Formazione specifica volontari L'evasione scolastica - Monopoli, 13/01/2016 Foggia, 22/01/2016 3.Strategie per l'Orientamento scolastico ...
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Formazione specifica volontari Monopoli, 13/01/2016 Foggia, 22/01/2016 L’evasione scolastica 3.Strategie per l’Orientamento scolastico 3.1.Dal punto di vista della scuola Giulietta Vignozzi
COSA SIGNIFICA ORIENTARE? "Orientare significa porre l'individuo in grado di prendere coscienza di sé e di progredire con i suoi studi e la professione, in relazione alle mutevoli esigenze della vita, con il duplice scopo di contribuire al progresso della società e di raggiungere il pieno sviluppo della persona umana". ["Raccomandazione conclusiva" del Congresso dell'Unesco svoltosi a Bratislava nel 1970] 2
SCHEMA: L’ORIENTAMENTO • capire come e dove siamo • capire dove andiamo • conoscere il carattere, i gusti, le nostre idee abitudini emozioni e abilità, i nostri hobby, come stiamo con gli altri, come ci vedono gli altri e la nostra storia. Metodologia 1. DISCUSSIONI 2. TESTI AUTOBIOGRAFICI 3. FARE LAVORI A GRUPPI 4. FARE VARIE INTERVISTE 5. GIOCHI DI RUOLO 6. VEDERE DEI FILM 5
II MEDIA PRIMA ATTIVITA’ Per conoscerci meglio abbiamo fatto una nostra presentazione sotto forma di schema. In essa abbiamo scritto gli aspetti fondamentali della nostra famiglia, le caratteristiche fisiche personali, i tratti del nostro carattere ed infine l’elenco delle cose che sappiamo far bene. SECONDA ATTIVITA’ Poi siamo passati a conoscere le nostre idee abbiamo dato la definizione di percezione. La percezione è il modo con cui conosciamo la realtà utilizzando i cinque sensi. A seconda delle esperienze che facciamo vediamo la realtà in modo diverso. Infine ci siamo domandati se gli uomini sono tutti uguali. Queste sono state le nostre risposte: Ognuno è diverso da un altro perchè ha fatto esperienze diverse però tutti sono uguali nei diritti e nella libertà di esprimere le proprie idee. 6
TERZA ATTIVITA’ Il punto di vista Ognuno ha un punto di vista; ogni punto di vista va preso in considerazione e va rispettato, che sia giusto o sbagliato. I punti di vista cambiano a seconda delle culture e delle esperienze delle persone. Così, ad esempio, quando incontriamo una persona di un altro popolo ci stupiamo per i loro costumi, che a volte ci appaiono strani e incomprensibili. Se siamo costretti ad avere relazioni con altri ricorriamo alla categorizzazione sociale con la quale classifichiamo la realtà con gli strumenti della nostra mente. Questo metodo è l’unico di cui disponiamo per capire ma potrebbe crearci molti problemi se pensassimo che tutti hanno gli stessi schemi nella mente. QUARTA ATTIVITA’ I malintesi Per parlare dei malintesi, in classe, dividendoci in gruppi, abbiamo organizzato delle scenette nelle quali abbiamo rappresentato situazioni con malintesi inventati da noi. Dopo averne discusso in classe, siamo giunti alla conclusione che i malintesi provocano spesso inimicizie, che solo con il tempo si appianano. QUINTA ATTIVITA’ Perché le cose ti vanno così? Per svolgere questo argomento abbiamo risposto a domande proposte da un questionario su come noi risolviamo le situazioni complicate e su come reagiamo 7 agli insuccessi.
SESTA ATTIVITA’ Cos’è la memoria? La memoria è un “magazzino” del nostro cervello in cui conserviamo informazioni presenti e passate. Tanto più abbiamo un magazzino ordinato tanto più sarà facile trovare le informazioni. Tutti hanno memoria, ma la memoria va esercitata con opportune strategie. Esistono due tipi di memoria: - a breve termine: quella che si usa quando si studia per una verifica o per un’interrogazione all’ultimo minuto la mattina stessa. Il vantaggio è che si otterranno buoni risultati, ma che non mi ricorderò più nulla dopo poco tempo. -a lungo termine: si acquisisce lentamente, ma una volta acquisita diventa un automatismo ed è importantissima per la vita quotidiana e per il lavoro. SETTIMA ATTIVITA’ I diritti Dopo aver visto il film “Io non ho paura”, in classe abbiamo costruito una tabella riguardante i diritti dei bambini e in seguito abbiamo dato la definizione di diritto e di dovere. 8
DIRITTI DIRITTI NEGATI NEL DIRITTI NEGATI NEL FILM MONDO DIRITTO ALLA VITA SI (a Filippo, il Infanticidio in Cina protagonista) (qualcosa sta cambiando) DIRITTO AL GIOCO SI (a Filippo) Lavoro minorile DIRITTO NO Guinea-Bissau ALL’ISTRUZIONE DIRITTO SI (a Filippo) Conflitti sociali e caste ALL’AMICIZIA sociali DIRITTO ALLA SI (a Filippo e a Michele) Censure televisive PAROLA DIRITTO ALL’AIUTO SI (a Filippo) Tsunami DIRITTO A NON SI (a Filippo e a Michele) Violenze fisiche e ESSERE TORTURATO contrabbando di organi DIRITTO AL CIBO SI (a Filippo e a Michele) Africa DIRITTO ALLA SI (a Filippo e a Michele) Malattie come AIDS SALUTE 9
• Cos’è un diritto? È un bisogno che deve essere rispettato ed è un bisogno essenziale. • Cos’è un dovere? È l’obbligo di rispettare i diritti degli altri. OTTAVA ATTIVITA’ La concentrazione Per affrontare questo argomento ci siamo posti delle domande sulla concentrazione: • Cos’è la concentrazione? È l’attenzione che è necessario mantenere per tutto il tempo che occorre per svolgere un lavoro. • La concentrazione è un capacità che si ha fin dalla nascita? Si può avere fin dalla nascita ma si sviluppa crescendo. • È possibile concentrarsi allo stesso modo per diverse ore? Quando una cosa ci piace riusciamo a mantenere la concentrazione per molte ore ma c’è sempre un limite. • Per aumentare la concentrazione è necessario un allenamento Sì, più la si usa meno si fa fatica. 10
NONA ATTIVITA’ Gli stili cognitivi Lavorando con la memoria e con la concentrazione siamo arrivati a chiederci cosa sono gli stili cognitivi I vari stili cognitivi sono: •Sistematico •Analitico •Riflessivo •Dipendente •Verbale •Intuitivo •Globale •Impulsivo •Autonomo •Non verbale Poi ognuno di noi ha individuato il proprio stile cognitivo. 11
III MEDIA PROGRAMMA DI TERZA MEDIA 1. STILE DI APPRENDIMENTO test psicoattitudinali; 2. LA SCELTA; 3. PANORAMICA DELLE SCUOLE SUPERIORI giornata dell’orientamento; 4. L’EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA 12
PRIMA ATTIVITA’: Il pensiero deduttivo e induttivo Il pensiero deduttivo: da una regola generale si REGOLE GENERALI arriva ai minimi particolari. Si parte da una situazione in cui disponiamo di tutti i dati D I necessari per farci un’idea certa. Perciò E N dobbiamo creare delle ipotesi e cercare nuovi D D indizi in modo da arrivare a una soluzione U U corretta dal punto di vista logico. T T Il pensiero induttivo: è l’incontrario del pensiero T T deduttivo. I I V V ESERCIZI SVOLTI SUL PENSIERO DEDUTTIVO O O • 21-32-43-54-65-76-87-… • 98- 88-77-65-52-38-23-… • b-d-g-m-r-a-h-… PARTICOLARE • abdc-efhg-ilnm-oprq-… 13
SECONDA ATTIVITA’: LE SCUOLE SUPERIORI LA LEGGE Legge n° 296 del 27/12/2006 OBBLIGO DI ISTRUZIONE fino ai 16 anni OBBLIGO FORMATIVO dai 16 ai 18 anni 14
LA LEGGE Legge n° 296 del 27/12/2006 Dopo la terza media è possibile: PROSEGUIRE GLI STUDI IN UN ISTITUTO SUPERIORE (Licei – Istituti Tecnici – Istituti Professionali) FREQUENTARE UN CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE TRIENNALE A partire dai 16 anni (dopo aver frequentato almeno 10 anni di scuola) è inoltre possibile: ESSERE ASSUNTI CON UN CONTRATTO DI APPRENDISTATO 15
Riassumendo… E’ obbligatoria l’istruzione impartita per almeno 10 anni e riguarda la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni. L’adempimento dell’obbligo di istruzione è finalizzato al conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il 18° anno di età. L’istruzione obbligatoria è gratuita. L’obbligo di istruzione può essere assolto: -nelle scuole statali e paritarie -nelle strutture accreditate dalle Regioni per la formazione professionale -attraverso l’istruzione parentale 16
Obbligo di istruzione - obbligo formativo: differenza In base alle norme vigenti: 1. "l'istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età" (Legge 27 dicembre 2006, n.296, comma 622); 2. dopo i 16 anni sussiste ancora l'obbligo formativo, come ridefinito dal Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n.76, art.1 e cioè come "diritto-dovere all'istruzione e alla formazione sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età". In altre parole: "nessun giovane può interrompere il proprio percorso formativo senza aver conseguito un titolo di studio o almeno una qualifica professionale entro il 18° anno di età"(Obbligo di istruzione-Linee Guida, 21/12/2007). 17
I LICEI 1 - LICEO CLASSICO LA RIFORMA 2 - LICEO SCIENTIFICO I NUOVI INDIRIZZI opzione Scienze Applicate 3 - LICEO ARTISTICO - Arti figurative - Architettura e ambiente - Audiovisivi e multimediale - Grafica - Scenografia - Design 4 - LICEO DELLE SCIENZE UMANE opzione Economico-Sociale 5 - LICEO LINGUISTICO 6 - LICEO MUSICALE E COREUTICO 18
GLI ISTITUTI TECNICI 1 - SETTORE ECONOMICO: 2 – SETTORE TECNOLOGICO: - Amministrazione, Finanza e Marketing - Meccanica, Meccatronica ed Energia - Turismo - Trasporti e Logistica - Elettronica ed Elettrotecnica - Informatica e Telecomunicazioni - Grafica e Comunicazione - Chimica, Materiali e Biotecnologie - Sistema Moda - Agraria e Agroindustria - Costruzioni, Ambiente e Territorio 19
GLI ISTITUTI PROFESSIONALI 1 - SETTORE DEI SERVIZI: - Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale - Servizi socio-sanitari - Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera - Servizi commerciali 2 – SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO: - Produzioni artigianali e industriali - Manutenzione e assistenza tecnica 20
FIGURE ED INDIRIZZI PROFESSIONALI NAZIONALI E PROFILI REGIONALI DI RIFERIMENTO PER LE QUALIFICHE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE DI DURATA TRIENNALE N FIGURA NAZIONALE INDIRIZZO NAZIONALE PROFILO REGIONALE ° 1) Confezioni industriali 1 Operatore dell'abbigliamento 2) Confezioni artigianali 2 Operatore delle calzature 3 Operatore delle produzioni chimiche 4 Operatore edile 5 Operatore elettrico 6 Operatore elettronico 1. Stampa ed allestimento 7 Operatore grafico 2. Multimedia 8 Operatore di impianti termoidraulici 9 Operatore delle lavorazioni artistiche 1) Oreficeria 1 Operatore del legno 0 Operatore del montaggio e della 1 manutezione delle imbarcazioni da 1 diporto
1. Riparazione parti e sistemi 1 Operatore alla riparazione dei veicoli a meccanici ed elettromeccanici dei 2 motore veicoli a motore 2. Riparazioni di carrozzeria 1) Costruzioni su macchine 1 utensili 2) Montaggio e Operatore meccanico 3 manutenzione 3) Saldocarpenteria 1 1. Acconciatura Operatore del benessere 4 2. Estetica 1 1. Preparazione pasti Operatore della ristorazione 5 2. Servizi di sala e bar 1 Operatore ai servizi di promozione ed 1. Strutture ricettive 6 accoglienza 2. Servizi del turismo 1 Operatore amministrativo-segretariale 7 1 Operatore ai servizi di vendita 8 1 Operatore dei sistemi e dei servizi logistici 9 1) Panificazione e 2 Operatore della trasformazione pasticceria 2) Confezione e 0 agroalimentare trasformazione degli alimenti 1. Allevamento animali domestici 2. Coltivazioni arboree, erbacee, 2 Operatore agricolo ortifloricole 1 3. Silvicoltura, salvaguardia dell'ambiente
LE TAPPE DEL PROCESSO DECISIONALE 1 - Definizione del problema 2 - Analisi delle caratteristiche personali 3 - Raccolta informazioni 23
4 - Elenco delle alternative possibili 5 - Vantaggi e svantaggi delle alternative 6 - Confronto tra le diverse alternative 7 - Scelta dell’alternativa più vantaggiosa 8 - Piano d’azione 24
Gli strumenti per aiutarlo a scegliere I genitori Le guide scolastiche informative Gli amici Gli insegnanti L’orientatore I siti internet Gli sportelli informativi 25
Formazione specifica volontari Monopoli, 13/01/2016 Foggia, 22/01/2016 3.Strategie per l’Orientamento scolastico 3.2. Dal punto di vista della famiglia Giulietta Vignozzi
IL RUOLO DEI GENITORI
I genitori hanno un ruolo fondamentale nell’accompagnare i figli a definire la propria scelta Compito importante è quello di offrire la propria presenza e la propria disponibilità alla discussione e saper favorire momenti di riflessione e di confronto non aspettandosi dai figli la maturazione e la serietà di un adulto ma nemmeno continuando a considerarli dei “bambini” 28
COSA FARE Osservarli per aiutarli a riconoscere interessi e inclinazioni Ascoltarli per capire desideri o progetti nel cassetto Valorizzare le potenzialità Capire le motivazioni del consiglio orientativo degli insegnanti Insieme informarsi sulle scuole e i centri di formazione esistenti e sulle relative opportunità formative Analizzare insieme le informazioni Sostenerli anche se hanno scelto una scuola lontano da casa Seguire le evoluzioni del mondo del lavoro Accettare un certo margine di errore nella scelta maturata Trasmettere fiducia, ma anche regole 29
COSA NON FARE Non misurare solo i risultati scolastici, ma insistere sull’impegno Non ascoltarli pensando: “Intanto la scelta è solo loro” Non angosciare con visioni negative del futuro, ma mostrarsi fiduciosi sulle possibilità di realizzare il loro progetto Non dargli delle guide da leggere da soli e non delegare alla scuola le informazioni sugli sbocchi formativi dopo le medie Non scegliere al posto loro 30
Non sottolineare i suoi difetti rispetto all'ipotesi scelta da lui Non squalificare il parere dei docenti se contrasta con il vostro Non scegliere una scuola unicamente in base alle statistiche occupazionali Non fare tragedie se sbaglia scuola, dicendo: "Te lo avevo detto!". Non farsi condizionare dai falsi miti Non condizionare con le proprie ambizioni e aspettative 31
Orientamento scolastico La metafora del viaggio. Iniziato a 3 anni… … che si concluderà … 32
DIPLOMA DI Lavoro 19 anni SCUOLA SUPERIORE 20 Corso di Stage lavorativo Formazione 21 I.F.T.S. Ist. Form. Tecn. Sup. 22 Laurea Diplomi di Istituti Superiori 23 Master 24 Laurea Magistrale Master Dottorato Diploma di Specializzazione 3 3
Fase 1 1- QUAL E’ LO SCOPO/OBIETTIVO PRINCIPALE DI QUESTO VIAGGIO? Tutti i ragazzi frequentano la scuola e tutte le famiglie desiderano che i loro figli la frequentino Una buona cultura di base? Ma qual è l’obiettivo Crescita e maturazione principale, per quanto personale? riguarda la sua crescita Possibilità di trovare lavoro? personale, che vorremmo nostro figlio Acquisire competenze raggiungesse "scolastiche” per poter frequentando la scuola? proseguire gli studi? Appassionarsi allo studio? 34
Fase 2 2- CON QUALE BARCA? QUAL E’ IL SUO MOTORE? “Compromette non poco la nostra serenità non saper manovrare, come fossero vele, le nostre inclinazioni in rapporto alle nostre possibilità ”. [La serenità interiore, Plutarco] 35
La prima analisi è una analisi di fattibilità. Proprio perché mio figlio possa raggiungere gli obiettivi più straordinari nel corso della sua vita futura, occorre ragionare sulle risorse che mio figlio possiede in questo momento. Per capire quali sono gli obiettivi realmente raggiungibili nell’arco dei prossimi 2 anni scolastici.
AREA DELLE COMPETENZE SCOLASTICHE PREPARAZIONE DI BASE (voti…?) ATTENZIONE IN IMPEGNO E CLASSE METODO e DI STUDIO AUTOCONTROLLO (quante ore studia?) MATURAZIONE nelle INTERESSE per la ABILITA’ SCUOLA e lo SCOLASTICHE STUDIO DI BASE IMPEGNI SUPPORTO DIRETTO EXTRASCOLASTICI o INDIRETTO Da parte della INDEROGABILI famiglia (sport, musica, ecc.) Non misurare solo i risultati scolastici ma INSISTERE SU IMPEGNO 37 E ORGANIZZAZIONE
La nostra (loro) croce. In qualsiasi istituto troviamo queste materie, ITALIANO per cui non esistono istituti facili. MATEMATICA STORIA Alla luce del fatto che l’ossatura della scuola media è analoga a quella degli Istituti superiori, INGLESE propositi superficiali (il prossimo anno studio perché la scuola mi piace) non hanno senso 38 36
Caratteristiche della scuola superiore Maggiore responsabilizzazione e autonomia degli studenti. Apprendimento fortemente basato sullo studio. Standard di efficienza prevalentemente pre-definiti. Cambiamento della scala dei bisogni dell’ adolescente. 39
Istruzione Liceale i Istituti Professionali Istituti Tecnici Istruzione Artistica Formazione Professionale Orientarsi = Stabilire un obiettivo raggiungibile 40
Qual è la scuola migliore? Quella maggiormente adatta alle attitudini e competenze di nostro figlio L i c ei Liceo Artistico / Istituti Tecnici / Liceo delle scienze umane Istituti Professionali Formazione Professionale Fondamentale una ANALISI DI FATTIBILITA’ 20 41
Il Consiglio Orientativo Non tutti i ragazzi seguono il consiglio orientativo dei propri insegnanti. Da indagini attendibili risulta che un 25% di loro non segue il consiglio 42
- Parlatene con vostro figlio ma anche con gli insegnanti. E’ molto importante il CONSIGLIO ORIENTATIVO. Anche perché a volte i figli hanno comportamenti molto diversi a scuola o a casa. - Ricordiamo che difenderlo troppo lo rende poco proattivo. - Proprio nella fase del passaggio alle Scuole Superiori è importante che stabiliate con i figli dei patti molto chiari e verifichiate che loro li mantengano. In altre parole vanno seguiti, con una verifica puntuale del lavoro svolto, un po’ come si faceva nei primi anni scolastici.
IL RAPPORTO CON LA SCUOLA CHE CAMBIAMENTO CI POSSIAMO ASPETTARE? Gli scolari metodici e che si impegnano risultano favoriti rispetto a quelli intuitivi ma poco costanti. La scala dei bisogni degli adolescenti muta profondamente. Si dà più importanza alle relazioni sociali, al gruppo di amici e alla costruzione della propria identità. (chi ha già “lavorato” in questo senso risulta favorito”). Un grande pedagogista, Claparède, sottolinea che a 13-14 anni avvengono grandi mutamenti nella sfera psicologica e fisica che richiedono enormi energie a discapito dell’impegno intellettivo. Un cambiamento RAGIONEVOLE. Teniamo conto anche delle competenze extrascolastiche (lingue, ecc.). 44
Fase 3 3 – QUAL E’ IL PERCORSO CHE FA“VIAGGIARE A MILLE” QUESTA BARCA? In altre parole, CHE COSA LO MOTIVA MAGGIORMENTE? Significa chiedersi: - Quali materie scolastiche preferisce? - Materie che non gli vanno a genio? - Interessi personali/Hobby. - Interessi professionali. - La sua personalità: ha bisogno di sfide? ha bisogno di gratificazioni? - Qual è il suo stile di apprendimento? 45
“Bisogna trovare il proprio sogno, perché la strada diventi facile”. [Herman Hesse] “Se uno ha un perché, sopporta molti come” [F. Nietzsche]
Nella nostra società i ragazzi sono troppo sensibili al prestigio sociale delle professioni. Il rischio è quello di non seguire le nostre reali vocazioni o di dichiarare interesse per una professione che si conosce solo superficialmente. Nove ragazzi su 10 che vogliono fare il medico non farebbero l’infermiere… Proviamo a smontare i pregiudizi relativi al mondo del lavoro. Lasciamoli veramente liberi di scegliere… E’ molto importante fare conoscere ai figli il mondo del lavoro. La letteratura e la ricerca sottolinea come l’etica del lavoro sia appresa in famiglia e nel contesto sociale di riferimento. 47
-Tali interessi vanno esplorati anche per capire la reale significatività e quindi il reale peso che possono assumere in una scelta. Occorre attribuire un peso diverso alle differenti variabili, in relazione alla singola situazione. (ragazza amante dell’arte e ragazza amante della scuola) -In questo momento (a 14 anni) non dare troppa importanza alle previsioni occupazionali. Per una serie di motivazioni. Diverso sarà il discorso nell’eventualità della scelta di un Corso di Laurea. -Ricordare, infine, che con la scelta in terza media si sceglie una scuola e non un lavoro: sia perché è là (a scuola) che nostro figlio dovrà trascorrere i prossimi 5 anni, sia perché il futuro professionale è tutto da costruire e non dipende meccanicamente dal titolo che si possiede. Basti pensare alla variabilità inter- professionale.
Investire nel talento e nella propensione dei figli, scommettendo sulle loro attitudini, in definitiva appare anche dal punto di vista occupazionale e della realizzazione professionale (“quali professioni permettono di guadagnare di più? – ci chiedono spesso i ragazzi) l’investimento più saggio e ragionevole. La ricerca di una sicurezza occupazionale, nello stesso tempo chimera e obiettivo dei giovani d’oggi, rischia troppo spesso di scontrarsi con la realtà del mercato del lavoro attuale. Anche da questo punto di vista dobbiamo insegnare ai nostri figli a non andare alla ricerca ossessiva di un contratto ma al contrario investire sulla propria professionalità e sull’acquisizione di competenze qualificate e durevoli. La vera stabilità, oggi, non è più data dal tipo di contratto ma dal possedere competenze qualificate e aggiornate. 47
Valori Professionali -Quelli presenti in un adolescente sono anche più stabili degli stessi interessi professionali, anche se è molto difficile riferirli e canalizzarli a specifici percorsi di studi. -Sono però molto utili per approfondire e verificare gli stessi interessi professionali. Vi è coerenza? -Vale la pena rifletterci sopra perché spesso la simmetria tra valori professionali (e valori in genere) e lavoro concorre a determinare la nostra stessa felicità da adulti. -Se i valori professionali di nostro figlio non ci piacciono potrebbe essere importante anche una riflessione su noi stessi. Come li ha maturati? Vi è coerenza tra ciò che diciamo (come genitori) e quello che facciamo? 50
I principali Valori professionali Possibilità di viaggiare Aiutare gli altri Espressione creativa e varietà Sicurezza del posto di lavoro Coerenza con gli studi Colleghi piacevoli Sede stabile Rispondenza ad interessi culturali Disponibilità di tempo libero Prestigio del lavoro Acquisizione di professionalità Alta retribuzione Prospettive di carriera Coinvolgimento nelle decisioni 5 1 42
Seguire le aspirazioni e attitudini personali è sempre fondamentale. Si è andati all’esterno in tutte le direzioni, invece di andare in se stessi dove c’è soluzione ad ogni enigma. [Arthur Schopenhauer] “O troveremo una strada, o ne costruiremo una” [Annibale] “Lasciare la propria vita per un sogno è apprezzarla per quanto vale”. [M.De Montaigne] 52
Riassumendo quanto detto fino ad ora, una buona scelta dovrebbe essere: - REALISTICA - LIBERA - ATTRAENTE
Fase 4 4 – IL RUOLO DEL GENITORE Attraverso il DIALOGO e l’ ASCOLTO il genitore deve aiutare i figli a fare chiarezza all’interno di se stessi, facendo emergere gli elementi essenziali per il suo orientamento. 54
L’arte della Maieutica In altre parole i genitori devono aiutare i figli a ripercorrere quel percorso di analisi del sé appena indicato, ponendo le domande giuste e aiutando i figli a fare un’analisi meno superficiale Attraverso il DIALOGO e l’ ASCOLTO il genitore deve aiutare i figli a fare chiarezza all’interno di se stessi, facendo emergere gli elementi essenziali per il suo orientamento. E soprattutto aiutandolo a scavare in profondità. 55
Conosce i propri limiti o è consapevoledei propri pregi? I pregiudizi e le errate rappresentazioni mentali su scuole e professioni sono diffusissimi. Teniamo conto che le informazioni ricevute molto spesso sono emotive, cioè basate sul vissuto personale, e non fornite da chi ha una solida competenza professionale per quanto riguarda il mercato del lavoro o le professioni. I consigli ricevuti da studenti più grandi, fratelli, amici insegnanti spesso sono più di ostacolo ad un corretto orientamento piuttosto che utili. 56
Conosciamo le professioni attraverso la televisione, che le deforma, o non le conosciamo affatto (assistente marketing, impiegato commerciale, ecc.). Conosciamo le scuole attraverso l’open day o lo stage, nei quali spesso i ragazzi osservano elementi non fondamentali per il loro futuro scolastico (il... Bar…) o le scuole stesse manifestano una diversa predisposizione ad accogliere i ragazzi (marketing…). E soprattutto il pregiudizio sociale deforma scuole e professioni, portandoci a sopravvalutarne alcune e sottovalutarne altre. Come si fa a conoscere le Scuole in maniera più appropriata? Sicuramente si legge il quadro orario!
Parlare di interessi scolastici e competenze scolastiche porta inevitabilmente a filtrare le informazioni di riferimento, che si ricevono. - Ricevute dagli allievi. - Ricevute dagli insegnanti della scuola media. - Ricevute agli “Open Day” delle stesse scuole superiori. E’ importante ricercare conferme, confrontando le informazioni.
I ragazzi ricevono spessissimo informazioni fuorvianti perché basate su un’ unica prospettiva di riferimento. • Il latino non serve • Senza un’ampia cultura non si va avanti nella vita • La scuola più adatta per fare l’architetto all’Università è… E molto difficile perché gli stessi ragazzi spesso fraintendono (prendono ciò che gli serve), ma dovremmo cercare di essere attenti alle informazioni che veicoliamo.
Fase 4 4 – IL RUOLO DEL GENITORE EDUCARE A SCEGLIERE Il genitore deve aiutare il figlio ad acquisire una propria metodologia di scelta. Bisogna imparare a conoscere il problema, per poterlo risolvere. “Nella risoluzione di un problema la fase più importante è la sua formulazione” Albert Einstein 60
Considerare tutti i fattori. Quasi sempre le persone credono di avere considerato tutti i fattori di una situazione ma di solito il loro esame si limita a quelli più ovvi e immediati. Imparare ad agire. Il compito dei genitori è quello di insegnare ai figli ad agire in prima persona, andando alla ricerca attiva di informazioni utili. Riconoscere le priorità. Alcuni aspetti di una situazione possono essere più importanti di altri. Trovare soluzioni alternative. E’ importante focalizzare l’attenzione alla ricerca di tutte le alternative al di là di quelle più ovvie.
Fase 4 4 – IL RUOLO DEL GENITORE Attraverso il TUTORAGGIO il genitore accompagna il figlio nella fase di orientamento. In pratica lo si segue nel processo, ad esempio accompagnandolo agli open day o leggendo con lui il quadro orario il consultando il sito della scuola. In poche parole… ESSERCI… 62
Fase 4 4 – IL RUOLO DEL GENITORE Tenere sotto controllo le proprie aspirazioni personali. Dobbiamo noi per primi conoscere e poi accettare nostro figlio per quello che è evitando di riflettere sul suo cammino le nostre aspirazioni irrealizzate. 63
Influenze Familiari e Sociali -E’ inevitabile, ed anche sano, che ve ne siano. Non dimentichiamo che spesso valori e passioni si apprendono in famiglia. -Semmai verifichiamo che le nostre inevitabili influenze siano condivise. Mai trasmettere sui figli i propri desideri irrealizzati. -Non vivere la scelta scolastica come un conflitto tra coniugi (raro ma particolarmente deleterio). -Cercare di verificare le informazioni ingenue ricevute nell’ambito familiare, su scuola e mondo del lavoro. - Non prendere a modello l’esperienza, negativa o positiva che sia, di altri figli. - NEL FORNIRE INDIRIZZI O CONSIGLI, NON AFFIDARSI AD UN’UNICA CHIAVE DI LETTURA, che - per quanto corretta (ammesso che lo sia) - spesso fornisce un orientamento molto superficiale. 64
La scelta scolastica è un compito evolutivo che appartiene ai ragazzi. Li aiuta a diventare più autonomi e responsabili. Una forzatura eccessiva non “conviene” mai. Sarebbe demotivante per il proseguo del cammino scolastico. D’altronde i sondaggi ci dicono che molto raramente i ragazzi si sentono forzati dai genitori. Tuttavia, se nostro figlio manca delle competenze di base necessarie a fare una scelta autonoma e opportuna, intervenire non è metodologicamente sbagliato.
Fase 4 4 – IL RUOLO DEL GENITORE Porre LIMITI rientra nei compiti fondamentali del genitore. Sempre. Mandereste vostro figlio nell’oceano con una zattera? L’intervento del genitore andrà calibrato sulla reale capacità del figlio di organizzare mentalmente la sua scelta. Egli va aiutato ad esercitare la sua libertà nella misura in cui ne sia effettivamente capace. L’ azione di supplenza del genitore diviene legittima e opportuna proprio perché non è possibile chiedere al figlio ciò che non è ancora in grado di dare. 66
Fase 4 4 – IL RUOLO DEL GENITORE Dare fiducia e aiutare i figli a gestire l’ansia. Gli adolescenti hanno bisogno di imparare ad affrontare i compiti della vita con fiducia e determinazione. Cerchiamo di non essere troppo ansiosi e inviamo loro messaggi positivi. Attraverso il MONITORAGGIO IN ITINERE il genitore verifica che il figlio raggiunga tutti gli obiettivi necessari ad intraprendere questo viaggio con serenità. Se non ha fatto benzina nel motore della barca (ovvero non ha migliorato l’impegno a scuola), non è forse il caso di valutare un cambiamento di rotta? 67
Fase 4 4 – IL RUOLO DEL GENITORE Attraverso il SUPPORTO E SOSTEGNO in itinere il genitore aiuta il figlio a mantenere gli obiettivi prefissati. In pratica il genitore deve seguire da vicino il lavoro scolastico del figlio nel momento cruciale del passaggio alla scuola superiore. Un po’ come quando si era alle elementari… 68
Fase 4 4 – IL RUOLO DEL GENITORE EMOZIONI (del genitore) CHE DISORIENTANO Paura di sbagliare o di essere considerati responsabili dei risultati del figlio. Paura che il figlio si allontani troppo da casa, magari scegliendo un scuola troppo lontana. Orgoglio personale e bisogno di dimostrare agli insegnanti che ce la può fare. Bisogno di proteggere i figli, ad esempio da classi considerate troppo turbolente 69
Bisogni di sentirsi utili. Ad esempio il desiderio di alcuni genitori di lasciargli la propria attività. Paura di non poterlo mantenere all’Università o paura che con un diploma liceale non si possa immediatamente inserire nel mondo del lavoro. Tale situazione va risolta con un dialogo franco e aperto con i figli. I quali decideranno se assumersi in prima persona il rischio del seguire la propria vocazione professionale.
Fase 5 5 – VERSO QUALE META? Alla luce degli elementi emersi, qual è l’Istituto più adatto? Gli elementi emersi rendono coerente la scelta scolastica Occorre fare un individuata? ESAME DI COERENZA. Occorre fare ulteriori analisi? 71
Fase 6 6 – QUALI OSTACOLI POSSO PREVEDERE SUL MIO CAMMINO? Tracciata la rotta, è opportuno prevedere possibili ostacoli e: - Come monitorarli? (supporto dei docenti) - Quando fare il punto? (supporto dei docenti) - Strategie per superarli? - La rotta, si può correggere? 72
SE QUALCOSA VA STORTO… • Si è sempre in tempo per intervenire. Soprattutto i primi mesi. • Gli incidenti di percorso costituiscono occasione e momenti di crescita. • “Ogni bene è un male reso utile”. • Non è colpa dei genitori. La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci sempre dopo una caduta [Confucio] 73
I vostri figli non sono i vostri figli. Sono i figli e le figlie della fame che in se stessa ha la vita. Essi non vengono da voi, ma attraverso di voi. E non vi appartengono benché viviate insieme. Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri. Poiché essi hanno i loro pensieri. Potete custodire i loro corpi, ma non le loro anime. Poiché abitano in case future, che nemmeno in sogno potrete visitare. Cercherete d’imitarli, ma non potete farli simili a voi, Poiché la vita procede e non si attarda su ieri. Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccati lontano. [K. Gibran Kahlil] 74
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