FONDAZIONE DELLA COMUNITÀ BRESCIANA - Fondazione della Comunità ...

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FONDAZIONE DELLA COMUNITÀ BRESCIANA - Fondazione della Comunità ...
2016

     R A P P O RT O A N N UA L E
   FONDAZION
DELLA COMUNIT
    BRESCIANA
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consiglio di amministrazione

    organi sociali    * Streparava Pier Luigi
                      * Cittadini Pia
                        Ambrosi Giuseppe
                      * Balduzzi Elena
                        Bertoldi Giuliana
                      * Bonetti Michele
                        Bonometti Marco
                        Caldana Piergiuseppe
                                                        Presidente
                                                        Vicepresidente
                                                        Consigliere
                                                        Consigliere
                                                        Consigliere
                                                        Consigliere
                                                        Consigliere
                                                        Consigliere
                        Ceni Claudio                    Consigliere
                      * Corli Silvano                   Consigliere
                        Funazzi Maurizio                Consigliere
                        Ghetti Massimo                  Consigliere
                        Gnutti Ciocca Magda             Consigliere
                        Guizzi Pierangelo               Consigliere
                      * Marniga Alberta                 Consigliere
                        Meini Dario                     Consigliere
                        Meroni Luigi Matteo             Consigliere
                      * Mistretta Mario                 Consigliere
                      * Moretti Luigi                   Consigliere
                        Negrini Valeria                 Consigliere
                        Panzera Carlo                   Consigliere
                        Pasini Giuseppe                 Consigliere
                        Taccolini Mario                 Consigliere
                        Teodori Claudio                 Consigliere
                      * Torchiani Sandro                Consigliere
                        Valtorta Silvio                 Consigliere
                        Visenzi Hendrika                Consigliere

                        * Consiglieri Membri del Comitato Esecutivo

               collegio dei revisori
                        Rizzardi Giovanni               Presidente
                        Baiguera Maurizio               Revisore
                        Bonardi Walter                  Revisore

                        Lazzari Luca                    Revisore supplente
                        Tocchella Gianpietro            Revisore supplente

                                                 segretario generale
                                                                             Ferrari Giacomo

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Cari amici della Fondazione della Comunità Bresciana, sì amici perché tali
noi vi consideriamo perché tutto quello che troverete in questo rapporto è
frutto della vostra vicinanza e della vostra attenzione alle nostre iniziative.
Quello appena trascorso è stato un anno molto intenso sia per le iniziative
interne che esterne alla Fondazione.
A seguito di una serie di incontri a cui hanno partecipato, con grande
interesse i Consiglieri, è stata stilata ed approvata la CARTA DEI VALORI,
documento di ispirazione ideale della Fondazione; da essa abbiamo derivato
le Linee di mandato che ci porteranno alla conclusione degli impegni di
questo Consiglio di Amministrazione.
La Consulta dei Donatori si è aperta alla partecipazione di tutti i Fondi presenti nella Fondazione,
si è pure ricostituita la Consulta per la comprensione dei bisogni del territorio che ha iniziato
ad operare.
A fine 2016 abbiamo avuto l’approvazione del nuovo Statuto, iter lungo e laborioso ma così
è la nostra burocrazia.
Seguendo l’iniziativa lanciata da Fondazione Cariplo stiamo promuovendo sul nostro territorio
la compagine del lasciti testamentari.
Infine ci piace ricordare ancora una volta che la generosità dei bresciani, che hanno
risposto con entusiasmo e concretezza alla raccolta per il recente terremoto promossa dalla
Fondazione, dal Giornale di Brescia, dalla Associazione degli Industriali, dalla UBI Banca e da
una serie di entità private, ha raggiunto 1.700.000 €, importo che si è deciso di utilizzare per una
parte consistente alla realizzazione di una scuola a Gualdo. Questa iniziativa ha messo ancora
una volta in risalto i problemi burocratici che il nostro paese ha, problemi che nemmeno un
evento grave come il terremoto ha semplificato.
Questa non è che una sintesi della operatività della Fondazione della Comunità Bresciana,
troverete più dettagli nel Rapporto.
Tutto ciò che è stato possibile per la collaborazione del segretario e dello Staff della Fondazione
che ha operato con molta efficacia anche nel contesto di una irrisolta situazione inerente il
sistema informatico.
Un ringraziamento voglio indirizzarlo anche alla Vice PresidentE , a tutto il Consiglio ed al
Collegio dei revisori.

Da parte nostra vogliamo continuare, col l’aiuto di tutti Voi ed essere protagonisti della
sussidiarietà mantenendo fede al motto “AIUTA LA COMUNITA’ A CRESCERE”.

                                                                        Pier Luigi Streparava

                                                                                                       3
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relazione
        morale
      La Relazione Morale è stata redatta nel rispetto delle disposizioni di legge
               e della norma statutaria (art. 16 comma 5) che prevede l’obbligo
          di presentare il Bilancio, unitamente all’elenco dei contributi erogati,
                  mediante comunicazione pubblica alla collettività bresciana.

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relazione
                  morale

Con la pubblicazione del quindicesimo Rapporto Annuale la Fondazione della Comunità Bresciana illustra i fatti sa-
lienti dell’attività svolta nel 2016.
I dati e le informazioni rappresentate trovano riscontro nei documenti contabili, riportati secondo le norme civilisti-
che, nella sezione del Rapporto dedicata al Bilancio Contabile di Esercizio.
La Relazione Morale qui presentata, informa anche sui fatti di rilievo maturati dalla chiusura dell’Esercizio (31/12/2016)
alla data di approvazione del Bilancio.
In specifico capitolo, dedicato alla sintesi statistica dell’attività di raccolta a patrimonio e dell’attività erogativa, i
grafici, i diagrammi, gli elenchi e le illustrazioni di dettaglio su quanto svolto nel corso dell’anno 2016.

Brescia, 27 aprile 2017

                                                                                                                              5
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LA MANIFESTAZIONE DI PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE 2015

    In occasione della presentazione del rapporto Annuale 2015, svoltasi il 29 giugno 2016 presso la Sala Conferenze
    UBI BANCA Corrado Faissola, è stato nostro ospite il prof. Giorgio Vittadini, esperto in Statistica e profondo conosci-
    tore delle tematiche del welfare, anche in qualità di Presidente della Fondazione Sussidiarietà.
    Nel corso della relazione, dal titolo “La costruzione del bene comune. Quale alleanza tra Istituzioni, cittadini e corpi
    intermedi” l’illustre professore ha avuto modo di approfondire il ruolo che le Istituzioni possono giocare nell’attivare
    proficue relazioni ed operare per facilitare la capacità di espressioni di cittadini e corpi intermedi nell’organizzare le
    risposte ai bisogni che la società complessa che stiamo vivendo esprime in forme articolate e differenziate.
    Il contributo del prof. Vittadini, partendo dalla descrizione dell’attuale situazione di
    difficoltà del welfare universalistico, messo in crisi da una ridotta mobilità sociale,
                                                                                                                       Gli interventi
    dall’invecchiamento della popolazione e dalla condizione di precarietà che carat-
    terizza la situazione dei giovani e che vede il loro contributo marginale nella creazio-
    ne del reddito, ha indicato nel modello realizzato dalle fondazioni di Comunità – e
    nel caso specifico dalla Fondazione della Comunità Bresciana - una modalità virtuo-
    sa che attiva partnership, alleanze e collaborazioni per rispondere al meglio alle esi-
    genze del territorio e di chi ha bisogno, creando politiche di welfare e ottimizzando
    al massimo le risorse a disposizione.
    Al circolo vizioso, che amplifica le diseguaglianze e genera sempre maggiori neces-
    sità, bisogna rispondere con un nuovo modello di welfare. Primo criterio imprescindi-
    bile su cui – secondo il professore – si dovrebbe fondare un buon welfare sussidiario è
    il pluralismo dell’offerta, con una distinzione tra erogatori e programmatori e la pre-
    senza non soltanto di enti o istituzioni pubbliche ma di un mercato che comprenda
    anche l’offerta di privati. Ciò creerebbe una naturale maggior libertà di scelta, ma                          PIER LUIGI STREPARAVA
    è necessario tener conto anche del bisogno informativo ed educativo degli utenti                 “C’è un clandestino in attesa di cittadi-
    e dell’urgenza di formare nuovi strumenti fiscali come detrazioni, doti e voucher che            nanza che si aggira da sempre nel nostro
    favoriscano la sussidiarietà e che non diano origine ad ulteriori ostacoli per la costru-        Paese. È il mondo del terzo Settore, una
    zione del bene comune.                                                                           realtà diffusa e radicata, tanto che anche
    Il ruolo che il Parlamento Europeo riconosce alla diversità dell’economia sociale                in tempo di crisi ha continuato a crescere
    come fattore di arricchimento e stabilità – ha ricordato Vittadini – incoraggia forme            e a coinvolgere sempre più dipendenti e
    di sviluppo più equo e solido, con il contributo di realtà – quali in particolare quelle del     volontari, ma che è costretto ad arrabat-
                                                                                                     tarsi in una giungla di ostacoli. Ma qui
    terzo settore – che possiedono nel proprio Dna le capacità di massimizzare le risorse.
                                                                                                     a Brescia il clandestino non è più tale.”
    Fondamentale, poi, l’inaugurazione di una nuova stagione di collaborazione sinergi-
    ca tra Stato e privati: «È importante che lo Stato si allei con quelle realtà che già met-
    tono in pratica buone regole» ha spiegato, ribadendo che il metodo migliore non sia
    quello di un welfare che distribuisce denaro a pioggia, bensì di un sistema mirato a
    finanziare ben strutturate politiche di welfare sussidiario.
    Il Presidente ricorda a sua volta quanto si dice a proposito del terzo settore: “C’è un
    clandestino in attesa di cittadinanza che si aggira da sempre nel nostro Paese. È il mon-
    do del terzo Settore, una realtà diffusa e radicata, tanto che anche in tempo di crisi
    ha continuato a crescere e a coinvolgere sempre più dipendenti e volontari, ma che
    è costretto ad arrabattarsi in una giungla di ostacoli”. Ma – ricorda sempre Strepara-
    va – qui a Brescia il clandestino non è più tale come vedete dai numeri e dalle iniziati-
    ve a sostegno delle organizzazioni che si occupano in modo proattivo di produrre ed                                GIORGIO VITTADINI
    offrire beni e servizi di utilità generale, contribuendo efficacemente alla crescita del              “Le Fondazioni di Comunità rappresenta-
    bene comune.                                                                                          no una modalità virtuosa che – attivando
    Vittadini – a sostegno di ciò – ha sottoileato la lungimiranza di Fondazione Cariplo
                                                                                                          partnership, alleanze e collaborazioni – ri-
                                                                                                          spondono alle esigenze del territorio a mag-
    che sul finire degli anni ’90 ha avviato il progetto delle Fondazioni di Comunità, con
                                                                                                          gior ragione oggi che il welfare tradiziona-
    le quali ha inteso promuovere la diffusione ed il radicamnto della cultura del dono
                                                                                                          le evidenzia segni di cedimento.”
    nei territori di Lombardia.

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FONDAZIONE DELLA COMUNITÀ BRESCIANA - Fondazione della Comunità ...
A seguire è intervenuto il dott. Carlo
                                                                                        CARLO MANGO
Mango, direttore Area Scientifica e Tec-
nologica di Fondazione Cariplo che ha                “Cariplo Factory trasformerà un obsoleto stabilimento
illustrato il nuovo programma intersetto-                   industriale – ex Ansaldo – in cuore pulsante di
                                                             tecnologia, innovazione, cultura e creatività”.
riale Cariplo factory, prefigurando – tra le
altre ipotesi – la possibilità di avviare an-
che a Brescia alcune iniziative dell’articolato programma.
Nell’illustrare le finalità dell’intervento il dottor Mango ha chiarito che Cariplo factory sarà un laboratorio dove cir-
coleranno idee innovative e dove i giovani potranno realizzare le proprie aspirazioni. Sarà un punto di riferimento
per la realizzazione di progetti in partnership di open innovation, corporate social responsibility (CSR) e valorizzazione
dei giovani talenti che si caratterizzerà per qualità e originalità delle iniziative. In Cariplo Factory i giovani avranno la
possibilità di formarsi per le professioni che il mondo del lavoro chiederà domani, stimolando processi di innovazione
tra grandi corporations, start up e altri soggetti innovatori coinvolgendo le istituzioni e attirando capitali.
Cariplo Factory – ha continuato il dottor Mango – creerà così a Milano un ecosistema dinamico, orientato all’innova-
zione, che troverà il suo innesco «nell’incontro e nella contaminazione di saperi» tra imprese tradizionali (PMI e grandi
aziende), imprese hi-tech, sociali, culturali, incubatori e acceleratori, università e centri di ricerca, scuole ed enti di for-
mazione, FabLabs e ambienti di educazione informale, investitori (Business Angels e Venture Capitals), professionals,
avvalendosi di un team qualificato, composto da senior leader dall’elevata professionalità e da un gruppo coeso di
giovani motivati con competenze multidisciplinari. L’iniziativa sarà realizzata nell’area ex Ansaldo di Milano, che tra-
sformerà un obsoleto stabilimento industriale in cuore pulsante di tecnologia, innovazione, cultura e creatività.
La complessa attività di raccolta ed erogazione che caratterizza l’operatività della Fondazione anche quest’anno
è stata documentata attraverso due interventi espressione della Comunità Bresciana.
L’Avv. Bartolomeo Rampinelli Rota, portavoce della Consulta dei Donatori della Fondazione, ha sottolineato l’ap-
porto dei rappresentanti degli oltre 60 fondi alla realizzazione degli scopi sociali, con un impegno concreto, estre-
mamente variegato, di persone fisiche, famiglie, imprenditori, associazioni, ulteriori fondazioni, enti pubblici, che si
riuniscono e coordinano per intensificare e rendere più efficienti gli interventi filantropici a favore della comunità.
La Consulta vanta una crescita costante di nuovi aderenti: nell’ultima annuali-
tà ben 6 nuovi fondi si sono aggiunti ad un nutrito gruppo di donatori consolidati.
Attraverso l’adozione di un nuovo regolamento il Consiglio di amministrazione – ha
concluso Rampinelli – ha inteso favorire maggiori opportunità di collaborazione e
condivisione progettuale.
La Dott.ssa Marisa Bonomi, in rappresentanza dell’Associazione Monsignor Marcoli
e di tutti gli enti che hanno beneficiato di un contributo erogato dalla Fondazione
Comunità Bresciana, ha brevemente illustrato il progetto da loro realizzato “ Visite
domiciliari in famiglie italiane e straniere con figli disabili”. Il progetto ha la finali-
tà di sostenere le famiglie, nel percorso dell’iter diagnostico e riabilitativo oltre ad
accompagnare i genitori nei contatti con gli operatori sanitari in un cammino gra-
duale di apprendimento delle prassi di cura.
Il progetto vuole altresì offrire alle mamme straniere l’opportunità di uscire dalla
loro solitudine accedendo a spazi di confronto e dialogo pensati per loro e per i
bambini non ancora scolarizzati.
Tutti questi interventi sono effettuati da operatori specializzati ed appositamente
formati affrontare nel miglior modo possibile le diverse situazioni di queste com-
plesse famiglie.
Il progetto è stato sostenuto dal Fondo per il sostegno dell’infanzia Vincenzo ed
Itala Visenzi e direttamente da Fondazione Comunità Bresciana tramite i bandi di
competenza.
Dopo l’ampio spazio dedicato alla rappresentazione della Manifestazione dello
scorso anno, riprendiamo la Relazione Morale dando evidenza agli aspetti istitu-
zionali.

                                                                                                                                   7
GLI ORGANI AMMINISTRATIVI – LE LINEE DI MANDATO - IL NUOVO STATUTO

    Nel corso del 2016 non si sono stati registrati avvicendamenti tra i componenti dell’organo amministrativo ed esecutivo.
    Nella pagina (2) del presente Rapporto Annuale la composizione dell’Organo Amministrativo in carica al 31/12/2016.
    La compagine amministrativa – oltre a dedicarsi alla ordinaria gestione – ha portato a termine il cambiamento dei
    regolamenti delle due Consulte, ha definito le linee di mandato ed ha proceduto – anche su impulso di Fondazio-
    ne Cariplo - a variare lo Statuto.
    Attraverso un percorso di condivisione e confronto tra gli amministratori, facendo tesoro dei circa quindici anni di
    consolidata esperienza, sono stati messi a fuoco i valori che ispirano l’azione della Fondazione e raccolti poi nel do-
    cumento Carta dei Valori.

                                                     Carta dei valori
      Introduzione
      La Fondazione della Comunità Bresciana Onlus - costituita nel dicembre 2001 ed operativa fin dai primi mesi
      del 2002 - interviene nei diversi ambiti in cui la sua Comunità di riferimento esprime delle necessità, dei bisogni
      ed in qualche caso degli auspici.
      La Fondazione della Comunità Bresciana in questi anni ha sviluppato, quello che al momento della Sua costi-
      tuzione non erano altro che speranze, ovvero la specifica vocazione di essere da un lato capace di cogliere
      i bisogni e dall’altro quello di trovare, soprattutto nella comunità, le risorse umane, relazionali ed economiche
      in grado di dare risposte a tali bisogni.
      Si è caratterizzata quindi come soggetto catalizzatore orientato alla creazione di sinergie, teso a favorire un
      lavoro di rete sul territorio di riferimento.
      La Fondazione declina fin dalla sua origine le proprie azioni nel motto: “AIUTA LA COMUNITÀ A CRESCERE”.
      Questa sua dichiarata volontà trova oggi una nuova e migliore esplicitazione dovuta, senza dubbio, agli anni
      di esperienza negli ambiti di impegno definiti statutariamente, anni durante i quali è maturata la sua esperien-
      za e la sua reputazione.
      La Fondazione è sede di convergenza di competenze e di esperienze, ma anche di sperimentazione; oltre a
      svolgere il suo tipico ruolo di sostenitore è un soggetto filantropico innovatore e promotore di nuove vie.
      A quindici anni dalla costituzione e a fronte delle acquisite operatività la Fondazione ha sentito la necessità
      di richiamare, esplicitare e rifocalizzare i valori su cui ha basato e tuttora basa la propria attività filantropica.

      Ruolo
      La Fondazione è chiamata sempre di più ad un ruolo sussidiario rispetto ai bisogni del proprio territorio di riferi-
      mento. In modo chiaro il Consiglio di Amministrazione ha ribadito che la sussidiarietà è e rimane uno dei valori
      sui quali la Fondazione pone le sue fondamenta, ma questo ruolo non è e non sarà mai sostitutivo del ruolo,
      degli obblighi e doveri degli Enti Pubblici.
      Il complesso dei bisogni derivanti dalle trasformazioni sociali saranno sempre nella piena attenzione della
      Fondazione che, da istituzione privata ed indipendente, dovrà stimolare e promuovere dialogo, confronto
      e compartecipazione tra tutti i soggetti della comunità al fine di favorire, per quanto di sua competenza, lo
      sviluppo di azioni e modelli efficienti ed efficaci.
      La Fondazione, grazie all’intangibilità e alla stabilità del suo patrimonio economico, è strutturata per garantire
      nel tempo la sostenibilità e la continuità delle azioni a favore della comunità.
      Assume quindi un ruolo di ponte tra le risorse contemporanee ed i bisogni di domani.

      La Fondazione – i Valori
      •   Il Dono
      •   La Trasparenza
      •   La Fiducia
      •   La Condivisione

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Il territorio bresciano, vasto e morfologicamente molto diverso, nel tempo, ha sviluppato con successo iniziati-
ve imprenditoriali in diversi ambiti produttivi, valorizzando la forte componente sociale alla base della crescita
economica. Il senso di appartenenza alla comunità ha guidato le prime azioni filantropiche che poi hanno
acquisito una propria struttura ed autonomia fino allo sviluppo più completo arrivato a delineare l’attuale Ter-
zo Settore bresciano e nazionale.
In questo quadro si innesta la nascita, il radicamento e la crescita della Fondazione della Comunità Bresciana
che è uno strumento verso il quale tutte le persone, con grandi o anche molto piccole disponibilità economi-
che, possono veder realizzato il loro desiderio di donare contribuendo alla corale formazione del patrimonio o
sostenendo una specifica iniziativa tramite una raccolta corrente.
La Fondazione opera con trasparenza dando conto alla comunità del proprio agire e favorisce il dono in ogni
sua forma, cercando di promuovere una fiducia collettiva, incentivando un circolo virtuoso per il quale si mi-
gliora se si aiuta a migliorare.
La Fondazione opera perseguendo il bene comune preferibilmente costruendo reti, interfacciandosi con tutti
coloro che vogliono dialogare per migliorare le condizioni sociali e culturali della propria Comunità.
La condivisione nel perseguimento dei propri obiettivi è una caratteristica intrinseca e irrinunciabile della Fon-
dazione sia internamente, nei processi decisionali, sia verso l’esterno con le proprie azioni.

La Fondazione – gli Scopi
• Accesso alle opportunità e riduzione delle disuguaglianze

Individuare e affrontare le cause dei problemi sociali, culturali ed economici è un passaggio su cui la Fonda-
zione si impegna perché le disuguaglianze nell’accesso alle opportunità sono in realtà più causa che conse-
guenza della povertà economica, morale e culturale.

• Coesione Sociale e Sviluppo della Comunità

Valorizzare le relazioni, promuovere l’inclusione e lo sviluppo di una solidarietà territoriale è il significato che la
Fondazione ritiene essere più pertinente e più vicino al suo concetto di società coesa dove devono trovare
spazio informazioni, studi, progetti e azioni tese a contrastare gli effetti negativi dei complessi mutamenti sociali
che in ogni epoca sono presenti.
La Fondazione ha tra i propri obiettivi incentivare lo Sviluppo della Comunità, inteso non tanto come la natura-
le tensione alla crescita, propria di qualunque organizzazione, ma in quanto puntuale attenzione alla qualità
di questa crescita, non dimenticando che è la sintesi delle differenze che crea sviluppo e coesione non le
differenze in quanto tali.

• Crescita Culturale

La Fondazione statutariamente si è data il compito di contribuire a migliorare la qualità della vita delle perso-
ne che vivono ed operano nel suo territorio di riferimento. Perciò promuove azioni che da un lato riducono il
disagio e dall’altro perseguono l’agio.
In ogni caso l’elemento imprescindibile deve risultare essere l’approccio culturale inteso quale riflessione sull’a-
gire unito all’acquisizione di conoscenze e competenze specifiche relative all’oggetto di intervento.

• Valorizzazione del Capitale:

  – I Giovani
  – Il Patrimonio Territoriale

Per poter esplicare la propria missione statutaria la Fondazione conta in particolar modo sulle risorse derivanti
dal proprio patrimonio inteso nelle sue diverse accezioni: economico, umano e relazionale e territoriale (cul-
turale, artistico, ambientale…).
Per questo, insieme all’impegno per l’incremento delle disponibilità materiali, la Fondazione intende prendersi
cura delle giovani generazioni, delle loro esigenze di crescita e di protagonismo, accompagnandole ad una
partecipazione attiva alla vita sociale nella comunità di riferimento.

                                                                                                                          9
L’impegno per la tutela e la valorizzazione delle risorse culturali, ambientali e artistiche, oltre a consentire di
       preservare per le future generazioni un habitat accogliente e godibile, permette di consegnare loro il testimo-
       ne che documenta il cammino dell’uomo nella nostra comunità.
       Per non vanificare il proprio agire e non tradire il proprio mandato la Fondazione oltre che a garantire un ponte
       di risorse economiche tra generazioni deve incentivare le nuove generazioni ad essere quel ponte di risorse
       umane competenti, professionalmente preparate, solidali e motivate che potrà operare per la crescita della
       Comunità Bresciana e per la tutela e la valorizzazione del proprio patrimonio territoriale.

     A seguire – nel rispetto dell’art.2 del regolamento operativo di funzionamento della Fondazione della Comunità Bre-
     sciana - sono state definite le linee di mandato, indicazioni operative che impegneranno il Consiglio nel raggiungi-
     mento degli obiettivi identificati, approvate nella riunione del 9 novembre 2016:

                                                          Patrimonio
       Il Patrimonio è elemento costitutivo essenziale della Fondazione ed è anche fonte di credibilità nei confronti
       della Comunità.
       Garantisce la sostenibilità nel tempo delle attività della Fondazione:
       · Creando le condizioni per una politica erogativa diretta e stabile della Fondazione (liberalità e progetti propri)
       · Consentendo il sostentamento della struttura organizzativa e delle attività di servizio ai Donatori (costi di gestione)

       Consistenza e obiettivi di crescita
       Il Patrimonio al 15.4.2016:
       · Patrimonio generale € 10.540.594,71
       · Patrimonio sui 62 fondi specifici € 9.167.354,53
       Preso atto che la consistenza patrimoniale generale dal 2007 ad oggi ha rallentato la sua crescita pressoché
       invariata e la speculare crescita dei fondi specifici ha avuto un notevole incremento sia nel numero dei fondi
       sia nella loro consistenza (+66%) si ritiene utile fissare degli obiettivi minimi di crescita diversificati.
       Obiettivi:
       · patrimonio generale:          1% di crescita annua (3% nel triennio);
       · patrimonio fondi specifici: € 1.000.000,00 nel triennio
       Sembra inoltre prudente prevedere una allocazione di una quota percentuale della rendita patrimoniale a
       protezione del valore del patrimonio generale
       · incremento a tutela del patrimonio generale 10% rendita annua
       Il lavoro comune di questi tre anni dovrà portare a raggiungere nel 2018 la consistenza patrimoniale comples-
       siva di circa € 21.000.000,00.

       Strategia
       La strategia da adottare per la crescita patrimoniale si ritiene possa essere diversificata tra l’incremento del
       patrimonio generale e l’incremento dei fondi specifici, peraltro ciò è solo un’indicazione di massima perché
       per entrambe le linee patrimoniali si possono utilizzare in modo complementare i diversi strumenti, le risorse e
       le competenze
       Patrimonio generale:
       · Politica dei lasciti testamentari
       · Campagna pubblica di raccolta a patrimonio o mista
       Fondi specifici
       · Definizione di un target annuale di comunicazione «tecnica» / partnership (es. Notai, Commercialisti, Avvo-
         cati, Private Banking, Terzo Settore non Onlus)

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·   Coinvolgimento attivo della Consulta dei Donatori
·   Patrimonio relazionale Consiglieri / ex Consiglieri
·   Progetto «Dopo di noi» / Lasciti Testamentari «memoriali»
·   Effetto «leva» da intendersi soprattutto come possibilità della FCB di integrare risorse/facilitare partnership

Gestione del Patrimonio
Il Consiglio di Amministrazione per la gestione del proprio patrimonio si avvale di una Commissione formata da
Consiglieri che per competenze personali sono vicini a queste tematiche. La Commissione è supportata anche
da consulenti esterni che di volta in volta si ritiene di interpellare.
Per il triennio di competenza deve essere perseguita e mantenuta la seguente diversificazione degli investi-
menti:
a) Distinguere i conti correnti di accredito dei conferimenti a patrimonio dai conti correnti di accredito dei sal-
    di a sezione corrente;
b) Investire i saldi a sezione corrente in polizza a capitale garantito, depositi a termine, obbligazioni a breve
    scadenza.
Il Consiglio ha condiviso i seguenti principi di nella scelta degli investimenti:
· Orizzonte temporale di riferimento: lungo termine
· Finalità conservazione e rivalutazione del patrimonio
· Approccio prudenziale, profilo di rischio basso (Allo luce della situazione dei rendimenti in titoli di stato ed ob-
   bligazioni il CdA ha fissato nella misura del 25% la percentuale massima del patrimonio investibile con profilo
   di rischio maggiore, in ambito azionario)
La Commissione deve valutare in base alle indicazioni del Consiglio di Amministrazione la reale fattibilità di pas-
sare da un modello di gestione diretto a modelli di gestione attraverso gestori specializzati.
È compito della Commissione su espressa volontà del Consiglio della Fondazione valutare le eventuali migliori
scelte di investimenti che comportino un impatto sociale ed etico, attraverso l’individuazione e l’analisi di spe-
cifici prodotti.

Rendite
Il Consiglio di Amministrazione intende adottare il seguente modello di utilizzo delle rendite del patrimonio totale:
1) copertura costi di gestione (per la parte non coperta dal contributo Cariplo);
2) tutela valore patrimonio generale (es. 10% della rendita);
3) suddivisione proporzionale rendita tra patrimonio generale e patrimonio fondi;
4) rendita patrimonio generale:
    · eccedenze rendita oltre 2,0% a fondo stabilizzazione erogazioni
    · max 2,0% a sezione corrente per erogazioni dirette (liberalita’, progetti fcb, progetti in partnership con
      fondi).

                                               Risorse Correnti
L’ottimo tasso di crescita delle donazioni a sezione corrente ha consentito certamente in questi anni di sostene-
re innumerevoli iniziative. Ciò nonostante diverse sezioni correnti dei fondi rimangono inutilizzate. Solo 36 fondi
su 63 hanno eseguito almeno una erogazione nell’ultimo anno.
L’utilizzo delle disponibilità sulle sezioni correnti dei Fondi specifici e sulla sezione corrente del Fondo generale
della Fondazione evidenzia negli ultimi tre anni un utilizzo inferiore al 50%-
Il Consiglio ritiene che si debba incrementare il tasso di erogazione e il numero dei fondi attivi poiché il loro sco-
po non è la garanzia di una rendita annua ma la messa a disposizione di nuove opportunità per la comunità.
A tal fine le azioni da intraprendere sono:
· attivare queste risorse favorendo politiche ad alto impatto sociale/culturale, progetti significativi, creando
   sinergie tra i fondisti e la Fondazione stessa, nel rispetto delle singole autonomie decisionali;

                                                                                                                         11
· riattivare i contatti con i fondi «non attivi» per capirne le motivazioni, verificarne gli obiettivi, rivitalizzar per
       quanto possibile l’operatività;
     · proporre/stimolare la convergenza tra disponibilità di fondi e progetti analizzati e ritenuti meritevoli dalle varie
       Commissioni esaminatrici delle richieste e per i quali non ci sia più disponibilità su altri capitoli di finanziamento;
     · ogni altra possibile operatività da proporre che possa perseguire il fine di riattivare le risorse dormienti.

     Il Consiglio ritiene di dover monitorare questo andamento attraverso la definizione di alcuni indicatori che pos-
     sano descrivere la tendenza di impiego delle risorse correnti:
     1. Tasso medio di erogazione dei saldi disponibili + gli incrementi annui a sezione corrente;
     2. Numero dei Fondi attivi;
     3. Eventuali altri indicatori potranno essere messi a punto in corso d’anno.

     In ordine ai risultati di tale rilevazione di anno in anno il Consiglio potrà proporre strategie per migliorare la per-
     formance delle erogazioni della Fondazione.

                                                    Attività erogativa
     Bando
     Il Consiglio di Amministrazione alla luce delle aree di intervento dell’anno precedente deve valutare di anno
     in anno eventuali modifiche e/o aggiornamenti per le politiche dell’anno successivo, anche in considerazione
     dei Regolamenti per le erogazioni territoriali di Fondazione Cariplo. In questa fase si deve tenere conto degli
     ambiti di intervento, della fattibilità delle richieste dei soggetti finanziatori, dell’impatto organizzativo nella ge-
     stione delle pratiche e delle tempistiche richieste.
     Il Consiglio di Amministrazione deve, altresì, esplicitare, di anno in anno, se diversi dagli anni precedenti, i cri-
     teri e le modalità di valutazione.
     Il Ruolo che la Fondazione deve ricoprire e sviluppare maggiormente prevede di:
     · essere corpo intermedio e di rappresentanza;
     · essere capace di leggere bisogni e di rilevare interessi;
     · essere capace di personalizzare gli interventi
     · essere capace di attivare dinamiche di responsabilità sociale;
     · essere flessibile nella propria operativa;
     · essere capace di valorizzare il capitale sociale.

     La Fondazione nell’analisi dei progetti deve introdurre criteri e azioni che prevedano di tener conto della sto-
     ria e dello storico dell’organizzazione proponente i progetti, in merito a: costituzione e natura giuridica, bilan-
     cio, partnership, rapporti con enti pubblici, rendicontazioni precedenti e numero di provvedimenti di revoche
     parziali e totali.
     La Fondazione nella valutazione per il finanziamento dello specifico progetto deve di tener conto anche di:
     tipologie di spese ammissibili e relativi limiti massimi, cantierabilità e sostenibilità nel tempo.
     Il Consiglio di Amministrazione deve esplicitare in relazione al settore di intervento i principi e criteri da appli-
     care per la valutazione.
     Un settore a parte da sviluppare, dandone, ove possibile, sistematicità, risulta essere la valutazione ex post e la
     creazione di una banca dati delle iniziative finanziate e realizzate. Tenendo conto di:
     · evoluzione tecniche di valutazione ex post;
     · modellizzazione del feedback di progetto;
     · creazione di una banca dati dei progetti finanziati con indicazione di best practice;
     · creazione di rapporti tematici.

     Extra Bando
     La Fondazione ha una capacità erogativa autonoma per la quale dispone di risorse da erogare secondo la
     volontà del Consiglio di Amministrazione.

12
La discrezionalità erogativa sarà comunque caratterizzata da:
· adeguata motivazione e trasparenza;
· flessibilità, efficacia e tempestività dell’intervento

A tal fine il Consiglio di Amministrazione deve definire modalità e procedure per garantire questi principi nelle
decisioni.
Il Consiglio inoltre, per favorire tempestività ed efficacia d’intervento, stabilisce di demandare al Presidente la
destinazione di piccole donazioni della consistenza massima di € 5.000, per un ammontare annuo di € 50.000
sulla base di accertate dotazioni e disponibilità.
Il Consiglio si adopererà per incentivare forme di concorso, collaborazione e sinergie tra le varie linee eroga-
tive della Fondazione.
Comunicazione
Il Consiglio indica nella comunicazione un tema strategico per lo sviluppo, la crescita ed il radicamento della
Fondazione. Ne costituisce quindi un elemento funzionale e un obiettivo strategico.
A tal fine il Consiglio sottolinea che la comunicazione:
· deve esprimere sempre il concetto e il valore del dono;
· dove essere costante sia verso l’interno (CdA, Consulte, Donatori, ex Consiglieri e ogni altro soggetto che
   a vario titolo è un “interlocutore privilegiato” degli organi della fondazione) che verso l’esterno (beneficiari,
   istituzioni, comunità nel suo insieme,…);
· dove tenere presente i differenti target a cui riferirsi e all’uopo usare linguaggi e strumenti differenti ed adeguati.

Un esplicito richiamo viene fatto per migliorare il sito ed iniziare la comunicazione via web tramite i social me-
dia tenendo presenti i nuovi strumenti in dotazione soprattutto alle giovani generazioni.
Il Consiglio ritiene inoltre di sviluppare, possibilmente con il supporto di Fondazione Cariplo, analisi che diano
conto del grado di conoscenza e di penetrazione della Fondazione sul proprio territorio.

                                           Rapporti con altri Enti
Fondazione Cariplo
Fondazione Cariplo è statutariamente presente nel CdA della Fondazione e entro la fine del 2016 anche nel
Comitato esecutivo e nel Collegio dei Revisori.
La Fondazione, nella gestione delle risorse provenienti da Fondazione Cariplo, deve far valere la diversa di-
mensione e vivacità operativa della provincia di Brescia, in stretta collaborazione con il supporto dei membri
bresciani che sono all’interno della stessa Fondazione Cariplo.
La Fondazione deve consolidare la collaborazione, con ruolo più attivo negli organismi Fondazione Cariplo
(Cabina di Regia, World cafè, gruppi di lavoro,…)ed incentivare maggior collaborazione con la Commissione
Centrale di Beneficenza (alcuni presidenti di FdC sono Commissari Cariplo); La Fondazione deve collaborare
nella raccolta e trasferimento dai di sistema

Assifero
La Fondazione partecipa attivamente alla rete di fondazioni di erogazione e deve sviluppare, ove possibile,
relazioni con altre fondazioni in Italia e all’estero.
La Fondazione ritiene, per la vigenza di queste linee di mandato di avvalersi del supporto di Assifero.

Istituzioni Pubbliche
Il Consiglio ribadisce il ruolo sussidiario – e non sostitutivo – della Fondazione Comunità Bresciana;
La Fondazione a tal fine può aderire o promuovere partecipazioni a progettualità con Istituzioni Pubbliche pur-
ché paritarie e condivise.
La Fondazione nelle progettualità condivise con le Istituzioni Pubbliche deve agire sempre secondo il principio
del miglioramento della qualità della vita per la propria Comunità.

                                                                                                                            13
Altre Fondazioni
        Il Consiglio stimola ad incentivare un consolidamento di relazioni ed ove possibile un ruolo di coordinamento
        di iniziative condivise con altre fondazioni di erogazione bresciane o di altri territori operanti sul proprio territo-
        rio di riferimento.

        Associazioni di categoria e Club di Servizio
        La Fondazione, ove possibile e richiesto, partecipa ad iniziative filantropiche di associazioni di categoria e club
        di servizio laddove siano codificati i rapporti di compartecipazione primaria dei promotori dell’iniziativa.

                                                    Impatto Organizzativo
        Il livello di servizio e di risposta ai fondisti, la creazione di campagne per la raccolta del patrimonio, gli sforzi pro-
        gettuali per aumentare il tasso di efficienza della fondazione in termini di tasso di erogazione e di numero di
        fondi attivi, nonché lo sviluppo di un sistema di monitoraggio dei progetti, l’avvio di progetti speciali con ruolo
        di coordinamento da parte della Fondazione unitamente al nuovo piano di comunicazione da implementare
        hanno un impatto organizzativo da declinare in un piano operativo triennale e in una valutazione di adegua-
        tezza della struttura e delle risorse della Fondazione stessa.
        Gli interventi su tale fronte sono pre-condizione per l’efficacia dell’azione e dovranno essere oggetto specifico
        di decisioni del Consiglio di amministrazione.

     In chiusura di questo tema dedicato alla Governance si ricorda che, come previsto dallo Statuto, tutti i componenti
     degli Organi Amministrativi ed i Revisori hanno operato gratuitamente disponendo, tra l’altro, per il versamento di
     un contributo annuo a favore della Fondazione.
     Per quanto riguarda l’operatività degli Organi della Fondazione elenchiamo, qui di seguito, una sintesi dell’attività
     svolta nel corso dell’anno 2016.
     Il Comitato Esecutivo si è riunito n. 5 volte in corso d’anno mentre, il Consiglio di Amministrazione, si è riunito per n. 9 sedute.
     Numerose sono state inoltre le riunioni di alcuni gruppi di Consiglieri facenti parte di:
         · Commissione Gestione Patrimonio;
         · Commissioni Bandi;
     L’attività della Commissione Gestione Patrimonio sarà commentata in specifico capitolo della presente Relazione Morale.
     L’attività delle Commissioni Bandi, riunitesi in più circostanze, si è incentrata nell’analisi di numero 387 progetti pre-
     sentati nel corso dell’anno 2016, nella stesura delle diverse graduatorie di merito e nella formulazione della propo-
     sta, agli Organi della Fondazione, dell’ammontare dei contributi da assegnare.

     LE CONSULTE DEI DONATORI E PER LA COMPRENSIONE DEI BISOGNI - LA STRUTTURA

     Per migliorare la diffusione della Cultura del dono e conseguire i risultati previsti della delibera di mandato, con par-
     ticolare riguardo alla strategia di incremento del patrimonio il Consiglio di Amministrazione si avvale della collabo-
     razione Consulta dei donatori che formula pareri preliminari, non vincolanti, che il Consiglio di Amministrazione è
     tenuto ad esaminare. Alla luce della variazione del Regolamento ogni Fondo può delegare un partecipante ad in-
     tervenire alle riunioni della Consulta stessa. Qui di seguito la composizione:
     La Consulta dei Donatori, in carica al 31 dicembre 2016, con il suo Portavoce Bartolomeo Rampinelli Rota ed i Membri
     Samuele Alghisi– Daniela Ambrosi Santamaria – Giuseppe Ambrosi – Ornella Archetti – Paola Artioli – Gabriele Avanzi
     – Elena Balduzzi – Grazia Rampinelli Beccaria – Ivo Benedetti – Marcello Berlucchi – Ignazio Bertola – Giuliana Bertoldi –
     Alberto Bolpagni – Marco Bonometti – Eugenio Busi – Pierpaolo Camadini – Roberto Cammarata – Antonio Capezzuto
     – Claudio Ceni – Carlotta Chiaf – Magda Ciocca – Giuseppina Archetti Conte – Pierluigi Cordua – Caterina Da Porto –
     Angela De Giacomi Goi – Roberto Gorla – Giuseppe Fenocchio – Alberto Festa – Primo Fogassi – Paolo Franchi – Mauri-
     zio Funazzi – Daniela Gabana Grandi – Vittorina Gaioni – Massimo Ghetti – Elio Ghidoni – Cesare Giovanelli – Giacomo
14
Gnutti – Marina Gnutti – Annalisa Granito – Pierangelo Guizzi – Ida Rizzi Lanfranchi – Pierluigi Leali – Saulo Mafezzoni – Gio-
vanni Marchina – Laura Marchiori – Mario Mari – Marco Mariotti – Brunella Marniga – Lucio Mastromatteo – Fausto Montini
– Paolo Morandi – Luigi Moretti – Giuseppe Pasini – Angelo Piazzoli – Giorgio Rizzardi – Margherita Rocco – Giovanni Maria
Seccamani Mazzoli – Roberto Scotti – Paolo Streparava – Sandro Torchiani – Claudio Teodori – Ivano Vaglia – Marcellino
Valerio – Silvio Valtorta – Riccardo Venchiarutti – Hendrika Visenzi – Veronica Zampedrini – Piero Zanelli – Mario Zanetti.
Nel corso del 2016 le riunioni si sono tenute presso l’Istituto Paolo VI a Concesio e presso il Conservatorio di Musica
”Luca Marenzio” di Brescia. Nel corso delle riunioni, oltre a fare il punto sulla attività della Fondazione, è stato avvia-
to un confronto tra le iniziative filantropiche proposte e sostenute dai fondisti e finalizzato a sviluppare collaborazioni
e sinergie intorno ad alcune iniziative progettuali indicate dai donatori.

Per meglio interpretare le esigenze ed i bisogni che il nostro territorio evidenzia, il lavoro della Fondazione può con-
tare sul qualificato contributo della Consulta per la comprensione dei bisogni del territorio.
In seguito alla ridefinizione del regolamento è stata ricostruita la compagine che la costituisce. Con l’intento di coin-
volgere maggiormente le organizzazioni di volontariato, di promozione sociale, del terzo settore, delle istituzioni pub-
bliche nella definizione degli orientamenti relativi alle erogazioni ha deliberato una modifica al regolamento della
Consulta per la Comprensione dei bisogni del territorio, il Consiglio di Amministrazione ha inteso modificare la mo-
dalità di nomina dei componenti, prevedendone un coinvolgimento nella fase di presentazione delle candidature.
Al 31.12.2016 i componenti della Consulta risultavano: Marcello Berlucchi – Gianpietro Briola (portavoce) – Severo
Bocchio – Agnese Dialma Cantaboni – Pamela Cappellazzi – Paola Ceretta – Vincenza Corsini – Adalberto Miglio-
rati – Claudia Nodari Gorno – Armando Nolli – Carlo Pedretti – Gianni Tranfa – Patrizia Vastapane – Maria Villa Alle-
gri – Renato Zaltieri.

GESTIONE DEL PATRIMONIO

Nei grafici sotto riportati la rappresentazione dell’asset allocation di inizio e di fine anno 2016.

                    6,26%
                                                                                                           16,92%
                                                                           19,48%

    20,43%
                                                                                                                       6,76%

                                                                   4,42%

                                                                                                                        15,30%

                                                                       20,76%
                                                  73,31%

                                                                                                          16,35%

ASSET ALLOCATION AL 01.01.2016                        PESO        ASSET ALLOCATION AL 31.12.2016                       PESO
Liquidità e pronti contro termine                     6,26%       Liquidità conto corrente                            16,92%
Bond                                                 73,31%       Polizze a capitale garantito                         6,76%
Equity                                               20,43%       Bond Governativi Eurozona (€)                       15,30%
                                                                  Bond Corporate IG                                   16,35%
                                                                  Fondi / Sicav obbligazionari                        20,76%
                                                                  Bond Subordinati                                     4,42%
                                                                  Certificate, Fondi e Sicav Azionari                 19,48%

                                                                                                                                  15
Il 2016 è stato un anno caratterizzato da eventi di portata storica tra cui Brexit, la vittoria di Trump alle elezioni presi-
     denziali americane e l’esito negativo del referendum italiano che ha bocciato la riforma costituzionale.
     Complessivamente l’economia mondiale ha registrato un’espansione moderata (ma con tassi di crescita molto
     differenziati) e le quotazioni delle materie prime, petrolio incluso, si sono riprese dopo una lunga fase di debolezza.
     In Inghilterra l’esito del referendum a favore di Brexit ha determinato un’ampia svalutazione della sterlina, mentre ne-
     gli Stati Uniti, occupazione e reddito hanno continuato a crescere a ritmi sostenuti (anche se inferiori alle attese nel
     primo semestre). A fine anno, la vittoria di Trump ha favorito un aumento della curva dei tassi a medio e lungo termi-
     ne, nell’aspettativa che la nuova amministrazione implementi una politica fiscale espansiva. A dicembre la Federal
     Reserve è tornata per la prima volta dopo molti anni ad alzare i tassi ufficiali di 25 punti base.
     Tra le economie emergenti, l’Asia si è confermata la regione più dinamica anche se India e Cina hanno rallentato il
     proprio tasso di crescita, mentre l’America Latina e i Paesi dell’Area CSI si sono caratterizzati per una maggiore insta-
     bilità registrando una nuova contrazione del PIL.
     In Europa le politiche monetarie hanno invece mantenuto un approccio espansivo a fronte di una variazione annua
     del PIL che è rimasta poco sopra l’1,5%, livello sufficiente a promuovere un progressivo assorbimento del tasso di di-
     soccupazione ma senza generare pressioni inflazionistiche.
     Sul fronte cambi il cross dell’euro-dollaro ha mostrato un’ampia oscillazione nel corso del 2016: a una fase di apprez-
     zamento è seguito un graduale indebolimento che lo ha portato a chiudere l’anno a 1,05.
     In Italia la variazione del PIL è stata nell’intorno dell’1%. Nonostante la produzione industriale abbia continuato ad
     aumentare, la crescita occupazionale ha perso slancio, con un rapporto Debito/PIL in leggera crescita. Anche i dif-
     ferenziali di rendimento dei BTP rispetto ai Bund tedeschi sono saliti in corso d’anno, soprattutto per l’incertezza sull’e-
     sito del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 e le tensioni sul sistema bancario legate alle preoccupazioni
     su capitalizzazioni e Non Performing Loans.
     In seguito, la veloce risoluzione della crisi di governo e l’estensione del programma di acquisti deliberata dalla BCE
     hanno tranquillizzato gli investitori, ma diverse agenzie di rating hanno rivisto in negativo l’outlook sul debito italiano.
     Dopo un inizio d’anno difficile e molto volatile con punto di minimo a metà febbraio, i mercati azionari hanno trovato
     supporto nelle decisioni di politica monetaria della BCE ad inizio marzo e nel rimbalzo nei prezzi del petrolio. In Inghil-
     terra l’inattesa vittoria del fronte del “Leave” ha determinato una violenta correzione al ribasso delle quotazioni di
     borsa ed una nuova impennata dell’avversione al rischio degli investitori.
     Nel corso del terzo trimestre, gli indici azionari dell’area euro, ad eccezione dell’Italia, hanno gradualmente recupe-
     rato i livelli precedenti la Brexit, sostenuti anche da una stagione dei risultati semestrali nel complesso superiore alle
     aspettative del mercato.
     Nell’ultimo trimestre del 2016, i mercati azionari dell’area euro hanno dapprima consolidato i livelli raggiunti, per poi
     accelerare nelle settimane conclusive dell’anno, in un contesto di rendimenti obbligazionari in rialzo.
     L’indice EuroStoxx ha chiuso l’anno in marginale rialzo (+1,5%); il CAC 40 ha registrato un incremento del 4,9% a fine
     periodo, mentre il rialzo del Dax 30 è stato del +6,9%; l’indice IBEX 35 ha chiuso in calo del 2%. Al di fuori dell’area euro,
     l’indice del mercato svizzero SMI si è deprezzato del 6,8%, mentre l’indice FTSE 100 del mercato britannico ha chiuso
     l’anno in rialzo (+14,4%). L’indice S&P 500 ha chiuso il periodo in rialzo del 9,5%.
     Nel 2016 il mercato azionario italiano ha ottenuto performance inferiori a quelli di altri mercati internazionali, sia per
     l’elevata incidenza nell’indice del settore finanziario, sia per una ripresa dell’incertezza politica. L’indice FTSE MIB ha
     chiuso il periodo in calo (-10,2%), anche se ben al di sopra dei minimi registrati nel febbraio 2016.
     La Commissione Patrimonio, composta dai consiglieri Giuseppe Ambrosi, Elena Balduzzi, Luigi Moretti, Sandro Torchiani
     e da Maurizio Faroni (già consigliere, ora in qualità di membro esterno), si è confrontata con un contesto di tassi Euro
     a breve termine ancora negativi, tassi obbligazionari a medio/lungo termine bassissimi ma in un contesto di mag-
     giore volatilità e mercati borsistici difficili nei primi mesi dell’anno ma complessivamente caratterizzati da una buona
     performance a fine esercizio. Ciò che ha guidato le scelte di investimento della Commissione sono state, in primis, le
     misure di politica monetaria della BCE e della FED, da dicembre divergenti.
     Il patrimonio di circa Euro 22,4 milioni a fine anno (oltre a circa Euro 2,1 milioni dedicati alle erogazioni legate ai bandi
     e al progetto di ricostruzione nelle zone terremotate “Non Lasciamoli Soli”) è stato allocato nella prospettiva di una
     gestione prudente e diversificata in un orizzonte temporale di medio periodo. Nel corso del 2016 è stata mantenuta
     un’esposizione ai mercati azionari (in particolare europei) mediamente vicina al 25%, ridotta a fine anno sotto il 20%,
     al fine di realizzare una parte delle plusvalenze, e successivamente ricostituita nel corso del 2017. Nell’ambito degli
     investimenti obbligazionari si è ricercato un differenziale positivo di rendimento attraverso l’acquisto di fondi obbliga-
16
zionari gestiti da case di investimento di primario standing internazionale dedicati anche ad emittenti corporate e
 “high yield” molto diversificati e con duration contenute. La sottoscrizione di obbligazioni subordinate emesse da pri-
 marie banche italiane ben capitalizzate è stata mantenuta nei limiti del 5% del portafoglio. Una parte della liquidità
 (circa il 7%) è stata investita in polizze a capitale garantito.
 Il controvalore della rendita contabile maturata nel corso dell’esercizio 2016 è stato pari ad Euro 629.471,86, equiva-
 lente ad un rendimento medio ponderato, al netto della tassazione e dei costi di gestione, del 2,9%.
 A partire dal 2016, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, nell’ambito delle linee guida strategiche, ha de-
 finito nuovi criteri di ripartizione della rendita che è stata di conseguenza così allocata:
 – Euro 110.000 come disponibilità per la gestione;
 – Euro 51.854,55 ad incremento del Patrimonio Generale della Fondazione;
 – Euro 250.553,30 circa alla sezione corrente del Fondo Generale, di cui Euro 39.000 destinati al fondo stabilizzazione rendite;
 – Euro 216.137,71 circa nelle competenze della sezione corrente dei singoli Fondi dei Donatori costituiti presso la
      Fondazione, pari ad un rendimento netto del 2,37%.
 La rendita è calcolata in coerenza con i principi contabili, che, come noto, non consentono di accertare le plusva-
 lenze non realizzate. In una logica “mark to market” la rendita netta sarebbe stata superiore al 4%.

 Il Consiglio di Amministrazione ringrazia la Commissione Patrimonio per il risultato conseguito.

 RAPPORTI CON I DONATORI
 Promozione della cultura del dono. Nell’attuale perdurante situazione di crisi economica la Fondazione della Co-
 munità Bresciana non ha mancato di continuare a tessere la rete della solidarietà sul territorio, coltivando tutte le
 sensibilità che ha ritenuto di potere sollecitare, ottenendo il seguente risultato nel corso del 2016.
 Donazioni raccolte Euro 3.708.53,42 di cui:
 - Euro 548.250,00 a sezione patrimoniale (pari al 15% del totale);
 - Euro 1.762.023,39 a sezione corrente (pari al 48% del totale);
 - Euro 1.398.580,03 raccolta straordinaria terremoto 2016 (pari al 37% del totale)
 Le donazioni raccolte nel corso dell’anno 2016 sono rappresentate nella parte statistica di dettaglio nel capitolo
 dedicato all’attività collegata alle donazioni.
 Appare opportuno a questo punto della Relazione evidenziare le diverse caratteristiche delle donazioni ricevute:

 Le donazioni ricevute a sezione patrimonio (il cui andamento, comparato con gli anni precedenti, è visibile nella
 sotto riportata figura) sono destinate ad aumentare il patrimonio della Fondazione e, una volta effettuate, diventa-
 no intangibili. I rendimenti generati dalle donazioni effettuate con questa modalità vengono utilizzati per realizzare
 le finalità previste dal Fondo a cui esse fanno riferimento.
 Il dettaglio delle donazioni a patrimonio è illustrato alla pagina 32.

1.332.000

                                         1.136.404
                         1.028.060
                                                                      986.309

                                              895.587

                        705.226                                                                                                             548.250
            648.377                                                                                                               513.650
                                                                                                    404.158

                                                            375.813             394.275   400.992

                                                                                                              235.100   267.263

 2002         2003    2004        2005    2006       2007    2008      2009     2010      2011      2012      2013       2014      2015      2016
                                                                                                                                                      17
Le donazioni ricevute a sezione corrente (il cui andamento, comparato con gli anni precedenti, è visibile nella sotto
      riportata figura) sono invece stanziate per finanziare iniziative giudicate più opportune ed immediate. Ognuno dei
      Fondi costituti presso la Fondazione prevede la possibilità di donazioni a sezione corrente. Attraverso questa moda-
      lità è come se all’interno della Fondazione ci fossero tante piccole fondazioni autonome, che possono indirizzare le
      proprie risorse verso le attività che ritengono più necessarie.
                                                                                                                                     1.788.538   1.762.023

                                                                                            1.591.573

                                                                                                               1.193.302

                                                                                                                             1.125.892
                                                                               894.909

                                                  709.506

                                                                           616.789
     459.744
                                                              575.852
                  355.775

                            87.738
                                        183.059

       2004     2005        2006     2007          2008     2009        2010         2011               2012   2013        2014          2015     2016

      Dai due grafici innanzi presentati si rileva che i primi 6/7 anni di attività hanno dunque registrato un’attività mol-
      to forte per quel che riguarda la donazione a sezione patrimoniale, mentre quella inerente le donazioni a sezione
      corrente è sicuramente risultata più debole. Dal 2008, da quando cioè la crisi ha iniziato a farsi sentire, si è invertita
      la tendenza: sono aumentate le donazioni a sezione corrente e sono diminuite quelle a sezione patrimoniale. È un
      cambio di tendenza interessante, che fa intuire come negli ultimi anni sia cresciuta la necessità di fornire risposte più
      immediate alle necessità espresse dal territorio in questi momenti difficili. Piuttosto che attendere che i Fondi investi-
      ti generino risorse da destinare alle finalità per cui sono stati costituti, dunque, si preferisce effettuare donazioni che
      possano essere immediatamente utilizzate. Questa tendenza si è confermata anche nel corso dell’esercizio 2016.
      Il dettaglio delle donazioni a sezione corrente è illustrato alla pagina 33.

      5 per mille
      Anche per l’anno 2016 la Fondazione della Comunità Bresciana Onlus ha ritenuto opportuno non sollecitare la de-
      stinazione del 5 per mille per proprie finalità.
      Nel mese di novembre 2016 l’Agenzia delle Entrate ha provveduto al versamento dell’importo di € 14.905,59 nel meri-
      to del 5 per mille – anno 2014 – relativo a n. 58 scelte pervenute spontaneamente, sulle dichiarazioni dei redditi 2013.

      RAPPORTI CON I BENEFICIARI

      Anche nel corso dell’anno 2016 l’attenzione della Fondazione della Comunità Bresciana è stata rivolta alle nume-
      rose esigenze e bisogni rappresentati dalle progettualità espresse dalle meritorie Organizzazioni non profit che ope-
      rano sul nostro territorio.
      Al riguardo appare opportuno ricordare che le risorse assegnate sono state ripartite, dal Consiglio di Amministra-
      zione, dedicando una particolare attenzione ai nuovi bisogni straordinari che sono emersi dal territorio, specie per
      quanto riguarda il settore socio-assistenziale.
      A tal fine sono stati emanati n. 8 Bandi, che hanno beneficiato di consolidate partnership con altri Enti, così come
      rappresentato nella tabella sotto riportata.

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