DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO - Dssa M. Celeste Pierantoni Neuropsichiatra Infantile - Istituto Universitario Progetto uomo

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DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO - Dssa M. Celeste Pierantoni Neuropsichiatra Infantile - Istituto Universitario Progetto uomo
IPU
Istituto Progetto Uomo

         DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

                              Dssa M. Celeste Pierantoni
                               Neuropsichiatra Infantile
                                  celpiera@hotmail.com

                                Montefiascone, Aprile 2017
DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO - Dssa M. Celeste Pierantoni Neuropsichiatra Infantile - Istituto Universitario Progetto uomo
Disturbo dello Spettro Autistico

  Autism Spectrum Disorder
              ASD
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DISTURBI del NEUROSVILUPPO
   (Neurodevelopmental Disorders)

Disabilità Intellettiva
Disturbi della Comunicazione
Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività
Disturbo dello Spettro Autistico
Disturbo Specifico di Apprendimento
Disturbi Motori
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Individuare le affermazioni scorrette
1)    Le multinazionali dei vaccini non hanno interesse che vengano diffuse notizie
      sulle reali cause dell’autismo
2)    Negli ultimi anni vi è stata un’epidemia di autismo
3)    L’autismo è un meccanismo di difesa legato alla difficoltà di interazione nei
      primi mesi di vita con la principale figura di attaccamento
4)    I sintomi autistici sono spesso dovuti alle intolleranze alimentari
5)    I disturbi dello spettro autistico sono un
6)    Le persone con autismo non provano né emozioni né sentimenti
7)    La psicoterapia è uno degli interventi più indicati
8)    La Comunicazione Facilitata è uno strumento importante per migliorare la
      comunicazione e quindi la vita di relazione nei soggetti autistici
9)    Dentro ogni autistico è nascosto un genio
10)   L’intossicazione da metalli pesanti è da considerarsi la principale causa e la
      loro eliminazione costituisce una cura efficace
11)   L’autismo è una malattia da cui si può guarire
12)   Non migliorano e se lo fanno non sono autistici
13)   Noi insegnanti abbiamo scarse possibilità di intervento
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Miti e false credenze sull’autismo
1)    Le multinazionali dei vaccini non hanno interesse che vengano diffuse notizie
      sulle reali cause dell’autismo
2)    Negli ultimi anni vi è stata un’epidemia di autismo
3)    L’autismo è un meccanismo di difesa legato alla difficoltà di interazione nei
      primi mesi di vita con la principale figura di attaccamento
4)    I sintomi autistici sono spesso dovuti alle intolleranze alimentari
5)    I disturbi dello spettro autistico sono piuttosto rari
6)    Le persone con autismo non provano né emozioni né sentimenti
7)    La psicoterapia è uno degli interventi più indicati
8)    La Comunicazione Facilitata è uno strumento importante per migliorare la
      comunicazione e quindi la vita di relazione nei soggetti autistici
9)    Dentro ogni autistico è nascosto un genio
10)   L’intossicazione da metalli pesanti è da considerarsi la principale causa e la
      loro eliminazione costituisce una cura efficace
11)   L’autismo è una malattia da cui si può guarire
12)   Non migliorano e se lo fanno non sono autistici
13)   Noi insegnanti abbiamo scarse possibilità di intervento
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DEFINIZIONE DEL DISTURBO

L’autismo è una sindrome comportamentale
causata da un disordine dello sviluppo
biologicamente determinato, con esordio nei
primi 3 anni di vita. [linea guida 21 ISS]
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ASD

 A tutt’oggi non esiste un marker
 biologico che permetta la diagnosi

 La diagnosi di autismo è basata
esclusivamente sulla valutazione del
         comportamento
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Alcune considerazioni generali sulla
           salute mentale in E.E.

a) Modifiche delle categorie diagnostiche e metodologia della
   nosografia (il “come se” della diagnosi)
b) Dalla diagnosi categoriale alla diagnosi dimensionale
c) Variazione nella epidemiologia
d) Sensibilità diagnostica
e) Comorbidità
f) Traiettorie evolutive (e le responsabilità dei professionisti)

g) Politiche
h) Gestione delle risorse
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LA STORIA
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Autismo

  Il termine autismo fu
  utilizzato per la prima
  volta nella letturatura
  scientifica dallo
  psichiatra svizzero
  Eugen Bleuler nel
  1911 per indicare un
  sintomo della
  schizofrenia.
Leo Kanner (1894-1981)

       Medico austriaco emigrato
       negli USA nel 1924, lavorò
       dal 1928 alla Johns Hopkins
       University
       È considerato uno dei
       fondatori della psichiatria
       infantile americana per la sua
       opera principale: “Child
       psychiatry” (1935).
1943

Leo Kanner scrive l’articolo “Autistic
disturbances of affective contact”, sulla
rivista Nervous Child in cui per la prima volta
vengono descritte le caratteristiche dei
bambini affetti da autismo.
Kanner definisce tale condizione “autismo
infantile precoce” e ipotizza alla base del
disturbo una innata incapacità a comunicare
Hans Asperger (1906 – 1980)

         Pediatra austriaco, Hans Asperger
         nacque vicino Vienna.
         Asperger studiò medicina a Vienna.
         Nel 1932 diviene Direttore del
         Reparto di “Pedagogia Curativa”
         della Clinica Pediatrica
         dell‘Università di Vienna.
         Nel ’62, dopo un periodo
         all’Università di Innsbruk, torna a
         Vienna per dirigere la Clinica
         Pediatrica dell‘Università.
1944
Hans Asperger scrive l’articolo “Die autistichen
Psychopaten im Kindesalter“ Archiv fur Psichiatrie und
Nervenkrankheiten.
Senza conoscere l’articolo di Kanner, descrive dei casi
simili e usa lo stesso termine: “psicopatia autistica”. Tra i
bambini descritti da Asperger alcuni hanno una
compromissione cognitiva minore o assente, per cui col
termine “Sindrome di Asperger” si indica, dal 1992 (ICD-
10), una condizione di autismo non associata a ritardo
mentale.
Asperger evidenzia precocità della sindrome e la
presenza, nel gentilizio, di persone che presentano vari
gradi di stravaganza sociale. Ipotizza una base genetica.
1980

                                        DSM III, Diagnostic
                                        Statistical Manual IV,
                                        American Psychiatric
                                        Association (APA)

Disturbi Generalizzati dello Sviluppo

➢ Disturbo Autistico

➢ Disturbo Generalizzati dello Sviluppo Non Altrimenti Specificato
1994
                                        DSM IV, Diagnostic
                                        Statistical Manual IV,
                                        American Psychiatric
                                        Association (APA)

Disturbi Generalizzati dello Sviluppo

➢   Disturbo Autistico
➢   Disturbo di Rett
➢   Disturbo Disintergrativo della Fanciullezza
➢   Disturbo di Asperger
➢   Disturbo Generalizzato dello Sviluppo Non Altrimenti Specificato
2011

LG 21
Linee Guida dell’Istituto
Superiore di Sanità (ISS)

“Il trattamento dei disturbi
dello spettro autistico
nei bambini
e negli adolescenti”
2013

DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO
LEGGE 18 agosto 2015, n. 134

“Disposizioni in materia di diagnosi, cura e
abilitazione delle persone con disturbi dello
spettro autistico e di assistenza alle famiglie”.
(15G00139)
(GU n.199 del 28-8-2015)
Vigente al: 12-9-2015
LA DIAGNOSI
ESORDIO ED EVIDENZIAZIONE
DEI SINTOMI
I sintomi nelle forme di Autismo classico possono essere
riconoscibili nel secondo anno di vita

In più del 50% dei casi i genitori si preoccupano entro il
primo anno di vita

In quasi il 90% dei casi i genitori si preoccupano entro il 2°
anno di vita.

Spesso viene osservato un ritardo di linguaggio, il disturbo
dell’interazione e/o si sospetta che il bambino sia
ipoacusico .
CRITERI DIAGNOSTICI DEL                          CRITERI DIAGNOSTICI DEL
 DISTURBO AUTISTICO NEL                               DISTURBO DELLO
          DSM IV                                   SPETTRO AUTISTICO NEL
                                                            DSM 5
Un totale di 6 (o più) voci da (1), (2), e
  (3), con almeno 2 da (1), e uno                Deve soddisfare i criteri A, B, C, e D:
  ciascuno da (2) e (3):                         A. persistenti deficit di comunicazione
1) compromissione qualitativa                       sociale e di interazione sociale
  dell’interazione sociale                       B. Pattern ristretti e ripetitivi di
2) compromissione qualitativa della                 comportamento, interessi, e attività
  comunicazione
3) modalità di comportamento,
  interessi e attività ristretti, ripetitivi e   C. I sintomi devono essere presenti
  stereotipati                                       nella prima infanzia
                                                 D. L’insieme dei sintomi limitano e
B. Ritardi o funzionamento anomalo in                compromettono il funzionamento
  almeno una delle seguenti aree, con                quotidiano.
  esordio prima dei 3 anni di età:               E. I sintomi non sono meglio spiegati
 (1) interazione sociale, (2) linguaggio usato
  nella comunicazione sociale, o (3) gioco           dalla disabilità intellettiva o da
  simbolico o di immaginazione.                      ritardo globale dello sviluppo
C. L’anomalia non è meglio attribuibile al
  Disturbo di Rett o al Disturbo
  disintegrativo dell’infanzia.
CRITERI DIAGNOSTICI DEL DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO NEL DSM 5
Deve soddisfare i criteri A, B, C, e D:

A. deficit persistenti di comunicazione sociale e di interazione sociale in contesti diversi, non
   determinata da un generale ritardo nello sviluppo, manifestato per tutti e tre le seguenti
   caratteristiche:
   1. deficit di reciprocità socio-emotiva
   2. deficit nell’uso di comportamenti comunicativi non verbali nell'interazione sociale
   3. Deficit nello sviluppare , mantenere e comprendere relazioni, adeguate al livello di
   sviluppo

B. pattern ristretti e ripetitivi di comportamento, interessi, e attività come manifestato da
   almeno due delle seguenti caratteristiche:
   1. uso di un linguaggio stereotipato e ripetitivo, manierismi motori, o uso di oggetti
   2. Aderenza eccessiva alle routine, pattern ritualizzati di comportamento verbale o non
   verbale,
   3. dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ristretti e stereotipati anomali o per
   intensità o per focalizzazione
   4. Iper o ipo-reattività agli stimoli sensoriali o insolito interesse per gli aspetti sensoriali
   dell'ambiente

C. I sintomi devono essere presenti nella prima infanzia (ma possono evidenziarsi
   successivamente quando sono richieste abilità sociali a cui il soggetto non è in grado di far
   fronte)
D. L’insieme dei sintomi limitano o compromettono il funzionamento nella vita quotidiana
E. I sintomi non sono meglio spiegati dalla disabilità intellettiva o da ritardo globale dello
   sviluppo
DSM 5 - Severity Level for ASD
                                                                          Restricted interests &
Severity Level for ASD        Social Communication
                                                                             repetitive behaviors
                              Severe deficits in verbal and               Preoccupations, fixated rituals and/or
                              nonverbal social communication skills       repetitive behaviors markedly
Level 3                       cause severe impairments in                 interfere with functioning in all
‘Requiring very substantial   functioning; very limited initiation of     spheres. Marked distress when rituals
                              social interactions and minimal             or routines are interrupted; very difficult
   support’
                              response to social overtures from           to redirect from fixated interest or
                              others.                                     returns to it quickly.

                                                                          RRBs and/or preoccupations or fixated
                              Marked deficits in verbal and
                                                                          interests appear frequently enough to
                              nonverbal social communication skills;
Level 2                                                                   be obvious to the casual observer and
                              social impairments apparent even with
                                                                          interfere with functioning in a
‘Requiring substantial        supports in place; limited initiation of
                                                                          variety of contexts. Distress or
                              social interactions and reduced or
   support’                                                               frustration is apparent when RRB’s are
                              abnormal response to social overtures
                                                                          interrupted; difficult to redirect from
                              from others.
                                                                          fixated interest.

                              Without supports in place, deficits
                              in social communication cause
                                                                          Rituals and repetitive behaviors
                              noticeable impairments. Has
                                                                          (RRB’s) cause significant
                              difficulty initiating social interactions
Level 1                                                                   interference with functioning in one
                              and demonstrates clear examples of
‘Requiring support’           atypical or unsuccessful responses to
                                                                          or more contexts. Resists attempts
                                                                          by others to interrupt RRB’s or to be
                              social overtures of others. May appear
                                                                          redirected from fixated interest.
                              to have decreased interest in social
                              interactions.
FATTORI PROGNOSTICI

La presenza o l'assenza di disabilità intellettiva e compromissione del
linguaggio associati (per es., linguaggio funzionale a 5 anni è un fattore
prognostico positivo)

La presenza di epilessia, come diagnosi di comorbilità, è associata a una
maggiore disabilità intellettiva e ad una capacità verbale inferiore.

Fattori ambientali. Una varietà di fattori di rischio aspecifici, quali l'età
avanzata dei ?enitori, il basso peso alla nascita o l'esposizione del feto a
valproato, può contribuire al rischio di sviluppare un disturbo dello spettro
dell'autismo.
FATTORI AMBIENTALI

Fattori di rischio aspecifici:

• l'età avanzata dei genitori

• il basso peso alla nascita

• l'esposizione del feto a valproato
Fattori genetici e fisiologici

Le stime di ereditarietà del disturbo dello spettro autistico
variano tra il 37 e il 90%, sulla base del tasso di
concordanza tra gemelli

Attualmente il 15 % dei casi di ASD sembrerebbe essere
associato a una mutazione genetica.
Per il resto dei casi il rischio sembra essere legato a
trasmissione poligenica, con centinaia di loci genetici che
contribuiscono in maniera relativamente ridotta.
EPIDEMIOLOGIA
     degli
     ASD
TASSI DI PREVALENZA
                NELLA LG 21

“Una prevalenza di 10-13 casi per 10.000 sembra la stima
più attendibile per le forme classiche di autismo, mentre
se si considerano tutti i disturbi dello spettro autistico la
prevalenza arriva a 40-50 casi per 10.000”.

“Vanno comunque condotti ulteriori studi in relazione agli
aumenti di prevalenza delle patologie autistiche che in
questi ultimi tempi sono stati segnalati soprattutto dai paesi
anglofoni e che porterebbero la prevalenza dei disturbi
dello spettro autistico a 90/10.000”.
.
CONSIDERAZIONI SULLE
CARATTERISTICHE EPIDEMIOLOGICHE
L’autismo non presenta differenze di
prevalenza geografiche e/o etniche.

Rapporto maschi-femmine: maschi 4 volte superiore
rispetto alle femmine

Prevalenza di circa 1/100 per lo Spettro Autistico;

Attualmente il Disturbo Autistico è ameno 4 volte più
frequente rispetto alle stime degli anni ‘90.
IPOTESI

L’incremento delle stime di prevalenza è dovuto più che ad un
   reale incremento dei casi di autismo ad una serie di fattori:

• migliore definizione dei criteri diagnostici, con inclusione delle
  forme più lievi;

• diffusione di procedure diagnostiche standardizzate;

• maggiore sensibilizzazione degli operatori e della popolazione
  in generale;

• aumento dei Servizi dedicati (anche se ancora decisamente
  inadeguati alla richiesta, sia quantitativamente che
  qualitativamente).
Autism Spectrum Disorders (ASD)

 AUTISM   HFA     ASPERGER       PDD NOS (con QI>70)

                Autism Spectrum Disorders HF
                          (8/1000?)

                            CONTINUUM
Dati ASD rilevati sulla popolazione (fascia età 8 – 17)
di un distretto sanitario di Viterbo (popolazione 5605)
      Dati fascia d’età 8 -   Valore      Rapporto x    Stima sulla
      17 a.a.                 assoluto    1000          popolazione in età
      Attualmente                                       evolutiva di
      residenti                                         Orvieto
      Autismo LF              8           1,4           5

      Autismo HF              3           0,5           2

      Disturbo di Asperger    9           1,6           6

      DPS NAS                 7           1,2           4

      Totale                  27          4,7           17
      Totale ASD HF           19          3,4           12

 Stima del numero di adulti ASD HF su una popolazione di 20735 ab = circa 80-
 90 (stimati secondo il tasso della LG 21)
 Con i tassi di prevalenza USA circa 175 (di cui circa 35 in età evolutiva)
SINDROME DI ASPERGER
       alcune caratteristiche diagnostiche
                                 Evoluzione
                                 La Sindrome d'Asperger è, in genere,
                                 riconosciuta più tardi del disturbo Autistico.

                                 Prima dell'ingresso nella scuola primaria, si può
                                 osservare un ritardo motorio, una goffaggine
                                 motoria. Si evidenziano le difficoltà nelle
                                 interazioni sociali.

                                 E' nel periodo scolastico che gli interessi
                                 particolari e circoscritti possono apparire o
                                 essere riconosciuti come tali.

                                 Nell'età adulta, i soggetti hanno difficoltà in ciò
                                 che concerne l'empatia e la modulazione delle
                                 interazioni sociali. La sindrome segue
                                 apparentemente un'evoluzione continua e, nella
                                 grande maggioranza dei casi, persiste per tutta
                                 la vita.
Aspetti familiari
Si evidenzia una maggiore frequenza della Sindrome d'Asperger nei
parenti dei soggetti colpiti.
CARATTERISTICHE PIU’ FREQUENTI NEI
BAMBINI/RAGAZZI CON SINDROME DI ASPERGER

Ritardo nella maturità sociale e nel ragionamento sociale
immaturità nell’empatia
difficoltà nel fare amicizia e sono spesso presi in giro dagli altri bambini
difficoltà di comunicazione e nel controllo delle emozioni
abilità linguistiche inusuali che possono includere un livello avanzato di
vocabolario e di sintassi, ma sviluppo ritardato nella capacità di conversazione,
prosodia inusuale e tendenza ad essere pedanti
interesse particolare per un argomento che risulta insolito per intensità o
focalizzazione
difficoltà a mantenere l'attenzione in classe
un profilo insolito di capacità di apprendimento
necessità di facilitazione e assistenza per l’ autonomia e l’organizzazione
goffaggine sia nella deambulazione sia nella coordinazione motoria
sensibilità [particolare] a suoni specifici, aromi, fibre o al tatto.
                                                                        [T. Attwood 2007]
COMORBIDITÀ (principali)

Disturbo d’Ansia
ADHD
Depressione
Disturbo Post Traumatico da Stress
Rifiuto scolastico
Sindrome di Tourette
PRESENZA DI SINTOMI DI ALTRI DISTURBI

Sintomi ossessivo-compulsivi
Sintomi psicotici (abbozzi di delirio,
allucinazioni, ideazioni paranoidi)

NB:
Gli ASD HF rappresentano una
condizione di globale vulnerabilità
psicopatologica
PRINCIPALI FATTORI AMBIENTALI
            NEGATIVI

✓ Scarsa comprensione dei bisogni e delle
 caratteristiche di funzionamento (adulti che si
 dimostrano non in grado di comprendere le
 peculiarità)
✓ Bullismo
✓ Fallimenti scolastici
✓ Esclusione
✓ Adulti che si dimostrano non in grado di
comprendere       le peculiarità
MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE

Principali fattori che sono di
ostacolo nella vita di una
persona con ASD HF:

  La condizione biologica del suo
cervello che lo rendono meno
adatto all’apprendimento sociale

  Le barriere legate all’ignoranza
e alle false credenze che tuttora    ICF-CY
permangono sui Disturbi dello        Classificazione
Spettro Autistico.                   Internazionale del
                                     Funzionamento, della
                                     Disabilità e della Salute
  Spesso mancata attivazione di      Versione per Bambini e
facilitatori specifici.              adolescenti.
MODELLI INTERPRETATIVI
MODELLI INTERPRETATIVI

 Teoria della Mente

 Funzioni Esecutive

 Coerenza Centrale
Teoria della mente (ToM)
Con il termine “Teoria della Mente”, coniato dagli studiosi
che si interessavano ai primati, David Premack e Guy
Woodruuf nel 1978, si intende la capacità di riflettere sulle
emozioni, desideri e sulle credenze proprie ed altrui e di
comprendere e prevedere il comportamento degli altri.

Varie ricerche hanno dimostrato sperimentalmente
[Baron-Cohen, Leslie, Frith] che i bambini autistici hanno
capacità simili ai loro coetanei normali nell’attribuire una
causalità fisica ad un evento, ma sarebbero incapaci di
rappresentare lo stato mentale di se stessi e degli altri.
Teoria della mente (ToM)
Dai 18-30 mesi, il bambino attraverso lo
sguardo referenziale, l’attenzione condivisa e
il gioco di finzione si appropria delle capacità di
leggere le emozioni, i desideri e le credenze e di
sistematizzarli in un sistema di conoscenze e
giunge ad effettuare delle rappresentazioni delle
rappresentazioni mentali degli altri, ovvero delle
meta-rappresentazioni.
A 4-5 anni il bambino già possiede una Teoria
della Mente pienamente competente.
Prova di falsa credenza
(Sally- Anne Task)
DEFICIT DELLE FUNZIONI ESECUTIVE

 Le funzioni esecutive sono un complesso di abilità che
 risultano essere determinanti nell’organizzazione e nella
 pianificazione dei comportamenti di risoluzione dei
 problemi, come:
      l’organizzazione delle azioni in sequenze
      gerarchiche,
      lo spostamento flessibile dell’attenzione,
      l’attivazione di strategie appropriate
      l’inibizione di risposte inappropriate.
 I lobi frontali svolgano la funzione di dirigere il
 comportamento attivando selettivamente schemi che si
 trovano nella memoria di lavoro o nella memoria a lungo
 termine.
FUNZIONI ESECUTIVE

                                                    I
PIANIFICAZIONE   FLESSIBILITÀ   MEMORIA DI   INIBIZIONE DELLE
       E                                        RISPOSTE
                  COGNITIVA      LAVORO
ORGANIZZAZIONE                               “AUTOMATICHE”
DEFICIT DELLE FUNZIONI ESECUTIVE

 In particolare, nei Disturbi dello Spettro Autistico,
 risulta essere maggiormente compromessa la
 capacità di flessibilità, piuttosto che l’inibizione o
 la memoria di lavoro, e nella pianificazione e
 controllo.
 Hanno maggiori difficoltà nello spostare la propria
 attenzione e nel modificare i propri programmi e
 obiettivi in base alle circostanze che si presentano.
LA COERENZA CENTRALE

La Coerenza Centrale intesa come capacità di
organizzare in insiemi coerenti, o in un sistema
di conoscenza, le molteplici esperienze
parcellari che investono i nostri sensi (deficit
nella integrazione e categorizzazione delle
informazioni sensoriali).
Il sistema cognitivo possiede una naturale
propensione ad una coerenza interna, grazie
alla quale si rende possibile l’integrazione di
percezioni e rappresentazioni di base.
LA COERENZA CENTRALE
Percepiscono i dettagli in maniera migliore dei soggetti
normotipici, ma sono meno capaci di comprendere o di
percepire una visione d’insieme del contesto (quadro generale,
nocciolo del discorso)

Secondo tale teoria i soggetti affetti da un ASD sono in grado di
percepire in concetti, di riconoscere le relazioni di causa-effetto,
di percepire le varie relazioni che sussistono tra diversi oggetti,
parole, situazioni ecc.
Si concentrano maggiormente sui dettagli, pensando così in
maniera molto concreta e ciò può portare questi soggetti ad
essere inflessibili ed a rifiutare dei cambiamenti nei loro modelli
di comportamento, nel loro ambiente e nella loro routine.
Aumento delle difficoltà nelle relazioni interpersonali, nella
comunicazione e nell’immaginazione.
ASD come disturbo dell’ apprendimento sociale

  in particolare dell’apprendimento mediato
                 dall’interazione

I bb. tipici vengono al mondo non sapendo fare le
cose ma le apprendono successivamente. I fattori
  che facilitano l’apprendimento sono l’interesse
     per la novità e l’interesse per le persone.
La maggior parte degli apprendimenti avviene in
                 un contesto sociale
Punti di debolezza
Nei Servizi ASL

 ancora insufficiente attenzione diagnostica e terapeutica nei
confronti di tali disturbi;
 scomparsa/migrazione di tali diagnosi in età adulta;
 notevole disomogeneità, tra vari ambiti territoriali, nell’accesso
e nell’offerta di servizi specifici;
 carenza nella formazione specifica degli operatori;
 rischio, da parte dei professionisti, di sottovalutarne le difficoltà
adattive;
 quasi totale assenza di tali diagnosi nei servizi psichiatrici per
adulti e mancanza di integrazione/comunicazione tra servizi;
 carenza di modelli condivisi e di indicazioni evidence based per
gli interventi.
Nella Scuola

• interventi non sempre appropriati in ambito scolastico
(minimizzazione o accentuazione delle difficoltà adattive)
• assenza di formazione sulle caratteristiche e sugli specifici Bisogni
Educativi Speciali dei soggetti con ASD HF, in genere seguiti con
scarsa attenzione soprattutto se non “certificati ai fini del sostegno”
• scuola come inviante debole
• preadolescenza e adolescenza come periodo critico per il rischio
di esposizione ad atti di bullismo e/o di fallimento scolastico
• la difficoltà nel definire interventi di orientamento scolastico e
percorsi di studio appropriati
• scarsa inclusione/partecipazione alla vita sociale in ambito
scolastico
Caratteristiche comportamentali e di
 apprendimento delle persone con
               ASD HF
Deficit qualitativo nell'interazione
                sociale

Le persone con S.A. possono essere motivati a
relazionarsi con gli altri, ma non ne hanno le abilità, e
possono approcciare gli altri in maniera peculiare non
funzionale.

Sono presenti difficoltà nella comprensione delle
modalità di comportamento sociale e appaiono
socialmente goffi. Non apprendono in modo intuitivo ed
empatico le competenze sociali ma necessitano di
istruzioni esplicite.
Gli alunni con SA hanno una intelligenza nella media o anche
superiore alla media
(Molti sono relativamente esperti nella conoscenza di specifici argomenti di
loro interesse e possono raccogliere su di essi informazioni particolarmente
dettagliate).

Dimostrano in genere difficoltà nel problem solving di situazioni
della vita quotidiana e nel pensiero astratto
(In ambito scolastico possono presentare problemi nella comprensione del
testo, nella organizzazione delle attività, nelle deduzioni e nelle capacità di
giudizio, nella flessibilità del pensiero e vi sono, in particolare difficoltà ad
adattarsi ai cambiamenti)

Sono presenti spesso problemi della coordinazione motoria
(Le principali aree implicate possono comprendere coordinazione nella
locomozione, abilità con la palla, equilibrio, motricità fine, abilità grafiche e
di scrittura, ritmo e imitazione dei movimenti).
Possono essere ipersensibili ad alcuni stimoli
sensoriali
Alcuni possono presentare problemi di
attenzione e molti di essi possono essere
diagnosticati ADHD
Livelli elevati di ansia possono essere una
caratteristica associata con la SA soprattutto per
gli aspetti attinenti le richieste sociali.
(Istruzioni appropriate e il supporto dell’adulto e/o dei
compagni possono essere di notevole aiuto ed alleviare le
tensioni).
Possibili interventi:

a)   “compensativi” (bisogni educativi speciali )

b)   “orientativi”    (individuazione e valorizzazione di
     “talenti” ed interessi)

c)   sui contesti (bambino, famiglia, scuola, comunità,
     politiche …)
Il linguaggio
I bambini con S. A. presentano un linguaggio fluente ma
possono presentare spesso problemi con la pragmatica (il
significato in rapporto alle convenzioni culturali e sociali che
regolano la comunicazione linguistica, o, anche, alle intenzioni e
alle credenze dei parlanti), semantica (non essere capaci di
comprendere significati multipli) e la prosodia (la
gradazione, l'accento ed il ritmo del linguaggio).
    – Gli studenti con SA possono avere buone competenze
      lessicali ma possono parlare senza curarsi minimamente
      del livello di interesse degli interlocutori sugli argomenti
      attinenti al loro interesse principale.
    – Possono avere difficoltà con le regole e dei ritmi della
      conversazione.
    – Il linguaggio può apparire prevalentemente monotono e
      formale.
    – La mimica e la gestualità sono carenti.
DIFFICOLTÀ SPECIFICHE
                 E
INDICAZIONI DI CARATTERE GENERALE
        PER GLI INTERVENTI
      IN AMBITO SCOLASTICO
Difficoltà nella conversazione

• Tendenza a fare commenti irrilevanti;
• Non sempre appropriata scelta dei tempi negli
  interventi
• Tendenza a parlare su un argomento settoriale ed a
  parlare sui discorsi degli altri
• Difficoltà a comprendere il linguaggio complesso e
  comprendere il senso di parole con significati
  multipli
• Tendenza ad avere comprensione letterale e a non
  comprendere metafore e doppi sensi
Interventi e strategie
• insegnare appropriati commenti e regole di apertura della conversazione
• insegnare le regole e i ritmi che riguardano il parlare a turno in una
   conversazione     e   quando     rispondere,   interrompere   o   cambiare
   argomento

• spiegare le metafore e le parole con doppio significato

• Utilizzare conversazioni con le strisce dei fumetti e le storie sociali per
   facilitare le abilità di conversazione

• mostrare video per identificare le espressioni non verbali e spiegare i
  loro significati
• usare il linguaggio letteralmente, evitando (o eventualmente spiegando):
  modi di dire, doppi sensi, sarcasmo e comunicazioni con discordanze tra
  contenuti e mimica
• Incoraggiare a chiedere di ripetere le istruzioni, esempi o appunti se non
  ha capito
• insegnare al bambino a chiedere assistenza quando è confuso
Deficit dell'interazione sociale

difficoltà a comprendere regole non formalizzate
e tendenza, quando sono state apprese, alla
loro applicazione rigida
ingenuità
interpretazione letterale delle informazioni
difficoltà a leggere le emozioni degli altri
poco tatto
problemi con la distanza fisica nelle interazioni
sociali (prossemica)
Interventi e strategie
• fornire chiare ed esplicite indicazioni e regole di comportamento
• insegnare allo studente come interagire attraverso trame sociali, modelli e
  giochi di ruolo
• educare i coetanei su come rispondere alle difficoltà dello studente
  nell'interazione sociale
• usare i compagni come modelli
• può essere necessario provvedere a una supervisione ed un supporto allo
  studente negli intervalli e nei momenti delle attività non strutturate
• usare un sistema organizzato di compagni tutor per assistere lo studente
  durante il tempo non-strutturato
• fornire istruzioni allo studente come iniziare, continuare e finire il giochi o
  altri tipi di attività
• fornire istruzioni e spiegazioni sulla flessibilità, la cooperazione e la
  condivisione
• fornire feed-back frequenti
• gruppi specifici di lavoro sulle abilità sociali strutturati possono fornire
  l'opportunità per istruzioni dirette su specifiche abilità e per esercitarsi su
  situazioni concrete attuali
• in alcuni casi può essere utile sviluppare tecniche di rilassamento (allestire
  eventualmente uno spazio dedicato).
Ristretto campo di interessi
Interventi e strategie

• Contenere le discussioni e le domande di tipo
  perseverante
• chiarire quali sono le richieste, ma fornire anche
  opportunità allo studente di perseguire i suoi
  interessi
• incorporare ed espandere sugli interessi le
  attività e i compiti e gli obiettivi educativi e
  didattici
Funzioni degli interessi speciali

Strumento di relax
Conoscere per superare le paure
Bloccare i pensieri “disturbanti”
Gestione dell’ansia
Energizzante quando tristi o stanchi
Utilizzo degli interessi speciali

Gli interessi speciali possono rappresentare
una fonte importante di motivazione.
Collegate quando possibile le attività svolte
con l’interesse particolare del bambino.
Dimostrategli che ciò che sta imparando lo
aiuterà a trovare più informazioni sul suo
argomento preferito.
Usate le sue abilità speciali per dargli un ruolo
positivo all’interno della classe.
Scarsa concentrazione
Spesso fuori tema, distratto, con difficoltà di
  organizzazione.

Interventi e strategie

• Ribadire concetti e richiamare l’attenzione con
  sollecitazioni non rimproveranti
• segmentare i compiti
• sessioni di lavoro a tempo
• contenere se possibile la quantità di compiti a casa
• Assegnare una posizione nella classe tale da mantenere
  l’alunno la vicinanza e il contatto
• uso di segnali verbali e non verbali per catturare
  l'attenzione
Scarsa abilità organizzativa

Interventi e strategie

 uso di agende, tabelle, diagrammi di flusso
 e checklist (tablet computer)
 tenere un elenco dei compiti
 aiutare il bambino all'uso di una lista di
 "cose da fare" e di liste di controllo
 segnaletica visiva
Difficoltà nella coordinazione
                motoria
Interventi e strategie

✓   coinvolgere in attività sportive rispettando le
    caratteristiche individuali
✓   considerare la minore velocità di scrittura quando si
    danno i compiti fornire maggior tempo per le
    verifiche
✓   considerare l'uso di un computer per i compiti
    scritti, dato che alcuni studenti possono essere più
    abili nell'uso di una tastiera rispetto alla scrittura
✓   Evitare di esporre a situazioni competitive frustranti
La lentezza nell’esecuzione di un attività
può essere in alcuni casi una modalità di
gestione dell’ansia
Caratteristiche nelle abilità
             scolastiche
• Quoziente Intellettivo (QI) medio o superiore
  alla media con buona capacità nell’acquisizione
  e nel richiamo di informazioni
• scarsa      capacità      di   problem-solving,   di
  comprensione e difficoltà con i concetti astratti
• Generalmente buone competenze lessicali
• acquisizione in genere rapida della lettura ma
  con difficoltà di comprensione del testo
• In genere abilità nei calcoli matematici ma a
  volte difficoltà nella risoluzione dei problemi
Interventi e strategie (1)
Prevenire gli errori e quindi la frustrazione utilizzando gli opportuni
  facilitatori
• essere più concreti possibile presentando nuovi concetti
• utilizzare prevalentemente frasi semplici
• utilizzare esempi per spiegare concetti astratti
• utilizzare, quando possibile, l’apprendimento basato su esperienza
  diretta
• usare schemi, grafici e mappe concettuali
• un’istruzione alla volta
• suddividere i lavori in sequenze di step progressivi e presentarli in modo
  motivante sfruttando collegamenti con gli interessi specifici dello
  studente
• fornire esempi del compito richiesto
• Consentire tempi di elaborazione più ampi
Interventi e strategie (2)
• non dare per scontato che lo studente abbia capito
  semplicemente perché è in grado di ripetere l'informazione
• usare sottolineature per aiutarlo a prendere note ed organizzare e
  categorizzare le informazioni
• fare domande in modo chiaro e se possibile facendo riferimento al
  concreto
• evitare il sovraccarico verbale
• sfruttare i punti di forza (per es..la memoria e gli ineressi)
• Verificare che sia stato compreso quello che è stato letto
• Compensare, quando necessario, la comprensione con istruzioni
  supplementari ed uso di supporti visivi
• utilizzare il computer e software specifici come strumento di
  supporto per la didattica e alla organizzazione del lavoro
Vulnerabilità emozionale

• può avere difficoltà a conformarsi alla richieste
  sociali ed emozionali del contesto della classe
• facilmente è stressato anche per la scarsa flessibilità
  negli adattamenti
• In genere basso livello di autostima
• difficoltà nel tollerare gli errori compiuti
• può essere incline alla depressione
• può avere reazioni di rabbia
Fattori che possono determinare
                  stress

• Cambiamenti imprevisti
• Interruzioni della routine
• Esposizione a situazioni sociali
• Contesti sociali non strutturati
• Paura del fallimento
• Esperienze sensoriali intense vissute come
  spiacevoli
• Situazioni di difficoltà decisionale
Possibili strategie personali per
               gestire lo stress
•   Rifugiarsi negli interessi speciali
•   Blocco del pensiero
•   Videogiochi
•   Stereotipie
•   Ricerca della solitudine
•   Fuga nella fantasia (amici immaginari)
•   La lentezza nell’esecuzione di un attività (può essere
    in alcuni casi una modalità di gestione dell’ansia)
Interventi e strategie
•   lodare e dire allo studente quello che ha fatto correttamente e bene
•   insegnare a chiedere aiuto
•   fornire uno spazio regolare di ascolto
•   insegnare e dare suggerimenti sulle modalità per affrontare le
    situazioni difficili e per reagire allo stress
•   usare simulazioni per insegnare la gestione di situazioni vissute
    come critiche
•   preparare lo studente per i cambiamenti nella routine
•   usare anche schemi visivi oltre all’informazione verbale per
    prepararlo al cambiamento
•   Insegnare la tecnica del problem solving per la gestione delle scelte
•   aiutare lo studente a capire i suoi comportamenti le conseguenze e
    le reazioni degli altri
•   educare i compagni
•   usare il supporto dei compagni, come tutor e facilitatori sociali
•   tenere frequenti e accurate comunicazioni con i genitori
•   Far diventare gli interessi speciali veicolo per il successo personale
•   Allenare al rilassamento
•   Favorire quando possibile la strutturazione e le routine
Disturbi di tipo sensoriale
• Coinvolgono soprattutto la percezione dei suoni e la percezione
  tattile, ma possono comprendere anche il gusto, l'intensità della
  luce, i colori e gli aromi.
• Alcuni tipi di suoni possono essere percepiti come troppo forti o
  troppo deboli
  I tipi di rumori che possono essere percepiti come estremamente
  intensi sono:
  rumori inaspettati e improvvisi, rumori continui ad alta frequenza,
  confusione, suoni contemporanei provenienti da più fonti
• Possono essere presenti problemi nella soglia del dolore o
  nella percezione del caldo e del freddo.
• Possono essere presenti comportamenti “bizzarri” del b., come a
  ricercare stimolazioni sensoriali (anche di tipo propriocettivo) che
  possono essere interpretati come la ricerca di un incremento
  dell’input sensoriale.

Tali problemi non risultano collegati a deficit degli apparati
  sensoriali
Interventi e strategie
• essere consapevoli che i livelli normali di input uditivo e
  visivo possono essere percepiti dallo studente come
  troppo alti o troppo bassi
• mantenere il livello di stimolazione nei livelli appropriati
  alle capacità di gestione dello studente
• può essere necessario evitare alcuni suoni o stimoli
  visivi (luci, immagini)
• far ascoltare al bambino musica può camuffare alcuni
  suoni quando non è possibile intervenire altrimenti.
• contenere possibilmente i rumori di sottofondo
• insegnare e/o adattare al bambino strategie di gestione
  delle situazioni problema collegate alle anomalie
  sensoriali
• Aiutare il contesto ad accettare come caratteristica di
  uno specifico funzionamento personale eventuali
  comportamenti bizzarri.
Strategie generali per la classe
Ambiente di apprendimento appropriato
Rendere “visiva” l’informazione
Fornire informazioni in anticipo sui cambiamenti.
Creare un elenco delle attività da svolgere, definendone
anche i tempi nei quali saranno svolte.
Definire regole chiare, formali e possibilmente scritte.
Per la costituzione dei gruppi di lavoro fare una selezione
ad hoc.
Assegnare in modo strategico i posti a sedere.
Accertarsi che le istruzioni siano state comprese
Assicuratevi che non sappia solo cosa fare ma anche
come farlo).
Quando valutate che sia opportuno consentite dei “time
out”.
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