Tra Facebook e Twitter: risorse per la famiglia" - Corso di nazionale di formazione AIART Hotel Sporting - Rimini 11 Dicembre 2010
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”Tra Facebook e Twitter: risorse i per la l famiglia” f i li ” Corso di nazionale di formazione AIART Hotel Sporting - Rimini 11 Dicembre 2010 Domenico Infante 1
Intervista al prof. Paolo Peverini, docente di Semiotica della comunicazione co u ca o e visivas aaalla a facoltà aco tà d di Sc Scienze e e po politiche t c e de della a Luiss 'Guido Carli' di Roma da Avvenire 17/11/10 • I nuovi media in realtà 'appartengono' appartengono ai giovani giovani. Lei però pensa sia necessario farli conoscere meglio anche ai genitori? Certo. Il compito che spetta alle famiglie è molto importante: devono imparare a osservare con sguardo acuto i fenomeni della comunicazione, capire come nascono e quindi comprendere meglio come educare i figli a viverli in maniera consapevole. Occorre insomma sviluppare uno sguardo critico e rendersi conto di quanto possano essere complesse le logiche della comunicazione comunicazione. Domenico Infante 2
“The social network” • Il film “The social network”, campione d’incassi negli Stati Uniti, Uniti presentato al recente festival del cinema di Roma nella sezione eventi speciali, racconta la storia autentica dell dell’invenzione invenzione di Facebook da parte di alcuni compagni di college tra cui Mark Zuckerberg, che però ben presto tradisce il gruppo considerandolo un ostacolo al veloce sviluppo della piattaforma. Il film termina con lo stesso Zuckemberg Zuckemberg, ormai multimiliardario e famoso in tutto il mondo, condannato alla solitudine solitudine, senza amici amici, costretto anch’egli a ricorrere a Facebook per contattare la ragazza di cui è innamorato innamorato. (da Avvenire 2/11/10) Domenico Infante 3
Ormai è ufficiale: • Il web ha superato la tv come mezzo di comunicazione preferito dai giovanigiovani. Lo rivela una ricerca – Abitudini e Stili di vita degli adolescenti – condotta dalla Società Italiana di Pediatria Pediatria, che ha rivelato che i ragazzi compresi tra i 12 e i 14 anni d’età preferiscono Facebook e YouTube alla televisione e quelli che non hanno un account sul famoso social network sono ormai una “speciespecie rara” rara . Domenico Infante 4
Cambiamenti nei modelli di comunicazione • “Le nuove tecnologie g digitali g stanno determinando cambiamenti fondamentali nei modelli di comunicazione e nei rapporti pp umani. Questi cambiamenti sono particolarmente evidenti tra i g giovani che sono cresciuti in stretto contatto con queste nuove tecniche di comunicazione e si sentono q quindi a loro agio g in un mondo digitale che spesso sembra invece estraneo a qquanti di noi,, adulti… ”. (Benedetto XVI 43^ GMCS) Domenico Infante 5
I Social network • Il social i l network t k è costituito tit it dda un gruppo di persone aperte a condividere pensieri, conoscenze, ma anche pezzii d della ll lloro vita. it • Ma qual è la diversità tra socializzazione in un social network e quella reale di ogni giorno? • Le ppersone,, attraverso un sistema tecnologico g mediale, possono conoscersi , incontrarsi e tenere vive le relazioni anche senza vedersi e sentirsi,, persino senza incontrarsi realmente. • Questa particolarità dà il vantaggio di rimanere in costante contatto anche con persone lontane e lavorare in equipe senza problemi. 6
Bisogni, conoscenza • I social network consentono di entrare nella vita degli altri e permettono agli altri di entrare nella propria. Ma gli altri non sono tutti ma coloro con i quali si decide di stabilire una relazione. • Si entra nei social network per il bisogno di conoscere e farsi conoscere stringendo g un’amicizia che corre il rischio, però, di essere superficiale, di essere semplice p comunicazione di sé con esibizionismo, di essere voglia di voyerismo. • Ma la relazione umana non è un gioco e richiede tempo, conoscenza diretta ed un contatto nella realtà. • L L' idea di fondo dei social network è proprio quella di addomesticare il web e restringerlo ai propri bisogni.
La comunicazione nei social network • E’ svincolata da limiti spazio-temporali. • Ha carattere reticolare reticolare, scambio molti-molti molti-molti. • E’ autentica, inclusiva, empatica, vibrante • Si possono allestire forme di condivisione e visibilità del lavoro dei singoli. • La comunità dialogica può sempre espandersi. • Favorisce le aggregazioni territoriali. • Consente l’organizzazione. l’organizzazione Domenico Infante 8
Uso del social network • A frequentare regolarmente i social network, è il 66,7% degli adolescenti, con una prevalenza delle ragazze (59%) sui ragazzi (48%). • I giovani oggi navigano 3 3’ sui siti normali e 25 25’ sui social network • I giovani hanno la tendenza a rivelare molti dettagli personali nei profili: ¾ il 74% dichiara di riportare il vero nome ¾ il 61% posta proprie foto ¾ il 57% dà l’indirizzo l indirizzo e-mail ¾ il 48% il cognome ¾ il 18% il nome della scuola 9
I principali portali di social network S Source: comScore S W ld Metrix World M ti Total Unique Visitors (000) Jun 2007 Jun-2007 Jun 2008 Jun-2008 % Change 2009 Total Internet : Total Audience 778,310 860,514 11% Social Networking 464 437 464,437 580 510 580,510 25% FACEBOOK.COM 52,167 132,105 153% 200 MYSPACE.COM 114,147 117,582 3% 253 HI5.COM 28,174 56,367 100% FRIENDSTER.COM 24,675 37,080 50% Orkut 24,120 34,028 41% BEBO.COM 18,200 24,017 32% Sk Skyrock kNNetwork t k 17 638 17,638 21 041 21,041 19% Twitter.com a luglio 08 2,218 a luglio 09 23,284 a gennaio 2010 100,00 (1400%) NB a Gennaio 2010 Facebook nel mondo ha raggiunto 400 mln di utenti di cui circa 100 mln di utenti da cellulare. Oggi ha superato i 500 milioni di utenti. A fine Ottobre 2010 Facebook in Italia ha raggiunto 17 mln di utenti
Cambia il mondo dell'informazione • Venticinque milioni di utenti, di cui una buona percentuale è rappresentata dai giovani, non vedono più la rete come semplice piazza virtuale per fare nuove amicizie o scambiare opinioni e foto, bensì come una vera e propria finestra informativa su ciò che accade nel proprio Paese e nel resto del mondo e questo, specie nel momento in cui si verificano fatti di una certa importanza quali, ultimo in ordine di tempo, il delitto di Avetrana. (Dal sito Key4biz del15 novembre 2010) 11
Che cosa è Facebook? • E’ un derivato molto evoluto del blog;g; • La scrittura ha perso il suo ruolo principale e protagonista c’è protagonista, c è tanto altro; • Contiene informazioni sulle proprie attività e preferenze lasciando agli amici la possibilità preferenze, di commentare; • Aumentano i contenuti multimediali; • I ta tanti t racconti acco t delle de e pagine pag e del de b blog og sono so o sostituiti da album fotografici, video e applicazioni; • L’aspetto relazionale si rafforza. 12
Facebook: Su di me si può essere presenti in tre diversi modi 13 (Prof. Francesco Micali, esperto in new media)
Bacheca di Facebook
Entrare in Facebook • Iscriversi a Facebook è semplice. • Basta inserire la ppropria p e-mail,, scegliere g una password ed entrare nel sistema per cercare gli amici. • Nel proprio profilo si riporta il proprio nome e cognome, la propria foto; non ha senso l’anonimato in un social network che è nato per cercare i propri amici. La condivisione è possibile esponendo quello che si è realmente. • E’ possibile disiscriversi da Facebook ma rimane il fatto che le tracce lasciate sui profili di altre persone non potranno essere cancellate. In questo senso la propria identità rimarrà in rete fino a quando un amico con cui si è entrati in contatto sarà ancora iscritto. 15
Cosa si condivide con gli amici • Si condivide ciò che è inserito nel proprio profilo. Il profilo contiene molti elementi gestiti da una serie di applicazioni. Gli elementi base sono: foto e account • Accanto A t alla ll ffoto t cii sono lla bbacheca h ((o wall), ll) lle iinfo f e le foto più svariate. Le info esprimono ciò che l’utente vuoll di dire di sé, é id dati ti di stato t t (d (dati ti anagrafici, fi i professione, istruzione, passioni, ecc.). • La wall è il cuore di ogni profilo. Nella wall si scrive ciò che si sta facendo, ciò che si vuole esprimere, ciò che si sente, usando frasi brevi da comunicare in maniera pubblica agli amici. 16
Cosa stai facendo? • Q Questat è la l ddomandad piùiù iimportante t t di F Facebook. b k Essa attiva la conversazione perché gli amici possono commentare t una certa t situazione it i di stato. t t • 13 milioni di persone aggiornano il proprio stato almeno una volta al giorno. g mese vengono • Ogni g caricate 700 mln di immagini g ((in totale sono 10 mld), 4 mln di video, 15 mln tra note, link e p post vari. Le applicazioni pp sono 500 mila e p più. • Ogni elemento aggiunto al proprio profilo costruisce un pezzo della propria identità che a volte viene “forzata” allo scopo di sembrare più gradevoli accettabili gradevoli, accettabili, desiderabili desiderabili. (Dal libro Web 2.0 di Padre Antonio Spadaro) 17
Funzioni di Facebook • E’ E possibile formare dei gruppi di interesse che consentono di aggregare amici e amici degli amici. • Si può comunicare tra amici tramite e-mail che possono raggiungere migliaia di persone contemporaneamente. Oggi prevale questa modalità. • Facebook consente di dare voce e visibilità a eventi (2( milioni al mese) e alla pubblicità (che si trova nella colonna a dx della bacheca). ) • Facebook non è non un’associazione filantropica e la pubblicità sta ad indicare che Facebook è una società che mira a creare profitti. 18
Amici, perché e come? • Nella relazioni su Facebook, si cerca di apparire estroversi, amati, richiesti, socialmente attraenti e tutto per cercare di “adescare” più amici possibili per ottenere un certo “rango”. • Troppi amici fanno perdere di significato Facebook che diventa solo un elenco digitale g di indirizzi. D’altra parte pochi amici lo renderebbero inutile perché ci si può vedere e sentire p p più facilmente. • Perciò è necessario un certo equilibrio. • In realtà Facebook, Facebook per le sue caratteristiche sociali e relazionali, darà sempre più dinamicità al web rubando spazio alla tipologia tradizionale della navigazione in internet. (Da Web 2.0 di Padre Antonio Spadaro) 19
Facebook trasforma la Rete • Una nuova antropologia digitale va emergendo: con i social network le persone e i loro rapporti sono sempre più al centro delle relazioni, Facebook è importante non per i servizi che fornisce ma per il contributo libero di tutti i partecipanti nella condivisione dei contenuti in maniera sincronica. • La novità sta nel fatto che internet era nei fatti una rete di pagine e contenuti e non di persone; le persone potevano contattarsi e dialogare tra loro ma non con una moltitudine nel web sincronicamente. Domenico Infante 20
Che cosa è Twitter? • E’ una forma di socializzazione lanciata nel 2006; testualmente significa “cinguettio”. cinguettio . • Questo sistema di comunicazione consente di inviare, da un computer o da uno smartphone smartphone, un messaggio messaggio, detto “tweet”, di lunghezza massima di 140 caratteri. • Ovviamente, Ovviamente trattandosi di messaggi di testo brevi e leggeri, possono raggiungere subito il mittente ma, soprattutto possono essere spediti in maniera veloce soprattutto, da qualunque posto ci si trovi. • Peraltro, P l T Twitter, i come F Facebook, b k h ha un’applicazione ’ li i che consente di “geolocalizzare” l’utente. Domenico Infante 21
I vantaggi • Twitter, per le sue caratteristiche di leggerezza simili ai blogg ed agli g SMS, consente di inviare dei testi contemporaneamente a migliaia di persone, di stare in contatto continuo con tutti quelli che si desidera, attraverso invio di “cinguettii”. • La L diff differenza di T Twitter itt d da F Facebook b k sta t nell ffatto tt che, h alla domanda “cosa stai facendo”, su Facebook si può commentare la domanda domanda, ssu T Twitter, itter in invece, ece si risponde interagendo in maniera diretta, in modo privato o pubblico pubblico. • Twitter nasce proprio dall’idea di rendere partecipi gli altri della propria vita, istante per istante, cinguettando 22 al mondo delle proprie relazioni.
Bacheca di Twitter Domenico Infante 23
La crescita di Twitter • Twitter è in continua crescita; durante l’arco di un anno, anno su Facebook il tempo speso è cresciuto del 700%, su Twitter del 3700%. • Gli utenti di Twitter appartengono ad una fascia di età tra 25 e 50 anni;; gli g adolescenti non sono presenti, forse perché non interessati. • Allo stato attuale attuale, nel mondo vengono inviati oltre 230 tweets al secondo. (Dal libro Web 2.0 di Padre Antonio Spadaro) Domenico Infante 24
Perché questa crescita di Twitter? • Il primo motivo è da attribuire alla semplicità di twitter, ma anche alla versatilità e all’adattabilità ai vari bisogni, al luogo e alla situazione in cui ci si trova. Si può scegliere di volta in volta la modalità di ricevere e mandare messaggi. • Twitter p può assumere varie valenze: p può essere instant messaging (tipo chat), SMS, blog. In effetti deriva direttamente dal blog g e, come tale, p permette di creare, scambiare notizie, idee, concetti. • Tre sono i requisiti principali di Twitter: ubiquità, rapidità e semplicità per cui, senza interrompere ciò che si sta facendo, si può ricevere ed inviare messaggi come in un flusso continuo. 25
Le potenzialità di Twitter • U Uno d deii vantaggi t i di T Twitter itt è di servirsi i iddella ll piattaforma i tt f T bl Tumblr che consente di creare un tumblelog cioè offrendo sia la piattaforma software che lo spazio web necessario necessario. In pratica è possibile segnalare articoli, discussioni, video e immagini in un singolo tweet, tipica dei blog. Quindi Twitter è anche un motore di ricerca, come Google. • Ma Google ricerca le notizie secondo il cosiddetto "effetto San Matteo”, cioè le pagine che sono più cliccate, mentre Twitter offre agli utenti ciò che gli stessi cercano su quello che si stanno dicendo. dicendo • Twitter ha tante altre applicazioni che sono create e sviluppate dagli stessi utenti i quali, quali da consumatori di un servizio servizio, diventano innovatori di una piattaforma che da semplice, come sostanzialmente è, diventa un sistema di comunicazione complesso. Domenico Infante 26
Yes, I Twitter and Facebook • Si può essere talmente fanatici (o addicted) dei social networks al punto da arrivare a sospendere, durante le nozze, il momento del si, per “cinguettare” sul proprio cellulare che ci si sta sposando? • La risposta è si, visto che è già successo. Non appena dichiarati marito e moglie, lo sposo, Dana Hanna, non bacia la sposa, ma tira fuori dalla tasca il cellulare ll l sii collega ll aF Facebook b k per aggiornare i il suo stato, t t d da “fid “fidanzato” t ”a “sposato”, poi invia anche un messaggio a Twitter: “Sono all’altare con Tracy Page e un secondo fa lei è diventata mia moglie! Devo andare, è ora che baci la sposa.” • Le nozze ora, come nello stile degli sposi, sono su YouTube, dove ll’interessato interessato spiega: “HoHo molti familiari qua e là nel Paese e tutti usiamo Facebook per rimanere in contatto. Quando Tracy ed io ci siamo fidanzati, molti di loro hanno saputo della cosa via Facebook, perché abbiamo aggiornato il nostro stato stato”. • “Non ho sorpreso solo gli ospiti – dice ancora lo sposino – ma anche Tracy, quando ho tirato fuori il cellulare ed ho postato su Facebook e su Twitter. L’ho fatto solo per fare un gesto simpatico – in realtà noi non “feisbukkiamo” poi così tanto…! 27 (Tratto dal sito Newslite)
In definitiva • S Secondo d PPadre d A Antonio t i S Spadaro d “T itt con i suoii “Twitter, piccoli cinguettii, porta le persone dentro la vita e la storia t i degli d li altri, lt i creando d un ambientebi t che h emotivamente ha il calore di una narrazione. In un mondo d sempre più iù strangolato t l t d da ritmi it i ffrenetici ti i d della ll vita, e da una mentalità calcolatrice e pragmatica, il bi bisogno di raccontare t e di sentirsi ti i raccontare, t via i Twitter, che cosa si sta mangiando a colazione, o qualunque l altro lt particolare ti l iinsignificante i ifi t ddella ll propria i vita, paradossalmente può diventare una possibilità in più iù per ttestimoniare ti i che h il senso d della ll nostrat esistenza si gioca in realtà su piccole cose e sulla condivisione di i i d della ll realtà”.ltà” Domenico Infante 28
Regole sull’uso consapevole della rete dal garante della privacy • autogoverno: pensarci bene prima di pubblicare proprii d dati ti personalili ((soprattutto tt tt nome, iindirizzo, di i numero di telefono) in un profilo utente; • uso consapevole: astenersi da pubblicare informazioni personali e foto relative ad altri senza il loro consenso;; • login e password: usare login e password diversi da quelli utilizzati su altri siti web; • essere informati: informarsi su chi gestisce il servizio e quali garanzie dà il fornitore del servizio rispetto al trattamento dei dati personali personali. Utilizzare impostazioni orientate alla privacy, limitando al massimo la disponibilità p di informazioni, soprattutto p rispetto p alla reperibilità dei dati da parte dei motori di ricerca. 29
Privacy • T Tuttavia, tt i è necessario i precisare i alcune l cose importanti: una volta caricate le proprie foto, i pensieri, i i i nomii di persone,ecc. Facebook, F b k ne diviene di fatto proprietario, tanto da poterle usare senza alcun l consenso e anche h per fini fi i commerciali . Conoscere in dettaglio il profilo, le abitudini, bit di i gli li interessi i t i degli d li utenti, t ti per aziende i d come Facebook, significa poterle analizzare e rivenderle i d l ad d altre lt aziende. i d • Molte persone che creano il proprio profilo su un social network, spesso, ignorano che le informazioni immesse sono raggiungibili attraverso i motori di ricerca. 30
Attenzione ai post fasulli • Gli utenti Facebook devono stare in guardia perché p p potrebbero trovare un p post sulla loro bacheca o ricevere una notifica inviati da qualche amico - anche lui vittima inconsapevole - che invita a installare l'applicazione fasulla tra fi t rassicurazioni finte i i i circa i l'l'affidabilità ffid bilità dell'applicazione stessa. 31 Domenico Infante
Attenzione ai falsi profili • Basta la foto, il nome e qualche informazione sulla vita di una ppersona pper impadronirsi p on line della sua identità. Sono già molti i casi di attori politici, attori, politici persone pubbliche pubbliche, ma anche di gente comune, che hanno trovato su social network t k e blog bl lal propria i id identità tità gestita tit dda altri. lt i 32
Dalle condizioni d’uso di Facebook sappiamo questo: • 1.Non inviare o pubblicare in altro modo comunicazioni commerciali non autorizzate (ad esempio spam) ad altri utenti su Facebook Facebook. • 2.Non raccogliere contenuti o informazioni degli utenti, né accedere in altro modo a Facebook, usando strumenti automatizzati (come bot di raccolta, robot, spider o scraper) senza la nostra autorizzazione. • 3.Non intraprendere azioni di marketing multi-livello illegali, ad esempio schemi piramidali, su Facebook. • 4.Non caricare virus o altri codici dannosi. • 5.Non cercare di ottenere informazioni di accesso o accedere ad account di altri utenti. • 6.Non denigrare, intimidire o molestare altri utenti. • 7.Non pubblicare contenuti che incitino all’odio, minatori, pornografici, con immagini di nudo o altri contenuti grafici o con violenza gratuita. • 8.Non sviluppare o utilizzare applicazioni di terzi che contengano, pubblicizzino o commercializzino in altro modo contenuti correlati all’alcol o comunque rivolti ad un pubblico adulto d lt senza lle ddovute t restrizioni t i i i di età. tà • 9.Non offrire gare, offerte o concorsi a premi (“promozioni”) su Facebook senza disporre del nostro consenso scritto. In caso di autorizzazione da parte nostra, l’utente è pienamente responsabile della promozione e si atterrà alle nostre Linee guida sulle promozioni e a tutte le leggi applicabili. • 10.Non usare Facebook per scopi illegali, ingannevoli, malevoli o discriminatori. • 11.Non intraprendere azioni che possano impedire, sovraccaricare o compromettere il corretto funzionamento di Facebook, ad esempio con un attacco di negazione del servizio. • 12.Non favorire o incoraggiare alcuna violazione della presente Dichiarazione. 33 Blob Catepol 3.0
Distacco dalla realtà • Uno dei rischi più concreti per chi naviga nei social network è quello di percepire un’intimità un intimità apparente apparente, e questa anche tra persone che si conoscono, attraverso il trovarsi senza comunicare comunicare, socializzando in maniera individualistica. • Purtroppo la relazione fatta di rapporti umani ,oggi, oggi è di fatto superata da una realtà mediata tecnologicamente che può portare in un futuro ad una nuova antropologia. • Ma M questa t realtà ltà di digitale it l rimane i un fatto f tt concreto t non eludibile e trascurabile. Domenico Infante 34
Desiderio di volare “Il desiderio di connessione e l’istinto di comunicazione,, che sono così scontati nella cultura contemporanea, non sono in verità che manifestazioni moderne della fondamentale e costante propensione degli esserii umanii ad d andare d oltre lt se stessi t i per entrare in rapporto con gli altri”. (Papa Benedetto XVI messaggio della 43^ GMCS) Domenico Infante 35
Non si può rimanere indifferenti • Twitter e Facebook possono essere sia un modo per perdere tempo e per alienarsi dalla propria vita in una marea di messaggi inviati e ricevuti, sia un modo nuovo per tenere vive le relazioni, per comunicare meglio e per essere informati in una maniera più efficace. • Rispetto a questa nuova realtà tecnologica, non si può rimanere indifferenti o peggio dare un giudizio negativo, bensì occorre un approccio concreto in termini educativi perché bisogna aiutare i giovani a saper integrare la vita quotidiana con le potenzialità che ci vengono offerte dall’ambiente virtuale. La Rete è virtuosa se non è intesa come sostituto alienante della realtà, ma se arricchisce di potenzialità la vita attuale, reale, anche la vita di relazione. (Prof.ssa Chiara D’Alessio - ADOLESCENZA. UN PROGETTO PER CRESCERE) Domenico Infante 36
Gli educatori • Gli educatori non devono dimenticare che la Rete è un fatto una realtà viva per molti giovani: fa ormai parte fatto, della vita quotidiana di molte persone. E la tecnologia sempre di più sarà integrata con la nostra vita ordinaria, divenendo anche sempre più invisibile. • Se S una volta lt era necessario i collegarsi ll i con un computer, oggi basta un telefonino per essere connessii iin rete. t Domenico Infante 37
Demarcazione • La novità non va affrontata col sospetto, ma con la consapevolezza delle opportunità che presentano però anche dei rischi. • Bisogna g convincersi che la vita di ogni giorno non può scindersi tra vita reale, concreta e vita mediata dalle tecnologie g digitali: g le due dimensioni devono integrarsi g in una vita di relazioni armoniche in cui i genitori hanno un g compito niente affatto 38 secondario.
L'approccio all'apprendimento dei giovani i i neii social i l network t k • imparano con estremo interesse ed impegno • fanno tutta la fatica che serve per imparare • apprendono in modo auto-diretto • apprendono per uno scopo • apprendono in connessione con altri • sanno monitorare il proprio apprendimento • sono riconosciuti i i ti all'interno ll'i t della d ll propria i comunità per ciò che sanno. (Fonte: Blog di Gianni Marconato) Domenico Infante 39
Domande a genitori e insegnanti • Si comportano così anche a scuola? • Se no, no come è ovvio, ovvio perchè? • Perchè non sono interessati a nulla? • Perchè non hanno voglia di imparare? • Perchè non hanno un "metodo di studio"? • P Perchè hè non vogliono li fare f fatica? f ti ? • Perchè non sono determinati? • Perchè hanno, nel migliore dei casi, limitate abilità cognitive e metacognitive? • Mi si dirà: la scuola è la scuola; la vita fuori è un altra cosa. (Fonte: Blog di Gianni Marconato) Domenico Infante 40
I figli non devono essere spiati • Gli esperti sono tutti d’accordo sul fatto che in nessun modo i loro figli debbano essere spiati, poiché è chiaro il fatto che qualche post pubblicato possa essere facilmente frainteso o se ne capisca un significato diverso perchè non si conosce a fondo il linguaggio dei giovani. • La cosa più giusta sarebbe quella di dialogare coi propri p p figli g e spiegar p g loro che dare troppe pp informazioni private – quali ad esempio l’indirizzo e il numero di telefono – a p persone che non si conoscono, può portare a gravi conseguenze perché online, così come nella vita reale, le insidie possono p nascondersi dietro ogni angolo. 41 (Secondo i dati raccolti dalla Nielsen negli Stati Uniti)
Modo nuovo di relazionarsi • Ciò che conta però, è il modo in cui si decide di far fruire ai ragazzi internet: è di fondamentale importanza la presenza dei genitori, che mostrano invece di effettuare ancora pochi controlli. Gli adulti devono invece sforzarsi di capire qual è il nuovo modo di relazionarsi dei giovani, come utilizzano la rete, che a sua volta mette comunque a disposizione degli strumenti per controllare ciò che i ragazzi fanno sul web, come nel caso di Piggyback messo a disposizione d spos o e da Facebook. aceboo (Ricerca “Abitudini e Stili di vita degli adolescenti “ condotta dalla Società Italiana di Pediatria) Domenico Infante 42
Tre fragilità: tre parole-chiave • Questo scenario consente di inquadrare, nella logica della famiglia digitale, almeno tre fragilità relative ad altrettante parole-chiave: (denunciare queste fragilità non significa, naturalmente, disconoscere le enormi opportunità che i social media alla famiglia dischiudono). a) Tempo. Non c'è più tempo per guardarsi negli occhi, la connettività perenne prolunga il tempo lavorativo ben oltre i suoi limiti con il duplice risultato di produrre una ferializzazione indiscriminata anche del tempo festivo e una colonizzazione anche di quei non-tempi che si sottraevano all'agire ll' i ((quandod non so cosa ffare messaggio, i ttelefono, l f gioco i con lla play- l station, ...). b) Spazio. Si è sovvertito il rapporto tra dentro e fuori. La comunicazione mediata pare più facile, rapida, efficace. Il risultato è un'estroflessione generalizzata di aspetti personali (pensiamo agli adolescenti in Facebook): alla difesa della privacy y di noi adulti, ai più giovani g rispondo con una gigantesca fuga dal privato. c) Relazione. La comunicazione si fa rapida, frammentaria, spesso superficiale (se è rapida, difficilmente può essere profonda). Mancano regole condivise che la possano disciplinare. 43 (Da Pier Cesare Rivoltella su Blog di Gianni Marconato)
Strategia del dialogo • Quali ipotesi di intervento, allora? Ne indico quattro che meriterebbero di essere riprese ed approfondite: a) evitare il surriscaldamento affettivo. affettivo Essere troppo teneri teneri, protettivi, protettivi remissivi, colloquiali non paga; b) evitare l'effetto-tenaglia. Non paga nemmeno costringere all'angolo, stressare, t ripetere i t fino fi alla ll nausea raccomandazioni d i i e di divieti i ti che h poii magarii non si ha la forza di far rispettare (le grida dei Bravi); c) conoscere i linguaggi e le culture. Evitare l'effetto di quella vignetta di Glasbergen in cui un padre dice al figlio che gli chiede se può tenere un blog: "Io e tua madre non sappiamo cosa sia un blog, in ogni caso te lo p proibiamo!"; d) promuovere una pedagogia del contratto. Una pedagogia del contratto non è sintomo di una resa, ma una strategia dialogica che consente al genitore di riaffermare il suo diritto all'asimmetria all asimmetria educativa, ma allo stesso tempo di promuovere la responsabilità dei figli attraverso il dialogo. (Da Pier Cesare Rivoltella su Blog di Gianni Marconato) Domenico Infante 44
Una risposta • La grande "emergenza educativa", a cui si riferisce il Papa, è quella per realizzare la quale i genitori gli insegnanti, genitori, insegnanti i sacerdoti e tutti t tti coloro che hanno dirette responsabilità educative, non possono tirarsi indietro, indietro devono avere alta la tensione a svolgere il loro ruolo, pur nelle grandi difficoltà oggi presenti. • «Senza clamori – esorta il Pontefice – con paziente fiducia cerchiamo di far fronte a tale emergenza, anzitutto nell’ambito della famiglia». 45
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