il più piccolo, ma senza Famiglia - Litigi - Punizioni; sentirsi mai arrivato: l’adulto non smette mai di essere in cammino Oratorio - Incarichi - Assenze. e talvolta impara anche dal più piccolo a essere parte del tutto, della comunità. La diversità non è limite e ostacolo alla relazione educativa ma occasione e ricchezza per la comunità. Simbolo finale della serata La cura diventa la seconda parola chiave da cui partire: vuoi Un FLAUTO: la responsabilità è quel fiato che, passando per prenderti cura? Vivi la comunità! L’attività che si propone è lo strumento, deve liberamente uscire dall’altro estremo, ma sulla falsariga della prova del cuoco dove le famiglie e gli edu- con la consapevolezza responsabile di aver prodotto un catori si sfidano nel preparare alcune portate di una possibile suono melodioso. cena insieme che abbia come tema la comunità. 380 381
Atti degli Apostoli –– Tagliata di Angus o altra carne (carne, pomodorini, rucola, grana, olio, glassa, sale,…) Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro –– Insalata completa con straccetti di pollo (insalata, rucola, carote, proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni mais, mozzarella, grana, straccetti di pollo, olio, sale e glassa) giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore –– Macedonia (mela, pera, kiwy, fragola, banana, arancia, ciliegia, di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli limone, zucchero) che erano salvati. (At 2,44-47) L’idea è quella di preparare piatti contenenti più ingredienti che si uniscono senza perdere visivamente la loro differenza, ma che uniti agli altri portino un sapore e un gusto specifico. Mi sento parte di una famiglia con tanti Fratelli che hanno per mam- ma la Chiesa o sono come uno dei bimbi smarriti? A titolo esemplificativo: la comunità è come la macedonia, ogni frutto (persona) deve essere diviso (donarsi) per realizzare il gruppo Mi sento “adulto” nella comunità e sento che la mia comunità (comunità) nella quale non perde la propria consistenza, il proprio sia “adulta”? sapore, ma aggiunge qualcosa di nuovo dovendo restare legato Come vivo la diversità? insieme agli altri. Di chi sono capace di prendermi cura? La comunità non può essere un frullato di frutta poiché nel frulla- to non si possono più distinguere i sapori della diversità! ATTIVITÀ Simbolo finale della serata Cuciniamo la comunità! Un BRACCIALETTO DI FILI COLORATI INTRECCIATI: come l’anello, il Avendo in anticipo procurato gli ingredienti e risolto le bracciale indica un legame, anche se meno impegnativo; per modalità logistiche per la realizzazione delle pietanze, le la sua forma circolare è simbolo della totalità, accompagna varie squadre devono preparare alcuni piatti che possa- il movimento del braccio che è la parte del corpo che si volge no rappresentare la comunità. Ad esempio: verso l’esterno, è anche simbolo di seduzione, ma in modo –– Minestrone di verdura (verza, sedano, carote, piselli, lieve, come il suo tintinnio. L’idea è quella di un simbolo che cipolla, patate, cavolfiori, …) faccia sentire uniti, nella piacevolezza dello stare insieme. 382 383
spettacolo Copione Spettacolo finale dell’Isola che C’è 384 385
I QUADRO Wendy: Quando Cenerentola arrivò al ballo si Signor Darling (cerca di annodarsi la Signora Darling: Moglie? trovò circondata dai pirati. Erano brutti, cattivi cravatta ma i ragazzi gli girano intorno): Fratelli: Moglie? Scenografia neutra, solo bianco, luce proiet- tata e Ombra. con uno sguardo poco rassicurante, ma il più Ragazzi, ragazzi! Signora Darling: Ma George, Wendy non crudele di tutti era UNCINO con gli occhi blu John: Che c’è caro babbo? Ombra (si muove dietro al telo e parla ha ancora 13 anni! come i “non ti scordar di me”, tranne quando improvvisando per attirare l’attenzione del Signor Darling: C’è… c’è che questa cra- Signor Darling: Sì, ma diventerà presto ti apriva la pancia con l’uncino di ferro… pubblico): io sono l’ombra di una perso- vatta non vuole annodarsi… non attorno al una donna. Su, bambini, andate a letto. (i na speciale, un ragazzo più o meno della Ombra: A Peter piace ascoltare le fiabe e in mio collo almeno! bambini vanno verso i letti e origliano) Deve vostra età, ma lui non tiene più il conto seguito torna all’Isola che non c’è per raccon- I ragazzi stanno giocando e non ascoltano passare meno tempo coi fratelli e più tempo dei suoi anni. Un giorno ha deciso di non tarle ai bambini smarriti. Il Signor Darling è il padre con buone istitutrici. E poi cosa sono queste crescere, per paura di studiare e lavorare, un bancario che conosce il prezzo di tutto, John: Papà, Wendy adesso ti racconterà una stupidaggini sulle avventure! così ha abbandonato i suoi genitori e… ma persino di un abbraccio. (Signor Darling en- tra affannato) storia! Signora Darling: Ma caro… andiamo per ordine. Il mio padrone è Peter La Signora Darling è la più graziosa signora Michael: Dai racconta di Noodle, il pirata Signor Darling: Non si discute!!! Inizieremo Pan e credo che mi stia cercando, è stata di Bloomsbury e crede che Peter Pan sia lo con le mani al contrario. subito da domani sera. Ma ora dobbiamo usci- Nana a catturarmi ma in realtà mi sono spirito della giovinezza. (La signora Darling Signor Darling: Oh mio Dio!!! re e devo finire di prepararmi per la festa del lasciata prendere per parlare con voi e per- entra e rifà i letti dei bambini per farli andare direttore della banca. Ora andate a prepararvi, ché volevo che lui scoprisse una cosa molto John: E di Uncino con i suoi occhi rossi come a dormire) io mi sistemerò in salotto. (Escono gli adulti) importante. Quindi, fate molta attenzione, il fuoco che ti sbudella la pancia. soprattutto voi, signori grandi che pensate I ragazzi, tuttavia, John e Michael, credono I bambini hanno ripreso a giocare. Signor Darling: Uncino? Perbacco ma come di capire tutto, i bambini sono molto più che Peter Pan sia una persona reale e fan- John: Ti distruggo, Peter Pan! è stato possibile? Eppure vi abbiamo dato affidabili quando si tratta di storie. E questa no di lui l’eroe di tutti i loro giochi. Nana, il un’istruzione... Michael: Prendi questo! Ti arrendi, Capitan è una storia senza tempo, di ieri come di do- loro cane, è la miglior tata a quattro zampe. Wendy: Io non sono affatto colta papà, ma Uncino? Ti arrendi? mani, ma quanto al luogo non v’è dubbio, (Nana aiuta la signora Darling a preparare i essa iniziò a Londra. Nella casa d’angolo letti, [portare in scena coperte e cuscini] ma so una o due cosette sui pirati. La mia ambi- John: Mai! Devo vendicare la mano che mi laggiù vive la famiglia Darling (cambio sce- i ragazzi giocando guastano tutto e mandano zione inappagata è scrivere un racconto in hai tagliato! na camera bambini mentre Ombra parla) e all’aria ogni cosa). Mai esistita una famiglia tre parti sulle mie avventure. Wendy (schioccando la lingua): No! Oh, no, Peter Pan ha scelto questa casa in particola- più felice e più semplice. Signor Darling: Quali avventure? John. Era la mano sinistra. re perché ci sono persone che credono in lui. Michael: «Ragazzina!» disse Uncino «è per Wendy: Devo ancora viverle ma saranno John: Ops, sì. Grazie Wendy Prima di tutto Wendy, la figlia maggiore dei la scarpetta di Vossignoria che siamo qui!» entusiasmanti! Michael: Prendi questo! Signori Darling: racconta ogni sera ai suoi Signor Darling: Ma bambina mia, i ro- Wendy: Come si permette di chiamarmi John: Ti spaccherò le budella! fratelli favole e avventure. manzieri non hanno una grande conside- ragazzina! Entrano Wendy, John e Michael che stanno razione nell’alta società e poi chi vuoi che Rientrano gli adulti. John: Guarda che duello. giocando. Ombra si mette a guardare da prenda in moglie una romanziera? Signora Darling (esitando): Ehm, George, una parte. Nana comincia ad abbaiare e a correre intor- Wendy: Moglie? caro, sbrigati. Lo sai che non dobbiamo arri- no ai ragazzi. vare in ritardo alla festa. 386 387
Signor Darling: Finché questo nodo non Signora Darling: George, lascia che ti aiu- Sono sicura che Peter mi stia cercando! Ecco Wendy cuce l’ombra. Peter si muove e salta e sarà fatto attorno al mio collo, noi non uscire- ti, sistemeremo tutto! la sua amica Campanellino, la fatina; meglio l’ombra lo segue. mo a cena stasera, e se non usciremo a cena Signor Darling: Vere e proprie stupidaggi- che mi nasconda. Peter Pan: Oh come sono bravo, come stasera, io non andrò mai più in ufficio, e se ni! E lasciatelo dire, tutto questo è ridicolo… sono bravo. Campanellino entra su una musica dolce… io non andrò mai più in ufficio, tu e io mori- ballando. Campanellino fruga dappertutto Signora Darling: George! George. Ora basta. Wendy: Ah sì? E io non ho fatto niente. remo di fame e i nostri figli saranno gettati facendo confusione. Un attimo dopo la fine- Signor Darling: devo diventare un uomo (Prende una coperta e si nasconde) sul lastrico. (Geme in modo tragico) stra si spalanca e Peter vola nella stanza. temuto dai bambini e rispettato dagli adulti Peter Pan: Oh, no, perdonami, Wendy, Signora Darling: Ragazzi, ragazzi, meno Peter Pan: Laggiù, Campanellino, nel suo altrimenti finiremo tutti sul lastrico. E il cane perdonami. Una ragazza è migliore di venti rumore per favore. (Fa il nodo alla cravatta) nascondiglio. È lì? Deve essere qui da qual- questa sera dormirà fuori! ragazzi. Michael è inseguito da Nana. Signora Darling: George non urlare! I che parte. Wendy: Lo pensi davvero Peter? Michael: No, no non voglio la medicina! e vicini sentiranno... Mettere di nuovo il telo con luce per ombra Peter Pan: Ma certo. non voglio andare a letto! E non voglio fare il Signor Darling: E che sentano tutti, devono che fa versacci. Peter cerca di attaccarla con il Wendy: È così carino quello che dici. Ora se bagno, l’ho già fatto mercoledì! sentire che queste sono tutte stupidaggini!! sapone; non riuscendo comincia a piangere. lo vorrai ti darò un bacio. Il Signor Darling soddisfatto del suo vestito Wendy: No, papà! Ombra: Non voglio proprio saperne di tor- Peter Pan: Cos’è un bacio? non si accorge di Nana e Michael che vanno a nare dal mio padrone, prima che... Signora Darling: George! Wendy: Non lo sai? sbattere con lui! Wendy: Ragazzo, perché piangi? Signor Darling: E da domani, Wendy, co- Peter: Lo saprò quando me lo avrai dato. Signor Darling: Ahhh nooo la mia cami- mincerai la tua istruzione e dormirai nella Peter si ricompone e fa un bell’inchino. Wen- cia!!! Ci rinuncio!!! Io l’ho sempre detto, cara (Porge la mano come per ottenere qualcosa) tua stanza! dy si alza e fa un inchino pure lei. Signora, che un cane come tata non è una Wendy non sapendo che fare gli dà un ditale. Signora Darling: Calmati caro, ecco, la Peter Pan: Come ti chiami? cosa rispettabile! Se avessimo assunto una Peter: Ora ti darò io un bacio. tata come le altre, non avremmo problemi di cravatta è a posto. Ora andiamo, è tardi. Wendy: Mi chiamo Wendy, Wendy Moira storie con Prete Pane e Capitan Mancino e... Angela Darling. Wendy attende il bacio porgendo la guancia Peter Pan: Io sono Peter Pan… e basta. ma lui le regala una ghianda. Wendy: Peter Pan, papà. II QUADRO Campanellino (imitandola): Wendy Moira… Wendy: molte grazie, lo conserverò nella Signor Darling: Pan, pirati... stupidaggini! Subito dopo che il signor e la signora Darling mia catenina. Sono così felice che tu sia venu- Wendy: Oh no, papà. Papà non hai mai... hanno lasciato la casa, Peter e Campanellino Peter: Su, Campanellino, sii gentile… to, Peter, perché da domani non dormirò più Non capisci! E Nana non c’entra niente, è una volano nella stanza. Stanno cercando l’om- Wendy: Oh, Peter Pan, sapevo che saresti nella camera dei bambini e dovrò crescere. tata meravigliosa! bra di Peter Pan tornato! La tua ombra, l’hai trovata, l’avevo Peter Pan: Cosa? Crescere? No! Non vo- Signor Darling: E va bene, continua pure a Ombra: Dopo che il Signore e la Signora conservata per te. Nana l’aveva strappata glio! Vieni. (La tira verso le quinte) coccolarla, nessuno coccola me. Oh, no, santi Darling se ne sono andati, le lampade da via e la sbatteva a destra e sinistra come notte vicino ai letti dei bambini si spengono uno straccio vecchio... Sai, sei proprio come Wendy: Ma dove stiamo andando? numi! Io sono solo chi guadagna il pane per tutta la famiglia, perché dovrei essere cocco- una dopo l’altra, proprio quando i bambini si ti avevo immaginato. (Ridendo) Non puoi Peter Pan: Sull’Isola che non c’è. lato, perché, perché, perché? addormentano. attaccarla col sapone, Peter. Bisogna cucirla. Wendy: L’Isola che non c’è? 388 389
Peter Pan: Laggiù non diventerai grande. Michael: Oh, guarda! Una lucciola. Cosa sta John: Mi piacerebbe tanto offenderla con voi! Ombra: Intanto, sull’Isola i Pirati cercano i Wendy: Oh, Peter, sarà fantastico! Ma facendo il folletto? Peter Pan: È facile, tutto quello che dovete Bambini smarriti… li guida Giacomo Uncino: aspetta! Cosa dirà la mamma? Peter Pan: Parla. fare è… è… è… Pensare a un pensiero felice. d’aspetto cadaverico, nerastro in viso, i ca- pelli acconciati in lunghi riccioli… Peter Pan: Mamma? Cos’è una mamma? Wendy: Che cosa sta dicendo? Wendy: Solo... solo questo? Una magnifica Wendy: Peter, una mamma è qualcuno… avventura… Entra Uncino che non ha i capelli. L’ombra Campanellino parla all’orecchio di Peter. che ti ama, si prende cura di te e ti racconta John: La neve… correre con la slitta si schiarisce la voce e Uncino mette in testa Peter Pan: Dice che sei una gran brutta scopa. parrucca e cappello. favole... Michael: Fare la pipì… Wendy: Oh. Io invece penso che lei sia gra- Ombra: Riccioli, sì. I suoi occhi erano azzurri Peter Pan: Bene! Allora tu sarai la nostra ziosa.(Campanellino scuote la testa arrabbiata) Si crea il silenzio, tutti guardano Michael. come i Non-ti-scordar-di-me e profondamente mamma. Vieni. Peter Pan: Bene, vieni, Wendy. Andiamo. Michael: Bè… Mi scappa tanto la pipì… tristi tranne quando piantava l’uncino addos- Wendy: Ora, aspetta un minuto, io... fammi so a qualcuno; allora due luci rosse vi si accen- un po’ vedere, devo fare le valigie. Oh, e devo Michael: Dove stiamo andando? Peter Pan: Un momento ecco; io l’ho sempre fatto e a me sembra facile,ma sì… devano e quegli occhi rilucevano orribilmente. lasciare un biglietto per dire quando tornerò. Wendy: Sull’isola che non c’è. Naturalmente, non posso star via molto. E poi ci vuole polvere di fata!!! Alla fine del monologo Michael: L’Isola che non c’è! io devo.. Oh,l’Isola che non c’è. Oh, sono così Campanellino: No non ci penso nemmeno… Capitan Uncino: Spugnaaaa!!! (Realmen- Wendy: Ci porta Peter. felice… vorrei darti un… un… ditale. Peter Pan: Su, Campanellino, vieni qua dai! te gli arriva un spugna in faccia) Peter Pan: Ci porta? Campanellino attraversa il palco rumorosa- E ora dovete sognare, perché l’Isola deve esse- Capitano: Distruggiamo quel Peter Pan. Se Wendy: Naturalmente, io non posso andare re pronta ad accogliervi altrimenti non si farà mente e tira via Wendy da Peter. solo potessi trovare la sua lurida tana! Ma senza Michael e John. trovare. Guardate… seconda stella a destra e Campanellino: Provaci e ti strapperò tutti dov’è? Sette porte ha il suo covo e non riesco John/Michael: Sì, vogliamo venire anche noi! poi dritto fino al mattino forza!!! a trovarlo! La Laguna delle Sirene? i capelli! Peter Pan: E va bene, ma dovrete prendere Buio: proiezione di stelle. Musica Spugna: No, lì abbiamo cece..cece..cercato. Wendy: Oh, ma che cos’è? ordini da me Abbiamo perlustrato il covo dei caca..caca.. Peter Pan: Campanellino, la mia fatina! POLVERE DI FATA (Campanellino la butta pren- John/Michael: Signorsì, signore. dendola da un sacchettino legato in vita) cannibali. Wendy: Ma, non esistono le fa… Wendy: Ma Peter, come ci arriviamo all’Iso- Wendy: È meraviglioso! Capitano: Qui! No,no,no,no. Peter Pan (le tappa la bocca): No! Non dire la che non c’è? Bambini: Sì, è bellissimo! Spugna: Quello è tete tete... così. Tutte le volte che qualcuno dice questa Peter Pan: Volando, naturalmente Capitano: Ma cosa vai a pensare!!! frase, da qualche parte una fata muore. Peter Pan: E ora, andiamo! Wendy: Volando? Spugna: Volevo dire che que.. che quello è I bambini si svegliano. Escono dalla quinta correndo, Nana entra John: Ma…voi offendete la ragione, signore! territorio indiano. Michael: Ciao, Peter Pan, io sono Michael. abbaiando ed esce dietro di loro. Peter: Ora vi farò vedere come si fa. Capitano: Ma… aspetta… quei pellerossa John! John, svegliati, lui è qui! conoscono quest’Isola meglio di quanto io John (assonnato): Chi? (Vede Peter) Io sono Peter vola [es. Entrano alcuni attori vestiti di III QUADRO conosca la mia nave... John. Come va? nero che lo sollevano sulle spalle e lui finge di volare] Far durare la canzone fino alla fine del cambio Spugna: Che cosa intendete dire? A che- Peter Pan: Ciao! scena. Scenario Nave. Entra in scena Ombra. che… che cosa state pensando? 390 391
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