FARE AFFARI CON L'EGEO - 2005 Consolato d'Italia Izmir
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Consolato d’Italia Izmir FARE AFFARI CON L’EGEO 2005 1
INDICE-SOMMARIO 1. FILIERA DEL TESSILE-ABBIGLIAMENTO-PELLE A) Presentazione del settore .......................................................................... p. 4 B) Opportunità di affari ................................................................................. p. 5 C) Dati e tabelle.............................................................................................. p. 7 2. MINERALI-MARMO-PIETRE NATURALI A) Presentazione del settore .......................................................................... p. 9 B) Opportunità di affari ............................................................................... p. 10 C) Dati e tabelle............................................................................................ p. 10 3. FILIERA DEL’INDUSTRIA AGROALIMENTARE A) Presentazione del settore ........................................................................ p. 13 B) Opportunità di affari ............................................................................... p. 14 C) Dati e tabelle............................................................................................ p. 16 4. MECCANICA E BENI STRUMENTALI A) Presentazione del settore ........................................................................ p. 17 B) Opportunità di affari ............................................................................... p. 17 C) Dati e tabelle............................................................................................ p. 18 5. INDUSTRIA DELL’IMBALLAGGIO IN PLASTICA A) Presentazione del settore ........................................................................ p. 19 B) Opportunità di affari ............................................................................... p. 19 C) Dati e tabelle............................................................................................ p. 20 6. COMPONENTISTICA E RICAMBI PER AUTOVEICOLI A) Presentazione del settore ........................................................................ p. 22 B) Opportunità di affari ............................................................................... p. 22 C) Dati e tabelle............................................................................................ p. 23 7. INDUSTRIA SIDERURGICA A) Presentazione del settore ........................................................................ p. 25 B) Opportunità di affari ............................................................................... p. 25 C) Dati e tabelle............................................................................................ p. 26 8. SITI INTERNET UTILI .................................................................................... p. 28 2
L’Egeo presenta notevoli potenzialità economiche che derivano da una combinazione di fattori che rendono la regione particolarmente interessante in termini di opportunità di affari per le società italiane. A cominciare dalla localizzazione geografica, che fa dell’Egeo un ponte tra l’Europa e i mercati di Medio Oriente, Asia Centrale, Nord Africa ed Est Europa, oltre che un punto di partenza ideale per penetrare il mercato turco. Le aziende di trasformazione insediate nella regione usufruiscono inoltre di un facile accesso ad importanti materie prime e ad una mano d’opera qualificata e a basso costo. L’Egeo è infatti una delle regioni dotate del più avanzato sistema educativo e formativo della Turchia, sia a livello scolastico che universitario. La regione possiede anche una rete di infrastrutture notevolmente estesa, grazie alla presenza di efficienti collegamenti (areoporti e porti) con i mercati esteri e di zone franche e distretti industriali molto sviluppati. Gli investitori possono inoltre disporre di un evoluto sistema bancario essendo la regione una delle aree più avanzate del Paese in quanto a risorse finanziarie e a numero di istituti di credito. L’Egeo può infine contare su un bacino di quasi 11 milioni di consumatori – prevalentemente giovani- in continua espansione e su una domanda interna in forte crescita (il PIL pro-capite è mediamente più alto rispetto al resto del Paese di circa il +13%). L’Italia sta acquisendo una posizione di crescente rilievo economico nell’Egeo, la seconda per importanza per il nostro Paese in Turchia dopo la regione di Marmara. L’Egeo assorbe infatti una quota significativa degli scambi commerciali tra i due Paesi dato che genera il 26% dell’export turco verso l’Italia (quasi 1,218 miliardi di dollari nel 2004) e il 13% dell’import della Turchia dal nostro Paese (poco meno di 920 milioni di dollari). L’Italia assorbe inoltre il 19% del commercio estero complessivo della regione (dati 2004) mentre la sua quota era appena dell’8% nel 2003. Altrettanto significativi sono i dati sull’interscambio commerciale, in rapida espansione: tra il 2003 e il 2004 ha registrato un aumento del 36% (+48% di export e +23% di import) al quale le 50 imprese italiane insediate nella regione danno un contributo significativo. L’analisi del mercato Egeo, per molti versi complementare a quello italiano, ha consentito di individuare alcuni settori produttivi trainanti che offrono interessanti opportunità di affari per le nostre aziende: la filiera del tessile-abbigliamento-pelle, il settore dei minerali, marmi e pietre naturali, la filiera dell’industria agroalimentare, il comparto della meccanica e dei beni strumentali, l’industria dell’imballaggio in plastica, l’industria della componentistica e ricambi per autoveicoli nonché quella siderurgica. 3
1. FILIERA DEL TESSILE-ABBIGLIAMENTO-PELLE A. PRESENTAZIONE DEL SETTORE Il comparto del Tessile-Abbigliamento-Pelle rappresenta uno dei pilastri dell’economia turca, in termini di produzione (oltre il 10% del PIL), impiego (50 mila imprese operanti, con 600 mila lavoratori) ed entrate derivanti dall’esportazione (la Turchia è il sesto esportatore al mondo, con oltre 18 miliardi di dollari realizzati nel 2004). Tra i maggiori produttori mondiali di cotone, il Paese vanta una produzione integrata e diversificata in tutti i sub-settori dell’industria tessile (filati, fibre, abiti, biancheria, ecc.) e la presenza di prodotti turchi sui mercati mondiali è in costante crescita (+66% tra il 2001 e il 2004). Il comparto ha conosciuto uno sviluppo poderoso dopo gli anni ‘80 con una strategia di espansione orientata all’export che ha generato un sistema produttivo di elevato livello tecnologico per produzioni di alta qualità, specialmente su prodotti a forte valore aggiunto. Il Tessile–Abbigliamento-Pelle è anche uno dei comparti produttivi trainanti dell’Egeo, sia in termini di contributo al PIL (rappresenta oltre il 10% dell’output industriale della regione), sia in termini di numero di occupati e di volume di esportazioni (genera il 12,5% dell’export turco del settore e il 22% dell’export regionale complessivo). L’UE assorbe circa la metà dell’export dell’Egeo (passato, in 20 anni, da 1 milione a 2,3 miliardi di dollari). Il tessile e le materie prime vengono vendute prevalentemente in Inghilterra e Italia mentre l’abbigliamento e la biancheria da casa sono invece destinate principalmente a Germania, Francia e Stati Uniti. I principali centri di produzione sono Uşak (coperte), Aydın (cotone), Denizli (è il secondo polo industriale della regione con una produzione incentrata su asciugamani, lenzuola ed abbigliamento) e Izmir (specializzata nel settore dell’abbigliamento) che è il vero motore dell’Egeo con più di 70 aziende, due delle quali hanno effettuato, nel 2000, investimenti superiori a 120 milioni di dollari. La regione Egea produce il 32% del totale turco di fibre di cotone (i principali centri di produzione essendo, comunque, localizzati nelle regioni sud-anatoliche, in particolare a Gaziantep). Si tratta di un prodotto di elevatissima qualità, raccolto essenzialmente nella valle di Soke (a circa 40 km da Aydın) nonché nei pressi del fiume Gediz (nelle vicinanze di Afyonkarahisar) e che viene lavorato prevalentemente nel distretto di Bergama (in provincia di Izmir). La produzione di filati (l’Egeo genera il 10% dell’output totale del Paese) sta invece perdendo competitività rispetto ai prodotti asiatici, anche se rimangono, tuttora, importanti unità produttive localizzate prevalentemente ad Izmir e Denizli. I principali produttori di tessuti si trovano invece a Denizli, Aydın ed Izmir e hanno realizzato, nel 2004, esportazioni per un valore complessivo di 690 milioni di dollari. L’abbigliamento è il comparto più dinamico del settore tessile nell’Egeo, specialmente nelle città di Izmir e Denizli, con 940 milioni di dollari di prodotti 4
esportati nel 2004. Spiccano i prodotti in cotone la cui produzione (normalmente lavoro per conto terzi eseguito da PMI) è orientata prevalentemente all’export. Corre l’obbligo precisare che il livello di maturità raggiunto dal settore negli ultimi anni ha permesso a marchi locali di emergere, affrancandosi dagli ordinatari europei (“Jimmy Key”, “Filo d’oro”, “Gordion”, “Dilek”). Sul fronte della pelle e dei prodotti in pelle si registrano, infine, interessanti indici di crescita nel corso degli ultimi anni. Il principale centro di produzione si trova nella provincia di Izmir, nella specializzata “Zona Franca di Menemen”. L’export del comparto nel 2004 è stato di circa 54 milioni di dollari (di cui più di 2 verso l’Italia), in crescita del 14% rispetto al 2003; i prodotti di maggior successo dell’industria Egea della pelle sono gli accessori (19,6 milioni di dollari di export nel 2004, +23% rispetto al 2003), le calzature (17,7 milioni di dollari, +35% in confronto al 2003) e la pelle trattata (12 milioni di dollari, +5% rispetto al 2003). B. OPPORTUNITÀ DI AFFARI Abbigliamento in cotone e biancheria da casa: nell’Egeo operano una quindicina di agenti (6 dei quali italiani) che trattano circa 40 marchi di abbigliamento italiani prodotti da aziende turche (“Roberto Cavalli”, “Max Mara”, “Murphy & Nye”, “Marina Yachting”, “Diesel”, “Brooksfield”, “Replay”, “Ellesse”, “Diadora”, “Guru”, “Doyle”, “Lonsdale”, “Everlast-Italia”, “Woolrich”, “NDM”, per citare i principali). Interessanti risultano anche le possibilità di delocalizzazione produttiva (specie attraverso joint-ventures), via percorsa con successo dalla “Hugo Boss” che dispone di una fabbrica di 60 mila m2 coperti nella “Zona Franca Egea”. L’industria tessile Egea tende, sempre di più, a concentrarsi su produzioni di qualità medio-alta, nonché alcuni prodotti di nicchia a piccola tiratura onde sfruttare pienamente le caratteristiche di un mercato che permette tempi di consegna ravvicinati, anche grazie alla contiguità geografica con l’UE. Considerazioni analoghe valgono per la produzione di biancheria da casa; nella città di Denizli, operano già con successo aziende per conto dei marchi “Bassetti” e “Frette”. L’elevata qualità dei processi produttivi, il basso costo della mano d’opera (circa la metà di quella europea), l’abbondanza e la qualità delle materie prime (in particolare del cotone) rendono la Regione Egea particolarmente adatta a queste tipologie di produzioni. Inoltre, l’esistenza di un ampio mercato interno (sia regionale, con poco meno di 11 milioni di consumatori, sia nazionale, con quasi 70 milioni -il secondo più grande mercato in Europa) in piena espansione offre interessanti sbocchi commerciali. Tessuti e filati: la crescente attenzione dell’industria locale per la qualità del prodotto finito ha generato un aumento della domanda di tessuti e filati pregiati. L’Italia, già primo fornitore di questi prodotti in Turchia (circa 500 milioni di dollari di export nel 2004), può ulteriormente incrementare la sua quota di mercato nell’Egeo, oltre che acquistare produzioni locali di qualità a prezzi competitivi. Nel 2004 abbiamo infatti acquistato il 41% dei filati di cotone e il 20% delle fibre di 5
cotone esportate dall’Egeo per un valore complessivo di 132 milioni di dollari (il 5% del totale, +15% rispetto al 2003). Macchine tessili: è il settore che offre, nell’Egeo, le migliori opportunità di affari per le nostre aziende, dato che la forte propensione all’export dell’industria dell’abbigliamento della regione richiede un costante aggiornamento tecnologico in cui l’Italia può continuare a svolgere un ruolo di primo piano. Non a caso, l’Egeo ha acquistato macchinari per un valore complessivo di 289 milioni di dollari nel 2003, pari a più del 25% dell’intero import regionale di macchinari e le forniture dall’Italia sono consistenti (più dell’80% del parco macchine della sola provincia di Denizli è italiano). Forte la domanda per tutte le tipologie di macchine (presse e confezionatrici in testa, ma anche macchinari per la produzione di tessuti, il taglio e la finitura, nonché etichettatrici e imballatrici). Occorre comunque puntare su impianti sofisticati, sia perché la Turchia comincia a produrre macchinari di livello medio, sia perché la domanda sarà prevedibilmente ancora sostenuta per il livello tecnologico alto (l’unico che consente produzioni di alta qualità in grado di contrastare la concorrenza asiatica) ed in calo per gli altri segmenti, anche in seguito alla liberalizzazione dei mercati a partire dal 1 gennaio 2005. 6
C. DATI E TABELLE TESSILE - ABBIGLIAMENTO - PELLE: EXPORT DELL'EGEO 2004 2% 16% 8% 2% 30% 42% COTONE BIANCHERIA VESTIARIO IMBALLAGGI PELLE ALTRO EXPORT DI MATERIE PRIME E TESSUTI EXPORT DI ABBIGLIAMENTO DELL'EGEO: DELL'EGEO: PRINCIPALI MERCATI DI PRINCIPALI MERCATI DI SBOCCO SBOCCO 90 50 Unione 80 45 Altri Europea25 Unione 39.32 70 40 46.50 Europea 25 35 60 80.44 30 50 25 Stati Uniti 40 20 d'America, 14.18 30 15 Stati Uniti 10 20 d'America Altri 9.11 10.45 5 10 0 0 Valori in % - Anno 2004 Valori in % - Anno 2004 7
EXPORT DI PRODOTTI IN PELLE DELL'EGEO: PRINCIPALI MERCATI DI SBOCCO 80 Unione 70 Europea 25 69.18 60 50 40 Altri 30 26.69 20 Stati Uniti d'America 10 4.12 0 Valori in % - Anno 2004 Fonte: Associazione degli Esportatori dell’Egeo (http://www.egebirlik.org.tr) 8
2. MINERALI-MARMO-PIETRE NATURALI A. PRESENTAZIONE DEL SETTORE Il settore lapideo in Turchia (marmi, travertini, graniti e altre pietre naturali) conosce, da due decenni, una fase di sviluppo straordinaria, con i più alti indici di crescita al mondo. Con una produzione rivolta principalmente all’export, la Turchia è diventata il quinto esportatore dopo Cina, Italia, India e Spagna. Le esportazioni di marmo turche segnano infatti ritmi di crescita eccezionali dato che sono aumentate, in valore, di più di 140 volte dal 1980 al 2004 quando hanno raggiunto il record storico di 630 milioni di dollari (+42,5% rispetto all’anno precedente). Anche se i marmi e travertini lavorati continuano a rappresentare la quota più importante dell’export, è tuttavia nell’ambito dei materiali grezzi che si registrano i più alti indici di crescita di produzione. Negli ambienti internazionali del settore si parla oggi di “miracolo turco”. Ciò è da attribuire ad una combinazione di fattori particolarmente favorevoli, quali riserve qualitativamente e quantitativamente importanti (il 40% delle riserve mondiali -13,9 miliardi di tonnellate- che, ai ritmi di produzione attuali, garantiscono un potenziale di sfruttamento per centinaia di anni), propensione ad investire in tecnologie avanzate, politica distributiva e promozionale improntata a canoni moderni e funzionali, congiuntura economica positiva generata da una domanda internazionale in costante aumento (soprattutto da parte del mercato americano che assorbe, da solo, il 59% dell’export turco -280 milioni di dollari nel 2004- seguito da quello dell’Arabia Saudita e di Israele) nonché, infine, il prezzo molto competitivo dei prodotti finiti. Il 73% delle riserve marmoree turche è concentrato in cinque province; due di queste si trovano nell’Egeo (Denizli e Afyonkarahisar) e detengono circa il 25% del totale delle riserve del Paese generando circa la metà dell’export lapideo nazionale. I ritmi di crescita del settore nella regione sono peraltro elevatissimi e proporzionalmente superiori a quelli registrati nel resto del Paese: le esportazioni di marmi, graniti e travertini provenienti dall’Egeo sono infatti passate da 89 milioni di dollari nel 2000 a quasi 299 milioni nel 2004 (circa 900 mila tonnellate), per un incremento del 46% tra il 2003 e il 2004. Il 75% dell’export complessivo continua a derivare da prodotti ad alto valore aggiunto quali il marmo lavorato, ma registrano buoni indici di crescita anche i prodotti grezzi, in particolare i graniti. Il grande successo dell’annuale Fiera del Marmo di Izmir (la terza al mondo, con quasi 40 mila visitatori nel 2005, +375% rispetto al 2001) non è che il riflesso della forte espansione del settore lapideo nell’Egeo. 9
B. OPPORTUNITÀ DI AFFARI Prodotti grezzi e finiti: le caratteristiche geologiche della regione generano un marmo di buona qualità che viene venduto a prezzi molto competitivi (poco meno di 20 dollari al mq per il prodotto finito, contro i 40 di quello italiano e i 36 di quello spagnolo). Particolarmente richiesti dai mercati internazionali sono i prodotti ad alto valore aggiunto (marmo lavorato) che rappresentano il 75% dell’export regionale. Nel 2004 l’Egeo ha esportato verso l’Italia un valore complessivo di 3,4 milioni di dollari (+3,9% rispetto al 2003): marmo lavorato (1,46 milioni di dollari, +53% rispetto al 2003) e in blocchi (11,1 milioni di dollari, in calo del 15% rispetto al 2003) ne rappresentano le voci principali. Macchinari: l’Egeo è anche un mercato di riferimento per le ditte italiane produttrici di macchine per la lavorazione delle pietre naturali. Ampi spazi di penetrazione commerciale sussistono, ancora, per l’export di macchine per l’estrazione e la lavorazione del marmo, data la forte richiesta di alta tecnologia nel settore, anche se sta prendendo consistenza la tendenza a produrre localmente macchinari dai prezzi estremamente competitivi (circa la metà di quelli italiani). Si segnala, inoltre, la crescente richiesta di joint-ventures con aziende italiane per la produzione locale di macchine, soprattutto per fronteggiare la concorrenza asiatica. Estrazione, lavorazione e commercializzazione del marmo sui mercati mondiali: non mancano, anche in questo settore, le proposte di partenariato per usufruire del know-how e sfruttare i canali di commercializzazione italiani sui mercati mondiali. C. DATI E TABELLE Principali riserve marmoree in Turchia PROVINCE RISERVE CERTE E PROBABILI % SUL TOTALE NAZIONALE (milioni m³) Balıkesir 1.850 35,8% Denizli 652 12,6% Afyonkarahisar 629 12,2% Tokat 410 7,9% Çanakkale 252 4,9% Fonte: “The Marble Differences Between Mine”, Periodical of Marble, 1999 10
Produzione di marmi e pietre naturali nelle province dell’Egeo PROVINCIA PROD. MARMO (m³) Denizli 134.974 Muğla 129.578 Afyonkarahisar 50.815 Aydin 17.288 Izmir 14.637 Uşak 13.660 Kütahya 10.434 Manisa 7.450 TOTALE EGEO 378.836 TURCHIA 847.476 Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali turco (dati 2000) (http://www.enerji.gov.tr) Export di marmi e pietre naturali della Turchia: tipi di materiale var.% 2002- PRODOTTI 2002 mln $ 2003 mln $ 2003 Marmo, travertino,onice in blocchi 58.661 97.463 +66.1 Graniti grezzi in blocchi e lastre 5.909 6.347 +7.4 Marmo, travertino lavorato 218.313 302.731 +38.7 Granito lavorato 9.189 6.589 -28.3 TOTALE 292.072 413.13 +41.4 Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali turco (http://www.enerji.gov.tr) Export di marmi e pietre naturali della Regione Egea: tipi di materiale var.% 2003- PRODOTTI 2003 mln $ 2004 mln $ 2004 Marmo, travertino, granito, onice in blocchi 13.714 14.975 +9.2 Graniti e altre pietre naturali da tagliare 2.992 4.881 +63.1 Pezzi, granuli e polvere di pietre naturali 33.212 42.472 +27.9 Marmo, travertino, onice in lastre 2.478 2.461 -0.7 Granito lavorato 1.188 1.521 +28.0 Marmo lavorato 145.12 224.665 +54.8 Travertino lavorato 0.206 0.683 +231.6 Graniti grezzi in blocchi e lastre 5.728 7.117 +24.2 TOTALE 204.638 298.775 +46.0 Fonte: Associazione degli Esportatori dell’Egeo (http://www.egebirlik.org.tr) 11
Export di marmi e pietre naturali della Regione Egea: incidenza sull’export turco TOTALE TURCHIA TOTALE EGEO % EGEO SU ANNI (mln $) (mln $) TURCHIA 1992 46 19 41,3 1993 48 18 37,5 1994 60 19 31,6 1995 77 22 28,6 1996 96 31 32,3 1997 119 38 31,9 1998 128 48 37,5 1999 150 62 41,3 2000 186 89 47,8 2001 212 116 54,7 2002 292 N.D. N.D. 2003 413 204 49,4 2004 630 N.D. N.D. Fonte: ACIMM, Associazione Costruttori Italiani di Macchine per il Marmo. 12
3. FILIERA DELL’INDUSTRIA AGROALIMENTARE A. PRESENTAZIONE DEL SETTORE L’estrema varietà morfologica della Turchia consente una produzione agroalimentare ampia e di elevata qualità. Sebbene la quota di PIL derivante dall’agricoltura sia notevolmente diminuita negli ultimi 30 anni (dal 35% del 1970 al 13% del 2003), una parte importante della popolazione attiva del Paese è ancora impiegata in questo settore (il 33% nel 2003). Il comparto agricolo genera, peraltro, sostanziali e crescenti avanzi commerciali: +2,8 miliardi di dollari nel 2004, +33,3 % rispetto al 2003 (circa il 10% dell’export complessivo del Paese). la Turchia produce 13 milioni di tonnellate di frutta e 29 di ortaggi all’anno: rispettivamente, uve (29% della produzione totale di frutta), agrumi, ciliege e visciole (secondo produttore mondiale) mele, meloni nonché pomodori (8,5 milioni di tonnellate). Consistente, anche, la produzione di cereali (31 milioni di tonnellate, di cui 63% di grano), legumi (quasi 2 milioni di tonnellate all’anno) e tabacco orientale (primo produttore mondiale con 153 mila tonnellate annue). la Turchia è anche uno dei primi produttori al mondo di frutta secca con volumi di export consistenti soprattutto per uvetta (primo produttore ed esportatore al mondo, 27% della quota mondiale, per un valore di quasi 200 milioni di dollari nel 2004), albicocche (primo produttore ed esportatore al mondo, 76% dell’export mondiale), fichi secchi (meta’ della produzione mondiale e 60% del relativo export), nocciole (68% dell’export mondiale), nonché noci e pistacchi. Con 600 mila ettari coltivati a olivo, infine, la Turchia è il quarto produttore mondiale di olive e di olio d’oliva: nel 2003, sono state raccolte 900 mila tonnellate di olive ed esportate più di 76 mila tonnellate d’olio (163,5 milioni di dollari). Nonostante la forte crescita della superfice coltivata (da 1,5 a 18 milioni di ettari tra il 1980 e il 2000) permangono, in Turchia, forti squilibri nella qualità e redditività dei terreni. Da questo punto di vista, la Regione Egea vanta una posizione privilegiata rispetto al resto del Paese: dispone infatti di estese aree coltivabili e di un’antica tradizione di specializzazione nel settore agroalimentare grazie anche a condizioni climatiche particolarmente favorevoli (precipitazioni comprese tra 60 e 120 mm mensili nel periodo novembre-marzo e temperature mai inferiori ai 0°C) che contribuiscono allo sviluppo di una produzione ortofrutticola di elevato livello qualitativo. Con il 51% della forza lavoro occupata nell’agricoltura, l’Egeo genera inoltre circa il 23% del totale dell’export turco del settore e il 25% della produzione ortofrutticola del Paese. Le principali aree di produzione sono Izmir (ha realizzato oltre 1 miliardo di dollari di export nel 2004 ed è anche il centro più importante per la produzione di olio d’oliva), Afyonkarahisar (le esportazioni di prodotti agricoli rappresentano più del 13
50% del totale dell’export della provincia), Aydın (principale produttore di fichi secchi), Manisa (la provincia produce il 22% dell’output di tabacco del Paese) e Muğla. B. OPPORTUNITÀ DI AFFARI Prodotti ortofrutticoli: con 341 milioni di dollari di export nel 2004 (di cui 24 circa esportati verso l’Italia), la Regione Egea ha fatto segnare un incremento del 18% rispetto al 2003. Consistente, la produzione di ciliege e visciole con 33,8 milioni di dollari di export nel 2004 (+300% rispetto al 2003, circa il 20% dell’export turco); agrumi (22 milioni di dollari nel 2004), prugne (l’Egeo produce più del 20% del totale nazionale), mele (l’Egeo è il secondo produttore del Paese), nonché uva e uvetta: la regione possiede il 25% dei vigneti turchi (130 mila, per una produzione di 3,5 milioni di tonnellate di uva e 250 mila di uvetta). In linea generale, quindi, le citate –favorevoli- condizioni climatiche e la presenza di una mano d’opera qualificata e a costi contenuti fanno si che tutta la filiera agroalimentare dell’Egeo offra interessanti opportunità di affari: dalla produzione (in joint-venture con partner locali) alla fornitura di attrezzature per l’irrigazione, prodotti chimici e fertilizzanti agricoli, materiali per la realizzazione di vivai o serre (la produzione in serra è in forte espansione), al trattamento dei prodotti, al packaging e alla loro commercializzazione. Olive, olio d’oliva: la Regione Egea genera il 55% della produzione nazionale di olive e olio d’oliva e ne è il più importante esportatore a livello nazionale. Spiccano le province di Izmir e Manisa con 31 mila tonnellate di olive esportate nel 2003 (33,3 milioni di dollari) e 44 mila tonnellate di olio (101 milioni di dollari). Ne consegue che l’Egeo ha prodotto il 70% delle olive e il 57% dell’olio esportati dalla Turchia (pari al 62% del valore totale dell’export nazionale del settore). Buona qualità e prezzi competitivi spiegano il successo di questi prodotti in Italia, specialmente per l’olio d’oliva di cui siamo il primo acquirente insieme alla Spagna. Il volume del nostro import continua ad essere importante anche se ha subito un forte calo nel 2004 (poco più di 19 milioni di dollari, -33% rispetto al 2003). Cresce, inoltre, la richiesta da parte di produttori turchi di macchine per l’oleicoltura di cui esiste già una piccola produzione locale nella provincia di Aydın ma comunque insufficiente a soddisfare il crescente fabbisogno della regione. Il mercato offre quindi ampie possibilità per l’export di macchinari italiani o per delocalizzazioni (anche in joint-venture con partner turchi) per produrre macchinari italiani da vendere sul mercato locale o esportare nei paesi limitrofi. Frutta secca: la Regione Egea e’ uno dei piu’ importanti centri di produzione di frutta secca del Paese e fa registrare importanti volumi di export (quasi 426 milioni di dollari nel 2004, +14% rispetto al 2003), destinati in misura rilevante all’Italia (più di 46 milioni di dollari nel 2004, quasi l’11% dell’export totale del settore) con flussi che continuano ad essere consistenti, specialmente per pinoli, fichi secchi e, 14
soprattutto, uva passa sultanina (la cui variante Egea risulta essere la più adatta al mondo per la produzione industriale di dolciumi). Prodotti lavorati: l’Egeo è un importante produttore di pomodori in salse e conserve (51 milioni di dollari nel 2004, +82% rispetto al 2003, circa il 30% dell’export nazionale) ma sono soprattutto i prodotti sott’aceto e sott’olio (prevalentemente cetriolini e peperoni di cui la Turchia è peraltro il primo produttore mondiale con un export superiore ai 50 milioni di dollari nel 2004) a suscitare l’interesse del mercato italiano. Importanti opportunità commerciali si trovano anche nel settore dei macchinari per la trasformazione, il confezionamento e l’etichettatura di cui vi è, nella regione, una forte richiesta. Prodotti alimentari e vino: i rapidi mutamenti nei consumi locali, in una regione tradizionalmente molto aperta alle abitudini alimentari europee, aprono interessanti opportunità per i prodotti italiani; ciò anche se questi rimangono penalizzati dal severo regime di autorizzazioni previsto dalla normativa locale per questo tipo di importazioni (il settore non è infatti incluso nell’Accordo di Unione Doganale tra la Turchia e l’Unione Europea). Un netto miglioramento si è invece registrato sul fronte delle importazioni di vino dato che sono stati eliminati i contingenti quantitativi precedentemente in vigore; l’importazione è ora consentita anche a ditte locali e non più limitata al monopolio di Stato (“Tekel”) che è stato abolito così come sono state semplificate le procedure di rilascio dei permessi di importazione (concessi dal “TAPDK”, Autorità per la regolamentazione del mercato delle bevande alcoliche e dei prodotti del tabacco). Sebbene permangano dazi doganali del 50% (che vanno a sommarsi al 63,3% di OTV –una tassa sui prodotti di lusso che può raggiungere addirittura il 275,6% per i vini frizzanti- e al 18% d’IVA che gravano anche sulla produzione locale), il settore è promettente dato che il consumo regionale di vini italiani è in forte espansione: un incremento medio annuo del 25% con prodotti che riescono a ritagliarsi una crescente fetta di mercato a discapito di una produzione locale ancora limitata, costosa e di qualità medio-bassa. Inoltre, la vasta riconversione dei vigneti dell’Egeo da uva sultanina in uva da vino attualmente in corso offre anche interessanti opportunità di affari alle aziende italiane produttrici di attrezzature per la produzione, il trattamento e la conservazione del vino (tranne che per i silos in acciaio, prodotti localmente). Agricoltura biologica: con una domanda mondiale che fa segnare incrementi annui del 20-30% (il volume commerciato a livello globale dovrebbe passare dagli attuali 11 miliardi di dollari a 100 miliardi nei prossimi 10 anni), il settore presenta notevoli potenzialità di sviluppo nell’Egeo anche perché rappresenta soltanto il 3% del volume totale di export di prodotti agricoli della regione. Nell’Egeo esistono, peraltro, numerose aziende agricole che possono essere facilmente riconvertite per produzioni di tipo biologico con apporti tecnici e know how italiani, via, questa, già percorsa con successo da una decina d’anni dalla tedesca “Rapunzel” che ha convertito circa 700 aziende agricole (5.200 ettari coltivati in totale per un fatturato complessivo che supera i 7 milioni di dollari annui). 15
Macchine agricole e veicoli per l’agricoltura: anche questo settore offre molte opportunità nell’Egeo, non fosse che per la preponderanza del comparto agricolo nell’economia regionale (non a caso, il 25% dei veicoli per l’agricoltura della Turchia è immatricolato e circola nell’Egeo). Le stesse dimensioni del mercato nazionale (il quinto al mondo per volumi di vendita con un parco veicoli di 1 milione 100 mila unità che dovranno essere rinnovate ad un ritmo previsto di 30 mila all’anno) nonché la inevitabile, progressiva, crescita del costo del lavoro agricolo, creano le premesse per un ulteriore, forte, espansione del mercato, specialmente per trattori e metitrebietrici. Questi possono essere assemblati localmente (anche in joint- venture con partner turchi) per il mercato nazionale e per quelli dei Paesi limitrofi che non producono tale tipologia di veicoli (il gruppo italiano “ARGO” si sta orientando in tale direzione). Si segnala, infine, la forte richiesta di macchinari per la lavorazione del tabacco (in particolare essicatori, presse e impacchettatrici) di cui la Turchia è il primo produttore mondiale nella variante “orientale” (153 mila tonnellate annue prodotte, il 22% proveniendo dalla provincia di Manisa). C DATI E TABELLE Export di frutta secca dell’Egeo PRODOTTI EGEO EXPORT VERSO ITALIA EXPORT TOTALE EXPORT VERSO ITALIA (valori in dollari) (quota %) Uva passa e sultanina 239.769.531 20.693.801 8,63 Fichi secchi 89.855.389 8.541.515 9,51 Albicocche secche 74.058.463 3.326.026 4,49 Pinoli 17.828.913 13.492.355 75,68 Mele secche 1.932.306 0 0,00 Pistacchi 465.504 94.635 20,33 Prugne secche 946.039 0 0,00 Mandorle 874.531 166.025 18,98 Noci 223.619 0 0,00 TOTALE 425.954.295 46.314.357 10,87 Fonte: Associazione degli Esportatori dell’Egeo, dati 2004 ( http://www.egebirlik.org.tr) 16
4. MECCANICA E BENI STRUMENTALI A. PRESENTAZIONE DEL SETTORE La Turchia è un importatore netto di macchinari e beni strumentali: con circa 18,5 miliardi di dollari nel 2004, il settore è la voce più importante dell’import del Paese dopo le materie prime. Ma la Turchia sta anche diventando progressivamente produttore ed esportatore: la produzione nazionale è in forte crescita e ha raggiunto, nel 2003, il valore di 12 miliardi di dollari (il 5% dell’intera industria manifatturiera del Paese), 8 miliardi dei quali esportati. Gran parte dei circa 16 mila impianti produttivi turchi -che impiegano complessivamente più di 130 mila lavoratori- sono piccole e medie imprese (15 mila 500 aziende hanno meno di 100 impiegati). Il livello tecnico dei macchinari prodotti in Turchia è notevolmente migliorato negli ultimi anni e ciò consente al Paese volumi crescenti di export destinati prevalentemente ai mercati dell’UE, Stati Uniti e Canada (circa il 60%). La regione Egea -nella quale operano più di mille aziende produttrici di macchinari- si sta ritagliando quote crescenti della produzione nazionale: quasi 1,7 miliardi di dollari nel 2003 (il 14% del totale turco), specialmente nella produzione di macchine per la lavorazione di metalli e semi-metalli (il 26,7% della produzione nazionale). Significativo è anche l’export regionale con quasi 600 milioni di dollari realizzati nel 2003. I centri produttivi si trovano principalmente nelle provincie di Izmir (dove spicca la produzione di macchinari per il settore tessile, da ufficio ed elaborazione dati, di apparecchiature medico-chirurgiche e ottico-fotografiche, nonché di macchine utensili) e Manisa. Gli altri centri industriali dell’Egeo sono invece specializzati nella realizzazione di un numero più ridotto di specifiche tipologie di macchinari: per l’agricoltura e la lavorazione del tabacco ad Aydin e Afyonkarahisar, per la produzione di apparecchiature ottico-fotografiche nella provincia di Muğla. B. OPPORTUNITÀ DI AFFARI Nonostante i forti progressi compiuti dall’industria turca in questo settore, la Regione Egea (come peraltro il resto del Paese), resta ancora largamente dipendente dalle importazioni di macchine (quasi 1,1 miliardi di dollari l’import dell’Egeo nel 2003). Oltre il 70% delle forniture italiane in Turchia è costituito da beni strumentali e intermedi e, nel 2004, sono cresciute del +78% per le macchine utensili e del 19% per le altre macchine, rispetto all’anno precedente. Esistono, quindi, ampie possibilità commerciali nell’Egeo per le nostre aziende, specialmente per la vendita di macchine tessili, per la conceria e la lavorazione di calzature, macchine ed attrezzature per la lavorazione di pietre e marmi, per l’industria alimentare, per la lavorazione del legno, della plastica nonché macchine per movimentazione e macchine utensili. Si 17
seganala inoltre come la città di Manisa sia diventata una dei più importanti poli produttivi europei di elettrodomestici e il forte sviluppo economico dell’area sta generando una crescente richiesta di macchine per la lavorazione di metalli, anche da parte dell’estesa rete di subfornitori locali che alimentano, tra le altre, le italiane “Indesit Company” e “Faber”. Non va infine sottovalutata la possibilità di acquisto di macchinari turchi, nonostante la produzione sia piuttosto recente e ancora scarsa, a motivo dei prezzi fortemente concorrenziali rispetto a quelli europei. C. DATI E TABELLE Egeo: Produzione di macchinari per macrosettori nel 2003 (mln. $) Macrosettori: EGEO TURCHIA Motori a combustione interna e turbine 2.3 29.5 Macchinari agricoli, produzione e manutenzione 16.7 450 Lavorazione dei metalli, produzione e manutenzione 128.9 482 Macchinari industriali specifici, produzione e manutenzione 70.5 857 Macchinari e apparecchiature non altrove comprese 690 3558 Macchinari da ufficio, elaborazione dati e calcolo, produzione e manutenzione 406 3865 Macchinari e apparecchiature elettriche 367.4 2790 TOTALE 1681.80 12031.50 Fonte: EBSO – Camera dell’Industria della Regione Egea Egeo: Interscambio per prodotti nel 2003 (mln. $) Prodotti: EXPORT IMPORT Motori a combustione interna e turbine per aeroplani, autoveicoli e motocicli 1.17 29.86 Pompe, compressori, tappi e valvole 37.56 102.68 Assi, cuscinetti, ingranaggi, cambi velocità e apparati di guida 17.13 35.27 Forni industriali, fornaci e iniettori di fornaci 5.26 12.10 Apparecchiature da sollevamento e trasporto 9.56 20.57 Condizionatori d'aria, frigoriferi e impianti di riscaldamento 77.60 102.51 Macchinari agricoli e boschivi 59.47 19.25 Macchine utensili 5.92 61.84 Attrezzi da metallurgia 4.99 6.50 Macchinari da cava e da costruzione 20.97 151.20 Macchinari per la lavorazione di cibi, bevande e tabacco 5.57 28.50 Macchinari per la lavorazione di prodotti tessili, di vestiario e pellame 8.55 289.35 Armi e munizioni 10.39 7.43 Altri macchinari speciali 9.03 149.48 Macchinari per uso domestico non altrove compresi 322.38 46.98 Macchinari da ufficio, contabilità ed elaborazione dati 1.88 14.49 TOTALE 597.41 1078.01 Fonte: EBSO – Camera dell’Industria della Regione Egea 18
5. INDUSTRIA DELL’IMBALLAGGIO IN PLASTICA A. PRESENTAZIONE DEL SETTORE L’industria dell’imballaggio in plastica turca presenta un forte potenziale di sviluppo avendo segnato, negli ultimi 3 anni, una crescita media del 10%, in linea con il costante incremento del consumo locale di prodotti in plastica o confezionati. Importanti investimenti e forti innovazioni tecnologiche hanno consentito alla produzione turca di giungere a livelli qualitativi in linea con gli standard internazionali, come viene confermato dal rapido aumento di aziende dotate di Certificato di Qualità ISO 9000 ed ISO 14001. Poderoso è il ritmo di crescita dell’export (verso 180 Paesi, principalmente Unione Europea, Europa dell’Est, Medio Oriente e Paesi caucasici e centro-asiatici), passato in valore da 78 milioni di dollari nel 1990 a 487 milioni di dollari nel 2002 (di cui circa 17 milioni 500 mila dollari verso l’Italia, +27,4% tra il 2000 e il 2002). La Turchia è il secondo esportatore al mondo di imballaggi flessibili industriali (FIBC- flexible intermediate bulk containers- come sacchi, foderi, borse, ecc.) e detiene una quota di quasi il 15% del mercato mondiale del settore. Il Paese esporta anche un’ampia gamma di altri prodotti, quali fogli e pellicole in propilene, cloruro di vinile ed etilene, borse e sacche in etilene, nonché cuffie, bottiglie, fiaschi, tappi e altri tipi di chiusure. L’Egeo è un centro molto importante per l’industria dell’imballaggio in plastica turca, e nella provincia di Izmir si trova la maggior concentrazione produttiva del settore (11 tra le 500 maggiori industrie nazionali del comparto). Tra le imprese fornitrici di materie prime raffinate spiccano la “Tüpraş” (Turkish Petroleum Refineries Corporation) che ha raffinato, nel 2003, 23,9 milioni di tonnellate di petrolio greggio (il 90% del totale della Turchia); la “Petkim-Petrokimya Holding A.Ş.”, prima industria petrolchimica del Paese con una capacità di 510 mila tonnellate annue, nonché seconda azienda per fatturato dell’Egeo (circa 750 milioni di dollari nel 2003); la “Advansa” con una capacità di 240 mila tonnellate all’anno di dimetiltereftalato; e la “Başer Petrokimya” con una capacità di 40 mila tonnellate all’anno di polistirolo. Tra le imprese che operano in modo specifico nel settore degli imballaggi, vanno invece menzionate la “Bak Ambalaj” (800 tonnellate mensili), la “Saf Plastik” (300 tonnellate al mese) e la “Ay Ambalaj” (100 tonnellate mensili). La città di Izmir ospita, peraltro, l’importante “Fiera Internazionale per le Tecnologie di Imballaggio” che è giunta, quest’anno, alla sua ottava edizione (26-29 maggio 2005). B. OPPORTUNITÀ DI AFFARI Il consumo pro-capite di plastica in Turchia (attualmente valutato a 29 kg) è in costante crescita ed è destinato a raggiungere velocemente la media europea di 70 kg 19
per persona. E’ quindi in forte espansione la domanda interna di macchine per l’imballaggio, non soltanto per soddisfare la crescente richiesta del mercato locale, ma anche per migliorare la qualità delle produzioni destinate all’export. Il settore comprende una gamma vastissima di prodotti per il confezionamento e l’imballaggio, prevalentemente di generi alimentari. I macchinari sono quasi tutti importati (la produzione locale essendo ridottissima, anche se in via di espansione) principalmente dalla Germania o dagli Stati Uniti, come peraltro anche le materie prime (polietilene, polipropilene, polistirene, cloruro di polivinile e terephtalate di polietilene) provenienti da Belgio, Olanda e Estremo Oriente. La forte crescita del settore dell’imballaggio in plastica nell’Egeo e la sua quasi totale dipendenza dall’estero per i relativi macchinari offre immediate ed ampie possibilità di inserimento per le industrie italiane del comparto (sopprattutto per quelle che realizzano apparecchiature per la fabbricazione di pellicole in polietilene, per la stampa delle etichette e per la laminazione, per il taglio, la cromatura, il raffreddamento e il confezionamento) nonché per le ditte esportatrici di materie prime. La quota di mercato detenuta dall’Italia nella regione (prevalentemente macchinari per la stampa flessotecnica di materiali da imballaggio e apparecchiature per la laminazione degli adesivi) è ancora modesta e può quindi ampliarsi, anche se occorre misurarsi con un’agguerrita concorrenza tedesca. Giungono, infine, numerose richieste di joint-ventures con aziende italiane produttrici di macchinari, via già percorsa -con successo nell’Egeo- da numerose industrie tedesche del settore. 20
C. DATI E TABELLE Esportazioni dell’industria per l’imballaggio in plastica turca per tipologia di prodotti (mln $) PRODOTTI 2000 2001 2002 % Principali ‘00-‘02 mercati di sbocco (2002) Lastre, fogli, nastri, pellicole ed 6.497 4.141 4.906 - 25% - Azerbaigian altre forme piatte, autoadesivi - Ucraina - Fed. Russa Altre lastre, fogli, pellicole, 126.082 134.444 159.874 +27% - Fed. Russa strisce e lamelle di materie - Regno Unito plastiche non alveolari, né - Francia stratificate (…) - Ucraina Altre lastre, fogli, pellicole, 12.526 14.162 19.513 +56% - Cina strisce e lamelle, di materie - Bulgaria plastiche (prodotti alveolari e - Iran stratificati) - Germania Articoli per il trasporto o 96.144 114.929 122.387 +27% - Regno Unito l'imballaggio di materie - Fed. Russa plastiche; turaccioli, coperchi, - Germania capsule ed altri dispositivi di - Bulgaria chiusura, di materie plastiche - Ucraina Sacchi e sacchetti da 158.014 167.635 180.581 +14% - Germania imballaggio - USA - Francia - Paesi Bassi TOTALE 399.265 435.313 487.262 +22% Fonte: Undersecretariat of Foreign Trade of Turkey Principali mercati di sbocco dell’industria per l’imballaggio in plastica turca (mln $) PAESE 2000 2001 2002 % ‘00-‘02 Germania 55.358 63.874 57.384 + 3,6% Regno Unito 45.670 43.987 50.787 + 11,2% Francia 22.924 27.973 31.831 + 38,8% USA 30.251 27.510 31.376 + 3,7% Fed. Russa 31.209 30.098 29.335 - 6,1% Paesi Bassi 16.367 18.992 22.585 + 27,6% Ucraina 16.489 20.296 21.064 + 38,0% Italia 13.732 16.234 17.494 +27,4% Bulgaria 7.639 10.231 15.116 + 97,8% Spagna 9.481 10.414 13.814 + 45,7% TOTALE 399.265 435.313 487.262 +22,0% Fonte: Undersecretariat of Foreign Trade of Turkey 21
6. COMPONENTISTICA E RICAMBI PER AUTOVEICOLI A. PRESENTAZIONE DEL SETTORE L’industria veicolistica turca ha fatto registrare, negli ultimi anni, indici di crescita molto elevati sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Le principali case produttrici nel Paese sono la “Otosan-Ford” (207 mila veicoli nel 2004), la “Oyak-Renault” (197 mila veicoli), la “Tofas-Fiat” (146 mila veicoli), la “Toyota” (134 mila veicoli, il doppio rispetto al 2003) e la “Hyunday” (57 mila veicoli). Tra il 2001 e il 2004, la produzione turca è passata da 270 mila al massimo storico di più di 862 mila unità. Altrettanto significativi sono i dati dell’export (che da solo rappresenta il 20% del totale delle esportazioni turche) passato da 4,2 miliardi di dollari nel 2002 a 10,7 miliardi di dollari nel 2004 (+254%). Nel primo semestre 2005, le esportazioni hanno raggiunto la consistente somma di 6,6 miliardi di dollari destinata, secondo le previsioni, addirittura a raddoppiare entro la fine dell’anno. Ciò spiega il forte dinamismo dell’industria della componentistica e dei ricambi, generato anche dall’incremento del parco auto circolante nel Paese (più di 753 mila autoveicoli immatricolati nel 2004, +88% rispetto al 2003, di cui 451 mila autovetture). La produzione di pezzi di ricambio nel 2004 ha raggiunto il valore di 5,3 miliardi di dollari (+23% rispetto al 2003, +200% rispetto al 2001): il 51% è stato esportato per un controvalore di 2,7 miliardi di dollari (70% verso l’UE, 12% verso l’Italia). Nella Regione Egea (ad Izmir) produce soltanto la “BMC” (veicoli commerciali leggeri, autocarri, bus e minibus) principalmente rivolta al mercato interno. Ha venduto quasi 13 mila veicoli nel 2004 (+25% rispetto al 2003). E’ invece molto più estesa la rete dei produttori di componenti e ricambi, ubicata prevalentemente ad Izmir (oltre 300 milioni di dollari di fatturato complessivo nel 2003 e 175,5 milioni di dollari di export) dove vengono prodotti motori, freni, parti di carrozzeria, elementi di trasmissione e pneumatici. B. OPPORTUNITÀ DI AFFARI Componenti e ricambi auto: sebbene l’Italia sia acquirente di componenti e ricambi per auto prodotti in Turchia (assorbe il 12% dell’export complessivo), il Paese è ancora un forte importatore di tali prodotti (3,9 miliardi di dollari nel 2003) e il mercato Egeo offre opportunità particolarmente interessanti per le aziende italiane esportatrici, anche in considerazione del fatto che la regione vanta un rapporto abitanti per autoveicolo particolarmente favorevole, inferiore a quello del resto del Paese sia per le autovetture che per i veicoli commerciali (5,9:1 contro 7,3:1). 22
Tecnologia e prodotti meccanici: le aziende locali hanno una buona tecnologia nel settore della fusione e della ricambistica mentre sono meno sofisticate nell’elettronica e nel cablaggio elettrico dove esistono ancora ampi spazi di penetrazione per le nostre imprese. Particolarmente richieste da parte delle aziende dell’Egeo, infine, sono le collaborazioni industriali con società italiane nel settore della subfornitura e della ricambistica automobilistica. C. DATI E TABELLE Produzione di autoveicoli in Turchia Var. % UNITA' PRODOTTE 2000 2001 2002 2003 2004 2004/2003 Autovetture 297.476 175.343 204.198 294.116 447.152 +52.0 Veicoli commerciali 133.237 95.342 142.367 239.506 376.256 +57.1 Autocarri 28.114 6.683 12.295 19.041 31.790 +67.0 Pick-up 68.807 76.672 116.872 195.606 301.563 +54.2 Minibus 32.103 9.486 10.516 20.369 38.064 +86.9 Bus 4.213 2.501 2.684 4.490 4.839 +7.8 Trattori 37.434 15.052 10.652 28.794 38.627 +34.1 TOTALE 468.147 285.737 357.217 562.416 862.035 +53.3 Fonte: Banca Turca per lo Sviluppo (http://www.tskb.com.tr ) Vendita di autoveicoli in Turchia UNITA' VENDUTE 2000 2001 2002 2003 2004 Produz. Interna 317.084 101.020 91.637 177.227 317.500 Importate 342.034 94.164 83.283 223.224 436.231 TOTALE 659.118 195.184 174.920 400.451 753.731 % importate su totale 51.9 48.2 47.6 55.7 57.9 Fonte: Banca Turca per lo Sviluppo (http://www.tskb.com.tr) UNITA' ESPORTATE 2001 2002 2003 2004 Var.% 2003/2004 Autovetture 142.288 169.920 213.587 305.072 +42.8 Veicoli commerciali 55.945 87.824 133.532 203.336 +52.3 Autocarri 1.506 1.848 1.666 2.510 +50.7 Pick-up 49.480 80.323 122.925 190.780 +55.2 Minibus 2.841 3.368 5.740 7.090 +23.5 Bus 2.118 2.285 3.201 2.956 -7.7 Trattori 3.610 4.159 11.915 10.198 -14.4 TOTALE 201.843 261.903 359.034 518.606 +44.4 Fonte: Banca Turca per lo Sviluppo (http://www.tskb.com.tr) 23
Industria dei pezzi di ricambio in Turchia PEZZI DI RICAMBIO (valori in mln $) 2000 2001 2002 2003 2004 Fatturato 1.145 500 975 1.500 2.100 Esportazioni 1.340 1.692 1.902 2.390 2.700 Produzione 2.735 2.412 3.167 4.280 5.300 Utilizzo del potenziale (in %) 30 27 35 48 59 Export/Prodotto (in %) 49 70 60 56 51 Vendite/Prodotto (in %) 42 21 31 35 40 Fonte: TAYSAD – Associazione Industriali Pezzi di Ricambio Autoveicoli (http://www.taysad.org.tr) TURCHIA - EXPORT PEZZI DI RICAMBIO AUTO: PRINCIPALI MERCATI DI SBOCCO (2004) 23% 30% Germania Italia Francia Gran Bretagna 12% Belgio Spagna 10% Altri UE 2% 3% 14% Extra UE 6% Fonte: TAYSAD – Associazione Industriali Pezzi di Ricambio Autoveicoli (http://www.taysad.org.tr) 24
7. INDUSTRIA SIDERURGICA A. PRESENTAZIONE DEL SETTORE Lo sviluppo dell’industria siderurgica in Turchia, trainato anche dalla forte crescita del settore manifatturiero nel Paese, ha conosciuto un notevole incremento a partire dagli anni ‘80, sia in termini di qualità che di capacità produttiva. Con una produzione di circa 20,5 milioni di tonnellate di acciaio grezzo nel 2004 (l’1,9% della produzione del pianeta), la Turchia, che impiega 145 mila lavoratori nel comparto, si è collocata al 12° posto mondiale in quanto ad output totale (su 64 Paesi produttori di acciaio) e al 4° posto in Europa nel 2004. Altrettanto significativi sono i risultati dell’export che ha sfiorato i 6 miliardi di dollari nel 2004, segnando un incremento del 243% in soli 5 anni (l’export verso l’Italia è invece cresciuto del +33% tra il 2003 e il 2004. Il notevole sviluppo del settore è peraltro comprovato dalla quota crescente detenuta dai prodotti in acciaio sul totale delle esportazioni turche: dall’1,9% del 1981, si è infatti giunti al 9,5% del 2004. Le più importanti fonderie sono concentrate nelle città di Istanbul, Bursa e nell’Egeo (in particolare Izmir). La regione è infatti uno dei più importanti centri turchi di produzione di ferro e acciaio e ha generato, nel 2004, il 13% dell’export turco (più di 770 milioni di dollari) destinato prevalentemente ai mercati dell’Unione Europea, Medio ed Estremo Oriente. Cinque i principali produttori dell’Egeo: la “İzmir Demir Çelik Sanayi A.Ş.” (sesta azienda della regione con circa 350 milioni di dollari di fatturato e 300 milioni di dollari di export nel 2004), la “Erege Metal A.Ş.” (nona azienda della regione), la “Çebitaş Demir Çelik Endüstrisi A.Ş.”, la “Ege Çelik Endüstrisi Sanayi ve Ticaret A.Ş.”, la “Habaş Sınai ve Tıbbi Gazlar İstihsal Endüstrisi A.Ş.” e la “Say Metal Demir Çelik Sanayi ve Ticaret A.Ş.”. Queste società generano un volume di produzione consistente che le colloca tra i 12 maggiori produttori turchi del settore siderurgico: contribuiscono infatti al 22% della produzione nazionale di acciaio grezzo e le loro esportazioni rappresentano il 25% del totale dell’export di metallo del Paese. B. OPPORTUNITÀ DI AFFARI Prodotti siderurgici: l’insufficiente produzione nazionale di prodotti piatti (laminati in acciaio, lamiere, ecc..) rispetto alla domanda interna offre ampie possibilità di sbocco per i prodotti italiani (la Turchia ha importato più di 3 milioni di tonnellate di prodotti piatti nel 2004 con un incremento annuo medio del 10%). Al contrario, le eccedenze produttive del mercato turco e Egeo di prodotti lunghi (travi, laminati mercantili, ecc., rappresentano l’80% della produzione totale di acciaio) e il 25
loro favorevole rapporto qualità-prezzo li rende competitivi sui mercati internazionali, compreso quello italiano che ne ha importati, nel 2004, per un valore di quasi 20 milioni di dollari a fronte di una produzione complessiva dell’Egeo valutata in poco meno di 311 milioni di dollari. La regione è anche un importante produttore di derivati dal ferro o dall’acciaio (poco meno di 160 milioni di dollari nel 2004, di cui quasi 36 milioni venduti in Italia). Il consumo pro-capite di acciaio in Turchia e nell’Egeo, anche se in crescita, rimane peraltro inferiore a quello registrato nei Paesi più sviluppati (211 kg contro i 700 kg in media europei) a riprova del grande potenziale di espansione del settore. Investimenti: il citato differenziale produttivo tra prodotti lunghi e piatti richiede interventi di riequilibrio del rapporto tra le due tipologie di produzioni tramite la ristrutturazione, modernizzazione e riconversione degli stabilimenti esistenti con un apporto di capitale e tecnologia esteri di cui si cerca di favorire l’afflusso con incentivi statali. Forte, quindi, la domanda di tecnologia straniera da parte di un mercato in piena espansione e nel quale possono agevolemente inserirsi aziende italiane. C. DATI E TABELLE TURCHIA: EXPORT DI ACCIAIO 7,000 6,000 5,962 valori in mln $ 5,000 4,000 3,342 3,000 2,831 2,500 2,000 1,865 1,000 0 2000 2001 2002 2003 2004 Fonte: Ministero del Commercio Estero (http://www.dtm.gov.tr) 26
TURCHIA: EXPORT DI ACCIAIO PER TIPOLOGIA DI PRODOTTI (2003) Prodotti lunghi 25% Billette d'acciaio 38% Tubi d'acciaio 2% Prodotti piatti 9% Acciai speciali Prodotti di acciaio 9% lavorato 17% Fonte: IGEME - Centro Promozione dell’Export TURCHIA: PRODUZIONE DI ACCIAIO PER TIPI (2003) Acciai speciali 2% Prodotti piatti 17% Prodotti lunghi 81% . VERSO EXPORT DELL’EGEO NEL 2004: L’ITALIA PRINCIPALI PRODOTTI MLN $ TON. (MLN$) Prodotti lunghi 310.61 720,880 19.52 Prodotti derivati del ferro o dell'acciaio puro 156.96 460,598 35.91 Profili 131.64 275,149 1.99 Funi, fili di rame 57.24 15,769 11.56 Radiatori di ferro e acciaio 27.22 6,026 0.36 Catene, viti, bulloni, filettature in ferro e acciaio 14.70 8,344 0.30 Materiali da costruzione, parti e sezioni in ferro e acciaio 13.84 8,147 0.20 TOTALE 770.21 1,534,445 71.54 Fonte: Associazione degli Esportatori dell’Egeo (http://www.egebirlik.org.tr) 27
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