Focus India Magazine - LAC Lugano

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Focus India Magazine - LAC Lugano
Focus India
Magazine                                                settembre 2017
                                                        – gennaio 2018

La magia dell’India
incontra l’Occidente
Mostra
Sulle vie dell’illuminazione
L’altrove mitico dell’India nella cultura occidentale

Danza
Aakash Odedra
Shantala Shivalingappa
La tradizione indiana nella danza contemporanea

Musica
Nishat Khan
Il presente e il futuro del sitar

Cinema
Il continente indiano attraverso la settima arte
Focus India Magazine - LAC Lugano
Impressum

                                               Editore
                                               LAC Lugano Arte e Cultura
                                               Piazza Bernardino Luini 6
                                               CH-6901 Lugano
                                               © 2017

                                               Team editoriale
                                               LAC ufficio comunicazione:
                                               Alessio Manzan, Alessio Vairetti,
                                               Alice Croci Torti e Anna Domenigoni

                                               Hanno contribuito
                                               Marco Müller, Elio Schenini
                                               e Stefano Tomassini

                                               Hanno collaborato
                                               Saul Beretta, Luca Pascoletti
                                               e Anna Poletti

                                               Editing contenuti
                                               Margherita Baleni e Alessandra
                                               de Antonellis, ddl+battage

                                               Traduzione
                                               Fred Sengmüller

                                               Grafica e layout
                                               Lucasdesign SA, Giubiasco

                                               Stampa
                                               Fontana Print SA, Pregassona

                                               Tiratura
                                               225’000 copie

                                                                                     LAC
                                                                                     Lugano Arte e Cultura

                                                                                     Piazza Bernardino Luini 6
                                                                                     CH-6901 Lugano
Il LAC ringrazia Manfred Tuerks de Winkel
                                                                                     Biglietteria
e la Fondazione per il Polo Culturale Lugano
                                                                                     +41 (0)58 866 4222
per il sostegno al progetto.
                                                                                     www.luganolac.ch

Partner principali
Focus India Magazine - LAC Lugano
Editoriale
                              Vocazione internazionale e trasversalità sono le caratteristiche fondanti che
                              hanno reso il LAC, fin dalla sua nascita, un centro culturale d’eccezione dove arti
                              visive, sceniche e musica interagiscono all’interno di un unico spazio, trovando
                              fra loro inedite contaminazioni e modalità d’espressione.
                              È stata proprio questa la filosofia alla base della mia direzione e l’opportunità
                              che ho voluto cogliere nello sviluppo di una programmazione aperta e trasversale,
                              come quella che vede Focus India protagonista a partire dal periodo autunnale.
                              Un progetto condiviso, a cui tengo particolarmente, realizzato grazie
                              alla collaborazione delle diverse anime che compongono il centro culturale.
                              Insieme ai direttori artistici Marco Franciolli, Carmelo Rifici ed Etienne Reymond,
                              abbiamo voluto costruire un programma pensato per offrire al pubblico l’occasione
                              di conoscere ed esplorare, sotto lo stesso tetto, le tante sfaccettature della
                              cultura indiana. A partire dalla mostra Sulle vie dell’illuminazione. Il mito dell’India
                              nella cultura occidentale 1808-2017, un crescendo di eventi, incontri ed esperienze
                              offre un ampio sguardo sulle affascinanti tradizioni culturali, le forme artistiche
                              e le suggestioni di un Paese che tanto ha influenzato la cultura occidentale.
                              Focus India permette di riunire per la prima volta al LAC alcuni dei più grandi artisti
                              indiani, che regolarmente calcano la scena artistica internazionale. Penso
                              in particolare alla ballerina Shantala Shivalingappa, che vanta collaborazioni
                              con personaggi del calibro di Pina Bausch e Maurice Béjart, all’artista
                              pluripremiato Aakash Odedra, un perfetto mix tra la danza classica tradizionale
                              indiana e le più interessanti forme di danza contemporanea, o al grande
                              sitarista Nishat Khan, considerato un gigante delle corde. Alla mostra e alle
                              performance di questi artisti si aggiunge una rassegna cinematografica curata da
                              Marco Müller e un ampio calendario di appuntamenti rivolti a bambini e adulti,
                              con esperti della cultura indiana, che spaziano in maniera interdisciplinare
                              tra le tante sfaccettature di questo Paese: incontri sull’ayurveda e la medicina,
                              laboratori creativi, una serata di musica e dj set Bollywood, aperture anticipate
                              della Hall il sabato mattina per sessioni di yoga aperte al pubblico e molto altro.
                              Non mi rimane che invitarvi a sfogliare il magazine per scoprire il programma
                              completo. Vi aspetto al LAC.

                              Michel Gagnon
                              Direttore LAC Lugano Arte e Cultura

In copertina:
Shantala Shivalingappa
Fotografia: © Elian Bachini

                                                                                                                         1
Focus India Magazine - LAC Lugano
LAC Focus India

                  Icona di grande fascino culturale, l’India
                  ha da sempre esercitato un ascendente
                  particolare sull’Occidente, mostrandosi
                  come un generoso bacino di ispirazione
                  dal quale molti artisti hanno attinto,
                  rielaborando immagini, suoni e tradizioni.
                  La sua magia è composta di note di sitar,
                  movimenti del corpo, misticismo religioso,
                  Siddharta, danza tradizionale, racconti millenari
                  e immaginario visuale. Tutto ciò ha ispirato
                  intere generazioni occidentali, avvolgendone
                  di affascinante mistero la sua identità.

              L’eco dell’India
              al LAC
                  Come la dea Kalì, l’India muove le sue braccia
                  e al suo richiamo rispondono nei secoli,
                  dall’Ottocento a oggi, artisti quali i Beatles,
                  Emilio Salgari, Steve McCurry, Pier Paolo
                  Pasolini, Alexander Calder, Anselm Kiefer…
                  sperimentando e guardando alle sue
                  sfaccettature. L’ayurveda, lo yoga,
                  i chakra: sono termini ormai noti nel mondo
                  occidentale, come pure le visioni
                  psichedeliche e le vedute dei paesaggi
                  di questo grande Paese. L’eco di tutto ciò
                  si avverte al LAC, in un inedito progetto
                  culturale: Focus India, un lungo e variegato
                  percorso di quattro mesi, dal 24 settembre
                  2017 al 21 gennaio 2018, trasversale alla
                  musica, all’arte, alla danza, ad appuntamenti
                  culturali e workshop.
                                           Benvenuti nella magia dell’India.
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Focus India Magazine - LAC Lugano
La profondità
                                dell’India
                                Pagina 10
Il quinto
elemento                        Workshop e atelier
                                creativi: culture e tradizioni
della danza                     a portata di bambini             Il presente
           Pagina 4             e ragazzi.
                                                                 e il futuro
          Shantala                                               del sitar
          Shivalingappa:                                         Pagina 16
          una delle
       maggiori interpreti                                       Nishat Khan: considerato
                                                                                               Le affinità
     contemporanee
      di danza classica
                                                                 dalla stampa internazionale   elettive
                                                                 “il più elegante
        indiana.                                                                               Pagina 20
                                                                 suonatore di sitar della
          Danza                                                  nuova generazione”.
                                                                                               Il cinema e le altre arti:
                                                                 Musica
                                                                                               un’originale rassegna
                                                                                               cinematografica
                                                                                               di 20 programmi dedicati
                                                                                               all’India, tra tradizione
                                                                                               e innovazione.
                                Rendez-vous                                                    Cinema

                                Pagine 13 e 22

                                Conferenze, workshop,
Sulle vie                       concerti gratuiti, classi
                                                                                               Estasi e
dell’illumina-                  di yoga: appuntamenti
                                “in pillole” per mettere                                       prossimità
zione                           a fuoco interessanti aspetti
                                                                                               Pagina 24
                                della cultura indiana.
Pagina 6
                                                                 Indian                        Aakash Odedra:
Il mito dell’India nella
cultura occidentale
                                                                 Waves                         il perfetto mix tra danza
                                                                                               classica tradizionale
1808-2017: un esaustivo                                          Pagina 18
                                                                                               indiana e le più
percorso espositivo                                                                            interessanti forme di
tra fotografie, manifesti,                                       Dal sitar al Bollywood
                                                                                               danza contemporanea.
sculture e materiali diversi.                                    Club londinese:
                                                                                               Danza
Mostra                                                           connessioni e influenze
                                                                 della musica indiana
                                                                 su quella occidentale.
                                                                 Musica

                                Programma
                                Pagina 14

                                Il calendario completo
                                degli eventi.

                                                                                               English version
                                                                                               Pagina 27

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Focus India Magazine - LAC Lugano
LAC Focus India Danza                                                                                Shantala Shivalingappa
                                                                                                     Akasha
                                                                                                     Sa 11.11.2017
                                                                                                     ore 20:30, Sala Teatro
                                                                                                     LuganoInScena

                                                                                                     Una produzione Compagnia

Il quinto elemento
                                                                                                     Shantala Shivalingappa

                                                                                                     Biglietto intero
                                                                                                     a partire da CHF 40.–

della danza
Intervista a Shantala Shivalingappa

                                 «Sono cresciuta circondata            Come descrive la danza che interpreta?
                                 da musicisti e ballerini. Mia madre   La danza Kuchipudi incarna due energie
                                 è una danzatrice di Bharata           contrastanti. La parte bassa del corpo,
                                 Natyam e Kuchipudi che da oltre       con il lavoro dei piedi, è radicata alla terra,
                                 trent’anni insegna a Parigi.          come le montagne o gli alberi. Mentre il busto,
                                 Ancora prima di iniziare a            il torso e le braccia sono estremamente
                                 prendere lezioni, io già ballavo».    aggraziate e fluide, come l’acqua o il vento.
                                 Shantala Shivalingappa è oggi         Il Kuchipudi prevede molti salti, il che lo rende
                                 una delle massime interpreti          arioso e leggero. Adoro giocare con queste
                                 contemporanee del Kuchipudi,          diverse dinamiche, creando delle composizioni
                                 uno dei sette stili di danza          che sorprendono ed emozionano. Il Kuchipudi
                                 classica indiana.                     deriva da un’antica tradizione teatrale e narra
                                 Nata in India e cresciuta             storie che celebrano il divino, legate alla
                                 a Parigi, nei suoi spettacoli fa      mitologia induista. Per questo l’interpretazione,
                                 fluire la danza occidentale           l’espressività del volto e la gestualità devono
                                 contemporanea nella tradizione        trasmettere emozioni e drammaticità.
                                 millenaria indiana, che si svela      Ha lavorato con artisti occidentali
                                 in tutta la sua eleganza.             straordinari, quali Maurice Béjart, Peter
              I richiami alla natura, insieme agli elementi            Brook e Pina Bausch. Come hanno
              dell’universo e al divino, si mostrano nei movimenti     influenzato la sua arte queste
              del suo corpo, ossimoro di mondo materiale               collaborazioni?
              ed etere, parola quest’ultima che in sanscrito           Ho vissuto tutta la mia vita
              si dice Akasha…                                          a Parigi e sono venuta a               «Da bambini si
                                                                       contatto con il mondo artistico
              Shantala, come è nata la sua passione                    grazie a mia madre, che
                                                                                                              imita tutto quello
              per la danza e qual è stata la sua formazione:           ne faceva parte attivamente.           che si vede: io
              classica occidentale o indiana?                          Ho avuto la possibilità di
              Ho iniziato gli studi di danza classica indiana          avvicinarmi ad artisti veramente       ancora prima di
              Bharata Natyam all’età di cinque anni. Quando            eccezionali, tra cui proprio           iniziare a prendere
              ne avevo quindici mia madre volle che imparassi          Maurice Béjart, con il quale
              una variazione del Kuchipudi. Mi accompagnò              ho lavorato in una produzione          lezioni, già
              a Madras, in India dal suo Maestro affinchè              di cui era coreografo in
              fosse lui a insegnarmi una variazione in omaggio         occasione del duecentesimo
                                                                                                              ballavo».
              alla figura di Shiva.                                    anniversario della Rivoluzione
              È stato in quell’occasione che mi sono                   Francese. Ero molto giovane
              completamente innamorata dello stile Kuchipudi           ed era la mia prima esperienza
              e ho capito che non volevo fare altro. E così            con una compagnia professio-
              è successo.                                              nale di così alto livello artistico.

4
Focus India Magazine - LAC Lugano
Penso sia stato il momento in cui ho scoperto
                                cosa voglia dire essere una ballerina. Ero così
                                impressionata dalla presenza di Maurice! Mi
                                colpirono molto la sua generosità e la profonda
                                passione che nutriva per la danza e per la vita.
                                Peter Brook mi scelse per due rappresentazioni,
                                la commedia La Tempesta e successivamente
                                la tragedia Amleto di William Shakespeare, anche
                                se io non avevo una formazione da attrice.
                                La danza Kuchipudi infonde disciplina, rigore
                                e consapevolezza della propria presenza
                                scenica. Anche se non parliamo, nella danza
                                indiana classica usiamo il corpo e l’espressione
                                del viso per creare e raccontare storie.
                                Ho dovuto lavorare molto sulla mia voce e
                                su come variare il tono a seconda dell’emozione
                                che volevo trasmettere. Decisamente Béjart
                                e Brook sono stati dei veri guru per me.
                                E che ricordi ha delle esperienze
                                con Pina Bausch?
                                Con Pina Bausch ho lavorato più a lungo.
                                E quello che ho detto poco fa vale a maggiore
                                ragione per lei. I suoi lavori hanno influenzato
                                molto le mie coreografie. Ho collaborato
                                con lei per dieci anni, su tre diverse produzioni,
                                e ho fatto molti mesi di tour e di prove con
                                la sua compagnia. All’inizio mi sentivo molto goffa,
                                ma lei sapeva riconoscere le potenzialità delle
                                persone e farle emergere. Tutto il lavoro che
                                ho fatto nel mondo contemporaneo ha arricchito
                                il mio stile, influenzandolo e modellandolo.
                                Parliamo di Akasha, lo spettacolo
                                che presenterà al LAC il prossimo novembre.
                                Akasha è il mio lavoro più recente nello stile
                                Kuchipudi. Riassume tutte le influenze stilistiche,
                                le esplorazioni creative e le esperienze
                                che ho fatto. Sarò accompagnata da musicisti
                                che suonano dal vivo, come da tradizione.
                                Cosa significa Akasha?
                                In sanscrito significa cielo, etere o spazio.
                                È lo spazio che ci circonda, il quinto elemento,
                                l’infinito. Conosciamo solo un millesimo
                                di Universo, ma percepiamo che c’è qualcosa
                                intorno a noi che potrei chiamare energia.
                                Vuole anticiparci qualcosa su quello
                                che vedremo?
                                Il programma è composto da diverse coreografie
                                e termina con un pezzo che mi sta molto
                                a cuore, forse il più innovativo che abbia creato,
                                Bhairava: è un elogio al dio Shiva, rappresentato
                                nel suo aspetto più terrifico, come il distruttore,
                                l’incarnazione più sottile del diavolo. È un
                                pezzo con musica potente e danza molto
                                animata. Con queste performance vogliamo
Foto pp. 4-5 : ©Elian Bachini

                                rendere il pubblico più ricettivo verso tutto
                                quello che il mondo e la vita hanno da offrire,
                                mettendolo in contatto con l’Akasha.

                                                                                  5
Focus India Magazine - LAC Lugano
LAC Focus India Mostra                                    Sulle vie dell’illuminazione.
                                                          Il mito dell’India nella cultura
                                                          occidentale 1808-2017
                                                          A cura di Elio Schenini
                                                          24.09.2017 – 21.01.2018
                                                          MASI Lugano

Sulle vie
                                                          Orari:
                                                          Ma –Do, 10:00–18:00
                                                          Giovedì aperto fino alle 20:00
                                                          Lunedì chiuso

dell’illuminazione
                                                          Biglietto intero a CHF 15.–

L’altrove mitico dell’India nella cultura occidentale

Da Emilio Salgari a Henri Cartier-Bresson,
Werner Bischof, Robert Rauschenberg, fino
ai Beatles, Pasolini e Anselm Kiefer:
la fascinazione dell’India sulle espressioni
artistiche occidentali è il fil rouge della grande
mostra Sulle vie dell’illuminazione. Il mito
dell’India nella cultura occidentale 1808-2017,
cuore del progetto Focus India. Attraverso 400
opere – tra cui sculture, dipinti, fotografie –
e materiali diversi, come poster, libri e film,
la mostra racconta come questo grande Paese
sia diventato quell’altrove mitico a cui, in modo
particolare dagli anni Sessanta, si è guardato
come alternativa a un mondo sempre
più sottomesso alle logiche del consumismo.
E ci pone di fronte a una domanda: cosa,
di questo mito, rimane ancora oggi, di fronte
a una realtà sempre più globale?

Nei libri di storia, anche se forse oggi sarebbe
meglio dire sulle enciclopedie online,                1

il 1808 si ricorda soprattutto per la rapida
avanzata delle truppe napoleoniche in Spagna
e per la feroce repressione dei moti popolari
antifrancesi che Goya immortalò nella
drammatica scena di una fucilazione notturna
in uno dei suoi quadri più celebri. Solo spulciando       1
tra i numerosi accadimenti minori che le                  Vasilij Vereščagin
cronache di quell’anno registrano ci si imbatte           Taj Mahal Mausoleum, Agra
nella notizia relativa alla pubblicazione                 1876
di un “volumetto” di circa 300 pagine dal titolo          Olio su tela
Sulla lingua e la sapienza degli indiani scritto
                                                          2
da Friedrich Schlegel per i tipi di Mohr e Zimmer
                                                          Mata Hari che danza nella libreria
di Heidelberg. Eppure, a dispetto della                   del Musée Guimet a Parigi
sua apparente insignificanza, la pubblicazione            1905
di questo libro avrebbe avuto, sui due secoli             Stampa alla gelatina d’argento su carta
successivi, un’influenza superiore a quella               Musée Guimet. Musée national
di ogni altro evento di quell’anno.                       des arts asiatiques, Paris
                                                      2

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Focus India Magazine - LAC Lugano
Giunto alla conclusione che il sanscrito
                                  rappresentasse la lingua originaria dalla quale
                                  avevano avuto origine lingue apparentemente
                                  molto diverse tra loro, come il latino, il greco,
                                  il tedesco e il persiano, Schlegel sosteneva
                                  infatti, nelle pagine di questo volume, la necessità
                                  di approfondire la conoscenza degli antichi
                                  testi nei quali era raccolto il pensiero indiano,
                                  perché questo avrebbe avuto per l’Europa
                                  del primo Ottocento lo stesso valore di novità
                                  e lo stesso effetto dirompente che aveva avuto
                                  la riscoperta dell’antichità greco-latina tra
                                                                                         3
                                  Quattro e Cinquecento. Che Schlegel, seguito
                                  di lì a poco da Schopenhauer, avesse visto
                                  giusto, cogliendo con grande acutezza e precocità      addestrato per poter raggiungere l’illuminazione.
    3
                                  un fenomeno che stava emergendo proprio                Ma dove trovare, anche simbolicamente, questa
    Max Pechstein
                                  in quel momento, lo certificherà lo studio             luce, se non là dove l’uomo vede apparire
    Weib mit Inder auf Teppich
    1910
                                  fondamentale pubblicato da Raymond Schwab              ogni giorno la luce che dà vita al mondo? Come
    Olio su tela                  nel 1950, nel quale lo studioso francese               sapevano bene già gli antichi: “ex Oriente lux”.
                                  dimostrerà l’affermarsi di una vera propria            Dopo Alessandro Magno, dopo Marco Polo,
    4                             Renaissance orientale nella cultura europea            dopo Cristoforo Colombo, era ancora una volta
    Ferdinando Scianna            tra la fine del XVIII e i primi del XIX secolo.        a Oriente che bisognava volgersi, era lì
    Benares, India                Al Settecento illuminista, che si appropriava          che occorreva andare a cercare quelle risposte
    1997                          del mondo grazie all’esercizio dei sensi               che l’Occidente non riusciva più a trovare in
    Fotografia a colori           e della ragione e che dissipava l’ignoranza            se stesso. C’era un’altra antichità, oltre a quella
    © Ferdinando Scianna/Magnum   con la luce della propria razionalità, si sostituiva   greco-romana, e l’India, o forse sarebbe meglio
    Photos
                                  ora l’Ottocento romantico che indagava                 dire le Indie, divenne la meta – per alcuni reale,
                                  la profondità del sentimento, cercando la luce         per altri unicamente immaginaria – di una
    5
    Edwin Lord Weeks              sepolta nell’oscurità delle forze che si muovono       moltitudine di intellettuali e artisti occidentali
    The Last Voyage               all’interno del nostro mondo interiore.                che volsero le loro gambe e i loro pensieri
    Souvenir of the Ganges        Conseguentemente, alla ragione che deve                verso Oriente.
    1885 ca.                      essere istruita per poter illuminare il mondo,         I primi a percorrere le strade polverose
    Olio su tela                  faceva ora spazio lo spirito che deve essere           del subcontinente indiano e a offrire al pubblico

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Focus India Magazine - LAC Lugano
LAC Focus India Mostra

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                                                                               e se ne appropriava. In quegli
                                                                               anni cominciarono infatti
                                                                               a essere praticati in Europa
                                                                               la meditazione e lo yoga.
                                                                               Con questo mondo, che aveva
                                                                               uno dei suoi principali centri
                                                                               di irradiazione nella colonia
                                                                               del Monte Verità ad Ascona,
                                                                               era in contatto anche
                                                                               Hermann Hesse, il quale
                                                                               nel 1922 con il suo Siddharta
                                                                               offrì alla gioventù del XX secolo
                                                                               un romanzo di formazione
                                                                               che incarnava una visione
                                                                               alternativa a quella ispirata
                                                                               ai valori borghesi della società
                                                                               capitalista. Sarà proprio
6                                                                              la riscoperta di questo libro
                                                                               negli anni Sessanta a guidare
europeo un’immagine ampia di questo grande                un’intera generazione di giovani occidentali
Paese furono i vedutisti inglesi che, tra Sette           in India sulle rotte dell’Hippie trail, seguendo
e Ottocento, in concomitanza con l’espansione             le orme di Allen Ginsberg e dei Beatles.
dell’Impero britannico, con le loro stampe resero         Per gli esponenti della controcultura giovanile
familiari i grandiosi monumenti prodotti                  l’India, con i suoi santoni, le sue droghe,
nei secoli dalle varie religioni e civiltà che si erano   la sua spiritualità, la sua povertà, la sua musica,
succedute sul suo territorio, i paesaggi ampi             rappresentava il contraltare di un Occidente
popolati di piante e animali esotici come tigri           sottomesso alle logiche del consumismo
ed elefanti e le figure dei diversi gruppi etnici         di massa. Qui ritrovavano
e sociali che lo popolavano.                              gli stessi valori di un mondo
Nella seconda metà dell’Ottocento furono poi              arcaico, ancora immune dalla
i grandi pittori orientalisti, come l’americano           modernità, che vi aveva trovato
Edwin Lord Weeks o il russo Vasilij Vereščagin,           nel 1963 Pasolini – uno dei
e i sempre più numerosi fotografi che                     tanti scrittori, cineasti, fotografi
viaggiavano nel Paese, a dare corpo a una                 e artisti della seconda metà
rappresentazione dell’India coloniale                     del Novecento che l’India l’hanno
che si radicò profondamente nell’immaginario              visitata e raccontata – come
europeo. Da queste e da altre immagini trassero           pure Henri Cartier-Bresson,
ispirazione autori che l’India non la videro mai,         Alberto Moravia, Roberto
come Emilio Salgari, autore in quegli anni                Rossellini, Louis Malle, Ettore
della fortunatissima epopea del ciclo dei pirati          Sottsass, René Daumal,
della Malesia, o il pittore francese Gustave              Ferdinando Scianna, Giorgio                                                                    7

Moreau, nei cui dipinti l’India trascolora in una         Manganelli, Francesco Clemente, Luigi Ontani,
dimensione di mistero e di sogno.                         Günter Grass, Antonio Tabucchi, Sebastião
Ma ormai l’India e più in generale l’Oriente              Salgado, Gianfranco Rosi e moltissimi altri.             6
erano di moda. Nella Parigi della Belle Époque,           Ripercorrere gli innumerevoli episodi                    Allen Ginsberg sul tetto della casa
i costumi orientaleggianti dei Ballets Russes             che compongono la storia della “fascinazione             del brahmano in cui lui e Orlovsky
e i numeri di danza indiana di ballerine dai nomi         indiana” dell’Occidente, nell’anno in cui l’India        soggiornarono tra dicembre 1962
più o meno esotici, come Mata Hari, Dourga                celebra il settantesimo della propria                    e maggio 1963 a Benares
l’Hindoue e Ruth St. Denis spopolavano.                   indipendenza, è anche un modo per riflettere             Fotografia b/n
All’esotismo opulento di maharaja e bajadere              sul carattere esemplare che possono avere                National Gallery of Art, Washington
si opponeva però nello stesso tempo il rigore             le testimonianze di questi incroci culturali             Donazione Gary S. Davis
ascetico di chi in India cercava la via per               tra Oriente e Occidente, in un momento come
                                                                                                                   7
un rapporto diverso con la propria spiritualità.          questo in cui si avvertono con forza le tensioni
                                                                                                                   Sebastião Salgado
Dall’eclettico sincretismo religioso del movimento        prodotte dalla globalizzazione, e in cui più
                                                                                                                   Coal Mining, Dhanbad, Bihar, India
teosofico fondato da Helena Blavatsky,                    che gli incontri sembrano prevalere gli scontri          1989
“illuminata” anche lei – almeno stando ai suoi            di civiltà.                                              Stampa alla gelatina d’argento
racconti – da un viaggio in Tibet, alla tensione                                                                   su carta
antiborghese del Movimento per la riforma della           Elio Schenini                                            © Sabastião Salgado
vita, l’Occidente scopriva le pratiche millenarie         Curatore della mostra                                    Amazonas images

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                                                                                                                                                             246
Qual è il colore dell’impegno?
   Trovarsi in un museo a contemplare l’arte è un’esperienza
   che allarga le vedute. Per questo Credit Suisse sostiene
   il LAC ed il MASI Lugano in veste di Partner Principale.
   credit-suisse.com/sponsoring

                                                                                                    9
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LAC Focus India Rendez-vous                                                                                   Le attività per bambini,
                                                                                                              ragazzi e famiglie sono
                                                                                                              proposte da LAC edu

                                                                                                              Calendario di tutte le attività
                                                                                                              a pagina 14

La profondità
                                                                                                              Le informazioni pratiche
                                                                                                              delle singole attività sono disponibili
                                                                                                              sul sito www.india.luganolac.ch

dell’India
Culture e tradizioni indiane a portata di bambini e ragazzi

Cos’è un mandala? Che significato hanno                   la meditazione in numerose tradizioni spirituali,
le posizioni delle mani nella danza indiana?              nell’Induismo e nel Buddismo. Questi stessi temi
Quali sono le fiabe della tradizione                      saranno proposti a portata di bambini e ragazzi
popolare indiana? E perché si fa yoga?                    da esperti e artisti, in diversi appuntamenti
Lo scopriranno i bambini e i ragazzi che                  cadenzati sui quattro mesi del Focus.
nel corso dei quattro mesi di Focus India
frequenteranno i workshop, le letture
e gli atelier creativi organizzati alla scoperta
della magia dell’India.

Le espressioni artistiche indiane tradizionali,
come la danza, la scultura, la pittura e
la letteratura sono strettamente connesse alla
spiritualità del Paese e alle sue divinità, soggetto
privilegiato di tutta la cultura indiana. Basti pensare
al Kuchipudi, la danza tradizionale interpretata
da Shantala Shivalingappa, che celebra le
divinità, o al teatro-danza stile Bharata Natyam.
Quest’ultima antica disciplina, paragonabile a
una sorta di yoga in movimento, utilizza i principi
base del respiro, della meditazione e della
concentrazione che, uniti all’approfondimento
del linguaggio dei mudra – le particolari posizioni
delle mani – creano un’armonia tra corpo, mente,
immaginazione e rigore. Piedi ritmici, mani
che danzano, occhi che parlano: tutto il corpo
è coinvolto in questo racconto danzato, in grado
di fornire a chi lo pratica gli strumenti per
l’elaborazione e la trasmissione di preghiere in
forma di danza, attraverso la raffigurazione di miti
i cui protagonisti sono giovani dèi. Dèi che
ritornano insieme a fatti storici o di cronaca
nell’antica pratica dei Patachitra, lunghe strisce
di carta o tessuto dipinte a mano che poi venivano
raccontate cantando. E infine la tradizione
probabilmente più nota in occidente, insieme
allo yoga: la creazione dei mandala, disegni
mistici usati per focalizzare l’attenzione e aiutare

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Nel laboratorio di teatro-danza di Lucrezia
                                                             Maniscotti, ad esempio, i partecipanti potranno
                                                             trasformarsi in divinità o eroi delle leggende
                                                             indiane, come l’intelligente Ganesh o il valoroso
                                                             Rama, il dispettoso Krishna o la bella Sita.
                                                             Guidati da Urmila Chakraborty, impareranno a
                                                             illustrare uno scroll secondo la tradizione
                                                             Patachitra, realizzando un racconto che poi
                                                             saranno invitati a interpretare, un po’ da artisti,
                                                             un po’ da cantastorie. Potranno capire come
                                                             si realizzano i mandala, praticare lo yoga o fare
                                                             sperimentazioni creative legate ai risvolti più
                                                             attuali dell’industria cinematografica e musicale
Letture                                                      indiana. Lenti d’ingrandimento diverse
a cura di LAC shop
                                                             analizzeranno la cultura indiana e quanto
                                                             più profonda sarà la conoscenza della tradizione
Kim di Rudyard Kipling
10-14 anni                                                   da cui tutto questo deriva, tanto più facile
Gio 19.10.17                                                 sarà farsi coinvolgere dalla sua magia, capirne
ore 18:00, Hall                                              le forme, la funzione e la sua complessa serie
                                                             di caratteri simbolici, mitologici e spirituali.
Siddharta di Hermann Hesse
dai 14 anni
Me 09.11.17
ore 18:00, Hall

Attività gratuite

                             Nelle immagini alcuni momenti
                             delle attività organizzate
                             da LAC edu

                                                                                                              11
LAC Focus India

Qual è il valore del
mercato dell’arte?
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Surya Namaskara: il Saluto al Sole

Rendez-vous                                                            Surya (sole) Namaskara (saluto) è un’antica pratica yoga composta
                                                                       da una sequenza di 12 posture – asana – che vengono realizzate
                                                                       accompagnate da un ritmo controllato del respiro (pranayama).
                                                                       Lo scopo di questa sequenza era inizialmente devozionale nei
                                                                       confronti del sole (surya), sin dai tempi antichi identificato come
                                                                       generatore di vita. La pratica del Saluto al Sole ha il compito
                                                                       di sciogliere, allungare e rendere flessibili i muscoli. Inoltre Surya
                                                                       Namaskara massaggia gli organi interni e amplia la respirazione
                                                                       generando energia. Tradizionalmente si esegue all’alba
                                                                       e prevede fino a 108 ripetizioni, numero sacro della tradizione
Medicina ayurvedica:                                                   orientale.

tre energie in equilibrio                                                                       Yoga nella Hall
                                                                                                In collaborazione con Yoga Roof
Ayurveda, dal sanscrito “scienza della vita”, è un sistema                                      Sa 07.10.2017, Sa 14.10.2017, Sa 28.10.2017
di prevenzione della salute di origini millenarie. Secondo                                      Sa 06.01.2018, Sa 20.01.2018
tale antica medicina, la diversa combinazione dei cinque                                        ore 9:00, Hall
elementi da cui è composta la materia – terra, acqua,                                           Attività gratuita
fuoco, aria, etere – darebbe vita alle tre energie:
Vata (etere+aria), Pitta (fuoco+acqua) e Kapha (terra+acqua)
che determinano le diverse costituzioni psicofisiche.
I rimedi ayurvedici, riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale
della Sanità, sono volti a ristabilire l’equilibrio di queste
tre energie e aiutano a mantenere salute e longevità.

                        La mia India
                        Conferenze a cura del Dott. Gianluigi Marini
                        Me 18.10.2017 e Ma 14.11.2017
                        ore 18:00, Sala 1
                                                                       La dea Kalì e la linguaccia
                        Attività gratuita
                                                                       dei Rolling Stones
                                                                       Tra i tanti elementi riconducibili alla moda “indiana”
                                                                       che imperversava nella cultura giovanile degli anni ’60 e ’70
                                                                       vi è anche il logo che identifica una delle band più note
                                                                       della storia del rock. La celeberrima bocca degli Stones venne
                                                                       disegnata nel 1971 da un giovane grafico, John Pasche,
                                                                       al quale Mike Jagger aveva suggerito di prendere spunto
Diwali: una notte di luci al LAC                                       da un dipinto della dea Kalì, nel quale la divinità indù
                                                                       era rappresentata, come spesso accade, con la lingua di fuori.
Il Diwali è la grande festa induista dedicata alla luce e              Il logo fece la sua prima comparsa sulla busta interna
alla sua vittoria sulle tenebre, celebrata nella notte di luna piena   dell’album Sticky Fingers, la cui copertina venne disegnata
del mese di Kartika (tra metà ottobre e metà novembre).                da Andy Warhol.
Durante questa festività in India si accendono luci ovunque: le
case vengono decorate con luci elettriche colorate,                            Sulle vie dell’illuminazione
lampade a olio, candele galleggianti e fiori, mentre in famiglia               Il mito dell’India nella cultura
ci si scambiano doni.                                                          occidentale 1808–2017
                                                                               24.9.2017 – 21.01.2018, Museo
       Speciale Diwali                                                         Ma–Do, 10:00–18:00
       Sa 21.10.2017 e Do 22.10.2017                                           Gio fino alle 20:00
                                                                               Lunedì chiuso

                                                                                                                                              13
Programma
LAC Focus India

                                                                                         Percorso guidato
Sa 23.09.17         Evento inaugurale                                     Sa 30.09.17    Arte e yoga
ore 17:00                                                                 Sa 21.10.17    Condotto da Carolina Maria Nazar
Hall e Piazza Luini                                                       Sa 18.11.17
                                                                          Sa 09.12.17
                                                                          Sa 13.01.18
                 Mostra                                                   ore 10:30
                                                                          Museo
Do 24.09.17      Sulle vie dell’illuminazione
– Do 21.01.18    Il mito dell’India nella cultura occidentale 1808–2017   Ve 06.10.17    Arte, poesia e musica
Museo            A cura di Elio Schenini                                  Ve 10.11.17    A cura di Patrizia Nalbach
                 MASI Lugano                                              Ve 01.12.17    Con Gioacchino Balistreri, Sabrina Nardi
                                                                          Ve 05.01.18    e Dimitri Loringett
                                                                          ore 18:30
                 Musica                                                   Museo
Do 24.09.17         India Night and Day
ore 15:00-19:00 Percorso musicale e performativo                                         Approfondimento
Hall e Piazza Luini
                                                                          Do 15.10.17    Un quadro - una musica
Do 08.10.17      Amrat Hussain Brother’s Trio                             ore 11:00      Con Eberhard Fischer e Dr. Chandra Holm
ore 11:00        Amrat Hussain (tabla)                                    Teatrostudio   A cura di Lugano Musica
Hall             Sanjay Khan (voce, harmonium, classical raga)                           LAC edu
                 Teepu Khan (tabla)
                 LAC edu
Do 22.10.17      Dunia                                                                   Lecture d’oeuvre
ore 11:00        Musica, danze e poesia dal mondo                                        Brindiamo ad Arte
Hall             Denis Stern (chitarra e composizioni)
                 Arup Kanti Das (voce, tabla e percussioni)               Gio 05.10.17   L’India e gli artisti simbolisti
                 Lucrezia Maniscotti (danza e interpretazione)                           Condotta da Silvio Joller
                 LAC edu
Sa 04.11.17      India/MOVEMENTS                                          Gio 02.11.17   L’India e la filosofia occidentale
ore 21:00        Un Bollywood Club londinese nella Hall                                  Condotta da Silvio Joller
Hall
                                                                          Gio 07.12.17   Lo yoga nelle culture occidentali di inizio Novecento
Sa 18.11.17      Nishat Khan                                                             Condotta da Katia Gandolfi
ore 17:00        Sitar
Sala Teatro      LuganoMusica                                             Gio 04.01.18   Le esperienze architettoniche e urbanistiche
                                                                                         permeate d’Oriente di Le Corbusier,
Do 15.12.17      India Night and Day                                                     Bruno Taut e Eckart Muthesius
ore 20:30        Percorso musicale e performativo                         ore 18:00      Condotta da Nicholas Costa
Hall                                                                      Museo
                                                                                         Pranziamo ad Arte
                 Danza
                                                                          Gio 19.10.17   L’India e la musica del Novecento
Sa 11.11.17      Shantala Shivalingappa                                                  Condotta da Patrizia Nalbach
ore 20:30        Akasha
Sala Teatro      LuganoInScena                                            Gio 16.11.17   India ed esotismo nella fotografia occidentale
                                                                                         Condotta da Alice Nicotra
Sa 16.12.17      Aakash Odedra
ore 20:30        Rising                                                   Gio 18.01.18   Spiritualità orientale nell’arte astratta occidentale
Sala Teatro      LuganoInScena                                                           Condotta da Alice Nicotra
                                                                          ore 12:30
                                                                          Museo
                 Cinema
Ma 08.11.17      Le affinità elettive: il cinema e le altre arti                         Letture
– Gio 30.11.17   A cura di Marco Müller con Deepti D’cunha
Sala 4           e Iyesha Geeth Abbas                                     Me 09.11.17    Siddharta di Hermann Hesse
                                                                          ore 18:00      A cura di LAC shop
                 Il programma dettagliato della rassegna è disponibile    LAC Shop
                 sul sito www.india.luganolac.ch
                                                                          Gio 11.01.18   L’odore dell’India e Un’idea dell’india
                                                                          ore 18:00      Dai diari dello stesso viaggio in India fatto da Pasolini,
                                                                          LAC Shop       Moravia ed Elsa Morante nel 1961
                                                                                         A cura di LAC shop

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Conferenze                                                                     Workshop per ragazzi

Me 18.10.17       La mia India                                            Sa 07.10.17            Introduzione alla musica indiana
Ma 14.11.17       L’Ayurveda, la Scienza della Salute Indiana             ore 14:00              A cura di Luca Congedo
ore 18:00         e la Filosofia dell’Essere                              Atelier
Sala 1            A cura del Dott. Gianluigi Marini
                                                                          Sa 14.10.17            India reloaded
Sa 21.10.17       La danza narrativa indiana                              ore 10:30              Improvvisazione visuale
ore 16:00         A cura di Lucrezia Maniscotti                           Sala 4                 A cura di Roberto Mucchiut
Hall
Ma 24.10.17       L’invenzione dell’India:                                                       Workshop per bambini
ore 18:00         fotografia ed esotismo
Sala 4            Con Francesco Paolo Campione                            Sa 21.10.17            I mandala
                  A cura del MUSEC, Museo delle Culture di Lugano         ore 14:00              A cura di Silvia Paradela
                                                                          Hall
Me 07.11.17       I mandala
ore 18:00         A cura di Marilia Albanese                              Sa 21.10.17            Bharata Natyam
Sala Refettorio                                                           ore 10:30              Danza narrativa
                                                                          Sala 3                 A cura di Lucrezia Maniscotti
Ma 21.11.17       Corpi del divino
ore 18:00         L’iconografia dell’arte indiana                         Sa 25.11.17            Patachitra - “Disegni cantati”
Sala Refettorio   Con Giulia Bellentani                                   ore 14:00              Le fiabe popolari indiane
                  A cura del MUSEC, Museo delle Culture di Lugano         Atelier                A cura di Urmila Chakraborty
Me 29.11.17       Il cervello mistico: religione e scienza
ore 18:00         a confronto
                  Con Prof. Moshe Idel, Prof. Adrea Rigo e Shahar Arzy,                          Atelier creativo per bambini
Sala 1
                  neuroscienziato. Modera Viviana Kasam                                          I mandala
                                                                          Do 01.10.17
                  A cura dell’Associazione BrainCircleItalia                                     Condotto da Veronica Tanzi
                                                                          Do 15.10.17
                  In inglese                                              Do 12.11.17
                                                                          Do 26.11.17
Ma 05.12.17       I chakra                                                Do 10.12.17
ore 18:00         A cura di Marilia Albanese                              Do 14.01.18
Sala Refettorio                                                           ore 15:00
                                                                          Atelier
Ma 16.01.18       Modernism in India
ore 18:00         Con Partha Mitter                                       Ma 10.10.17            Primi passi nell’arte
Sala Refettorio   A cura del MUSEC, Museo delle Culture di Lugano         Ma 17.10.17            Condotto da Laura Raia
                                                                          Ma 24.10.17
                  In inglese                                              Ma 07.11.17
                                                                          Ma 14.11.17
                                                                          ore 16:00
                  Yoga                                                    Atelier
Sa 07.10.17       Yoga nella Hall
Sa 14.10.17       In collaborazione con Yoga Roof                                                Letture per bambini e ragazzi
Sa 28.10.17
Sa 06.01.18                                                               Me 04.10.17            Primi passi nella lettura
Sa 20.01.18                                                               ore 16:30              A cura di LAC shop
ore 09:00                                                                 LAC shop
Hall
                                                                          Gio 19.10.17           Kim di Rudyard Kipling
Do 22.10.17       Yoga                                                    ore 18:00              A cura di LAC shop
ore 17:00         Con gli insegnanti di Yoga Roof                         LAC shop
Sala 1

                                                                                                 Vacanze al LAC per bambini
                  Workshop per professionisti
                                                                          Ma 31.10.17            L’India, l’Arte e l’Arte dello yoga
Gio 16.11.17      La musica indiana                                       – Ve 03.11.17          Condotto da Carolina Maria Nazar
Ve 17.11.17       Condotto da Nishat Khan                                 ore 14:00
Teatrostudio                                                              – 16:00
                  I dettagli del workshop sono disponibili
                  sul sito www.india.luganolac.ch

                                                                          Rendez-vous: Percorsi guidati, Lecture d’oeuvre, Approfondimento, Conferenze,
                                                                          Yoga, Workshop, Atelier creativi e Vacanze al LAC sono parte del programma di LAC edu.

                                                                          Speciale Diwali
                                                                          Sa 21.10 e Do 22.10 (pagina 13)

                                                                          Programma aggiornato al 07.09.2017.
                                                                          Eventuali modifiche sono consultabili sul sito www.india.luganolac.ch              15
LAC Focus India Musica                                                                                             Nishat Khan
                                                                                                                   Sitar
                                                                                                                   Sa 18.11.2017
                                                                                                                   ore 17:00, Sala Teatro
                                                                                                                   LuganoMusica

                                                                                                                   In co-produzione con

Il presente
                                                                                                                   LAC Lugano Arte e Cultura

                                                                                                                   Biglietto intero
                                                                                                                   a partire da CHF 35.–

e il futuro del sitar
Intervista a Nishat Khan

 Un ponte                         Il suo linguaggio sonoro               grazie a un approccio unico, innovativo
                                  trascende le barriere                  e contemporaneo. Il mio linguaggio sonoro
 sonoro tra India                 dei generi musicali e i confini        abbraccia ed esplora i generi musicali
 e Occidente,                     culturali della musica indiana.        più disparati, dai canti greogoriani alla musica
                                  La stampa internazionale               classica occidentale, fino al jazz e al flamenco,
 costruito,                       lo ha paragonato a Jimi Hendrix        senza mai tralasciare il patrimonio culturale
 come accade                      e Bach, e la sua musica dicono         indiano originario.
                                  sia un’esperienza d’estasi             Come è strutturato il linguaggio musicale
 anche nella                      per l’ascoltatore.                     indiano e quanto conta l’arte
                                  Nishat Khan è oggi uno dei più         dell’improvvisazione?
 migliore musica                  famosi ed eleganti musicisti           Mentre la musica classica occidentale segue
 jazz, sull’improv-               suonatori di sitar della nuova         i principi dell’armonia, quella indiana è basata
                                  generazione. La sua grande             sulla melodia. Ogni brano classico indiano
 visazione.                       versatilità lo ha portato a            è costruito su Raga: strutture musicali antiche
                                  “dialogare” sul palco con Eric         che vengono tramandate oralmente da
               Clapton, John McLaughlin, Philip Glass, Carlos            Maestro ad allievo, ognuna, potremmo dire,
               Santana, tra gli altri, e a lavorare per dare vita        con un’ “anima” propria. L’accompagnamento
               ed emozione, con la sua musica, a film di registi         del canto o l’esecuzione solista viene eseguita
               quali Bernardo Bertolucci e James Ivory. È il             improvvisando sulle note della scala del Raga,
               presente e il futuro del sitar, un ponte sonoro tra       in base a regole caratteristiche
               India e Occidente, costruito, come accade anche           ad esso legate.                       Conferenze e workshop
               nella migliore musica jazz, sull’improvvisazione.         L’improvvisazione assume
                                                                         un ruolo fondamentale nella           Musica indiana
               Iniziamo dalle origini: lei è figlio d’arte, proviene     performance. Un buon musicista        Workshop per professionisti
                                                                                                               Con Nishat Khan
               da una famiglia di musicisti dell’India                   lo si riconosce proprio
                                                                                                               A cura di LAC edu
               settentrionale che vanta una lunga tradizione             dalla sua abilità a improvvisare,     Gio 16.11.2017 e Ve 17.11.2017
               di suonatori di sitar. Quando ha iniziato                 nel dare “vita” a un Raga.            Teatrostudio
               a suonare?                                                Da musicista classico indiano
               Alla mia famiglia è dovuta l’evoluzione del sitar e la    si è avvicinato e interessato         Dettagli sul sito www.india.luganolac.ch
               sua diffusione in tutto il mondo. Siamo considerati       alla musica occidentale.
               il presente e il futuro di questo particolare strumento   Come questo passaggio                 Conferenze e documentari
               e della musica indiana. Non ricordo quando ho             ha influenzato la sua musica?         A cura di LuganoMusica
               iniziato a suonare, ma mi esibisco dall’età di sette      Per un artista è normale              Sa 18.11.2017
               anni. A tredici ero il più giovane musicista ad avere     lasciarsi ispirare dai grandi         ore 14:00, Sala Refettorio
               mai suonato all’All-India Radio.                          musicisti e dalla musica
                                                                                                               Attività gratuita
               Come nella sua musica interpreta quella                   del passato. Gli stessi Claude-
               tradizionale indiana?                                     Achille Debussy, Olivier
               In molti dicono che ho creato un nuovo stile              Messiaen, Benjamin Britten

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o Manuel de Falla, sono stati sedotti e influenzati
                      dalla musica classica indiana. Ogni musicista,
                      ad esempio, assimila e fa propria una melodia,
                      una composizione, un’esibizione che lo ha
                      emozionato. Personalmente io amo interpretare
                      la musica in grado di “parlarmi”, di qualsiasi
                      cultura o genere essa sia. Ciò che caratterizza
                      la mia musica è senza dubbio la passione,
                      e l’aspetto umano e universale che incarna.
                      Ha suonato con alcuni dei più importanti
                      artisti della scena internazionale, quali Eric
                      Clapton, Carlos Santana, John McLaughlin
                      e Jeff Beck. Come si creano sperimentazioni
                      insieme su generi musicali così diversi?
                      Innanzitutto è molto divertente salire sul palco
                      insieme ad altri artisti: è un’esperienza gioiosa.
                      Collaboro spesso con McLaughlin, uno dei
                      chitarristi jazz più sofisticati al mondo. Suonare
                      insieme a lui è come creare una specie di dialogo,
                      durante il quale rispondiamo vicendevolmente
                      l’uno al suono dell’altro.
                      Tra i suoi lavori ci sono anche composizioni
                      e arrangiamenti musicali per l’industria
                      cinematografica di Bollywood, ma non solo.
                      Sì, è vero, Il mio lavoro è molto variegato.
                      Amo la musica di ogni genere e tipo, “profonda”
                      o “semplice” che sia, e amo suonarla. La musica
                      e le canzoni di Bollywood, a un primo ascolto,
                      possono apparire semplici, in realtà sono esempi
                      molto interessanti di orchestrazione. Lavorare
                      per il cinema offre un terreno stimolante per chi
                      crea musica. Ho composto e suonato le colonne
                      sonore di numerosi film, come Calore e polvere
                      di James Ivory e Piccolo Buddha di Bernardo
                      Bertolucci. In occasione delle celebrazioni
                      del centesimo anniversario del cinema indiano,
                      nel 2013, ho composto la colonna sonora
                      per il film muto del regista tedesco Franz Osten
                      A Throw of Dice, che fu la prima collaborazione
                      indo-europea in questo ambito.
                      Quello del LAC sarà il suo primo concerto
                      a Lugano, cosa ci possiamo aspettare?
                      Sono molto onorato dell’invito ricevuto a suonare
                      in questo importante centro culturale. Spero sia
                      l’inizio di una lunga amicizia. Oltre al concerto,
                      terrò anche una master class aperta
                      agli studenti del conservatorio di Lugano
                      e ai musicisti professionisti. Sarà un’esperienza
                      totale. Spero insomma di sorprendere
                      il pubblico con la mia musica accessibile,
                      giocosa e profonda al tempo stesso.
Foto: © Nishat Khan

                                                                      17
LAC Focus India Musica                                                                                      India Night and Day

                                                                                                            Sa 23.9.2017
                                                                                                            ore 19:30, Hall e Piazza Luini
                                                                                                            Do 24.9.2017
                                                                                                            ore 15:00, Hall e Piazza Luini
                                                                                                            Ve 15.12.2017
                                                                                                            ore 20:30, Hall

                                                                                                            Progetto artistico di Saul Beretta
                                                                                                            Una produzione Musicamorfosi

Indian Waves                                                                                                Evento gratuito

Incontro tra due mondi musicali

È ai viaggiatori del sedicesimo secolo                 Il 1967 è l’anno d’oro per la consacrazione
verso l’India – commercianti e missionari              formale dell’influenza indiana sulla musica
portoghesi e spagnoli – che bisogna risalire           occidentale: l’album West Meets East, frutto
per trovare il primo punto d’incontro                  della collaborazione tra Menhuin e Shankar,
tra musica indiana e occidentale. Di lì in poi,        vince il Grammy Award come “Miglior Disco
suoni e linguaggi indiani hanno sempre                 di Musica da Camera”, Sgt. Pepper dei Beatles
influenzato i musicisti occidentali, a vari            quello per il “Miglior Album dell’Anno” e Far East
livelli. Anche se nel corso dei secoli la              Suite, di Duke Ellington, si aggiudica il premio
situazione è andata sicuramente cambiando,             per la “Miglior Performance di Jazz Strumentale”.
le relazioni tra i due generi sono mutate              Per la prima volta nella storia, nelle tre
e di recente molti musicisti indiani hanno             categorie contemplate all’epoca – rock, jazz
fatto proprie le dinamiche più tipiche                 e classica – avevano vinto album influenzati         Concerti, dj set
del pop angloamericano.                                in vario modo dalla musica indiana.                  e live performance
                                                       Le “Indian Waves” inondano ora anche il LAC:
Per ripercorrere alcuni momenti salienti di            il loro suono trascinerà con sé il pubblico,         Hall in musica
                                                                                                            LAC edu
questo crossing point musicale, dall’India verso       tra tradizione, ricerca e innovazione, facendogli
Occidente, è nell’ambito della produzione colta        scoprire le influenze esercitate dall’India sulla    Amrat Hussain Brother’s Trio
del ventesimo secolo che bisogna fare ritorno,         musica “occidentale”. Sarà proprio il pubblico       Do 08.10.2017
quando alcuni compositori – come Albert                il protagonista di India Night and Day: un           ore 11:00, Hall
Roussel, Gustav Holst, John Taverner, Philip Glass     percorso musicale e performativo sempre
e Steve Reich – danno vita a una serie di opere        diverso – di giorno o di notte – che vedrà           Dunia.
variamente influenzate dalla musica o dal              postazioni e artisti disporsi negli spazi pubblici   Musiche, danze
pensiero indiano. Le esibizioni live di Ravi Shankar   del LAC e alternarsi in brevi set, facendo           e poesia dal mondo
e Ali Akbar Khan, negli anni Cinquanta,                spostare gli spettatori, non solo fisicamente,       Do 22.10.2017
catturano la scena di una parte della comunità         ma anche temporalmente e musicalmente,               ore 11:00, Hall
jazzistica americana e questo interesse diventa        a cavallo tra generi diversi e lontani. Generi
                                                                                                            Eventi gratuiti
ancora più evidente nel percorso intrapreso da         segnati da un rapporto più o meno esplicito
Miles Davis in Kind of Blues (1959) e nelle            con l’India: dal minimalismo psichedelico
scelte stilistiche di John Coltrane. Nel decennio      di Terry Riley a quello matematico di Steve Reich,   India/MOVEMENTS
successivo è nel contesto della controcultura          dall’esotismo salgariano della Far East Suite
angloamericana che la musica indiana trova             di Ellington, alla ricerca mistica di A love         Un Bollywood Club
terreno fertile, tra i poeti della Beat Generation     supreme di Coltrane. Tra suggestioni e inattese      londinese nella Hall
e la propaganda attivista in favore delle droghe       connessioni, il sitar diventa “pop”, la chitarra     Sa 04.11.2017
psichedeliche di Timothy Leary. È così che             slide si scopre “indiana” e alla chitarra acustica   ore 21:00, Hall
le sperimentazioni sonore e formali si affiancano      spuntano tanti manici quante le braccia della
                                                                                                            Dettagli sul sito www.india.luganolac.ch
a un certo interesse per la dimensione                 misteriosa dea Kalì.
allucinogena e i sound esotici, accogliendo
anche il beneplacito di critica e pubblico.

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«… Quella notte tutto il
                     mare che si stende lungo
                     le coste occidentali del
                     Borneo era d’argento.
                     I naviganti non potevano
                     sperare una notte migliore,
                     poiché anche il mare era
                     calmissimo e solamente
                     una fresca brezza,
                     impregnata de’ mille
                     profumi di quell’isola
                     meravigliosa, lo faceva
Foto: © LAC Lugano

                     appena appena
                     increspare…»
                     Emilio Salgari
                                              19
LAC Focus India Cinema                                                                                          Le affinità elettive:
                                                                                                                il cinema e le altre arti
                                                                                                                A cura di Marco Müller
                                                                                                                con Deepti D’cunha
                                                                                                                e Iyesha Geeth Abbas
                                                                                                                Me 08.11.17 - Gio 30.11.2017
                                                                                                                Sala 4

                                                                                                                Il programma dettagliato della rassegna è
                                                                                                                disponibile sul sito www.india.luganolac.ch

Le affinità elettive
                                                                                                                Biglietto intero CHF 8.– singola proiezione
                                                                                                                abbonamento CHF 50.–

Il continente indiano attraverso la settima arte

Il rapporto fra il cinema modernista e quello            cinematografica più radicale: molti degli
visionario dell’India contemporanea, insieme             esperimenti legati all’arte moderna – il cinema
ai linguaggi espressivi della tradizione,                in quest’ottica diviene la continuazione e il
sono indagati in un’inedita rassegna                     superamento delle arti visive classiche – sono
cinematografica, Le affinità elettive: venti             stati sostanziati dalla conoscenza e dal
programmi sulle arti visive, l’architettura,             riferimento costante alla musica e alla pittura
la musica, il teatro e la danza. Un percorso             classica. Molti registi infatti non si sono limitati
di settant’anni in totale di storia dell’India,          a un’unica espressione artistica, ma hanno
per esplorare i numerosi e mutevoli aspetti              dato vita a una produzione poliedrica. In tal modo
del continente indiano guidati per mano                  concezioni eterogenee dell’avanguardia hanno
dalla settima arte.                                      potuto coesistere con la tradizione. Questo
                                                         è accaduto, ad esempio, nelle opere del grande
Già nelle antiche culture indiane si studiava            innovatore bengalese Ritwik Ghatak e in quelle
la possibilità di coordinare colori e suoni, pitture     dei suoi migliori discepoli, Mani Kaul, Kumar
(miniature) e musica. Diverse denominazioni e            Shahani, John Abraham e Goutam Ghose.
aggettivazioni – appartenenti in origine alle arti       La parte migliore del cinema indiano moderno
visive – vennero presto affiancate a quelle              e contemporaneo ha sempre lavorato
del sistema sonoro-musicale e questa                     alla creazione/reinvenzione di nuovi “paradigmi”
assimilazione di due mondi percettivi differenti         estetici, che si sono arricchiti anche grazie
è continuata in epoca moderna, tanto da essere           a un rapporto forte con la danza e il teatro. È al
reinventata grazie alle sperimentazioni dei              cinema, infatti, che, subito dopo l’Indipendenza,
maggiori registi.                                        ha scelto di avvicinarsi il coreografo Uday
Dal secondo dopoguerra in poi, il cinema indiano         Shankar, per popolarizzare le sue innovazioni
dimostra una volontà di “sinestesia”, di uno             e le nuove forme di danza – la sua unica regia
scambio continuo fra cinema, musica e arti visive        si chiama, significativamente, Kalpana
e dello spazio. Non è un caso infatti se alcuni          (Immaginazione, 1948). È nel cinema che due
fra i protagonisti del rinnovamento del cinema           dei pittori più “eretici”, Maqbool Fida Husain
indiano abbiano spesso firmato le colonne                e Akbar Padamsee, combattuti entrambi
sonore dei propri film (e addirittura di quelli          dall’integralismo religioso, hanno potuto continuare
di altri cineasti). Il caso più clamoroso è quello       le loro sperimentazioni creative. È attraverso
del grande regista bengalese Satyajit Ray:               il cinema che la “scandalosa” scrittrice Ismat
in tutte le sue opere – da Tīn kanyā (Tre figlie,        Chughtai può trascrivere visivamente alcune
1961) fino all’ultimo film Agantuk (Lo straniero,        pagine importanti della poesia moderna.
1991) – le colonne sonore sono proprie                   La Nouvelle Vague indiana degli anni Sessanta
composizioni. Ray è stato autore infatti anche           ha il suo capofila in Mani Kaul, al tempo regista
di alcuni film-saggio sulla danza e sull’architettura.   cinematografico (stilisticamente e politicamente         V. Shantaram
La compenetrazione di mondi artistici differenti         radicale) e uno degli ultimi esponenti                   Jhanak Jhanak Payal Baaje
è stata portata avanti anche dall’avanguardia            del Dhrupad, il più antico stile ancora praticato        1955

20
di musica spirituale e contemplativa. Sin dal
                       primo lavoro cinematografico, Forms and Design
                       (Forme e disegno, 1968), il suo riferimento alla
                       pittura e all’architettura – oltre che alla musica –
                       è stato costante. Più interessato a esplorare
                       le possibilità di una forma che a verificare se quella
                       forma potesse o meno veicolare tesi preconcette,
                       Kaul ha sempre montato i suoi film come se
                       stesse componendo un brano di musica classica
                       indiana, spostando un’inquadratura per farla aderire
                       a un modo, un ritmo (anche contro la logica,
                       la cronologia) fino a trovare la posizione giusta
                       per quella “nota tenuta”. Il suo metodo di montaggio
                       farà scuola, tanto da rimanere ancora oggi un
                       riferimento per il cinema di poesia (e per il cinema
                       documentaristico, come dimostrano i lavori di
                       S. N. Sastry). In parallelo a Kaul, i registi Aravindan
                       (anche compositore di colonne sonore, per sé
                       e per altri) e Adoor Gopalakrishan – due
                       dei principali esponenti del nuovo cinema del Sud
                       dell’India – hanno studiato e praticato la danza
                       e il teatro della tradizione, ai quali hanno dedicato
                       un piccolo, ma prezioso corpus di lavori
                       cinematografici.
                       Tutte queste vicende creative, dagli anni
                       Sessanta agli anni Novanta, hanno continuato
                       a produrre filiazioni nel cinema indiano
                       contemporaneo. L’esempio più significativo
                       è quello del più importante cineasta odierno
                       di ricerca, Amit Dutta. Con ostinazione, Dutta
                       si è servito delle arti della tradizione per
                       esplorare i nuovi territori del cinema espanso
                       (e dell’oltre-il-cinema): i protagonisti dei
                       suoi capolavori narrativi, Nainsukh (2010)
                       e The Unknown Craftsman (Il mastro artigiano
                       sconosciuto, 2017) sono, rispettivamente,
                       Nainsukh di Guler, il maestro della miniatura
                       pahari “delle montagne” (vissuto tra il 1710
                       e il 1778), e l’ignoto costruttore dei templi
                       rupestri di Masrur (VIII secolo).
                       Questa rassegna cinematografica è anche
                       un inedito percorso attraverso settanta
                       anni di vicende artistiche (dall’Indipendenza
                       al presente) dell’India. Un’occasione unica per
                       scoprire finalmente un continente audio-visivo
                       largamente inesplorato in Occidente.

                       Marco Müller
                       Curatore della rassegna

                       La rassegna cinematografica è realizzata dall’Associazione
                       Cinergia in collaborazione con la Cinémathèque suisse
                       e le principali istituzioni indiane: il Ministry of Information
                       and Broadcasting, il National Film Archive of India,
                       la Films Division e la National Film Development
                       Corporation, che hanno restaurato e sottotitolato
                       in inglese, per l’occasione, film rimasti inediti fuori
                       dall’India oppure dimorati invisibili per vent’anni e più;
S. S. Vasan            l’Indira Gandhi National Institute for the Arts, il Ministry
Chandralekha (Tamil)   of Culture e il Ministry of External Affairs, da cui
1948                   provengono altri rari film.

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LAC Focus India Rendez-vous

 Mandala: i disegni dell’armonia
 I mandala sono disegni mistici, diagrammi composti da
 quadrati e cerchi, simboli delle forze cosmiche, utilizzati come
 supporti alla meditazione. Si possono realizzare in modi diversi:
 sotto forma di immagini dipinte, disegni di sabbia colorata,
 piccoli mucchi di riso o di oggetti tridimensionali, generalmente
 di metallo fuso. Attraverso il mandala, il caos e l’inestricabile
 complessità del mondo diventano un disegno dallo schema                Scienza e religione:
 semplice su cui concentrarsi e meditare.                               il cervello mistico
                             I mandala                                  È possibile spiegare un’esperienza mistica attraverso la scienza?
                             Workshop per bambini e famiglie
                                                                        Alcuni studi dimostrano di sì. Esisterebbe infatti una relazione
                             con Silvia Paradela
                                                                        tra il funzionamento di specifiche aree cerebrali e la tendenza
                             Sa 21.10.2017, ore 14:00, Hall
                                                                        alla trascendenza. Si apre una prospettiva nuova che intende
                             Attività gratuita                          offrire una comprensione scientifica basata sui meccanismi
                                                                        della fisiologia cerebrale, superando l’approccio teologico,
                                                                        sociologico e psicoanalitico che finora ha dominato gli studi
                                                                        su queste esperienze.

                                                                               Il cervello mistico: religione e scienza a confronto
                                                                               Conferenza a cura dell’Associazione BrainCircleItalia
                                                                               Con Prof. Moshe Idel, Prof. Adrea Rigo
                                                                               e Shahar Arzy, neuroscienziato
                                                                               Modera Viviana Kasam
                                                                               Me 29.11.2017, ore 18:00, Sala 1
                                                                               Attività gratuita

 Yoga: corpo e mente in armonia
 Yoga in sanscrito significa “congiungere” e indica l’obiettivo
 di questa antica disciplina indiana – oggi molto diffusa in tutto
 l’Occidente – che combina posture fisiche (asana), tecniche
 di respirazione ritmata (pranayama) e meditazione, per raggiungere
 uno stato di salute, armonia e consapevolezza tra corpo e mente.
                                                                        La cucina indiana:
 Nel 2014 è stata istituita dall’ONU la Giornata internazionale         sapori speziati
 dello Yoga, che ricorre il 21 giugno, durante il solstizio d’estate.
                                                                        Una ricchissima sinfonia di aromi, colori e sapori: la cucina
        Arte e yoga                                                     indiana è caratterizzata dall’uso di spezie – quali il curry,
        Workshop condotto da Carolina Maria Nazar                       il cardamomo, il cumino, la curcuma, i semi di senape – e dei
        Sa 30.09.2017, Sa 21.10.2017, Sa 18.11.2017                     loro mix, i masala, che ne contengono fino a 50 diverse.
        Sa 09.12.2017, Sa 13.01.2018                                    Tra i piatti più popolari si possono gustare il biryani preparato
        ore 10:30, Museo
                                                                        con riso, carne e spezie, il dahl una zuppa di lenticchie rosse
        CHF 20.– a persona                                              servita con il tipico pane chapati o il più classico pollo al curry,
        (comprensivo di ingresso al museo)                              tutti accompagnati da una tazza di chai, il tè nero con
                                                                        spezie e latte.

                                                                               Durante Focus India, al LAC café sarà possibile
                                                                               provare i sapori della cucina indiana.

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