Fumetti del mese Anno 2020
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Biblioteca cantonale di Locarno Via Cappuccini 12 CH - 6600 Locarno Fumetti del mese Anno 2020 Accesso web: www.sbt.ti.ch/bclo cliccare su "selezioni tematiche" e poi su "fumetti del mese: 2020" Nota sul fumetto “Il fumetto è una delle poche forme visivo-verbali dei nostri tempi che continua a raccontare qualcosa” (*Gillo Dorfles “Il fumetto tra disegno e racconto”, Atti del Convegno internazionale, 2005). Di fronte alle arti visive tradizionali, il fumetto riceve facilmente la considerazione che si riserva all’ultimo arrivato, anche se in fatto di giovane età il cinema gli fa buona compagnia. Rispetto al cinema ha però “una storia più problematica e incerta”: il suo successo iniziale resta infatti a lungo legato alle “strategie della grande industria editoriale”, strategie che lo inchiodano “a nicchie particolari di produzione e di consumo”. Ciò non impedisce per fortuna la nascita di opere innovative e di grande interesse, anche se ne limita l’evoluzione fino a quando, con gli anni Sessanta, si mettono in moto un’editoria e una produzione indipendenti. Con questa svolta inizia a conquistare spazio un linguaggio che cresce sempre più in forza espressiva oltre che imprenditoriale. Il tardo arrivo alla maturità comporta però la diffusione di un pregiudizio che sopravvive e condiziona largamente ancora oggi l’opinione generale e che vede nel fumetto “una sorta di sottoletteratura, per bambini o adulti un po’ handicappati”. Chiunque segua, apprezzi e desideri promuovere quella che, a buon diritto, è anche chiamata la Nona Arte, ritiene, come afferma Dorfles*, “che non ci sia altra forma di comunicazione visiva-verbale […] così complessa e così mal conosciuta o maltrattata”. E non può quindi non porsi un obiettivo al contempo semplice e complesso: dare un contributo “a far scomparire la sfumatura denigratoria” che accompagna il nome “fumetto” e, analogamente a quanto accaduto al termine “impressionismo” nel campo della pittura, far conoscere e valorizzare il grande patrimonio culturale celato nel mondo delle nuvole di china e matita, un mondo dove il bianco e il nero riescono a svelare con incredibile intensità tutti i colori della vita. Perché, come conclude Barbieri la presentazione della sua storia della letteratura a fumetti, “il fumetto oggi è adulto, ma è un giovane adulto, capace ancora di entusiasmarsi e di sognare – e capace altresì di far riflettere e far ricordare”. Citazioni tratte da: Daniele Barbieri “Breve storia della letteratura a fumetti”, Roma, Carocci, 2009. 1
Gonano, Gianluigi Il commissario Spada: tutte le storie (2017), fumetti per ragazzi Segn.: BRLF 3075 “Era e rimarrà l’unico commissario di polizia del fumetto italiano 1”… Eugenio Spada è un commissario della Criminalpol alla Questura di Milano negli anni Settanta. Tutto dedito al lavoro, è un uomo tormentato, diviso tra il senso del dovere di poliziotto e il ruolo di padre. Ha infatti perso in circostanze drammatiche e inusuali la moglie Lucia, involontariamente coinvolta in un caso dai risvolti demoniaci, ed è rimasto solo con il figlio Mario, un quindicenne ribelle in costante conflitto di amore e odio con il padre. Le storie narrate sono calate nella realtà del decennio 1970-1980 e ne raccontano il fermento e le contraddizioni, mescolando alla perfezione l’indagine poliziesca con l’attenzione ai cambiamenti in atto nella società, nella famiglia e nel lavoro, e le nuove problematiche: dalla contestazione giovanile al terrorismo, dalla malavita organizzata al satanismo e alla diffusione della droga. Caratteristica saliente della serie è proprio lo strettissimo legame con l'attualità, originato dalla formazione giornalistica di Gonano, che riesce a riprodurre nei suoi testi la crudezza dei tempi con uno stile molto vicino al maestro del “noir italiano”, Giorgio Scerbanenco. Dal canto suo, De Luca anima le storie con un disegno personalissimo e molto accurato, ricco di espressività, sperimentale nonostante la leggibilità, risolvendo passaggi critici in modo originale, ad es. illustrandoli come se fossero sequenze cinematografiche riprese al rallentatore. … il commissario Spada, il ritorno integrale Creato da Gianluigi Gonano (1940) e Gianni De Luca (1927-1991), il commissario Spada appare sul settimanale Il Giornalino dal 1970 al 1982 e dopo un solo anno di vita editoriale i disegni di De Luca si aggiudicano il premio Yellow Kid di Lucca Comics, mentre Spada viene definito un “personaggio modernissimo per creazione grafica, linguaggio e contenuto”. Il volume è la prima raccolta integrale di tutte le storie realizzate, 658 tavole, che rappresentano uno dei vertici della narrazione a fumetti italiana e internazionale per le innovazioni del linguaggio e la complessità della trama e dei personaggi. (1Sergio Rossi in “Il grande romanzo italiano del commissario Spada”) 2
Giardino, Vittorio Jonas Fink: Una vita sospesa (2017) fumetti per adulti Segn.: BRLF 3077 “Che cos’è un Refrattario? Jonas Fink è un romanzo a fumetti in 3 parti che racconta la storia di un giovane ebreo praghese di famiglia benestante che vede la sua vita sconvolta dalla dittatura comunista nell’Europa dell’est, in un arco temporale dagli anni Cinquanta alla drammatica conclusione della primavera di Praga nel 1968, con una finestra finale sul crollo del muro di Berlino. Le prime due parti L’infanzia e L’adolescenza, pubblicate per la prima volta in Francia nel 1994 e nel 1997, percorrono l’infanzia di Jonas nella Praga comunista di fine anni Quaranta e poi la sua adolescenza, segnata dalla ricerca del padre rapito dai servizi segreti. “Dal 1992 al 2018, questa vicenda ha accompagnato la mia vita per 26 anni”, dichiara Giardino: dedicata a tutte le persone conosciute nei Paesi del blocco sovietico, la trilogia elabora gli appunti, le fotografie e i disegni dell’autore risalenti ai suoi numerosi viaggi a Praga. Con la precisione dell’ingegnere e le mappe della città del primo soggiorno nel 1971, l’autore ricostruisce luoghi più o meno celebri della capitale cecoslovacca, immergendo la storia tanto nel contesto geografico, quanto negli usi e costumi, nei consumi culturali dell’epoca. Sebbene la Primavera di Praga sia il nucleo centrale dell’ultima parte, Il libraio di Praga, uscita nel 2018, il momento unico e spettacolare di svolta per il destino dei nostri eroi, la dolcezza del ricordo e il legame emotivo che si crea subito con Jonas e i suoi amici del gruppo clandestino Odradek per la salvaguardia dei libri censurati rendono indimenticabili anche le altre pagine. Soltanto le Autorità ne conoscono l’esatta definizione” (A. Zinov’ev) Ingegnere elettronico di formazione, Vittorio Giardino (1946) a 30 anni lascia la professione per dedicarsi al fumetto, di cui diventerà un protagonista mondiale. Già tre anni dopo, infatti, le sue opere iniziano a essere tradotte e gli valgono riconoscimenti internazionali: il “Yellow Kid” di Lucca, “il Saint Michel” di Bruxelles, i premi di Sierre, Reims, Lugano e Charleroi. Nel 1997 vince al festival di Angoulême in Francia e a San Diego (USA) l'Harvey Award. I suoi lavori sono tradotti in 14 lingue e pubblicati in 18 Paesi. È anche il padre di Sam Pezzo, storico detective d’impronta hard-boiled nella Bologna degli anni Settanta, e Max Fridman, ex agente segreto, protagonista di spy-story ambientate negli anni Ottanta e “uno dei personaggi dei fumetti più eleganti, anticonformisti e particolari di sempre” (M. Nesto). 3
Bunker, Max Alan Ford: libro 1 (2017) Fumetti per adolescenti Segn.: BRLF 3084 Il Gruppo T.N.T.: la più irresistibile e improbabile agenzia di spie Alan Ford nasce nel maggio del 1965 ma “l’idea di creare un gruppo di diseredati, ma non infelici, positivi nel loro atteggiamento alla vita, con una spruzzata di ironia, sarcasmo e humour miscelati bene, la covavo da tempo. […] Non è stato un lavoro semplice, non è stato un lavoro facile. Ho impiegato due anni a costruire e rifinire ogni dettaglio” (Max Bunker). Il Numero Uno (lucidissimo ed energico vecchietto paralitico), Cariatide (braccio destro molto dormiente del Numero Uno), Bob Rock (irascibile piccoletto dal naso grosso), Grunf (aviere tedesco e strampalato inventore), il conte Oliver (nobile inglese, cleptomane dall’abile parlantina), Geremia (custode e malato immaginario dai mille acciacchi) e Alan Ford (il giovane e bello del gruppo, antieroe timido ma generoso): dal loro covo segreto in un fatiscente negozietto di fiori di una New York molto milanese, questa banda di strampalati personaggi cerca di sbarcare il lunario affrontando nemici come Gommaflex, Superciuk, Anten Man, Wurdalak, Tromb e Il grande Cesare. Nascono così avventure investigative in cui l’elevato potenziale esplosivo (T.N.T.= tritolo) è quello di una comicità dalla spiccata vena satirico-surreale che invade un ambiente metropolitano in cui, paradossalmente, underground ed eleganza convivono grazie a un bianco e nero di raffinata maestria e la forza coinvolgente di dialoghi arguti ed efficaci come un diretto piazzato ad hoc. Alan Ford: un James Bond al contrario “Alan Ford è una delle più riuscite, anzi una delle più folgoranti, creazioni del fumetto italiano degli ultimi anni. Sei anni della trasformazione del fumetto italiano da genere irresponsabile a genere responsabile” (Oreste del Buono, 1975). Il primo volume dell’”edizione definitiva dei 75 albi scritti da Max Bunker e disegnati da Magnus”, al secolo Luciano Secchi (1939) e Roberto Raviola (1939- 1996), spiritosamente ritrattisi nel conte Oliver e in Bob Rock, contiene i primi otto storici albi di uno dei fumetti italiani più longevi e seguiti, anche se alla sua seconda uscita il flop di vendite ne mise a rischio la sopravvivenza, forse perché era “non solo ironico, ma anche intelligente, e allora l’intelligenza, la capacità di analisi e l’umorismo erano poco apprezzati”. (Luciano Secchi). Max Bunker tenne però duro e così nel 2019 ha festeggiato i 50 anni di vita del Gruppo T.N.T: un traguardo che solo pochi grandi fumetti hanno potuto raggiungere – e per di più in splendida forma! 4
Murat, Thierry Il vecchio e il mare (2018) Fumetti per tutti Segn.: BRLF 3093 “Tu vuoi la mia morte, pesce… Ne hai diritto, lo capisco” Il vecchio e il mare è il celebre romanzo di Ernest Hemingway pubblicato per la prima volta nel 1952 su Life che valse all’autore il Premio Pulitzer (1953) e il Premio Nobel per la letteratura (1954). Thierry Murat, vincitore con questo lavoro nel 2017 del Prix Littéraire de la Ville de Valognes, ha realizzato un libero adattamento della disperata ed epica lotta tra l’anziano pescatore, Santiago, e il gigantesco pescespada che ha preso all’amo e non vuole arrendersi alla sua fine. Con una scelta personale, Murat introduce la presenza dello stesso Hemingway giornalista che ascolta la storia della solitaria ed estenuante lotta tra la volontà di Santiago di catturare la preda e quella del pesce di sfuggirgli e poi di difendersi dagli squali che pezzo per pezzo lo divorano: a narrargliela è il giovane Manolo, amico e allievo del vecchio e sfortunato Santiago, in un chiosco all’Avana, nella Cuba pre- rivoluzionaria. Alla fine entrambi i protagonisti usciranno sconfitti da questa lotta disperata e tremenda. “Forse non avrei dovuto fare il pescatore… Ma cos’altro potevo fare? Tu me lo sai dire, pesce?... Perdonami, pesce.” Un capolavoro rivive come graphic novel Quello costruito da Thierry Murat (1966) è un autentico racconto visivo fatto di illustrazioni per lo più orizzontali con un montaggio alternato al testo, che può prendere la forma della didascalia o di un balloon stilizzato all’interno della tavola. Le silhouette dei volti e la gamma dei colori virano dal seppia al blu come nelle pellicole del cinema muto, rispettando i giochi della variazione delle luci e creando una forma ibrida di illustrazione-fumetto dalle atmosfere parafotografiche e di stile documentaristico, altamente poetiche e simboliche. Raramente il cuore di un racconto è stato rispettato ed esaltato da una versione grafico-visiva così evocativa. Lontana dai toni di sfida londoniana dell’uomo solo contro e con la natura, come pure dall’epica melvilliana dell’uomo che vuole dominare la natura, l’umiltà dell’approccio di Murat sfocia nell’affermazione della dignità dell’uomo che combatte contro sé stesso e i suoi limiti attraverso la natura, vero cuore del romanzo. “Questo graphic novel, dal punto di vista della resa visiva, è il miglior adattamento de Il vecchio e il mare prodotto sino ad oggi. Parlo sia del film di John Sturges del 1958 interpretato da un bolso Spencer Tracy, sia di quello prodotto dalla televisione da Jud Taylor, nonostante l’ottima interpretazione di un più credibile Antony Quinn nel 1990” (Erik Balzaretti). 5
David, Peter L’incredibile Hulk: Abominio (2018) Fumetti per adolescenti Segn.: BRLF 3092 “Qui qualcuno si sta decisamente prendendo gioco di me…” Il volume propone una serie di albi Marvel usciti nel 1991 molto importanti per la storia di Bruce Banner, lo scienziato che, investito dai raggi gamma, diventa Hulk, un essere “grande e grosso” (= hulk) con la pelle verde e una forza incredibile. Sono l’ingiustizia, l’arroganza e le offese personali a rendere “verde di rabbia” lo studioso pacato e ragionevole, a “mandarlo in bestia” trasformandolo in Hulk. In queste storie la vita di Bruce e della fidanzata Betty sembra scorrere tranquilla fino all’entrata in scena dei componenti del misterioso Pantheon: esseri potentissimi che si richiamano alle miti greci e che, per ragioni tutte da leggere, hanno preso di mira Hulk fino a rapirlo. I membri del Pantheon non sono veri criminali ma usano ogni metodo per i loro scopi… Il Golia Verde è altresì protagonista di storie che lo vedono alle prese con inquietanti criminali come Gestalt, un essere che usa la forza degli altri per i suoi scopi malvagi, e un ragazzino decisamente letale, protagonista di una trama ambientata in Israele. Hulk deve però riaffrontare anche uno dei suoi nemici più celebri e pericolosi: Emil Blonsky, alias Abominio, ex-spia del KGB che si è volontariamente mutato in una enorme creatura simile a un rettile, dalla forza devastante ma costante (non aumenta in proporzione alla rabbia come nel caso di Hulk), che non può più ritornare alla sua forma umana. Il volume contiene inoltre l’episodio tratto da The Incredible Hulk Annual n. 17 incentrato sui problematici rapporti padre/figlio, sviluppati tramite la figura di un genitore che narra al suo ragazzo le vicissitudini dell’incredibile Hulk. Hulk: il colosso verde al servizio del mondo contro i cattivi Peter David, ancora oggi uno dei maggiori scrittori di comics, è considerato all’unanimità lo sceneggiatore che ha firmato le storie di Hulk più belle di tutti i tempi; la sua lunghissima e celebrata serie di Incredible Hulk è una pietra miliare non solo della Marvel ma del fumetto statunitense in generale. Uno dei suoi pregi è stato quello di rendere Hulk un personaggio complesso e sfaccettato, non più l’essere collerico e infantile che non sa dominarsi e finisce solo per spaccare tutto, ma un supereroe maturo e in costante evoluzione. David si è avvalso del talento grafico di Dale Keown, leggendario disegnatore dallo stile plastico e raffinato: insieme hanno dato vita ad alcuni degli episodi più acclamati dal pubblico e dalla critica nella storia dei supereroi. 6
Igort 5 è il numero perfetto (2007) Fumetti per adulti (V.M. 18 anni) Segn.: BRLF 3103 Il romanzo criminale secondo Igort… Realizzato dal 1994 al 2002 e pubblicato in 13 edizioni, 3 continenti e una decina di lingue, 5 è il numero perfetto è un romanzo grafico dai toni del noir classico ma senza investigatore. I ruoli si confondono, il vendicatore è anche vittima ed è in questo più che in ogni altra cosa che Igort racconta il reale con un taglio a cavallo tra ironia e tragedia, dando vita a un piccolo affresco napoletano nell'Italia anni Settanta. Peppino Lo Cicero è un guappo in pensione, vive la sua vita in ritiro, si occupa di pesca e del figlio Nino, guappo anche lui. Tutto cambia quando Nino cade vittima di un agguato e viene assassinato dall'uomo che doveva uccidere. Qualcuno ha tradito... Dalla sete di vendetta nasce la storia di una rinascita, il ritorno alla vita di un uomo che si credeva finito e che attraversando l'inferno del sangue versato vede riemergere lo spettro possibile di una vita pacificata. Questo fumetto, che ha aperto una via al graphic novel italiano nel resto del mondo, nel 2019 è diventato un film, con la sceneggiatura firmata dallo stesso Igort che ha impegnato 13 anni e 10 stesure per adattare al grande schermo il suo segno sempre in bilico tra minimalismo e abbondanza del dettaglio, con pennellate dense e materiche che inspessiscono le forme, sfondi netti giustapposti sulle figure umane come un fondale di teatro, con l’azzurro della bicromia che mantiene le luci basse e chiede al lettore uno sguardo sempre attento. Chi è Igort? L’autore del “più bel noir italiano mai scritto”* Igort è lo pseudonimo di Igor Tuveri (Cagliari, 1958), autore e illustratore pluripremiato, romanziere, editore, protagonista della scena musicale indie italiana degli anni ’80, esponente di spicco del graphic journalism, odierno direttore editoriale di Linus, storica rivista italiana di fumetti. Un artista a tutto tondo che ha esposto alla Biennale di Venezia ma anche il primo occidentale a disegnare un manga in Giappone. Questo “architetto [che] cerca simmetrie o montaggi nel racconto” con una sottile vena di “scrittura impressionista”, del suo “numero 5” ha dichiarato: «Non mi interessavano esotismo, panorami o trame avventurose. Ma un noir che fosse fatto di cose che conoscevamo», perché «per raccontare occorre vivere, farsi attraversare dalle cose» (Igort a Doppiozero). (*Antonio D’Orrico, Corriere della Sera) 7
Bonelli, Gianluigi Tex: Il massacro di Goldena (2018) Fumetti per ragazzi Segn.: BRLF 3102 “Non spaventarti troppo, Fraser… Nato nel 1951 dal creatore di Tex, padre dell’attuale editore e sceneggiatore Sergio Bonelli, il racconto ha come protagonista il mitico Ranger che sempre e per sempre si batte per gli ultimi e gli oppressi, assetato di giustizia come tutti i puri di cuore che si rispettino. In questa avventura Tex, sulle tracce di una gang di trafficanti d'armi, capita nella cittadina di Goldena dove smaschera una sua vecchia conoscenza: Fraser, un baro che, su suggerimento del Ranger, viene scacciato a frustate dalla città. Fraser, che solo in un secondo tempo si scoprirà essere a capo del contrabbando di fucili, giura vendetta e scatena i sanguinari Apaches di Wa-Ha-Tah contro l'inerme popolazione del villaggio. Scoperto l’orribile massacro, i pards, spalleggiati dalla Cavalleria, partono alla caccia degli infami assassini. Dopo sparatorie, agguati e inseguimenti, arriva la resa dei conti: da una parte i Rangers, dall’altra i crudeli indiani e Fraser, il feroce rinnegato responsabile di tanti lutti e distruzioni, sul quale si abbatte l’implacabile vendetta di “Aquila della notte”, il soprannome che gli indiani hanno dato a Tex dopo il suo matrimonio con Lilyth, indiana Navajo uccisa da un’epidemia provocata da coperte infette distribuite da mercanti bianchi. Alla fine Tex dimostrerà ancora una volta tutto il suo valore di uomo e rappresentante della legge. … la morte ti sta seguendo ma ha non fretta” (firmato Tex Willer) Prima di trarne il soggetto per una storia a fumetti, Gianluigi Bonelli (1907-2001) scrisse Il massacro di Goldena sotto forma di romanzo in prosa, presentato in edicola dalle Edizioni Audace nel 1951 con la copertina del papà grafico di Tex, Aurelio “Galep” Galleppini (1917-1994). Questa storia stava molto a cuore a Bonelli che affidò a Giovanni Ticci la trasformazione in strisce a fumetti, uscite nell’autunno del 1969, che brillano per la “maestria di un realismo ridotto alla più pura essenza, in un gioco di luci e di ombre altamente dinamico quanto un film – di John Ford, […] di Robert Aldrich – trasposto su carta” (G. Frediani). Ora, per i 70 anni di Tex, il capolavoro di Bonelli e Ticci torna a brillare in questo volume celebrativo che, per la prima volta, riunisce il fumetto e il romanzo in prosa, illustrato con le suggestive tavole di Aldo Di Gennaro, arricchito con una preziosa introduzione firmata da Graziano Frediani. 8
Buzzati, Dino Poema a fumetti (2017) Fumetti per adulti (V.M. 18 anni) Segn.: BRLF 3112 1969: il primo graphic novel della letteratura italiana (e non solo) “È una cosa completamente mia: se non piace vorrà dire che non piaccio io, pazienza” (Buzzati). Uno dei libri fondamentali di Dino Buzzati, un libro indispensabile per mettere a fuoco il suo mondo umano e letterario”, torna in libreria dopo oltre 20 anni di inaccettabile scomparsa. Ma cos’è Poema a fumetti? Non è un romanzo illustrato, non è un libro d’arte, non è un personale portfolio dell’autore e non è nemmeno un fumetto nel senso classico del termine: è però un’opera che ispirato maestri assoluti come Sergio Toppi e Dino Battaglia, Milo Manara e Lorenzo Mattotti, ha fatto dire a Sergio Bonelli, editore di Tex, Zagor, Dylan Dog ecc., “mi sono sentito sollevato e […] tutti noi fumettari ci siamo sentiti davvero più difesi” perché una persona di prestigio come Buzzati, servendosi di questo mezzo di espressione, “conferì dignità a un genere considerato privo di valore letterario, poetico e artistico”. Questo primo fumetto d’autore ha aperto la strada, con decenni di anticipo, al moderno graphic novel e ha dimostrato che le bande dessinée, alla stregua di cinema, letteratura e giornalismo, avrebbe potuto trattare anche temi impegnati, di denuncia e di cronaca (Maus di Spiegelmann, 1986-1991). Questo “poema per parole e immagini”, inafferrabile dal punto di vista artistico, esprime però chiaramente gli elementi portanti della poetica di Buzzati: i ricordi di bambino, i presentimenti del futuro, le angosce, la paura, le ansie metafisiche, le fantasie, la solitudine, la morte. Il lavoro, frutto di una lunga gestazione, ha suo centro narrativo nel mito, ossia la storia della discesa agli Inferi di Orfeo per riportare sulla Terra la defunta sposa Euridice, interpretato però liberamente, trasponendolo nelle atmosfere hippy degli anni Sessanta, della Swingin’ London e della Pop art, che Buzzati aveva conosciuto nei suoi viaggi a New York. “Poema a fumetti è un inno alla vita attraverso il ritratto della morte”* Dino Buzzati Traverso (Belluno 1906 - Milano 1972)) è uno dei più grandi e originali scrittori del Novecento. Un uomo con “il tarlo della verità vissuto senza compromessi, senza limiti, né di genere né di intensità, come si conviene agli uomini nati vivi” (D. Mencarelli). Una personalità di talento assoluto e forza poetica che sa parlare a tutti, uomini e donne di ogni ceto ed età. Per saperne di più: http://dinobuzzati.it/home.php (sito ufficiale). (*L. Viganò, postfazione a Dino Buzzati “Poema a fumetti, 2017) 9
Miller, Frank 300 (2007) Fumetti per adolescenti Segn.: BRLF 3115 Onore, dovere, gloria, battaglia, vittoria: per fare la storia “L’esercito persiano è talmente imponente che quando marcia la terra trema. Ora vuole schiacciare la Grecia, un’isola di ragione e di libertà in un mare di misticismo e tirannia. L’unica barriera tra la Grecia e questa ondata di devastazione è un piccolo distaccamento di trecento uomini. Ma questi non sono semplici uomini… sono Spartani”. Premiato agli Eisner Awards come “Migliore serie limitata” e “Migliore scrittore/artista” (Frank Miller), e “Migliore colorazione” (Lynn Varley), 300 celebra a tinte forti il coraggio di 300 uomini, scelti tra i più valorosi guerrieri spartani: un manipolo di eroici soldati che per ben tre giorni riuscì a fermare l’avanzata dell’armata persiana guidata da Serse, infliggendo grandi perdite al nemico malgrado l’enorme disparità delle forze in campo. 300: un capolavoro a fumetti firmato Frank Miller (anche in film) Frank Miller (1957, USA) è uno dei massimi autori di fumetti al mondo. Disegnatore, sceneggiatore e regista, maestro indiscusso delle atmosfere dark, con il suo stile ha profondamente rinnovato il genere dei supereroi, creando personaggi come Elektra, Ronin, Daredevil e Sin City, ma anche rivisitando classici come Batman. Sulla nascita di 300 Miller racconta che a 7 anni ha visto al cinema L’eroe di Sparta e che questo kolossal l’ha lasciato interdetto. Abituato a eroi che agivano per il bene e alla fine ricevevano onori e fama, si era trovato di fronte a uomini che sacrificavano la propria vita per un ideale, per il rispetto della legge, per la libertà del proprio popolo, perché era la cosa giusta da fare. Non era preparato a storie nelle quali i buoni periscono: il messaggio dei supereroi dell’epoca era infatti “crime does not pay” (il crimine non paga) e il trionfo del vincitore incarnava tale principio. Per Miller il messaggio chiave, invece, è “crime is wrong” (il crimine è sbagliato) e nelle sue opere questa idea comporta spesso la morte dell’eroe. Per scrivere 300, Miller ha trascorso tre settimane in Grecia, immergendosi negli scenari della storia. Sviluppato in 5 albi da 24 tavole ognuno, 300 racconta di eroi di un mondo non perfetto e per questo essi stessi non perfetti, non infallibili, non immortali ma pronti a lottare e sacrificarsi per un bene più alto della propria vita (Davide Occhicone). 10
J. K. Rowling Harry Potter e la pietra filosofale (2019), narrativa per ragazzi Segn.: ROWL/HARR I Speciale “Notte del racconto 2020” Il maghetto più famoso di tutti i tempi entra in scena… 1° novembre 1981: a Little Whinging, in Inghilterra, il mago Albus Silente, la strega Minerva McGranitt e il gigante Rubeus Hagrid lasciano un neonato di un anno di nome Harry Potter sulla porta di casa degli zii Vernon e Petunia Dursley. Harry cresce infelice in casa Dursley, tormentato dalle angherie del cugino Dudley e degli zii: dorme nel ripostiglio sotto le scale, veste gli enormi vestiti smessi di Dudley e viene trattato come un servo. All'avvicinarsi del suo undicesimo compleanno, il ragazzo inizia a ricevere delle lettere, che vengono distrutte dallo zio prima che possa leggerle. Il giorno prima del compleanno di Harry, casa Dursley viene invasa da migliaia di lettere, che costringono la famiglia a scappare per nascondersi in una catapecchia su uno scoglio. La notte dell'undicesimo compleanno, il gigante Hagrid irrompe nella capanna per consegnare ad Harry una lettera, raccontandogli la verità: il giovane ragazzo è un mago, e la lettera è un invito a frequentare la scuola di magia di Hogwarts. Hagrid rivela ad Harry che i suoi genitori Lily Evans Potter (sorella di Petunia) e James Potter, sono morti per mano di Lord Voldemort, un mago potente e malvagio, tanto che i suoi simili non ne pronunciano neanche il nome, preferendo chiamarlo "Tu-Sai-Chi", "Colui-Che-Non-Deve-Essere- Nominato" o "Signore Oscuro". Voldemort, anni prima, aveva instaurato un regno di terrore di cui erano rimasti vittime moltissimi maghi e Babbani (i non maghi). Il Signore Oscuro uccise i Potter e tentò di uccidere Harry; ma l'incantesimo mortale rimbalzò indietro, facendogli perdere i suoi poteri e costringendolo a sparire. Inizia così il cammino formativo di Harry nel mondo dei poteri oscuri che combattono l’eterna lotta del bene e del male, una lotta in cui l’arma più forte non sarà la magia ma il suo animo puro e fermo, che sa affrontare la paura e l’odio con le nobili armi del coraggio e della lealtà, confidando sull’amore e sul l’amicizia. Il primo capitolo della saga di Harry Potter completamente illustrato! Un’autentica opera d'arte realizzata dall'artista britannico Jim Kay, scelto personalmente dall'autrice e vincitore della Kate Greenway Medal, uno dei massimi riconoscimenti mondiali dedicati all’illustrazione per ragazzi. J.K. Rowling ha così commentato i disegni: «Le illustrazioni di Jim Kay mi hanno profondamente commosso. Amo il modo in cui ha saputo prestare il suo talento per interpretare il mondo di Harry Potter, ne sono al contempo grata e onorata». La nuova traduzione di Salani ha eliminato le italianizzazioni riportando i nomi all’originale, togliendo così la caratteristica dei “nomi parlanti” ideati dall’autrice per i lettori poco avvezzi all’inglese; molto efficace, invece, è la scelta di riportare il romanzo alle sue origini anglosassoni: i folletti tornano a essere goblin, il “mostro” è un troll, ci sono le caramelle Frizlemon, come pure il porridge e il pudding! 11
Berardi, Giancarlo Ken Parker (2015) Fumetti per ragazzi Segn.: BRLF 3158 “Dagli amici non accetto denaro… E nemmeno dai nemici!” Nel 1974 Giancarlo Berardi (1949) e Ivo Milazzo (1947) propongono all’editore Bonelli, papà di Tex, una serie western a fumetti dal taglio nuovo: usare il West per raccontare cose reali, vicine a noi, al presente e alla nostra sensibilità, senza però intaccarne il mito. Nasce così, nel 1977, il primo albo con protagonista Kenneth “Ken” Parker, detto “Lungo Fucile”, un umanissimo cacciatore di pelli nel Montana che si arruola nell’esercito come scout per trovare gli assassini del fratello e inizia così la sua odissea che, tra il 1868 e il 1908, lo porta a lottare per le condizioni degli indiani Dakota, essere imbarcato a forza su una baleniera diretta in Alaska, lavorare in un’agenzia investigativa, essere rinchiuso in una prigione nel Dakota del Sud e infine, dopo un fallito tentativo di rivolta, venire condannato ai lavori forzati in un campo in Arizona, da cui decide di non fuggire. Ken Parker, un filosofo a fumetti* alle prese con il West Il West di Ken Parker brilla con la forza di un’umanità e di una vividezza inedite: racconta con grande potenza espressiva storie indiscutibilmente western che però parlano al presente, ossia a noi, di noi, dei nostri affetti e delle nostre passioni, dei problemi politici e sociali della nostra storia. Non a caso, con il procedere del racconto, il protagonista è segnato dal passare del tempo: invecchia ed evolve nel fisico ma anche nel carattere, spesso deve affrontare scelte complicate e gli capita anche di prendere decisioni sbagliate, riuscendo però ad accorgersi dei suoi errori e provando a rimediare. Il linguaggio visivo scelto è il più possibile cinematografico: gli autori sanno che quello del West è un mito del cinema, un mito che nasce e vive con esso (Ken Parker assomiglia al Robert Redford di Corvo Rosso non avrai il mio scalpo! (1972). Ma far rivivere sulla carta l’effetto-cinema - fatto di articolate inquadrature, sequenze, sonorità - è un’arte difficile e “non ci sono testi a fumetti migliori delle storie di Ken Parker per vedere quest’arte utilizzata al massimo delle sue potenzialità” (Daniele Barbieri). Non meraviglia quindi che le storie di Ken Parker abbiano conquistato 16 paesi in tutto il mondo. *(Giulio Cuccolini: “C’è più riflessione filosofica in Ken Parker che in tanta spazzatura accademica circolante nelle università italiane”). 12
Promemoria per le prossime letture 13
14
Fonti per immagini e sintesi: www.ibs.it www.amazon.it editori vari 15
Buona lettura! con i grandi fumetti della Biblioteca cantonale di Locarno! 16
Puoi anche leggere